domenica 31 gennaio 2010

Treni: dal 2005 aumenti anche superiori al 100% per le tratte interregionali. Il treno è ancora un mezzo economico?

Il treno si prende anche perché economico, oltre che per la comodità di viaggiare senza doversi preoccupare di condurre un mezzo, magari in caso di nebbia o per lunghi viaggi.

Trenitalia si è sempre vantata delle tariffe basse, anche rispetto agli altri paesi europei, e lamenta che da anni gli aumenti sono concessi con il contagocce, e che per questo quindi la qualità dei servizi è scarsa.

Ma è davvero così? Abbiamo provato a fare qualche simulazione andando a confrontare i prezzi di alcuni viaggi tra il 2005 ed oggi e, nonostante il tempo trascorso non sia molto, abbiamo trovato aumenti di prezzo anche oltre il 100%. Impossibile? Purtroppo no: leggere per credere.

Esempio numero 1: Viaggio tra Milano e Alassio
Supponiamo che un turista voglia fare visita alle nostre belle località di mare, e decida di prendere il treno per evitare nebbia e lunghi ingorghi autostradali.

Nel 2005 aveva a disposizione un interregionale (IR) che in 3h 34 minuti lo portava a destinazione senza cambiare treno, spendendo 11,21 euro in seconda classe.

A partire dal 2006 poteva servirsi solo di un IC Plus che in 2h 58 min lo portava a destinazione (-17%) spendendo però ben 18,46 euro (+65%).

Oggi, nel 2010, il treno a disposizione è nuovamente un IC che in 3h 04 min (-14% rispetto al 2005) lo porta ad Alassio spendendo ben 21,00 euro (+87%). E non è finita, perché se per caso opta per una combinazione IC+Regionale non solo spenderà di più (22,20 euro, +98%) ma incrementerà anche il tempo viaggio, che salirà a 3h 50 min (+7,47%).

Come si vede, quindi aumenti certi, ma vantaggi molto pochi, per non dire nessuno.

Esempio numero 2: Viaggio tra Diano Marina e Milano
Nel 2005 era possibile utilizzare un IR che in 3h 48 min arrivava a destinazione al costo di 12,34 euro.

Dal 2006 l’IR viene sostituito con un IC Plus che copre la distanza in 3h 10 min (-17%) al costo di 19,90 euro (+61%).

Dal 2010 utilizzare l’IC costa ben 23 euro (+86%) mentre il tempo risparmiato è solo il 14% rispetto al 2005. Se si prendono due IC in successione si impiegano 3h 35 min (-5,70% del tempo rispetto al 2005) spendendo però 28 euro (+127%!), mentre se si prendono due IR in successione si spendono 13,90 euro (+12,64% rispetto al 2005) impiegando ben 4h e 20 min (+14% rispetto al 2005).

Quindi anche qui, si spende molto di più per avere un servizio il più delle volte meno efficiente, specie se si considerano i treni IR.

Per questo, e senza contare i disservizi abituali in termini di ritardi, soppressioni, poca pulizia, ecc., ci sembra davvero improponibile oltre che ingiusta la politica di aumenti tariffari messi in atto da Trenitalia, dato che a fronte di tali aumenti non si riscontrano dei paralleli aumenti di prestazioni e di qualità di servizio reso.

Vorremmo che eventuali aumenti fossero agganciati a reali miglioramenti prestazionali, come ad esempio la diminuzione dei tempi di percorrenza (anche per i regionali!), ma ad oggi questo non è accaduto, e anzi si sono peggiorate le prestazione di alcuni treni (Regionali e Interregionali) per favorirne altri più costosi (ICpus, ES, ecc.).

Si ringrazia il sito di Giorgio Stagni (http://www.miol.it/stagniweb/) da cui sono state ricavate le tariffe in vigore nel 2005 sulle tratte considerate.

mercoledì 27 gennaio 2010

Trenitalia lascia al gelo i partecipanti al pellegrinaggio in occasione del Giorno della Memoria.

da La Repubblica
Fuori la temperatura è di 20 gradi sotto le zero e sul Treno della Memoria cinque carrozze su undici sono senza riscaldamento. Il convoglio che Trenitalia ha messo a disposizione per l'iniziativa organizzata da Cgil e Cisl Lombardia è partito alle 18 di oggi da Cracovia per rientrare in Italia con a bordo 650 tra studenti, lavoratori e pensionati.

Nonostante i disagi dell'andata, quando c'erano giá stati problemi su una carrozza, il treno è stato agganciato al locomotore soltanto mezz'ora prima della partenza. All'inizio il guasto ha interessato solo due carrozze, ma dopo un'ora le vetture fredde erano giá tre, quindi gli occupanti sono stati trasferiti in quella ristorante che peró si è guastata dopo pochi minuti.

Sorpassato dopo le 21 il confine tra Polonia e Repubblica Ceca, le carrozze guaste sono diventate cinque e i passeggeri, tra i quali ci sono anche 50 giovani francesi, sono stati costretti a proseguire il viaggio ammassati negli scompartimenti rimasti caldi.

Contattati da Repubblica, alcuni anziani che si trovavano a bordo hanno raccontato che a un certo punto il treno si è fermato e l'unica indicazione arrivata dal personale è stata di prendere quanti più indumenti era possibile dalle valigie per coprirsi perché c'era il rischio che andasse via la luce e il riscaldamento non funzionasse più in nessuna carrozza.

Malgrado si tratti di un treno a cuccette, le coperte sono state distribuite soltanto intorno alle 23.30. Tutto questo mentre altri treni continuavano a circolare. I segretari regionali di Cisl e Cgil Lombardia, Gigi Petteni e Nino Baseotto, hanno protestato formalmente con Trenitalia.

Baseotto parla di "comportamento irresponsabile" e di una "gravissima responsabilitá di Trenitalia che ha assemblato un convoglio con materiale scadente, evidentemente non adeguatamente testato, e comunque non adatto alle temperature polari di questi giorni". Ed è per questo che "sin da domani - conclude - daremo mandato ai nostri legali di intraprendere ogni azione utile a tutelare coloro che partecipano a questo viaggio".

Da Trenitalia ha comunciato che quando il treno arriverá domani mattina a Tarvisio sará possibile sostituire il convoglio per concludere il viaggio al caldo.

martedì 26 gennaio 2010

Assistenza per i disabili “a pagamento” : questo il servizio offerto da Trenitalia

Stamattina, leggendo un articolo sulla stazione di Rapallo, un tempo ridente biglietto da visita di una nota località turistica e oggi ridotta a landa desolata, ricovero di poveri clochards e nido di piccioni, ho notato la dichiarazione della responsabile ufficio stampa del gruppo FS circa l’assistenza che viene prestata ai disabili.

