sabato 31 ottobre 2009

Stanziati 1,5 miliardi per l'acquisto dei treni AV: un lusso per pochi pagato da tutti noi

Annunciata la gara per i treni ad AV: al 5% di passeggeri andrà quasi la stessa cifra stanziata per il 95% di pendolari.

Sarà un caso, ma quando, a settembre, Trenitalia annunciò in pompa magna lo stanziamento di due miliardi di euro per l’acquisto di nuovi treni per i pendolari, ci siamo subito chiesti: e per l’AV?
Puntualmente, è da pochi giorni giunta la notizia della prossima gara che verrà bandita a novembre per acquistare i nuovi treni ad Alta Velocità.

Con una opportuna scelta di tempi, Moretti mette sul piatto ben 1,5 miliardi di euro allo scopo di acquistare treni “business”: la mossa di aver fatto precedere l’annuncio della gara per i treni regionali “autorizza” in un certo senso, come lo stesso Moretti afferma, la nuova gara per i treni dell’AV.

La gara per i nuovi 50 treni veloci vede già tutta l’industria europea e non (Ansaldo-Breda, Siemens, Alstom, Bombardier) in allerta.

Noi ovviamente siamo più che contenti che l’industria ferroviaria sia coinvolta e benefici di questi ordinativi, ma certo ci si permettano alcune considerazioni:

1,5 miliardi di euro verranno destinati ad un tipo di trasporto che movimenta il 5% di passeggeri, e anche pensando ad una crescita, non è pensabile che questi treni a lunga percorrenza soddisfino una parte consistente di domanda di mobilità, che è prevalentemente a medio e corto raggio.

Ai treni dei pendolari andranno “solo” 2 miliardi di euro, ancora una scelta squilibrata quindi, e proprio in un momento in cui è la flotta dei regionali quella che dovrebbe essere cambiata date le sue pessime condizioni ed i continui incidenti. Mentre nel caso dell’AV si cambiano praticamente tutti i treni, mettendone di nuovi, per il trasporto regionale si cambiano solo alcuni treni, uno qua e uno là, più con l’intento di rabbonire i pendolari che pensando davvero a migliorare la situazione complessiva, che sappiamo tutti essere al collasso.

La scelta di privilegiare ancora una volta l’AV è una scelta politica deliberata, una scelta sbagliata che si gioca sulla pelle dei cittadini e contro la quale diciamo il nostro NO forte e chiaro, alle attuali condizioni.

Oltre a tutto non abbiamo certezze sui tempi di consegna dei nuovi rotabili, come in occasione dell’annuncio dei “2 miliardi” abbiamo richiesto, per cui non ci stupiremmo se le consegne di treni AV precedessero, e di molto, quelle dei regionali. Speriamo di sbagliarci, ovviamente, però siamo purtroppo abituati ai troppi impegni non onorati da parte di Trenitalia.

Molte delle risorse per questa seconda gara provengono non da capacità imprenditoriali di Moretti ma da una ennesima ricapitalizzazione di Trenitalia (ossia immissione di soldi freschi) fatta dallo Stato anche mediante la vendita di beni immobili di RFI, beni pubblici appartenenti a tutti noi che ora serviranno a finanziare i supertreni che useranno i soli fortunati abitanti di alcune metropoli: mentre l’Italia è fatta di cento città, che a parole tutti vorrebbero rivitalizzare e poi nei fatti vengono private di servizi essenziali come le ferrovie.

Certo è forse più facile incanalare il malcontento verso altri obiettivi, parlare d’altro, distrarre l’attenzione dai problemi veri, e continuare a dire che tutto va bene, che questo è il migliore dei mondi possibili. Trenitalia si sta prestando benissimo a questa distorsione della realtà, e con i nostri soldi si propone di far viaggiare bene una esigua minoranza di persone, mentre ai pendolari solo annunci e promesse, ma nessuna certezza concreta.

Chiediamo dunque, ancora una volta, che ci si faccia carico di ridurre questa evidente disparità nell’attribuzione delle risorse, rivedendo radicalmente la quota di investimenti per l’AV rispetto a quella per i treni regionali. Questo lo chiediamo allo Stato, al Ministero del Tesoro, perché è da esso che dipendono le decisioni in tema di investimenti del gruppo FS che è dello Stato al 100%.

Chiediamo che la politica decida e si assuma quelle che sono le sue precise responsabilità: nella fattispecie, se ritiene giusto che la maggior parte delle risorse vadano a soddisfare una parte così limitata di cittadini, o se non ritenga che tali risorse debbano prioritariamente andare a ricostruire una rete ferroviaria che solo se sarà efficiente ed integrata a livello nazionale potrà fornire delle risposte concrete ai pendolari.

giovedì 29 ottobre 2009

Passare dalle parole ai fatti, ovvero Davide contro Golia

Cara Silvia, il tuo commento è emblematico della condizione di noi pendolari che ci troviamo ogni giorno a combattere contro ogni sorta di disservizi e che oggettivamente portiamo avanti, con i nostri mezzi, una battaglia molto più grande di noi. Il punto è che rappresentiamo tanti cittadini che, come noi, hanno il diritto ad una mobilità sostenibile ed efficiente, e che per questo pagano, come è giusto, tasse e contributi. E' per questo importante, comunque, denunciare e documentare quello che non va, così come è importante sapere attribuire correttamente le responsabilità, per poter chiedere conto a chi di dovere del mancato raggiungimemto degli obiettivi prefissati. Nel caso delle pulizie, nonostante Trenitalia abbia spuntato prezzi sensibilmente maggiori rispetto al passato, la situazione non accenna a cambiare. Ovunque, lo dici anche tu, si lanciano allarmi su infezioni e pandemie, ma non si pensa a quanto siano insalubri i treni: abbiamo scritto al Ministro Sacconi, ma ancora oggi aspettiamo una risposta. Possibile che nessuno si interroghi sul potenziale infettivo di treni aventi una igiene così scadente? Possibile che nessuno possa fare delle verifiche? Lo diciamo anche all'ASL, verso la quale inoltreremo un nuovo esposto.

martedì 27 ottobre 2009

Genova: disservizi ferrovie, Vesco "competenza dello Stato"

Oggi sono state discusse in Consiglio le numerose interrogazioni del Popolo della Libertà sui disservizi ferroviari. Dalle biglietterie chiuse, ai ritardi e la sporcizia dei treni. Dalla situazione in cui verte il trasporto regionale, alle stazioni ferroviarie che continuano a venir chiuse. Queste le denunce dei due consiglieri regionali Gino Garibaldi e Graziano Falciani (PdL), intervenuti durante l’assemblea.

