domenica 27 maggio 2012

Prime valutazioni sulla proposta di “velocizzazione” di alcuni treni regionali fatta dalla Regione Liguria



Dopo aver finalmente potuto vedere il famoso piano per “velocizzare” alcuni treni regionali, possiamo esprimere alcune prime valutazioni: le modifiche introdotte non rispondono ai criteri richiesti dai pendolari per introdurre la categoria dei “regionali veloci” in quanto si limitano a tagliare, per lo più, fermate che non vengono interamente riattribuite ad altri treni in fascia oraria analoga. I tempi di percorrenza sono diminuiti, specie a Ponente, in misura molto modesta, e dubitiamo che il rapporto costi (taglio fermate) e benefici (minore tempo di percorrenza) sia davvero favorevole a questo piano.
Globalmente, questi interventi non arrivano a rappresentare un valido supporto agli IC, specie per chi abita nelle ali più lontane dal capoluogo ligure, che resta il centro di gravitazione della mobilità regionale.
Il cadenzamento si allontana sempre di più e viene fuori in maniera sempre più incisiva la necessità di riscrivere da zero un nuovo orario.
Dato che la Regione parla di “velocizzazione” richiesta dai pendolari, è importante precisare alcune cose:
1. Cosa si intende per Regionale Veloce: è un treno che sosta nelle principali stazioni (tipo IC). Tale treno va necessariamente integrato con altri treni che sostano in tutte le stazioni e hanno anche lo scopo di permettere coincidenze con i treni regionali veloci.
2. Treni metropolitani: servono le stazioni dell’area di Genova, da Nervi (o, preferibilmente, da Recco) fino a Voltri. Anch’essi devono permettere coincidenze nelle principali stazioni con i regionali veloci.
3. Il bilancio finale dev’essere un miglioramento complessivo del sistema, con diminuzione globale dei tempi di percorrenza a parità di servizio reso.
Cosa propone la Regione:
1. Le modifiche si riferiscono a 4 coppie di treni giornalieri, e la “velocizzazione” di alcuni di questi è stata ottenuta in gran parte togliendo fermate, che solo in parte però (stando ai documenti ricevuti) sono state riattribuite ad altri treni in analoga fascia oraria.
2. Sono stati introdotti alcuni nuovi treni con le caratteristiche di “regionali lenti” che fermano cioè in tutte le stazioni.
3. Sulla linea di Milano, è stata introdotta una coppia di treni serali da e per Voghera per “riallacciare” i collegamenti da Genova con Milano attualmente interrotti nel tardo pomeriggio.
4. Vista la scarsità di utilizzo della prima classe (5% dei posti disponibili) le relative carrozze verranno diminuite sui regionali, aumentando la disponibilità per la seconda classe.
Tempi di percorrenza
Nella fascia del mattino da La Spezia verso Genova, l’11252 impiega oggi 2,12 ore, mentre con il nuovo orario ne impiegherà 2,23, ossia 11 minuti in più e acquisterà 3 fermate, diventando quindi ancora più lento.
Il 21022 viene ridotto e partirà non più da Recco ma da Nervi, perdendo quindi le relative fermate e con un tempo di percorrenza per le fermate rimaste superiore di tre minuti rispetto a quello attuale.
L’11254 impiega oggi da La Spezia a Genova 2,06 ore e ne impiegherà 1,49 (-17 minuti e -3 fermate).
Il 2044 impiega oggi 1,35 ore e ne impiegherà 1,07 (-28 minuti e -5 fermate).
Tra Genova e Ventimiglia il 21025 presenta con il nuovo orario un allungamento di traccia ma senza grandi modifiche ai tempi di percorrenza.
L’11247 presenta con il nuovo orario una variazione che gli porta ad avere più fermate sul Ponente e una riduzione di fermate nell’area di Genova (-5) che gli fa risparmiare su tale tratta 16 minuti.
L’11249, perde le fermate a Ponente partendo da Alberga e nella tratta rimanente perde 6 fermate (Ceriale, Borghetto S.S., Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Spotorno, Quiliano, Cogoleto) e ne acquista una (Genova Prà), che portano a una diminuzione del tempo di percorrenza di 19 minuti.
Il 21027 perde 3 minuti e mantiene le stesse fermate; l’11251 resta invariato; l’11253 perde 3 fermate e risparmia 5 minuti di tempo.
Il tempo di percorrenza tra Voltri e Brignole resta quasi lo stesso se si confronta l’attuale 21025 e il nuovo 21025; lo stesso dicasi per l’attuale 21027 e il nuovo 21027. Quello che non cambia sono sempre gli attuali lunghi 8 minuti previsti tra Principe e Brignole.
Tra Ventimiglia e Genova Brignole si passa dalle attuali 3,10 ore (11249) alle 2,58 ore (11247) e 3,03 (nuovo treno).
Nel primo caso sono state però tagliate 5 fermate così come nel caso del 11249 rispetto all’attuale eppure i risparmi di tempo sono esigui.
E’ positivo il prolungamento della partenza da Albenga a Ventimiglia dell’11253.
Ritorno da Genova
Alla sera, verso La Spezia l’11258 perde “ben” 7 minuti ma in questo caso senza perdere fermate. Un raro esempio positivo, che dimostra come velocizzare senza tagliare fermate si può, e pensiamo che tale risultato sia ottenibile anche in molti altri casi.
E’ anche previsto un “nuovo” collegamento Voltri-Sestri L. che però presenta un anomalo “salto” tra Santa Margherita e Sestri Levante, senza fermate intermedie. In realtà questa non è una vera novità, ma il ripristino di un treno cancellato dal 5 settembre scorso. Oltre alle fermate a dir poco “strambe”, rischia di sovrapporsi a due altri treni che partono da Brignole appena 14 minuti prima e 14 minuti dopo.
Nel Ponente, l’11210 impiega oggi 1,06 ore e ne impiegherà dopo 0,55 (meno 11 minuti, ma perde 5 fermate); l’11306 impiega oggi 3,19 ore e ne impiegherà 3,01 (- 18 minuti, ma perde 8 fermate).
