Leggendo il dossier che, in due puntate (stazioni ponente – stazioni levante), un quotidiano genovese ha dedicato alle stazioni ferroviarie della città, sottolineandone il degrado e l’abbandono, oltre alla perdita pressoché completa delle funzioni originarie (vendita biglietti, sala d’attesa, acquisto giornali, servizio bar, servizi igienici, ecc.) sorgono spontanee alcune considerazioni, che vorrei condividere:
1. La decadenza delle stazioni è iniziata dal momento in cui si è cominciato con il togliere le biglietterie e, in generale, il personale. Questo ha lasciato campo libero ai vandali che hanno iniziato la loro opera demolitrice, con gravi conseguenze per gli utenti e rendendo comunque necessarie risorse finanziarie per riparare i danni;
2. Quando RFI disse che le biglietterie sarebbero state sostituite con emettitrici automatiche, il Coordinamento avanzò subito molti dubbi e timori sul pericolo di lasciare incustodite macchine contenenti anche pochi euro, ma in locali del tutti incustoditi. Detto fatto, il servizio lo dimostra chiaramente, questa scelta si è rivelata un fallimento su tutta la linea, tanto che in orari di chiusura delle edicole non è materialmente possibile fare un biglietto a terra;
3. A volte non si può neppure timbrare, dato che anche le obliteratrici sono spesso fuori servizio;
4. RFI dà la colpa ai vandali: sta bene, ma era così difficile prevedere questo disastro? E’ antipatico dirlo, ma non l’avevamo ampiamente previsto, eppure si sono spesi soldi (pubblici) per acquistare queste macchinette sempre mal funzionanti o del tutto inservibili.
5. Appare del tutto ingiusto che a fronte di tali disservizi si continui a chiedere il sovrapprezzo per l’acquisto dei biglietti a bordo treno. Ricordo a tal proposito che sul sito di Trenitalia (http://www.trenitalia.com/cms/v/index.jsp?vgnextoid=2f2df63b758ea110VgnVCM1000003f16f90aRCRD) sono riportati i seguenti casi in cui si possono acquistare o regolarizzare biglietti a bordo treno:
a. treni Regionali in partenza da stazioni in cui il servizio di biglietteria sia mancante qualora non siano presenti punti vendita (aperti, ndr!)
b. essere in possesso di un biglietto da convalidare e partire in stazioni in cui manchino o non funzionino le macchinette obliteratrici;
Per concludere, ci pare che torni e si rafforzi la nostra sempre valida richiesta di veder confermata all’interno del contratto di servizio (che dovrà subire alcuni aggiustamenti) la clausola che permetta di poter acquistare o regolarizzare in treno i biglietti quando sia impossibile acquistarli a terra.
Questa clausola è stata, ad esempio, inserita nel contratto della Lombardia:
“Art. 19 (tariffe)
comma 6 : (......)
- la vendita dei biglietti, per coloro che utilizzano treni in partenza in località ed orari nei quali non è disponibile un servizio di biglietteria attivo e funzionale, a sportello, automatizzato o presso una rivendita commerciale, è consentita a bordo senza sovrapprezzo, previa comunicazione spontanea al capotreno. (......)
- è ammessa la possibilità di regolarizzare a bordo i biglietti, senza sovrapprezzo, quando non è stato possibile obliterarli per mancato funzionamento delle apposite apparecchiature disponibili e raggiungibili dai viaggiatori, previa comunicazione spontanea al capotreno.”
Ci pare ragionevole chiedere che tale clausola sia applicata anche in Liguria, visto che il problema anche da noi è molto serio.
Sempre nell’articolo, si dice che nella stazione di Quarto si indicano Recco e Brignole quali luoghi “più vicini” per acquistare i biglietti!
Genova è una città sempre più frequentata dai turisti, mi chiedo davvero quanto danno di immagine provochi la vista delle nostre stazioni tanto degradate e ancor più l’impossibilità di acquistare normalmente i titoli di viaggio.
Penso che una seria riflessione andrebbe fatta anche su questo, e mi rivolgo alle diverse Amministrazioni (Regione, Provincia, Comune) che molto investono sulla promozione dei nostri territori per attirare visitatori e dare lavoro a molti: non andranno in parte vanificati questi sforzi promozionali?
Ed infine, non sarebbe meglio che fossero gli enti locali a gestire e curare le stazioni RFI, chiedendo allo Stato di assegnare a loro direttamente le risorse necessarie? Credo che i Comuni, in particolare, essendo più vicini alle esigenze dei territori, curerebbero maggiormente la manutenzione e la funzionalità delle stazioni, e non le lascerebbero, come ora, in quel triste stato di abbandono che tutti possiamo ogni giorno vedere.