L’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Enrico Vesco ha spiegato: «Le Ferrovie non rispettano gli utenti e neanche le istituzioni. Però questo ‘carrozzone’ è totalmente detenuto dallo Stato: il ministero del Tesoro è l’azionista assoluto. Se c’è qualcuno che può fare qualcosa, questo è il Governo. Noi siamo il contrappeso nei confronti di Trenitalia a livello locale, il Governo faccia altrettanto a valenza nazionale, sarei grato per il pieno sostegno alle rivendicazioni della Regione Liguria”.

il buongiorno

Si tratta di un episodio marginale e stranamente positivo.
Stamani, mentre un barbone faceva i suoi bisogni sul binario 1 della stazione di Riva Trigoso (giacchè i bagni sono chiusi dall'età della pietra) peraltro in piena tranquillità (evidentemente è il suo habitat naturale), ho incrociato colui che stava pulendo le scale del sottopassaggio (non gli ho detto cosa gli sarebbe toccato andando sul binario 1...non me la sono sentita). Ma in questo quadro di solitudine, di abbandono questa persona mi ha dato il buongiorno. Scusate, ma l'ho apprezzato tantissimo, non mi sono sentito solo, un piccolo atto di gentilezza, che al mattino mi ha accarezzato la giornata.

i controllori

Dopo tante lamentele, sono stato sorpreso dal numero cospicuo di controllori presenti sul treno serale 11385 da Genova Brignole. Di solito il povero capotreno è abbandonato a se stesso, mentre nelle ultime settimane ho trovato piacevole la vista di più dipendenti delle ferrovie che tentavano di mettere ordine tra gente senza biglietto e sbandati di vario genere.
Spero solo che non siano episodi sporadici.

lunedì 26 ottobre 2009

Il giudice del lavoro reintegra Dante De Angelis

Era stato licenziato a Ferragosto del 2008 dopo aver denunciato l'insicurezza dei treni Eurostar. Le Ferrovie dovranno pagare spese di giudizio. Tra 60 giorni le motivazioni della sentenza


ROMA - «È finito un incubo. Dopo più un anno d'attesa finalmente mi sento sollevato». Ha vinto Dante De Angelis: licenziamento annullato, immediato ordine di reintegrazione e risarcimento di tutte le retribuzioni perdute.

È la sentenza del giudice del lavoro di Roma Dario Conte sulla vicenda del licenziamento del ferroviere Dante De Angelis. Macchinista del deposito locomotive di Roma-San Lorenzo, De Angelis fu sollevato dall'incarico dopo che le Ferrovie gli contestarono di aver reso dichiarazioni contrarie alla verità sulle cause e sugli effetti di un episodio risalente al 14 luglio 2008, vigilia di Ferragosto, quando, a Milano, un Etr senza passeggeri si «spezzò» mentre veniva trasferito dall'officina della Martesana alla stazione centrale.

Per il macchinista licenziato, e adesso reintegrato, lo «spezzamento» era stato un incidente potenzialmente molto pericoloso in quanto era anche un campanello d'allarme che poneva all'attenzione la questione della manutenzione, della progettazione e dei controlli sugli Etr. Il giudice del lavoro ha condannato Ferrovie a pagare le spese di giudizio. Tra 60 giorni le motivazioni della sentenza.

LE DENUNCE - De Angelis è stato accolto da un centinaio di suoi sostenitori, in attesa della decisione del giudice davanti agli uffici di viale Giulio Cesare, che lo hanno accolto con scroscianti applausi. «Tornerò a guidare un treno - commenta con voce pacata De Angelis -. La mia resistenza, quella della mia famiglia e dei miei colleghi è stata messa a dura prova. Resto convinto di aver fatto il mio dovere nell'interesse della sicurezza di tutti, ferrovieri, pendolari e tutti i cittadini».

Ma il macchinista non riesce a nascondere l'emozione. Subito dopo la pronuncia del tribunale a chi gli chiede, se tornerà a fare le denunce sulla sicurezza dei treni, rassicura: «Se tornerò a denunciare? Certo è il mio dovere. Dovrò fare un grande sforzo per fare quello che facevo prima e dimostrare che il licenziamento non ha avuto effetti intimidatori. È poi l'ho promesso ai miei colleghi e ai parenti delle vittime di Viareggio proprio davanti alla porta del tribunale».

«È una sentenza molto importante - hanno commentato i legali di De Angelis, gli avvocati Piergiovanni Alleva e Pierluigi Panici - perché restaura il diritto di espressione e critica da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e respinge la pretesa dell'azienda che voleva limitare questa libertà con l'idea che un eventuale, e in questo caso non esistente, errore nell'esercizio di un importante incarico possa comparare il licenziamento».

L'ORSA - «Quella del tribunale di Roma è la risposta che ci attendevamo. L'unica- afferma l'Orsa- che meritava la dirigenza del gruppo Fs che, anziché valorizzare le capacità e l'attenzione dei propri Rls, afferma la propria infallibilità licenziando lavoratori che hanno l'unico torto di essere attenti alla sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori». «Non si può essere licenziati quando si denuncia insicurezza, ancor meno quando le denunce sono fondate», sottolinea la sigla sindacale. «Ed è questa- prosegue- la condizione di De Angelis, basti pensare che le sue denunce sono riproposte nel rapporto annuale 2008 dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (Ansf) in cui si menziona puntualmente la necessitá di una maggiore attenzione sia per gli inconvenienti agli Eurostar Etr serie 400 (460, 480, 485, ecc) che per gli spezzamenti degli Etr 500: esattamente le segnalazioni per le quali Dante De Angelis è stato licenziato».

TRENITALIA - «Trenitalia ritiene di essersi correttamente comportata e di aver utilizzato il proprio potere disciplinare conformemente alle norme legali e ai precedenti giurisprudenziali emersi sul punto». È questo il commento del legale di Trenitalia, l'avvocato Enzo Morrico, alla sentenza con la quale il giudice del lavoro di Roma ha reintegrato il macchinista Dante De Angelis. «Nel prendere atto della sentenza negativa - ha aggiunto il legale - ci riserviamo ogni eventuale valutazione nel merito della pronunzia solo al momento in cui saranno depositate le motivazioni della stessa».

Aggressione in stazione a Zoagli

Solo ora leggo della vile aggressione ai danni di una giovane avvenuta ieri nel sottopassaggio della stazione di Zoagli. Nell'esprimere tutta la solidarietà mia e dei Pendolari Liguri alla sfortunata protagonista di questo brutto episodio, non posso non sottolineare come l'abbandono e il degrado delle stazioni siano la causa principale di episodi come questi. È facile dopo gridare allo scandalo e far finta che quello che è successo non sia colpa di nessuno, se non degli aggressori. Bisognerebbe chiedersi chi ha creato le condizioni ideali perché essi potessero colpire senza timore di essere sorpresi sul fatto, desertificando le stazioni. A cosa serve parlare di sicurezza se non si creano davvero i presupposti per realizzarla?

Rimborsi beffa di Trenitalia: in caso di disagi e disservizi, pagano sempre gli utenti

Non siamo certo orgogliosi di dover tornare, puntualmente, a denunciare gravi carenze e disservizi nelle ferrovie italiane. Eppure siamo costretti a farlo, nostro malgrado, perché pensiamo che solo denunciando certi fatti si possa scalfire quel muro di gomma che Trenitalia, monopolista del servizio ferroviario italiano, oppone pervicacemente alle critiche che quotidianamente si levano da ogni parte del nostro Paese, unito da nord a sud nella generale cattiva gestione del trasporto pubblico.

Riportiamo qui, tra i tanti che ci giungono, un nuovo, esemplare caso di vessazione nei confronti di un cittadino utente del treno. Un caso che vorremmo fosse preso in esame anche dalle associazioni che si occupano di difesa del consumatore, dato che presenta a nostro avviso diversi aspetti di mancato rispetto degli impegni di chi eroga il servizio (ossia Trenitalia) nel confronti di chi lo acquista (l’utente).

In sintesi, ecco il resoconto dell’episodio:

il giorno 9 settembre 2009 il sig. Luigi (nome di fantasia) avendo necessità di raggiungere l'aeroporto di Pisa dove, il giorno dopo, doveva prendere il volo delle ore 16,10 per Stoccolma Skavsta, si è recato alla stazione ferroviaria di Sestri Levante dove ha prenotato un posto (con prenotazione obbligatoria) appunto per il giorno successivo, 10 settembre, sul treno Intercity Maremma in partenza da Sestri Levante alle ore 10,53 con arrivo a Pisa alle ore 12,43.

Costo del biglietto euro 11.00.

