In un Paese normale, con servizi pubblici normali, molto probabilmente gli Assessori Regionali avrebbero altro cui pensare. Si occuperebbero di pianificazione, di nuovi disegni di legge, delle grandi strategie territoriali.
Le aziende erogatrici di servizi, dal canto loro, baderebbero a mettere in pratica con scrupolo e diligenza le direttive impartite dall’Ente, applicando dettagliati contratti di servizio costruiti avendo bene in mente le esigenze degli utenti.
Qui da noi, invece, capita che un Assessore Regionale debba, un giorno sì e l’altro pure, prendere carta e penna e tirare metaforicamente le orecchie a Trenitalia per richiamarla ai suoi doveri, proprio come farebbe un maestro di scuola nei confronti di un alunno pigro e pure imbroglione, che non solo non fa i compiti, ma pretende pure che gli si diano dei bei voti.
E allora il buon Vesco (che, certo ringraziamo per l’impegno che ci mette) scrive lettere su lettere e si lamenta (insieme a noi) che le carrozze sono sporche, i treni sempre più corti e sempre più in ritardo, che le macchinette nella stazioni-fantasma non emettono biglietti da tempi immemorabili. In ultimo, ha scritto a Trenitalia chiedendo che, in occasione del Salone Nautico di Genova, organizzi più treni invece di lasciare che le carrozze si trasformino in tante scatole di sardine dove si svolge una penosa guerra tra pendolari e viaggiatori occasionali, titolari dei posti prenotati.
Servirà? Certo, lo speriamo tutti. Ed è però alquanto strano, non vi pare, che occorra rivolgersi all’azienda di Stato (si, di Stato, lo ricordo sempre, 100% del ministero del Tesoro) per chiederle di fare semplicemente il suo dovere, ovvero garantire i treni necessari al trasporto dei passeggeri che affollano, in misura variabile, le linee nei diversi periodi dell’anno.
Così come appare strano dover pagare, oltre la carta tutto treno, oltre l’abbonamento che versiamo in anticipo, anche un ulteriore sovrapprezzo per poter contendere ad un altro viaggiatore il diritto a posare le nostre stanche membra su un logoro strapuntino…
Grazie, comunque, all’Ass. Vesco, sempre in prima linea nel denunciare (insieme a noi) i disservizi e i guasti che affliggono il nostro sistema ferroviario. Vorremmo tanto che potesse finalmente dedicarsi ad attività meno prosaiche, temiano tuttavia che ci sarà ancora bisogno delle sue “attenzioni” nei confronti di una azienda che, troppe volte, ha disatteso quanto promesso, pur avendo sempre ottenuto moltissimo.
Le aziende erogatrici di servizi, dal canto loro, baderebbero a mettere in pratica con scrupolo e diligenza le direttive impartite dall’Ente, applicando dettagliati contratti di servizio costruiti avendo bene in mente le esigenze degli utenti.
Qui da noi, invece, capita che un Assessore Regionale debba, un giorno sì e l’altro pure, prendere carta e penna e tirare metaforicamente le orecchie a Trenitalia per richiamarla ai suoi doveri, proprio come farebbe un maestro di scuola nei confronti di un alunno pigro e pure imbroglione, che non solo non fa i compiti, ma pretende pure che gli si diano dei bei voti.
E allora il buon Vesco (che, certo ringraziamo per l’impegno che ci mette) scrive lettere su lettere e si lamenta (insieme a noi) che le carrozze sono sporche, i treni sempre più corti e sempre più in ritardo, che le macchinette nella stazioni-fantasma non emettono biglietti da tempi immemorabili. In ultimo, ha scritto a Trenitalia chiedendo che, in occasione del Salone Nautico di Genova, organizzi più treni invece di lasciare che le carrozze si trasformino in tante scatole di sardine dove si svolge una penosa guerra tra pendolari e viaggiatori occasionali, titolari dei posti prenotati.
Servirà? Certo, lo speriamo tutti. Ed è però alquanto strano, non vi pare, che occorra rivolgersi all’azienda di Stato (si, di Stato, lo ricordo sempre, 100% del ministero del Tesoro) per chiederle di fare semplicemente il suo dovere, ovvero garantire i treni necessari al trasporto dei passeggeri che affollano, in misura variabile, le linee nei diversi periodi dell’anno.
Così come appare strano dover pagare, oltre la carta tutto treno, oltre l’abbonamento che versiamo in anticipo, anche un ulteriore sovrapprezzo per poter contendere ad un altro viaggiatore il diritto a posare le nostre stanche membra su un logoro strapuntino…
Grazie, comunque, all’Ass. Vesco, sempre in prima linea nel denunciare (insieme a noi) i disservizi e i guasti che affliggono il nostro sistema ferroviario. Vorremmo tanto che potesse finalmente dedicarsi ad attività meno prosaiche, temiano tuttavia che ci sarà ancora bisogno delle sue “attenzioni” nei confronti di una azienda che, troppe volte, ha disatteso quanto promesso, pur avendo sempre ottenuto moltissimo.