martedì 29 novembre 2011

Aumentano abbonamenti e biglietti. Scongiurati, almeno per ora, i tagli al servizio.

Oggi la Giunta Regionale ha deliberato la “manovra” che riguarda il trasporto pubblico per il 2012. Confermati gli annunciati aumenti del 10 % per i biglietti singoli e del 5% per gli abbonamenti e della carta Tutto Treno (+30 euro) ma non ci saranno i tagli che dovevano partire già con l’orario di dicembre.

L’Audizione presso la IV Commissione Consiliare
Sul tema del trasporto pubblico si è svolta ieri una audizione che ha visto la partecipazione del Coordinamento dei Pendolari Liguri, del Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure, dell’Associazione Pendolari dell’Acquese, del Comitato Pendolari Liguria e, per i Consumatori, di Adircons e di Assoutenti.

Nel corso di tale audizione, le varie associazioni hanno espresso le loro preoccupazioni in merito al depauperamento sempre più marcato del servizio di trasporto su ferro, e presentato diversi documenti ed ordini del giorno chiedendo ai consiglieri il sostegno del loro voto in Consiglio Regionale.

La proposta di mozione presentata dal nostro Coordinamento, in particolare, mette l’accento sulla necessità che la Regione esplichi una azione davvero forte ed incisiva nei confronti del Governo e in particolare dei Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti perché siano reintegrate le risorse necessarie per non far morire il TPL.

Con tale mozione chiediamo inoltre che la Regione, non appena le risorse necessarie saranno stanziate dallo Stato, si impegni a reintegrare le linee tagliate dall’inizio del 2011 e a corrispondere sotto forma di bonus le somme chieste agli utenti sotto forma di aumento. Vesco ha confermato infatti l’ineluttabilità degli aumenti (+ 5% gli abbonamenti e +10% i biglietti di corsa singola da gennaio 2012), e se responsabilmente possiamo pensare di non sottrarci a tale necessità per affrontare l’emergenza, vorremmo però considerare tali somme aggiuntive un prestito che gli utenti fanno alla Regione, con il patto di una pronta restituzione nel caso arrivino i soldi da Roma: sotto forma di ripristino delle linee tagliate e sotto forma di bonus, appunto.

Anche le altre associazioni hanno presentato analoghi documenti, e l’impegno preso dai Consiglieri è stato quello di lavorare ad un testo unitario che raccolga le istanze avanzate dai diversi comitati per essere quindi portato in votazione, speriamo al più presto, in Consiglio Regionale.

Le priorità evidenziate nelle proposte presentate dai pendolari riguardano, essenzialmente:





  • La necessità di salvaguardare i livelli di servizio



  • L’ulteriore verifica della reale necessità di aumentare il costo dei biglietti e degli abbonamenti



  • Ritorno ai Regionali Veloci di una decina d’anni fa, quelli che “saltavano” le fermate delle stazioni “minori” dell’area genovese, servite da treni metropolitani


Oltre all’ordine del giorno, condiviso anche da Adircons, abbiamo consegnato diversi documenti tra cui il testo dell’Appello per salvare il Trasporto Pubblico già inviato al Presidente Napolitano e al nuovo Governo, più una memoria elaborata in collaborazione con WWF e Abbonati Genova-Milano e il documento sulle possibili azioni da intraprendere a livello regionale, elaborato in collaborazione con WWF, Abbonati Genova-Milano, Pendolari del Ponente, Associazione Pendolari dell’Acquese, Associazione Pendolari Novesi e CUB Trasporti, che contengono numerosi spunti di riflessione e proposte concrete per fare fronte, nel breve e nel lungo periodo, alle criticità del TPL.

Proposta dei Pendolari : Mozione da presentare in Consiglio Regionale

Memoria presentata alla Commissione IV

Incontro con Vesco
Nel successivo incontro, l’Assessore Vesco ha esordito dicendosi molto preoccupato dall’evoluzione della vicenda dei finanziamenti del TPL a livello ministeriale. Anche tra gli addetti del comparto serpeggia l’inquietudine, come dimostrano le recenti agitazioni che a varie riprese hanno richiamato l’attenzione sulla precarietà delle loro condizioni lavorative.

