martedì 12 aprile 2011

Salvare il Trasporto pubblico in Liguria: associazioni di pendolari e di ambientalisti propongono una piattaforma di controproposte

Il Governo sta attuando una politica di tagli a servizi fondamentali come il trasporto pubblico, che rischiano però di aggravare la crisi economica e sociale del paese.
E’ infatti dimostrato che tagliare i servizi pubblici comporta un aumento delle ingiustizie sociali dato che viene meno nella società l’azione perequativa che dovrebbe essere garantita da un efficace sistema di redistribuzione delle entrate fiscali.
Questo si traduce in un aggravamento delle condizioni di vita di milioni di cittadini, le cui difficoltà si tradurranno in una sempre minore spinta propulsiva per l’economia del paese, che infatti non riesce a ripartire con il dovuto vigore e cresce in misura molto inferiore agli altri Paesi Europei.
Tagliando il servizio di trasporto pubblico, molte persone che oggi lo usano saranno costrette a usare i mezzi privati. Questo porterà con molta probabilità ad un incremento dei costi socio-sanitari legati all'aumento di incidenti, dei costi sociali ed ambientali legati a traffico ed inquinamento, ma ancor di più dei costi economici diretti insostenibili per le famiglie.

Del resto, la crisi attuale si inserisce in un contesto di incertezze finanziarie che da tempo gravano sul trasporto pubblico. Le Regioni, che in base alla legge vigente hanno la responsabilità di pianificare e gestire il trasporto locale, non dispongono di fonti di finanziamento certe e strutturali, e devono ogni anno fare la fila presso il Governo per chiedere le risorse che spesso non arrivano e comunque non sono mai sufficienti per avviare una seria pianificazione.

Anche quest’anno le risorse arriveranno (se arriveranno) con difficoltà, dopo che l’annuncio di tagli molto ingenti ha provocato aumenti dei prezzi e tagli del servizio che non sono per ora rientrati, conservando così tutti gli effetti negativi sui cittadini. Tutto ciò premesso…

Gli enti locali possono comunque intervenire per mitigare le conseguenze dannose per i cittadini? In particolare possono la Regione Liguria e gli Enti Locali mettere in campo iniziative non solo per evitare tagli ad un settore così importante per la nostra regione ma addirittura avviare un percorso di rilancio?
Si, la Regione e gli Enti locali hanno degli strumenti per poter intervenire, diretti ed indiretti.

Certo è che la Regione, le Province ed i Comuni devono finalmente fare delle scelte coerenti con la più volte affermata volontà di dare la precedenza allo sviluppo del trasporto pubblico. La prima cosa da sottolineare è, che a monte di qualsiasi intervento dovrebbero esserci piani precisi, chiari e ben delineati, siano essi per il trasporto pubblico, per la viabilità, per le infrastrutture, urbanistici o quant'altro, nonché coordinati fra i vari enti in modo da avere finalità comuni e lavorare tutti per uno stesso scopo finale.
Senza una pianificazione ragionata e rivolta al futuro non si possono avere buoni risultati! Pensiamo che invece a causa della mancanza di programmi chiari e condivisi e di scelte realmente a favore di un miglioramento della qualità della vita dei cittadini si sia giunti ad una situazione di confusione che penalizza il TPL nel suo complesso. Non si può continuare ad affrontare il problema solo di fronte alle emergenze, anzi sono le emergenze che dovrebbero essere preventivate e riassorbite all'interno di uno schema di funzionamento collaudato. A tale proposito vale la pena ricordare che la Liguria è tra le poche regioni italiane che non hanno ancora adottato un Piano Regionale dei Trasporti. Senza un piano come è possibile definire quanti soldi servono per l'esercizio e lo sviluppo del servizio?

