lunedì 29 agosto 2011

Una doverosa rettifica: il taglio dei 12 treni metropolitani era già previsto

L'altro giorno, leggendo le pagine del quotidiano che ha dato la notizia, abbiamo capito che sarebbero stati tagliati 12 treni in più rispetto a quelli già annunciati a luglio. Ci siamo ingannati, la cosa ci fa piacere perchè almeno questi tagli non si sommano a quelli già previsti.


L'Assessore ha prontamente rimarcato l'errore, di cui ci scusiamo. Quello che resta confermato è purtroppo il taglio dei 12 treni, che si sommano ad una lunga serie di tagli dall'inizio dell'anno ad oggi. Sarà per questo che avevamo dato per buona la notizia di un taglio ulteriore? Purtroppo ormai ci aspettiamo di tutto...

domenica 28 agosto 2011

Ancora tagli ai treni: da settembre spariscono altri 12 treni metropolitani

Ci risiamo: ben 12 treni metropolitani a settembre non torneranno più. Ci avevano detto che la soppressione sarebbe stata limitata ad agosto, ed invece, ecco l’amara sorpresa appresa a mezzo stampa.
Davvero un triste rientro per le migliaia di pendolari che non troveranno più il loro mezzo di trasporto e dovranno ingegnarsi una volta di più per recarsi in tempo al lavoro o a scuola.
Se sommiamo a questo taglio anche quello previsto al servizio AMT, la situazione diventa ancora più preoccupante: il rischio è che i tempi di percorrenza si allunghino a dismisura, così come i disagi dovuti al sovraffollamento dei mezzi rimasti, che verranno presi d’assalto dai pendolari. Risultato: viaggi più lunghi e più scomodi, stress e sempre più tempo sottratto alla propria vita e alle proprie famiglie.

Motivo addotto per i tagli è, come al solito, la mancanza di fondi. Considerato che si tratta dei “soliti” 50 milioni di mancati trasferimenti, ci sembra francamente che tale motivazione stia iniziando a mostrare la corda e non risulti affatto convincente.

Mesi fa dicevamo che l’impressione che si ha della gestione del trasporto pubblico è quello di una navigazione a vista, senza una rotta certa, in balia delle correnti e dei venti che spingono la barca sempre più vicino agli scogli. Oggi purtroppo dobbiamo confermare in toto quella impressione: non c’è alcuna regia credibile, i tagli si susseguono e non viene prospettata alcuna concreta soluzione per invertire questa rotta che porta al dissolvimento del trasporto pubblico.

E tutto questo mentre proseguono i lavori per il nuovo Nodo ferroviario di Genova: e a cosa servirà aumentare la capienza dei binari, se poi ci correranno meno treni di quelli attuali?
Provocatoriamente dico: meglio allora tenersi i soldi per fare andare, almeno, i treni che abbiamo oggi. Altrimenti finirà come per il passante milanese, attualmente ancora ampiamente sottoutilizzato dopo anni e anni di lavori e di miliardi pubblici spesi per la gioia dei tanti affaristi che ruotano intorno al mondo degli appalti di Stato.

E’ davvero giunto il momento di ripensare il sistema della mobilità partendo dalle reali esigenze dei cittadini, mettendo a sistema le risorse e le diverse aziende in un’ottica di integrazione a livello regionale. Noi lo diciamo da anni, ma nulla è stato fatto sino ad oggi. Lo chiediamo ancora, con forza, prima che sia troppo tardi.

venerdì 26 agosto 2011

Calendario scioperi di settembre

Martedì 6 settembre
Sciopero generale del comparto trasporti
Trenitalia: sciopero di 8 ore dalle 9.00 alle 17.00. In questa fascia oraria non circoleranno treni
Bus/Tram/Metro: modalità territoriali

Sabato 17 e domenica 18 settembre
Sciopero personale di bordo e di macchina Trenitalia
Trenitalia: sciopero di 24 ore dalle 21.00 del 17 alle 21.00 del 18 settembre

Lunedì 19 settembre
Sciopero del Trasporto Pubblico Locale
Bus/Tram/Metro: sciopero di 4 ore con modalità territoriali