Nel prossimo futuro si parla ad esempio dell’azzeramento del servizio di treni notturni a lunga percorrenza, e solo in questo settore sono a rischio 800 posti di lavoro, di cui una parte in Liguria. Confidiamo però che entro aprile (dead-line per gli eventuali tagli) il tavolo tra il Governo e le Regioni porterà ad una soluzione accettabile del problema delle risorse.

Entrando nel merito di alcune proposte, Vesco si è dichiarato scettico sulla possibilità di rimodulare a breve termine l’offerta complessiva di servizio regionale in base ad uno schema su tre fasce tipologiche (metropolitani, regionali, regionali veloci). Eppure questo è stato fin da subito lo schema che anche noi avevamo proposto quando nel lontano 2005 si cominciò a cancellare gli interregionali per far posto ai ben più costosi IC.

Del resto, gli IC diventeranno tutti Frecciabianca e alcuni verranno velocizzati sacrificando fermate nel Tigullio. Già attualmente vi sono due treni da e per Roma che hanno perso le fermate nel Tigullio, e al prossimo cambio orario se ne aggiungeranno altri due, uno dei quali molto usato dai pendolari del Tigullio perché parte da Genova verso le 19.00. E’ evidente come l’alternativa è quella di tornare ai regionali veloci che funzionavano benissimo e costavano molto di meno.

Per ora la controproposta di Vesco si limita alla velocizzazione del treno 6213 in partenza da Voltri e che arriverà fino a Sestri Levante con fermate, da Genova Principe, a Brignole alle 18.37 - Rapallo alle 19.05 -Chiavari alle 19.15 – Lavagna 19.19 – Sestri Levante.

Il ritorno ai regionali veloci avrebbe l’indubbio vantaggio di poter fare a meno della Carta Tutto Treno e del relativo esborso, e anche questo dev’essere considerata una priorità per l’Assessore Vesco. Se infatti la Carta Tutto Treno può essere considerata una buona soluzione-tampone, istituita per ovviare la scomparsa dei regionali veloci, è altrettanto evidente che la politica di Trenitalia, per quel che riguarda la media-lunga distanza, non contempla né desidera farlo le esigenze della clientela pendolare, ragion per cui è compito della Regione ristabilire l’offerta di Regionali veloci soppressi proprio a vantaggio degli IC.

Questo contribuirebbe, in definitiva, a far risparmiare la Regione che potrebbe inoltre contare su un maggiore afflusso di risorse sui treni regionali, dato che l’utenza rivolgerebbe la domanda verso l’acquisto di abbonamenti a treni regionali e non più verso gli IC: un fenomeno che anche noi avevamo largamente previsto.

Tutto questo è tanto più vero anche perché, oltre a tutto, i prezzi della Carta Tutto Treno non smettono di aumentare, come dimostra l’incremento di 30 euro deciso oggi, solo parzialmente bilanciato con la possibilità di poter usufruire di tutti i treni, compresi i Frecciabianca che erano esclusi dall’offerta. Notiamo tuttavia che se proseguirà la politica di taglio di fermate sul Tigullio, ben presto potrebbe diventare un servizio non più così interessante, e si riproporrebbe quindi, come dicevamo prima, il tema della velocizzazione di alcuni treni regionali, tanto più che la nostra proposta di fare una Tutto Treno unidirezionale non è stata accettata per l’opposizione di Trenitalia.

domenica 27 novembre 2011

I Pendolari di tutta Italia rilanciano al nuovo Governo l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico

Non c’è tempo da perdere, nei prossimi giorni il nuovo Governo deciderà le azioni da compiersi per salvare l’Italia dal fallimento. Anche il Trasporto Pubblico rischia di scomparire a causa dei tagli decisi dal precedente Governo: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da milioni di cittadini dell’Italia intera.

In questi giorni il nuovo Governo sta decidendo quali azioni verranno messe in campo per tentare di risollevare le sorti del Paese, e per intraprendere il cammino del risanamento dei conti pubblici e del superamento della crisi economica che attanaglia l’Italia ormai da qualche anno.

