martedì 30 giugno 2009

Solidarietà alle vittime di Viareggio

Scriviamo queste poche righe, con le lacrime agli occhi, pensando alle vite straziate di tanta gente colpita dell'immane tragedia di questa notte. A loro e alla comunità di Viareggio vanno la nostra vicinanza e la nostra solidarietà.

martedì 23 giugno 2009

la Regione e Tenitalia si impegnano per l’acquisto di nuovi treni e per il blocco delle tariffe fino al 2010

Si è svolto questa mattina, presso la Regione Liguria, l’incontro tra l’Ass. Vesco e i rappresentanti dei Pendolari, Associazioni, Consumatori e Sindacato sul tema del nuovo Contratto di Servizio.

I punti della bozza di intesa sugli impegni finanziari
La trattativa tra Regione e Trenitalia, caratterizzata da frequenti contrasti e momenti di rottura, sembra essersi ricomposta almeno sul fronte degli impegni finanziari. L’Ass. Vesco ha illustrato una bozza di intesa i cui punti salienti si possono così riassumere:
  • Blocco delle tariffe regionali per tutto il 2009 e il 2010;
  • Mantenimento della tariffa integrata Trenitalia-AMT;
  • Adeguamento delle tariffe di circa il 5% a partire dal 1° gennaio 2011 ed in seguito aumenti in base all’andamento dell’inflazione certificata dall’Istat;
  • Gli eventuali aumenti della tariffa integrata dovranno essere concordati insieme al Comune di Genova;


La Regione si impegna, fra l’altro, a:

  • Corrispondere l’IVA sulla quota di finanziamento statale di 23 milioni (pari a 2.200.000 euro all’anno);
  • Corrispondere 1.000.000 di euro l’anno per l’integrazione tariffaria con AMT;
  • Corrispondere 500.000 euro l’anno quale ulteriore contributo;
  • Corrispondere 278.000 euro annui per l’istituzione del nuovo treno che permetterà agli studenti che provengono dal levante di arrivare a Chiavari la mattina in un orario più confacente alle loro esigenze;
  • Investire (previa approvazione di apposita legge) 2.600.000 euro l’anno per 24 anni nell’acquisto di nuovi rotabili che rimarranno di proprietà della Regione;

I rotabili finanziati dalla Regione rimarranno di sua proprietà
Quest’ultimo punto è particolarmente importante e accoglie una nostra richiesta che da tempo rivolgiamo alla Regione, ossia quella di diventare gradualmente proprietaria del parco rotabile regionale al fine di poterne disporre in piena autonomia e soprattutto in vista di una futura gara. Questa è ahimè, come sappiamo, una possibilità che purtroppo la recente modifica della Legge 422 rende più lontana nel tempo, e tuttavia pensiamo sia giusto cominciare a lavorare per dotare la Regione di un proprio parco in modo da poter, un giorno, decidere di procedere con l’affidamento del servizio tramite una gara.

Attualmente tale scelta è resa molto difficile anche dal fatto che la Regione, non disponendo di un parco rotabile proprio, non riesce a reperire operatori in grado di sostenere l’onere di fornire anche i rotabili necessari. Quando invece fosse la Regione a fornirli, automaticamente sarebbe molto più facile trovare, mediante gara, un gestore cui affidare il servizio.

Gli impegni di Trenitalia
Trenitalia si è impegnata, dal canto suo, in un vasto programma di acquisto di locomotive e carrozze: 2,5 miliardi di euro che dovranno essere forniti entro la durata del contratto di servizio. Purtroppo, conoscendo la puntualità di Trenitalia, sarà importante fissare dei paletti e delle penali molto severe in caso di ritardi.

Il Liguria stiamo ancora aspettando 2 nuovi convogli già finanziati dalla Regione e ad oggi non ancora consegnati, nonostante l’accodo fosse quello di consegnarli entro il 2007.

Entro il 2011, oltre a quelli già pagati e deliberati dalla Regione, dovrebbero essere consegnati come minimo altri 6 treni nuovi.

Trenitalia si impegna inoltre ad effettuare la risagomatura delle gallerie tra Sestri Levante e La Spezia, per permettere il passaggio di treni quali i Vivalto, e a lasciare libere le aree di Prà non più interessate dalla circolazione ferroviaria.

Le sanzioni
Restano e sono potenziate le sanzioni in caso di inadempienza. A quelle già previste per ritardi, soppressioni, poca manutenzione e scarsa pulizia si aggiungono quelle per la carenza di informazioni a bordo treno ed in stazione.