Le proposte rivolte alla Regione Liguria


  • La Regione potrebbe farsi promotrice di una legge nazionale che destini una quota parte (anche minima) dei pedaggi autostradali al finanziamento del trasporto pubblico: servizio, infrastrutture, rotabili. (2 - 9 milioni di euro all'anno per la Liguria)

  • Utilizzare parte dei fondi FAS per potenziare il TPL (fino a 25 milioni di euro)

  • La Regione dovrebbe ottenere un Contratto di Servizio con Trenitalia in grado di assicurare un maggiore efficientamento del servizio stesso e che vada realmente a vantaggio dell’utenza (riduzione tempi di percorrenza, clausole più stringenti in caso di ritardi e disservizi, ecc.) (almeno 6 milioni di euro)

  • Avviare un progetto d'integrazione tariffaria e modale treno + bus + altri mezzi a livello regionale, come opportunità di utilizzo sensato delle risorse, che porti alla costituzione di un autorità di pianificazione del trasporto pubblico regionale che coordini i vari operatori. A tal proposito si sottolinea che non dobbiamo confondere la governance del trasporto pubblico (che deve essere necessariamente regionale) con l'azienda unica. E' essenziale che vi sia una governance unica per pianificare, dirigere, controllare le aziende di tpl che possono essere pubbliche, private, miste e che vengono scelte tramite una gara per acquistare da esse i migliori servizi al prezzo più vantaggioso per la collettività.

  • Le proposte rivolte al Comune di Genova (e ai Comuni in genere)



    • Utilizzare una quota dei proventi derivanti dai parcheggi per finanziare il TPL (almeno 2 milioni di euro solo a Genova)

    • Utilizzare una quota delle sanzioni amministrative per finanziare il TPL (almeno 6 milioni di euro solo a Genova)

    • Predisporre corsie preferenziali vere e funzionanti per il trasporto pubblico (almeno 5 milioni di euro solo a Genova)

    • Politica della sosta che disincentivi l’afflusso delle auto private al centro là dove è disponibile anche il trasporto pubblico

    • Pianificazione urbanistica che ponga tra gli obiettivi prioritari la mobilità con mezzi collettivi

    • Tassa di scopo su progetti ben definiti e quantificati nei tempi e nei modi

    Tutte queste proposte verranno illustrate più in dettaglio nelle prossime newsletters. Per ora ci limitiamo ad enunciarle, non pretendendo che esse siano le sole possibili. Ci auguriamo anzi che altre ne giungeranno. Il nostro scopo è dimostrare che esistono alternative concrete ai tagli e agli aumenti di tariffe, e vorremmo che di tali proposte si discutesse con pacatezza e serietà, nell’interesse dei cittadini e nella convinzione che un trasporto pubblico ben pianificato e ben finanziato si riveli un ottimo affare per tutti. Per scaricare il documento completo, cliccate qui.

    sabato 2 aprile 2011

    50 milioni da Roma per il TPL: e adesso parliamo di come migliorare il servizio

    Tagli e aumenti: queste sono le certezze da cui partiamo per fare il punto sulla situazione del trasporto pubblico locale, che versa, come ogni utente sa, in condizioni difficilissime.


    Partiamo da qui per commentare una notizia potenzialmente positiva, l’arrivo da Roma di 50 milioni di euro per il TPL che però rischiano, semmai davvero arriveranno, di perdersi per strada e andare a ripianare altri buchi più o meno gravi dovuti alle ben note ristrettezze economiche in cui gli Enti Pubblici si dibattono.


    Andiamo con ordine: alcuni mesi or sono il Governo, tramite la Finanziaria 2011, annunciò il taglio “lineare” di circa 4 miliardi alle Regioni. La Liguria, in particolare, per il trasporto pubblico vide decrescere la sua “dote” di ben 63 milioni di euro.


    E tutto questo, si badi bene, dopo aver firmato un nuovo contratto di servizio con Trenitalia (il famoso Catalogo) nettamente più oneroso rispetto agli anni precedenti. In sintesi: prima lo Stato mi chiede più soldi (Trenitalia appartiene per il 100% al Tesoro) poi lo stesso mi taglia le risorse per pagare. Tradotto: tagli e aumenti dei biglietti. Alla faccia del “non mettere le mani nelle tasche degli italiani”, per non parlare dell’incentivo all’uso dei mezzi pubblici.


    La Regione Liguria ha tamponato in parte la carenza di risorse stornandole da altri capitoli di spesa, e ora chiaramente si pone il problema di “restituire” ai vari assessorati le risorse stornate. In tutta questa girandola di cifre, tuttavia, si rischia di fare molta confusione. Proviamo a ricostruire le varie tappe della questione:



    1. 63 milioni erano i tagli annunciati in origine sul comparto del TPL in Liguria

    2. A seguito di un ulteriore stanziamento di 5 milioni del Governo il fabbisogno è stato ridotto a 58 milioni

    3. La Regione Liguria ha stornato da altri capitoli di spesa 30 milioni riducendo il fabbisogno a 33 milioni

    4. Il deficit è stato quantificato in 18 milioni per il ferro e in 15 milioni per la gomma

    Nel settore ferroviario tale deficit di 18 milioni è stato così “ripianato”:



    • 6 milioni provenienti dagli aumenti degli abbonamenti e dei biglietti singoli

    • 8 milioni provenienti da tagli alle linee

    • 4 milioni provenienti da Trenitalia

    Analogamente è avvenuto per la gomma, dove si è posto mano a tagli ed aumenti di prezzo.