La mattina del 10 settembre, recatosi puntualmente alla stazione di Sestri L., ha purtroppo verificato che la corsa era stata soppressa. Alla biglietteria, dove si è recato per chiedere spiegazioni, gli è stato suggerito di recarsi (a sue spese!) alla stazione ferroviaria di Chiavari, dove avrebbe potuto prendere il treno Intercity Plus delle ore 11.32 con arrivo a Pisa Centrale alle ore 12,57. Non solo ha dovuto arrangiarsi per andare a Chiavari da Sestri, ma il cambio treno gli è anche costato un aggravio di spesa di euro 5,60, per un costo complessivo di euro 16,60.

Dopo tutto ciò, ossia essersi recato a Chiavari e aver pagato un surplus di biglietto, il treno Intercity Plus delle ore 11,32 è arrivato a Chiavari con oltre un'ora di ritardo e, beffa su beffa, proprio quel giorno ha effettuato una fermata straordinaria anche a Sestri Levante, rendendo quindi inutile la trasferta da Sestri a Chiavari del nostro sfortunato amico viaggiatore che si portava appresso un consistente e pesante bagaglio.

Giunto a Pisa con un’ora di ritardo ed essendosi rivolto alla biglietteria locale per le giuste rimostranze, Luigi ha avuto assicurazione che avrebbe ottenuto il rimborso della spesa sostenuta.

Come purtroppo però accade troppo spesso quando si sporge un reclamo presso Trenitalia, una volta presentata la documentazione di tutto questo disservizio presso la biglietteria di Sestri Levante il solo risarcimento offerto a Luigi è stato un misero bonus di euro 5,25 (pari grosso modo al 30% della spesa sostenuta) da defalcare dall'onere di un biglietto ferroviario utilizzabile entro un anno!

E questo sarebbe un risarcimento congruo per la somma di disservizi e ritardi che il nostro amico ha dovuto sopportare? E inoltre, perché si è fatto pagare di più un biglietto, dato che Luigi aveva subito, non certo per sua colpa, la soppressione del treno da lui prescelto e prenotato? Notiamo infine la completa mancanza di coordinamento tra stazioni e treni in movimento: solo così si spiega come non abbiano comunicato per tempo la fermata straordinaria a Sestri Levante, cosa che avrebbe evitato a Luigi di dover correre inutilmente a Chiavari.

Concludendo, pensiamo che Trenitalia per compensare almeno in parte il disagio e il disservizio inflitto a Luigi dovrebbe risarcire interamente il costo sostenuto per il biglietto, impegnandosi molto di più per quel che riguarda il fornire corrette e complete informazioni e soprattutto non scaricando sui passeggeri i costi dovuti alla sua carente organizzazione.

Non è degno di un paese che vuol definirsi civile un simile trattamento riservato a utenti del servizio pubblico, e non veniteci a dire che la divisione passeggeri di Trenitalia produce servizi “a mercato” dato che non c’è mercato dove esiste unicamente un monopolio e dove il monopolista appartiene al 100% allo Stato: ormai abbiamo capito il giochetto e non ci caschiamo più.

martedì 20 ottobre 2009

Pendolari protagonisti su "Il Fatto"

Oggi in edicola il noto quotidiano "Il Fatto" pone in primo piano il tema dei pendolari, definiti i nuovi martiri italiani. Il tema del pendolarismo e della mobilità sta diventando sempre di più tema di cronaca giornaliera, purtroppo non perchè simbolo di progresso e di sostenibilità economica e ambientale, ma a causa dei troppi disservizi che lo caratterizzano. Grazie comunque al quotidiano "il Fatto" che insieme a tanti media italiani ha voluto dare spazio al tema della mobilità dei pendolari.

scarica Il fatto in .pdf (7 Mb)




domenica 18 ottobre 2009

La Russa: soldati anche sui treni dei pendolari

Notizia assai inquietante: dopo la militarizzazione delle città, quella dei treni. Ennesimo annuncio-bufala oppure la preparazione di qualcos'altro? Invece di potenziare polizia e polfer, ossia i soggetti istituzionalmente deputati a mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza nelle città e sui mezzi di trasporto, si vogliono introdurre i soldati, che hanno come compito la difesa dello Stato dai nemici esterni...forse c'è qualcosa che non torna, ma questa strana volontà di militarizzare la vita quotidiana dovrebbe fare suonare più di un campanello d'allarme. O no?

MILANO — MILITARI anche sui treni dei pendolari milanesi. L’annuncio è stato fatto ieri dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa in visita alla caserma Santa Barbara

2009-10-17— MILANO — MILITARI anche sui treni dei pendolari milanesi. L’annuncio è stato fatto ieri dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa in visita alla caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti. «Ne ho già parlato con Roberto Formigoni, abbiamo una bozza per ampliare la missione “Strade Sicure” e mettere dei militari sui treni dei pendolari - dichiara - A breve la presenterò al ministro dell’Interno Maroni e ne discuteremo».
A PROPOSITO dei militari sui treni, il governatore Roberto Formigoni ha dichiarato: «Sono contento che il ministro abbia accettato la proposta. I militari serviranno a scoraggiare i malintenzionati dal compiere atti di violenza o di intimidazione nei confronti dei passeggeri, delle donne in particolare e naturalmente anche del personale ferroviario viaggiante, episodi che purtroppo si verificano sulla rete nazionale e anche regionale. La presenza dei militari servirà inoltre ad evitare vandalismi e danneggiamenti che purtroppo avvengono sui nostri treni».
Mi chiedo a chi stia pensando, in realtà, il governatore Formigoni: a vandali violenti o agli stessi pendolari, magari infuriati ed esasperati per il continuo peggioramento della situazione del trasporto pubblico?

Il bonus è solo per gli abbonati al servizio regionale: ma non c'è nessuna sorpresa!

Stupiscono, e non poco, alcune affermazioni fatte circolare sulla stampa circa le presunte "false aspettative" create dalla Regione nei confronti dei rimborsi agli abbonati tramite bonus. Qualcuno ha scoperto solo ora che i viaggiatori muniti di abbonamento IC non usufruiscono del bonus di due mesi gratuiti erogato dalla Regione Liguria.

Da che il bonus viene erogato, ossia quattro anni, è sempre stato così: e del resto è logico che siano i treni regionali quelli interessati dal bonus, perchè sono quelli pagati dalla Regione. Questo è il motivo per il quale abbiamo insistito per la Carta Tutto Treno: usare tutti i treni ma conservare la "base" di abbonamento regionale. Se si leggono i nostri comunicati diffusi nel periodo in cui la Tutto Treno è stata resa disponibile, a inizio anno 2009, si ritrova chiaramente l'accenno al bonus tra i vantaggi della nuova soluzione di abbonamento.

Per questo abbiamo consigliato di usare la combinazione abbonamento regionale + carta tutto treno fin dagli inizi. Chi si accorge solo ora del fatto che un abbonamento IC non dà diritto al bonus tradisce una grande disinformazione su un tema che dovrebbe invece essergli familiare. Noi che siamo stati sempre presenti a tutti gli incontri in regione, sappiamo quale è la realtà, e per questo possiamo affermare che non c'è stata nessuna sorpresa.

Rimane, certo, l'assurdità di un sistema che invece di aumentare l'integrazione tra le diverse catagorie di treni la diminuisce sempre di più, ma non è questo il tema del bonus, quanto piuttosto quello della creazione di un sistema integrato di mobilità a scala regionale e sovraregionale che va discusso in sede di conferenza Stato-Regioni, come più volte abbiamo chiesto.

sabato 17 ottobre 2009

Bonus disservizi: solo per chi ha l'abbonamento regionale

Riceviamo dagli amici della Milano-Genova e volentieri pubblichiamo:

Chi si sveglia ora e scopre che gli abbonamenti IC o quelli 21/A non danno diritto ad accedere ai bonus o è un ingenuo o è in malafede
Ma lo sa che un pendolare ligure risparmia il 33% rispetto ad un lombardo?