L’11212 arriva prima a Savona ma resta poi 24 minuti fermo per “aspettare” il 21078 e proseguire verso Ventimiglia. Una scelta davvero molto discutibile, a nostro avviso.
Sono già arrivate segnalazioni circa la soppressione della fermata delle 7.15 a Pietra Ligure che porrebbe gravi problemi ai pendolari locali.
Anche Albisola appare particolarmente penalizzata. Nonostante il suo bacino demografico sia di oltre 20.000 abitanti vi si fermeranno in proporzione molti meno treni rispetto ad altre località meno popolate.
Altre criticità sono segnalate su Quiliano, Varazze e Arenzano a causa della prevista soppressione delle fermate del R11249 e per chi rientra su Ventimiglia da Quiliano che vede soppressa la fermata serale del R11306. A Vado si trovano importanti realtà produttive come Bombardier, Tirreno Power, Nordiconad; a breve partirà anche la nuova piattaforma Maersk, portando altri potenziali utenti in questa zona.
Collegamento serale Genova – Milano
La regione Liguria e la DPR Liguria di Trenitalia a partire da lunedì 11 giugno e sperimentalmente per sei mesi, fino al 7 dicembre 2012, hanno deciso di accogliere, almeno in parte, le pressanti richieste espresse dai comitati e da numerosi cittadini genovesi che si erano visti sottrarre l’ultimo collegamento serale utilissimo soprattutto per 2 tipologie di viaggiatori:
· lavoratori turnisti che finiscono di lavorare a Milano alle 21.00
· viaggiatori liguri provenienti con voli serali che hanno fatto scalo negli aeroporti di Linate, Malpensa, Orio al Serio e che intendono tornare a Genova senza pernottare a Milano
Prima di analizzare quanto deciso ieri da Regione Liguria e Trenitalia, vediamo la situazione prima dell’agosto 2011:
A partire dal 1° agosto 2011 e fino al 10 giugno 2012 il 2199 non esisteva più, sostituito fino a Voghera da un 2199 finanziato dalla Regione Lombardia con questa traccia:
La soluzione decisa da regione Liguria e DPR Liguria di Trenitalia prevede la partenza di un RV “ligure” da Voghera alle 23.28 (8 minuti dopo l’arrivo del RV Trenord da Milano) con arrivo a Genova Brignole alle 0.52.
In contemporanea il materiale utile ad esercitare il Voghera-Genova sarà offerto da un nuovo treno RV in partenza da Genova Brignole alle 22.07 con arrivo a Voghera alle 23.14. Questo treno usufruirà di una coincidenza a Voghera con il RV Trenord 3998 in partenza da Voghera alle 33.34 con arrivo a Milano C.le alle alle 0.40.
Problematiche
Il vecchio 2199 Milano-Genova registrava un carico maggiore nei giorni festivi. Ora il surrogato del 2199 circolerà solo nei feriali.
La positiva introduzione del RV Genova Brignole-Voghera delle 22.07 sarebbe anch’essa utilissima soprattutto nei festivi, ma anche in questo caso sarà limitata ai feriali.
Il vecchio 2199 Milano-Genova, arrivava a Genova PP alle 0.28 assicurando trasbordi su regionali diretti a Ponente (le coincidenze per il levante non esistevano già più a partire dal febbraio 2011 a causa dei tagli ai treni serali operati dalla regione Liguria). Con il nuovo surrogato del 2199, che arriverà a Genova PP alle 0.43 questa coincidenza (reg 11234 in partenza proprio alle 0.43) verrà a mancare, così come le coincidenze con le ultime partenze Amt dei bus serali da Principe e Brignole verso le zone periferiche genovesi.
Due treni spezzati rischiano di non essere adeguatamente comunicati al 99% dei viaggiatori (ovvero quelli non pendolari quotidiani e non troppo addentro alle informazioni ferroviarie). Ovvero, chi mai si accorgerà della possibilità di poter tornare a Genova dopo le 21.10 da MIlano?
Non vorremmo che tutte motivazioni sopraelencate portino ad uno scarsissimo utilizzo del treno che sarà immesso da giugno e, conseguentemente, al fallimento della sperimentazione.
Regione Liguria e Regione Lombardia (ovvero chi finanzia le 2 coppie di treni) verificata la fattibilità di interazione fra Trenitalia DPR Liguria e Trenord (ovvero le 2 imprese ferroviarie coinvolte) debbono iniziare da subito un dialogo che porti alla riunificazione, da dicembre 2012, in 2 unici treni (uno Genova Brignole – Milano, l’altro Milano – Genova Brignole) molto più utili al viaggiatore, probabilmente anche gestionalmente più economici e soprattutto più “comunicabili”.
Conclusioni
Le modifiche introdotte non rispondono ai criteri richiesti dai pendolari per introdurre la categoria dei “regionali veloci” in quanto si limitano a tagliare, per lo più, fermate che non vengono interamente riattribuite ad altri treni in fascia oraria analoga. Stiamo a questo proposito ricevendo le lamentele di utenti, specie dal ponente, che vedono tagliata la loro fermata ricevendone un aggravio pesante di tempo di percorrenza.
Il riordino delle tipologie di treno andava fatta, se attuata parzialmente, a cominciare dall’area metropolitana, dove è più semplice rimodulare l’offerta combinando treni metropolitani con treni a più lunga percorrenza.
Non si è fatto abbastanza per guadagnare tempo limando gli attuali tempi di percorrenza, nonostante si sia più volte rimarcato come essi appaiano esageratamente allungati (si pensi alle famose soste a Terralba o ai molti minuti di sosta previsti, in alcuni casi, in stazioni come Principe o Nervi). L’11254 è, ad esempio uno dei treni che ha la traccia più “lunga” e che può essere ancora compressa senza togliere fermate come Nervi che dovrebbe essere di interscambio con l’area genovese, o come Rapallo e Santa Margherita.
Riguardo i nuovi treni da e per Voghera appare una soluzione deludente perché cambiare treno a quell’ora non sembra essere una buona prospettiva, sarebbe stato più sensato fare un unico treno Mi-Ge e Ge-Mi senza cambi.

