Pendolari Liguri: a che punto siamoRiguardando sul nostro blog “Pendolari Liguri” i post di quest’anno (ben 258 articoli, grazie a tutti i colleghi che vi partecipano con notizie e commenti), ho notato come l’anno si sia chiuso, con perfetta circolarità, sui problemi che l’avevano aperto. Anche nei primi giorni del 2009, infatti, la neve ed il ghiaccio avevano fatto la loro comparsa “bloccando” treni e strade. Uso le virgolette perché il blocco cha ha caratterizzato i trasporti appare, allora come oggi, nient’altro che il frutto della poca manutenzione e degli scarsi investimenti nell’infrastruttura, al punto che basta un fiocco di neve (e, in estate, un po’ di calura) per mandare in tilt tutto il sistema.
“Emergenza” neve, ma solo per i treni italiani
Per inciso, passando in quei giorni per la Svizzera ho visto come là i treni funzionassero anche nella neve e come le strade fossero perfettamente praticabili, e lo stesso ho potuto constatare passando in Austria, in Germania e nella Repubblica Ceca. In questi giorni abbiamo poi saputo che un treno Austro-Tedesco era in servizio tra il Brennero e l’Italia e, contrariamente ai cugini italiani, ha subito una sola soppressione, in occasione della quale tutti i passeggeri sono stati trasbordati su un pullman e portati a destinazione. Logico che Moretti non voglia che se ne parli, a lui il confronto con l’Europa va bene solo sui prezzi, non certo sulla qualità del servizio!
Un po’ di riepilogoCosa ha portato il 2009 a noi pendolari? Di certo di miglioramenti ne abbiamo visti ben pochi, per non dire nessuno. Perdurano le carenze nei rotabili (sono stati consegnati solo due nuovi treni a fronte dell’enorme bisogno che la Liguria ha), le nuove ditte di pulizia sono ancora al palo, dopo che l’AD Soprano aveva promesso che sarebbero partite il 12 dicembre, perdurano e si aggravano i ritardi, le soppressioni, le chiusure di biglietterie e i malfunzionamenti e disservizi di ogni genere.
Nel 2008 sono stati ben 2272 i treni soppressi (esclusi quelli non effettuati per sciopero e manutenzione che, se contati, assommerebbero a 3385). Nel 2009, fino a settembre, i treni soppressi erano 1873 (2043 compresi i soppressi per sciopero e manutenzione linee).
Quanto alla manutenzione delle carrozze, basta guardare il report della Regione negli ultimi anni:
Innocenzo Cipolletta, Presidente delle Ferrovie, lo scorso 4 aprile a Cernobbio si era scusato con i pendolari. Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti, almeno per ora.
A fine anno sono partite le gare per l’acquisto di 600 nuove carrozze e 100 nuovi locomotori da adibire al trasporto locale, impiegando 1,5 miliardi di euro dei 2 stanziati in totale per il rinnovo del parco mezzi. In pratica, un centinaio di nuovi treni che tuttavia non bastano a coprire il fabbisogno nazionale (che la stessa Trenitalia aveva quantificato in 1000 nuovi treni). Essi inoltre arriveranno non prima di 3 anni, sempre che tutto vada bene, e questo significa un tempo troppo lungo da sopportare nelle attuali condizioni.
Gli aumenti dei biglietti, invece, sono già arrivati: +10% per gli interregionali e analoghi aumenti per abbonamenti e biglietti IC e ESCity, che nel frattempo hanno cambiato nome in Frecciabianca. Com’è che i pendolari pagano sempre in anticipo per ipotetici e finora sconosciuti miglioramenti futuri?
Carta Tutto TrenoNoi abbonati in Liguria abbiamo scampato, è vero, un grosso pericolo: soppressa a fine 2008 l’IC Pass, che permetteva la flessibilità d’uso tra IC e regionali, per continuare ad avere la stessa flessibilità avremmo dovuto fare due abbonamenti distinti, se la Regione non avesse finanziato con circa 900.000 euro la carta Tutto Treno (che, comunque, costa di più rispetto all’IC Pass. Resta il problema del diverso regime tra regionali e treni a lunga percorrenza: su questi ultimi la Regione non ha competenza, però di fatto essi sono essenziali, nelle tratte regionali, per assicurare collegamenti accettabili con il capoluogo ligure. Prima del 2005, a dire il vero, c’erano i treni interregionali che assicuravano lo stesso servizio con prezzi decisamente inferiori, ed erano tra quelli pagati dalla Regione: sono stati soppressi, tra le proteste dei pendolari, e sostituiti con i ben più cari IC, ES, e via dicendo, senza alcun motivo oltre il voler eliminare la concorrenza agli IC e fare pagare di più le persone.