Da anni chi fa il pendolare sa benissimo che solo i treni regionali rientrano nel Contratto di Servizio Trenitalia-Regione Liguria.
Da 3 anni chi fa il pendolare sa benissimo che solo gli abbonamenti regionali o multiregionali usufruiscono dei bonus rimborso.
Da 3 anni chi fa il pendolare sa benissimo che gli abbonamenti IC (che dipendono dal contratto di servizio Governo nazionale-Trenitalia) o gli abbonamenti a tariffa 21/A (non più in vendita peraltro da un anno e che si riferivano al solo utilizzo dei treni EXP che a loro volta dipendono dal contratto di servizio Governo nazionale-Trenitalia) non possono usufruire del bonus (perché il loro ricavato non è andato a Trenitalia Liguria da cui dipendono i rimborsi).

Eppure in questi giorni c'è chi ha urlato allo scandalo...
Forse non è documentato.

In questo caso lo invitiamo a farlo e a concentrare le risorse su battaglie volte al miglioramento delle condizioni di viaggio degli abbonati liguri (tempi di percorrenza, comfort di viaggio, pulizia, servizi in stazione, informazione) e non a campagne demagogiche.

Ma la veemenza investita su questa vicenda ci induce a pensare che forse questa protesta sia stata eterodiretta da consiglieri regionali di opposizione in vista della imminente campagna elettorale per le regionali del 2010.

Chi fa il pendolare in Liguria sa benissimo che, a differenza, per esempio, dei pendolari lombardi, con l'abbonamento regionale o multiregionale e la Carta Tutto Treno Liguria (a 150,00 euro, confermata fino al 2014) può indifferentemente utilizzare treni regionali, treni IC e treni ESCity risparmiando e parecchio (e potendo disporre dei bonus di risarcimento ritardi).

Facciamo un esempio concreto: un pendolare bresciano per poter utilizzare treni regionali e treni ESCity (su quella linea gli IC non esistono più da 2 anni) deve contrarre un abbonamento integrato ESCity+Regionale al prezzo di 121,50 euro al mese, ovvero 1.458,00 euro all'anno. In Liguria un abbonamento mensile regionale o multiregionale fascia 81/90 km (Genova Brignole-La Spezia, per esempio) costa 69,50 euro. A questi, per poter utilizzare anche IC o Escity, va aggiunto il costo di 150,00 euro della carta annuale Tuttotreno Liguria, per un totale di 984,00 euro all'anno. Ovvero un pendolare ligure risparmia ben 474,00 euro all'anno potendo viaggiare su treni equivalenti (Reg, IC e EScity in Lombardia, Reg, IC e ESCity in Liguria). 474,00 euro, ovvero 39,50 euro al mese.
E un pendolare ligure che utilizza regionali, IC o ESCity, da anni, sa benissimo che per usufruire dei bonus va contratto l'abbonamento giusto.

martedì 13 ottobre 2009

Bonus 2009: Modalità e criteri per l'ottenimento

Scarica qui il modulo
Beneficiari:
  • titolari di abbonamento a tariffa 40/9/A o 40/9/B
  • titolari residenti in Liguria di abbonamento con applicazione sovraregionale della tariffa 40, con origine o destinazione in Liguria

Sono esclusi gli abbonamenti integrati Amt/Trenitalia.

L'iniziativa ha termine il 31/12/2009.


Sconto del 20% sul rinnovo dell'abbonamento annuale

Condizioni: possesso di 8 abbonamenti mensili del 2008 o abbonamento annuale con inizio validità nel 2008.

Tempi: dal 15 ottobre 2009.

Modalità: il titolare munito di documento d'identità valido dovrà presentare presso una biglietteria Trenitalia posta sul territorio regionale, apposita domanda corredata in originale degli 8 abbonamenti mensili o dell'abbonamento annuale, e della relative fotocopia. La biglietteria sconta il 20% del prezzo dell'abbonamento 2009 all'atto del rinnovo, oppure rimborsa il 20% del prezzo dell'abbonamento 2009, se gia acquistato.

Abbonamento mensile gratuito per novembre e dicembre 2009

Condizioni: possesso di 8 abbonamenti mensili del 2008 o abbonamento annuale con inizio validità nel 2008.

Tempi: dal 15 ottobre 2009.

Modalità: il titolare munito di documento d'identità valido dovrà presentare, presso una biglietteria Trenitalia posta sul territorio regionale, apposita domanda corredata in originale degli 8 abbonamenti mensili o dell'abbonamento annuale, e della relativa fotocopia.La biglietteria rilascia gli abbonamenti gratuiti per i mesi di novembre e dicembre 2009.


Sconto del 10% sul rinnovo dell'abbonamento annuale

Condizioni: possesso di 4 abbonamenti mensili del 2008.

Tempi: dal 15 novembre 2009.

Modalità: il titolare munito di documento d'identità valido dovrà presentare, presso una biglietteria Trenitalia posta sul territorio regionale, apposita domanda corredata in originale dei 4 abbonamenti mensili e della relativa fotocopia. La biglietteria sconta il 10% del prezzo dell'abbonamento 2009 all'atto del rinnovo, oppure rimborsa il 10% del prezzo dell'abbonamento 2009, se già acquistato.


Abbonamento mensile gratuito per dicembre 2009

Condizioni: possesso di 4 abbonamenti mensili del 2008.

Tempi: dal 15 novembre 2009.

Modalità: il titolare munito dl documento d'identità valido dovrà presentare, presso una biglietteria Trenitalia posta sul territorio regionale, apposita domanda corredata in originale dei 4 abbonamenti mensili e della relativa fotocopia. La biglietteria rilascia l'abbonamento gratuito per il mese di dicembre 2009.


Alla presentazione degli abbonamenti mensili o dell'abbonamento annuale, e delle relative fotocopie, il personale della biglietteria accerta la conformità della fotocopia con gli originali, che restituisce al titolare.

Per raggiungere i 4 oppure gli 8 abbonamenti mensili richiesti non concorre il mensile gratuito fruito nel 2008. Qualora i mensili risultino di tariffa o chilometraggio diverso l'utente può richiedere a scelta un abbonamento uguale ad uno di quelli presentati. Se l'utente richiede un abbonamento a tariffa o chilometraggio maggiore di quelli presentati deve produrre una copia dell'abbonamento del mese precedente al fine di attestare la necessità di cambiamento. Considerata l'alta affluenza in biglietteria nei giorni di fine e inizio mese, in corrispondenza con il rinnovo degli abbonamenti, si raccomanda di richiedere il bonus con sufficiente anticipo rispetto all'inizio di validità. A tale scopo si applica la deroga all'anticipo massimo di 7 giorni per il rilascio degli abbonamenti mensili.