Globalmente, questi interventi non arrivano a rappresentare un valido supporto agli IC, specie per chi abita nelle ali più lontane dal capoluogo ligure, che resta il centro di gravitazione della mobilità regionale.
Il cadenzamento si allontana sempre di più e viene fuori in maniera sempre più incisiva la necessità di riscrivere da zero un nuovo orario.



martedì 22 maggio 2012

TAV: ESPERTI EUROPEI A MONTI, STOP PROGETTO, GONFIA DEBITO ITALIA SAREBBE BERSAGLIO DELLA SPECULAZIONE INTERNAZIONALE

GiustificaChe siano necessari investimenti pubblici per fare ripartire l'economia è certo, ma è il modello che si sceglie che può fare la differenza: poche, costosissime grandi opere in mano a pochi gruppi oppure tante opere diffuse sul territorio legate da un progetto complessivo e in grado di far lavorare un gran numero di piccole e medie aziende, senza provocare eccessivi sconvolgimenti territoriali e ambientali?

(ANSA) - FIRENZE, 22 MAG - '' Fermare i progetti ferroviari '' Alta velocita'' a Firenze e in Val di Susa'', perche' come '' grandi opere'' producono '' un notevole aumento del debito pubblico'' e renderebbero ancora di piu' '' l' Italia bersaglio della speculazione internazionale''. Questo, in sintesi, il contenuto di una lettera che un ' think tank' europeo formato da specialisti del settore dei trasporti e professori universitari, tra i quali il critico Alberto Asor Rosa e l' ex direttore della Normale di Pisa Salvatore Settis, ha inviato al Presidente del Consiglio Mario Monti ed al Commissario alla Spending Review Enrico Bondi.

Al di la' dell' impatto '' devastante'', si legge nella lettera, che i due progetti avrebbero sul capoluogo toscano e sulla Val di Susa, la situazione delle finanze dello Stato italiano ne sconsiglia la realizzazione''. Nonostante questo, sottolineano a Monti gli autori del documento, '' in un periodo in cui i mercati finanziari si concentrano sul debito pubblico di Stati come Spagna, Portogallo, Italia, il suo governo sostiene con forza le grandi opere, che, qualora venissero perseguite, produrrebbero un ulteriore e notevole aumento del debito pubblico''.
'' Segnaliamo - va avanti la lettera - che la Troika (commissione Ue, Bce, Fmi), ha incluso espressamente il debito delle societa' statali, come sono le Ferrovie dello Stato, nel debito complessivo della Grecia. Gli investimenti nei progetti di Av in Italia aumenterebbero di molti miliardi il debito di Fs e di Rfi. Dunque l' Italia potrebbe diventare il bersaglio della speculazione
internazionale''. (ANSA).

giovedì 17 maggio 2012

Progetto di "velocizzazione" di alcuni regionali: sono in corso le valutazioni

Stiamo esaminando il piano che la Regione propone per "velocizzare" alcuni treni regionali. Chiediamo a tal proposito anche il tuo contributo, e per facilitare il compito pubblichiamo il link al file del piano che ci ha inviato la Regione.

Noi qualche idea ce la stiamo facendo, ma aspettiamo anche il tuo parere.
Inoltre, puoi votare il sondaggio pubblicato sul blog dei Pendolari Liguri.

Grazie per la collaborazione!

Segnali contraddittori dalla Regione: incerta apertura dell'Assessore ai trasporti e preoccupanti dichiarazioni del Presidente.



Ma pendolari, consumatori e ambientalisti confermano, come sempre avvenuto, la disponibilità al dialogo.

I segnali che arrivano dalla Regione non sono tali da lasciar parlare di svolta positiva. Se si può dare atto all'assessore di moderati segnali di apertura, dobbiamo però constatare che il primo passo non è stato felice ricordandogli che:

1) è da mesi che si è costituito un “FORUM DEL TPL” che ha al suo interno tutte le associazioni di pendolari della Liguria e del basso Piemonte, tutte le associazioni di consumatori all'interno delle sigle ADIRCONS e CLCU, e WWF sez. Liguria e Legambiente Liguria. E l'Assessore deve riconoscere la legittimità di questo soggetto, fatto da associazioni e comitati che autonomamente hanno deciso di costituirsi come soggetto interlocutore. La prima comunicazione arrivata dall'Assessorato ha escluso diversi soggetti che sono all'interno del FORUM stesso. Il riconoscere il FORUM nella sua integrità è una condizione primaria per il riavvio di un rapporto costruttivo, che questo soggetto piaccia o meno all'Assessore.

2) Non c'è mai stato da parte delle associazioni presenti nel FORUM un problema personale: lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo, come ribadiamo che la necessità di coinvolgimento del Presidente e della Giunta nel suo complesso è dovuta alla elementare considerazione che il TPL è legato a tutta un'altra serie di scelte correlate con il bilancio e le risorse, le infrastrutture, l'ambiente e il sociale nel suo complesso. E' evidente che le scelte in questi altri settori sono competenze di altri Assessorati, crediamo quindi che il primo che si dovrebbe rallegrare di un allargamento dovrebbe essere l'Assessore stesso.