Cronache dalla linea Genova-Milano

da GenovaMilano Newsletter


7 giorni di prestazioni indecenti e nessuna informazione
Agosto era iniziato con prestazioni sostenibili e sta terminando con una serie di gravi ritardi provocati o da negligenze nell'hangaramento dei locomotori a Milano Centrale o da guasti tecnici in linea.
Le temperature a bordo dei treni (senza locomotore l'aria condizionata non funziona) hanno reso ancora meno sostenibili tali ritardi.
Mercoledì 31 presenteremo la consueta analisi mensile, ma con questa newsletter desideriamo focalizzare l'attenzione su questi ritardi:
Venerdì 19 agosto
IC 679: 31' di ritardo a Genova Brignole causati da ritardata partenza da Milano C.le per ritardato aggancio del locomotore. Temperatura a bordo insostenibile per mancanza di climatizzazione per 25'.
Martedì 23 agosto
IC 675: 24' di ritardo a Genova PP causati da ritardata partenza da Milano C.le per ritardato aggancio del locomotore. Temperatura a bordo insostenibile per mancanza di climatizzazione per 20'.
Mercoledì 24 agosto
IC 679: 19' di ritardo a Genova Brignole causati da ritardata partenza da Milano C.le per ritardato aggancio del locomotore. Temperatura a bordo insostenibile per mancanza di climatizzazione per 20'. IC 685: 14' di ritardo a Genova Brignole per ritardo treni precedenti.
Giovedì' 25 agosto
IC 679: 20' di ritardo a Genova Brignole causati da ritardata partenza da Milano C.le per ritardato aggancio del locomotore. Temperatura a bordo insostenibile per mancanza di climatizzazione per 25'.
Venerdì 26 agosto
RV 2178: 73' di ritardo a Milano Centrale, IC 652 66' di ritardo a MIlano Centrale, IC 656 61' di ritardo a Milano Centrale. La causa comune di questi ritardi (e di quelli di almeno altri 10 regionali piemontesi o lomnardi diretti a Milano) è da addebitarsi a guasto tecnico degli impianti fra Certosa di Pavia e Locate Triulzi.

Nota
E' sconcertante come la comunicazione a bordo (imposta dai nuovi regolamenti Trenitalia) abbia riferito solo di "circolazione perturbata"!
Non crediamo che l'omissione di indicazioni delle cause di ritardo serva a tranquilizzare i viaggiatori, anzi ciò provoca tensione e rabbia che vanno ad aggiungersi al danno di arrivare con un'ora di ritardo al lavoro (con conseguente danno economico).
Il PdB è di certo non colpevole di tali situazioni, anzi, informalmente e fuori microfono si prodiga per informare i viaggiatori su ciò che sta succedendo, rischiando, paradossalmente, richiami da parte dell'azienda.
Non siamo né nell'Urss stalinista, né sotto il fascismo e pertanto crediamo che la massima trasparenza da parte di RFI e di Trenitalia nei confronti dei viaggiatori debba essere una regola.
Quando un ritardo supera i 10' secondo noi deve essere obbligatoria una informazione precisa, dettagliata e in tempo reale riguardo alle cause che lo stanno determinando.
I treni non sono segreti di stato ma solo mezzi di trasporto.

Cronache dalle ferrovie piemontesi...

22-08: Regionale 2178 delle 18.10 da Milano Centrale per Arquata. Dopo aver stazionato in qualche piazzale al sole tutto il giorno il treno giunge in stazione centrale alle 17.50 con tutti i finestrini chiusi, senza, naturalmente, alcuna carrozza dotata di aria condizionata: i passeggeri più volenterosi salgono sul treno, aprono i finestrini e riscendono perchè è impossibile sostare... si sale sul treno qualche attimo prima della partenza... sembra di essere all'inferno...il treno, per soste varie prima di Voghera arriva a Tortona con 13 minuti di ritardo (ritardo naturalmente non segnalato)


23-08: Tentiamo con IC 679 delle 18.05 da Milano Centrale a Livorno (inutile ricordare il pagamento del supplemento rapido necessario)Il treno è rovente, in nessuna delle carrozze c'è l'aria condizionata, (finestrini naturalmente bloccati) dopo aver percorso tutte le carrozze troviamo un ferroviere che, in modo molto scortese, ci informa che l'aria condizionata sarà attivata solo con la partenza del treno...così infatti avviene... si inizia a respirare a Voghera.. peccato dover scendere a Tortona


24-08: Riproviamo con IC 679 delle 18.05 da Milano Centrale a Livorno: la prima difficoltà del viaggio consiste nel riuscire a timbrare, (in stazione Centrale!!) il supplemento rapido: le macchinette presenti sui 5 binari adiacenti al binario 17 sono tutte fuori uso... L'aria condizionata è al minimo, almeno nelle 5 carrozze dove siamo salite... ci rassegniamo e ci sediamo.. alle 18 il capotreno annuncia che il treno subirà 15 minuti di ritardo... ci fiondiamo sul binario 22 per prendere il regionale 2178 delle 18.10.. qui la situazione clima infernale è uguale a quella del giorno precedente


