sabato 29 ottobre 2011

Finanziamenti per il trasporto pubblico: qualcosa si muove?

da GenovaMilano newsletter:


Come ricordato nelle ultime settimane, se non interverranno correzioni al taglio al trasporto pubblico operato dal Governo nella manovra finanziaria di settembre pari a 1,5 miliardi di euro, lo scenario per il 2012 comporterà la sparizione di due terzi dei treni (regionali e intercity) attualmente circolanti e aumenti delle tariffe fino al 150%.
Cliccando qui è disponibile tutto lo storico sulla vicenda.

E' di ieri la notizia che Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni ha dichiarato: "“Il Governo si è impegnato ad una immediata convocazione del tavolo sul trasporto pubblico locale”.
Nel contempo - a dimostrazione della straordinaria valenza del problema - c'è stato un sì bipartisan dell'Aula della Camera a tutte le mozioni di maggioranza ed opposizione sulle misure a favore del trasporti pubblico locale. Il governo, dal canto suo, ha dato parere favorevole a tutti i testi: anche su quelli dell'Idv e del Pd che hanno rifiutato le riformulazioni proposte dall'esecutivo. In base al testo del Pd, il governo è impegnato ad utilizzare le maggiori entrate dell'asta delle frequenze analogiche per reintegrare le risorse per il trasporto pubblico locale necessarie a garantire la continuità del servizio pubblico e superare la grave emergenza del momento, anche favorendo interventi per il rinnovo del parco circolante.Il testo dell'Idv impegna “alla soppressione dei finanziamenti che il Governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina”.Inoltre la maggioranza ha impegnato il governo “ad adottare ogni iniziativa idonea a ricercare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, le risorse necessarie a garantire nell'immediato la regolarità e la continuità dei principali servizi pubblici di trasporto esistenti; a definire un piano di politica industriale nel settore dei trasporti che incentivi la ricerca e l'utilizzo delle modalità a più basso impatto ambientale, che non prescinda da un'efficace riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale, anche avvalendosi di strumenti quali l'osservatorio sul trasporto pubblico locale; ad assumere le necessarie iniziative coerenti con gli obiettivi e le finalità individuate a livello comunitario con il piano d'azione sulla mobilità urbana; a prevedere una politica di integrazione tariffaria tra le varie modalità di trasporto diretta anche ad un adeguamento delle tariffe ai livelli medi europei; a procedere, nell'ambito di una politica di liberalizzazione e rilancio del settore del trasporto pubblico locale, all'attivazione di una politica industriale connotata dall'esigenza di determinare processi di aggregazione aziendale tali da assicurare una sufficiente competitività anche a livello europeo, anche al fine di superare l'attuale livello di parcellizzazione degli operatori del settore”.

Naturalmente finora questi sono solo impegni e nemmeno un cent è stato stanziato a pareggiare il taglio di 1,5 miliardi.

giovedì 27 ottobre 2011

Aggiornamenti sulla linea La Spezia - Genova

27-ott-2011
IC 35079
materiale di competenza IC 35079 del giorno 27/10 da inviare vuoto a Livorno C.le per garantire effettuazione IC 35058 del 28/10



27-ott-2011
IC 35021

materiale di competenza IC 35021 del giorno 27/10 da inviare vuoto a Livorno C.le per garantire effettuazione IC 35004 del 28/10


27-ott-2011
IC 35073

materiale di competenza IC 35073 del giorno 27/10 da inviare vuoto a Livorno C.le per garantire effettuazione IC 35074 del 28/10


27-ott-2011 ES 35208

Regolare

Approvata alla Camera la mozione presentata dal Gruppo parlamentare del Partito Democratico sul trasporto pubblico locale

Finalmente una buona notizia: la Camera ha approvato la mozione che chiede di destinare al finanziamento del TPL una parte dei proventi dell'aste di frequenza per la telefonia.

Dopo la discussione in Aula, è venuto finalmente il giorno della votazione per l'odg n° 1-00715, e il risultato non ha deluso le aspettative: lo stesso Governo, del resto, aveva dato un inaspettato parere favorevole alla proposta del PD. Alla votazione erano presenti 523 deputati, 303 dei quali si sono espressi mentre 220 sono stati gli astenuti. Il provvedimento è stato accolto con 299 sì e 4 no.

Molto soddisfatti i promotori dell'iniziativa (primo firmatario: on.le Meta, insieme a Tullo, Lovelli, e altri) che ci hanno oggi pomeriggio tempestivamente informato dell'esito della votazione.

L’approvazione nell’aula della Camera della mozione del PD sul trasporto pubblico locale rappresenta un fatto positivo e impegnativo per il Governo –dichiara l’on.Mario Lovelli firmatario della mozione insieme ai deputati del PD della Commissione Trasporti – ma adesso devono derivarne conseguenze operative immediate. Infatti l’atteggiamento del Governo appare ambiguo e dilatorio perché i contenuti della legge di stabilità e della manovra estiva imposta dal ministero dell’economia vanno in tutt’altra direzione : il risultato è che le regioni dispongono di meno risorse e sono costrette a tagliare i servizi ed aumentare le tariffe."

Molta preoccupazione desta la diminuzione ulteriore della quota di risorse per il trasporto su gomma per l’anno in corso e per il 2012, con una conseguente ristrutturazione dei servizi gestiti dalle aziende concessionarie.

"A questo si aggiunge la situazione particolare del trasporto ferroviario regionale per il quale sono a rischio i contratti del servizio “universale” che si abbinano ai preannunciati tagli anche nella media e lunga percorrenza e nei treni notte. Si tratta di un attacco in piena regola ai diritti dei cittadini e in particolare dei pendolari, che pagheranno aumenti tariffari anche sull’auto propria con l’esplosione dei costi assicurativi, delle imposte automobilistiche e dei carburanti”.

Occhi aperti, quindi, la battaglia è ben lungi dall'essere terminata. E tuttavia, sottolinea l'on.le Mario Tullo, "questo è un importante impegno politico che le Regioni, le Provincie ed i Comuni possono spendere nei confronti del Governo per sollecitare concretamente le risorse necessarie a proseguire l'erogazione dei servizi".

E forse, ci permettiamo di aggiungere, è anche venuto il momento per rilanciare l'idea di destinare parte delle accise dei carburanti al finanziamento "strutturale" del TPL. Oggi le accise finanziano praticamente tutto tranne il TPL: è una evidente anomalia che configura tra l'altro un evidente conflitto di interesse.

Terminiamo comunque su una nota di ottimismo, è stato compiuto un importante primo passo e di questo ringraziamo davvero sentitamente i promotori dell'iniziativa e coloro che l'hanno condivisa e votata.

Cliccare qui per leggere le dichiarazioni di voto

Riattivato il binario pari della linea La Spezia-Genova

Sulla base dell’avanzamento dei lavori si conferma la riattivazione del binario pari nell’odierna serata. L’ora prevista di riattivazione verrà comunicata in dipendenza dell’ultimazione del trasferimento di materiali nelle località del tratto interrotto, richiesto dalla Protezione Civile. La riattivazione del binario pari avverrà con una riduzione di velocità

Per quanto sopra si ritiene opportuno per la giornata odierna il mantenimento di quanto programmato per la Lunga Percorrenza, fatta eccezione per le relazioni “notte” che potranno essere istradate sul percorso ordinario.

IC 35822

27-ott-2011
IC 35822
Treno soppresso da La Spezia a Setri L.
Effettua IC 35701 del 28/10

Exp 28541

27-ott-2011
Exp 28541
Deviato da Alessandria via Tortona-Voghera-Piacenza-Bologna-Firenze-Roma

In serata ripristino del binario pari

RFI conferma le previsioni di ripristino del binario pari già comunicate ieri sera.
Prevediamo quindi, salvo imprevisti, una graduale ripresa della circolazione a partire dalla serata odierna.
La riattivazione prevederà limitazioni di velocità e di incrocio sul tratto delle 5 Terre, non sarà quindi possibile rimettere in esercizio – almeno inizialmente – tutti i treni previsti nel programma orario.
Farò seguito con la conferma della ripresa della circolazione e/o con ulteriori aggiornamenti.