Rispetto invece ad una riapertura di un rapporto costruttivo, questo potrà avvenire se verranno seguite metodologie diverse rispetto al passato. Condivisione delle scelte significa in primo luogo percorso metodologico condiviso con obiettivi e priorità condivise e metodo di lavoro condiviso.

Il FORUM ha da tempo indicato obiettivi e priorità:

scelte diverse nelle priorità di investimento: meno a nuove strade e più al TPL;

pianificazione integrata tra tutti i mezzi, ferro e gomma a livello regionale,

ridefinizione di orari ferroviari e copertura del territorio su tutte le linee della regione,

necessità di intervenire sui tempi di percorrenza complessivi,

maggiori risorse per il TPL

Le priorità sono quindi chiare, sta all'Assessorato tenerne conto.

Ma fondamentale è anche il percorso metodologico condiviso: quindi il sottoporre le proposte con largo anticipo in modo che vi sia il tempo adeguato per una valutazione e ulteriore tempo per un confronto nel merito. E' evidente quindi che la proposta di istituzione di velocizzazione di alcuni treni non è andata per ora in questo senso.

In ogni caso c'è come sempre la massima apertura al dialogo se ci sarà disponibilità futura a tenere conto delle proposte che verranno dal FORUM e dal territorio.

I timidi segnali arrivati dall'Assessore sono però in contraddizione con le dichiarazioni da parte del Presidente della Regione, a cui ricordiamo che il TPL, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l'economia e l'ambiente della regione, è anche un pezzo di stato sociale.

Potrà essere banale ma se pensiamo che i soldi al trasporto pubblico siano tolti agli alluvionati, ai disoccupati o agli anziani, non ci rendiamo conto che i cittadini alluvionati, disoccupati o gli anziani sono anche fruitori del TPL. Anzi, lo sono ancor di più in tempi di crisi. Invitiamo quindi il Presidente a valutare meglio il significato di certe affermazioni, ricordandogli che un TPL efficiente potrebbe costare in futuro meno di quanto costi ora e che le risorse si possono trovare valutando meglio le spese in campi non così vicini alle immediate esigenze dei cittadini come finanziamenti a strade di dubbia utilità o consulenze ed incarichi per lavori che possono essere fatti dai funzionari regionali.

Appare quindi quanto mai opportuna e pertinente la nostra richiesta di un maggior coinvolgimento della Giunta nel suo insieme specie sul tema della distribuzione delle risorse per i servizi pubblici, che, tutti, costituiscono il sistema del welfare e che vanno tutelati e garantiti, resi efficienti come e' responsabilità dei nostri amministratori".

martedì 15 maggio 2012

La nuova legge regionale sul trasporto pubblico locale: qualche luce, molte ombre

La nuova legge regionale sul trasporto sta proseguendo nel suo iter dopo essere stata varata dalla Giunta, e data l’importanza di un testo come quello in discussione, abbiamo ritenuto di prenderci un po’ di tempo per valutarlo con attenzione.
Il giudizio complessivo è che il testo (il testo della proposta di legge è consultabile ciccando qui)
presenta alcune luci e molte ombre, e pur ispirandosi qua e là a principi condivisibili, non raggiunge complessivamente l’obiettivo di dare al trasporto pubblico locale un assetto tale da garantirne l’efficacia e il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini liguri.
Positiva appare l’introduzione del concetto di Ambito Territoriale Ottimale per il TPL, come da noi già proposto in passato, per ricondurre il concetto di mobilità a quello di sistema territoriale, ma proprio per questo occorre una maggiore definizione del soggetto che andrà a progettare e gestire questo ambito, mentre l’Osservatorio proposto appare più come una entità “a staff” il cui ruolo è poco più che consultivo.
Ci aspettiamo quindi una rielaborazione del testo in sede di Commissione, dove spero potremo essere ricevuti per meglio spiegare le nostre osservazioni ed esprimere le nostre richieste per arrivare all’adozione di un testo maggiormente rispondente alle esigenze di una legge che deve, prima di tutto, garantire un servizio di mobilità pubblica migliore e più integrato rispetto all’attuale, pur partendo dalla necessità di ottimizzare le risorse sempre più scarse messe a disposizione dallo Stato.
Ecco, in dettaglio, quanto da noi osservato in proposito.