I costi
La Regione richiede, a nostro avviso molto opportunamente, che sia un organismo terzo ad effettuare il controllo e la certificazione della congruità dei costi del servizio proposti da Trenitalia: questo perché trattandosi di una posizione di monopolio, non è possibile effettuare una scelta tra diverse offerte e stabilire quindi l’effettiva rispondenza dei costi vantati alla realtà del mercato.

Vorremmo che questo metodo fosse esteso maggiormente andando a monitorare anche la soddisfazione degli utenti, come peraltro prevedeva la legge finanziaria 2008, utilizzando tale parametro per erogare incentivi o, all’opposto, sanzioni.

Carta Tutto Treno
La Carta Tutto Treno viene confermata agli stessi costi e, per inciso, sta dimostrando la sua utilità anche ora che molti IC vengono “trasformati” in ESCity, dato che è valida anche per tale categoria di treni.

Aspettando la bozza del Contratto
Fin qui, le novità dell’accordo sulle risorse. Resta a questo punto da valutarsi la bozza del contatto vero e proprio, bozza che dovrebbe prendere forma nei prossimi giorni e contenere, così almeno auspichiamo, quelle specifiche tecniche e prestazionali di cui spesso abbiamo parlato e scritto nei nostri documenti programmatici sul tema del Contratto di Servizio.

Ci rendiamo conto del fatto che l’impostazione del Contratto, il famoso Catalogo, è fortemente criticabile e che la sua accettazione sic et simpliciter da parte di alcune regioni abbia costituito un precedente difficilmente superabile. Restiamo dell’opinione che il principio ispiratore della formula a Catalogo sia sbagliata e non tenga conto della necessità di garantire un minimo livello di servizio a partire dal quale si può iniziare a ragionare sui servizi aggiuntivi e “opzionali”. Questo non succede, e vengono poste le basi per delle disparità anche molto forti nel trattamento riservato agli utenti delle diverse regioni.

Temi come l’ottimizzazione dei tempi di percorrenza, ad esempio, ci sembrano davvero fondamentali, così come l’abbattimento dei treni soppressi e dei treni in ritardo.
Altri temi, come la possibilità di effettuare il biglietto in treno a certe condizioni, la possibilità di salire su un treno qualsiasi in caso di ritardo o di perdita di coincidenza, ecc., sono da affrontare in sede di conferenza Stato-Regioni, di cui torniamo a chiedere urgentemente la convocazione.

Entro il 15 luglio, così ci è stato detto dall’Ass. Vesco, bisognerà firmare il contratto di sevizio definitivo, dopo di che per 6 anni avremo fissato il gestore del servizio regionale.
Per questo riteniamo che occorra fare una riflessione molto attenta sui dettagli operativi del contratto stesso e lavorare fino all’ultimo minuto per ottenere tutti i possibili miglioramenti e le salvaguardie nei confronti dell’utenza e della qualità del servizio.

Migliorare il servizio non significa necessariamente, è bene precisarlo, chiedere ulteriori risorse rispetto a quelle stanziate: a volte si tratta di spendere bene i soldi, acquistando ad esempio rotabili adatti al nostro territorio e facilmente manutenibili. A volte si tratta di organizzare meglio le cose, prendendo come punto di partenza le esigenze degli utenti e attorno a queste costruire il servizio.

La Regione è da tempo in prima linea per ottenere il massimo in questo senso, e siamo riconoscenti all’Ass.re Vesco e allo stesso Presidente Burlando per aver condotto una trattativa spesso difficile e per nulla scontata.

Saremo chiamati ancora una volta al confronto in occasione della presentazione della bozza di contratto di servizio, secondo una prassi consolidata ormai da anni e che non ha trovato in altre Regioni italiane una così compiuta forma di democrazia partecipata.
Pensiamo che sarà un momento davvero importante e fondativo perché si tratterà di porre le basi per un percorso che inizia oggi e continuerà nei prossimi anni.