In vista il ripristino di un binario

RFI conferma le previsioni di ripristino del binario pari già comunicate ieri sera.
Prevediamo quindi, salvo imprevisti, una graduale ripresa della circolazione a partire dalla serata odierna.
La riattivazione prevederà limitazioni di velocità e di incrocio sul tratto delle 5 Terre, non sarà quindi possibile rimettere in esercizio – almeno inizialmente – tutti i treni previsti nel programma orario.
Farò seguito con la conferma della ripresa della circolazione e/o con ulteriori aggiornamenti.

mercoledì 26 ottobre 2011

Variazioni riguardanti i Treni a Lunga e Media Percorrenza

Di seguito alcune variazioni riguardanti i Treni a Lunga e Media Percorrenza:

27-ott-2011
IC 35052
Treno soppresso da La Spezia a Sestri Levante.
27-ott-2011
IC 35701
Treno soppresso da Sestri Levante a La Spezia.
27-ott-2011
IC 35058
Treno soppresso da Livorno C.le a Sestri L.
27-ott-2011
ES 35261
Treno soppresso da Genova P.P. a Roma Termini
27-ott-2011
IC 651
Soppresso da Sestri Levante a Livorno C.le.
27-ott-2011
ES 9305
Treno soppresso da Genova Br. a La Spezia
27-ott-2011
IC 505
Treno soppresso da Ventimiglia a Roma Termini.
27-ott-2011
IC 35004
Soppresso da Livorno a Genova Br.
27-ott-2011
ES 35262
Treno soppresso da La Spezia a Genova P.P.
27-ott-2011
IC 35066
Treno soppresso da La Spezia a Milano C.le

Ulteriori aggiornamenti dalla Direzione Regionale Trenitalia

RFI, dopo i sopraluoghi odierni, ha comunicato che prevede ancora almeno 24 ore di lavori per la rimozione dei detriti dal binario pari (quello a mare) per poi procedere alla riattivazione del binario.
La riattivazione potrebbe quindi avvenire, salvo complicazioni, nella notte di domani.

La centrale operativa dell’autostrada SALT ci ha confermato che la riapertura del tratto autostradale tra Sestri Levante e LA Spezia è, al momento, prevista per venerdì. Quindi non prevediamo l’attivazione di servizio bus per la giornata di domani.

Nuovi aggiornamenti su linea La Spezia-Genova

La Divisione Passeggeri Regionale/Direzione Regionale Liguria ci informa di quanto segue:

Levanto – Genova e vv. linea regolare con treni in ritardo ma circolanti. R 33853 limitato a SESTRI LEVANTE e 24492 parte da Levanto (no Monterosso) e arriva a CHIAVARI

A Monterosso per lavori sulla linea (che necessitano di interruzione della linea elettrica – su ordine di RFI) attualmente non abbiamo treni che arrivano e partono.

Corniglia – La SPEZIA e vv. circolazione per i treni cd. del parco che fanno da spola.

Da La Spezia/Sarzana per Milano e Torino la SOP mi confermava che al momento non hanno treni attestati a La Spezia: si consiglia ai clienti di andare a Pisa/Firenze

Da Sestri Levante per Milano: primo treno utile (sempre da SOP) alle 13.15

PER DOMANI PREVEDONO AUTOSTRADA APERTA – NEL CASO SARANNO ORGANIZZATI BUS DA SESTRI LEVANTE per LA SPEZIA e vv -

PER LA LINEA FERROVIARIA DA LEVANTO/Monterosso a LA SPEZIA NON è PREVISTA LA RIATTIVAZIONE PER DOMAN

Sestri Levante – Genova e vv. linea regolare.

NON SONO STATI ATTIVATI BUS SOSTITUTIVI. Strada e autostrada non ancora percorribili
UNICA VIA UTILE PER LA SPEZIA è VOGHERA-PiACENZA-PARMA (Pontremolese riaperta).
I possessori di biglietto con via Genova - La Spezia – Pisa sono autorizzati a percorrere via più lunga.

ASOP:
Sono state avvertite le varie assistenze/biglietterie e decisionali territoriali di invitare i viaggiatori diretti oltre Sestri Levante, i cui treni sono interrotti a La Spezia, di scendere nella stazione di Pisa e prendere primi treni utili per Firenze per poi proseguire per Milano.

E’ stata autorizzata assistenza straordinaria a bordo del treno IC 505 deviato da Genova via Piacenza/Bologna/Pisa, a bordo ci sono circa 130 viaggiatori.
Sarà effettuata assistenza al treno 37058 (La Spezia-Milano deviato) e Piacenza con 120 bottigliette d’acqua.

Non ci sono previsioni di riattivazione, almeno per le prossime 36 ore.

Seguiranno aggiornamenti.

Aggiornamenti sulla linea La Spezia - Genova

Riceviamo questi aggiornamenti da parte della Direzione Regionale di Trenitalia, che ringraziamo per l'informativa:

La circolazione ferroviaria tra Monterosso e Corniglia continua ad essere interrotta, RFI sta facendo i sopralluoghi per valutare l’entità dei danni ed i tempi di ripristino e nel pomeriggio ci comunicheranno un aggiornamento ufficiale. Non sono comunque previsti tempi brevi, il binario pari potrebbe essere ripristinato nel fine settimana, per quello dispari ci vorrà più tempo.
La linea ferroviaria Pontremolese è invece attiva dalla scorsa notte.

L’autostrada SALT (A12), al momento, prevede una riattivazione parziale per venerdì. Non è quindi possibile per la giornata odierna e per quella di domani organizzare dei servizi sostitutivi con BUS.
Anche l’autostrada della CISA è, tutt’ora, interrotta e non abbiamo previsioni di apertura.

I treni Regionali in direzione Levante arrivano fino alla stazione di Levanto e, compatibilmente con la circolazione dei carri di soccorso, fino a Monterosso.
Da La Spezia abbiamo istituito dei treni spola su Corniglia e ritorno.
I treni viaggiano sulle tracce previste nel programma orario se pur con qualche ritardo.


Per raggiungere LA Spezia da Genova e viceversa, Vi suggeriamo i seguenti collegamenti (Cliccare per ingrandire l'immagine):


Maltempo, ancora interrotta la ferrovia tra Spezia e Genova: chiusa anche l’A12

Una vera tragedia si è abbattuta, ancora una volta, sulla Liguria mietendo 9 vittime. Intanto prosegue l'opera dei soccorritori.

FLASH24news

Genova. Pioggia, vento e temporali. Ecco una breve descrizione del maltempo che ieri ha flagellato la Liguria e in particolare il levante, provocando una grande frana nella zona delle Cinque Terre, ovvero sulla ferrovia che collega La Spezia a Genova. I tecnici sono al lavoro per ripristinare la linea, ma sicuramente non basterà la giornata di oggi, visto che per poter riuscire a liberare un solo binario si parla ancora di 36 ore di interventi. Il fronte franoso, infatti, è davvero ampio in quanto si estende per circa 2 chilometri e ha raggiunto in alcuni punti anche 4 metri di altezza.

Tramite treno è quindi impossibile raggiungere Genova da Spezia, mentre da Sestri Levante sono stati istituiti alcuni convogli, anche se i disagi sono ovviamente molti. “I treni continuano comunque ad arrivare a Levanto, e da qui a Monterosso è stato istituito un servizio ferroviario in base alle necessità e con alcuni accorgimenti atti a garantire la sicurezza dei passeggeri”, fa sapere Monica Valeri di Ferrovie dello Stato. Nel frattempo si sta cercando di organizzare un servizio pullman che da Sestri Levante possa portare le persone nello spezzino.

Se la situazione ferroviaria è questa, non va certo meglio per quella stradale. Anche l’autostrada A12 è infatti interrotta tra La Spezia e Carrodano, in direzione Genova, e tra Sestri Levante e La Spezia in direzione levante. In questo caso, però, la viabilità potrebbe essere ripristinata nelle prime ore del pomeriggio. Mentre nello spezzino, dove purtroppo si contano dispersi e morti, il bilancio è catastrofico, questa volta Genova è stata meno flagellata.