Il modulo di domanda può essere scaricato cliccando qui (annuale) oppure qui (mensile) o sul sito di Trenitalia o ritirato in biglietteria.

domenica 11 ottobre 2009

«Alitalia falliva, i manager s'arricchivano»

da Il Messaggero.it
La citazione in tribunale: «Stipendi d'oro, nettamente più alti di quelli riservati ai dirigenti delle compagnie in attivo»

ROMA (10 ottobre) - Superbonus e compensi d'oro ai top manager della vecchia Alitalia mentre i conti andavano a rotoli. Si arricchisce di sempre nuovi particolari il capitolo degli stipendi d'oro dell' Alitalia pubblica fallita. È infatti infarcita di dettagli su compensi e bonus percepiti dai manager di Stato, tra cui Cimoli e Francesco Mengozzi, dell'ex compagnia di bandiera, la citazione al Tribunale di Roma degli avvocati dei piccoli risparmiatori rimasti impigliati nei titoli azionari e bond dell'ex Alitalia. Stipendi milionari, molto superiori a quelli pagati ai loro amministratori da compagnie aeree con i bilanci in utile: quasi 6 milioni di euro in tasca all'ex ad Giancarlo Cimoli tra il 2004 e inizio 2007. Nel 2005 sempre a Cimoli sono stati pagati quasi 2,8 milioni, sei volte lo stipendio dell' amministratore delegato di Air France e il triplo rispetto a quello di British Airways. Falso in bilancio, irregolarità e mala gestione sono i rilievi mossi nei confronti degli ex amministratori di Alitalia dall'avvocato Giovanni Tognon, difensore di Consumatori Associati, che rappresenta i piccoli azionisti nella causa civile la cui prossima udienza è fissata il prossimo 13 ottobre. Secondo la relazione dei legali nel 2003 Mengozzi riceve un compenso di oltre un milione di euro, (al consiglio di amministrazione vanno 203.000 euro). Nel 2004, 277.000 euro al board mentre a Cimoli vengono pagati 1.522.000 euro. L'anno dopo, al cda va la stessa cifra, mentre Cimoli raddoppia: 2,7 milioni. Nel 2006 si taglia un pò: Cimoli incassa 1.540.000 euro, il cda 150.000. Nei soli primi due mesi 2007 Cimoli si vede corrispondere 131.000 (65.000 al mese circa), mentre al consiglio vanno 219mila. A Cimoli subentra Maurizio Prato che per i restanti 10 mesi percepisce 350.000 euro. Sono gli anni delle voragini di bilancio per Alitalia che «più vola e più perde» per dirla con le parole dello stesso Cimoli. Ben diverse le cifre elargite ai top manager di altre compagnie aeree che volano producendo invece utili. A fine dicembre 2004 ad esempio, Air France segna un utile di 98 milioni di euro, a Jean Cyril Spinetta (citato in giudizio a Roma in qualità di ex consigliere dell'Alitalia fallita) vanno 550mila euro nel biennio 2004-2005, un bonus di 160.000 pari a una remunerazione mensile di 29.583 euro. Nello stesso periodo Klm con un utile di 261 milioni, paga a Leo Van Wijk allora ad, 653.709 euro nel biennio 2004-05, e un bonus di 429.731 euro pari a 45.143 euro al mese. Ancora più alto l'utile di British Airways (333 milioni); la remunerazione dell' allora ad Rod Eddington nel 2004 è stata di 517.813, un bonus di 258.907 euro pari a una remunerazione mensile di 64.727 euro. L'anno in cui Alitalia dichiarava un rosso di 813 milioni pagava però a Cimoli un compenso di 1.522.996 euro, pari a 190.375 euro al mese. «In maniera sorprendente - scrivono gli avvocati Tognon e Ernesto Fiorillo - nel 2005 una delibera del cda raddoppia lo stipendio a Cimoli che passa a 2.791.000 euro l'anno sebbene Alitalia continui a registrare notevoli perdite. Risulta chiaro come gli amministratori delegati, e lo stesso consiglio d'amministrazione, hanno sempre avuto interesse a conservare il proprio incarico con assoluta incuria di una sana e produttiva gestione della società. Ciò perchè la loro retribuzione e il mantenimento della carica è sempre stato 'assicuratò anche attraverso il tacito assenso del governo italiano». Circa 20 gli ex amministratori citati nella causa civile chiamati a risarcire in proprio; tra i nomi figurano anche Marco Zanichelli, Maurizio Prato, Giuseppe Bonomi, lo stesso Spinetta. La Consob è chiamata in causa in quanto «responsabile per culpa in vigilando; per non avere cioè esercitato quei controlli che le competevano per il suo ruolo».



sabato 10 ottobre 2009

Ritardi disinformazione e soppressione

Tutti coloro che stasera hanno corso per prendere il treno 11327 a Genova Brignole avranno pensato la medesima cosa: "non è possibile!" ed altre cose meno riportabili.
Il convoglio chiude le porte con una decina di minuti di ritardo, percorre cinque metri e si ferma.....Tutti allibiti, nessuna comunicazione.
Dopo venti minuti si sparge la voce della rottura del treno. In contemporanea gli altoparlanti dicono che il treno subirà mezz'ora di ritardo per poi smentire annunciando la soppressione e poi ancora il ritardo.
Tutti proiettati sul 24563 in partenzaalle 17.47. Il treno viene annunciato ed i viaggiatori restano in attesa. Sei minuti dopo ancora nessuna traccia.... Poi un cambio di binario tra gli accidenti generali.
Finalmente si parte...ma quanto sgomento, soprattutto per le persone poco avvezze alle peripezie a cui sono costretti i pendolai.
Ogni altro commento è superfluo!

Tre controlli in cinque minuti...

Trenitalia non smette mai di stupire.
Sul treno 11284 di stamani è passato prima il capotreno a chiedere il titolo di viaggio.
Poco dopo è arrivata una sua collega (saranno passati 30 secondi!) e nuovamente domanda il biglietto. Inutile le rimostranze che fosse già stato controllato. Ma a meno di tre minuti ecco un terzo solerte impiegato delle ferrovie esigere il tagliando!
Mah.....

Bonus disservizi: due mesi gratis per i pendolari, nuove emettitrici e nuove tecnologie per una migliore integrazione tra ferro e gomma

Anche quest’anno i pendolari vedranno riconosciuto il “bonus disservizi” e i proventi delle penali dovute a ritardi, guasti, soppressioni, scarsa igiene, ecc., verranno restituiti ai pendolari sotto varie forme.

L’ammontare delle penali
Ai proventi delle penali per il 2008 stabilite per Trenitalia, per un ammontare complessivo di 985.178,25 euro si aggiungeranno i residui delle multe relative agli anni 2001, 2002, 2006 e 2007 per un totale di 1.430.022,90 euro.

Gli utilizzi previsti

  • Bonus consistente in due abbonamenti mensili gratuiti oppure sconto del 20% sul rinnovo dell’abbonamento annuale;
  • Installazione di nuove macchine automatiche per l'emissione di biglietti ferroviari nelle piccole stazioni;
  • Installazione di schermi informativi per l'utilizzo da parte dell'utenza del trasporto su gomma in corrispondenza dei nodi di interscambio della rete ferroviaria ligure.

Per il quarto anno consecutivo la Giunta regionale d'accordo con le associazioni dei consumatori e il coordinamento dei pendolari liguri ha deciso di abbattere il costo del rinnovo degli abbonamenti sia mensili che annuali.

Il Bonus
Quest'anno per la prima volta sono previsti due abbonamenti mensili gratuiti per i mesi di novembre e dicembre 2009 oppure uno sconto del 20% sul rinnovo dell'abbonamento annuale presentando almeno 8 abbonamenti mensili del 2008 o un abbonamento annuale con inizio di validità 2008. Il titolare munito di un documento di identità dovrà presentarsi, dal 15 al 31 ottobre, presso una biglietteria Trenitalia sul territorio regionale presentando un'apposita domanda corredata con gli 8 abbonamenti mensili in originale o con l'abbonamento annuale e della relativa fotocopia. E la biglietteria rilascerà gli abbonamenti gratuiti per i mesi di novembre e dicembre 2008. Coloro che sono in possesso da 4 a 7 abbonamenti mensili del 2008 potranno usufruire di uno sconto del 10% sull'abbonamento annuale oppure di un abbonamento mensile gratuito per il mese di dicembre. In questo caso ci si dovrà presentare dal 15 al 30 novembre presso una biglietteria Trenitalia muniti di un documento d'identità, con l'apposita domanda, i 4 o più abbonamenti mensili in originale e in fotocopia e ci verrà rilasciato l'abbonamento gratuito per il mese di dicembre.
Sarà possibile poi trattenere gli originali per allegarli alla dichiarazione dei redditi e usufruire così dell’ulteriore detrazione in sede di compilazione del 730.