25-08: Regionale 2178 delle 18.10 da Milano Centrale per Arquata: situazione clima infernale come in precedenza... ci consola (??!!) il fatto di non aver pagato il supplemento rapido per IC 679 delle 18.05 che, in stazione centrale, alle 18, è già segnalato con 15 minuti di ritardo...


e infine questa mattina: treno 2178 da Sestri Levante a Milano centrale in partenza da tortona alle 6.32: arrivato a Milano Rogoredo con 80 minuti di ritardo (74 dichiarati sul sito FS!) dopo aver sostato nella campagna pavese senza aver ricevuto nessun tipo di comunicazione: solo dopo 45 minuti, fermi nella deserta stazione di Certosa di Pavia il capotreno, ha urlato che c'era un problema con la linea...Sul sito di trenitalia è comparso alle 9.20 questa "news" "La circolazione è rallentata tra le località di Certosa di Pavia e Locate T. (linea Genova-Milano) per un intervento tecnico alla linea ferroviaria"... non so cosa ci possiamo aspettare, questa sera, con il viaggio di ritorno ...dimenticavo... dal 1° settembre scatterà il nuovo aumento dell'abbonamento mensile...

martedì 23 agosto 2011

Comprare il biglietto in treno senza sovrapprezzo si può, ma in tanti non lo sanno

In casi particolari si può acquistare il biglietto in treno senza sovrapprezzo, ma spesso gli utenti non lo sanno e rischiano inutilmente di prendere delle multe: basterebbe affiggere in tutte le stazioni, bene in evidenza, quanto prevede la stessa Trenitalia nei casi in cui non sia possibile acquistare a terra il biglietto.

Uno dei biglietti da visita più scadenti della nostra Liguria sono certo le sue stazioni ferroviarie, che lungi dall’offrire quei minimi servizi agli utenti sono sempre più abbandonate e fatiscenti.

Le cronache sono prodighe di episodi, anche da noi ampiamente denunciati e documentati, ma mai seriamente affrontati nei mesi e negli anni. Puntualmente, torna il dramma dei disabili che non possono materialmente servirsi dei mezzi pubblici a causa delle barriere architettoniche, o quello dell’impossibilità di acquistare i biglietti a terra.

Capita spesso di vedere persone che si aggirano alla disperata ricerca di un punto vendita in stazioni deserte, dove le emettitrici non funzionano e dove non esiste la minima indicazione di dove potersi approvvigionare. Se poi la scena si svolge in orari festivi o di chiusura serale dei negozi che li vendono, allora non resta che rinunciare all’uso del treno o in alternativa salire e tentare di convincere il controllore a non applicare il sovrapprezzo al costo del biglietto, spiegando come nonostante i nostri tentativi proprio non si sia riusciti a comprarlo a terra.

Eppure sul sito di Trenitalia, nella cosiddetta Guida del Viaggiatore (Home > Area clienti > Condizioni di trasporto > La guida del viaggiatore ), al capitolo Rilascio di biglietti ed altre operazioni in treno, tra i casi in cui sono ammessi l'acquisto a bordo treno e la convalida senza alcuna regolarizzazione, vi è quello in cui l’utente utilizzi treni Regionali in partenza da stazioni in cui il servizio di biglietteria sia mancante qualora non siano presenti punti vendita alternativi e quando sia in possesso di un biglietto da convalidare e parta in stazioni in cui manchino o non funzionino le macchinette obliteratrici.

A tal proposito, vi è anche un allegato scaricabile dal sito di Trenitalia che elenca chiaramente i casi in cui è possibile acquistare in treno il biglietto senza soprattassa.

Purtroppo questo principio non sempre viene portato alla dovuta conoscenza degli utenti, e soprattutto non mi risulta che tale allegato sia affisso nelle stazioni per tranquillizzare tutti coloro che sono alla disperata quanto inutile ricerca di dove acquistare il loro biglietto.

Affiggere l’allegato in grande e ben visibile nelle stazioni (anche con traduzione almeno in inglese per i turisti stranieri) sarebbe davvero molto utile ed eviterebbe anche delle spiacevoli discussioni con i controllori che a volte tendono a richiedere il pagamento del sovrapprezzo per l’acquisto a bordo treno anche nei casi di manifesta impossibilità all’acquisto dello stesso.