Il Primo Ministro Monti, che è anche il Ministro dell'Economia, nel suo discorso di apertura ha parlato di sacrifici, ma anche di crescita, e in quest’ottica intendiamo rilanciare l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico, chiedendo al nuovo Governo di farne uno dei temi caratterizzanti la sua azione.

Nonostante il Parlamento avesse espresso, ancora recentemente, il suo sostegno a che il Trasporto Pubblico fosse dotato delle necessarie risorse, votando in modo quasi unanime alcune mozioni, il precedente Governo non ha tenuto conto di tale condivisa volontà politica e nella legge di stabilità ha confermato il taglio del 75% delle risorse destinate al Trasporto Pubblico, sancendone di fatto il completo smantellamento.

Non c’è tempo da perdere: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da decine di migliaia di cittadini dell’Italia intera.

Ecco, quindi, il testo dell’Appello:

Appello per salvare il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio

Togliere risorse al trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, ecc.) è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e lo sviluppo economico e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.


Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle Finanze
Al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti



Signor Presidente, Signor Presidente del Consiglio, Signor Ministro dei Trasporti,

sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.

Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.

La Manovra varata dal precedente Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.

Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare ulteriormente il traffico e la congestione delle nostre strade, che già in molti casi sono oltre il livello di guardia.

Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.

L’aumento dell’IVA al 21% ha portato inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.

Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso sarebbero molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.

Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigurebbe appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.

Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso.

Solo poche settimane fa, il 27 ottobre, il Parlamento si è espresso a grandissima maggioranza approvando ben 6 mozioni che sollecitano serie e concrete misure a favore del Trasporto Pubblico, indicando anche le possibili fonti di finanziamento. Auspichiamo vivamente che questa largamente condivisa volontà politica potrà essere assunta e tradotta in azione di governo dal nuovo Esecutivo, ed è anche in forza di questo pronunciamento che rilanciamo questo Appello.

Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.


L’appello è stato lanciato da:

Coordinamento dei Pendolari Liguri (pendolariliguri@libero.it)


Abbonati Genova-Milano (newsletter@genovamilano.it)


Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure (lpssst@gmail.com)


Associazione Pendolari dell'Acquese (alfio.zorzan@libero.it)


Comitato Pendolari Sicilia (pendolaripa@yahoo.it)


Comitato Pendolari Messina-Catania-Siracusa (comitatopendolari@gmail.com)


Comitato Pendolari Siciliani (comitatopendolari@gmail.com)


Comitato Pendolari Alto Friuli (comitatopendolarigemonaudine@gmail.com)


Pendolari Alta Valle Scrivia (biswas.priscilla@hsr.it)


Comitato Pendolari Alta Valsusa (pendolarialtavalsusa@libero.it)


Associazione Utenti Ferrovia Chivasso - Ivrea – Aosta (agostino.petruzzelli@alice.it)


Comitato Spontaneo Pendolari Cuneo-Torino (pendolaricuneotorino@libero.it)


Comitato Spontaneo Pendolari Torino-Milano (carbonari.giacherio@libero.it)


Associazione Pendolari Novesi (rikmarta@gmail.com)


Pendolari della Alessandria - Milano (fabio.petrocchi@gmail.com)


Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi (info@coordinamentopendolari.it)


Comitato Pendolaristanchivda (mauro.filingeri@libero.it)


Coordinamento dei Comitati dei Pendolari della Lombardia (giorgio.daho@libero.it)


Associazione Pendolari e Trasporti Biellesi (binviaggio@virgilio.it)


Pendolari Milano – Treviglio (pendolari31gennaio05@libero.it)


Comitato Pendolari Roma-Firenze (pendolari.romafirenze@gmail.com)


Comitato Pendolari Genova-Bologna via La Spezia (giorgia.franchi@gmail.com)


Associazione Metrogenova (info@metrogenova.com)


Associazione Pendolari Piacenza (pendolari.piacenza@libero.it)


MOSP-Movimento Spontaneo Pendolari di Viterbo (pendolarifm3@tiscali.it)