    Oggi, che (si spera!) arriveranno 50 milioni dal Governo, gli iniziali 58 milioni di deficit diventerebbero 8 per l'insieme del comparto TPL: ampiamente coperti già solo dagli aumenti tariffari dei due comparti.


    Ciò significa che non solo i tagli (ricordate i 10 treni da salvare?) potrebbero rientrare, ma che si aprono possibili scenari di potenziamento e miglioramento del servizio nel suo complesso. In più, si “restituirebbero” anche i fondi stornati dagli altri assessorati.


    Certo, questo non significa che i soldi vadano spesi a vanvera: non ci stancheremo mai di ripetere che senza una accurata pianificazione dell’intero sistema della mobilità su scala regionale non basterebbe tutto l’oro del mondo. Avere delle risorse aggiuntive è però importante per dare corpo alle intenzioni di sviluppare e migliorare il TPL.


    A tale proposito, abbiamo elaborato, insieme ad altre Associazioni di cittadini e utenti, una piattaforma di proposte della quale parleremo diffusamente nelle prossime newsletters, e che trovate pubblicata qui sul nostro blog del Pendolari Liguri. E' un documento che mantiene tutta la sua validità anche in presenza delle risorse provenienti da Roma perchè pone diverse questioni di base, in primis quella della certezza delle fonti di finanziamento per il TPL. Per scaricare il documento completo, cliccate qui.


    Chiediamo quindi che la Regione, tenuto conto delle osservazioni di cui sopra, quantifichi al più presto l’allocazione di queste nuove risorse rendicontandola dettagliatamente ai cittadini, poiché è venuto il momento di far fronte all’impegno più volte ribadito.

    venerdì 1 aprile 2011

    Genova, venerdì da bollino nero: treni soppressi e traffico in tilt

    da Genova 24.it


    Genova. Come annunciato, è arrivato il fatidico venerdì da bollino da nero. Lo sciopero dei trasporti pubblici, compreso quello ferroviario, stanno infatti causando non pochi disagi alla circolazione urbana, ai pendolari e agli studenti. “La situazione è difficile perché già da stamattina, intorno alle 8, abbiamo notato la soppressione di molti convogli, almeno una decina – spiega Sonia Zarino, portavoce dei Pendolari Liguri – se questo è accaduto in un orario che dovrebbe essere di fascia protetta, possiamo aspettarci un vero e proprio black out nel resto della giornata”. Lo sciopero, proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl,Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast per il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre due anni e per i tagli al trasporto pubblico locale, sta avendo una forte adesione.“Ad essere più penalizzati saranno gli studenti perché i treni riprenderanno a viaggiare intorno alle 17,30, ma mancheranno quelli delle fasce centrali della giornata, intorno alle 13, orario in cui i ragazzi escono da scuola – continua Zarino – Ho sentito molti genitori che infatti hanno deciso di tenerli direttamente a casa. Altre persone, invece, per non rischiare di rimanere bloccate, hanno optato per un giorno di ferie. Mi rendo conto che lo sciopero avrebbe subito un depotenziamento, ma forse sarebbe stato giusto garantire qualcosina anche nelle ore a cavallo delle 13”. I dipendendi delle Ferrovie incroceranno le braccia fino alle 21 di questa sera, ma il programma completo dei treni nazionali in circolazione è consultabile sul sito www.ferroviedellostato.it nonché al numero verde gratuito 800 892021. Intanto a Genova prosegue lo sciopero dei bus, iniziato questa mattina. Il traffico è intenso un po’ ovunque, non si trovano parcheggi, ma la situazione è difficile soprattutto nella zona di San Martino, dove il nuovo sistema d’ingresso a pagamento sta avendo ripercussioni soprattutto in una giornata da bollino rosso come questa.

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