Ci rivolgiamo nuovamente (già più di un anno fa avevamo segnalato questa problematica) a tal scopo all’Assessore Vesco e ora anche al Direttore Regionale Trenitalia Melloni perché tale affissione venga effettuata senza indugio, onde togliere dall’imbarazzo e a volte anche dall’angoscia tante persone che si ritrovano in questa spiacevole situazione.
Dare una indicazione chiara servirebbe inoltre anche ai controllori che a questo punto non avrebbero più dubbi sul taglio da dare al loro operato, ed eviterebbero di richiedere un balzello odioso ed iniquo.

Le nostre località turistiche ne guadagnerebbero molto in termini di immagine e di efficienza, oltre che di accoglienza: anche questo aspetto non è trascurabile, in termini di marketing territoriale, e vale certo di più di tante costose pubblicità che poi vengono smentite nei fatti.

La comodità di una linea costiera come la nostra sarebbe, in altre realtà, sfruttata molto di più e valorizzata in chiave turistica come una straordinaria metropolitana del mare, un caso praticamente unico al mondo: qui invece la si penalizza in modo davvero scriteriato, pensando piuttosto a costruire nuove autostrade e superstrade, nuovi parcheggi e autosilos, dimostrando di non capire davvero nulla di pianificazione territoriale e di sviluppo economico inteso come crescita e non come saccheggio delle risorse.

sabato 13 agosto 2011

Treno batte auto 11 a 1

Si sente spesso parlare di tagli ai servizi pubblici (e, dopo la “Supermanovra” varata dal Governo, se ne parlerà ancor di più), perché gli Enti Locali sono sempre più “poveri”, ma non si quantificano mai le effettive ricadute che questi tagli hanno sui cittadini.

I servizi pubblici hanno in realtà un grande valore, molto maggiore del loro “costo” e tagliarli equivale a privare i cittadini di opportunità che, pagate dai singoli, sarebbero per i più quasi inavvicinabili. Tagliare i servizi pubblici inoltre è profondamente iniquo perché non incide tanto su chi, magari evadendo le tasse, può pagarseli di tasca propria, ma su tutti coloro che, in assenza di tali servizi, dovrebbero rinunciarvi: pensionati, lavoratori precari, redditi bassi. Una ingiustizia nell’ingiustizia, quindi.

Per dimostrare dunque il “valore” (inteso qui solo in termini monetari, prescindendo da tutti gli altri che pure esistono) di un servizio pubblico, ho provato a quantificare il minore costo da me sostenuto grazie all’utilizzo del treno rispetto all’uso dell’auto privata per andare e venire a Genova, città in cui lavoro, partendo da Lavagna, città in cui abito.

Dico subito il risultato: 11 a 1, ossia ho scoperto che spendo all’incirca ben 11 volte di meno, 695 euro all’anno contro 7.877. A dire il vero, da quando ho comprato l’abbonamento ad oggi l’abbonamento al treno ha subito un aumento del 15 %, ma se guardiamo alla folle corsa del prezzo della benzina, tutto sommato forse il vantaggio è rimasto lo stesso.

Dalle tabelle ACI ho ricavato i costi chilometrici, non conteggiando quelli fissi dovuti al mero possesso dell’auto. Io ho una automobile, quindi ho già sostenuto un costo di acquisto e sostengo i relativi costi di assicurazione, revisione, ecc. La uso però solo nei fine settimana, o per fare dei lunghi viaggi di piacere.

Il calcolo dell’uso dell’auto nei giorni lavorativi tuttavia è stato fatto solo sui costi “vivi” dovuti a carburanti (benzina), usura del mezzo e relative manutenzioni. Ho quindi sommato il costo di un abbonamento mensile di un parcheggio nelle vicinanze di dove lavoro (in centro città) e il costo dei pedaggi autostradali. Il risultato è a dir poco strabiliante: usare l’auto, nel mio caso, costa 11 volte di più del treno: e forse questo spiega anche perché, nonostante tutto, la gente si ostini a usare i mezzi pubblici.

Viaggiando in treno percorro un tragitto più breve rispetto all’autostrada: 40 km circa invece che 46, più le tratte urbane. Anche questo, due volte al giorno, ha la sua incidenza.

Come orario, se tutto fila liscio, da porta di casa a porta dell’ufficio con la combinazione bici+treno+piedi ci impiego 1,30 ore. Con l’auto, il tempo si attesta sull’ora. Basta però una semplice coda per farlo aumentare, anche non di poco. Ho calcolato il percorso uscendo da Genova Ovest per raggiungere la zona dell’Acquario e l’adiacente parcheggio sotterraneo.