Comitato Pendolari FR8a Carrozza (Roma-Nettuno) (classactionromanettuno@gmail.com)


Comitato Pendolari S.Martino-Cava (pendolari.sanmartinocava@gmail.com)

Comitato Pendolari Napoli-Roma (info@pendolari.org)


Federconsumatori (federconsumatori@virgilio.it)


Movimento dei Consumatori (genova@movimentoconsumatori.it)


Confconsumatori (conf.genova@gmail.com)


Altroconsumo Liguria (galiazzodino@libero.it)


Cub Trasporti Nazionale (cubtrasportinazional@libero.it)

sabato 26 novembre 2011

Il sindacato Orsa: sciopero in difesa del Trasporto Pubblico

Il sindacato Orsa sciopera il 26 e 27 novembre per protestare contro lo smantellamento del servizio di trasporto pubblico. E' stato anche effettuato un volantinaggio nelle principali stazioni per spiegare ai cittadini le ragioni della protesta, che è stata decisa in un periodo semi-festivo per limitare al massimo i disagi per studenti e pendolari.


Condividiamo le ragioni di tale protesta, perchè sono le stesse che ci spingono a rinnovare al nuovo Governo l'Appello per salvare il Trasporto Pubblico.


lunedì 21 novembre 2011

Avviso agli utenti della stazione di Vernazza

A partire dalle ore 0.00 di oggi 21/11, i viaggiatori autorizzati alla salita/discesa a Vernazza devono essere muniti di specifico titolo di viaggio: non sarà, infatti, più ammessa l'emissione di biglietto senza prezzo a bordo treno.

La fermata a Vernazza verrà effettuata dai soli treni indicati in elenco, e sarà limitata ai residenti, al personale in servizio tecnico/amministrativo ed ai volontari di protezione civile operanti nel territorio, in possesso di biglietto, purché autorizzati alla salita/discesa a Vernazza dal Sindaco del Comune di Vernazza o dall'autorità prefettizia.
Sia a bordo treno che in stazione di Vernazza verranno accertati, a cura di agenti della Protezione Civile e della Polfer, i requisiti per la salita e la discesa.

mercoledì 16 novembre 2011

Treni: tagli al servizio e aumento dei prezzi. Ma se il Governo non finanzia il TPL, sarà la fine

La situazione è seria, anzi drammatica, ed è con molta preoccupazione che l'Assessore Vesco guarda al 2012. Svanita con la legge di stabilità la speranza che fossero ristabilite le risorse per il TPL, resta la realtà dei tagli (e degli aumenti) che colpiranno il comparto del trasporto pubblico nei mesi a venire, sempre che il nuovo Governo non cambi celermente questa rotta suicida.

Durante un incontro con i Pendolari e i Consumatori Vesco ha fatto il punto della situazione e prospettato due scenari:
il primo, e più inquietante, si verificherà da aprile 2012 se le trattativa che le Regioni stanno per intraprendere nei confronti del nuovo Governo non avranno successo. Sarà in pratica il collasso del sistema di trasporto pubblico, con riduzioni del servizio dell'ordine del 50%.

il secondo sarà quello determinato dall'entità degli eventuali finanziamenti che le Regioni riusciranno a portare a casa nel confronto con il Governo.

Nei due casi, non si scappa: Vesco annuncia (ancora e comunque!) tagli e aumenti dei biglietti a partire dai primi mesi del 2012.

Ma andiamo con ordine: il bilancio regionale per il trasporto su ferro è stato ad oggi così predisposto:
22 milioni da trasferimenti dello Stato
20 milioni "dirottati" dal trasporto su gomma (ma che andranno prima o poi reintegrati)
10 milioni recuperati da variazioni di bilancio

totale: 50 milioni che però saranno insufficienti a coprire il fabbisogno del 2012, che ammonterebbe a circa 79 milioni di euro (valore del Contratto di servizio con Trenitalia). Mancherebbero a questo punto ancora 29 milioni di euro da chiedere allo Stato.

