lunedì 31 maggio 2010

Marciapiede rialzato alla stazione di Chiavari, una buona notizia

Frequentando la stazione ferroviaria di Chiavari, ho notato con soddisfazione l’inizio dei lavori di adeguamento del marciapiede che dà accesso ai treni del 2° e 3° binario. Tali lavori comportano l’innalzamento dello stesso in modo da consentire un accesso più agevole ai treni, e in specie a quelli “a piano ribassato”, il cui pavimento di ingresso si verrebbe a trovare allo stesso livello del calpestio del marciapiede. Speriamo naturalmente che tale operazione venga effettuata anche sul primo binario.

Come forse si ricorderà, avevamo da tempo avanzato questa richiesta di adeguamento dei marciapiedi liguri, e il nuovo contratto di servizio firmato dalla Regione ne prevedeva la realizzazione in tutta la Liguria, ove fosse tecnicamente possibile.

L’innalzamento dei marciapiedi (e l’uso di carrozze a pianale ribassato) non è un fatto di secondaria importanza, vuoi perché semplifica di molto la vita agli utenti che, per qualsiasi motivo, hanno difficoltà a “scalare” le carrozze ferroviarie, vuoi perché sveltisce i tempi di incarrozzamento riducendo i ritardi anche in modo significativo.

I lavori a Chiavari sembrano procedere abbastanza speditamente, e speriamo che con l’occasione si ponga rimedio anche al problema delle barriere architettoniche che ancora caratterizzano la stazione, priva, ad esempio, di un ascensore o di una pedana mobile per l’accesso ai binari 2 e 3.

Ci farebbe molto piacere avere qualche dato in più circa lo stato di avanzamento dei lavori di adeguamento dei marciapiedi sulla rete ligure, e per questo ci rivolgiamo al neo-confermato Assessore Vesco (cui rinnoviamo i nostri auguri di buon lavoro) perché convochi al più presto possibile una riunione di aggiornamento.

giovedì 27 maggio 2010

STOP ALLA LEGGE MILLE TRENI:IL GOVERNO FA RETROMARCIA SUL FINANZIAMENTO

Passata all’unanimità in Commissione Trasporti, la proposta di legge avanzata dal PD per finanziare l’acquisto dei nuovi treni per i pendolari ha ricevuto il niet del Governo. Grande la delusione per i pendolari che ancora una volta vedono deluse le legittime speranze di poter finalmente disporre di treni nuovi e meglio funzionanti.

L’On.le Mario Tullo, tra i primi firmatari della legge, esprime "grande amarezza per lo stop inaspettato ed ingiustificato alla legge che consentiva il rinnovo di gran parte del parco rotabile delle Ferrovie dello Stato. La legge aveva ricevuto il via libera all'unanimità in Commissione Trasporti alla Camera; in aula abbiamo assistito ad una poco comprensibile retromarcia del Governo Berlusconi e della sua maggioranza, che impedisce così di dare ai pendolari un servizio degno di un paese civile. Ai pendolari esprimo solidarietà e garantisco che l'impegno si questa battaglia continuerà. Si trattava anche di un provvedimento a sostegno dell'economia e che avrebbe dato lavoro ad imprese costruttrici ed ai lavoratori. Si è preferito ignorare tutto questo, umiliando ancora una volta il ruolo dei parlamentari e dell'opposizione che è stata capace, anche questa volta, di presentare proposte concrete e coerenti con il sostegno alle fasce più deboli del paese: il Partito Democratico aveva inserito il tema del servizio ai pendolari tra le priorità nella quota di iniziative legislative garantita alle opposizioni nel dibattito parlamentare."

Ringraziamo l’On. Tullo e tutti coloro che avevano dato via libera alla legge, chiedendo loro di mantenere vivo l’impegno sulla mobilità pubblica.

Mi piacerebbe a questo punto sentire cosa ne pensa l’ing. Moretti, presidente del gruppo FS, che non perde occasione per attaccare i pendolari che protestano (e giustamente!) per i tanti disservizi, ma apparentemente non fa poi una piega se i fondi per il trasporto pubblico vengono negati. Sarà forse che il Governo ne deve riconfermare la poltrona, nonché il lauto stipendio?

martedì 25 maggio 2010

Controlli al binario

Oh che sorpresa salire sul binario 2-3 di Sestri Levante alla mattina alle 7 e scoprire che in cima alle scale ci sono due solerti personaggi che controllano i biglietti con rigore.
Peccato che: stamani abbiano soppresso il treno da La Spezia a Torino Porta Nuova che forse è più imporante, senza contare che il successivo convoglio è stato costretto ad effettuare fermate straordinarie.