La signora in questione ci informa che i disabili possono "usufruire" di un numero per chiedere assistenza, telefonando 12 ore prima e prenotando così l’intervento: quello che però non viene detto (penso per pudore o forse imbarazzo) è che trattasi di un numero a pagamento, come si legge negli annunci in stazione e anche sul sito di Trenitalia:
"È possibile richiedere assistenza chiamando il Numero Unico Nazionale 199 30 30 60** Attivo tutti i giorni, festivi inclusi, dalle ore 7 alle 21. Costo da rete telefonica fissa (a carico del chiamante - IVA inclusa) - scatto alla risposta: 6,12 centesimi di Euro; costo conversazione al min. 2,64 centesimi di Euro. Costo da rete telefonica mobile (il costo varia a seconda dell'operatore mobile) - scatto alla risposta: tra 12,40 e 15,49 centesimi di Euro (costo indicativo); costo conversazione al minuto: tra 24,17 e 48 centesimi di Euro (costo indicativo).

Ora, mi domando, ma proprio non era possibile istituire un numero verde gratuito, invece che fare pagare ai disabili un ulteriore balzello?

Del resto, visto anche recentemente come sono trattati i disabili, anche gravi, ci stupiamo solo relativamente.
Come non ricordare l'episodio del ragazzo senza braccia che chiedeva di poter fare il biglietto in treno, e al quale si voleva far pagare il sovrapprezzo? Torno sull’argomento perché ho avuto modo di verificare che, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo, il ragazzo aveva tutto il diritto di chiedere di acquistare in treno il biglietto, come recita il paragrafo 10 delle considerazioni iniziali del regolamento stesso: “le persone con disabilità (…) dovrebbero poter acquistare il biglietto a bordo senza maggiorazione”.

Tornando al caso della richiesta di assistenza, nello stesso regolamento, si legge anche che le prenotazioni e i biglietti sono offerti alle persone disabili senza costi aggiuntivi (Art. 19 comma 2) quindi nel caso della richiesta di assistenza “a pagamento” siamo in presenza di un addebito del tutto illegittimo.

Trenitalia si è affrettata a usare il nuovo regolamento per adeguare al minimo previsto (ma non obbligatorio!) le prescrizioni in termini di risarcimenti e rimborsi in caso di ritardo, ma non certo per applicarne le norme che vanno a vantaggio del passeggero, soprattutto quando questi è disabile. Che dire, una grande tristezza e, se ce ne fosse bisogno, una ulteriore riprova della completa perdita di ogni risvolto e finalità sociale da parte di una azienda che resta tuttavia a completo carico dello Stato.

Penso che come minimo il Ministero del Tesoro, azionista di riferimento del Gruppo FS, dovrebbe chiedere all'azienda di applicare il regolamento in tutti i suoi punti, e non solo dove fa comodo, e inoltre di rendere gratuito e non a pagamento il numero di richiesta assistenza per i disabili. Speriamo vivamente che il Governo, attraverso i Ministri competenti (Tesoro, Trasporti, Welfare, Sanità) possa attivarsi in questo senso e chiediamo quindi a tutti i parlamentari, di tutte le forze politiche, di impegnarsi in uno sforzo comune per ottenere questo risultato.

Chiediamo inoltre anche alla regione Liguria di farsi portavoce di questa istanza e ci rivolgiamo quindi all'Ass. Vesco e al Presidente Burlando perchè si ponga rimedio a questa situazione di palese ingiustizia verso persone che già devono affrontare tanti problemi e si vedono ulteriormente penalizzate da norme illegittime.

venerdì 22 gennaio 2010

Soppressioni e disservizi anche in Lombardia e in Emilia

Anche in Lombardia e in Emilia-Romagna non sono tutte rose e fiori, anzi: riceviamo dai colleghi della Piacenza-Milano e volentieri pubblichiamo il seguente resoconto dei primi giorni del 2010...se il buongiorno si vede dal mattino, meglio tornare a dormire!

Buon 2010 (si fa per dire….) innanzitutto
Pochi giorni di rilassante vacanza a gennaio (le ferie nelle aziende private le facciamo quando si può, non quando si vuole) sono stati spazzati via dalle notizie che sono arrivate via Internet su deragliamenti, soppressioni, ritardi, gelo in carrozza ed altre amenità varie. Ieri poi al rientro,abbiamo constatato di persona che l’andazzo con cui è partito il 2010 rischia di oscurare le infernali giornate vissute nel 2009 sui treni.

La rabbia dovuta all’esasperazione ha fatto si che i colleghi pendolari di Codogno, trovandosi improvvisamente, con l’unico treno per loro utile della mattina soppresso, a fronteggiare la consueta disorganizzazione della gestione (si fa per dire) delle emergenze da parte di Trenitalia, si siano messi di traverso sui binari bloccando uno degli (oramai rari) Intercity che passano dalle nostre parti per riuscire a farlo fermare (in modalità straordinaria) e tentare di arrivare a Milano, sui luoghi di lavoro e di studio.

E’ la barbarie dell’inciviltà, l’estrema ratio alla quale non si dovrebbe mai arrivare, ovvero passeggeri costretti a danneggiarne altri per avere garantito il loro diritto al viaggio, ma con la quale dobbiamo solidarizzare al 100% , essendo come i colleghi della bassa vittime degli stessi disservizii e non sapendo più a che santo votarsi per potere usufruire in maniera normale delle ferrovie. Le telefonate che ci sono arrivate dai giornalisti che ci chiedevano un commento non potevano avere altra risposta.

Stamattina, però è toccato a noi piacentini fronteggiare l’ennesima improvvisa soppressione, su uno dei treni più gettonati della mattina, il regionale n° 2272 delle 6,48 ( ex 6,43) da Parma per Milano, cancellato inopinatamente senza nessuna informazione a riguardo (ai noi comuni mortali non è dato sapere quali oscure motivazioni abbiamo fatto defungere il convoglio). E’ un dato di fatto che molti di noi erano pronti a mettersi di traverso sui binari, anche perché il demenziale nuovo orario entrato in vigore a dicembre 2009 ha fatto sì che questo treno abbia avuto gli orari invertiti rispetto ad un regionale delle 6,48 per Milano Porta Garibaldi (che adesso parte appunto prima per fare stare in coda e ritardare quello dopo….).

Solo il fatto che sia arrivato per miracolo in quasi orario il regionale delle 7,08 da Bologna ha fatto si che non ci fosse un‘occupazione dei binari. Il convoglio in oggetto, dotato di 1 sola carrozza di 1° classe e con altre carrozze a piano ribassato risalenti ai primi anni ’70 già a Piacenza si è riempito sino all’inverosimile, per arrivare poi a Lodi ove una massa umana, anch’essa in attesa dell’unico treno utile, ha riempito tutti i pertugi possibili ed immaginabili.