Poter introdurre nel contratto di servizio elementi di valutazione oggettivi e misurabili in termini prestazionali (tempi di percorrenza, puntualità, livelli di pulizia, ecc.) appare ora più che mai l’unico mezzo per costringere Trenitalia ad un reale impegno a migliorare il servizio reso all’utenza. Su questo ci sentiamo di offrire il nostro impegno e la nostra collaborazione, avendo come unico scopo il conseguimento di un risultato soddisfacente per tutti.

lunedì 22 giugno 2009

I Pendolari convocati da Vesco per esaminare la bozza del nuovo contratto di servizio

E' stato convocato per domani mattina, alle ore 10.00, il tavolo regionale che riunisce Regione, Pendolari, Consumatori e Sindacati in occasione della presentazione della bozza di contratto di servizio attorno alla quale sarebbe stata raggiunta una prima intesa tra Regione e Trenitalia. Tra la novità dovrebbero esserci più consistenti impegni economici da parte delle due parti, ed in particolare per quel che riguarda il materiale rotabile. La Regione si sarebbe infatti impegnata ad un sostanzioso finanziamente per l'acquisto di nuovi treni, a patto però di mantenerne la proprietà, diversamente da quanto accade ora, visto che Trenitalia incamera i soldi ma non è particolarmente sollecita ad onorare gli impegni in questo senso. Ricordiamo che stiamo ancora aspettando 3 nuovi Vivalto finanziati ma mai consegnati.

venerdì 19 giugno 2009

Regione Liguria - Trenitalia: proseguono gli incontri per il nuovo contratto di servizio

comunicato stampa Regione Liguria

Confermata l'integrazione tariffaria tra AMT e Trenitalia nel Comune di Genova. Individuate le risorse per l'ammodernamento della flotta dei treni regionali

Le trattative sul rinnovo del contratto di servizio per il trasporto ferroviario regionale tra Regione Liguria e Trenitalia, scaduto il 31 dicembre 2007, sono riprese nella giornata di ieri, si sono protratte fino a tarda notte e stanno proseguendo, in un clima costruttivo e con il coinvolgimento dei più alti vertici della Regione e di Trenitalia.Nel corso degli ultimi incontri sono state trovate adeguate soluzioni ad alcuni dei nodi principali ed è stato individuato un percorso di lavoro da seguire nei primi giorni della prossima settimana, compatibilmente con gli impegni delle parti. A breve verrà anche convocato dalla Regione Liguria il tavolo con Sindacati, Consumatori e Pendolari per poter disporre del fattivo contributo di tutte le parti interessate al rinnovo del contratto.Un primo accordo già raggiunto riguarda il mantenimento del sistema di integrazione tariffaria, nel Comune di Genova, tra AMT e Trenitalia. A ciò si aggiunge la manifestata disponibilità della Regione a compiere quegli sforzi finanziari che, unitamente ad un analogo sforzo di Trenitalia, costituiranno la concreta premessa economica per pianificare il necessario ammodernamento della flotta regionale.

porte rotte, inno alla trascuratezza e alla mancanza di sicurezza

blocco su porta guasta di IC - non era l'unica porta chiusa così sullo stesso treno

ecco il blocco nel contesto della porta dell'IC - tempi di salita e discesa dei passeggeri molto dilatati a causa del minor numero di porte disponibili. E, infatti siamo arrivati a Genova in ritardo di circa 20 minuti

porta di regionale sbarrata da chissà quanto tempo...

Porte rotte tenute insieme con lo spago: ecco la condizione dei nostri treni

Incontro Vesco-Laguzzi: ultimo tentativo di intesa

Ieri si è svolto un incontro tra l'ass.Vesco e il direttore del comparto passeggeri ing. Laguzzi, che aveva lo scopo di chiudere sul contratto di servizio. La trattativa si annunciava quanto mai difficile poichè la Regione chiedeva maggiori garanzie sugli investimenti e sul blocco delle tariffe.
Come sia andata, non è ancora noto poichè ancora ieri sera non vi erano annunci di sorta. In caso di rottura definitiva la parola passerebbe ai tribunali, Trenitalia tuttavia non taglierebbe il servizio, che verrebbe comunque fornito fatturando gli importi ritenuti "congrui" dall'azienda.
Su questa strada paiono incamminate anche le altre regioni del nord, che rifiutano l'impostazione del contratto di servizio così come proposto da Trenitalia e premono per un maggiore impegno di Trenitalia sul fronte della qualità dei servizi, avendo però fino ad oggi ottenuto scarsa attenzione da parte dell'azienda di trasporto.

Restiamo in attesa degli sviluppi per vedere cosa dobbiamo attenderci per i prossimi anni.

giovedì 18 giugno 2009

Ferrovie, assessore Vesco: "Ripristinare le fermate di Sestri Levante sui servizi Eurostar City"

Ripristinare le fermate di Sestri Levante sui servizi di Eurostar City 9789, 9794 e 9796. Lo chiede l'assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco a Trenitalia a causa delle variazioni dei treni subiti con l'entrata in vigore dell'orario estivo dal 14 giugno, a seguito della trasformazione di diverse coppie di Intercity plus in Eurostar City lungo la direttrice Torino/Savona-Genova-Livorno-Roma- Napoli che hanno subito inoltre variazioni per quanto riguarda destinazione, numero delle fermate e valore della tariffa.