Due piccole considerazioni. Come mai Trenitalia si preoccupa dei biglietti e non vede tutte quelle persone che attraversano i binari (ad esempio alla stazione di Riva Trigoso) senza usare il sottopassaggio?
Come mai il regionale 11258 sebbene abbia effettuato alcune soste in più è arrivato alla medesima ora a Genova Brignole???
Misteri!!

lunedì 17 maggio 2010

No alla riconferma di Moretti: Dimetti Moretti!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato, unendoci alla richiesta di non riconfermare Moretti nell'incarico che ha ricoperto in questi anni, durante i quali ha fatto gli interessi dell'azienda ma non quelli degli utenti.

Il 19 maggio sarà rinnovato il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie Spa ed è annunciata la riconferma dell’incarico ad Amministratore delegato a Mauro Moretti.

Come familiari delle vittime dell’Associazione “Il mondo che vorrei”, Comitato “Abitanti di via Ponchielli”, Comitato AVIF e Assemblea 29 giugno, da settimane siamo impegnati nella raccolta di firme “Moretti è ora di andare a casa”.
Il disastro ferroviario del 29 giugno ha causato 32 vittime, feriti gravi e gravissimi, danni morali e materiali a centinaia di persone ed è stato preceduto e seguito da numerosi analoghi incidenti che, solo per caso, non hanno avuto gravissime conseguenze.

E’ inaccettabile, quindi, ed è inevitabilmente segno di indifferenza e disprezzo verso le vittime, i feriti, i sopravvissuti e la città di Viareggio, la riconferma alla direzione di un settore strategico del trasporto di chi, come Moretti ha dichiarato, dopo la strage di Viareggio, che “Le ferrovie italiane sono le più sicure d’Europa…”, “… quando c’è un incidente sembra che caschi il mondo” e “… l’incidente è stato uno spiacevole episodio”!

Fino ad oggi sono state raccolte migliaia di firme durante i numerosi banchetti e presìdi organizzati dall’Associazione, dall’Assemblea e dai Comitati, di cui i più significativi sono stati: - quello di 32 ore del 29-30 marzo alla Procura di Lucca, - quello del 9 aprile alla sede dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) a Firenze e quelli del 1° Maggio al ‘concertone’ di Roma, e alle manifestazioni sindacali di Stiava e di Seravezza. E molte continuano ad arrivare, ogni giorno, da chi è impegnato a raccoglierle nelle realtà in cui è presente.

Vogliamo e pretendiamo verità, giustizia e sicurezza ! Continueremo con le iniziative e con la raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Moretti e contro la sua nuova nomina ad A.D. di Ferrovie.

Il 20 maggio saremo di fronte a Montecitorio a Roma.
Ad un anno dalla strage, il 29 giugno a Viareggio, avrà luogo la manifestazione-fiaccolata. L’appuntamento è dalle ore 20.30 allo Stadio dei Pini.
Associazione “Il Mondo che vorrei” Comitato Abitanti di via Ponchielli
29giugnoviareggio@yahoogroups viaponchielli@gmail.com; www.viaponchielli.net
Comitato AVIF Assemblea 29 giugno

avif29giugno@gmail.com assemblea29giugno@gmail.com; www.assemblea29giugno.info

Viareggio, 15 maggio 2010

I continui cambi/orario di Trenitalia e l'impossibilità di accedere ai prezzi scontati nei due periodi clou dell'anno (Natale ed estate)

Comunicato delle Associazioni dei Consumatori
Il 13.6.2010 cambieranno gli orari ferroviari; un secondo cambiamento avverrà ai primi di dicembre. Due volte l’anno perciò (e proprio non si capisce perché) Trenitalia cambia la propria offerta.
E ad ogni cambiamento si verifica una grave menomazione dei diritti dei cittadini che utilizzano treni della media e lunga percorrenza: essi possono normalmente ottenere sconti se prenotano con un certo anticipo l’acquisto del biglietto (con almeno 15 gg. lo sconto è del 30%, con almeno 7 gg. lo sconto è del 15%).
Ma durante le fasi in cui vengono cambiati gli orari, siccome non esiste certezza sui treni che poi circoleranno, è impossibile prenotare: quindi è impossibile ottenere le riduzioni previste.

