giovedì 29 novembre 2007

No ai tagli, no agli aumenti: più risorse al trasporto ferroviario

La Finanziaria in discussione al Parlamento taglia 924 milioni di fondi essenziali per realizzare il piano delle Ferrovie 2007-2011: Moretti, A.D. delle Ferrovie, ha già detto che senza quei soldi verranno soppressi molti treni e verranno ulteriormente aumentati i costi di biglietti e abbonamenti.
Invece che tagliare gli sprechi e rendere più efficiente l'organizzazione, si tagliano i servizi e si aumentano i prezzi.

Moretti e il Governo litigano (ma quanto c'è di vero, realmente, in questo dissidio?) e intanto il servizio ferroviario, già ridotto all'osso negli anni passati, viene ridotto ulteriormente, e reso più caro: a novembre è stata abolita la tariffa nazionale degli interregionali (aumento medio del 10%) , poi sono stati aumentati i biglietti singoli del 10%, ora si riparla di nuovi aumenti all'inizio dell'anno. A fronte di cosa? Miglioramenti sensibili del servizio non ce ne sono stati, anzi, si minacciano ulteriori peggioramenti.

E’ ora che si smetta di chiedere di saldare il conto sempre ai più deboli, chiediamo che nella Finanziaria rientrino le somme previste dal piano di risanamento, ma troviamo anche inaccettabile il modo con cui Moretti prende in ostaggio milioni di pendolari: si apra dunque urgentemente un tavolo con Governo, Azienda, Regioni, Sindacati e Associazioni di Utenti e Pendolari, per pianificare la distribuzione delle risorse e dare inizio così ad un effettivo risanamento del servizio. Nel frattempo, siano congelati tutti gli aumenti ed i tagli previsti, poiché non siano i pendolari a pagare il prezzo delle inefficienze altrui, come sempre è successo purtroppo da decenni a questa parte.

martedì 20 novembre 2007

Il senatore Egidio Banti incontra i pendolari liguri

Sabato 17 novembre il Sen. Egidio Banti ha incontrato a Genova, presso la Provincia, i rappresentanti dei Pendolari Liguri e dell’associazione Metrogenova. Sonia Zarino, per i pendolari ferroviari, e Paolo Carbone, di Metrogenova, hanno illustrato al parlamentare del PD alcune problematiche inerenti l’attuale assetto del nodo di Genova, chiedendo al senatore di farsi promotore, come già in passato insieme ad altri parlamentari liguri, di azioni volte al miglioramento delle condizioni di trasporto per le migliaia di utenti che utilizzano il treno nella nostra Regione.

Sono state affrontate in particolare le questioni relative all’attuazione della legge Obiettivo e ad alcune scelte di carattere infrastrutturale. Al senatore è stato evidenziato come molti dei problemi che affliggono i pendolari potrebbero essere risolti con l’acquisto di nuovi rotabili e con adeguamenti delle strutture delle stazioni che favoriscano l’incarrozzamento dei passeggeri diminuendo i tempi di sosta, i ritardi e i tempi di percorrenza.

Con treni a piano ribassato, ampie porte automatiche e marciapiedi allo stesso livello del pavimento delle carrozze, si potrebbero portare grandi miglioramenti ai tempi di percorrenza, attualmente più lunghi di 20 anni fa. Con rotabili nuovi e più affidabili si potrebbero anche diminuire i tempi morti tra un convoglio e l’altro, aumentando le frequenze almeno nelle ore di punta e nelle zone maggiormente popolate.

Come si vede, sarebbero interventi facilmente realizzabili, avendo a disposizione le risorse necessarie. La Finanziaria in itinere prevede circa 500 milioni di euro per il tpl, che però sono da ripartire su tutta Italia e vanno in parte anche al trasporto su gomma: speriamo vivamente che il passaggio in Parlamento possa far ritrovare quelle somme necessarie a rilanciare effettivamente la mobilità ferroviaria integrandola con tutti i mezzi di trasporto pubblico.