"Abbiamo preso atto con soddisfazione - ha sottolineato l'assessore Vesco - che alcune località della Riviera di Levante, come Chiavari e Rapallo, hanno tratto vantaggio dalle variazioni, potendo beneficiare delle fermate aggiuntive di alcuni dei servizi in oggetto". "Purtroppo però - ha continuato Vesco - la stazione di Sestri Levante, importante nodo d'interscambio della riviera ligure soprattutto per le località turistiche delle Cinque Terre, è stata penalizzata e ha perso le fermate di 3 convogli".

"Considerato che l'amministratore delegato di Trenitalia aveva offerto ampie assicurazioni alla Regione in merito al mantenimento dell'offerta di servizi IC, ho scritto una lettera a Trenitalia per chiedere il ripristino delle fermate di Sestri Levante sui servizi ESCity 9789, 9794 e 9796". Secondo l'assessore regionale ai Trasporti "Il mantenimento delle fermate rappresenta un obiettivo importante per agevolare la mobilità degli utenti liguri e per dare risposta all'esigenza di collegamento diretto tra il nostro territorio e altre importanti località italiane".

martedì 16 giugno 2009

Fs, Vesco: Nessuna soppressione di treni, riprese le trattative con Trenitalia Spa

L'assessore regionale ligure ai Trasporti, Enrico Vesco interviene sulla minacciata soppressione di treni cui la stampa ha dato ampio risalto nei giorni scorsi.

"Credo doveroso smentire alcune notizie che parlano di soppressioni di convogli ferroviari. Confermo, infatti, che tutti i treni in servizio la scorsa settimana sulle linee liguri continuano e continueranno a circolare regolarmente e che oggi, venuto meno l'ultimatum di Trenitalia, sono riprese le trattative tra l'azienda e la Regione per la definizione del nuovo Contratto di Servizio".

"Vorrei puntualizzare inoltre che con l'entrata in vigore dell'orario estivo Trenitalia aveva già ristampato orari e cartelloni informativi privi dei treni che aveva minacciato di sopprimere che, pertanto, dovranno essere al più presto corretti".

domenica 14 giugno 2009

(DIS) informazioni - atto secondo

L'amico Stefano ci ha fornito altre testimonianze sull'efficienza della segnalatica della stazione di Genova Principe.
I pendolari e i turisti, specie se stranieri, ringraziano!
Ecco spiegati gli aumenti di prezzo dei biglietti: calcolano i chilometri in base a queste indicazioni!!!

Genova - Acqui Terme via Zurigo


Genova - La Spezia via Schaffausen


Genova - Novara via Crotone!!!

Basta con i Contratti di Servizio scritti da Trenitalia: spetta alla Regione definirne obbiettivi e contenuti

Qualche giorno fa Trenitalia, nella persona dell’ing. Giancarlo Laguzzi, Direttore Divisione Passeggeri, ci ha dato la sua versione dei fatti circa lo stallo delle trattative sul rinnovo del contratto di servizio. Trenitalia vuole più risorse per colmare il gap causato dall’inflazione che, a suo dire, avrebbe reso largamente insufficienti i corrispettivi pagati dalla Regione in questi ultimi anni.

C’è da dire che, negli stessi anni, molti costi sono stati tagliati a cominciare dal personale, che ha visto una diminuzione di più della metà, a livello italiano: da 200.000 e passa dipendenti le FS sono passate a circa 90.000, e a tutt’oggi il turnover è largamente bloccato. Non ci sono certo stati investimenti in rotabili, dato che il parco mezzi ha un’età media di 30 anni. Molte stazioni e biglietterie sono state chiuse e dimesse, per non parlare dei tagli alle linee e ai binari o le vendite di patrimonio immobiliare. Quindi non si capisce come mai i costi siano lievitati in modo così considerevole.

Qualche malizioso potrebbe far notare come invece non si sia badato a spese per l’Alta Velocità, che ha ingoiato miliardi su miliardi di euro allo scopo di trasportare un 5% di passeggeri sul totale italiano, ma sarebbe subito tacciato di passatismo e disfattismo.

Quella che è certa è la diminuzione costante della quantità e della qualità dei servizi resi all’utenza: treni sempre più sporchi, poco puntuali o addirittura soppressi; stazioni semichiuse, ridotte a luoghi inospitali o, quelle con un certo traffico di passeggeri, a centri commerciali rigurgitanti di pubblicità e dove però è difficile anche trovare il binario giusto.