A rendere meno sopportabile questo comportamento di Trenitalia, c’è poi il fatto che in questi periodi di cambio orario, i cittadini interessati a viaggiare oltre confine, possono ottenere le agevolazioni tariffarie in ambito europeo, ma non in Italia. Perciò Se si chiede un biglietto Bologna-Parigi, sul tratto italiano non si può ottenere lo sconto a causa dell’oscuramento dell’offerta da parte di Trenitalia, mentre è possibile lo sconto sulle ferrovie svizzere o francesi.
Infine merita una denuncia particolare il comportamento di Trenitalia nel negare ai cittadini diritti esplicitati nel Regolamento Europeo dei viaggiatori delle ferrovie (1371/2007).

Questo Regolamento prevede, fra l’altro, che i cittadini debbano poter ottenere informazioni sia sui collegamenti più veloci, sia su quelli più economici. Ebbene, se si chiedono informazioni sul sito di Trenitalia, si ottengono normalmente solo informazioni sui collegamenti più veloci (e quindi più costosi), mentre quelle sui collegamenti più economici restano ben occultati dentro il sito stesso. In questo modo si negano ai viaggiatori diritti sacrosanti, per consentire a Trenitalia di incassare qualche euro in più.

Pertanto Federconsumatori, Adusbef e Movimento Consumatori chiedono, ancora una volta, a Trenitalia di aprire una pagina nuova nel rapporto con i cittadini utenti, garantendo che il perseverare dopo l’applicazione peggiorativa del regolamento europeo ed i comportamenti lesivi dei diritti dei viaggiatori, troverà la più ferma protesta delle nostre Associazioni.

venerdì 14 maggio 2010

1000 nuovi treni ai pendolari: approvata all'unanimità presso la Commissione Trasporti una proposta di legge del PD

La commissione Trasporti della Camera ha approvato all'unanimità il testo di una proposta di legge del Partito Democratico che prevede l'acquisto di mille treni con lo scopo di rinnovare il materiale rotabile per il trasporto dei pendolari.

Mario Tullo, deputato ligure del PD è tra i primi firmatari insieme ai colleghi Michele Meta e Mario Lovelli di un disegno di legge tra i più attesi dai pendolari, che continuano a viaggiare da troppo tempo ormai su convogli vecchi e malandati.

Il provvedimento sarà esaminato la prossima settimana dalla commissione in sede redigente e passerà all’esame dell’Aula, dalla quale a questo punto ci si attende il via libera.

Grande soddisfazione da parte dell’on.le Mario Tullo per il consenso bipartisan ottenuto in commissione: “la condivisione sul tema è stata piena, da parte di tutti” sottolinea.
“Ora ci aspettiamo che il Governo, che ha già espresso un parere positivo, recepisca la nostra proposta per poter renderla operativa” è l’auspicio dell’On.le Tullo.

Il provvedimento, composto da due articoli, e proposto da 31 onorevoli dell'opposizione, prevede che, a decorrere dal 2011 - a meno di modifiche in sede redigente – sia erogato un contributo quindicennale di 300 milioni l'anno finalizzato all'acquisto di nuovi treni destinati al trasporto di passeggeri.

La copertura finanziaria necessaria verrà ottenuta tramite un aumento di 10 euro ogni mille litri delle aliquote di accisa, ovvero 10 euro per mille chili qualora si tratti di aliquota di accisa su gas di petroli o liquefatti usati come carburanti. L'importo sarà assegnato annualmente a un Fondo per il rinnovo del materiale rotabile del ministero delle Infrastrutture.
Sarà poi, ogni anno, un decreto Infrastrutture, di concerto con l'Economia, sentita la Conferenza Stato-Regioni, a fissare, entro il 15 marzo di ogni anno, gli interventi da finanziare con le risorse a disposizione, nell'ambito del trasporto pubblico locale interregionale, regionale e locale. In particolare il rinnovo interesserà prioritariamente le tratte a più intenso traffico pendolare, considerando anche l'entità complessiva del traffico passeggeri delle singole tratte e facendo attenzione a una equilibrata distribuzione delle risorse nelle diverse aree territoriali. «Il provvedimento - sottolinea Tullo – oltre ad essere una risposta alle esigenze dei pendolari é anche una scelta strategica in favore delle industrie che operano nel settore, e costituisce una strategia economica di lungo periodo».

