In merito alla recente proposta di legge del Consigliere Regionale Giovanni Paladini avente ad oggetto “Modifiche della Legge Regionale 9 settembre 1998 n° 31 in materia del trasporto Pubblico Locale” vorremmo osservare che:
Le attuali condizioni di viaggio sui treni sono deplorevoli per tutti i passeggeri, sotto molteplici punti di vista, come più e più volte denunciato, e non staremo a rifare qui l’elenco delle carenze del trasporto ferroviario.
Tra queste carenze spicca indubbiamente quella relativa alla mancanza di sicurezza non solo sul treno, è bene dirlo, ma anche nelle stazioni e zone limitrofe. Capita sempre più spesso di sentire di aggressioni a viaggiatori e al personale viaggiante. La cronica carenza di controllori rende sempre più rarefatti e meno incisivi i controlli sui convogli, che vengono lasciati alla mercè di elementi a volte pericolosi che nella migliore delle ipotesi viaggiano senza biglietto e compiono atti vandalici a bordo e nelle stazioni, sempre più spesso impresenziate. A tal proposito si fa presente che vi è (o forse vi era) un corpo di Polizia appositamente creato far fronte a questi elementi, e chiama(va)si Polfer.
La legge regionale che si vorrebbe correggere contempla già, nell’art. 9, lettera a, la possibilità di far viaggiare gratuitamente il personale dei vari Corpi di Polizia, Carabinieri, ecc. in servizio effettivo.
Ammettendo di voler realizzare quanto previsto dalla detta legge, questo dovrebbe avvenire a titolo gratuito per la Regione Liguria, e non oneroso, dato che tale parziale soluzione non andrebbe a causare per Trenitalia nessun aggravio di costi in quanto i treni viaggiano indipendentemente dalla presenza a bordo di questi soggetti, e d’altronde questa misura si rende utile dal momento che Trenitalia non è in grado di assicurare quella sicurezza e quel presidio che farebbe parte del servizio già pagato dalla Regione e quindi dai cittadini. Condizione irrinunciabile è quindi che questo speciale permesso di viaggiare gratuitamente sui treni sia esteso a tutti gli agenti di cui alla Legge in oggetto, senza che per questo Trenitalia possa pretendere dalla Regione alcun compenso extra.
Tutto ciò premesso, osserviamo come sia oltremodo sconfortante constatare come la sicurezza dei treni e delle stazioni venga affidata alla vigilanza necessariamente episodica e non organizzata di forze dell’ordine, nella circostanza, scollegate e scoordinate, quasi che tale forma di controllo rappresenti una attività residuale e non necessiti invece di una attenta programmazione e strutturazione a supporto del personale viaggiante e di terra delle stazioni.
Chiediamo con forza che la Polfer venga altrimenti utilizzata potenziandone la presenza organica e costante sui convogli e nelle stazioni, dotata delle necessarie infrastrutture e messa in condizione di operare reali azioni di prevenzione e ove necessario di repressione di soggetti violenti e pericolosi, per i ferrovieri e per i viaggiatori.
Chiediamo che per ciò venga realizzato un Piano della Sicurezza dedicato che non si limiti alla casuale e volontaristica opera di isolati rappresentanti delle forze dell’ordine, che come degli “Agenti per caso” si trovino a passare nei dintorni di passeggeri e controllori in difficoltà.
Per finire, ci sembra che con questa proposta si tenti di mettere piuttosto maldestramente una pezza (fra l’altro molto costosa, così come la si è presentata) all’impossibilità di produrre un servizio di sicurezza davvero efficace, in grado di tutelare viaggiatori e ferrovieri nei loro quotidiani spostamenti, e ne auspichiamo una radicale correzione secondo quanto più sopra indicato.
Le attuali condizioni di viaggio sui treni sono deplorevoli per tutti i passeggeri, sotto molteplici punti di vista, come più e più volte denunciato, e non staremo a rifare qui l’elenco delle carenze del trasporto ferroviario.
Tra queste carenze spicca indubbiamente quella relativa alla mancanza di sicurezza non solo sul treno, è bene dirlo, ma anche nelle stazioni e zone limitrofe. Capita sempre più spesso di sentire di aggressioni a viaggiatori e al personale viaggiante. La cronica carenza di controllori rende sempre più rarefatti e meno incisivi i controlli sui convogli, che vengono lasciati alla mercè di elementi a volte pericolosi che nella migliore delle ipotesi viaggiano senza biglietto e compiono atti vandalici a bordo e nelle stazioni, sempre più spesso impresenziate. A tal proposito si fa presente che vi è (o forse vi era) un corpo di Polizia appositamente creato far fronte a questi elementi, e chiama(va)si Polfer.
La legge regionale che si vorrebbe correggere contempla già, nell’art. 9, lettera a, la possibilità di far viaggiare gratuitamente il personale dei vari Corpi di Polizia, Carabinieri, ecc. in servizio effettivo.
Ammettendo di voler realizzare quanto previsto dalla detta legge, questo dovrebbe avvenire a titolo gratuito per la Regione Liguria, e non oneroso, dato che tale parziale soluzione non andrebbe a causare per Trenitalia nessun aggravio di costi in quanto i treni viaggiano indipendentemente dalla presenza a bordo di questi soggetti, e d’altronde questa misura si rende utile dal momento che Trenitalia non è in grado di assicurare quella sicurezza e quel presidio che farebbe parte del servizio già pagato dalla Regione e quindi dai cittadini. Condizione irrinunciabile è quindi che questo speciale permesso di viaggiare gratuitamente sui treni sia esteso a tutti gli agenti di cui alla Legge in oggetto, senza che per questo Trenitalia possa pretendere dalla Regione alcun compenso extra.
Tutto ciò premesso, osserviamo come sia oltremodo sconfortante constatare come la sicurezza dei treni e delle stazioni venga affidata alla vigilanza necessariamente episodica e non organizzata di forze dell’ordine, nella circostanza, scollegate e scoordinate, quasi che tale forma di controllo rappresenti una attività residuale e non necessiti invece di una attenta programmazione e strutturazione a supporto del personale viaggiante e di terra delle stazioni.
Chiediamo con forza che la Polfer venga altrimenti utilizzata potenziandone la presenza organica e costante sui convogli e nelle stazioni, dotata delle necessarie infrastrutture e messa in condizione di operare reali azioni di prevenzione e ove necessario di repressione di soggetti violenti e pericolosi, per i ferrovieri e per i viaggiatori.
Chiediamo che per ciò venga realizzato un Piano della Sicurezza dedicato che non si limiti alla casuale e volontaristica opera di isolati rappresentanti delle forze dell’ordine, che come degli “Agenti per caso” si trovino a passare nei dintorni di passeggeri e controllori in difficoltà.
Per finire, ci sembra che con questa proposta si tenti di mettere piuttosto maldestramente una pezza (fra l’altro molto costosa, così come la si è presentata) all’impossibilità di produrre un servizio di sicurezza davvero efficace, in grado di tutelare viaggiatori e ferrovieri nei loro quotidiani spostamenti, e ne auspichiamo una radicale correzione secondo quanto più sopra indicato.