Un’ultima considerazione: grazie al mio abbonamento posso usare il treno anche nei giorni di festa, con un ulteriore potenziale risparmio rispetto all’uso dell’auto ed evitando le code tipiche del week-end. Durante le ferie ne approfitterò per godermi le nostre splendide coste.

Muoversi con la testa, prima ancora che con i piedi (o con le ruote), significa adottare un approccio innovativo, sfuggendo ai mille messaggi unidirezionali che il marketing odierno riversa sul cittadino per convincerlo che senza l’auto non può muovere un passo.

In tempi di crisi poi, se analizziamo la fetta sempre più consistente dei nostri bilanci che se ne va in spostamenti, ci accorgiamo che, di questo passo, tale spesa, se fatta con mezzi privati, diverrà presto insostenibile. E allora che faremo, smetteremo di andare a lavorare?

Analizzando i dati si ha la riconferma del perché allo Stato e agli Enti Pubblici in fondo piacciano molto di più gli automobilisti che i pedoni: se io con i miei viaggi spendo in tasse 139 euro all’anno un automobilista che fa il mio stesso tragitto ne spende circa 3.000. La parte del leone ovviamente va all’accisa sui carburanti, ma poi occorre sommare l’IVA al 20% su tutte le altre prestazioni (manutenzioni, parcheggi, pedaggi autostradali).

Se davvero Stato ed Enti Pubblici avessero a cuore le tasche (e la salute) dei cittadini l’ultima cosa che farebbero sarebbe tagliare il servizio di mobilità. Lo incrementerebbero, anzi. Come? Usando in modo appropriato le risorse disponibili, razionalizzando la gestione, sfrondando consigli di amministrazione di troppe aziende tra loro scoordinate, evitando gli sprechi (che, specie ai piani alti dello Stato, permangono e continuano) e utilizzando a tale scopo la tassazione proveniente dal trasporto privato, considerando l’automobilista un po’ meno mucca da mungere, e un po’ di più un cittadino cui fornire valide alternative al trasporto privato e alle relative alte spese che esso comporta.

A chi interessa, e volesse fare un analogo calcolo per sé (magari nelle vacanze), qui è possibile scaricare il file in excel da me prodotto. Sarebbe interessante vedere altri esempi di calcolo, con itinerari e mezzi diversi (es.: confronto tra uso dello scooter e del bus in città, o dell’auto e della metropolitana, ecc.).

sabato 6 agosto 2011

Treni soppressi a causa dei lavori in galleria: cosa cambierà per i pendolari

L’Assessorato ai Trasporti della Regione Liguria ha diffuso l’elenco delle variazioni (in termini di fermate e di treni disponibili) che saranno effettuate al servizio ferroviario durante i mesi autunnali in occasione dei lavori di manutenzione alla galleria Ruta, tra Santa Margherita e Camogli.

L’elenco completo è consultabile cliccando qui

In sintesi, le variazioni riguardano 108 treni di cui:
· 18 soppressi
· 52 parzialmente soppressi (di cui 10 con nuove fermate assegnate)
· 8 nuovi
· 2 deviati
· 28 con nuove fermate assegnate

I treni sono tutti regionali, tranne l’IC 35004 (ex 504) che perde la fermata di Rapallo.
Come si può intuire, il quadro è molto complicato e occorrerà guardare con molta attenzione il nuovo orario (già disponibile anche on-line) per poter individuare i nuovi collegamenti in funzione delle proprie necessità. Si tenga presente tuttavia che anche i treni rimanenti potranno subire variazioni di orario, quindi occorre controllare.

Il nuovo orario sarà operativo dal 5 settembre e durerà fino al 10 dicembre, dopo di che, secondo quanto ci è stato detto, la situazione dovrebbe tornare quella attuale.

Alcune considerazioni
Data la portata delle variazioni, non possiamo non temere che molti vedranno sconvolte in modo anche assai pesante le proprie abitudini di viaggio, e ci auguriamo che le previsioni fatte in termini di orari e disponibilità di posti siano in grado di sopperire in modo adeguato alla minore disponibilità di collegamenti.

Notiamo che una decina di treni che vanno verso Genova al mattino nella fascia 6.00-9.00 sono stati soppressi o limitati, e uno è stato deviato su tutt’altra linea. Stesso discorso lo si può fare per la fascia serale 17.00-20.00. Non meno preoccupanti risultano le soppressioni e le limitazioni dei treni nella fascia meridiana 12.00-14.00, quando gli studenti tornano a casa.