giovedì 13 maggio 2010

PROVINCIA: “TRENITALIA NON CHIUDA LA BIGLIETTERIA DI PEGLI” CHIEDE IL CONSIGLIO

Con un’espressione di opinioni di Stefano Volpara (Pd) con risposta dell’assessora Anna Dagnino e interventi anche di Sonia Zarino (Pd) e Paolo Bianchini (Pdl).

da Pro.No. Agenzia di Stampa della Provincia di Genova

Genova, 12 - La chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di Pegli “sarebbe l’ennesimo schiaffo ai cittadini e ai pendolari” ha detto Stefano Volpara (Pd) che ha portato il tema al Consiglio Provinciale con un’espressione di opinioni alla quale ha risposto l’assessora Anna Dagnino concludendo il dibattito in cui sono intervenuti anche Sonia Zarino (Pd) e Paolo Bianchini (Pdl).

Volpara ha chiesto di sapere se “sia vera la notizia dell’imminente chiusura della biglietteria di Pegli, si parla della fine di maggio, con una dismissione da parte di Trenitalia che rappresenterebbe un altro segnale di totale abbandono dei cittadini e dell’arroganza di chi gestisce un bene pubblico come il trasporto ferroviario interessandosi evidentemente solo delle linee veloci e non dei viaggiatori pendolari e se l’ultimo accordo tra Regione e Trenitalia prevedeva che non ci fosse nessuna chiusura di biglietterie perché i patti sottoscritti non vengono rispettati?”

Zarino ha ribadito “la preoccupazione sul territorio per questa notizia collegata a politiche di massimizzazione dei profitti e riduzione dei servizi di Trenitalia” e ha poi proposto “facciamo come in Veneto, dove delle piccole stazioni ferroviaria si occupano gli enti locali”.

Per Bianchini “mentre ci occupiamo della solita battaglia per cercare di difendere l’esistente, altrove si vivono esperienze di forte sviluppo dalle quali siamo tagliati fuori, come le nuove linee ferroviarie di un’impresa privata che proporrà da settembre servizi di altissimo livello tra Milano e Torino.”

L’assessora Dagnino scriverà “immediatamente all’assessore regionale Vesco e a Trenitalia perché resti aperta la stazione di Pegli, dopo le dismissioni purtroppo già avvenute a Prà, Voltri e Cogoleto. La Provincia inoltre contribuisce già a tenere aperte altre stazioni ferroviarie, come a Lavagna con un contributo al Comune per il punto informativo turistico gestito insieme alla biglietteria e lo stesso facciamo con la Pro Loco di Bogliasco.

martedì 11 maggio 2010

Ferrovie di nuovo nella bufera, tunnel ferroviari: fuorilegge due su tre

Martedí 11.05.2010 17:15
Di Floriana Rullo

Non solo disagi e problemi per i pendolari sulle linee ferroviare. Ora è a rischio anche la sicurezza.
Niente piano di emergenza, niente piano di soccorso. Il 67% dei tunnel ferroviari è fuori legge. Almeno quelli superiori ai mille metri che non dispongono del piano generale di emergenza e soccorso. In questo modo le ferrovie mettono in pericolo centinaia di migliaia di pendolari che, in caso di incidente in tunnel rimarrebbero bloccati e in attesa di soccorsi che per lo più verranno improvvisati.

LA MAPPA- E le linee interessate tutte: da quelle storiche alle più nuove della Tav. Significa ceh in caso di incidenti e di coinvolgimento di passeggeri e personale si sarà costretti a improvvisare i soccorsi. La scoperta del pm Raffaele Guariniello, magistrato di Torino che sta mettendo in imbarazzo le Ferrovie dello Stato con inchieste sulla sicurezza della rete dei treni.

L'INCHIESTA - Così partendo dal caso fel nodo ferroviario torinese, non in regola rispetto alle nuove norme di sicurezza delle gallerie, il Pm ha chiesto all'Anfs (l'agenzia che ha ereditato dal ministero delle Infrastrutture la competenza sulla vigilanza) la verifica del piano generale di emergenza su tutti i tunnel italiani.

La risposta? Negativa. Sono 230 tunnel irregolari su 444 esistenti. E la mappa che ne è uscita tocca ogni estremo dell'Italia, dal nord al sud.