I vigili del fuoco, infatti, hanno svolto soltanto qualche piccolo intervento di routine, ad esempio allagamenti di scantinati, ma si stanno concentrati soprattutto su Spezia, dove alcune squadre sono state inviate per aiutare i colleghi della zona.

domenica 23 ottobre 2011

Trasporti/ Catricalà: Preoccupa situazione mercato ferrovie

"Serve più concorrenza e la costituzione di un'Authority"


da TMNews

Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, ha espresso preoccupazione per la situazione del mercato delle ferrovie in Italia. "Un mercato che si regge su unico soggetto che definisce le regole, che è proprietario di ferrovie e treni, è situazione che ci dà molta preoccupazione", ha affermato Catricalà parlando a SkyTg24.

Secondo Catricalà nel settore dei trasporti in generale è necessaria maggiore concorrenza e c'è l'esigenza della costituzione di un'Authority. "Il primo problema da risolvere - ha spiegato - è liberalizzare il mercato dei trasporti a tutti i livelli, non solo quello ferroviario ma anche le autostrade, gli aeroporti.

L'Authority serve per dare le regole per l'accesso ai nuovi concorrenti. Non può essere il governo che è proprietario della maggiore azienda ferroviaria a dare l'accesso ai concorrenti di Ferrovie. Poi serve anche per definire le tariffe aeroportuali e autostradali". A proposito della questione Arenaways, Catricalà ha precisato che "è una storia che non ci è piaciuta e abbiamo aperto una procedura sanzionatoria nei confronti del gruppo Ferrovie che riguarda anche Trenitalia. Non possiamo esprimere una conclusione perchè siamo in istruttoria - ha detto - ma il fatto che Arenaways, che è un concorrente, debba soffrire così ci deve impensierire moltissimo". Quanto, invece, della disputa fra le Fs e Ntv ha affermato: "I torti o le ragioni si mettono su atti scritti". Catricalà ha quindi concluso affermando che non si possono privatizzare le Ferrovie o le Poste se prima non c'è una vera Authority. Sulle Poste, ha aggiunto, "c'è un'Agenzia che non è una vera e propria Authority, speriamo sappia fare bene il suo lavoro".

sabato 22 ottobre 2011

La risposta del Coordinamento alle critiche di Vesco



Caro Assessore Vesco,

le assicuriamo che le nostre intenzioni, nel denunciare la situazione presente e futura del trasporto pubblico in Liguria, non sono affatto strumentali.
Da anni cerchiamo, con le nostre scarse forze di cittadini volontari, di effettuare un servizio civile di lotta al degrado del trasporto pubblico, guardando ai fatti.

Se è vero che non riusciamo ad incidere sulle scelte del Governo, non ci sembra che questa debba essere un motivo di soddisfazione da parte di chi, in qualità di assessore regionale ai trasporti, avrebbe a disposizione mezzi ben più numerosi ed incisivi, riteniamo, di quanti ne possano avere dei semplici cittadini.

E’ vero semmai che questa sordità alle istanze dei cittadini da parte del Governo certifica una volta di più lo scollamento tra le istituzioni e le persone che trovano sempre minori più insoddisfacenti risposte e ai loro problemi quotidiani.

Abbiamo indicato nel Governo il principale responsabile dei tagli, ma riteniamo che anche la Regione debba fare la sua parte, facendo proposte anche dirompenti. Non possiamo accettare una semplice ratifica delle politiche folli proposte da un Governo palesemente allo sbando.

Sulla base di queste folli proposte di taglio l’anno prossimo il trasporto pubblico verrebbe quasi azzerato: non pensa, Assessore Vesco, che in tanti si stanno già domandando se rinnovare oppure no l’abbonamento annuo? Si rende conto di quanto può essere destabilizzante per un pendolare non sapere se potrà contare sul proprio mezzo di trasporto, non avendo spesso alternative?

Noi abbiamo fatto, ritengo, quello che era nella nostre possibilità: abbiamo denunciato i tagli governativi e lanciato un appello alle più alte cariche dello Stato, appello sottoscritto da una trentina di comitati e associazioni di pendolari di tutta Italia, da associazioni di consumatori, da organizzazioni sindacali.

Lo abbiamo consegnato personalmente al Ministro Matteoli, e inviato al Presidente Napoletano e al ministro Tremonti.

Molti cittadini e politici l’hanno sottoscritto, non lei, pur invitato.

E’ vero, non abbiamo fatto manifestazioni folcloristiche o chiamato Striscia la Notizia ma, vede, signor Assessore, noi preferiamo agire diversamente. Non ci limitiamo alla protesta generica e macchiettistica, e preferiamo analizzare in profondità le ragioni del degrado. Non ci limitiamo alla denuncia, facciamo anche proposte concrete, studiando i fenomeni e documentandoci. Le nostre tante proposte mai una volta sono state ritenute degne di una seria discussione, liquidate sempre con battute ed ironie da parte sua.

Apprezziamo e appoggiamola la richiesta attualmente in corso di esame in Parlamento che chiede di destinare una parte dei proventi dalla vendita di frequenze per telefonini al trasporto pubblico. Tale proposta è stata presentata da parlamentari del PD con i quali siamo in contatto e che da tempo seguono le vicende del TPL. Ci spetteremmo un forte sostegno delle Regioni a questa proposta.

Lei dice che la Regione non poteva fare altro che annunciare i tagli: ma non è vero che non si può fare proprio nulla di alternativo. Si può, in primis, chiedere pubblicamente al Governo di destinare una parte delle accise sui carburanti al finanziamento del trasporto pubblico, così come si può decidere di fare delle scelte che, se i soldi sono pochi, vadano verso il tpl a discapito di altri tipi di investimento magari anche attraverso inasprimenti delle aliquote Irpef e Ires sui redditi alti. Usare il mezzo privato è in molti casi un obbligo imposto, più che una scelta, un obbligo che pesa sempre di più sulle tasche dei cittadini.

Per concludere, il nostro è stato e voleva essere un invito ad agire in modo energico (anche attraverso forzature istituzionali o iniziative clamorose) e a non rassegnarsi all’inevitabile: abbiamo fiducia nella Regione che, spesso, si è dimostrata reattiva alle nostre sollecitazioni, ma ora serve uno scatto ulteriore, una decisa scelta di campo in favore del trasporto pubblico, in favore dei cittadini che hanno scelto questa amministrazione anche in virtù degli impegni presi nel settore dei pubblici servizi.

Vesco: “LA REGIONE SI E’ OPPOSTA AI TAGLI. E LE ASSOCIAZIONI?”

La risposta dell'Ass. Vesco al comunicato stampa congiunto:




L’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco, risponde alle associazioni Pendolari che protestano contro l’annuncio dei tagli per il Trasporto Pubblico Locale nel 2011.

“Sembra che alcune associazioni non perdano occasione per attaccare strumentalmente la Regione. In realtà credo che, non riuscendo in alcun modo a incidere sulle scelte del Governo, unico responsabile dei tagli, si cerchi di spostare il mirino da Roma a Genova per offrire ai propri associati un bersaglio più “facile” con cui prendersela e soprattutto per non dare l’impressione di essere sostanzialmente inefficaci e incapaci di reagire.”

“Occorre precisare che la riunione del 14 ottobre, a cui eravamo presenti davvero in pochi, serviva per lanciare un grido d’allarme rispetto alle risorse che non saranno più a disposizione della Regione e per cercare di fare fronte comune nell’interesse degli utenti.”

“Cosa avremmo potuto dire, che la Regione è in grado di supplire ai mancati trasferimenti statali con proprie risorse di bilancio? No, perché non è vero. La Regione non ha fondi sufficienti e quindi, se le cose rimarranno così, i tagli del Governo saranno pagati direttamente dai cittadini. Questa è la triste verità ed è assolutamente doveroso affermarla in ogni sede”.

“Respingo inoltre ogni accusa in merito alla reazione poco energica di fronte ai tagli e ricordo le mie innumerevoli prese di posizione e quelle del Presidente Burlando, nonché il pieno sostegno alle iniziative di contrasto della manovra finanziaria portate avanti dalla Conferenza delle Regioni. Mi sfuggono invece, ad essere sincero, le iniziative per scongiurare i tagli governativi intraprese dalle associazioni pendolari”.

“Naturalmente ricordo a tutti che il bilancio 2012 non è ancora stato varato e quindi non c’è nessuna fuga in avanti della Liguria rispetto alle altre Regioni ma una doverosa comunicazione orientata a prenderne coscienza fin da subito della situazione, per poter ragionare in anticipo sugli scenari in cui ci precipita questo Governo”.