Non si poteva fare diversamente: questo è quanto dicono i responsabili di RFI e di Trenitalia. Certo il periodo scelto ci pare tra i più problematici, con il rientro al lavoro dopo le ferie d’agosto, sommato al rientro a scuola e alla riapertura delle università, un periodo temporale statisticamente caratterizzato da un maggiore afflusso di pendolari.

Tempi di percorrenza
I treni subiranno, in alcuni casi, degli aumenti di tempi di percorrenza.
Ad esempio, l’11254 parte oggi da Sestri Levante alle ore 6.38 e arriva a Principe alle 7.51, mentre dal 5 settembre (diventato il n° 33820) partirà alle ore 6.33, anticipando di 5 minuti per arrivare a Principe alla stessa ora.

Un caso molto interessante, parlando di tempi di percorrenza, è costituito dal treno n° 11258, che parte oggi da Sarzana alle ore 6.06 e arriva a Principe alle ore 8.10. Tale treno (diventato il n° 24584) farà tre fermate in più (Lavagna, Camogli, Recco) e arriverà a Principe alle ore 8.15, ossia “solo” 5 minuti dopo.

Analizzando la traccia, si vede che il treno “recupera” il tempo perduto soprattutto tra Genova Nervi e Genova Brignole: tra Nervi e Brignole impiegava infatti 18 minuti, che nel nuovo orario scendono a 11…che abbiano eliminato la “fermata” di Terralba, dove molto spesso si sosta un po’ prima di fermarci in stazione? Sicuramente ci verranno date fior di spiegazioni tecniche, ma quei 7 minuti di meno nella tratta Nervi-Brignole non possono non farci pensare che nell’orario precedente non fossero stati concessi un po’ troppo generosamente alla traccia del treno, non vi pare? Del resto, è comune sentire dei passeggeri il fatto che specie a Brignole ci si fermi spessissimo per tempi di sosta che paiono eccessivi.

Leggendo l’orario cartaceo non abbiamo potuto fare a meno di notare su quanti treni fosse riportata la nota “Il treno potrebbe subire un ritardo fino a 15 minuti in caso di forte affluenza di viaggiatori” che consideriamo davvero paradossale: sembra quasi che si vogliano scoraggiare i passeggeri a servirsi del treno! Tradotto: se siamo in ritardo, è colpa vostra che vi ostinate a usare il treno. Se non fosse una situazione tragica, ci sarebbe quasi da ridere (amaramente).

Concludiamo questa comunicazione citando quanto affermato da RFI: “L’interruzione prevista determina una non trascurabile riduzione della capacità infrastrutturale, e quindi della effettiva disponibilità delle tracce”. E’ chiaro che, in assenza di alternative e, in specie, di una efficiente integrazione con la rete di trasporti esistenti su gomma (ATP, AMT) i mesi autunnali potranno portare molte criticità ai pendolari che utilizzeranno i regionali (mentre molto minori saranno i disagi per chi userà gli IC).

Valuteremo a settembre se quanto è stato predisposto da RFI e da Trenitalia saprà fare fronte alle criticità che si verificheranno, per il momento buone vacanze a tutti.

lunedì 1 agosto 2011

un bel viaggio

Ieri salgo a Livorno sull'intercity 518 con bagagli e cane.

Con sorpresa entrambe le porte del vagone sul quale devo salire, non risultano funzionanti e non esiste alcuna segnalazione cartacea ad avvertire, sia chi sta dentro, sia chi attende fuori.

Come e peggio dei salmoni riesco a risalire la corrente, tra mille peripezie con bagagli sparsi ovunque nei corridoi....Arrivo alla carrozza e noto che anche le altre porte non sono attive... 4 su 4 fantastico!

Ma il mio stupore raggiunge l'apice quando osservo meglio l'aspetto dell'ambiente circostante giacchè pensavo di essere tornato indietro nel tempo di almeno vent'anni, ma se dicessi quaranta non credo sbaglierei. Le pareti in formica di fintolegno, con le porte a cornice dorata. All'interno degli scompartimenti c'erano ancora le foto delle stazioni, delle città!! Incredibile. Gli unici interventi sono stati fatti ricoprendo i sedili con un panno terribile e sigillando i finestrini per far funzionare al meglio (si fa per dire) l'aria condizionata.

Un commovente tuffo nel passato, peccato che gli euri spesi siano in linea con i tempi moderni....

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