L’Audizione presso la IV Commissione Consiliare
Sul tema del trasporto pubblico si è svolta ieri una audizione che ha visto la partecipazione del Coordinamento dei Pendolari Liguri, del Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure, dell’Associazione Pendolari dell’Acquese, del Comitato Pendolari Liguria e, per i Consumatori, di Adircons e di Assoutenti.
Nel corso di tale audizione, le varie associazioni hanno espresso le loro preoccupazioni in merito al depauperamento sempre più marcato del servizio di trasporto su ferro, e presentato diversi documenti ed ordini del giorno chiedendo ai consiglieri il sostegno del loro voto in Consiglio Regionale.
La proposta di mozione presentata dal nostro Coordinamento, in particolare, mette l’accento sulla necessità che la Regione esplichi una azione davvero forte ed incisiva nei confronti del Governo e in particolare dei Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti perché siano reintegrate le risorse necessarie per non far morire il TPL.
Con tale mozione chiediamo inoltre che la Regione, non appena le risorse necessarie saranno stanziate dallo Stato, si impegni a reintegrare le linee tagliate dall’inizio del 2011 e a corrispondere sotto forma di bonus le somme chieste agli utenti sotto forma di aumento. Vesco ha confermato infatti l’ineluttabilità degli aumenti (+ 5% gli abbonamenti e +10% i biglietti di corsa singola da gennaio 2012), e se responsabilmente possiamo pensare di non sottrarci a tale necessità per affrontare l’emergenza, vorremmo però considerare tali somme aggiuntive un prestito che gli utenti fanno alla Regione, con il patto di una pronta restituzione nel caso arrivino i soldi da Roma: sotto forma di ripristino delle linee tagliate e sotto forma di bonus, appunto.
Anche le altre associazioni hanno presentato analoghi documenti, e l’impegno preso dai Consiglieri è stato quello di lavorare ad un testo unitario che raccolga le istanze avanzate dai diversi comitati per essere quindi portato in votazione, speriamo al più presto, in Consiglio Regionale.
Le priorità evidenziate nelle proposte presentate dai pendolari riguardano, essenzialmente:
- La necessità di salvaguardare i livelli di servizio
- L’ulteriore verifica della reale necessità di aumentare il costo dei biglietti e degli abbonamenti
- Ritorno ai Regionali Veloci di una decina d’anni fa, quelli che “saltavano” le fermate delle stazioni “minori” dell’area genovese, servite da treni metropolitani
Oltre all’ordine del giorno, condiviso anche da Adircons, abbiamo consegnato diversi documenti tra cui il testo dell’Appello per salvare il Trasporto Pubblico già inviato al Presidente Napolitano e al nuovo Governo, più una memoria elaborata in collaborazione con WWF e Abbonati Genova-Milano e il documento sulle possibili azioni da intraprendere a livello regionale, elaborato in collaborazione con WWF, Abbonati Genova-Milano, Pendolari del Ponente, Associazione Pendolari dell’Acquese, Associazione Pendolari Novesi e CUB Trasporti, che contengono numerosi spunti di riflessione e proposte concrete per fare fronte, nel breve e nel lungo periodo, alle criticità del TPL.
Proposta dei Pendolari : Mozione da presentare in Consiglio Regionale
Memoria presentata alla Commissione IV
Incontro con Vesco
Nel successivo incontro, l’Assessore Vesco ha esordito dicendosi molto preoccupato dall’evoluzione della vicenda dei finanziamenti del TPL a livello ministeriale. Anche tra gli addetti del comparto serpeggia l’inquietudine, come dimostrano le recenti agitazioni che a varie riprese hanno richiamato l’attenzione sulla precarietà delle loro condizioni lavorative.
Nel prossimo futuro si parla ad esempio dell’azzeramento del servizio di treni notturni a lunga percorrenza, e solo in questo settore sono a rischio 800 posti di lavoro, di cui una parte in Liguria. Confidiamo però che entro aprile (dead-line per gli eventuali tagli) il tavolo tra il Governo e le Regioni porterà ad una soluzione accettabile del problema delle risorse.
Entrando nel merito di alcune proposte, Vesco si è dichiarato scettico sulla possibilità di rimodulare a breve termine l’offerta complessiva di servizio regionale in base ad uno schema su tre fasce tipologiche (metropolitani, regionali, regionali veloci). Eppure questo è stato fin da subito lo schema che anche noi avevamo proposto quando nel lontano 2005 si cominciò a cancellare gli interregionali per far posto ai ben più costosi IC.
Del resto, gli IC diventeranno tutti Frecciabianca e alcuni verranno velocizzati sacrificando fermate nel Tigullio. Già attualmente vi sono due treni da e per Roma che hanno perso le fermate nel Tigullio, e al prossimo cambio orario se ne aggiungeranno altri due, uno dei quali molto usato dai pendolari del Tigullio perché parte da Genova verso le 19.00. E’ evidente come l’alternativa è quella di tornare ai regionali veloci che funzionavano benissimo e costavano molto di meno.
Per ora la controproposta di Vesco si limita alla velocizzazione del treno 6213 in partenza da Voltri e che arriverà fino a Sestri Levante con fermate, da Genova Principe, a Brignole alle 18.37 - Rapallo alle 19.05 -Chiavari alle 19.15 – Lavagna 19.19 – Sestri Levante.
Il ritorno ai regionali veloci avrebbe l’indubbio vantaggio di poter fare a meno della Carta Tutto Treno e del relativo esborso, e anche questo dev’essere considerata una priorità per l’Assessore Vesco. Se infatti la Carta Tutto Treno può essere considerata una buona soluzione-tampone, istituita per ovviare la scomparsa dei regionali veloci, è altrettanto evidente che la politica di Trenitalia, per quel che riguarda la media-lunga distanza, non contempla né desidera farlo le esigenze della clientela pendolare, ragion per cui è compito della Regione ristabilire l’offerta di Regionali veloci soppressi proprio a vantaggio degli IC.
Questo contribuirebbe, in definitiva, a far risparmiare la Regione che potrebbe inoltre contare su un maggiore afflusso di risorse sui treni regionali, dato che l’utenza rivolgerebbe la domanda verso l’acquisto di abbonamenti a treni regionali e non più verso gli IC: un fenomeno che anche noi avevamo largamente previsto.
Tutto questo è tanto più vero anche perché, oltre a tutto, i prezzi della Carta Tutto Treno non smettono di aumentare, come dimostra l’incremento di 30 euro deciso oggi, solo parzialmente bilanciato con la possibilità di poter usufruire di tutti i treni, compresi i Frecciabianca che erano esclusi dall’offerta. Notiamo tuttavia che se proseguirà la politica di taglio di fermate sul Tigullio, ben presto potrebbe diventare un servizio non più così interessante, e si riproporrebbe quindi, come dicevamo prima, il tema della velocizzazione di alcuni treni regionali, tanto più che la nostra proposta di fare una Tutto Treno unidirezionale non è stata accettata per l’opposizione di Trenitalia.