lunedì 15 aprile 2013

La chiusura della biglietteria (umana) a Lavagna [ripresa]

Clamoroso autogol!
 Credo sia questa l'unica definizione che si possa concedere a questa decisione. Ovviamente non si contesta l'operato della cooperativa che avrà fatto i proprio conti, ma quello delle Ferrovie dello Stato. 
Lavagna è una località di mare. Ieri che è finalmente sbocciata la primavera, i binari erano frequentatissimi dai primi turisti. Da qui a poco si aprirà la stagione balneare e la fermata lavagnese, posta a due passi dalla battigia, rappresenta un nodo cruciale del turismo. D'altra parte, meglio investire nella stazione di Metaponto...

Non sarà che siamo in mano a degli sciagurati che non riescono a vedere più in là del proprio palmo e sempre più spesso badano ai propri interessi ignorando quelli della gente?

domenica 14 aprile 2013

da Il Secolo XIX  del 14 Aprile 2013

Genova - «Per i lavori nella galleria Biassa, attesi da tempo e da noi più volte sollecitati per i continui allagamenti e i pesanti blocchi alla circolazione dei treni, vorremmo fare tesoro di un’esperienza in cui tutto che ha funzionato bene, il cantiere alla galleria Ruta di due anni fa, attivando anche in questo caso un’informazione puntuale e completa e una serie di accorgimenti per limitare i disagi»: lo ha annunciato nel pomeriggio l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco, presentando insieme con Rfi e Trenitalia i lavori nella galleria ferroviaria fra Riomaggiore e La Spezia, che inizieranno l’8 settembre per concludersi il 14 dicembre.
Vesco ha spiegato che «già da giugno il nuovo orario riporterà tutte le variazioni del servizio che saranno effettuate a causa della riduzione a un unico binario in quella tratta, e saranno pronti tutti i necessari accorgimenti per evitare il più possibile disagi all’utenza, dalla reperibilità del personale di Trenitalia e Rfi, a locomotori disponibili in caso di blocco del convoglio per limitare gli inconvenienti. Come Regione chiediamo anche una garanzia sui tempi di esecuzione dei lavori, che non devono superare i tre mesi».
L’assessore ha mostrato ottimismo sul risultato e sulla possibilità di limitare il più possibile i disagi per i pendolari, riducendo la contrazione dei convogli: «Faremo in modo di garantire i posti a sedere, ampliando la disponibilità sui treni circolanti e aggiungendo fermate ad altri treni, andando incontro soprattutto alle fasce di pendolarismo, visto il grande utilizzo del mezzo ferroviario in quel territorio».

Lavagna perde la biglietteria Fs

da Il Secolo XIX del 14 Aprile 2013
di Barbara Badinelli

Lavagna - Chiude la biglietteria ferroviaria di Lavagna. Da martedì all’interno della stazione si potranno acquistare biglietti solo utilizzando il distributore automatico. Il personale del consorzio Tassano di Casarza Ligure che, dal 2005, gestiva lo sportello, ha deciso di abbassare la veneziana per sempre sul servizio, scegliendo di non accettare le condizioni economiche proposte dalle Ferrovie dello Stato.
«Sono venute meno le condizioni minime necessarie al mantenimento del servizio - scrive al sindaco, Giuliano Vaccarezza, la cooperativa sociale del gruppo Tassano che, da otto anni, gestisce il servizio - La riduzione al 4 per cento della percentuale sulle vendite dei titoli di viaggio (avevamo iniziato con il 7, passando al 6 nell’ultimo biennio) e l’impossibilità, con il nuovo sistema, di emettere biglietti per i treni a lunga percorrenza, rappresentano, in ordine di tempo, l’ultimo cambiamento peggiorativo intercorso da quando, nel 2005, avevamo coprogettato con il Comune di Lavagna un sistema integrato di servizi, informazioni turistiche e biglietterie, per i cittadini».
La stazione, infatti, sta per perdere due presidi: quello della biglietteria e quello dell’ufficio informazioni turistiche, al quale, con la chiusura della Provincia, sono stati tagliati i fondi per la sopravvivenza. «Ho chiesto un incontro con l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Enrico Vesco - annuncia il sindaco Vaccarezza - So che la chiusura della biglietteria ferroviaria è una situazione che investe diverse città, ma per noi diventa non solo una questione di servizi che vengono meno, ma anche di sicurezza. Se non ci sarà più controllo, dovremo decidere se lasciare sempre tutti i locali aperti. Il rischio è che la stazione si trasformi in terra di nessuno».

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