Capo I – Finalità
Art. 1 - Finalità
Sarebbe stato bene fare una introduzione che evidenziasse il valore sociale, ambientale ed economico del TPL , ed il suo carattere di servizio pubblico di primaria importanza per garantire il diritto alla mobilità delle persone. Di questo aspetto invece non si fa cenno, e tale mancanza appare particolarmente evidente e grave.
Positiva appare l’introduzione del concetto di Ambito Territoriale Ottimale per il TPL, come da noi già proposto in passato, per ricondurre il concetto di mobilità a quello di sistema territoriale.
Capo II – Definizioni
Art. 4 – Servizi minimi
E’ di fondamentale importanza la determinazione dei servizi minimi, che sono quelli a carico della Regione.
Il D.Lgs 422/97 definisce i servizi minimi come quelli qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini e i cui costi sono a carico del bilancio delle Regioni (art. 16 comma 1).
I servizi minimi devono essere definiti tenendo conto (art. 16 comma 1):
a. dell’integrazione tra le reti di trasporto;
b. del pendolarismo scolastico e lavorativo;
c. della fruibilità dei servizi da parte degli utenti per l’accesso ai vari servizi amministrativi, sociosanitari e culturali;
d. delle esigenze di riduzione della congestione e dell’inquinamento.
Non si tratta, come si vede, di garantire solo gli spostamenti per esigenze scolastiche o di pendolarismo casa-lavoro, ma, più in generale, una copertura più ampia di tali casistiche, ben al di là delle ore di punta.
Naturalmente per poter fare una accurata stima di queste necessità occorre avere a disposizione i dati relativi alla domanda diffusa di mobilità, presente e potenziale.
Definiti quindi gli strumenti per la simulazione del sistema di trasporto, è possibile valutare quantitativamente ogni configurazione di offerta di trasporto e, pertanto, progettare la rete dei servizi minimi.
Dal punto di vista qualitativo, è necessario precisare che la Regione ha il compito di definire la Carta della Mobilità, in cui devono essere precisati gli standard qualitativi minimi del servizio, gli indicatori per la loro misurazione ed i criteri per il monitoraggio.
Per la definizione della Carta della Mobilità si deve far riferimento al D.P.C.M. 28/98 (Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta dei servizi pubblici nel settore trasporti – Carta della mobilità).
In essa sono definiti come “fattori di qualità del viaggio” i seguenti:
- sicurezza del viaggio;
- sicurezza personale e patrimoniale del viaggiatore;
- regolarità del servizio e puntualità dei mezzi;
- pulizia e condizioni igieniche dei mezzi e/o dei nodi;
- comfort del viaggio;
- servizi aggiuntivi (a bordo e/o nei nodi);
- servizi per viaggiatori con handicap;
- informazioni alla clientela;
- aspetti relazionali/comunicazionali del personale a contatto con l’utenza;
- livello di servizio nelle operazioni di sportello;
- attenzione all’ambiente.
Per ogni fattore sono definiti diversi indicatori di valutazione; il livello minimo dello standard di qualità deve essere definito dalla Regione.
Attraverso la stima degli indicatori, in fase di monitoraggio del sistema, è possibile conoscere, tra l’altro, il grado di apprezzamento del servizio da parte degli utenti.
Art. 5 – Servizi aggiuntivi, integrativi e complementari
· S. aggiuntivi: integrano i s.minimi e sono a carico degli Enti Locali (Provincie, Comuni)
· S. integrativi: integrano i s.minimi ma non sono a carico degli Enti pubblici (fatti da privati)
· S. complementari: car sharing e bike sharing non a carico della Regione. Sono disciplinati dai Comuni
Osserviamo che le risorse complessive del sistema della mobilità sono comunque sempre in capo allo Stato, che le distribuisce alle Regioni in base a criteri abbastanza arbitrari, attribuendo fondi non strutturalmente dedicati a tale capitolo.
Non è ben chiaro (già a partire dal decreto 422/97) se i servizi aggiuntivi, quelli cioè che devono essere finanziati dagli Enti Locali che li istituiscono, debbano essere inseriti negli strumenti di programmazione e se debbano essere affidati congiuntamente ai servizi minimi. E’ necessario comunque considerare che, data la definizione dei servizi minimi contenuta nel decreto, il ricorso ai servizi aggiuntivi da parte degli Enti Locali dovrebbe essere marginale.
E’ fondamentale, infatti, che non venga messo in discussione l’effetto rete dato dalla connessione di linee a maggiore e a minore intensità, che è una delle condizioni perché il TPL sia davvero un servizio utile per il territorio nel suo complesso.
Nel complesso si rileva una certa farraginosità dell’impianto programmatorio e gestionale che potrebbe non riuscire, dunque, a superare la frammentazione dell’attuale quadro decisionale. Il ruolo delle Province, in particolare, potrebbe essere valorizzato preferendo, rispetto al ricorso a AdP separati, delle Conferenze di servizi (sul modello già adottato in altre Regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana, Veneto) lasciando poi alle province il compito di gestire le successive determinazioni a livello intercomunale.
Nell’Art. 6, comma 2 lett. b) quando si dice che la Regione approva il programma dei servizi, ecc., sentite le organizzazioni sindacali, il Comitato regionale per i problemi del consumo e dell’utenza e la Consulta regionale dell’handicap, non si fa cenno alle associazioni dei pendolari.
Art. 8 – Ambito Territoriale Ottimale regionale per il trasporto pubblico e locale
Come già detto, è positiva l’istituzione dell’ATO regionale che tuttavia appare alquanto povero di contenuti. Non si capisce infatti quali siano le sue effettive attribuzioni e quali i suoi compiti, aldilà delle definizione spaziale (territorio regionale). L’ATO appare, a questo stadio, poco più di una definizione astratta.
Comma 2, lettera b): la regione non deve solo gestire il Contratto di servizio, ma deve anche elaborarlo e farlo assumere dal gestore. Questo è un dato importantissimo perché è nel CdS che sono indicate puntualmente tutte le richieste e le clausole che la Regione fa sottoscrivere al gestore.
Comma 3: la regione DEVE invece che “può” destinare una quota pari almeno all’1% delle sue risorse per implementare quelle da destinarsi al contratto di servizio.
Art. 9 – Accordi di Programma
Appare maggiormente opportuno che la Regione mantenga in capo la responsabilità pianificatoria e gestionale dell’intero bacino, esclusi, eventualmente, i servizi interni dei Comuni capoluogo. Il ruolo pianificatorio della Provincia dovrebbe essere ricompreso, come si diceva, tramite la partecipazione ad apposite Conferenze di Servizi.
Art. 10 – Competenze regionali e comunali sugli impianti fissi
Sono da ricomprendere nelle competenze della Regione anche le stazioni ferroviarie gestite da RFI (piccole stazioni) dato che sono in condizioni assai precarie, allo scopo di rivitalizzarle e di dotarle di servizi al territorio. Non solo riaprire le biglietterie, ma usarle come uffici turistici al servizio dei Comuni. Per questo ovviamente i corrispondenti fondi statali saranno dirottati sulla Regione.
Capo IV – Gestione del Servizio di trasporto pubblico regionale e locale
Art. 11 – Affidamento del servizio
Viene contemplata la possibilità di affidare i servizi pubblici ad un unico gestore: ci si riferisce unicamente ai servizi minimi? Oppure si possono ricomprendere anche altre tipologie?
Art. 12 – Contratto di Servizio
Non sono stati previsti parametri che incentivino la maggiore qualità del servizio (es.: riduzione tempi di percorrenza).
Art. 13 – Sostituzione del soggetto gestore
Clausola sociale per il personale; restituzione dei beni regionali alla fine del CdS.
Art. 14 – Subaffidamenti
Nell’ambito dei livelli minimi di servizio: soddisfacimento delle esigenze di mobilità nei territori a domanda debole.
In caso di sub affidamento si può far ricorso anche a taxi e affini.
Art. 15 – Tariffe
Regione = politica tariffaria
Possibili diversificazione delle tariffe in base all’ora, alla frequenza o alla continuità d’uso o alla condizione reddituale. Ma questo si pone in contrasto con il fatto che all’Art. 1 comma 1 si parla di “offerta indifferenziata”.
La diversificazione delle tariffe non si può applicare ai servizi minimi ma solo, al limite, a quelli aggiuntivi.
Ok bigliettazione elettronica, ma ci stiamo trascinando da anni senza risultati e con un grande dispendio di risorse.
Art. 16 – libera circolazione sui mezzi di TPL
Ma perché la Regione deve pagare per le forze dell’ordine? Non potrebbero viaggiare gratis (se in servizio) e amen?
Art. 17 – Osservatorio Regionale dei Trasporti
L’ORT si configura come il braccio “tecnico” della Regione. Non si è voluto creare una vera e propria Autorità, tuttavia questo ufficio, se funzionerà, sarà molto utile per creare un nucleo di conoscenze tecniche e di pratiche programmatorie.
Sarebbe meglio che tale ufficio non fosse “a sostegno” della programmazione, ma fosse l’organo cui dare mandato per la programmazione del servizio in tutta la sua complessità, dotandolo di adeguato personale e risorse.
Vedremo quanto potrà davvero incidere sulle scelte e quale sia la reale volontà di farlo funzionare. La decisione di affidare la progettazione del trasporto pubblico regionale a FILSE non ci pare (con tutto il rispetto) una garanzia per una efficace riorganizzazione nel senso voluto dagli utenti, poiché appare piuttosto come una operazione puramente finanziaria per fare tornare i conti. Ma è il servizio il protagonista dell’operazione, che però non sappiamo quanto verrà salvaguardato.
Tra parentesi, non si fa cenno di possibili forme di consultazione/collaborazione nei confronti delle associazioni di consumatori o di utenti, che nel caso di un osservatorio sarebbero tra i naturali interlocutori.
Capo V – Contributi per investimenti nel settore del Trasporto Pubblico regionale e locale
Art. 18 – Concessione Contributi
La Regione "può" concedere contributi: ma non si dice quanto, come minimo. Non vi è nulla di certo per il TPL.
Art. 21 – Investimenti per il trasporto ferroviario regionale
Positivo che la regione voglia dotarsi di un proprio materiale rotabile, anche se ai ritmi attuali, la flotta regionale non la vedranno neppure i nostri nipoti.
Art. 22 – Vincoli
Bene che i mezzi acquistati con il contributo della Regione restino in Liguria e non “migrino” altrove, anche perché questo dovrebbe incentivare l’acquisto di mezzi più idonei alle caratteristiche del nostro territorio.
Capo VI- Disposizioni generali
Art. 25 – Informazioni all’Utenza
Specificare meglio la necessità di dare informazioni integrate (tra i diversi mezzi di trasporto) e tempestive (anche durante il viaggio se necessario).