1. La decadenza delle stazioni è iniziata dal momento in cui si è cominciato con il togliere le biglietterie e, in generale, il personale. Questo ha lasciato campo libero ai vandali che hanno iniziato la loro opera demolitrice, con gravi conseguenze per gli utenti e rendendo comunque necessarie risorse finanziarie per riparare i danni;
2. Quando RFI disse che le biglietterie sarebbero state sostituite con emettitrici automatiche, il Coordinamento avanzò subito molti dubbi e timori sul pericolo di lasciare incustodite macchine contenenti anche pochi euro, ma in locali del tutti incustoditi. Detto fatto, il servizio lo dimostra chiaramente, questa scelta si è rivelata un fallimento su tutta la linea, tanto che in orari di chiusura delle edicole non è materialmente possibile fare un biglietto a terra;
3. A volte non si può neppure timbrare, dato che anche le obliteratrici sono spesso fuori servizio;
4. RFI dà la colpa ai vandali: sta bene, ma era così difficile prevedere questo disastro? E’ antipatico dirlo, ma non l’avevamo ampiamente previsto, eppure si sono spesi soldi (pubblici) per acquistare queste macchinette sempre mal funzionanti o del tutto inservibili.
5. Appare del tutto ingiusto che a fronte di tali disservizi si continui a chiedere il sovrapprezzo per l’acquisto dei biglietti a bordo treno. Ricordo a tal proposito che sul sito di Trenitalia (http://www.trenitalia.com/cms/v/index.jsp?vgnextoid=2f2df63b758ea110VgnVCM1000003f16f90aRCRD) sono riportati i seguenti casi in cui si possono acquistare o regolarizzare biglietti a bordo treno:
a. treni Regionali in partenza da stazioni in cui il servizio di biglietteria sia mancante qualora non siano presenti punti vendita (aperti, ndr!)
b. essere in possesso di un biglietto da convalidare e partire in stazioni in cui manchino o non funzionino le macchinette obliteratrici;
Per concludere, ci pare che torni e si rafforzi la nostra sempre valida richiesta di veder confermata all’interno del contratto di servizio (che dovrà subire alcuni aggiustamenti) la clausola che permetta di poter acquistare o regolarizzare in treno i biglietti quando sia impossibile acquistarli a terra.
Questa clausola è stata, ad esempio, inserita nel contratto della Lombardia:
“Art. 19 (tariffe)
comma 6 : (......)
- la vendita dei biglietti, per coloro che utilizzano treni in partenza in località ed orari nei quali non è disponibile un servizio di biglietteria attivo e funzionale, a sportello, automatizzato o presso una rivendita commerciale, è consentita a bordo senza sovrapprezzo, previa comunicazione spontanea al capotreno. (......)
- è ammessa la possibilità di regolarizzare a bordo i biglietti, senza sovrapprezzo, quando non è stato possibile obliterarli per mancato funzionamento delle apposite apparecchiature disponibili e raggiungibili dai viaggiatori, previa comunicazione spontanea al capotreno.”
Ci pare ragionevole chiedere che tale clausola sia applicata anche in Liguria, visto che il problema anche da noi è molto serio.
Sempre nell’articolo, si dice che nella stazione di Quarto si indicano Recco e Brignole quali luoghi “più vicini” per acquistare i biglietti!
Genova è una città sempre più frequentata dai turisti, mi chiedo davvero quanto danno di immagine provochi la vista delle nostre stazioni tanto degradate e ancor più l’impossibilità di acquistare normalmente i titoli di viaggio.
Penso che una seria riflessione andrebbe fatta anche su questo, e mi rivolgo alle diverse Amministrazioni (Regione, Provincia, Comune) che molto investono sulla promozione dei nostri territori per attirare visitatori e dare lavoro a molti: non andranno in parte vanificati questi sforzi promozionali?
Ed infine, non sarebbe meglio che fossero gli enti locali a gestire e curare le stazioni RFI, chiedendo allo Stato di assegnare a loro direttamente le risorse necessarie? Credo che i Comuni, in particolare, essendo più vicini alle esigenze dei territori, curerebbero maggiormente la manutenzione e la funzionalità delle stazioni, e non le lascerebbero, come ora, in quel triste stato di abbandono che tutti possiamo ogni giorno vedere.