Il Senatore ha quindi illustrato alle Associazioni alcune novità positive della legge Finanziaria, contenuti negli articoli 6 e 6-bis. L’articolo 6 è dedicato interamente al trasporto pubblico locale, e prevede tra l’altro la detrazione del 19 per cento dell’importo degli abbonamenti. Il 6-bis prevede un fondo per la mobilità alternativa nei centri storici “patrimonio dell’Unesco”, norma che potrà riguardare anche Genova.

Un altro argomento urgente sottoposto all’attenzione del Senatore Banti è stata la risistemazione del nodo di Genova, il cui completamento è previsto per il 2012 e prevede il quadruplicamento dei binari tra Voltri e Brignole. Questo è un altro intervento che può portare molti miglioramenti alla circolazione e correggere almeno in parte il collo di bottiglia costituito ad oggi dagli scali genovesi, dove convergono diverse linee da ovest, da est e anche da nord.
Tra gli interventi che si possono avviare immediatamente è stata ricordata, sulla Linea Voltri – Borzoli, la prevista creazione di un raccordo che colleghi la bretella di Voltri al Bivio Fegino grazie alla quale sarebbe possibile separare i flussi veloci a lunga percorrenza da quelli lenti (regionali/metropolitani).
Il traffico a lunga percorrenza da e per Ventimiglia potrebbe essere instradato da Savona per Voltri mare – Borzoli – Galleria di Granarolo – Genova Principe; in questo modo la tratta costiera da Genova Voltri a Genova Principe verrebbe dedicata prevalentemente al servizio metropolitano, rendendo inoltre possibile l’aumento delle fermate. Tale completamento avrebbe una immediata utilità anche per il trasporto delle merci, contribuendo a decongestionare il traffico da e per il porto di Genova.
La richiesta dei pendolari è che la riorganizzazione ed il potenziamento del nodo ferroviario di Genova prendano il via anche in modo indipendente dalle complicate scelte relative al Terzo Valico.

Per ultima, ma non ultima, è stata affrontata la questione del diverso trattamento subito dai possessori di abbonamenti IC rispetto a coloro che utilizzano l’abbonamento regionale. Per questi ultimi è infatti previsto un bonus a parziale risarcimento dei disagi subiti, mentre per gli altri nulla è riconosciuto a fronte di disagi e ritardi subiti in misura altrettanto pesante. Abbiamo perciò richiesto al Senatore di farsi portatore di istanze di perequazione nei confronti di tutti i pendolari, che spesso non per libera scelta sono obbligati a servirsi di IC, pagare un abbonamento più caro e per giunta non ricevere nessun bonus per i disagi subiti.

Questa problematica ha aperto una discussione sulla necessità di arrivare ad una integrazione tariffaria in grado di consentire un utilizzo generalizzato di tutte le tipologie di treni per i pendolari liguri in possesso di abbonamento, un abbonamento che consenta anche pari diritti a bonus, sconti, ecc. in caso di ritardi e disagi patiti. Ad un risultato di questo genere potrebbe portare probabilmente la creazione di una Autority regionale in grado di armonizzare ed integrare tra loro tutte le aziende di trasporto, non solo come tariffe, ma anche come orari, linee, ecc.

Ringraziamo il Senatore Banti che ha promosso e sollecitato questo interessante e, crediamo, proficuo incontro, auspicando che altri ne seguano. Non possiamo non cogliere l’occasione per rinnovare un pressante appello perché nella Finanziaria siano fatte rientrare le risorse sufficienti per scongiurare il concreto rischio di tagli al servizio e di nuovi rincari, così come prefigurano le dichiarazioni dell’AD di Ferrovie, Mauro Moretti.

La stessa preoccupata reazione dell’Assessore Regionale, Luigi Merlo, che ha dichiarato di essere pronto a restituire allo Stato la delega al trasporto pubblico regionale, dovrebbe fare riflettere molto seriamente tutti coloro che in questi giorni hanno la responsabilità di decidere la destinazione delle risorse: anche la mobilità è un diritto e una necessità per tutti i cittadini, al pari di altri servizi fondamentali quali la sanità, la scuola, la giustizia, la pubblica sicurezza, ecc.