Volendo solo considerare i trasferimenti statali, se si volesse coprire per intero il valore del CdS con Trenitalia ci vorrebbero ancora 67 milioni che il Governo dovrebbe a questo punto reintegrare per intero.

La Regione sta valutando come detto anche ulteriori tagli e aumenti (che scatteranno dall'anno prossimo) per ridurre al massimo la forbice tra fabbisogno e richiesta di copertura finanziaria al Governo che, come sappiamo, non sarà certo propenso ad allargare i cordoni della borsa.

Tagli: si sta valutando l'ipotesi di ridurre corse nei prefestivi e festivi;
Aumenti: l'ipotesi è quella di aumentare del 5% il costo degli abbonamenti e del 10% quello dei biglietti di corsa singola;
Bonus: non verrà erogato nel 2011 perchè le risorse sono state impiegate per pagare il servizio;
Carta Tutto Treno: si sta studiando un aumento che potrebbe essere modulato in base al chilometraggio;

Alcune richieste da parte dei Pendolari



  • Fare una ulteriore valutazione sulla effettiva necessità di apportare dei tagli e degli aumenti al costo dei biglietti e degli abbonamenti: è vero che tutti saremo chiamati a fare sacrifici, ma è altresì vero che i pendolari i sacrifici li stanno facendo da anni!

  • Ribadire esplicitamente che chi rinnova l'abbonamento annuale e dovesse in seguito valutare che l'offerta di treni non è più confacente alle sue esigenze, possa ricevere un completo rimborso dei mesi rimanenti, senza penalità di sorta;

  • Estendere questa possibilità anche alla Carta Tutto Treno;

  • Rendere disponibile anche una versione della Carta Tutto Treno "unidirezionale";

  • Studiare delle alternative agli IC quali l'introduzione di alcuni regionali velocizzati;


Considerazioni
La situazione complessiva del TPL in Liguria (e in Italia) resta, per il 2012, drammaticamente incerta. Molte scelte sono appese a decisioni che non siamo in grado di prevedere, e molto forte dovrà essere l'impegno delle istituzioni, di quelle locali come di quelle centrali, così come delle Associazioni e dei Comitati di utenti e di cittadini per sensibilizzare il nuovo Governo sulla necessità di dotare il settore del TPL delle necessarie risorse.

Sarà importante, tra le altre cose, richiamare all'attenzione del Governo la recente volontà politica espressa da tutto il Parlamento nell'approvazione delle più volte richiamate mozioni che richiedono di dotare il TPL di cospicue risorse finanziarie.

Stiamo studiando azioni da portare avanti in questo senso e, come prima cosa, rinnoveremo l'Appello per il TPL all'attenzione del nuovo governo e dei nuovi ministri competenti. Ora più che mai è importante che tutti portino avanti una azione di seria sensibilizzazione delle forze politiche di ogni ordine e grado.

lunedì 14 novembre 2011

I mondi paralleli della Liguria su rotaia

Oggi, leggendo i giornali, sembrava di vivere in due mondi paralleli: un articolo riportava l’ennesimo allarme lanciato dalla Regione Liguria, in base al quale per il trasporto pubblico non c’è una lira e nel 2012 verrebbe di fatto quasi azzerato, mentre su un altro giornale si leggeva che venerdì scorso è stato firmato il contratto miliardario che dà l’effettivo via libera ai cantieri per il primo lotto del Terzo Valico. Rinnoviamo l'Appello in difesa del Trasporto Pubblico al Presidente Napolitano e al Nuovo Governo. Sentiti ringraziamenti al Presidente Fini che ne ha trasmesso il testo alla Commissione Trasporti della Camera.

Il Governo uscente ha fatto in tempo a votare la legge di stabilità che però conferma in pieno i tagli al trasporto pubblico locale (quello che muove milioni di passeggeri ogni giorno) e a fare invece un bel regalo d’addio a Impregilo & C., confermando l’impegno miliardario per realizzare il famoso Terzo Valico, un’opera ritenuta da molti come indispensabile, e soprattutto dalle aziende che la devono costruire, come si può immaginare.