“Se davvero quella riduzione sarà inevitabile, convocheremo ancora tavoli di confronto con le associazioni di pendolari e consumatori per discuterne insieme, ma personalmente spero ancora di non doverla attuare perché mi rendo conto del suo significato per i liguri.”




A integrazione di quanto precedentemente inviato e a ulteriore riprova del fatto che la nostra Regione è perfettamente in linea con le altre circa i tagli al TPL, riporto le odierne dichiarazioni dell’assessore regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, rintracciabili anche sul suo sito internet:

''Non e' sostenibile ne' immaginabile un aumento di tariffe o una riduzione di servizi che compensi'' i tagli decisi dal governo al trasporto pubblico locale: e' l'allarme lanciato dall'assessore lombardo ai Trasporti Raffaele Cattaneo a margine di un'iniziativa a Milano di Trenord. ''Se la situazione rimanesse questa - ha continuato -non ci sarebbero soluzioni che tengano'', al fine di garantire ''un servizio di qualità''. Per l'assessore infatti ''non si può pensare che il servizio ferroviario regionale nel 2012 abbia un taglio di oltre il 20% dei contributi con cui ha funzionato fino ad oggi''. Tanto che Cattaneo si e' detto pronto a mettersi ''in prima fila'' in eventuali iniziative decise da Federmobilità. ''Lo dico da assessore di una giunta di centrodestra - ha detto - con il desiderio che il governo di centrodestra nel quale mi riconosco comprenda rapidamente qual è la gravità della situazione e la necessità di rimediare a una misura sbagliata compresa nella manovra finanziaria''.

Oppure gli esiti dell’odierna riunione di Federmobilità (http://www.abruzzo24ore.tv/news/L-Abruzzo-e-le-altri-regioni-in-rivolta-i-tagli-del-governo-strozzano-i-trasporti-locali/57474.htm) da cui emerge che “Con i tagli decisi dalla manovra finanziaria il trasporto pubblico locale sarà al collasso. Privo di risorse, tagliate in percentuali che viaggiano intorno al 75% e oltre, e con la certezza che non ci sarà opera di razionalizzazione che tenga: neanche aumentando i biglietti - politica tariffaria già seguita da diversi enti locali - si potrà fronteggiare uno stato di emergenza. Perché le conseguenze saranno gravi: taglio delle corse, compressione dei servizi, aumento del ricorso all'auto privata, oneri sociali pesanti in termini di occupazione, specialmente nelle grandi città. E il Governo, in tutto questo, ancora deve parlare”. Spiega in apertura dei lavori Alfredo Peri, presidente Federmobilità e assessore regionale alla Mobilità dell'Emilia Romagna: "La manovra consegna ai servizi ferroviari regionali e alle ferrovie ex concesse 400 milioni di euro. Mancano 1 miliardo e 600 milioni. Quale razionalizzazione è possibile? Siamo in presenza di una mancanza di risorse che non consentirà alle Regioni di programmare e acquistare servizi sufficienti per rispondere alla domanda di mobilità". Nell'ultimo anno e mezzo, ha spiegato Peri, molti enti locali hanno già gestito la manovra del 2010 ricorrendo a "decisioni non indolori", quali aumenti tariffari significativi, anche del 20-25%. Il taglio delle risorse disposto dalla manovra è del 70-75% e a questo non si può rispondere con manovre di tipo tariffario, ha detto il presidente Federmobilità, parlando dunque di "condizioni di assoluta e straordinaria emergenza".

venerdì 21 ottobre 2011

La Regione Liguria sta con chi utilizza il trasporto pubblico e con l'ambiente o con il traffico e l'effetto serra?

Comunicato stampa congiunto:


Venerdì 14 ottobre Enrico Vesco, Assessore ai Trasporti della Regione Liguria, a seguito della riunione di Giunta che ha approvato la variazione di bilancio conseguente con le scelte operate dal Presidente Claudio Burlando e dall'Assessore al Bilancio Pippo Rossetti, ha annunciato come la Regione Liguria intenda fronteggiare i pesantissimi tagli del governo al trasporto pubblico nel 2012. Purtroppo non c'è stato l'annuncio che ci aspettavamo. In conclusione, la Regione non intende fronteggiare i tagli!

Affermare infatti che nel 2012 la regione prenderà atto dei tagli al 70% dei finanziamenti dal governo per il trasporto, facendo conseguentemente i conti solo con il residuo 30% a disposizione, significa in definitiva supina accettazione delle politiche del governo, che a parole vengono sempre contestate.

Sgombriamo il campo da equivoci: i tagli agli stanziamenti da destinare al trasporto pubblico, pari a 1,5 miliardi di euro, sono una decisione gravissima e la responsabilità politica è del governo, perché questi tagli rischiano di mettere in ginocchio il trasporto pubblico (treni e bus) di tutte le 15 regioni italiane a statuto ordinario.

Ma, al contrario delle altre regioni, ad oggi solo la Regione Liguria ha deciso di varare un bilancio 2012 che prende atto dei tagli del governo scaricandone totalmente il peso sui propri cittadini.

Per prendere atto dei tagli e decidere che nel 2012 circoleranno solo 69 treni al giorno in Liguria e 70.000 cittadini liguri dovranno rinunciare a prendere il treno per andare a lavorare o a studiare non sono necessari né un assessore né funzionari ben pagati. Basta un ragioniere. Tutto qui quello che è in grado di fare la Regione Liguria?

Le conseguenze dell'accettazione passiva di queste politiche le pagheranno i cittadini: non solo le fasce più deboli, ma anche il ceto medio produttivo ed il tessuto economico della regione.
Nessuna altra regione ha annunciato conseguenze paragonabili a quelle annunciate dall’Assessore Vesco venerdì 14 ottobre.
In nessuna regione sono stati previsti tagli del 72% dei treni con un contestuale aumento del 20% delle tariffe. In altre regioni si sta cercando di predisporre contromisure fiscali e finanziarie per limitare il più possibile i danni dei tagli e viene effettuata una costante pressione sul governo.
Perché la Liguria ha scelto invece questa strada di lacrime e sangue?
Perché una regione governata da una maggioranza che parla sempre di priorità del sociale opererà solo tagli (non solo ai trasporti ma anche alla sanità) non utilizzando invece la leva fiscale quali accise o aliquote Irpef aggiuntiva per ridurre i tagli stessi?
Perché la regione preferisce una regione paralizzata dal traffico privato invece che una regione servita da un efficiente servizio pubblico?
Perché la regione vuol favorire i concessionari autostradali e i petrolieri e spinge per innumerevoli progetti di altre strade ed autostrade dimenticando la mobilità sostenibile e la necessità di riduzione di CO2?
Perché la regione, così attiva nel chiedere finanziamenti per grandi opere come il terzo valico la cui utilità è tutta da dimostrare è così poco energica nel richiedere finanziamenti adeguati per il TPL al Governo?

L'annuncio della regione non è quello che ci saremmo aspettati. Il messaggio che ci aspettavamo era invece un impegno per contrastare scelte negative del governo, intervenendo attraverso una politica di bilancio che ipotizzi differenti entrate fiscali e ridefinisca priorità degli investimenti in atto della regione, e che ponga la mobilità in sicurezza dei suoi cittadini, quindi con il trasporto pubblico, come priorità.
E questo vuol dire garantire un servizio regionale ferroviario e su gomma adeguato alle esigenze dei suoi cittadini, fare reale pianificazione del servizio, spingere verso una maggiore efficienza del trasporto pubblico su ferro e su gomma in termini di velocità commerciale, qualità ed integrazione tra i vari mezzi, attraverso un ampliamento dell'integrazione tariffaria su scala regionale e tra servizio ferroviario regionale e IC e EScity con la conferma della CartaTuttotrenoLiguria.

Se non è questo quello che la regione farà, paradossalmente o nemmeno tanto, attuerà una politica non solo sbagliata e di scarsissima lungimiranza, ma antitetica con i propri intenti programmatici.

domenica 16 ottobre 2011

Treni, il 21 ottobre sarà sciopero generale

I sindacati dei trasporti hanno annunciato una giornata di blocco che coinvolgerà tutto il gruppo delle Ferrovie di Stato. "Rapporti degradati coi vertici dell'azienda e impegni disattesi", spiegano i sindacati.