Siamo arrivati a Milano Rogoredo in condizioni di incivile invivibilità con 10 minuti di ritardo, per poi leggere sui tabelloni di stazione che lì il regionale da Parma non risultava cancellato, come da informazioni di Piacenza, ma aveva 40 minuti di ritardo !!!. Giunti in ufficio, una veloce consultazione sul sito http://www.viaggiatreno.it/, ci ha invece confermato quanto a noi inizialmente noto, ovvero che il treno risultava cancellato. Ora, a prescindere dal fatto che è notorio che in ferrovia la mano destra non sappia cosa faccia la sinistra, vorremmo capire se adesso la tattica per portarci all’esasperazione è quella di prenderci per i fondelli ofare finta che i treni risultino in ritardo invece che soppressi.

In tutto ciò, dove si colloca il silenzio tombale con il quale l’Assessorato commenta la terza soppressione in una settimana di un treno regionale da Parma ??? Convogli questi in carico all’Emilia Romagna e figli di un contratto di servizio propagandato come qualcosa di lungimirante ma che invece conferma tutto quanto di negativo da noi espresso in tempi non sospetti, ovvero che questi sono papiri barzelletta, scritti da chi li deve eseguire e solo firmati da chi li paga, che adesso addirittura, in mega conflitto di interessi è socio dell’esecutore. Ovvero, la regione si deve lamentare con se stessa se i treni che fa viaggiare fanno schifo, sono in ritardo o non ci sono del tutto. Tanto poi chi paga è sempre Pantalone….

Come sempre, buon viaggio a tutti (se proprio non potete farne a meno…)Ettore Fittavolini

lunedì 18 gennaio 2010

2° SONDAGGIO SULLA QUALITA’ DEL SERVIZIO FERROVIARIO IN LIGURIA

A due anni di distanza dalla prima edizione del sondaggio, svoltasi nel 2007, siamo tornati ad interrogare i pendolari liguri per sentire la loro opinione sulla qualità offerta dal trasporto ferroviario nella nostra regione. Sono scaturiti risultati interessanti e utili elementi di analisi e di riflessione che offriamo a coloro che sono chiamati alla programmazione e alla gestione del servizio di mobilità ferroviaria, chiedendo loro di tenerli ben presenti perché esse sono le istanze degli utenti che utilizzano il treno quotidianamente, e costituiscono quindi una fonte preziosa di valutazione sulla qualità percepita del servizio ferroviario.

I numeri

  • Questionario composto da 42 domande su altrettanti fattori di qualità;
  • Richiesti due giudizi: il primo sull’importanza del fattore esaminato, il secondo sul livello qualitativo raggiunto dal fattore in esame;
  • Raccolti e censiti 534 questionari validamente compilati;

Riguardo il genere dei partecipanti al sondaggio, notiamo una prevalenza di maschi (57,30%) aventi una età compresa tra 30 e 44 anni (49% sul totale dei maschi). Le femmine rappresentano il 32,59% del totale e anche in questo caso il gruppo più numeroso è quello avente età compresa tra i 30 e i 44 anni (44,99% sul totale delle femmine).

Linee di riferimento dei partecipanti
Linea Genova-La Spezia 282
Linea Genova-Ventimiglia 108
Linea Genova-Milano 24
Linea Genova-Acqui Terme 96
Linea non dichiarata 24

Risultati (scarica rapporto completo)
La puntualità è il fattore considerato più importante (fondamentale per il 92,13%), seguita dalla pulizia dei sedili e dei bagni (fondamentale per l’80,90%) a pari merito con la possibilità di prendere qualunque treno in caso di soppressione o di forte ritardo (fondamentale per l’80,90%). Al terzo posto, ancora la pulizia delle carrozze in generale (fondamentale per il 78,65%) e al quarto la possibilità di acquistare i biglietti a bordo treno senza sovrapprezzo se le biglietterie sono chiuse.

Puntualità
L’83,15% delle risposte dà un giudizio pessimo (43,82%) o scarso (39,33%). Rispetto al 2007 vi è un lieve miglioramento complessivo, dato che erano l’87,22% i giudizi “pessimo” (38,35%) o “scarso” (48,87%). Notiamo però che nel 2009 è aumentata la percentuale di giudizi “pessimo” rispetto ai giudizi “scarso”.

Pulizia dei sedili e dei bagni
Il 97,75% delle risposte dà un giudizio pessimo (78,65%) o scarso (19,10%). Rispetto al 2007 vi è un lieve peggioramento, dato che erano 97,00% i giudizi “pessimo” (78,20%) o “scarso” (18,80%).

Prendere il primo treno utile in caso di ritardo o soppressione
Il 92,96% delle risposte dà un giudizio pessimo (68,54%) o scarso (24,72%). Rispetto al 2007 vi è un lievissimo miglioramento, dato che erano 93,23% i giudizi “pessimo” (65,41%) o “scarso” (27,82%). Notiamo però che nel 2009 è aumentata la percentuale di giudizi “pessimo” rispetto ai giudizi “scarso”.

Pulizia complessiva delle carrozze
Il 96,91% delle risposte dà un giudizio pessimo (71,91%) o scarso (24,72%). Rispetto al 2007 vi è un lieve peggioramento, dato che erano 95,49% i giudizi “pessimo” (66,17%) o “scarso” (29,32%). Notiamo però che nel 2009 è aumentata anche qui la percentuale di giudizi “pessimo” rispetto ai giudizi “scarso”.

Acquisto biglietti a bordo treno senza maggiorazione se biglietterie chiuse
L’89,89% delle risposte dà un giudizio pessimo (74,96%) o scarso (15,73%). Rispetto al 2007 la situazione è sostanzialmente invariata, dato che erano 93,23% i giudizi “pessimo” (72,18%) o “scarso” (18,05%). Notiamo però che nel 2009 è aumentata la percentuale di giudizi “pessimo” rispetto ai giudizi “scarso”.

Sicurezza

Stamani sull'11258 erano chiuse almeno tre carrozze (forse 4...all'alba sono leggermente assonnato). Generalmente si giustifica questo tipo di disservizio con la mancaza di personale che non può controllare e gestire quei vagoni. Quindi motivi di sicurezza ne impediscono l'apertura. Ma che sicurezza (scusate la ripetizione, tuttavia non esiste un sinonimo adeguato) c'è nel viaggiare assiepati da non muoversi e con persone in piedi tutte schiacciate? In caso di emergenza dove scoppia il panico che succederebbe?
Tutto questo senza contare il disagio arrecato a persone anziane, a quelli con qualche problema fisico e non ultimi quelli con i bagagli. Coloro i quali stavano bene in salute, non se la sono passata bene ugualmente.
Ringrazio per il bel viaggio.

venerdì 15 gennaio 2010

18-22 gennaio: presso la Regione Liguria mostra sul trasporto pubblico regionale. Protagonisti anche i Pendolari Liguri e le loro iniziative.


Il 18 gennaio p.v., alle ore 11.00 si terrà presso la sala Spazio Incontro della Regione Liguria, in piazza De Ferrari 1 a Genova l’inaugurazione della mostra organizzata dalla Regione Liguria “Il trasporto al servizio della Liguria” che illustrerà le azioni portate avanti in questi anni e quelle previste per il futuro in favore del trasporto pubblico locale.