D’altro canto, duole constatarlo, si riscontra una certa carenza di progettualità anche da parte di chi dovrebbe del servizio ferroviario e della mobilità in genere dare una visione d’insieme, una pianificazione complessiva in grado di dettare le regole e le priorità alle quali il gestore del servizio sia chiamato a dare risposte adeguate.

In questo senso, il passaggio delle competenze alle Regioni è avvenuto senza un reale cambio di visione nei confronti di Trenitalia, cui si è continuato a delegare di fatto l’organizzazione del servizio, senza stabilire con essa un adeguato contraddittorio come si conviene con un fornitore del servizio pubblico.

Il Contratto di Servizio sconta questa carenza di progettualità e, specie nella versione a Catalogo propugnata da Trenitalia, rischia di rendere impossibile ogni reale tentativo di proporre una visione organica del trasporto ferroviario, che viene spezzettato in una miriade di voci e di prezzi, quasi che fosse un puzzle indifferentemente componibile, e non il frutto di una organizzazione complessiva che, partendo dai bisogni del territorio, sia in grado di darvi risposte soddisfacenti.

Non vi è analisi del territorio, dei trend futuri, non vi è spiegazione alcuna circa i costi se non generiche affermazioni. Non vi è soprattutto l’impegno ad adottare politiche commerciali che incentivino l’uso del mezzo pubblico ferroviario. Al contrario, si chiede di più (al pubblico) senza offrire nulla in cambio, anzi se possibile si tende a peggiorare i servizi regionali per travasare quanti più utenti è possibile su IC, Eurostar e compagnia, un magnifico esempio di conflitto di interessi che il monopolio di Trenitalia non può certo scalfire.

Le Regioni (quelle che non hanno ancora firmato) si trovano a questo punto in una impasse, poiché la necessità di trovare una soluzione si scontra con l’impossibilità di esercitare una reale forza contrattuale nei confronti di un monopolista sponsorizzato dallo Stato che però non pare interessato a fornire risorse adeguate alle Regioni per pagare il prezzo imposto da Trenitalia.

La sola via d’uscita praticabile pare essere, a questo punto, una moratoria della firma del contratto di servizio che consenta un radicale ripensamento della struttura del contratto di servizio partendo dai bisogni dei cittadini e traducendosi in pianificazione complessiva della mobilità ferroviaria.

Il Contratto lo devono scrivere le Regioni, non Trenitalia.

Occorre definire un concetto di servizio-base garantito, a partire dal quale vi potranno essere servizi a catalogo, ma limitati come dei veri “optional” e non estesi, come prevede oggi il “catalogo”, a tutti gli aspetti, anche quelli più essenziali come le pulizie, il tipo di materiale rotabile, l’apertura delle biglietterie, ecc.

Noi abbiamo già dato il nostro contributo proponendo un documento molto articolato dove sono stati individuati una serie di obbiettivi di cui nel nuovo contratto proposto da Trenitalia non sembra esserci traccia, così come non vi è traccia di una visione organica e complessiva del trasporto pubblico. Cosa del tutto scontata, dato che l’interesse di Trenitalia non è ormai quello di far funzionare la mobilità ma quello di fare degli utili.

Torniamo quindi al Contratto di Servizio, ridefiniamone il contenuto in funzione dei reali obiettivi degli utenti, questo è il senso della nostra proposta di collaborazione e siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre abbiamo fatto in questi anni. Accontentarsi della proposta di Trenitalia sarebbe l’ennesima soluzione al ribasso, e non verrebbero affrontati i nodi reali del trasporto ferroviario, ossia l’esigenza di partire da una visione strategica che lo ponga al centro delle politiche di sviluppo territoriale.

sabato 13 giugno 2009

(DIS) informazioni


Stazione di Genova Brignole:

A Ventimiglia passando per La Spezia....(????)

Per non parlare dello stato pietoso delle lettere mobili e del display



A Sestri Levante passando per Ventimiglia!!!

I turisti italiani e stranieri ringraziano per le utili e puntuali informazioni!!!



L'orario ufficiale dovrebbe essere valido fino a dicembre 2009


venerdì 12 giugno 2009

Trenitalia non può cambiare le carte in tavola: i tagli sono interruzione di pubblico servizio

Di questi tempi in cui il rispetto delle regole pare diventare sempre più una pratica polverosa, mentre l’arroganza e la sopraffazione sembrano trionfare, Trenitalia non si sottrae al trend vincente, e si appresta a compiere un vero e proprio colpo di mano sul servizio ferroviario regionale ligure.