Un risultato concretamente positivo
Pur se noi utenti preferiremmo di gran lunga non dover subire disservizi, il fatto che la Regione Liguria ci riconosca questo “superbonus” è una notizia molto positiva. Non solo perché si tratta di un risarcimento che, per quanto non compensi le ore di ritardi e lo stress accumulato, è comunque significativo, ma anche perché costituisce il riconoscimento di una situazione che è e resta grave, e che senza interventi strutturali a livello di risorse e di gestione del sistema della mobilità difficilmente potrà essere risolta efficacemente.

"Abbiamo insistito molto con Trenitalia - spiega l'assessore ai Trasporti, Vesco - perché con la firma del contratto di servizio ci fosse un netto miglioramento del servizio ferroviario in questa regione. Nel contratto abbiamo infatti messo risorse sia per il servizio, sia per gli investimenti, ma a fronte dell'impegno della Regione non si è evidenziato un uguale impegno di Trenitalia e il mese di settembre ha fatto registrare molte soppressioni e molti ritardi, pulizia scadente per questo abbiamo ritenuto di dare due mensilità di libera circolazione agli abbonati della nostra regione".

Trenitalia si è opposta fino all’ultimo ai due mesi di bonus, ma alla fine ha dovuto cedere e di questo diamo atto all’Ass.re Vesco che ha molto insistito su questo punto.

Le altre proposte dei pendolari e dei consumatori
Nel corso dell’incontro con cui l’Ass. Vesco ha consultato sul tema dei rimborsi i pendolari insieme con le associazioni di consumatori, sono emerse alcune proposte che sono state in parte inserite e che potranno essere lo spunto per nuovi progetti di miglioramento del servizio:

Nuove tecnologie
Da tutti è arrivata la richiesta di non investire su tecnologie vecchie, non integrabili tra loro. La nostra richiesta è stata di adottare dispositivi flessibili e facilmente riconvertibili in base alle necessità, collegati in rete e multifunzione, oltre che studiati per essere difficilmente vandalizzabili.

Rilevazione priorità e soddisfazione degli utenti
Attivare un progetto per la rilevazione delle priorità e della soddisfazione dell’utenza svolto da organismi indipendenti (es.: Università, dip. Trasporti) in collaborazione con le associazioni di utenti e consumatori.

Estensione del sistema di Infomobilità
Per avere sul telefonino o PC portatile in tempo reale informazioni via internet su linee e treni disponibili nella zona in cui ci si trova (es.: servizio Google Maps). Questo servizio è attualmente attivo solo nell’area di Genova e solo per gli autobus urbani.

Promozione dell’intermodalità bici-treno
Reperimento e attrezzatura di spazi per il ricovero e parcheggio delle biciclette nei pressi delle stazioni.

Riattivazione del servizio sms per avvisare gli utenti dei ritardi

Su questi punti l’Ass. ha risposto positivamente e ci aspettiamo nei prossimi mesi l’attivazione di appositi tavoli tecnici che definiscano meglio tempi e contenuti.

A partire dalla prossima settimana verrà data la più ampia comunicazione dei rimborsi sia sul sito di Trenitalia, sia su quello della Regione Liguria, dove, oltre a essere indicate tutte le modalità da seguire, sarà possibile scaricare il modulo di richiesta da presentare alle biglietterie.

giovedì 8 ottobre 2009

Incidente Zoagli: le Associazioni di Consumatori?

Su quanto successo a Zoagli ci piacerebbe avere dei "riscontri" anche dalle varie Associazioni di Consumatori presenti in zona. Non penso che siano rimaste all'oscuro della notizia, o al contrario che siano rimasti così "basiti" dalla stessa da rimanere senza parole.....ci facciano sapere se e quali iniziative intendano intraprendere sulle problematiche che affliggono i Pendolari ed i Cittadini tutti che "convivono" con una linea ferroviaria che passa attraverso le case, le scuole, le fabbriche e le strade della nostra Riviera.

PROVINCIA: IN CONSIGLIO TRASPORTO FERROVIARIO ANCORA NEL MIRINO

Con un’espressione di opinione di Sonia Zarino (PD) sull’incendio di un locomotore a Zoagli con l’ennesimo pesante disagio sulle linee per i pendolari.

Genova, 7 - Basta “ragionare solo per emergenze, senza pianificare gli acquisti del materiale rotabile e le azioni per far fronte alle situazioni critiche”.

Lo ha chiesto con forza in Consiglio Provinciale alle Ferrovie Sonia Zarino (PD) che ha presentato in aula un’espressione di opinione sull’incendio di un locomotore a Zoagli il 5 ottobre scorso che ha causato gli ennesimi pesanti disagi sulle linee a viaggiatori e pendolari.

“Se la causa, come sembra probabile, è la vetustà del locomotore, significa che si continua a sottovalutare il pericolo di utilizzare questo materiale rotabile. I viaggiatori bloccati a Brignole dall’interruzione delle linee sono stati lasciati soli, senza alcun tipo di assistenza da parte delle Ferrovie anche se l’azienda ha quasi siglato il nuovo contratto di servizio per il trasporto locale. Evidentemente il monopolio in cui operano, riconfermato dal Governo per sei anni più altri sei, fa sentire alle Ferrovie una sorta di immunità in cui ritengono di poter imporre le proprie condizioni.”

Per Angelo Spanò (Verdi) “le Ferrovie evidentemente considerano importanti solo i treni superveloci, i pendolari importano poco, perché l’obiettivo è fare cassa. A Genova purtroppo è stata chiusa l’officina delle squadra Rialzo che era un fiore all’occhiello delle manutenzioni ferroviarie, ed è rimasta la deregulation.”

Per Paolo Bianchini (PDL) “quelli per le locomotive sono investimenti a dieci anni, quindi attengono a scelte politiche di una quindicina di anni fa, è inutile polemizzare sulle colpe di questo o di quel governo. Ciò che conta sono gli investimenti in infrastrutture, per l’alta velocità, liberando linee e mezzi su quelle esistenti. Gli incidenti ci sono sempre stati, l’obiettivo è renderli sempre più rari.”

Stefano Volpara (PD) considera “molto grave che il nodo del trasporto ferroviario, più volte discusso in questo Consiglio, resti ancora senza soluzione. C’è bisogno di infrastrutture, bisogna decidere quali realizzare e le principali sono quelle ferroviarie, però bisogna partire. E i treni locali restano uno scandalo sul quale il Consiglio Provinciale, con le altre istituzioni, deve prendere posizione con un atto forte.” Renata Oliveri (Gruppo Misto) distingue “una cosa è il trasporto nazionale, su cui gli interlocutori sono Ferrovie e governo, un’altra quello locale su cui le competenze sono anche della Regione, primo interlocutore per Provincia e Comuni su questo tema.”
07/10/2009 - 18:03 - Pro.No. 2009 883/199/5 - CONS - SV/sv

mercoledì 7 ottobre 2009

Incidente Zoagli: e la Procura di Chiavari?