(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Sciopero dalle 9 alle 17, venerdi' prossimo 21 ottobre del personale del gruppo Fs e stop di 24 ore dalle 21 del 20 ottobre alle 21 del giorno successivo di tutti gli addetti alle attivita' di pulizia, accompagnamento notte e ristorazione a bordo treno. Saranno garantiti i servizi minimi nelle due proteste proclamate da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Fast Ferrovie e Salpas che ritengono ''urgente una correzione di rotta'' da parte delle Ferrovie per una gestione sbagliata.

sabato 15 ottobre 2011

2012: l’anno della fine del trasporto pubblico?

Vesco lancia l’ennesimo allarme e avverte: nel 2012 le risorse per il trasporto su ferro diminuiranno del 72% circa: viaggeranno solo 2 treni su 7 rispetto a quelli attuali e resteranno a terra più di 70.000 passeggeri rispetto ai 105.000 che utilizzano il treno ogni giorno in Liguria.

Ci aspettavamo un annuncio non certo positivo, ma la realtà rischia di superare le ipotesi più pessimistiche. Se il Governo non farà retromarcia, l’anno prossimo viaggiare sui treni del trasporto pubblico regionale potrebbe diventare un miraggio per moltissimi cittadini.

Incredibile? Ecco i dati presentati dall’Ass. Vesco: nel 2012 le uniche risorse certe per il trasporto pubblico, ad oggi, consistono in 22 milioni di euro, ben al di sotto del fabbisogno regionale. In tali condizioni, viaggeranno solo 69 del 248 treni che la Liguria mette a disposizione ogni giorno, con una diminuzione di circa 100.000 posti offerti ai viaggiatori: facendo due conti, dato che sono 105.000 i passeggeri/giorno sulle reti ferroviarie liguri, e sono 132.800 i posti offerti attualmente sui treni regionali mentre saranno solo 37.200 quelli offerti nel 2012 (previsioni della Regione Liguria), si capisce chiaramente che più di 70.000 passeggeri resteranno a terra, riversandosi magari sulle già congestionate strade e autostrade liguri e spendendo oltretutto cifre folli tra benzina, autostrada, parcheggi, multe, ecc.

Vesco annuncia anche, quasi en passant, che in questa situazione a dir poco drammatica anche il bonus disservizi e la carta tutto treno potrebbero (e anzi quasi certamente) essere sacrificati sull’altare dei risparmi: quindi non solo diminuirebbero drasticamente i treni regionali, ma sarebbe necessario, per poter usare anche gli IC, fare un abbonamento IC con estensione regionale (sempre che esista ancora). Soluzione naturalmente molto più costosa rispetto all’attuale: quasi il doppio, come spesa!, e che comunque non garantirebbe affatto di avere lo stesso numero di treni a disposizione, specie per chi abita nelle piccole località servite solo dai treni regionali.

In ogni caso, i costi di viaggio per i cittadini aumenteranno in modo consistente, mentre la qualità del viaggio è destinata a peggiorare ulteriormente, per non parlare dei tempi di percorrenza, allungati a causa degli eventuali cambi da effettuarsi.

Solo qualche mese fa un importante referendum sanciva la volontà popolare di mettere il trasporto tra i servizi fondamentali di cui il pubblico si doveva fare carico: queste decisioni vanno nella direzione diametralmente opposta, in quanto si realizza pienamente, come da anni stiamo vanamente denunciando, una chiara volontà di smantellare questo come tutti gli altri servizi pubblici, dalla sanità alla scuola.

E’ molto duro dover dire che la politica riesce ormai a salvare solo i propri privilegi, mentre non esita a sacrificare il motivo stesso della sua esistenza, ossia il servizio verso il Paese che oggi è in ginocchio, è vero, per una crisi mondiale, ma che paga più degli altri le conseguenze di scelte sbagliate e miopi che si sono accavallate negli anni passati, a partire dal dopoguerra fino ad oggi.

Se tali scelte fossero state diverse, oggi la crisi potrebbe essere mitigata da un welfare funzionante ed in grado di assorbire gli effetti peggiori della crisi fornendo ai singoli e alle famiglie servizi efficienti. Si è scelto invece di perseguire interessi di casta e delle lobbies di potere e questa è la situazione, che pagheranno ancora una volta i semplici cittadini: lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti…

Tornando agli scenari futuri, quello che si prospetta per il trasporto su ferro è un mix di aumenti tariffari e di tagli pesantissimi: in ogni caso, pagheremo di più per avere di meno, come da anni a questa parte.

Intanto proseguono i lavori sul nodo genovese, che daranno (a caro prezzo!) tanti bei binari nuovi per un numero sempre più ridotto di treni, anche questo uno dei paradossi dei nostri tempi. Come a dire: l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto.

martedì 11 ottobre 2011

Presentata in Consiglio Provinciale mozione contro i tagli al TPL

Oggetto: Paventati tagli alle risorse destinate al trasporto pubblico locale


Premesso che:
Il Trasporto Pubblico Locale costituisce un fondamentale servizio alla cittadinanza, oltre che una scelta strategica atta a diminuire il congestionamento del traffico e il relativo inquinamento atmosferico;
La Provincia di Genova vanta un utilizzo del mezzo pubblico tra i più alti in Italia, tanto da porre il nodo di Genova al terzo posto per importanza tra quelli ferroviari;
La domanda di trasporto pubblico su ferro e gomma è aumentata considerevolmente negli ultimi anni, e la previsione è che ancora aumenterà soprattutto a causa dell’impennata dei costi di trasporto che l’utilizzo dei mezzi privati sta comportando per le famiglie;

Appreso che:
E’ in previsione un nuovo, consistente, taglio alle risorse da dedicare al trasporto pubblico, tanto da metterne in discussione il mantenimento stesso (si parla di un taglio del 75% delle risorse)

Considerato che:
Già nell’ultima Finanziaria al TPL sono state tagliate alla Regione Liguria risorse per circa 60 milioni di euro;
Tale diminuzione ha determinato una prima serie di tagli al servizio ferroviario regionale e alle linee su gomma (tra cui ATP);
Successivamente il Governo ha promesso lo stanziamento di 50 milioni di euro per ripianare almeno in parte taglio precedente, ma è notizia di alcuni giorni fa che tali risorse non arriveranno, determinando ulteriori tagli al servizio su ferro e su gomma;
L’Assessore regionale ai trasporti ha successivamente annunciato l’intenzione del Governo di tagliare ulteriormente le risorse per il TPL, in una misura tale da metterne in serio pericolo la stessa sussistenza.


Impegnano il Presidente e la Giunta Provinciali perché

· Si attivino presso i Ministeri competenti per significare quanto in premessa al fine di scongiurare il paventato taglio di risorse che avrebbe ricadute altamente negative sulla mobilità dei cittadini della Provincia di Genova.
· Prendano contatti con la Regione ed i Comuni della Provincia per porre in essere iniziative comuni tendenti a scongiurare il paventato taglio di risorse.

Mozione per trovare fondi per il TPL: iniziata la discussione

Il 10 ottobre è iniziata la discussione alla Camera di una mozione presentata dal PD (Meta, Tullo, Lovelli e altri) che propone di destinare al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale le consistenti maggiori entrate derivanti dall'asta per l'assegnazione delle frequenze dei telefonini di quarta generazione. La votazione è prevista per il 12 o il 13 ottobre, e si chiede il massimo impegno per diffondere presso i deputati la richiesta dei pendolari di votare a favore.