Dal 14 giugno, se non vi saranno ripensamenti dell’ultima ora, molti treni e fermate verranno soppressi. Ma non solo: sono previste chiusure di altre biglietterie e stazioni, aumenti tariffari mascherati da cambi di nome e da prenotazioni obbligatorie. Il tutto senza che vi sia una reale e minima miglioria sul piano della qualità e dell’efficienza. Insomma: meno servizi, maggiori costi.
Trenitalia ha assunto un atteggiamento più arrogante e più intransigente, negli ultime settimane, anche grazie al rafforzamento della posizione di monopolio che Trenitalia ha conquistato con la legge fortemente voluta e approvata dal nostro Governo, che per inciso è anche l’azionista del gruppo FS.

E’ certo singolare vedere persone come Tremonti, o lo stesso Presidente del Consiglio, che per anni hanno martellato l’opinione pubblica con la necessità di introdurre più mercato nei servizi pubblici, diventare improvvisamente statalisti, impedendo che si facciano gare serie per l’assegnazione del servizio.

E allora, via libera a Trenitalia di fare quello che più le aggrada: tagliare treni, chiudere biglietterie, sopprimere fermate, non tenendo nel minimo conto del fatto che migliaia di persone hanno programmato la loro vita in funzione di quegli orari che dovevano, per lo meno, durare fino a dicembre, come è scritto sui pannelli attualmente affissi nelle stazioni.

E allora? Non è forse questa una inadempienza contrattuale?

Qualche esempio, tanto per chiarire:

Sulla tratta Genova - La Spezia l'IC Plus 503 Boccanegra da Savona per Napoli diventerà un ES City. Chi per poterlo utilizzare in combinazione con i regionali da Sestri Levante ha acquistato specificatamente la carta TuttoTreno, non lo potrà più fare perché tale fermata verrebbe soppressa.
Queste persone si sono fidate dell’orario, che riportava la data di validità fino a dicembre 2009.

Sulla tratta Genova-Ventimiglia sono previsti tagli su 7 treni, mentre su quella Genova-La Spezia i tagli previsti riguardano 5 treni: anche qui servizi promessi in base ai quali i pendolari, mesi fa, hanno acquistato abbonamenti e Carta Tutto Treno, vengono tagliati vanificando programmazione e investimenti dei pendolari.

Nuove regole per gli espressi: da lunedi' prossimo 14 giugno chi li dovra' utilizzare deve essere in possesso di un biglietto dedicato con prenotazione obbligatoria del posto, e in particolare chi possiede biglietti regionali ordinari dovra' chiedere in biglietteria il cambio del biglietto. L'obbligo della prenotazione NON vale per i possessori di abbonamento che possono continuare ad utilizzare i treni ma non hanno la garanzia del posto a sedere: come sempre gli abbonati vengono trattati nel modo peggiore, malsopportati e ritenuti dei pesi morti, più che dei passeggeri paganti due volte, quali noi siamo!

E’ prevista la chiusura delle stazioni di Busalla, Cogoleto, Voltri, Nervi e Imperia. Nel contratto di servizio “a catalogo” tutto ha un prezzo: tenere aperta la biglietteria, i servizi igienici, la sala d’aspetto. Se non paghi, via il servizio. Al limite, giusto in teoria, ma quanto ai costi, chi li quantifica? E, una volta quantificati, dovrebbe essere lo Stato a mettere i soldi, trasferendoli alle Regioni, dato che le Regioni non hanno autonomia impositiva per il TPL. Altrimenti è tutto uno scarica-barile, con Trenitalia che chiede di più e nello stesso tempo appartiene allo Stato, che eroga i soldi alle Regioni per pagare il TPL: un grande carosello dove a rimetterci come al solito siamo noi, gli utenti, attoniti spettatori paganti grazie alle nostre tasse e biglietti.

Le trattative non si fanno sotto ricatto: Trenitalia sospenda i tagli

Tutti auspichiamo che le trattative per il rinnovo del Contratto di Servizio possano riprendere, ma non si possono fare trattative sotto ricatto.

Trenitalia sospenda i tagli del servizio previsti per il 14 di Giugno, dando un segno di buona volontà ed attenzione alle esigenze della cittadinanza, e questo potrà facilitare una ripresa del dialogo. D'altronde non sarebbe pensabile una trattativa serena a tagli fatti.