Saranno presenti l’Ass. ai Trasporti Giovanni Enrico Vesco e il Presidente Claudio Burlando, che presenteranno al pubblico, insieme ai Pendolari, i contenuti della mostra.

Ai pendolari in particolare è stato dedicato un pannello dove le varie associazioni aderenti all’iniziativa documentano le proprie iniziative e mettono a disposizione i recapiti per tutti coloro che si vogliano mettere in contatto diretto per segnalare disservizi e chiedere supporto.

Il Coordinamento dei Pendolari Liguri sarà presente all’evento e in tale occasione verrà presentato il risultato del 2° sondaggio sulla qualità del trasporto pubblico effettuato nel corso del 2009.

Vi aspettiamo numerosi a visitare la mostra, che resterà aperta fino al 22 gennaio in orario di ufficio.

martedì 12 gennaio 2010

Ritardi e soppressioni non si placano: e la polfer fa scendere i passeggeri in eccesso

Riceviamo la testimonianza di un ennesimo disservizio ferroviario: tra soppressioni e ritardi, l'odissea dei pendolari è sempre la stessa.

Vorrei segnalarvi questo "singolare" episodio accaduto questa sera (11 gennaio 2009, ndr).

Premessa, Stazione Genova Brignole: Treno Metropolitano Recco-Voltri delle 18.29 soppresso, Treno Metropolitano Recco-Voltri delle 19 soppresso.

Unico treno per il ponente: Regionale Santo Stefano - Ventimiglia delle 18.52 che, viste le soppressioni, viene adeguatamente ritardato per caricare gli utenti dei due treni. Partenza, in ritardo da Genova Brignole alle 18.55.

Le conseguenze sono immaginabili: all'arrivo alla stazione di GenovaPrincipe la folla è tale che parecchie persono restano, in fila,tentando di salire, davanti alle porte. Attesa di una decina di minuti. Gli utenti, esasperati, da un'ora di ritardo, non accennano a diminuire. Pronta risposta di Trenitalia: anzichè allestire un nuovo treno (o averaggiunto qualche carrozza, sapendo dal principio delle soppressioni), prontamente chiama la polizia per "invitare" i passeggeri a scendere! Evidentemente eravamo noi la minaccia per l'interruzione di pubblico servizio.

Qualcuno si arrende, la maggior parte no. Altri dieci minuti di ritardo. Finalmente viene annunciato un nuovo treno che, chiaramente, non è un nuovo treno, ma il regionale delle 19.28, adeguatamente ritardato anch'esso. Fine dell'epopea. Arrivo a Genova Voltri, ore 20.15. Fine di una splendida giornata, non a caso iniziata con i 20 minuti di ritardo del Metropolitano Genova Voltri - Brignole delle 9.55.

lunedì 11 gennaio 2010

Locomotore rotto a brignole, ritardo imprecisato

Corro in stazione per saltare sul treno delle 12.20 per La Spezia. Mi siedo sul treno già pronto sul binario e carico di passeggeri. Mi rilasso, stamane mi sono svegliata molto prima dell'alba e ora sono stanca, sento le palpebre pesanti. Intanto il treno sta fermo e non parte. Sarà il solito ingorgone sui binari di Beignole, penso. Invece no, passano 10, 20 minuti e la gente inizia a chiedersi cosa è successo. Chi si agita, chi telefona, chi va in ansia. "Arriva un altro treno, provo ad andare" dice qualcuno. Si sparge la voce che il locomotore è rotto, chissà quando ripartiremo. Molti preferiscono scendere e prendere un altro convoglio. Decido di aspettare, a volte lo riparano e poi sono davvero stanca... Passano i minuti, arriva un controllore che annuncia la soppressione del treno. "sul binario 8 sta arrivando un regionale, però solo fino a Sestri Levante". Chi può, va a prendere il treno. E gli altri? Aspetteranno quello buono... Ci stipiamo sul treno pigiando i passeggeri di due convogli, finalmente mi siedo e... dormo.
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domenica 10 gennaio 2010

"Sui treni il Gpl caricato senza nessun controllo"


da La Stampa


Il pm ha documentato lo "scaricabarile" nella sicurezza: accertati 50 casi di cisterne difettose
di ALBERTO GAINO
Torino

Un treno merci carico di Gpl aveva deragliato e causato un’esplosione nei pressi della stazione di Viareggio, lunedì 29 giugno 2009. Una tragedia. Il conto dei morti nei mesi è salito a 32. Trentadue persone bruciate vive o decedute in conseguenza delle lesioni riportate. L’ad delle Ferrovie, Moretti, aveva dichiarato che era stato il cedimento di un asse di uno dei primi vagoni-cisterna del convoglio 50325 Trecate-Gricignano a causare l’esplosione nella stazione di Viareggio.

Una nota delle Fs informò che «il carro sarebbe deragliato trascinando altri 4 carri. Lo svio avrebbe provocato la fuoriuscita del gas Gpl contenuto nella cisterna che si sarebbe incendiato al di fuori di questa. Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia».

Dopo la tragedia di Viareggio nulla è come prima», ci dichiarò un dirigente sindacale torinese. Sei mesi dopo, la gestione della sicurezza sotto il profilo della prevenzione di disastri ferroviari balla la tarantella di sempre: «Non tocca a noi, questo lo fa l’altro».

Raffaele Guariniello il magistrato che apre le indagini sulle criticità per prevenire il peggio si è letto il Regolamento internazionale per il trasporto ferroviario di merci pericolose (RID è l’acronimo) ed ha avuto la conferma che della sicurezza delle ferrocisterne devono occuparsi più soggetti: i committenti dei trasporti eccezionali, i proprietari dei mezzi e la stessa società che gestisce la rete ferroviaria, in Italia Rfi, del gruppo Ferrovie dello Stato.

Siccome da questi ultimi soggetti si erano sentito ripetere «ci pensa l’Eni», l’altro giorno il magistrato ha convocato in procura alcuni dirigenti della «spa petrolifera di Stato», committente del trasporto su rotaie di Gpl dalla raffineria di Sannazzaro de’Burgondi, provincia di Pavia, ai vari scali. Sorprendenti le dichiarazioni messe a verbale dai dirigenti Eni: «Noi ci preoccupiamo soltanto di effettuare una verifica documentale, che le ferrocisterne abbiano le certificazioni». E poi: «Non siamo nemmeno in grado di fare di più, non abbiamo gli strumenti tecnici».

In una precedente puntata dell’inchiesta giudiziaria Guariniello e i suoi ispettori avevano perquisito due aziende che si occupano della manutenzione ordinaria e straordinaria del materiale rotabile destinato al trasporto di merci pericolose. Dove si sono sentiti dire dai rappresentanti legali: «E’ successo che i clienti, non volendo sostenere i costi dei test previsti dalle norme, ci abbiano chiesto di sottoporre le riparazioni a prove di tenuta di livello inferiore per la sicurezza». Altra perla: «Arrivano in officina ferrocisterne da revisionare con presenza di silicone sulle valvole di sicurezza, applicato per contenere le perdite dei materiali liquidi trasportati».

