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martedì 16 febbraio 2010

Acquisto dei biglietti in treno senza sovrapprezzo? Trenitalia dice sì, ma occorrono chiarimenti

Uno dei problemi più odiosi è quello dell'impossibilità di acquistare biglietti nelle stazioni sprovviste di biglietteria, o in certe ore quando il servizio non viene erogato. Certo ci sono le self-service, ma spesso sono rotte e quindi inutilizzabili. Anche i "punti vendita alternativi" (per lo più edicole e bar nei pressi della stazione) sono a volte chiusi, specie la sera o nei giorni festivi, e non coprono la totalità del servizio. E che dire delle obliteratrici, necessarie a convalidare i biglietti, ma anch'esse spesso fuori uso per lunghi periodi.

Come ben sappiamo, non avere il titolo di viaggio costituisce motivo di contravvenzione, spesso molto salata, e che può arrivare a ben 200 euro. Stessa pena è prevista per chi non oblitera. Ma come la mettiamo se non posso acquistare il biglietto a terra o non posso "obliterarlo"?

Da tempo chiediamo che non sia l'utente a pagare le inefficienze di Trenitalia, e che sia possibile, avvertendo il capotreno e solo nei casi indicati, acquistare o obliterare il biglietto in treno.

Avendo sempre ottenuto un netto rifiuto alle nostre richieste, è con non poca sorpresa che abbiamo letto queste righe sul sito di Trenitalia che parrebbero finalmente darci ragione, ma attenzione, vale la pena di chiedere qualche chiarimento:

Dal sito di Trenitalia, sezione "La Guida del Viaggiatore"

L'acquisto a bordo treno e la convalida senza alcuna regolarizzazione sono ammessi esclusivamente se:

  • utilizzi treni Espressi, IC, ICN, ES*, ES* Fast, ES*city, AV, AV Fast o servizi cuccetta, VL, Excelsior ed Excelsior E4 in partenza da stazioni in cui manchino o non funzionino sia la biglietteria sia le self service;

  • utilizzi treni Regionali in partenza da stazioni in cui il servizio di biglietteria sia mancante qualora non siano presenti punti vendita alternativi;

  • sei titolare di Concessione III (Ciechi) e utilizzi treni Regionali;

  • sei in possesso di un biglietto da convalidare e parti in stazioni in cui manchino o non funzionino le macchinette obliteratrici;

  • utilizzi la classe superiore per mancanza di posto nella seconda classe per i biglietti senza contestuale assegnazione del posto;

ulteriori casi particolari sono riportati integralmente nelle “Condizioni e Tariffe per i trasporti delle persone sulle Ferrovie dello Stato”, consultabili sul sito di Trenitalia nella sezione Normativa per il servizio interno e nelle stazioni abilitate.

E’ anche ammessa l’assegnazione del posto senza alcuna regolarizzazione, se dopo la partenza del treno prenotato e nei limiti consentiti dalla tipologia di biglietto, sali su altro treno di pari categoria e sulla medesima relazione presso una stazione con biglietteria e self service mancanti o non funzionanti.

Per avere titolo a tale agevolazione devi sempre avvisare il personale di bordo all'atto della salita.

Molto interessante! sembrerebbe che i nostri problemi sono stati risolti, tanto che si potrebbe consigliare di stampare questa pagina e portarla con sè in caso di bisogno.
E tuttavia, vi sono alcuni chiarimenti da chiedere:

  • nel caso dei treni regionali, non si fa cenno al mancato funzionamento delle self-service, che in altri casi è citato: spesso sono guaste proprio dove non c'è la biglietteria perchè vandalizzate e abbandonate al loro destino; possiamo intendere per "punti vendita mancanti" anche le self-service? E possiamo intendere che tali macchine, se non funzionanti, equivalgano a farci trovare nelle condizioni previste per non incorrere nella sanzione? Parrebbe logico, però chiediamo di esplicitare meglio questa regola, dato che abbiamo assistito ad interpretazioni molto restrittive dei regolamenti;

  • parlando di punti vendita, non si specifica "punti vendita aperti": dico questo perchè mi è stato risposto che un punto vendita, se c'è, vale anche se "chiuso"...assurdo, io credo, eppure se si applica alla lettera il regolamento, questo è il risultato;

  • circa il discorso delle obliteratrici, mi sembra di poter dire che qui il discorso è più chiaro, però occorre dimostrare che non vi erano obliteratrici funzionanti in tutta la stazione? E se ce n'è una "sana" al binario opposto al mio, devo girare tutta la stazione per cercarla? Non si dovrebbe specificare un po' meglio?

Fatte salve queste domande (e, se ne avete altre, postatele sui commenti del blog), quanto scritto sul sito di Trenitalia è un importante riconoscimento delle nostre richieste, e chiediamo per questo che si possa discutere a livello regionale e con la stessa Trenitalia per mettere a fuoco quei punti non chiari che si potrebbero, davvero con un minimo sforzo, rendere molto più comprensibili e di facile applicazione da parte del personale viaggiante.