Oltre all'inchiesta "tecnica" della Polizia Giudiziaria dei Vigili del Fuoco si auspicherebbe, dato le potenziali gravi conseguenze, maggiori forse di quelle di Viareggio, che avrebbe potuto produrre un'esplosione, un intervento d'indagine da parte della Procura di Chiavari al fine di rilevare responsabilità anche per l'assoluta mancata assistenza nei confronti dei Passeggeri rimasti passivamente coinvolti.
Ci piacerebbe sapere se esistono in eventi del genere (ed in questo caso non sono stati messi in opera) delle Procedure d'emergenza con interventi di protezione civile, sociale e sanitaria in caso di blocco prolungato di treni passeggeri. Ci piacerebbe sapere se esiste una pianificazione del transito di treni merci pericolose attraverso le nostre case su una linea ferroviaria per lo più adiacente a strade di grande comunicazione ("Aurelia") e se è veramente previsto dalla Divisione Cargo il transito di treni merci pericolose proprio negli orari di maggiore affluenza pendolare e di punta nelle diverse cittadine della Riviera.

Incendio al convoglio a Zoagli: parla la portavoce dei pendolari

da Il Secolo XIX - di Simone Schiaffino
La drammatica vicenda di Zoagli dell’altra notte, quando un principio di incendio ad un locomotore ha fatto rischiare l’esplosione di carri cisterna con residui di gas altamente infiammabile, ha avuto ripercussioni enormi sul traffico dei pendolari liguri.

Una persona, in particolare, la subito i ritardi nei treni che, la sera, da Genova portano alle località del levante. Ironia della sorte, quella persona è Sonia Zarino, portavoce del comitato pendolari del Tigullio, oltre che consigliere provinciale nelle fila del Pd. «E pendolare» tiene a precisare Zarino, che racconta la vicenda dell’altra sera da un osservatorio privilegiato, suo malgrado. «Mi trovavo a Genova Brignole, intorno alle 19,30, per tornare a Chiavari - spiega Zarino - peraltro ero appena uscita da un incontro in Regione con l’assessore ai Trasporti Enrico Vesco, proprio sul tema del problemi che i pendolari liguri lamentano da tempo: ritardi nei convogli, disagi, pulizia delle carrozze». La portavoce dei pendolari, che doveva salire su un treno in partenza per Chiavari pochi minuti prima delle 20, ha potuto assistere a tutte le fasi del disagio patito dai passeggeri che dal capoluogo dovevano recarsi a Levante. «Gli altoparlanti hanno gracchiato di qualche “problema tecnico” non meglio precisato - spiega il consigliere provinciale - e poi è iniziata una lunga attesa. Non sono stati previsti servizi di trasporto sostitutivi, e nemmeno si è saputa la stima dei ritardi. Alla fine sono arrivata a casa dopo mezzanotte. Per questo ho deciso di sollevare la questione durante la prossima seduta del consiglio provinciale».
Lo stesso sindaco di Zoagli, Rita Nichel, si è detta ieri molto preoccupata per quello che è accaduto nel territorio di sua competenza. «Sono estremamente allarmata per quello che può accadere quando si ha un territorio, come il nostro, che è intersecato da una linea ferroviaria ad alto traffico di convogli, per giunta con gallerie anche lunghe - dice il primo cittadino zoagliese -. Ringrazio tutti gli uomini che sono intervenuti. Ma giudico questo fatto un segnale inquietante». Intanto ieri si sono registrate le prime reazioni politiche sull’accaduto. «Non è pensabile che Trenitalia continui a mandare in giro treni pericolosi sui binari con una continua commistione tra traffico merci e passeggeri - ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco -: servono manutenzione e rinnovo del materiale rotabile. Trenitalia deve impegnarsi insieme al Governo per far sì che sulle ferrovie liguri e italiane non transitino più treni pericolosi». Mentre il capogruppo del Pdl in Regione, Gabriele Saldo, in una lettera all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie ha chiesto che venga aperta un’inchiesta. «È più che mai necessario - dice Saldo - garantire la sicurezza del percorso ferroviario dei convogli che attraversano la nostra Regione: nelle ferrovie c’è un uso di materiali troppo vecchi. Devono essere presi provvedimenti urgentemente».

lunedì 5 ottobre 2009

Locomotore in fiamme a Rapallo decine di treni bloccati e nessun autobus sostitutivo

Sent from my BlackBerry® wireless device

Biglietteria chiusa? Emettitrice guasta? Il controllore non si trova? Risultato: 100 euro di multa

Questo è il resoconto di una ennesima ingiustizia nei confronti degli utenti liguri, che sempre più spesso si trovano nell’impossibilità di fruire del servizio per cui pagano già il 65% dei costi attraverso le tasse solo perché il gestore (Trenitalia) non li mette in condizione di acquistare i biglietti in modo semplice e lineare.
Ecco dunque cosa ci scrive la nostra sfortunata amica:

“Questa mattina (domenica 4 ottobre, ndr) ho preso con mia figlia un treno da Lavagna, per recarmi a Sestri Ponente. Arrivata in stazione abbiamo visto che non funzionava la biglietteria automatica (succede spesso), non c'è altro modo per fare il biglietto per cui siamo salite sul treno. Abbiamo guardato se saliva il controllore ma non l'abbiamo visto, un altro signore nella nostra situazione ha vagato un po' avanti e indietro per cercare qualcuno, il treno era praticamente vuoto, poi si è seduto. Abbiamo pensato di aspettare il controllore e dirglielo sul momento, anche perchè la scorsa estate mi era capitata la stessa cosa e il controllore mi aveva fatto il biglietto tranquillamente dicendomi che sapeva del problema di Lavagna. Insomma arriva il controllore (è salito probabilmente due stazioni dopo) e non ha sentito ragioni (sapeva benissimo che non funzionava la biglietteria di Lavagna in quanto me lo ha confermato, ma secondo lui dovevamo cercarlo sino a quando non lo trovavamo) mi ha fatto una multa di 100,00 euro più biglietto. Tra l'altro non ho voluto firmare il verbale e mi ha detto che non firmando mi arriverà la multa raddoppiata. Ha chiesto i miei dati ovviamente per farmi il verbale, gli ho chiesto i suoi e mi ha detto che al massimo poteva rilasciarmi il numero di matricola.”

Analizziamo il racconto:

  • Era domenica, biglietteria chiusa, emettitrice guasta, nessuna possibilità di acquistare un biglietto. Dovevano forse preventivare il viaggio giorni prima? Non si è neppure più liberi di decidere di partire un treno la mattina stessa, magari solo perché c’è il sole e viene voglia di fare una gita?
  • La signora conferma che spesso la biglietteria automatica a Lavagna è fuori servizio, e che anche i controllori ne sono a conoscenza.
  • Le due passeggere non hanno visto nessuno all’atto di salire in treno, eppure il marciapiedi di Lavagna è piuttosto dritto, ma allora, dov’era il controllore?
  • Un altro passeggero lo ha cercato in treno, ma senza risultato. Tra l’altro, se pensiamo a persone anziane o con bagagli non è per nulla semplice camminare su un treno in movimento, rischiando di cadere e magari ferirsi o rompersi un osso;
  • Il controllore sapeva benissimo che a Lavagna non si poteva fare il biglietto, eppure solo per il fatto di non essere stato “avvertito” (eppure l’avevano cercato) ha fatto la multa. Ma perché occorreva avvertirlo se lui stesso lo sapeva?

Concludendo, ancora una volta un regolamento vessatorio nei confronti dell’utenza colpisce ingiustamente i cittadini che vedono così ulteriormente compresso il loro diritto alla mobilità.
Il tutto mentre le inchieste giornalistiche denunciano come il denaro pubblico sia utilizzato per favorire imprenditori senza scrupoli piuttosto che realizzare opere ferroviarie realmente utili al Paese.