Azioni di protesta contro il taglio di risorse previsto nella finanziaria

Le ultime esternazioni del Ministro Di Pietro sono state una doccia fredda per le speranze dei pendolari, che hanno visto allontanarsi le risorse necessarie al risanamento delle ferrovie, sempre più disastrate e inefficienti. Il Ministro ha bloccato un miliardo di euro destinato alle Ferrovie adducendo il motivo che questi soldi sarebbero concessi senza sufficienti garanzie di essere impiegati in modo efficace.

Queste dichiarazioni non fanno che rendere ancora più fosco un clima incupito dalle esternazioni di Moretti, A.D. di Ferrovie, che minaccia tagli al servizio e aumenti di tariffe nel caso che non si recuperino i soldi tagliati dalla Finanziaria.

A fronte di questi gravi episodi, appare sempre più urgente mettere in atto azioni di mobilitazione dei pendolari per far giungere le nostre voci fino alle sedi di Governo, e richiedere che si ponga con forza la questione dell’effettivo risanamento delle Ferrovie. Le risorse non servono, come ha detto Di Pietro, alle luminarie di Natale, ma a comprare nuove carrozze e locomotori per sostituire quelli ormai fatiscenti perché vecchi anche di 40 anni.

Cosa fare dunque? Occorre mobilitarsi e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema così importante, il diritto alla mobilità sostenibile economicamente ed ecologicamente.

Allego alla presente una bozza di volantino che vi invito a personalizzare e scambiare con amici e conoscenti, perché venga spedito a giornali, amministratori, esponenti di Governo, e serva a richiedere forte e chiaro che la Finanziaria preveda le risorse necessarie alle Ferrovie.

Un’altra iniziativa che stiamo preparando prevede dei volantinaggi nelle stazioni, e potrebbe essere una buona idea quella di indire una giornata in cui in tutta Italia i pendolari effettuassero delle manifestazioni distribuendo volantini nell’imminenza dell’approvazione della Finanziaria, quindi presumibilmente a breve.

lunedì 19 novembre 2007

Meno treni e più cari: come sempre a pagare sono i pendolari

Invece che tagliare gli sprechi e rendere più efficiente l’organizzazione, si tagliano i servizi e si aumentano i prezzi. Questa in sintesi la formidabile ricetta messa a punto dall’AD del gruppo Ferrovie, ing. Mauro Moretti, che giudicando insufficienti le risorse della Finanziaria minaccia misure a dir poco draconiane nei confronti però dei soliti pendolari, che si ritroveranno a dover pagare ancora più salati servizi sempre più scarsi.

Rispetto infatti a quanto richiesto dall’ambizioso piano industriale presentato al Governo, piano che comprendeva, come forse si ricorderà, l’acquisto di 1000 nuovi treni per i pendolari, la Finanziaria in via di approvazione taglia ben 924 milioni di euro. Quindi, dice Moretti, non solo i treni nuovi non ci saranno, ma ne verranno soppressi di quelli esistenti e non solo: sono annunciate ulteriori biglietterie chiuse, stazioni impresenziate, dismissioni di aree a servizio della ferrovie, ecc.

Moretti, insomma, protesta che i soldi sono pochi e per questo sarà costretto a diminuire i servizi. Il cerino resta in mano al Governo che deve decidere al più presto cosa fare, anche se il tono perentorio e vagamente ricattatorio di Moretti non lascia molto spazio all’immaginazione, e già si vedono arrivare tempi molto bui per i pendolari e gli utenti in genere del servizio ferroviario.

Moretti e il Governo litigano (ma quanto c’è di vero, realmente, in questo dissidio?) e intanto il servizio ferroviario, già ridotto all’osso negli anni passati, viene ridotto ulteriormente, e reso più caro: a novembre è stata abolita la tariffa nazionale degli interregionali (aumento medio del 10%) , poi sono stati aumentati i biglietti singoli del 10%, ora si riparla di nuovi aumenti all’inizio dell’anno. A fronte di cosa? Miglioramenti sensibili del servizio non ce ne sono stati, anzi, si minacciano ulteriori peggioramenti.