sabato 12 maggio 2012

Regionali Veloci: Burlando dà il via libera al piano "fantasma"

Dopo aver sbattuto la porta in faccia al Forum del TPL, la Regione dà il via libera al piano che prevede la "velocizzazione" di alcuni treni regionali.

A questo punto non ci resta che aspettare e verificare al cambio dell'orario la bontà dei cambiamenti introdotti.

Appare doveroso, a questo punto, fare alcune precisazioni:

  1. Non è vero che il Forum del trasporto pubblico ligure non fosse presente all'invito di Vesco, in quanto era stata delegata una rappresentante che però Vesco non ha riconosciuto come tale. Come dire, teme di essere delegittimato, e poi è il primo che delegittima sul serio la rappresentanza di una delegata, cosa di cui presumibilmente era al corrente grazie a un comunicato stampa diramato dal Forum ben prima dell'incontro;

  2. Non è vero che il Forum abbia posto alcun ultimatum a Vesco circa la necessità di incontrare il Presidente e la Giunta, perchè è stato spiegato a Vesco solo il motivo della richiesta di incontro, ossia la necessità di coinvolgere anche altri assessorati collegati al tema del trasporto;

  3. E' stato lo stesso Vesco, e nonostante le proteste della delegata dal Forum, a decidere di interrompere la riunione e di non presentare il piano elaborato da Trenitalia;

  4. Il Forum non ha avuto, pur chiedendolo esplicitamente all'Assessore tramite la sua delegata, la possibilità di ricevere alcuna informativa nè alcun materiale utile all'esame della proposta;

  5. Non possiamo essere ritenuti responsabili del mancato dialogo che non c'è stato per volontà dell'Assessore, non nostra;

  6. Appare singolare la decisione (a sorpresa) della regione di andare avanti comunque, dopo che Vesco aveva detto che il piano sarebbe stato congelato fino a ottobre;

Rimandiamo all'articolo precedente per la ricostruzione dei fatti, e non possiamo tacere la profonda amarezza e delusione per le parole che il Presidente Burlando avrebbe pronunciato in riferimento alla vicenda, sostenendo nuovamente la tesi che non si volesse incontrare Vesco. In fondo chi pratica da tanti anni la politica dovrebbe ben sapere che le forme di rappresentanza le decidono i diretti interessati, e se un interlocutore si presenta a nome di altri, si ha il dovere di ascoltarlo con rispetto, anche se la cosa non ci fa piacere. Questo soprattutto se chi manda all'aria la riunione è colui che l'ha convocata e mette alla porta chi si è presentato.