Proponiamo quindi che il tavolo di lavoro regionale si riunisca al più presto su queste importanti novità, che vanno proprio nella direzione da noi più volte auspicata e richiesta con forza.

domenica 15 febbraio 2009

Hai preso una multa in treno? Se non paghi ti arriva una cartella esattoriale

Non bastavano le supermulte, in grado di lievitare fino a 200 euro e più in pochi giorni: ora per chi non paga in fretta scatta la cartella esattoriale e tanti saluti.
Sulla Gazzetta Ufficiale numero 34 dell’11 febbraio 2009 il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanza, del 16 gennaio 2009, autorizza Trenitalia alla riscossione coattiva, mediante l’iscrizione a ruolo, dei crediti derivanti dalla constatazione di irregolarità di viaggio a bordo dei propri treni e dalle previste sanzioni da comminare ai trasgressori.
Con questo nuovo “strumento” le Ferrovie, con la “collaborazione” di Equitalia, “contano di arginare ancora ulteriorente il problema dell’evasione, che grazie a un’attenta campagna condotta da Trenitalia si è ridotto negli ultimi due anni intorno al 2.5%.”
Il provvedimento permetterà a Trenitalia di recuperare i crediti relativi ai mancati pagamenti delle multe elevate ai viaggiatori senza biglietto e avrà valore retroattivo per tutte le multe già effettuate.
In questo contesto, il Gruppo Ferrovie dello Stato ricorda che i biglietti ferroviari devono essere acquistati prima di salire a bordo e convalidati prima della partenza, ad eccezione di quelli con prenotazione obbligatoria (AV, Eurostar, Intercity Plus), che non richiedono vidimazione.
Benissimo: ma come la mettiamo con la difficoltà crescente di acquistare e anche di vidimare i biglietti, dato che:
  • Sono sempre di più le biglietterie chiuse
  • Sono sempre tantissime le emettitrici guaste e quelle funzionanti sono spesso difficili da usare
  • Sono tante anche le obliteratrici non funzionanti
  • Non tutti usano Internet o ne possono disporre al momento della necessità
  • Non sempre vi sono punti vendita aperti specie in certi orari (notturni) e giorni (festivi)

Ancora una volta Trenitalia si adopera contro i suoi stessi utenti e non fa nulla per coloro che si trovano nelle reali difficoltà di cui sopra. Invece che trovare soluzioni concrete preferisce proseguire con la linea delle grida manzoniane che sono tanto più roboanti quanto inefficaci, e servono solo ad approfondire il solco con gli utenti, che sono le vere vittime dei tanti disservizi delle ferrovie. E lo Stato, azionista di riferimento di Trenitalia, che fa? Avvalla questa scelta sciagurata? Chiediamo che tale provvedimento venga al più presto revocato: oppure vogliamo arrivare al pignoramento dei mobili per pagare una multa, magari ingiustificata?
Chiediamo ai nostri rappresentanti al Governo ed in Parlamento che si facciano promotori dell’abrogazione di questo decreto vessatorio e iniquo, e che le sanzioni pagate (non tramite cartelle esattoriali) vengano destinate al miglioramento della rete di vendita dei titoli di viaggio.

domenica 31 agosto 2008

Obliteratrici rotte? Viaggiatori sequestrati e multati

Un altro incredibile episodio, riportato da un quotidiano oggi, domenica 31 agosto, costituisce un ennesimo esempio di come un servizio pubblico possa essere mal gestito e quanto regole assurde e ancora più assurde loro applicazioni possano trasformare le vittime dei disservizi in colpevoli, che dopo aver pagato il biglietto devono anche pagare una multa.

I fatti: nella stazione di Sarzana l’obliteratrice è rotta già da diversi giorni. Il personale della stazione ne è al corrente, e rassicura i viaggiatori dicendo che anche i controllori sono avvisati. Tutto bene, fino a che accade che un controllore, evidentemente non informato, di fronte ai biglietti non timbrati esige multe da 50 euro, come prevede il nuovo, famigerato regolamento. A nulla valgono le rimostranze e le spiegazioni dei passeggeri, e non serve chiedere al controllore di controllare (è il caso di dire) telefonando alla stazione di Sarzana, perché si rifiuta e rifiuta anche di dare il numero ai passeggeri perché chiamino di tasca loro. E’ irremovibile, vuole i documenti e si accinge a elevare delle multe a tutti, blindando il treno per evitare fughe.