Facendo due conti, mentre per il trasporto pubblico in Liguria sono stati stanziati, euro più euro meno, una ventina di milioni, solo per il primo lotto del Terzo Valico se ne sono stanziati 500 sull’unghia. “Ma l' investimento totale, la cui conclusione è prevista per fine 2019, è di 6,2 miliardi” precisa l’articolo, che termina così: “in Borsa i titoli festeggiano, mettendo a segno guadagni a due cifre: +11,83% Impregilo e +23,75% Tecnimont.”

Gli unici che non festeggiano mai, ma pagano sempre, sono, come al solito, i cittadini e, in particolar modo, i pendolari: gli assessori regionali Rossetti (bilancio) e Vesco (trasporti) annunciano in coro per il 2012 lacrime e sangue, ovvero ancora tagli e aumenti dei biglietti. Come se in questi anni non ne avessimo già subiti abbastanza, peraltro senza che la qualità del servizio migliorasse in modo significativo.

Passata, ci auguriamo, questa emergenza, sarà il caso di affrontare seriamente e in modo organico il tema del riassetto della mobilità regionale, che necessita, lo ripetiamo ormai da anni, di una ben diversa e innovativa progettazione, basata sull’integrazione tra i diversi mezzi e vettori e su una diversa modalità gestionale. Ma questo tema sarà oggetto di una prossima comunicazione.

Ci auguriamo a questo punto che il nuovo Governo si renda rapidamente conto della situazione e adotti misure significative per scongiurare il tracollo che sta minacciando l’intero sistema della mobilità pubblica. Ci rivolgiamo nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo rilanciando il nostro Appello in difesa del Trasporto Pubblico Locale che è un servizio indispensabile per milioni di famiglie e di cittadini, che dà lavoro a decine di migliaia di persone ed è un tassello indispensabile dell’economia nostro Paese.




In ultimo, cogliamo l'occasione per ringraziare sentitamente il Presidente della Camera, l'On. Gianfranco Fini, che ha risposto positivamente all'Appello lanciato in difesa del trasporto pubblico disponendo la trasmissione del testo alla Commissione parlamentare competente, che, non ne dubitiamo, si attiverà positivamente nei confronti del nuovo Governo, anche sulla scorta delle mozioni recentemente approvate, in modo bypartisan, a sostegno del TPL.

sabato 5 novembre 2011

Mobilità pubblica, quali prospettive per la Liguria nel 2012?

In mezzo al caos delle alluvioni che hanno colpito la Liguria, solo i mezzi pubblici hanno potuto in qualche modo garantire un trasporto sicuro alle popolazioni, eppure i tagli annunciati per il prossimo anno minacciano di togliere anche questa possibilità di muoversi senza rischiare la propria vita. E' ora di richiamare il Governo alle sue responsabilità facendo sì che onori gli impegni recentemente sottoscritti dalle varie mozioni approvate in Parlamento in favore del trasporto pubblico.


Gentile Ass. Vesco,
in questi giorni di lutto, è difficile guardare oltre le scene di devastazione che ritraggono Genova e la Liguria sotto una coltre di acqua e di fango.

Ieri migliaia di cittadini nel capoluogo sono stati sorpresi da una catastrofe che, specie in alcune parti della città, si è abbattuta con una violenza tremenda, mietendo vittime innocenti.

Nel caos che nel giro di qualche ora ha messo in ginocchio la città, i soli mezzi che in qualche modo hanno potuto assicurare un rientro a casa alle persone sono stati i mezzi pubblici, bus e treni, pur con pesanti disservizi dovuti alla tragicità degli eventi.

Le auto e i motorini erano diventati inservibili, pericolosi per gli stessi guidatori che li hanno abbandonati alla furia della corrente. In alcuni casi le auto in sosta, trascinate via dall’acqua, hanno costituito delle barriere al deflusso e aumentato il pericolo per le persone, fino a causarne in alcuni casi il decesso.