Quelle di Burlando sono parole che feriscono profondamente chi ha sempre portato avanti con trasparenza e lealtà un dialogo aperto e costruttivo, soprattutto perchè fondate su dati non veri come ampiamente dimostrabile dato che alla riunione vi erano giornalisti con microfoni e telecamere, oltre che funzionari di Trenitalia e lo stesso direttore Melloni.

Forse in tutti questi anni ci siamo illusi di poter dialogare davvero con le istituzioni, ma ultimamente è lecito pensare che il potere tollera non tanto il dialogo, quanto il monologo, stando ben attenti a non disturbare.

Per ultimo, noi non abbiamo mai fatto nè affisso volantini contro l'Assessore, ci sembra molto disonesto accomunare il Forum a questo genere di atti in cui non ci riconosciamo e che condanniamo.

giovedì 10 maggio 2012

Vesco sbatte la porta in faccia al Forum del Trasporto Pubblico Locale

Doveva essere un incontro sul tema della velocizzazione di alcuni treni regionali, il Forum ha delegato una rappresentante per conoscere i contenuti della proposta e per consegnare a Vesco, nuovamente, la richiesta di poter avere anche un dialogo con il Presidente e la Giunta. Invece, indispettito per la "sola" presenza della delegata, a sorpresa ha annullato la riunione e ha lasciato la sala, senza neppure permettere da parte di Trenitalia la diffusione del materiale illustrativo circa la proposta di velocizzazione.

Ebbene sì, ci hanno chiuso la porta in faccia! Con una gentilezza degna di Attila, l'Assessore Vesco ha messo alla porta la rappresentante del Forum non riconoscendole le deleghe ricevute dalle associazioni di pendolari della regione Liguria e del Basso Piemonte, da CLCU e ADIRCONS che riuniscono la totalità delle associazioni di consumatori, da Legambiente Liguria e WWF sezione Liguria. Non solo, non ha neppure fatto illustrare la proposta per cui aveva indetto la convocazione, nè tantomeno distribuito il relativo materiale illustrativo per consentire una analisi da parte nostra.

Quello che a Vesco proprio non va giù è la richiesta avanzata da mesi dal Forum di poter incontrare anche il Presidente Burlando, richiesta interpretata cone una volontà di "scavalcamento" dell'Assessore. Come la delegata ha tentato (con qualche difficoltà) di spiegare oggi a Vesco, si tratta semmai del contrario ossia della volontà di coinvolgere la Giunta, nel suo complesso, sulle tematiche relative al trasporto pubblico. Non sfugge a nessuno, pensiamo, l'importanza che hanno le risorse (ass. bilancio), le infrastrutture (ass. infrastrutture), le scelte territoriali (ass. urbanistica), le ricadute sull'ambiente (ass. ambiente), ecc. e di come questi temi si intreccino nel caso del trasporto pubblico.

Pensiamo sia necessario coinvolgere pertanto la Giunta nel suo complesso, di fronte ad una tematica così importante e "strutturale", ecco quindi la ragione vera della nostra richiesta di incontro.

A tale scopo abbiamo consegnato a Vesco una lettera in cui si ribadisce la necessità di un impegno da parte della Regione Liguria a concordare con il Forum del Tpl (stante che la consultazione dell'utenza è prevista dalla recente legge regionale n. 6) le decisioni che riguardano il trasporto pubblico locale, ferroviario e su gomma.

A parte l'amarezza per un così poco urbano trattamento, resta anche la delusione per non aver potuto neppure prendere visione della proposta di velocizzare alcuni regionali.

Non si può neppure pensare che l'Assessore sia stato colto di sorpresa, in quanto in mattinata abbiamo diffuso una nota che spiegava le ragioni della scelta del Forum, in cui si diceva chiaramente che sarebbe andata solo una persona designata. La reazione dell'Assessore, appare di conseguenza assai poco credibile, e a volte a pensar male ci si azzecca...

Sia ben chiaro, però, che non ricade sul Forum la responsabilità per eventuali scelte non condivise e per le quali non si sia aperto un serio e costruttivo dialogo, rispettoso, davvero, di tutte le voci.

Noi siamo disponibili, come lo siamo sempre stati, lo sarà altrettanto chi ha il potere e il dovere di ascoltare i cittadini?

mercoledì 9 maggio 2012

Successo della manifestazione in difesa del TPL


Grazie a tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa, che hanno partecipato e “occupato” simbolicamente, ieri, le vie del centro. Il corteo, partito dalla stazione di Genova Brignole, ha raggiunto la sede del Consiglio Regionale dove il Presidente Monteleone e l’Ass. Vesco, in assenza del Presidente Burlando, hanno assunto l’impegno di adoperarsi per la fissazione dell’agognato incontro con i rappresentanti dei pendolari, dei consumatori e delle associazioni ambientaliste che hanno promosso l’iniziativa.