Tutto questo avviene quando l’aumento dei prezzi dei carburanti per auto spinge verso l’alto la domanda di trasporto pubblico ferroviario (+8% solo quest’anno in Liguria), confermando peraltro una tendenza consolidata nel corso di questi ultimi 5 anni.

Dire poi, come dicono l’ing. Moretti ed il Ministro Padoa-Schioppa, che le tariffe ferroviarie italiane sono le più basse d’Europa, suona nell’attuale contesto socio-economico quasi come una provocazione, dato che le stesse statistiche dicono che anche gli stipendi e il potere d’acquisto italiani sono tra i più bassi d’Europa: vorremmo che si riflettesse anche su questo dato.

Non si può chiedere a famiglie che faticano sempre più a sbarcare il lunario di pagare ancora e salato per i guasti che una gestione disastrosa del denaro pubblico ha, nei decenni passati, portato al dissesto la più grande azienda italiana. Perché se è vero che non si deve continuare a buttare le risorse pubbliche in voragini senza fondo, è altrettanto vero che i cittadini hanno il diritto di poter contare su servizi pubblici efficienti e, questi si, in linea con gli standard europei.

Ma è ora che si smetta di chiedere di saldare il conto sempre ai più deboli, mentre i responsabili dei dissesti si godono le loro scandalose liquidazioni miliardarie.

Bene ha fatto la Regione Liguria e le Associazioni dei Consumatori a dichiarare il loro totale dissenso rispetto alle esternazioni di Moretti. Anche i pendolari sono pronti a far sentire la loro voce e ad organizzare forme di protesta contro aumenti totalmente ingiustificati da servizi sempre più scarsi e insufficienti a soddisfare in modo adeguato la loro domanda di mobilità.

E’ importante che nella Finanziaria rientrino le somme previste da piano di risanamento, ma troviamo anche inaccettabile il modo con cui Moretti prende in ostaggio milioni di pendolari: si apra dunque urgentemente un tavolo con Governo, Azienda, Regioni, sindacati e associazioni di utenti e pendolari, per pianificare la distribuzione delle risorse e dare inizio così ad un effettivo risanamento del servizio. Nel frattempo, siano congelati tutti gli aumenti ed i tagli previsti, poiché non siano i pendolari a pagare il prezzo delle inefficienze altrui, come sempre è successo purtroppo da decenni a questa parte.

lunedì 5 novembre 2007

Stazione di Rapallo off-limits per chi ha ridotte capacità motorie. E, in più, prende le multe.

Se è vero che le leggi e i regolamenti vanno applicati e, se sbagliati, si deve operare per cambiarli, vorrei proporvi un caso che dimostra come la semplice applicazione di un regolamento sia a volte contrario non solo al buon senso, ma anche alla più elementare umanità e comprensione nei confronti dei soggetti deboli.
Qualche tempo fa un amico e collega pendolare mi ha segnalato il caso di una signora di Rapallo, che chiameremo Elena, per ovvi motivi di privacy. Elena, dunque, il 29 Agosto prendeva il treno nella stazione della sua città, come le capita spesso dovendosi recare regolarmente, per gravi motivi di salute, al San Martino di Genova, dove è in cura.

Elena ha 75 anni, e per camminare deve aiutarsi con due stampelle, che le impediscono come è ovvio di utilizzare le scale, obbligandola a servirsi di rampe appositamente dedicate alle persone con problemi di deambulazione. Per andare sul binario verso Genova dunque, come ogni volta che deve colà recarsi, Elena non passa dalle scale che collegano il piano terra della stazione di Rapallo con il piano dei binari, ma utilizza una stradina che, dal lato dell’ospedale, le permette di accedere al binario per Genova. Rapallo, sia detto per inciso, non possiede un ascensore per le persone con ridotta capacità motoria.

Sul binario per Genova non vi sono obliteratrici: esse si trovano solo in basso, quindi Elena essendo salita dall’unica strada per lei percorribile, avrebbe poi dovuto scendere in basso per timbrare il biglietto, cosa evidentemente non possibile.