Ci sarà tempo e modo per analizzare più in dettaglio la dinamica degli eventi, e tuttavia la matrice umana di questo ennesimo annunciato disastro pare fuori discussione.L’aver puntato, in passato, su una urbanizzazione a macchia d’olio delle colline, in assenza di un sistema di trasporti pubblici efficiente, ha aggravato in modo considerevole l’entità del disastro. L’intensa pioggia è caduta su suoli interamente impermeabilizzati, dove i parcheggi hanno la meglio sui giardini, quindi senza poter essere assorbita dal terreno e le strade si sono trasformate in torrenti rovinosi e letali.

I mezzi pubblici, dicevamo, sono stati i soli a garantire un servizio sicuro per l’incolumità della gente, è bene ricordarsene in tempi di tagli annunciati e paventati. Diciamo questo perché sono passate alcune settimane dal suo preoccupato allarme in merito al possibile, pesantissimo taglio che i mancati trasferimenti da parte del Governo potrebbero causare al trasporto ferroviario regionale. Data l’entità di questo possibile taglio (si parla del 75% delle risorse!) le conseguenze sul servizio potrebbero essere tali da pregiudicare il diritto alla mobilità di molte migliaia di pendolari che hanno la necessità, tra le altre cose, di poter pianificare il rinnovo dei loro abbonamenti annuali.

E’ chiaro che, nell’incertezza, l’investimento di diverse centinaia di euro nell’abbonamento annuo appare quanto mai rischioso, e molti si stanno orientando sugli abbonamenti mensili, esponendosi però a spese maggiori dovute, da un lato, alla minore convenienza dell’acquistare, su 12 mesi, abbonamenti mensili, e dall’altra ai possibili aumenti tariffari che si verificassero nell’anno prossimo. E’ quindi quanto mai urgente che la Regione definisca con chiarezza i possibili scenari futuri e ce li comunichi tempestivamente dando almeno la possibilità agli utenti di fare un minimo di valutazione e di pianificazione.

L’auspicio resta, naturalmente, che tali paventati tagli non si verifichino, e contemporaneamente alle informazioni di cui sopra chiediamo anche, ed in via prioritaria, che venga fatto tutto il necessario perché non si debba arrivare a scelte tanto dolorose quanto dannose.

Qualche giorno fa sono state approvate in Parlamento una serie di mozioni che chiedono al Governo di stanziare delle risorse per il TPL. Una, in particolare, come abbiamo anche noi riportato, prevede di usare parte dei proventi (si parla di 1-2 miliardi di euro) di un'asta delle frequenze di telefonia mobile per finanziare il TPL: è ora che le Regioni battano cassa!

E’ appena il caso di ricordare come il treno, e i mezzi pubblici in genere, rappresentino dei mezzi di trasporto quanto mai importanti per la Liguria che, come si è purtroppo visto in questi ultimi tempi, presenta un territorio fragile e che non può sopportare una mobilità basata sui mezzi privati, che sono i più esposti all’inclemenza degli elementi, oltre ad essere a volte essi stessi causa delle peggiori tragedie.

Genova sott'acqua, ancora un giorno di lutto in Liguria

Da Il Secolo XIX


L’allerta meteo diffusa nelle ore precedenti non basta ad evitare la tragedia. A soli dieci giorni dall’alluvione che ha colpito lo spezzino, un pesante nubifragio si abbatte su Genova. Tragico il bilancio: sei morti, quattro donne e due bambine. Tutte travolte dall’esondazione del Fereggiano. Da Quezzi a Marassi sino a via XX Settembre è un susseguirsi di scene di devastazione. Cinque arresti per sciacallaggio. Divampa la polemica sulla mancata chiusura delle scuole. Il sindaco Vincenzi:«Tragedia imprevedibile, non mi sento responsabile».


Dalla Direzione Regionale Trenitalia:

Da ieri è stato riattivato il binario pari nella tratta Genova Brignole / Genova Quarto sulla linea Genova-La Spezia, interrotta dalle ore 12.50 a causa dell'ondata di maltempo. Tutte le linee sono operative seppur con ritardi e limitazioni. La stazione di Genova Brignole e' stata chiusa al servizio viaggiatori su ordine della Prefettura, a causa degli allagamenti che stanno interessando la zona.

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