Il contratto di servizio così come è stato predisposto (e non ancora firmato) rischia di lasciare senza difese i cittadini di fronte allo strapotere del gestore, che in completa autonomia e senza alcun contrappeso decide cosa è giusto e cosa no, si fa i regolamenti a suo uso e consumo, così come le carte dei servizi, documenti senza alcun valore reale.

In questo caso bastava che, accertata l’impossibilità di fare il biglietto a Lavagna, il controllore lo staccasse in treno, senza sovrapprezzi, dato che già troppi sono i disservizi che gli utenti subiscono. Questo chiediamo da tempo, perchè, lo ripetiamo, viaggiare sul treno è un diritto di noi cittadini paganti i servizi tramite le tasse, al pari di chi usufruisce della sanità o della scuola pubblica.

Quello che fa rabbia è che Trenitalia non è per nulla interessata a soddisfare l’utenza, perché tanto i soldi che prende dalla Regione, ossia da tutti noi, le bastano e le avanzano e, per quel che le interessa, i treni regionali potrebbero viaggiare anche vuoti. Così noi paghiamo per non potere usare il servizio promesso. Ma non basterebbe questo per rescindere il contratto di servizio e indire finalmente una gara, così come il Piemonte ma anche altre regioni stanno pensando di fare? Non ci si rende conto del fatto che siamo ormai all’emergenza?

venerdì 2 ottobre 2009

Vota ed esprimi la tua opinione sull'utilizzo dei soldi delle sanzioni a Trenitalia!

Dì la tua, come vorresti che la Regione impiegasse i soldi delle sanzioni? Il blog dei Pendolari Liguri lancia un sondaggio online dove potrai votare l'impiego dei soldi che Trenitalia dovrà restituire alla Regione quale sanzione per i disservizi degli ultimi mesi.

Bonus 2009: incontro in Regione

Lunedì 5 ottobre, alle ore 18.00 è convocato il tavolo regionale sui trasporti per parlare di come destinare i proventi delle sanzioni che la Regione Liguria ha comminato a Trenitalia per i disservizi dei mesi scorsi. In primo piano il bonus, che se applicato con le modalità dell'anno scorso permetterà ai detentori di abbonamenti mensili ed annuali di avere un mese gratis o, in alternativa, la restituzione di una percentuale sul costo dell'abbonamento.
Sarà questa anche l'occasione per fare il punto sullo stato del Contratto di Servizio, non ancora formalmente firmato perchè mancano alcuni adempimenti, tra cui la legge regionale che finanzierà l'acquisto dei nuovi treni.

giovedì 1 ottobre 2009

L'AV protagonista di Presa Diretta - domenica sera su RAI 3

“PRESADIRETTA” di Riccardo Iacona

QUINTA PUNTATA: “LA STANGATA”

Domenica 4 ottobre Ore 21.30

18 anni fa e’ stato presentato per la prima volta il progetto della TAV. Era prevista una spesa di 15 miliardi euro, quasi tutto da capitali privati. I politici dell’epoca, infatti, avevano promesso che l’opera si sarebbe in parte autofinanziata e che il 60 per cento dei quindici miliardi necessari alla sua realizzazione sarebbero arrivati da investitori.La realtà e’ stata ben diversa: i quindici miliardi sono già diventati 32 e ancora la TAV non e’ finita. Purtroppo l’alta velocità e’ tutta a carico del cittadino che la sta pagando con le tasse perché per trovare i fondi lo stato italiano si e’ indebitato per decenni. Ci vorranno due generazioni per saldare il debito che ha contratto.

Non dimentichiamo che: il 95% dei viaggiatori del treno lo fa su distanze brevi e medie. Gli utenti dell'AV costituiscono oggi solo il 5%. E' una spesa giustificata? E inoltre: l'AV è pensata per integrarsi con il resto della rete, oppure è pensata come una rete a sè stante, incapace di fare sistema con le linee esistenti? E' davvero pensata anche per portare le merci e togliere TIR dalle nostre autostrade?

A queste domande oggi noi rispondiamo tre volte NO:

  • la spesa è stata troppo elevata e tutta carico del pubblico, mentre a beneficiarne è una fetta esigua di utenti. Tutti gli altri arrancano su vecchie carrette e pagano le spese per gli altri;
  • l'AV è pensata FIN DALL'INIZIO per fare rete a sè, tanto è vero che i locomotori dell'AV hanno caratteristiche tecniche tali che li rendono non utilizzabili sulle restanti tratte e viceversa i treni "normali" non possono percorrere i binari dell'AV. Ma la cosa davvero grave è che non si è pensato a come connettere efficacemente i nodi delle stazioni e permettere un reale interscambio di passeggeri tra rete ad alta velocità e rete "normale"; questo è avvenuto perchè quello che interessava i fautori dell'AV era solo fare concorrenza all'aereo sulle tratte più remunerative, ossia Roma-Milano o, al più, Napoli-Milano;
  • anche il trasporto di merci è una pura illusione e un pretesto per giustificare l'esborso di denaro pubblico: le merci non hanno bisogno di andare a 300 all'ora, hanno semmai bisogno di una catena logistica che renda il trasporto su ferro competitivo con il camion sulle tratte lunghe. In altre parole, non serve fare viaggiare velocissime le merci sulla ferrovia se poi per caricare le merci dal porto al vagone ci si impiega 3 giorni!

in conclusione, a chi ha giovato davvero l'AV? Per il momento, ha giovato ai consulenti, ai costruttori e soprattutto alle banche, che intascano ogni anno 2 miliardi di euro come rimborso del prestito contratto dallo Stato.

E ai pendolari, coloro cioè che lavorando ogni giorno mandano avanti l'economia? Carrette vecchie di 40 anni, ritardi, sporcizia, soprusi veri e propri. Siamo al paradosso: chi paga le tasse, tutte e in anticipo, ha in cambio un servizio più che scadente.

Sia ben chiaro: noi vogliamo pagare le tasse e ricevere indietro dei servizi efficienti: questo vogliamo noi lavoratori e cittadini di uno Stato civile, a questo abbiamo diritto e per questo lotteremo.

Carrozze chiuse, ancora disagi per i pendolari savonesi

Riportiamo una segnalazione da Savona su un problema ricorrente:

Il treno 11363 VENTIMIGLIA -BRIGNOLE in partenza alle 7.26 da Savona arriva spesso in stazione con alcune carrozze chiuse perche`, mi hanno detto, il personale che consente di gestire anche tali carrozze sale a Savona.

Inoltre, molte carrozze aperte hanno le porte rotte

Risultato: quando cio` accade i passeggeri che salgono verso il fondo del treno e quelli che salgono in corrispondenza delle porte rotte devono ammassarsi sulla prima porta utile, attendere la discesa dei passeggeri arrivati e poi salire. Nel caso delle carrozze chiuse, se si riesce a salire, occorre attendere in piedi l'arrivo del personale che apre le carrozze chiuse e che , mi dicono, fa gia` uno strappo al regolamento perche` l'operazione andrebbe fatta a treno fermo in stazione.

Le porte rotte sono un evidente problema di scarsa manutenzione come altri (condizionamento rotto, luci spente, sporcizia etc.) ma il problema delle carozze chiuse mi pare un puro problema organizzativo e di regolamento anche se, probabilmente qualcuno, ogni tanto, ci mette un po' di buon senso e le apre prima per andare incontro all'utenza.

Poiche` spesso su queste cose si creano dei momenti di tensione fra passeggeri e personale e, comunque, sempre , degli inevitabili ritardi, sarebbe possibile sapere da Trenitalia con precisione:
a) cosa prevede il regolamento
b) e` possibile organizzare le cose in modo che le carrozze arrivino sempre a Savona gia` aperte e pronte e , magari, accoglievoli come dovrebbero essere?

Condividi