Per scaricare il resoconto completo della seduta cliccare qui

Di seguito, l'intervento dell'on. Meta


MICHELE POMPEO META. Signor
Presidente, l’intervento del collega che mi
ha preceduto mi consente di andare quasi
direttamente al senso della proposta che
noi avanziamo. In quest’Aula ritengo importante
oggi la presenza del sottosegretario
Misiti, che non solo è qui formalmente
a rappresentare il Governo ma,
essendo, oltre che sensibile, un esperto
della materia, sono convinto che saprà
trasferire i ragionamenti che vanno condivisi
dell’opposizione a chi dovrà decidere
nelle prossime ore.
Questa non è la solita mozione che
viene illustrata il lunedì, sperando che poi
venga affrontata completamente nelle sedute
successive. Siamo di fronte ad un
passaggio delicato: abbiamo assistito, sia
nella manovra dell’anno scorso che in
quelle di quest’anno, ad una serie di tagli
che hanno messo in ginocchio i servizi e,
in modo particolare, quello del trasporto
pubblico locale. È una questione assai
delicata e centrale per l’intero funzionamento
del sistema Paese. Allo stesso modo,
vi è la questione, che ricordava il collega,
che richiama direttamente i diritti fondamentali
riconosciuti nella Carta costituzionale
che sistematicamente, invece, vengono
violati, come il diritto alla mobilità. Prestigiosi
costituzionalisti dicono che vale
come il diritto alla salute, alla formazione
e all’informazione.
Ma non mi pare che questo accada nel
nostro Paese. Non sono solo i sindaci e gli
amministratori del campo politico rappresentato
dalle opposizioni. Sono mesi che
sindaci come Alemanno, governatori come
Formigoni della Lombardia dicono che, se
si insiste su questo punto, si creano fratture
e ferite inguaribili. Infatti, siamo alla
vigilia del varo della manovra della crescita.
Questi temi debbono recuperare il
loro valore strategico. C’è una dialettica
anche all’interno della maggioranza. Signor
sottosegretario Misiti, fatevi valere
perché i danni prodotti in questa fase
difficilmente rischiano di essere ricomposti
e recuperabili.
Stiamo parlando di milioni di persone
che ogni giorno si spostano per ragioni di
studio e di lavoro e che non hanno alternative.
Stiamo parlando di un comparto
che dà lavoro a centinaia di migliaia di
persone. Stiamo anche parlando di come
questa maglia infrastrutturale molto strategica
del Paese, i 16 mila chilometri di
ferrovie non debbano essere considerati
binari morti. Da questo punto di vista,
penso che dobbiamo ascoltare le grida dei
sindaci, degli amministratori, degli utenti,
dei consumatori e dei sindacati e voi
dovete farvi valere perché, mentre si vara
la prossima manovra, ci sono grandi occasioni
per recuperare i torti subiti. Il
collega dell’Italia dei Valori che mi ha
preceduto ha avanzato una gamma di
proposte (Patto di stabilità, altre risorse e
via seguitando).
Noi vi proponiamo una cosa molto
semplice e credo sia possibile. Mi pare che
la vigilia del varo di questa manovra non
Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 10 OTTOBRE 2011 — N. 531
veda solo un unico regista. La collegialità
ritrovata da questo Governo dovrebbe aiutare
a tifare anche per il trasporto. Signor
sottosegretario, dalla gara sulle frequenze
televisive sono entrate risorse che ammontano
a 4 miliardi, anziché i previsti 2,4: noi
vi proponiamo che tale eccedenza di entrate
sia destinata a quel settore. Abbiamo
visto che c’è stato un taglio di un miliardo
e mezzo. L’intero sistema non può funzionare
con 400 milioni. Stiamo parlando
di 20 regioni, di ottomila comuni, di trasporto
su gomma e su ferro.
Già abbiamo una situazione da questo
punto di vista molto critica. Le regioni non
riescono a sottoscrivere i contratti di servizio
con Ferrovie. Già assistiamo da mesi
a quella che era una conseguenza inevitabile.
Con quei tagli risulta una diminuzione
e un taglio dei servizi, nonché un
aumento delle tariffe. Se non si corre
subito ai ripari, credo che rischieremo di
trovarci di fronte ad una situazione irreversibile.
Se non si interviene adesso nessun
altro Governo sarà in grado, perché
quando in questo Paese si creano precedenti
come questo lo abbiamo visto. Noi
siamo contenti che la Gelmini abbia fatto
autocritica, ma spero che l’abbia fatto non
perché adesso va di moda colpire Tremonti.
Spero che abbia capito che cosa ha
combinato.
Sarebbe una cosa altrettanto drammatica
per quanto riguarda i trasporti. Fra
sei mesi sarà tardi, perché le aziende
chiudono, le corse vengono tagliate, i bus
non si rinnovano. Penso che un Paese
moderno e civile, che voglia recuperare
competitività, che voglia dirsi un Paese
civile, che deve erogare almeno servizi
minimi essenziali, quelli universalmente
riconosciuti, su queste questioni debba
essere più onesto, più sensibile, più comprensibile.
Sottosegretario Misiti, questa vicenda è
anche nelle sue mani: si faccia sentire e
mandi il Ministro Matteoli. Pensiamo che,
se non si salva il trasporto pubblico locale,
si mette una pietra tombale su tutto il
comparto dei trasporti. Misiti, che sta
succedendo nel nostro Paese ? Sta saltando
tutta la politica industriale di questo settore.
Mettiamo in fila le questioni ? La
crisi Fincantieri: quattro stabilimenti rischiano
di chiudere. Si era detto: benissimo,
vi è un piano industriale; ma dov’è ?
A febbraio, con il completamento dell’ultima
unità navale in costruzione, chiudono
tutti. Stiamo parlando dei gioielli di casa,
di fabbriche che hanno un know-how, una
risonanza internazionale che pochi altri si
possono permettere.
Vicenda AnsaldoBreda, quella dei treni:
anche in questo caso, si rischia la chiusura.
La risposta non può essere come
quella di una settimana fa, quando è stata
annullata la gara di Ferrovie per comprare
treni regionali. Se non vi sono commesse,
innanzitutto quelle pubbliche, le strutture
chiudono e la fanno da padroni i concorrenti
internazionali. Vi è poi la vicenda
Alenia-Ansaldo, che riguarda tutto il comparto
aeronautico. E la CAI, la compagnia
che abbiamo regalato ai privati, facendo
mancare sei miliardi alle casse dell’erario;
se li avessimo avuti sei anni fa e li
avessimo investiti sulla crisi, probabilmente
avremmo sofferto di meno. CAI, per
la flotta regionale, invece di comprare i
velivoli da Alenia, azienda di Stato, si è
rivolta ai brasiliani. È una cosa vergognosa
! Dov’era il Governo da questo punto
di vista ? Quel Governo che si è mostrato
molto comprensibile quando si trattava di
mettere su un consorzio di acquirenti per
garantire l’italianità della compagnia aerea,
dov’era ?
E la vicenda Irisbus ? E poi vi è la
vicenda Iveco, che rappresenta, nel contempo,
un doppio colpo: l’ultima fabbrica
che produce pullman e una fabbrica,
guarda caso, ubicata anch’essa al Sud.
Dov’è il Governo ? Dove sono le politiche
industriali ? Voi state abdicando, a differenza
di altri Paesi, a quello che è il vostro
ruolo e la vostra missione. Senza il rilancio
di politiche industriali, se ci impoveriamo
su questo settore, noi chiudiamo.
Stiamo parlando non di aziende decotte,
ma di aziende che hanno know-how, competitività,
che hanno fatto la storia industriale
di questo Paese, che hanno un
ruolo importantissimo nella crescita, nel
PIL.
Atti Parlamentari — 34 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 10 OTTOBRE 2011 — N. 531
Mettendo in fila tutte queste questioni,
e cioè AnsaldoBreda, Alenia, Irisbus e le
altre, vi diciamo che non vi è una manovra
sulla crescita che metta insieme gli interessi
dello sviluppo e dell’economia con
quelli della crescita, della difesa del lavoro
e anche della difesa dei diritti dei cittadini
utenti. Dobbiamo tornare a far coincidere
questi interessi democratici, ed è possibile,
ma solamente se mitigate lo strapotere del
Ministro della cassa, che in questi anni ha
fatto e disfatto senza che qualcuno di voi,
della squadra, potesse dire: adesso ti
fermi.
Avete un’ultima grande occasione, che è
questa della manovra per la crescita. Nella
mozione noi non la « buttiamo in caciara
», ma vi chiediamo di dire a Tremonti
che non tutte le risorse dell’asta, ma
quel surplus, che c’è, di un miliardo e
mezzo, se non tutto, almeno in parte, così
come dice all’unanimità tutta la comunità
degli amministratori, degli utenti, degli
enti locali e quant’altro, vada dedicato
immediatamente alla salvezza del trasporto
pubblico.
Il Partito Democratico ha sollevato
questa semplice proposta, che è possibile
perché quei soldi sono entrati e ci sono.
Certamente, non tutto il miliardo e mezzo
che è stato tagliato, ma almeno una parte
sia utilizzata per impedire che vengano
tagliate le corse, quelle dei pendolari,
quelle del trasporto urbano e interregionale,
ed impedire alle aziende pubbliche di
chiudere. State sottovalutando la questione.
Rischiamo di tornare agli anni del
dopoguerra, per quanto riguarda il trasporto
pubblico. Nulla può sostituire la
funzione peculiare di Ferrovie dello Stato
(quelle regionali). Si litiga e si compete per
dividersi la « polpa » – quella dell’alta
velocità – ma sul trasporto universale, sul
trasporto regionale, quello di cui fruiscono,
in quelle condizioni, i cittadini che
si alzano la mattina per andare a lavorare
nelle grandi aree urbane o gli studenti, che
devono andare alle università, non troviamo
traccia di interesse, di curiosità e di
competitività. Pertanto, giustamente quel
servizio deve essere lasciato allo Stato. I
nuovi soggetti che entrano nella vicenda
dell’alta velocità non hanno alcun interesse
e lo abbiamo visto con riferimento a
coloro che si sono presi Tirrenia, l’altra
vicenda sulla quale – ve lo dicevamo –
arriverà ed è arrivata l’Europa e avete
visto come è andata a finire. Pagherete le
sanzioni per una procedura davvero molto
più discutibile di quella di Alitalia. E poi
dite che il prestigio internazionale viene
perso e che la fanno da padroni i tedeschi.
È così, perché quando si abdica rispetto
alla difesa degli interessi pubblici nazionali
si fa questa fine.
Dunque noi, come opposizioni, vogliamo,
da questo punto di vista, aiutarvi
a trovare una soluzione. Nella mozione,
alla vigilia del varo della manovra per la
crescita, vi abbiamo indicato una strada
molto semplice. Le risorse sono entrate in
cassa e sono presso il Ministero dell’economia
e delle finanze. Ebbene, destinate
una parte di quelle risorse aggiuntive –
che sono un miliardo e mezzo – per
salvare il trasporto pubblico locale, non
come vi dice Errani o il governatore comunista
del centrosinistra ma come vi
dicono Alemanno e Formigoni. Intervenite
perché diversamente rischieremo di trovarci
di fronte ad una situazione irreversibile
e irrecuperabile (Applausi del deputato
Cambursano).