Non l'hanno per esempio le gallerie di Peloritana (12816 metri sulla linea Palermo Messina), Francica (6094 metri sulla linea Napoli-Reggio Calabria), Montorso (7531 metri sulla Roma-Napoli), Borgallo (7360 metri sulla Parma-Sarzana) Di Ronco (8291 metri sulla Torino-Genova). Ma non solo. Sulla Torino- Modane solo il tunnel del Frejus è a posto. Non le gallerie fra Torino e Bardonecchia, prive per la verità di impianti idrici e uscite progressive per l'evacuazione .
Eppure il decreto del 2005 prevede misure rigorose e 10 anni per attuarle. L'Ansf ha per tanto già prrdisposto un piano di priorità e il pm Guariniello lo ha girato al ministro delle Infratrutture Matteoli insieme all'elenco delle 230 gallerie da sistemare. "Per gli adempimienti del caso" dice.

domenica 9 maggio 2010

Vita da pendolare: ansia, stress, ira, sbalzi di pressione, rischio di infarto, aggressività, depressione, disturbi del sonno e della digestione...

da Il Corriere della Sera
Vita da pendolare: ansia, stress, ira, sbalzi di pressione, rischio di infarto, aggressività, depressione, disturbi del sonno e della digestione, mal di testa, malattie infettive, cistiti, tosse, raffreddore cronico.
Come se non bastassero treni sporchi, autobus in ritardo e code chilometriche, sui pendolari potrebbero pesare ben altre preoccupazioni: stando alle stime di una recente ricerca inglese, i pendolari dei dintorni di Londra vivono in media un paio d'anni in meno rispetto a chi impiega al massimo una ventina di minuti per arrivare in ufficio.

«AMNESIA DA PENDOLARE» - E il motivo forse è tutto nelle conclusioni di uno studio di David Lewis, dell'International Stress Management Association, secondo cui i pendolari sono più stressati dei piloti di guerra e dei poliziotti antisommossa: la sensazione di impotenza e la frustrazione generata dall'essere in balia di coincidenze e traffico impazzito, ma con orari da rispettare, porta a sviluppare ansia, stress e quella che Lewis chiama "amnesia del pendolare".
Di fatto, il tempo casa-ufficio si vive come zombi, cancellando dalla mente quel che succede. Salvo poi scoppiare in crisi d'ira al minimo intoppo, con sbalzi di pressione e rischio d'infarto in agguato. Certo, non tutti i 13 milioni di pendolari italiani sono condannati allo stress cronico. «Se la scelta del pendolarismo è vissuta come un obbligo, è più probabile vivere in perenne conflitto interiore fra dove si è e dove si vorrebbe essere, senza saper più riconoscere qual è il luogo d'appartenenza: la casa, dove si va quasi solo per dormire, l'ufficio o il mezzo su cui si trascorre tanto tempo ogni giorno — osserva Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'Università di Chieti —. Le donne sono più esposte allo stress da pendolarismo, perché spesso vivono peggio la lontananza da casa; più a rischio anche chi ha una personalità vulnerabile ed è meno capace di adattarsi al disagio psicologico della trasferta forzata. Che porta molti a sviluppare aggressività e conflittualità nel rapporto coi familiari». Succede perché il tempo libero e per i rapporti sociali è sempre più risicato.

I DISTURBI - Tanto che diminuisce pure la creatività e qualcuno cade in depressione. «Tutta colpa della tensione continua: il pendolare non "stacca" mai, prima, durante e dopo il lavoro — commenta Maria Grazia Cassitto, della Clinica del Lavoro dell'Università di Milano —.
Le conseguenze sulla salute sono quelle tipiche dello stress cronico: i primi campanelli d'allarme sono i disturbi del sonno e dell'appetito». A questi si aggiungono disturbi psicosomatici vari, dal mal di testa alle difficoltà di digestione.

E non basta: secondo uno studio uscito da poco su Epidemiology and Infection, condotto su circa 400 pendolari londinesi, in un caso su tre sulle mani di chi si sposta in autobus o in treno fra casa e ufficio si trovano batteri fecali.

«Se il mezzo di trasporto non è la propria auto, il contatto ravvicinato con gli altri aumenta il rischio di malattie infettive — conferma Cassitto —. Lo stress cronico, poi, indebolisce le difese immunitarie, facilitando ancor di più la comparsa di disturbi lievi, ma persistenti. Così non è raro che i pendolari abbiano cistiti frequenti, tossi che non passano, raffreddori cronici».