Trenitalia si è scusata per il comportamento, promette che non verranno elevate multe anche a coloro che hanno fornito i documenti, ma certo è un episodio sgradevole e che non getta buona luce sull’accoglienza turistica della nostra regione. Del resto, anche multare famiglie intere di stranieri che non avevano obliterato il biglietto, servendosi addirittura di moduli prestampati in lingue varie, non sembra essere un normale servizio di controlleria. Non sarebbe meglio che i cartelli in lingua straniera fossero messi, ben in vista, nelle stazioni, invece che lasciarle in abbandono? Sarebbe un servizio utile di informazione, non possiamo pretendere che tutti sappiano i nostri usi e costumi in fatto di biglietti. All’estero vi sono paesi dove non occorre obliterare, così come a volte vi sono tornelli tipo metrò che “obbligano” invece a passare il biglietto e non lasciano dubbi sulla necessità di obliterarlo, appunto.

Di certo, questi episodi, che ormai si ripetono con eccessiva frequenza, danneggiano in modo considerevole il turismo, che è una voce così importante per la nostra regione, e questo non può lasciare indifferente tutti gli enti preposti alla sua tutela e valorizzazione, a cominciare dai Comuni fino alle Provincie, e alla Regione: il trasporto pubblico ferroviario non è una variabile indipendente dello sviluppo turistico, e anche per questo motivo non si può lasciare che la sua gestione e i relativi regolamenti nei confronti egli utenti siano ad esclusiva discrezione di chi eroga il servizio, ma vanno al più presto integrati nel Contratto di Servizio, con paletti severi e multe altissime in caso di inottemperanza.

E per finire, quando il nostro paese sarà un paese normale, dove i furbi e i portoghesi sono multati, mentre le persone oneste non avranno nulla da temere? Oggi, purtroppo non è così, sarà per questo che i furbi aumentano, e vessano sempre più gli onesti? Dobbiamo ammettere che chi è forte vince, ed è tutelato, mentre chi è debole o semplicemente segue le regole viene penalizzato?

martedì 16 ottobre 2007

Supermulte in treno: Federconsumatori denuncia Trenitalia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Da settembre, come sappiamo, sono in vigore le nuove, salatissime sanzioni, per coloro che viaggiano senza biglietto o senza averlo timbrato. Già in passato abbiamo più volte rilevato la crescente difficoltà di acquistare il titolo di viaggio, causata da:

· Chiusura delle biglietterie
· Quando esse sono ancora funzionanti, orari ridotti a poche ore giornaliere
· Distributori automatici di biglietti limitati nelle funzioni, di non facile utilizzo e spesso non perfettamente funzionanti o peggio, più spesso, completamente fuori uso
· Punti vendita non sempre presenti vicino alla stazione e, quando presenti, aventi orari di apertura fortemente limitati (effettuano gli orari dei negozi)
· Difficoltà di acquistare biglietti da e per l’estero, fatta eccezione per le principali città

Abbiamo chiesto che si potesse tornare a fare il biglietto in treno perché è obbiettivamente impossibile prevedere con esattezza quando si avrà bisogno di usare il treno, pendolari a parte, e di quanti chilometri sarà il viaggio (diversamente dalle tariffe dei bus, molto più omogenee). Abbiamo chiesto anche, in subordine, di poter pagare il biglietto usando il telefonino per poi esibire un sms di ritorno quale ricevuta.

Federconsumatori ha raccolto questa nostra rimostranza e ha ravvisato gli estremi per denunciare Trenitalia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per le “condizioni ingiustificatamente gravose” che Trenitalia ha adottato in tema di sanzioni per chi viaggia senza biglietto o con biglietto non valido, perché in contrasto con le disposizioni di cui all’art.3 della legge 287/90 (Norme per la tutela della concorrenza e del mercato).

Ecco cosa dice la legge all’articolo in questione:
Art.3.Abuso di posizione dominante
1. è vietato l'abuso da parte di una o più imprese di una posizione dominante all'interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante, ed inoltre è vietato:
a) imporre direttamente o indirettamente prezzi di acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose; (…)

Federconsumatori ha ritenuto anche di allegare come documentazione la nostra segnalazione circa la problematica in oggetto, dove si evidenziavano da un lato le difficoltà crescenti nell’acquisto dei biglietti, e dall’altro la sproporzione delle multe applicate, anche a chi non aveva potuto, pur volendolo, effettuare l’acquisto del biglietto (ricordo ancora i casi del “viaggio a Camogli” da Genova Prà e dei turisti tedeschi da Camogli a Rapallo).

Trenitalia, si legge nella denuncia, “ha abusato della sua posizione dominante per applicare condizioni non eque perché “esagerate” rispetto al valore economico della prestazione fornita”. Di fatto, Trenitalia “sfrutta la possibilità che offre al sua posizione dominante per trarre vantaggi commerciali, che la stessa di certo non sarebbe riuscita a procurarsi in caso di concorrenza normale e sufficientemente attiva”.