Il magistrato ha raccolto la documentazione di 50 casi di perdite di gas o di ferrocisterne in servizio con dispositivi guasti. Il RID prevede che siano 3 le chiusure di sicurezza delle ferrocisterne. Nel caso di quella da cui è nata l’indagine del magistrato, per omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni ferroviari, le importantissime valvole del serbatoio erano tutte guaste. La ferrocisterna era giunta semivuota allo scalo ferroviario di Orbassano ed era ripartita senza essere stata bonificata, diretta a Sannazzaro, allo scalo Eni. Dove le tre chiusure di sicurezza difettose saranno state riparate? Si era ad agosto 2008 e l’incidente per fortuna senza conseguenze passò inosservato. Solo dopo la segnalazione di Guariniello l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf) ha cominciato a cercare la ferrocisterna, trovandola in un’officina austriaca. Il convoglio cui era agganciata, per raggiungere lo scalo di Orbassano proveniente da Milano Smistamento, aveva attraversato la città per oltre 2 chilometri. Mano a mano che vengono completati i lavori a Porta Susa, il percorso in galleria si prolunga, ad un’altezza fra i 7 e 13 metri sotto il piano stradale. E Guariniello ricorda: «Le fuoriuscite di gas in galleria sono potenzialmente devastanti. Sono molto preoccupato di come non si fanno i controlli». I suoi collaboratori stanno cercando l’analisi di valutazione del rischio per le gallerie sotto Torino che alle Ferrovie dello Stato tocca adempiere in base ad un decreto ministeriale del 28 ottobre 2005. Finora il documento non gli è stato consegnato. Speriamo salti fuori al più presto.

giovedì 7 gennaio 2010

Orario ridotto alla biglietteria di La Spezia

Non si placano i disservizi presso la stazione di La Spezia, la cui biglietteria stamattina apriva più tardi del previsto, cogliendo di sorpresa i pendolari che dovevano rinnovare l'abbonamento.

Ecco la testimonianza di un collega pendolare:

Questa mattina, 7 gennaio, primo giorno lavorativo del 2010 , mi presento alla biglietteria di La Spezia Centrale per rinnovare l’abbonamento mensile regionale e cosa trovo? Tutti gli sportelli chiusi con un avviso : si apre alle 6,45 ( da rilevare che il normale orario di apertura e’ alle ore 5,10) ; ma cosa e’ diventato FFSS , un negozio di generi alimentari ? (con tutto il rispetto!!).

Peccato che i treni utili per recarmi a Ge S. Ponente erano 6,27 e 6,40 quindi, ho contattato il capotreno del 11258 (6,27) chiedendogli se potevo fare il biglietto al mio arrivo a destinazione ma, molto gentilmente, ha declinato la richiesta e mi ha fatto il biglietto corsa singola senza sovrapprezzo !!!

Per l’ennesima volta un disservizio FFSS ha causato un maggiore esborso all’utente : mi chiedo se c’e’ un limite a tutto cio’ oppure se dovremo continuare a subire questi attacchi in eterno .

Per concludere la mia lamentela vorrei per l’ennesima volta ribadire il concetto che finche’ non passeremo a vie legali collettive con richieste danni oppure a riconoscimenti del tipo “lavori disagiati “con maturazione di extranzianita’" sul lavoro (con proposta di legge) non si otterrra’ mai nulla .

Carta Tutto Treno semestrale, primi disservizi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dai colleghi del Comitato UTENTI TRENITALIA PONENTE LIGURE

"Cari amici,
Volevo raccontarvi la mia recente esperienza con la carta tutto treno.
Mi sono recato ieri, 6 gennaio in biglietteria a Porto Maurizio per fare la nuova Carta Tutto Treno Liguria (CTTL) semestrale (considerato che io d'estate non viaggio mi viene bene, vale fino a tutto giugno e poi a ottobre se ne riparlerà, se pendolerò ancora.....).
In biglietteria mi hanno detto che non possono, loro della divisione passeggeri, fare la CTTL semestrale, ma solo quella annuale: per la semestrale bisogna rivolgersi alle biglietterie regionali. Questa disposizione è arrivata direttamente da Genova, dal capo del personale della passeggeri. Quindi per fare la carta semestrale sarei dovuto andare a Taggia: molto gentilmente il bigliettaio ha chiamato la stazione di Taggia per verificare che fosse possibile farla e mi ha confermato questo fatto.
Quindi al pomeriggio sono andato a Taggia, dove ho fatto la carta semestrale, compilata rigorosamente A MANO, perchè il programma aggiornato non c'è ancora.
Quindi uno si chiede: perchè a Porto Maurizio non la DEVONO fare, neanche a mano, mentre a Taggia la possono fare, sempre a mano? Probabilmente è un modo per incentivare il turismo, così uno da Imperia si va a fare un giro a Taggia......
Questo per informarvi che attualmente quindi se si vuole fare una carta semestrale a Imperia è impossibile (Oneglia, divisione regionale è chiusa) e credo che anche Sanremo sia della passeggeri, per cui resta solo Taggia, aperta tutti i giorni feriali solo al mattino e sabato e nei festivi anche al pomeriggio.
La carta semestrale comunque costa 80 Euro, che fanno 160 Euro all'anno, in caso se ne volessero fare 2 e non 150 come quella Annuale. Questo è Costituzionale? I 10 Euro in più serviranno per pagare l'upgrading del programma informatico? Oppure il costo per i moduli scritti a mano? BOH, ai nostri esperti l'ardua risposta!!!"

Credo che sia venuto il momento di dire BASTA!
L'Assessorato deve dimostrare tutta la sua autorità (che gli deriva dal mandato dei cittadini) e tutta la sua autorevolezza, che può derivare solo dall'efficacia delle sue azioni. I pendolari sono STUFI di essere utilizzati come "scudi umani" nell'infinita ( e mi si consenta penosa) diatriba tra Regione e Ferrvie dello Stato.
Ci sentiamo dire di variazioni di orario neanche comunicate, di conteggi sbagliati per determinare l'aumento dei costi degli abbonamenti. Ora anche questa: la tanto sbandierata carta semestrale NON SI PUO' FARE se non in alcune (?) biglietterie.
Credo che sia venuto il momento di un definitivo chiarimento tra Regione e FS e tra Regione e pendolari, che sono cittadini elettori di questa regione.

