Repubblica Genova
Liguria, sos ferrovie un calvario per chi viaggia
VITTORIO COLETTI
L´ALTRA sera, alla festa democratica del Porto Antico, contestando violentemente l´ad delle Ferrovie, gli antitav hanno fatto passare in secondo piano la civile protesta dei parenti delle vittime della strage di Viareggio e hanno contribuito con la loro prepotenza a non far notare che, se lì ci fossero stati anche rappresentanti dei viaggiatori, dei pendolari, degli abbonati al treno ecc., altrettante sarebbero state le rimostranze contro l´ineffabile Moretti. Non c´è in effetti un servizio che sia così programmaticamente peggiorato, specie in Liguria, quale quello delle Ferrovie. Sembra che ogni innovazione sia stata studiata apposta per far del male ai passeggeri. Perfino acquistare un biglietto è diventata un´impresa: biglietterie chiuse o con pochi addetti, code interminabili, macchinette non semplici per i più e spesso fuori servizio, multe pesanti se non lo si riesce a comperare prima di salire.
L´ho verificato una di queste mattine sull´IC Genova-Milano, quando a Voghera è salita una ragazza trafelata perché doveva correre in ospedale a Milano da un congiunto ricoverato d´urgenza. La ragazza (così ha raccontato) ha subito informato il capotreno di non avere fatto in tempo ad acquistare il biglietto (da 8 euro) e il funzionario le ha detto che doveva pagare 58 euro (50 di penale!). La ragazza ha in tasca solo 45 euro e chiede quindi di poter regolarizzare il suo debito una volta a casa, fornendo allo scopo le sue generalità. Ma la multa sale a 200 euro! E non è finita. A Pavia piomba su di lei un supercontrollore megagalattico che le intima di scendere. Ritenendo che 200 euro siano sufficienti per un viaggio Voghera Milano, la ragazza si rifiuta. Il supercontrollore la minaccia di una multa di 100 euro per ogni minuto di ritardo del treno, perché (proclama) non farà ripartire il convoglio sin che lei non sarà scesa, e, al persistere del rifiuto, chiama la polizia. A questo punto i passeggeri si ribellano; protestano perché il treno non riparte e chiedono allo scostante cerbero cosa pagano ai viaggiatori le Ferrovie per ogni minuto dei loro abituali ritardi. La polemica, che divampa nella carrozza solidale con la ragazza, e l´arrivo di saggi poliziotti, che consigliano buon senso, inducono il supercontrollore a battere in ritirata; il treno finalmente riparte. Cosa capiterà ora alla sventurata viaggiatrice, trattata come una delinquente, non so. È roba da tribunale dell´Aja questa vessazione dei passeggeri da parte delle Ferrovie. Pensiamo appunto ancora all´acquisto del biglietto. Non solo è difficile e lungo farlo, ed è, come si è visto, proibitivo salire a bordo senza averlo, pur contattando subito il controllore per regolarizzare la propria posizione. Bisogna anche sapere quando precisamente si prenderà il treno e perciò, se non si è in grado di prevedere se il lavoro finirà martedì sera o mercoledì mattina, non si potrà comperare il biglietto dell´IC sino all´ultimo, con i problemi di cui sopra. Oggi il biglietto ve lo dovete procurare con largo anticipo, ma anche sapere precisamente giorno e ora in cui partirete e poi avrete finalmente la certezza di poter viaggiare nella carrozza più affollata del convoglio, perché il computer ammassa i passeggeri uno vicino all´altro con criteri ciechi. Le Ferrovie sono l´immagine dell´Italia berlusconiana. Un po´ di facciata rifatta (l´alta velocità) e molta sciatteria di sostanza. Un servizio che ha per nemici i suoi clienti, alle cui proteste sa solo rispondere con denunce e minacce. Tempi di percorrenza biblici, carrozze sporche, ritardi per guasto a non finire. Oggi, Comuni e Regioni protestano contro gli ennesimi tagli, che, in particolare, danneggeranno proprio il trasporto pubblico. Mi chiedo perché lo facciano solo ora, quando da anni i servizi essenziali sono ridotti e peggiorati, quello ferroviario più di altri. Il suo peggioramento, nella nostra regione e sulla tratta per Milano, è tale che ci si chiede cosa potrà succedere ancora. È certo che non ci si può accontentare di sperare nel raddoppio lentissimo o nel terzo valico utopico, soluzioni necessarie ma troppo di lungo periodo. La Regione dovrebbe studiare soluzioni alternative immediate. Al limite favorire l´istituzione di regolari e frequenti linee di pullman autostradali, come accade in tante zone d´Italia dove il servizio ferroviario è scadente.La violenza degli antitav contro Moretti è stata intollerabile. Ma cittadini, e soprattutto liguri, esasperati contro l´uomo simbolo del degrado e dell´arroganza ferroviaria ce ne sono molti.