Arrivano i soldi, ma andranno davvero al TPL?

Dopo 10 mesi di attesa, finalmente arrivano i 50 milioni dal Governo per il trasporto pubblico ligure: i pendolari e i cittadini si attendono che la Regione li destini quanto prima a treni e bus.

Le Associazioni, i Comitati di utenti e pendolari e sicuramente tutti i cittadini liguri non possono che accogliere con soddisfazione la conferma dello stanziamento di 50 milioni da parte del governo per il trasporto pubblico ligure, annunciata dal Presidente Burlando e dal Ministro Matteoli (riportata da IVG.IT del 03/10/2011), stanziamento attuato come parziale compensazione ai tagli ai trasferimenti destinati alle Regioni per finanziare il trasporto pubblico nel 2011, contenuti nella finanziaria approvata nel 2010.

Ma è fondamentale che questi 50 milioni siano effettivamente destinati al trasporto pubblico ligure già nel corso del 2011 .
Il trasporto pubblico in Liguria è stato uno dei settori colpiti in misura maggiore da una politica di taglio delle risorse, con conseguenze di pesanti tagli all’offerta ferroviaria e consistenti aumenti delle tariffe. Tutto ciò ha significato considerevoli sacrifici da parte dei cittadini e degli utenti in un settore strategico per la vita economica della regione, la cui decurtazione di servizio provoca riflessi sul versante sociale ed ambientale.

In Liguria – lo confermano ricerche a carattere nazionali come il rapporto “Pendolaria” di Legambiente – già prima dei tagli l'investimento percentuale di risorse in rapporto al bilancio regionale risultava essere tra i più bassi in Italia, a fronte di un elevatissimo numero di utenti e di un'evidente importanza del trasporto pubblico ai fini della salvaguardia del territorio.

Il rientro di questi 50 milioni è un'opportunità per permettere innanzitutto il ripristino delle decine di treni cancellati a febbraio, a giugno ed ad agosto, la cui soppressione ha peggiorato ulteriormente la qualità della vita dei cittadini. Il rientro di risorse è l'occasione per integrare carenze storiche del servizio, impedire ulteriori tagli al settore del trasporto pubblico urbano genovese e permettere almeno in parte il recupero dei tagli al servizio già effettuati da ATP, tagli che hanno impedito una strategia di integrazione ‘’gomma + ferro’’ che dovrebbe essere tra gli obiettivi principali della pianificazione della mobilità regionale.

Le associazioni di utenti e pendolari sono ovviamente consci della grave situazione che si prospetta per il TPL nel 2012 determinata dalla manovra finanziaria del governo votata lo scorso agosto.
Proprio per questo pendolari e associazioni di utenti si aspettano dalla Regione non solo un impegno forte nei confronti del governo - così come avvenuto in altre regioni - ma anche un approccio differente dal passato nell'attenzione al trasporto pubblico e alle migliaia e migliaia di cittadini che lo usano giornalmente.

E' anche per questo che si rende assolutamente necessaria la destinazione di questi 50 milioni al trasporto pubblico già dal 2011, ed è sempre più evidente come la Regione debba:
1. porre come prioritaria la pianificazione di una mobilità sostenibile
2. realizzare un Piano Regionale dei Trasporti, strumento essenziale per una indicazione dei servizi minimi di trasporto pubblico e per una valutazione dei costi associati, al fine di stabilire l'entità delle risorse aggiuntive da reperire da parte degli Enti locali
3. creare un fondo regionale trasporti e uscire dallo stato di continua emergenza.

Come giustamente affermato da componenti della Giunta Regionale «non è più economicamente sostenibile dalle classi meno abbienti un sistema fatto da autostrade e parcheggi ».
Noi riteniamo che non lo sia più per la maggioranza dei cittadini liguri, e che investire nel trasporto pubblico significhi investire nel sociale.

I pendolari e le associazioni di utenti ribadiscono quindi che il rientro dei 50 milioni dal Governo rappresenta non solo un'opportunità per privilegiare una mobilità economicamente, socialmente ed ambientalmente sostenibile, ma anche un importante segnale di inversione di un modello seguito fino ad ora nella nostra regione, modello che ha danneggiato l’economia, la coesione sociale e l’ambiente.

mercoledì 5 ottobre 2011

L'Appello viaggia in Rete

L’Appello per il Trasporto Pubblico è stato recapitato al Presidente ed ai Ministri dei Trasporti e dell’Economia. Il Ministro dei Trasporti ha annunciato poche ore dopo che verranno infine erogati alle Regioni i 400 milioni circa già promessi a copertura del 2011. E’ però importante non abbassare la guardia perché per il 2012 ancora non si sa nulla di certo. Occorre che l’Appello circoli e che anche gli Enti Locali facciano la loro parte, rilanciandone i contenuti tramite mozioni e ordini del giorno.

L’Appello sta viaggiando in rete e grazie ai media si sta diffondendo anche sul web. Di seguito, una parte dei siti che ha ripreso la notizia dell’Appello.