Grazie per l'attenzione,

dott. S. Lopes - COMITATO UTENTI TRENITALIA PONENTE LIGURE

Treni, addio alle tariffe agevolate: biglietti con lo sconto introvabili

da La Repubblica

di PAOLA COPPOLA

ROMA - "Chi non può permettersi questi costi non ha scelta", denuncia Serena. Matteo: "Hanno abolito la tariffa Amica e lo sconto del biglietto on line". Anna Maria protesta: "89 euro in seconda per avere lo stesso treno con 10 anni di più alle spalle". Il treno è un mezzo "classista", secondo Ivan; e Laura, da 10 anni in Francia, passa in rassegna le opzioni di sconto offerte dalle ferrovie d'Oltralpe: "Il viaggiatore - racconta - ha a disposizione una incredibile quantità di riduzioni e offerte; raramente ho pagato la tariffa base del TGV". E da noi? "Qualcuno è riuscito a avere lo sconto del 30%? Esisterà davvero?", si chiede Stefania. Sono alcune delle decine di denunce raccolte sul blog di Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che mostrano che lo sconto è missing, mentre le tariffe pazze sono un altro tema caldo per le Ferrovie. Queste storie faranno parte di un dossier che il Codacons userà per un ricorso al Tar contro il caro-biglietti. Le nuove tariffe introdotte a metà dicembre prevedono aumenti medi del 10-15% e fino al 30% per Alta velocità, Eurostar e EurostarCity, tutti i treni di fascia medio-alta di lunga e media percorrenza. Rincari a fronte di una giungla di promozioni dentro cui districarsi per un biglietto scontato. I biglietti Promo - con una riduzione del 15% o del 30% a seconda dell'anticipo con cui si prenota (7 o 15 giorni) - sono rari, accusano i passeggeri. Distribuiti in numero limitato, ed esauriti con largo anticipo. Difficile anche trovare il prezzo fisso a 48 euro, disponibile per 100mila biglietti al mese su un milione. "L'alta velocità non si combina con il concetto di low cost: la maggiore fruibilità delle tariffe è scarsa e condizionata. E le riduzioni sono applicate su un biglietto troppo caro per un servizio di qualità limitato", per Michele Gavuoti (Altroconsumo). "Sono penalizzati quelli che preferiscono i treni lenti", attacca Rienzi, "e pochi programmano un viaggio con largo anticipo". Così il caro-ticket sta innescando una sorta di bagarinaggio al contrario su cui indaga la polfer di Torino: l'acquisto con carte clonate di biglietti del treno piazzati sottocosto.

mercoledì 6 gennaio 2010

2010: quali prospettive per il trasporto ferroviario in Liguria?

Pendolari Liguri: a che punto siamo
Riguardando sul nostro blog “Pendolari Liguri” i post di quest’anno (ben 258 articoli, grazie a tutti i colleghi che vi partecipano con notizie e commenti), ho notato come l’anno si sia chiuso, con perfetta circolarità, sui problemi che l’avevano aperto. Anche nei primi giorni del 2009, infatti, la neve ed il ghiaccio avevano fatto la loro comparsa “bloccando” treni e strade. Uso le virgolette perché il blocco cha ha caratterizzato i trasporti appare, allora come oggi, nient’altro che il frutto della poca manutenzione e degli scarsi investimenti nell’infrastruttura, al punto che basta un fiocco di neve (e, in estate, un po’ di calura) per mandare in tilt tutto il sistema.

“Emergenza” neve, ma solo per i treni italiani
Per inciso, passando in quei giorni per la Svizzera ho visto come là i treni funzionassero anche nella neve e come le strade fossero perfettamente praticabili, e lo stesso ho potuto constatare passando in Austria, in Germania e nella Repubblica Ceca. In questi giorni abbiamo poi saputo che un treno Austro-Tedesco era in servizio tra il Brennero e l’Italia e, contrariamente ai cugini italiani, ha subito una sola soppressione, in occasione della quale tutti i passeggeri sono stati trasbordati su un pullman e portati a destinazione. Logico che Moretti non voglia che se ne parli, a lui il confronto con l’Europa va bene solo sui prezzi, non certo sulla qualità del servizio!

Un po’ di riepilogo
Cosa ha portato il 2009 a noi pendolari? Di certo di miglioramenti ne abbiamo visti ben pochi, per non dire nessuno. Perdurano le carenze nei rotabili (sono stati consegnati solo due nuovi treni a fronte dell’enorme bisogno che la Liguria ha), le nuove ditte di pulizia sono ancora al palo, dopo che l’AD Soprano aveva promesso che sarebbero partite il 12 dicembre, perdurano e si aggravano i ritardi, le soppressioni, le chiusure di biglietterie e i malfunzionamenti e disservizi di ogni genere.

Nel 2008 sono stati ben 2272 i treni soppressi (esclusi quelli non effettuati per sciopero e manutenzione che, se contati, assommerebbero a 3385). Nel 2009, fino a settembre, i treni soppressi erano 1873 (2043 compresi i soppressi per sciopero e manutenzione linee).

Quanto alla manutenzione delle carrozze, basta guardare il report della Regione negli ultimi anni:








Innocenzo Cipolletta, Presidente delle Ferrovie, lo scorso 4 aprile a Cernobbio si era scusato con i pendolari. Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti, almeno per ora.

A fine anno sono partite le gare per l’acquisto di 600 nuove carrozze e 100 nuovi locomotori da adibire al trasporto locale, impiegando 1,5 miliardi di euro dei 2 stanziati in totale per il rinnovo del parco mezzi. In pratica, un centinaio di nuovi treni che tuttavia non bastano a coprire il fabbisogno nazionale (che la stessa Trenitalia aveva quantificato in 1000 nuovi treni). Essi inoltre arriveranno non prima di 3 anni, sempre che tutto vada bene, e questo significa un tempo troppo lungo da sopportare nelle attuali condizioni.

Gli aumenti dei biglietti, invece, sono già arrivati: +10% per gli interregionali e analoghi aumenti per abbonamenti e biglietti IC e ESCity, che nel frattempo hanno cambiato nome in Frecciabianca. Com’è che i pendolari pagano sempre in anticipo per ipotetici e finora sconosciuti miglioramenti futuri?

Carta Tutto Treno
Noi abbonati in Liguria abbiamo scampato, è vero, un grosso pericolo: soppressa a fine 2008 l’IC Pass, che permetteva la flessibilità d’uso tra IC e regionali, per continuare ad avere la stessa flessibilità avremmo dovuto fare due abbonamenti distinti, se la Regione non avesse finanziato con circa 900.000 euro la carta Tutto Treno (che, comunque, costa di più rispetto all’IC Pass. Resta il problema del diverso regime tra regionali e treni a lunga percorrenza: su questi ultimi la Regione non ha competenza, però di fatto essi sono essenziali, nelle tratte regionali, per assicurare collegamenti accettabili con il capoluogo ligure. Prima del 2005, a dire il vero, c’erano i treni interregionali che assicuravano lo stesso servizio con prezzi decisamente inferiori, ed erano tra quelli pagati dalla Regione: sono stati soppressi, tra le proteste dei pendolari, e sostituiti con i ben più cari IC, ES, e via dicendo, senza alcun motivo oltre il voler eliminare la concorrenza agli IC e fare pagare di più le persone.