Costruire l’integrazione dei diversi tipi di treno
E’ ora di rivedere questo sistema: occorre che le Regioni chiedano di essere coinvolte più direttamente nella gestione di questi treni a lunga percorrenza poiché essi incidono fortemente sulla mobilità regionale. Trenitalia appartiene in tutto e per tutto allo Stato, è giusto quindi che il Governo si faccia carico di questo problema e trovi insieme con le Regioni una soluzione condivisa, che salvaguardi l’integrazione tra i diversi tipi di trasporto pubblico, dato che è assurdo che si facciano concorrenza così come adesso avviene.
E’ ora che Trenitalia smetta di giocare all’azienda privata e si mostri per ciò che realmente è: un’azienda di Stato, come probabilmente è logico che sia, e che come tale deve rispondere alle istanze dei territori, prima di tutto. Che queste risposte poi debbano avvenire nel modo più sano e trasparente possibile, ai minimi costi per la collettività, è altrettanto pacifico. Del resto, chi l’ha detto che una azienda di Stato non possa essere amministrata in modo corretto e rispondere bene alle esigenze della società che ne sopporta i costi? Continuare a mascherarsi dietro l’alibi della forma giuridica privatistica è un modo come un altro per sommare i difetti dei due sistemi, non certo i pregi. Trenitalia è diventata di fatto un monopolista non regolato, un centro di potere sfuggito al controllo del pubblico, che dal pubblico trae copiose risorse non a vantaggio del maggior numero possibile di contribuenti, ma al solo scopo di far ben figurare dirigenti e supermanager con operazioni di facciata (tipo l’Alta velocità) capaci poi di tradursi per detti dirigenti in lauti benefit e rinnovi di contratti stellari.
Bonus 2009Quest’anno abbiamo ottenuto dalla Regione Liguria un bonus di due mesi gratuiti, in ragione del perdurare dei disservizi. Non possiamo che sottolineare, a fronte della positività di questo rimborso, che di gran lunga vorremmo poter contare piuttosto su mezzi efficaci e affidabili. Il bonus non è dunque una compensazione per i disservizi, ma un simbolico ristoro, che lascia “scoperti”, non dimentichiamolo, tanti utenti, occasionali e no e le tante migliaia di genovesi che usano il biglietto integrato amt-trenitalia, così come molti pendolari che, residenti nelle regioni confinanti, vengono a lavorare in Liguria.
Altre iniziative concordate con i pendolari che verranno intraprese con i proventi delle sanzioni sono:
350.000 euro a interventi di implementazione, in particolare nelle piccole stazioni prive di biglietteria, di macchine automatiche per l'emissione di biglietti ferroviari regionali
350.000 euro a progetti legati all'integrazione modale mediante l'installazione di schermi informativi per l'utenza e di antenne WI FI nelle principali stazioni e nodi d'interscambio della rete ferroviaria ligure
30.022,90 euro alla pellicolatura di cinque carrozze
Il Contratto di Servizio
Il 2009 è stato l’anno del rinnovo del Contratto di Servizio, scaduto sin dal 2007 e oggetto di una serrata trattativa tra Regione e Trenitalia. Ad essere precisi il contratto ad oggi non è stato ancora firmato definitivamente, poiché ancora non sono stati ripartiti i famosi 430 milioni di euro che il Governo ha stanziato nella finanziaria dello scorso anno, ma che ancora non ha erogato alle varie Regioni. Questa è in un certo senso una beffa poiché l’aver rinnovato senza gara il Contratto con Trenitalia è stato un modo per poter accedere a quei finanziamenti che, di fatto, non stanno arrivando.