La Regione ha più volte ribadito che i fondi richiesti sono stati erogati, risulta quindi poco comprensibile la minaccia di ulteriori tagli e della disdetta della tariffazione integrata. Anzi, la trattativa sul Contratto di Servizio deve avere come obiettivo un trasporto ferroviario all'altezza delle aspettative della cittadinanza oltre agli aspetti finanziari.

Ma ricordiamo ancora una volta che Trenitalia è un'azienda il cui azionista è lo Stato, cioè i Cittadini, e la sua funzione è di garantire una mobilità soddisfacente per i cittadini stessi. Tutti sono d'accordo che per fare un buon servizio occorrano risorse e siamo i primi a dire che è necessario investire di più sul trasporto pubblico, ma non sono le risorse in più che automaticamente migliorano il servizio;

il servizio migliora se c'è parallelamente un progetto che preveda interventi concreti per il suo miglioramento. Trenitalia non deve tagliare, ma agire per migliorare il servizio attraverso azioni che portino ad una diminuzione dei tempi di percorrenza, a rispettare la puntualità, ad avere un servizio soddisfacente per tutto il giorno, mezzi puliti, e pongano fine all'odissea delle soppressioni.

Migliorare il servizio è una cosa che fanno in Europa tutte le aziende di trasporto: provi a farlo anche Trenitalia. Se c'è questa condizione ha senso investire maggiori risorse, se non c'è, è buttare via ulteriore denaro. Diminuire i tempi di percorrenza, ad esempio, è un obiettivo che le aziende si pongono per diminuire i costi di esercizio, se lo ponga anche Trenitalia.

Così come è all’attenzione in vari ambiti della Pubblica Amministrazione il problema dell'efficienza, ugualmente lo dovrebbe essere per Trenitalia, tanto più che i parametri sono, a differenza di altri settori del pubblico impiego, molto più semplici da misurare.

Il "Pubblico" deve quindi intervenire sull’azienda, affinché ottemperi alle sue finalità, nell'obiettivo della soddisfazione degli Utenti-Cittadini-Contribuenti.

E la Regione chieda a Trenitalia non solo maggior investimenti ma anche un piano di miglioramento complessivo del servizio secondo parametri misurabili. Il Contratto di Servizio può e deve avere queste finalità.

WWF Liguria - Coordinamento dei Pendolari Liguri

mercoledì 10 giugno 2009

Pendolari, tagliati sette treni, salterà il biglietto integrato

Confermata la riduzione dell´offerta dalla prossima settimana, niente abbonamenti ridotti da luglio

di Francesco La Spina
da La Repubblica

Trenitalia non torna indietro e conferma: da domenica prossima verranno ridotti o del tutto cancellati i percorsi di alcuni treni regionali e dall´autunno ne verranno eliminati degli altri. Ancora: l´1 settembre vedrà l´eliminazione del biglietto integrato Amt-Trenitalia mentre già dal 1° luglio non saranno più validi gli abbonamenti mensili agevolati.
L´ineluttabilità di questa scelta è stata comunicata ieri in una riunione convocata dalla società ferroviaria con pendolari, sindacati e Regione Liguria. Sostiene Silvano Roggero, direttore regionale di Trenitalia: «Di fronte all´interruzione della trattativa con l´ente locale per chiudere il Contratto di servizio non abbiamo altra scelta. Per il 2009 a fronte di 150 milioni di euro di costi ne abbiamo solo 56 di ricavi; dalla Regione dovrebbe arrivare la differenza ma per quest´anno mancano 2 milioni e 100 mila euro e, per il 2010, 6 milioni e mezzo.

A questi si aggiunge il milione di euro promessi per l´integrazione tariffaria (che a noi costa tre) e mai arrivati. L´anno scorso avevamo soprasseduto alle decisioni, ora non è più possibile andare avanti. E lo stesso vale per i nuovi convogli Vivalto: il finanziamento regionale per il secondo dei due in servizio non è arrivati, "congeliamo" gli altri due complessi».

«Siamo sorpresi - replica Sonia Zarino, portavoce del Comitato Pendolari Liguri - Pensavamo che Trenitalia non effettuassi i tagli, che colpiscono anche i turisti che vengono in Liguria. Ora valuteremo le azioni di protesta da intraprendere».