E’ anche del tutto comprensibile che Elena non possa di norma percorrere il treno alla ricerca del controllore per segnalare le sue problematiche e la sua necessità di farsi obliterare il biglietto, essa lo avverte non appena passa e questi, di solito, avvedutosi della situazione, oblitera il biglietto e la cosa finisce lì.

Non il 29 Agosto, quando una solerte controllora ha pensato bene di elevare ad Elena la multa di 25 euro perché non l’aveva avvertita del fatto di non aver potuto timbrare il biglietto (in questo caso gli euro di multa sarebbero stati solo 5). Elena, dopo aver mostrato il mazzetto di biglietti acquistati per effettuare i viaggi e dopo aver provato a spiegare la situazione, si è vista consegnare un verbale ed ora è in attesa della multa che le arriverà a casa, presumibilmente con gli interessi.

Vorrei a questo punto rivolgere un appello ai dirigenti di Trenitalia: mettetevi una mano sulla coscienza e annullate questa sanzione: non è così che si reprimono gli abusi. E’ abusiva, in questo caso, l’applicazione del regolamento, che non tiene conto della manifesta eccezionalità della situazione. Spero davvero che i responsabili si adoperino in tal senso, sarebbe un segno incoraggiante e, di più, un atto di giustizia.

Restiamo in attesa e, nel frattempo, i nostri più sinceri auguri ad Elena, che risolva presto i suoi problemi di salute

giovedì 1 novembre 2007

Segnalazioni criticità orari ferroviari

Come sapete nella mia attuale veste di Consigliere Provinciale non ho mancato di portare all’attenzione del Presidente Repetto e della Giunta le problematiche inerenti il trasporto ferroviario ligure, che è un aspetto fondamentale, anche se non l’unico, del sistema della mobilità provinciale e regionale. Devo dire che ho riscontrato su questi temi la sensibilità e l’interesse del Presidente, della Giunta e di tutte le forze politiche, ivi comprese quelle dell’opposizione, confermando quanto il tema della mobilità sia trasversale e recepito come fondamentale per il buon governo del territorio.
Dopo gli interventi in Consiglio del 26 settembre scorso, è stata recentemente indetta una riunione della IV Commissione Permanente, competente in materia di trasporti, con l’obiettivo di fare il punto su un tema specifico ma molto importante, quale quello delle criticità dell’attuale orario ferroviario. A più riprese, nel corso dei mesi scorsi e ancora recentemente, sono giunte segnalazioni da parte di gruppi e anche di singoli utenti che mettevano in luce gravi carenze, come ad esempio assurde coincidenze nel nodo di Genova o ancora orari inadeguati per studenti e lavoratori sulle riviere. Senza parlare del tema generale dei tempi di percorrenza, che tutti considerano esageratamente dilatati e utilizzati unicamente per compensare i cronici ritardi che affliggono così frequentemente i nostri viaggi.
La Commissione, ai cui lavori ha partecipato l’Assessora Anna Dagnino, ha affidato alla sottoscritta il compito di redigere un dossier che raccogliesse tutte le segnalazioni di criticità ad oggi giunte e non risolte dai successivi aggiustamenti dell’orario che si sono succeduti in questi mesi. Scopo di tale dossier è quello di portare le criticità riscontrate all’attenzione di Trenitalia per ottenere, di concerto con gli Enti coinvolti quali la Regione, quelle modifiche che già oggi si possono ottenere (fermo restando la necessità di procedere ad una radicale revisione della struttura stessa dell’orario).
Ho pensato che fosse questa una buona occasione per coinvolgere tutti voi allo scopo di evidenziare altre ulteriori criticità rispetto a quelle da me raccolte linea per linea, e che trovate incollate in calce.
Vi ringrazio anticipatamente per la collaborazione che vorrete prestare al completamento di questo dossier, che testimonia una precisa volontà da parte della Provincia di Genova di farsi carico, per quanto è nelle sue possibilità e competenze, dei problemi dei pendolari.

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