Costruire l’integrazione dei diversi tipi di treno
E’ ora di rivedere questo sistema: occorre che le Regioni chiedano di essere coinvolte più direttamente nella gestione di questi treni a lunga percorrenza poiché essi incidono fortemente sulla mobilità regionale. Trenitalia appartiene in tutto e per tutto allo Stato, è giusto quindi che il Governo si faccia carico di questo problema e trovi insieme con le Regioni una soluzione condivisa, che salvaguardi l’integrazione tra i diversi tipi di trasporto pubblico, dato che è assurdo che si facciano concorrenza così come adesso avviene.

E’ ora che Trenitalia smetta di giocare all’azienda privata e si mostri per ciò che realmente è: un’azienda di Stato, come probabilmente è logico che sia, e che come tale deve rispondere alle istanze dei territori, prima di tutto. Che queste risposte poi debbano avvenire nel modo più sano e trasparente possibile, ai minimi costi per la collettività, è altrettanto pacifico. Del resto, chi l’ha detto che una azienda di Stato non possa essere amministrata in modo corretto e rispondere bene alle esigenze della società che ne sopporta i costi? Continuare a mascherarsi dietro l’alibi della forma giuridica privatistica è un modo come un altro per sommare i difetti dei due sistemi, non certo i pregi. Trenitalia è diventata di fatto un monopolista non regolato, un centro di potere sfuggito al controllo del pubblico, che dal pubblico trae copiose risorse non a vantaggio del maggior numero possibile di contribuenti, ma al solo scopo di far ben figurare dirigenti e supermanager con operazioni di facciata (tipo l’Alta velocità) capaci poi di tradursi per detti dirigenti in lauti benefit e rinnovi di contratti stellari.

Bonus 2009
Quest’anno abbiamo ottenuto dalla Regione Liguria un bonus di due mesi gratuiti, in ragione del perdurare dei disservizi. Non possiamo che sottolineare, a fronte della positività di questo rimborso, che di gran lunga vorremmo poter contare piuttosto su mezzi efficaci e affidabili. Il bonus non è dunque una compensazione per i disservizi, ma un simbolico ristoro, che lascia “scoperti”, non dimentichiamolo, tanti utenti, occasionali e no e le tante migliaia di genovesi che usano il biglietto integrato amt-trenitalia, così come molti pendolari che, residenti nelle regioni confinanti, vengono a lavorare in Liguria.

Altre iniziative concordate con i pendolari che verranno intraprese con i proventi delle sanzioni sono:
350.000 euro a interventi di implementazione, in particolare nelle piccole stazioni prive di biglietteria, di macchine automatiche per l'emissione di biglietti ferroviari regionali
350.000 euro a progetti legati all'integrazione modale mediante l'installazione di schermi informativi per l'utenza e di antenne WI FI nelle principali stazioni e nodi d'interscambio della rete ferroviaria ligure
30.022,90 euro alla pellicolatura di cinque carrozze

Il Contratto di Servizio
Il 2009 è stato l’anno del rinnovo del Contratto di Servizio, scaduto sin dal 2007 e oggetto di una serrata trattativa tra Regione e Trenitalia. Ad essere precisi il contratto ad oggi non è stato ancora firmato definitivamente, poiché ancora non sono stati ripartiti i famosi 430 milioni di euro che il Governo ha stanziato nella finanziaria dello scorso anno, ma che ancora non ha erogato alle varie Regioni. Questa è in un certo senso una beffa poiché l’aver rinnovato senza gara il Contratto con Trenitalia è stato un modo per poter accedere a quei finanziamenti che, di fatto, non stanno arrivando.

Parlando del Contratto di Servizio in sé, possiamo dire che è stata in un certo senso una grande occasione mancata, e che ci si aspettava molto di più da questo rinnovo.

Il nuovo Contratto presenta lati positivi (acquisto di nuovi rotabili, blocco delle tariffe regionali per tutto il 2010, innalzamento dei marciapiedi di tutte le stazioni, conferma del bonus, aumento delle penali) ma lascia irrisolti gravi problemi contingenti che si potevano almeno alleviare: pensiamo alle difficoltà ad acquistare e vidimare i biglietti (e le relative multe!) o ai disagi dovuti a ritardi e soppressioni.

Anche sui tempi di percorrenza, pensiamo che avremmo dovuto pretendere qualche assicurazione in più, visto che quelli attuali sono come sappiamo del tutto ipertrofici.

Noi abbiamo proposto delle semplici e pragmatiche soluzioni, aventi costo zero, ma per il momento non abbiamo visto scritti sul contratto impegni precisi.

Ci era stato assicurato che si sarebbe data la possibilità agli utenti di usare tutti i tipi di treno in caso di ritardo di almeno 15 minuti, ma finora nulla di ufficiale è stato fatto. Ricordo che non si tratta solo di poter usare treni di categoria superiore, ma anche l’inverso, poiché se si ha un biglietto IC non si può usare un regionale. Noi vorremmo semplicemente ristabilire una flessibilità nell’uso dei trasporti che è alla base di un corretto sistema della mobilità, disincentivando da parte del gestore comportamenti poco virtuosi che scaricano sugli utenti i disservizi.

Le ingenti risorse spese per acquistare nuovi rotabili faranno sentire i loro effetti solo tra alcuni anni, quanti ne occorreranno per la consegna, così come i miglioramenti della circolazione e quindi della puntualità saranno migliorati sensibilmente dopo l’ultimazione dei lavori del nodo ferroviario genovese, opera di fondamentale importanza che avrà tuttavia un forte impatto per diversi anni a venire.
Gli obiettivi per il 2010
Sappiamo bene che la bacchetta magica non esiste, e tuttavia pensiamo che non sarebbe difficile per Trenitalia rendere un po’ meno dura la vita degli utenti tentando di alleviare i disagi dovuti a disservizi di cui essi non hanno alcuna colpa.

Vi sono alcune richieste (a costo zero!) sulle quali chiediamo una attenta riflessione da parte della Regione, affinchè si adoperi positivamente per il loro ottenimento:
  • Poter salire su qualunque treno in caso di ritardo di almeno 15 minuti, ristabilendo così un po’ di quella flessibilità e di integrazione modale che a nostro avviso in modo dissennato è stata eliminata;
  • Poter acquistare il biglietto in treno in caso di impossibilità di farlo a terra e di poter obliterare a mano il biglietto in caso di guasto della macchinetta, previo avvertimento del personale di bordo;
  • Impegno a verificare i tempi di percorrenza proposti da Trenitalia per eliminare le sacche di inefficienza;
  • Impegno a non permettere ulteriori allungamenti dei tempi di percorrenza;
  • Impegno a non permettere l’ulteriore chiusura di biglietterie e l’ulteriore impoverimento dei servizi di stazione, già fortemente ridotti in molte località della Regione;
  • Monitoraggio e verifica puntuale dei livelli di servizio forniti nel contratto stesso, e diffusione pubblica dei risultati;
  • Partecipazione all’estensione della Carta dei Servizi da parte delle Associazioni dei Pendolari, in conformità a quanto previsto nella Legge Finanziaria 2008;