E mentre si riparla di "sciopero del biglietto" ecco il quadro dei tagli operativi dalla prossima settimana con i treni interessati: il 1836 Milano-Alassio sarà limitato a Principe; il 2178 Sestri Levante-Milano tagliato fino a Genova Brignole; l´11391 Alassio-Sestri Levante limitato a Brignole ed effettuato nelle sole giornate di sabato e festivi; cancellati del tutto il 6121 Ventimiglia-Albenga, il 6123 Albenga-Savona, il 6218 Savona-Ventimiglia e l´11390 Principe-Alassio. In «compenso» l´11310 Sestri Levante-Savona sarà allungato ad Albenga. Dal 20 settembre verranno eliminati altri quattro Regionali festivi da Sestri Levante per La Spezia.

mercoledì 3 giugno 2009

Ferrovie, Antitrust: "Separare chiaramente servizio universale e da quello di mercato"

Nel settore del trasporto ferroviario italiano serve urgentemente una netta distinzione tra il servizio universale, finanziato da Stato e Regioni, e quello lasciato al mercato. E' quanto ha affermato l'Antitrust in una segnalazione inviata il 1° giugno a Governo, Parlamento e Regioni, in cui si ribadisce, inoltre, "la necessità di utilizzare lo strumento delle gare per l'affidamento di servizio universale, per minimizzare i costi per la collettività e garantire la qualità dell'offerta".

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è mossa anche in seguito a numerose denunce arrivate dagli utenti sul peggioramento del servizio universale in termini di puntualità, di frequente soppressione di alcune corse, di modifiche intervenute nell'orario che non consentono più di soddisfare la domanda dei pendolari esclusivamente con l'offerta dei treni regionali, di aumento dei tempi di percorrenza dei treni regionali per dare la precedenza ai treni più veloci.

L'Antitrust ha messo in luce la seguente realtà. Nel settore ferroviario italiano "esiste un'area di servizio passeggeri a Media e Lunga percorrenza che, pur ricevendo sussidi da parte dello Stato, non risulta precisamente delineata, né con riferimento alla sua ampiezza (quali tipologie di treni include) né con riferimento alle obbligazioni a carico di Trenitalia (ad esempio, in termini di frequenze, fermate e tempi di percorrenza dei treni)".

Questo contesto opaco potrebbe indurre "Trenitalia a segmentare artificiosamente la domanda dei viaggiatori, forzandola all'acquisto di servizi a prezzo libero laddove dovrebbero essere forniti servizi universali". Molti viaggiatori, infatti, hanno denunciato significativi incrementi anche nel costo degli abbonamenti. E' necessario quindi definire "con chiarezza l'area delle direttrici e dei servizi a contribuzione (esplicitati puntualmente in termini di tipo di treno, capacità, fermate, tempi di percorrenza totali e parziali) sulla base delle esigenze di mobilità ritenute meritevoli di soddisfacimento in relazione alle risorse disponibili".

"Il servizio universale - si legge nella nota dell'Antitrust - dovrà essere messo a gara, affidandolo alle imprese in grado di minimizzare i sussidi e quindi le risorse pubbliche impiegate. I tempi di realizzazione delle gare dovranno essere tali da consentire a tutti i potenziali concorrenti di reperire il materiale rotabile, ad oggi risorsa scarsa e nella quasi totale disponibilità di Trenitalia, ad eccezione di alcune Regioni proprietarie dei treni.

Treni delle vacanze? No, carri bestiame.

Riceviamo da un amico pendolare e pubblichiamo:
"Ieri sono tornato da Livorno in treno con un viaggio allucinante che ti descrivo brevemente.

Il treno che volevo prendere (Eurostar City delle 16:42) era pieno. Prendo il biglietto per quello successivo, il IC Plus 1534 Maremma. Il biglietto che mi danno e' di 2a classe con posto non garantito.

Al treno mancava la carrozza 10, che risultava in composizione, e per il quale erano stati venduti i biglietti con posto prenotato.

Tutte le persone di quel vagone vengono fatte accomodare sugli altri scomparti, gia' pieni, sia nei posti a sedere che nei corridoi. Lamentele, litigi tra passeggeri e tra passeggeri e personale di bordo, che non ha spiegazioni e dice alla gente di arrangiarsi come puo'.

Treno stipato all'inverosimile, tipo carro bestiame. Ad ogni stazione si riempie sempre di piu' senza che nessuno prenda provvedimenti.

Ma e' possibile che il personale non sapesse nulla sulla situazione e non avesse indicazioni sul da farsi? Come e' possibile che nonostante la criticita' del vagone mancante, venissero venduti biglietti senza posto a sedere? E' possibile che Trenitalia non si possa preparare a queste evenienze, sopratutto in occasione di punti che si sa ben in anticipo porteranno molta gente a muoversi in treno?

Ennesima figuraccia di Trenitalia, e occasione persa per convincere gli italiani a muoversi con il trasporto pubblico."

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