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23. Trasporti, i pendolari liguri scrivono al governo: “Riconsiderare i tagli”
26 set 2011 ... Tagli ai trasporti, i pendolari scrivono a Napolitano: “Non siamo ... Un appello che “verrà recapitato al Presidente, ai Ministri e ai media, per ...
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24. Appello in difesa del trasporto pubblico
25 set 2011 ... Insieme a tanti altri Comitati di Pendolari sparsi in tutta Italia, ... abbiamo pensato di inviare un appello al Presidente Napolitano e ai ...
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25. I pendolari uniti contro i tagli alla mobilita - Citta della ...
27 set 2011 ... pendolari uniti contro tagli mobilita liguria ... i comitati che hanno aderito all'appello in difesa del servizio di trasporto pubblico, ...
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26. Pendolari: appello in difesa del trasporto pubblico, nuove adesioni
26 set 2011 ... Daal Coordinamento Pendolari Liguri riceviamo e pubblichiamo Appello in difesa del trasporto pubblico: nuove adesioni all'iniziativa. ...
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26 set 2011 ... I pendolari liguri alzano il tiro e, “insieme a tanti altri ... Un appello che “verrà recapitato al Presidente, ai Ministri e ai media, ...
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martedì 4 ottobre 2011

Proposta del PD: destinare al trasporto pubblico una parte delle risorse derivanti dall'asta miliardaria delle frequenze analogiche dei telefonini

Il 10 ottobre si voterà in Aula una mozione a firma di numerosi esponenti del PD (Meta, Lovelli, Tullo e altri) che si propone di destinare al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale le consistenti maggiori entrate derivanti dall'asta per l'assegnazione delle frequenze dei telefonini di quarta generazione.

Già in agosto la Camera si è espressa favorevolmente in tal senso, votando un ordine del giorno che impegna il Governo «a garantire al trasporto pubblico locale risorse sufficienti alla fornitura di un livello adeguato del servizio su tutto il territorio nazionale» prevedendo la copertura anche dei «costi del personale e di funzionamento» del trasporto pubblico locale;

il medesimo ordine del giorno, inoltre, impegna il Governo a: «sostituire tali trasferimenti solo dopo aver assicurato, a regime, adeguate e congrue fonti autonome di finanziamento sufficienti alla copertura delle spese di parte corrente e in conto capitale del servizio di trasporto pubblico» e a «dare attuazione alle disposizioni di cui agli articoli 20 e 21 della legge 42 sul federalismo fiscale affinché nella fase transitoria si provveda al recupero del deficit infrastrutturale per i servizi essenziali, (...) disponendo risorse adeguate e interventi finalizzati agli obiettivi di sviluppo, coesione e solidarietà sociale, tenendo conto "anche" della virtuosità degli enti nell'adeguamento al processo di convergenza ai costi o al fabbisogno standard, nel pieno rispetto dell'articolo 119, quinto comma, della Costituzione»;

Da notizie diffuse dal Ministro dello Sviluppo Economico il successo registrato dall'asta per l'assegnazione delle frequenze dei telefonini di quarta generazione sta determinando, ad oggi, una eccedenza di entrate, rispetto a quelle preventivate e pari a 2,4 miliardi di euro, di oltre 1 miliardo; una parte di queste risorse potrebbero essere messe a disposizione delle regioni per reintegrare le risorse del trasporto pubblico locale garantendo il servizio pubblico per milioni di pendolari e scongiurando il rischio che la grave fase di emergenza mini la coesione sociale.

Non possiamo che plaudere a tale importante iniziativa, che vivamente speriamo venga votata all’unanimità dalla Camera per dar seguito alla più volte asserita volontà, da parte di tutti i gruppi politici, di trovare risorse per il trasporto pubblico locale, e ci auguriamo che essa serva davvero a sbloccare le risorse necessarie per garantire il prosieguo del servizio di trasporto pubblico almeno nei termini odierni.

Seguiremo dunque l’evoluzione del dibattito parlamentare, e raccomandiamo nuovamente tutti a contattare i propri parlamentari di riferimento per fare pressione in tal senso, invitandoli a votare positivamente la proposta.

Il testo completo della mozione

lunedì 3 ottobre 2011

suggerimenti a Trenitalia

Visti i prossimi tagli suggeriremmo alcune idee:
- Maniglie supplementari esterne ai convogli e pedane antiscivolo stile "India"
-Abbonamento a prezzo scontato a chi prende in braccio un altro pendolare
-Un bonus a tutti coloro che risponderanno in vece e per conto dei controllori di Trenitalia a fronte delle domande degli avventori che non sanno se sia il treno giusto et simila

domenica 2 ottobre 2011

Appello in difesa del Trasporto Pubblico: missione compiuta, ora aspettiamo le risposte dal Governo

L’Appello è stato consegnato nelle mani del Ministro dei Trasporti in occasione dell’inaugurazione del Salone Nautico di Genova ed è stato spedito al Presidente Napolitano e al Ministro dell’Economia. Ora migliaia di pendolari e di lavoratori del tpl si aspettano risposte concrete da parte del Governo, che tuttavia per il momento non sembra voler recedere dalle sue intenzioni di tagliare le risorse all’intero comparto del TPL.

L'Appello, sottoscritto da ben 26 associazioni di pendolari, consumatori e sindacati, è stato consegnato al Ministro Matteoli durante l'inaugurazione del Salone Nautico di Genova. Non è stato facile, data la situazione tesa e la "blindatura" del Ministro, sotto stetta sorveglianza a seguito degli annunci di contestazione da parte di varie categorie di lavoratori.

Ben appostati sul luogo dell'inaugurazione, abbiamo atteso al varco il Ministro, arrivato con oltre mezz'ora di ritardo per il cerimoniale dell'alzabandiera, e dribblando l'attenta scorta siamo riusciti a consegnarli l'Appello, spiegandogli i motivi della nostra azione, dettata dalla preoccupazione di non poter più, in futuro, disporre di un sufficiente servizio di Trasporto Pubblico. Abbiamo quindi ribadito il nostro no ai tagli decisi dal Governo, e sottolineato l'ampiezza dello schieramento di associazioni firmatarie del documento.

Il Ministro ha abbozzato, e cortesemente ha ricevuto la cartellina e ascoltato il nostro breve intervento. Speriamo vivamente che si ricordi di leggere attentamente quanto abbiamo scritto, così come speriamo che quelle parole siano lette e meditate anche dagli altri destinatari dell'Appello.


Abbiamo quindi assistito al convegno che prevedeva gli interventi delle più alte istituzioni regionali: il Presidente Burlando, il Presidente Repetto, la Sindaco di Genova Marta Vincenzi. Tutti hanno chiesto di non proseguire con la logica dei tagli lineari, che minacciano seriamente di deprimere in modo irreversibile anche quello di buono che c'è nelle economie locali. Pensiamo che anche il TPL faccia parte di quei settori da non uccidere, perchè su di esso si regge una buona fetta dell'economia e del welfare del nostro Paese.

Il Ministro si è incontrato, al pomeriggio, con gli assessori Vesco (regione), Dagnino (Provincia) e Pissarello (Comune di Genova) e con le organizzazioni sindacali del TPL, ma tale incontro non sembra aver dato l'esito sperato, e se sembra che arrivino (finalmente) i circa 400 milioni già da tempo promessi e mai arrivati alle Regioni, a copertura degli impegni del 2011, per il 2012 permane una situazione di grande incertezza, per non dire di assoluto pessimismo.

Sia detto per inciso, avremmo molto gradito un coinvolgimento in tale incontro, in quanto pensiamo che da troppo tempo gli utenti (i veri protagonisti, almeno in teoria, del trasporto pubblico) siano stati marginalizzati e per nulla considerati dalla politica, a causa forse della lora scarsa capacità di fare sistema e di muoversi in modo organizzato, come riesce a fare appunto un sindacato. E tuttavia non si dovrebbe sottovalutare, io credo, la capacità di fare opinione che essi oggi possiedono anche grazie a nuovi mezzi di comunicazione, così come sarebbe doveroso ascoltarne le ragioni, in qualità di cittadini che pagano le tasse e che quindi si aspettano servizi decenti.

Il futuro non promette nulla di buono, dicevamo, ecco perchè è importante non abbassare la guardia e proseguire, ognuno nel proprio territorio, delle azioni di pressing nei confronti degli Enti Locali e verso i propri deputati di riferimento. Anche mozioni ed ordini del giorno fatti approvare ai rispettivi consigli comunali, provinciali e regionali sono utili e servono a far da cassa di risonanza alle nostre legittime richieste.

E' importante farlo ora, prima che sia troppo tardi.

Concludiamo questo breve resoconto ringraziando la Presidente della Fiera di Genova, Dott.ssa Sara Armella, e l'On. Mario Tullo, che si sono positivamente attivati per favorire il buon esito della nostra iniziativa.

Ringraziamo anche, infine, l'Associazione Pendolari Piacenza, che si è unita all'Appello e che salutiamo con entusiasmo.

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