Tale incontro è giudicato necessario poiché il Presidente rappresenta la Giunta nel suo complesso: questo è un aspetto importantissimo in quanto non è solo l’assessorato ai trasporti a doversi far carico della questione della mobilità regionale. L’assessorato al bilancio è un altro attore fondamentale, così come lo è quello alle infrastrutture, tanto per citare qualche esempio.

Ecco quindi il motivo e l’importanza di poter coinvolgere il Presidente Burlando, non certo per scavalcare nessuno come si è voluto far percepire.

domenica 6 maggio 2012

Martedì 8 maggio, un'ora del tuo tempo per difendere il trasporto pubblico locale

Tagli al ferro, tagli alla gomma: alla fine restano solo la bicicletta, i piedi o, per chi ancora se lo può permettere, la ben più dispendiosa e inquinante auto privata. Questa, in sostanza, la risposta che la Regione Liguria sembra voler dare alla domanda di mobilità pubblica che, in tempi di grave e profonda crisi economica, i cittadini rivolgono in modo sempre più massiccio agli Enti Locali. Come dire, i trasporti pubblici vengono a mancare proprio quando servirebbero di più. E allora? Ce ne stiamo zitti ad aspettare il prossimo taglio, oppure cerchiamo di far capire a chi dispone delle risorse che il trasporto pubblico è un servizio fondamentale del quale abbiamo tutti bisogno per vivere?

Il Forum Ligure del Tpl chiede da 2 mesi di essere ricevuto dal Presidente della Regione, rinnova tale richiesta e lo invita a cambiare marcia e a dialogare con noi partecipando alla nostra manifestazione in favore del trasporto pubblico.


MARTEDI’ 8 MAGGIO 2012

ORE 9.00 STAZIONE BRIGNOLE


Tutti in corteo al Consiglio Regionale


L’occasione per il confronto è l’8 maggio



PROPOSTE CONCRETE PER SALVARE IL TRASPORTO PUBBLICO LIGURE

Il Forum ligure del Tpl, di cui fanno parte tutte le associazioni di pendolari della regione Liguria e del Basso Piemonte, CLCU e ADIRCONS, che riuniscono la totalità delle associazioni di consumatori, Legambiente Liguria e WWF sezione Liguria, ribadisce di non avere alcun atteggiamento di contrapposizione e non di essere sfuggito ad alcun confronto con la Regione, riaffermando come, a due mesi dall’invito rivolto al Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, nessuna apertura al dialogo sia giunta dalla Regione stessa.

Il Forum Ligure del Tpl ritiene che sia fondamentale operare chiarezza su quanto sta avvenendo al Tpl ligure:

1. Non è vero che il 2012 non sia già caratterizzato da tagli: sono centinaia di migliaia i chilometri tagliati dei bus extraurbani, sono centinaia le corse cancellate da ATP e dalle altre Aziende liguri di trasporto locale.

2. Ulteriori tagli alle corse di bus urbani sono stati annunciati da Amt Genova.

3. Il ripristino del RV 2199 Milano-Genova, del FB 35261 Genova-Roma sono stati più volte annunciati dalla Regione ma fino ad oggi mai effettivamente concretizzati.

4. L’istituzione di Regionali Veloci, anch’essa più volte annunciata, non è stata discussa con gli organismi di rappresentanza dell’utenza su reali esigenze di mobilità. Ora si sta parlando di crearne alcuni semplicemente sopprimendo delle fermate dai regionali già esistenti, senza sostituirle con altri regionali locali: questo è inaccettabile, se attuato con queste modalità, si tratterebbe di una vera presa in giro!

5. La proposta di bonus per i ritardi, veicolata dal Forum alla Regione, riguarda i fatti avvenuti a febbraio 2012 e non i bonus non erogati a dicembre 2011 per i disagi subiti nel 2010, ma soprattutto è caratterizzata da una radicale revisione dei meccanismi di erogazione dei bonus, svincolati dalle scelte politiche della Regione.

6. La Carta Tuttotreno Liguria costituisce una necessità per migliaia di pendolari liguri che trovano nell’offerta di IC e FB l’unica possibilità di mobilità sostenibile con tempi di percorrenza umani. La messa in discussione o il tentativo di utilizzarla come merce di scambio per eludere altri sacrosanti diritti dei pendolari, appare grave e fuori luogo.

7. La scelta di destinare 450.000 euro a FILSE per redigere un piano di esercizio integrato del tpl ligure, prescindendo dall’utilizzo di risorse interne alla Regione e non avvalendosi del confronto con gli organismi di rappresentanza dell’utenza, costituisce un precedente di estrema gravità e di dubbia utilità.

8. La volontà di parlare con il Presidente nasce dal fatto che tutti gli incontri precedenti sono stati solo presentazioni di cose fatte e mai confronti per discutere le cose da fare e a dimostrazione di questo l'ultima convocazione non aveva previsto l'invio preventivo della bozza di legge e perciò non si poteva pensare ad un dibattito in proposito.

9. La richiesta fondamentale del Forum è di piani precisi e comprendenti tutto il trasporto che facciano in modo che non si agisca sempre e solo in emergenza ed è rivolta all'intera giunta e a Burlando come suo presidente.

10. Si ritiene che non debbano più essere divise le discussioni sui diversi modi di trasporto perché il trasporto pubblico è uno e come tale deve funzionare altrimenti perde inevitabilmente di valore.

11. Il Forum chiede che si inverta la tendenza storica per cui i finanziamenti regionali prediligono le opere e le infrastrutture stradali a discapito del trasporto pubblico locale su ferro e gomma.

Il Forum Ligure del Tpl invita il Presidente e la Giunta della Regione Liguria ad aprire un reale confronto su queste problematiche già l’8 maggio, in occasione della mobilitazione unitaria per il salvataggio e il rilancio del trasporto pubblico in Liguria.

Genova, 6 maggio 2012

Condividi