Vorremmo terminare questo report ricordando le vittime della strage di Viareggio, ulteriormente salite a quota 32 negli ultimi giorni dell’anno scorso. Vittime innocenti di una strage che, ad oggi, non ha neppure un indagato. Auspichiamo che nei prossimi mesi si inizierà a fare un po’ di luce su questa tragedia e che alle vittime sia resa giustizia, sotto forma di accertamento della verità e anche sotto forma di risarcimenti e di ricostruzione delle case sventrate dall’esplosione. Anche in questo caso dovrebbe essere il Governo, a nostro parere, a farsi garante in primis perché questi passi vengano effettuati.

martedì 5 gennaio 2010

Ancora disservizi in biglietteria: è la volta di La Spezia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da un collega pendolare di La Spezia:
Domenica 3 gennaio 2010 alle ore 16 ca. mi sono presentato alla biglietteria della stazione di La Spezia Centrale, dotata di 6 biglietterie, di cui una soltanto aperta.
Ero al 15° posto della coda che, dopo pochi minuti, è diventata di ca. 40 persone.
Delle quattro biglietterie automatiche due erano fuori servizio, una non dava il resto e la quarta funzionava solo con carta di credito (il tutto a detta degli astanti che avevano provato).
Molti viaggiatori, fra cui un numero imprecisato ma folto di stranieri, dopo pochi minuti hanno iniziato a dare segni di impazienza in quanto avevano il treno da prendere ed hanno iniziato a chiedere speranzosi l’apertura di una seconda biglietteria; cosa del tutto inutile, visto che mancava il personale per poterlo fare.
Quando sono stato al 10° posto della coda (20 minuti ca.) il ferroviere addetto alla biglietteria si è alzato, ha appeso al vetro un cartello con su scritto “sportello temporaneamente chiuso”, ha tirato la tenda ed è andato via fra le proteste e gli improperi generali degli astanti rimasti sbigottiti e fulminati da tale situazione.

Un ferroviere di passaggio, forse addetto all’ufficio informazioni, ha detto che la biglietteria sarebbe stata riaperta dopo 20 minuti.

La stragrande maggioranza dei viaggiatori è sparita dalla coda per andare a prendere il treno in arrivo e mi sono ritrovato primo della coda residua (sono rimasti i pendolari che dovevano fare l’abbonamento o coloro che si sono presentati, assai oculatamente, almeno due ore prima della partenza del treno); sarebbe utile sapere quanti di quelli che hanno abbandonato hanno poi subito ulteriori danni sui treni per multe, ecc.

Alcuni dei reduci hanno iniziato a fare la spola fra coda ed ufficio informazioni e molti sono tornati ancora più imbufaliti; dei due addetti all’ufficio informazioni, uno affermava che la biglietteria sarebbe stata riaperta dopo 20 minuti, l’altro diceva invece 40 minuti (i due signori erano l’uno a fianco dell’altro).

Si possono solo immaginare i commenti degli sconsiderati che avevano avuto l’imprudenza di andare a chiedere informazioni all’ufficio informazioni (voglio ricordare che il 23 di dicembre dopo ca. 1.5 ore di vana attesa di un treno che partisse per Genova – dalle 6.15 alle 7.45 - alla mia richiesta di annunciare almeno quale sarebbe stato il primo treno in partenza per Genova in modo che la gente si potesse organizzare senza rimanere prigioniera di Trenitalia e degli annunci automatici sconvolgenti che nulla avevano a che fare con quanto necessario, la risposta è stata “non ci dicono niente e quindi non possiamo dire niente” al che ho ribattuto “per quale motivo state in questo ufficio? Se non servite a niente chiudete tutto e andatevene al bar”).

Per tornare a noi ed al 3 gennaio, lo sportello è stato riaperto alle 16.45 dopo che l’addetto, fra l’altro gentilissimo, aveva fatto la sua pausa probabilmente non rinviabile (anche lui avrà le sue necessità fisiologiche come tutti gli esseri umani; si potrebbe suggerire a Sua Maestà Dott. Ing. Cav. Moretti di chiedere a tutti i ferrovieri di indossare obbligatoriamente il pannolone – a loro spese ovviamente, visto il costo - per evitare così il problema).

Rimango della mia idea: pendolo da ben oltre 40 anni (università, militare e lavoratore) e ribadisco che la privatizzazione (finta) delle FFSS è stato un disastro totale che è andata tutta a discapito dei viaggiatori e soprattutto dei pendolari ed a solo vantaggio dei vari AD e presidenti che si sono succeduti al vertice delle varie aziende figliate da tale disastrosa privatizzazione.
Agli inizi di tale periodo mi ricordo di avere incontrato sul treno un amico che lavorava alla manutenzione delle ferrovie; si stava recando a cercare un pezzo che non si riusciva più a trovare nei magazzini. La mia reazione fu: “se tutto va bene siamo rovinati”; è stata fin troppo facile come previsione; da allora la china discendente non si è mai più fermata e non se ne vede ancora il fondo e, probabilmente, non lo vedremo mai.

Facciamoci coraggio!

domenica 3 gennaio 2010

Beijing- Tianjin: normali i collegamenti ferroviari nonostante la neve

Il 3 gennaio è l'ultimo giorno delle ferie di Capodanno. Nella zona di Beijing e Tianjin, colpita da forti nevicate, i collegamenti ferroviari sono fondamentalmente normali.
Dall'alba del 3, il centro-nord, il nord-est e il nord-ovest e della Cina sono stati colpiti da forti nevicate. In proposito, il ministero delle Ferrovie ha emesso tempestivamente un ordine secondo cui i distretti locali devono compiere bene i lavori di risposta urgente ai climi estremi di pioggia, neve, ghiaccio, nebbia, ecc., così da garantire la sicurezza degli spostamenti dei passeggeri e il trasporto dei materiali più importanti.

Evidentemente in Italia il nostro Ministero dei Trasporti era già in vacanza e non ha potuto dare l'ordine di "compiere bene i lavori" a Trenitalia e a RFI...

Saluti dall'Alessandria-Genova

Carissimi colleghi pendolari, ecco come si presentava l’interregionale 2055 delle 18,31 da Alessandria a Genova del 21/12/2009.
Le FS (o come camaleonticamente si chiamano: Trenitalia, RFI, Morettilandia, Sfasciovie dello Stato, o boh!) dopo ad aver tolto dall’orario numerosi treni IC, per cui abbiamo pagato la carta tutto treno da 150€ (ben otto treni tra torino e genova).

Dopo aver aumentato l’abbonamento sovra regionale di circa il 10% per il 2010 (da €596,20 a €650,40 per la tratta GE-Nervi-Alessandria tariffa 40/AS/B) … Dopo aver soppresso innumerevoli treni per pochi cm di neve! Dopo tutto questo… ecco come ci fanno viaggiare.

Restiamo in attesa dei promessi miglioramenti visto che gli aumenti (che dovevano essere solo annunciati) li abbiamo già subiti.

F.M.

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