Parlando del Contratto di Servizio in sé, possiamo dire che è stata in un certo senso una grande occasione mancata, e che ci si aspettava molto di più da questo rinnovo.
Il nuovo Contratto presenta lati positivi (acquisto di nuovi rotabili, blocco delle tariffe regionali per tutto il 2010, innalzamento dei marciapiedi di tutte le stazioni, conferma del bonus, aumento delle penali) ma lascia irrisolti gravi problemi contingenti che si potevano almeno alleviare: pensiamo alle difficoltà ad acquistare e vidimare i biglietti (e le relative multe!) o ai disagi dovuti a ritardi e soppressioni.
Anche sui tempi di percorrenza, pensiamo che avremmo dovuto pretendere qualche assicurazione in più, visto che quelli attuali sono come sappiamo del tutto ipertrofici.
Noi abbiamo proposto delle semplici e pragmatiche soluzioni, aventi costo zero, ma per il momento non abbiamo visto scritti sul contratto impegni precisi.
Ci era stato assicurato che si sarebbe data la possibilità agli utenti di usare tutti i tipi di treno in caso di ritardo di almeno 15 minuti, ma finora nulla di ufficiale è stato fatto. Ricordo che non si tratta solo di poter usare treni di categoria superiore, ma anche l’inverso, poiché se si ha un biglietto IC non si può usare un regionale. Noi vorremmo semplicemente ristabilire una flessibilità nell’uso dei trasporti che è alla base di un corretto sistema della mobilità, disincentivando da parte del gestore comportamenti poco virtuosi che scaricano sugli utenti i disservizi.
Le ingenti risorse spese per acquistare nuovi rotabili faranno sentire i loro effetti solo tra alcuni anni, quanti ne occorreranno per la consegna, così come i miglioramenti della circolazione e quindi della puntualità saranno migliorati sensibilmente dopo l’ultimazione dei lavori del nodo ferroviario genovese, opera di fondamentale importanza che avrà tuttavia un forte impatto per diversi anni a venire.
Gli obiettivi per il 2010
Sappiamo bene che la bacchetta magica non esiste, e tuttavia pensiamo che non sarebbe difficile per Trenitalia rendere un po’ meno dura la vita degli utenti tentando di alleviare i disagi dovuti a disservizi di cui essi non hanno alcuna colpa.
Vi sono alcune richieste (a costo zero!) sulle quali chiediamo una attenta riflessione da parte della Regione, affinchè si adoperi positivamente per il loro ottenimento:
Poter salire su qualunque treno in caso di ritardo di almeno 15 minuti, ristabilendo così un po’ di quella flessibilità e di integrazione modale che a nostro avviso in modo dissennato è stata eliminata;
Poter acquistare il biglietto in treno in caso di impossibilità di farlo a terra e di poter obliterare a mano il biglietto in caso di guasto della macchinetta, previo avvertimento del personale di bordo;
Impegno a verificare i tempi di percorrenza proposti da Trenitalia per eliminare le sacche di inefficienza;
Impegno a non permettere ulteriori allungamenti dei tempi di percorrenza;
Impegno a non permettere l’ulteriore chiusura di biglietterie e l’ulteriore impoverimento dei servizi di stazione, già fortemente ridotti in molte località della Regione;
Monitoraggio e verifica puntuale dei livelli di servizio forniti nel contratto stesso, e diffusione pubblica dei risultati;
Partecipazione all’estensione della Carta dei Servizi da parte delle Associazioni dei Pendolari, in conformità a quanto previsto nella Legge Finanziaria 2008;
Vorremmo terminare questo report ricordando le vittime della strage di Viareggio, ulteriormente salite a quota 32 negli ultimi giorni dell’anno scorso. Vittime innocenti di una strage che, ad oggi, non ha neppure un indagato. Auspichiamo che nei prossimi mesi si inizierà a fare un po’ di luce su questa tragedia e che alle vittime sia resa giustizia, sotto forma di accertamento della verità e anche sotto forma di risarcimenti e di ricostruzione delle case sventrate dall’esplosione. Anche in questo caso dovrebbe essere il Governo, a nostro parere, a farsi garante in primis perché questi passi vengano effettuati.