Treno 2044 La Spezia - Genova
C.G., una pendolare che abita a Framura e lavora a Camogli, utilizza il treno 2044 che attualmente parte alle 6.03 da La Spezia ma che dal 1° febbraio partirà da Sestri Levante. Insieme a lei salgono a Framura anche altre persone: tra esse una docente universitaria di Genova, una studentessa del liceo Marconi, e altri.
Con comprensibile angoscia si chiedono come fare per poter continuare a utilizzare il treno per i loro spostamenti senza dover sconvolgere le loro vite.
Se davvero l'orario verrà cambiato nel modo da noi descritto, è chiaro che si pone il problema di come garantire una alternativa valida per salvaguardare il diritto alla mobilità di queste persone, così come tutte quelle che, da La Spezia a Riva Trigoso, si vedono togliere un collegamento in un orario così importante per i pendolari.
Treni 6223/6224 (Ventimiglia-Imperia Oneglia e ritorno)
E.M. ci segnala quest'altra problematica sulla Riviera di ponente: la soppressione estiva della coppia di treni 6223/6224 (Ventimiglia-Imperia Oneglia e vv.) riguarda un treno che viaggia in pieno orario pendolari e che è particolarmente conveniente non solo per gli alunni delle scuole superiori, bensì anche per tutti quei lavoratori pendolari che devono spostarsi quotidianamente tra località della riviera di Ponente. Il treno 6223, infatti, permette di giungere a Oneglia entro le 8.00, a tutto vantaggio di chi deve essere presente sul luogo di lavoro prima delle 8.30 (il treno seguente 11263, infatti, arriva a Oneglia, da orario, alle 8.26, senza lasciare pressoché nessun margine per chi deve timbrare in entrata al lavoro entro le 8.30). Svariati sono i lavoratori che hanno questa esigenza, in primis, per esempio, gli impiegati di banca. Il 6224 (effettuato con stesso materiale) permette invece agli imperiesi che lavorano in località a ponente di giungere al lavoro entro le 9.00.La situazione del servizio ferroviario sulla riviera di ponente già con l’orario attuale risulta paradossale: è stata creata, grazie a ingenti investimenti pubblici, una linea nuova, veloce e a doppio binario tra Bordighera e San Lorenzo, senza tuttavia che ne sia conseguito un significativo aumento delle frequenze; soltanto nelle fasce di punta (e nemmeno su tutte le relazioni) il servizio prevede un quasi-cadenzamento ogni 30 minuti tra Imperia e Ventimiglia, mentre negli orari di morbida si possono notare “buchi” di oltre un’ora. È evidente quindi come le potenzialità della linea nuova in termini di capacità non vengano affatto sfruttate. In considerazione di ciò, la soppressione della coppia di treni 6223/6224, per giunta in pieno orario pendolare, suona quasi come una beffa, penalizzando ulteriormente gli utenti di un servizio già scarso di per sé.Dalla soppressione di questo treno consegue un buco di oltre un’ora tra Imperia e Ventimiglia (nessun treno tra le 7.31 e le 8.41) e il buco di un’ora tra Ventimiglia e Imperia (nessun treno tra le 6.46 e le 7.48). Le conseguenze sull’utenza di questa rarefazione delle frequenze saranno importanti: chi non ha a disposizione un mezzo privato e non può adattare gli orari del proprio lavoro all’offerta di treni, si troverebbe a dover prendere il treno precedente, con conseguenti grandi perdite di tempo nella stazione di arrivo. L’eventuale utilizzo dell’autobus comporta tempi di percorrenza più che raddoppiati rispetto al treno, nonché, ovviamente, il rischio di trovarsi congestionati nel traffico, che d’estate nell’imperiese è molto intenso, specialmente nell’orario di punta serale. Chi invece ha a disposizione un mezzo privato, verrebbe invogliato a servirsi di quello, nella migliore delle ipotesi attraverso il car pooling, o nella peggiore utilizzandolo singolarmente. Da notare poi che la soppressione di un treno ha effetti negativi anche sugli altri treni della stessa tratta, nella misura in cui un viaggiatore perso su una determinata tratta ferroviaria, in seguito ad un mancato collegamento (per esempio quello del mattino), implica anche un mancato guadagno sul collegamento in senso opposto, a detrimento della redditività di quest’ultimo.Si chiede pertanto alla Regione di mantenere tutti quei collegamenti che vengono utilizzati da pendolari, quantomeno nei giorni dal lunedì al venerdì, di cui la coppia di treni 6223/6224 fa parte. Se anche questa misura non fosse sufficiente per raggiungere una situazione di equilibrio con i finanziamenti disponibili, si chiede che i tagli riguardino il solo mese di agosto, durante il quale l’attività economica è notevolmente ridotta, numerosi pendolari sono in ferie e, per quelli che rimangono, può risultare più semplice chiedere adeguamenti dell’orario lavorativo.
Pensiamo a chi, ad esempio, ha già fatto un abbonamento annuale e si vede stravolgere l'orario in modo tale da non potersene più servire utilmente. C'è la perdita del denaro, certo, e per questo si può richiedere forse un rimborso. Ma certo è ben più grave la perdita della possibilità di accedere ad un servizio pubblico indispensabile per recarsi al lavoro, o a scuola, come minimo. Pensiamo che occorra farsi carico di queste persone, proponendo almeno dei servizi sostitutivi, ad esempio degli autobus, meno costosi di un treno ma che, come si è visto, hanno l'handicap di doversi muovere su strade già congestionate. Ma certo ci sembra insufficiente la risposta data fino ad oggi a queste problematiche, che noi abbiamo più volte sollevato e anticipato.
Il primo febbraio è ormai alle porte, temiamo che dopo le segnalazioni si moltiplicheranno e forse, allora, ci si renderà conto tardivamente delle conseguenze che i tagli avranno sulla mobilità regionale.