La denuncia si conclude con la richiesta all’Autorità di dichiarare la contrarietà delle nuove sanzioni rispetto all’art. 3 della legge 287/90 e l’ingiustificata gravosità delle stesse; conseguentemente di inibire a Trenitalia ogni ulteriore utilizzazione delle stesse e disporre nei confronti della stessa Trenitalia l’adozione di ogni ulteriore misura idonea ad eliminare gli effetti lesivi di tali sanzioni.

Per concludere, il nostro plauso va all’iniziativa di Federconsumatori nella speranza che alla denuncia segua ben presto la condanna di Trenitalia e l’avviamento di un serio tavolo di lavoro con le parti interessate allo scopo di risolvere concretamente le difficoltà evidenziate per i passeggeri, adottando misure volte in primis a ristabilire la possibilità per tutti di acquistare facilmente i titoli di viaggio, dato che si è visto come moltissime delle sanzioni elevate dipendano non già dalla volontà di non pagare da parte degli utenti, ma dalla oggettiva impossibilità di procurarsi il biglietto stante la scarsità di punti vendita aperti, cosa particolarmente grave in un territorio a vocazione turistica come l’Italia, e come la Liguria in particolare.

Post Scriptum:
la newsletter era pronta per la spedizione, quando ho aperto e letto una lettera il cui contenuto mi sembra un’ottima sintesi di quanto sinora detto, per cui vi lascio con questa storia:
“Sabato 6 ottobre u.s., alle ore 22.50 vado in stazione a Chiavari per prendere il treno regionale delle ore 23.15 per Genova. E’ da tempo che non viaggio e non ho più l’esperienza di quando facevo il pendolare, per questo non mi sono ricordato che, ora, la biglietteria chiude alle 20.00. Non ci sono problemi, ho pensato, ci sono i distributori automatici. Ho studiato e operato davanti al distributore per quasi 20 minuti: prima non accettava le monete che cambiavo regolarmente, poi finalmente le ha accettate ma, nonostante premessi il pulsante “ok” il biglietto non è stato emesso. (N.B. non ci sono istruzioni). Meno male che mi ha reso le monete. Faccio presente che la tariffa richiesta dal display era di euro 2.55 per la tratta Chiavari-Ge.Brignole, mentre sul treno ho scoperto che era di euro 2.70 (tariffa week-end). All’arrivo del treno, che non era il regionale delle 23.15 ma un altro che aveva un’ora (sic) di ritardo, cerco subito il controllore e spiego il fatto. Mi dice che il biglietto me lo deve fare con l’aggiunta di euro 5.00. Sostengo che non mi sembra giusto perché era il servizio Trenitalia in difetto. Mi risponde che allora il biglietto me lo può fare alla tariffa prevista però con la mia dichiarazione che il distributore non aveva funzionato. Però se al controllo di Trenitalia fosse risultato che il biglietto non era stato emesso per mia incapacità, avrei potuto ricevere una multa di euro 200.
Poi mi suggerisce “in stazione a Recco c’è il distributore sul marciapiede. Scendiamo assieme e facciamo il biglietto”. Nel frattempo eravamo arrivati a Santa Margherita. Vediamo il distributore sul marciapiede e decidiamo di farlo lì. Il controllore fa tutte le operazioni, io metto le monete ma la macchina le rifiuta. Lui prova a sfregare le monete sulla lamiera del distributore, ma questa continua a rifiutarle. Arriva il capotreno che ci “intima” di salire perché avevano già un’ora di ritardo. Non vi dico quanto erano imbestialiti i passeggeri. Appena ripartiti da Santa Margherita ci si avvicina un giovane che fa presente al controllore di essere senza biglietto perché il distributore di Rapallo non aveva funzionato. Nel frattempo arriviamo a Camogli. Quando il controllore ritorna ci dice “le disposizioni dicono che quando tre utenti lamentano il malfunzionamento di un distributore, si possono emettere i biglietti senza “multa”. Faccio presente che noi siamo due. “Pazienza, vuol dire che un biglietto lo pago io”. Ovviamente rifiuto una simile soluzione. Il controllore va via e ritorna dopo alcuni minuti e ci fa un biglietto normale con l’annotazione “l’utente dichiara che il distributore non ha funzionato”. E così siamo arrivati a Genova Brignole. La morale di questo racconto è che forse “Trenitalia” ed i suoi dirigenti dovrebbero darsi una regolata, altrimenti ci sono poche speranze che i cittadini riprendano la buona abitudine di usare i mezzi pubblici con tutto vantaggio per la nostra economia e per l’ambiente.
Inoltre voglio ringraziare i lavoratori di Trenitalia (macchinisti, capitreno, controllori, manutentori, impiegati) per la loro pazienza. Lavorare in queste condizioni è veramente impossibile e stressante”.

Guido Rizzi (pensionato)

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