In che modo ridurre i guai da pendolarismo? «Chi ha un impiego che lo consente, potrebbe chiedere di lavorare almeno in parte da casa, o cambiare gli orari per non fare il tragitto nell'ora di punta — dice Giuseppe Abbritti, direttore della Scuola di specializzazione in medicina del lavoro dell'Università di Perugia —. Poi, si può cercare di rendere piacevole la trasferta: in auto ascoltando un po' di musica, profumando l'ambiente, o magari provando un itinerario diverso. In bus o in treno, leggendo. Certo, è impossibile farlo se si viaggia su mezzi scomodi o affollati».

In questi casi non viene nemmeno voglia di provare coi respiri profondi, che aiuterebbero a ridurre la tensione. Si può tentare allora di mettere in pratica il consiglio dello psichiatra: «Dedichiamo il tempo del viaggio alla riflessione personale, per guardare dentro noi stessi e magari rivalutare i benefici di cui godiamo grazie al lavoro — dice Di Giannantonio —. Infine, è sempre opportuno spezzare appena possibile la routine, approfittando di fine settimana o permessi: aiutano a recuperare le energie rubate dallo stress».

Frana sul sentiero delle Cinque Terre, traffico ferroviario in tilt

da Il Secolo XIX

Una frana sul sentiero che collega Vernazza con Monterosso ha mandato in tilt per l’intero pomeriggio di ieri il traffico ferroviario nelle Cinque Terre. Il sentiero numero 2 interessato allo smottamento corre infatti parallelo ai binari e quando si è verificato lo smottamento, le Ferrovie a scopo precauzionale hanno disposto l’immediata chiusura di un binario facendo procedere i treni a senso alternato sull’altro. Il timore era che, mancando un’idonea protezione, alcuni sassi potessero finire sui binari e provocare problemi ai convogli in transito. La decisione di istituire il senso unico alternato è stata presa poco dopo mezzogiorno e si è tornati alla normalità solo sei ore dopo. Inutile dire che i convogli hanno cominciato ad accumulare ritardi che sono arrivati a raggiungere e in alcuni casi a superare la mezz’ora provocando proteste e irritazione nei numerosi turisti che ieri, nonostante la giornata non fosse proprio bellissima, affollavano i borghi delle Cinque Terre.

martedì 4 maggio 2010

Pulizie sui treni? Luci e ombre nel sondaggio dei Pendolari

Chiuso il sondaggio sul blog del Coordinamento dei Pendolari Liguri, analizziamo i risultati: luci ed ombre, ma qualcosa forse si sta muovendo.

La domanda che ci siamo posti, un mese fa circa, era se, con l’ingresso delle nuove aziende, fosse realmente migliorata la pulizia dei treni, così come ci era stato promesso. Per rispondere al quesito abbiamo lanciato un sondaggio sul blog dei Pendolari Liguri, che, attivo per tutti il mese di aprile, ha dato i seguenti risultati:

Il 21% dei votanti esprime un giudizio favorevole, sostenendo che il livello di pulizia è migliorato sensibilmente, per il 12% il servizio è migliorato “abbastanza”, per il 15% è migliorato ma “di poco” e per il 51% non è migliorato per nulla.

Come si vede quindi un giudizio che divide quasi a metà i votanti, e se indica un progresso rispetto al passato, esso tuttavia non è ancora sufficiente e deve fare seriamente riflettere Trenitalia sull’impegno necessario a ottenere un risultato migliore.

Anche i colleghi della linea di Acqui Terme hanno svolto un analogo sondaggio. Per gli Acquesi il servizio è sensibilmente migliorato per il 4,8%, è abbastanza migliorato per l’11,9%, è di poco migliorato per il 40,5% mentre non lo è per nulla per il 42,8%.

Nei commenti giunti sul blog, emergono alcune osservazioni molto interessanti, che aiutano a capire alcuni punti su cui Trenitalia dovrebbe lavorare molto seriamente per ottenere risultati migliori in termini di soddisfazione dell’utenza.

La vetustà del materiale rotabile
I commenti fanno giustamente notare come la vetustà del materiale rotabile costituisca uno dei fattori che maggiormente impedisce una pulizia accurata. E in effetti, togliere la sporcizia accumulata nei decenni non è per nulla semplice, specie in carrozze progettate per essere pulite con tempi ben più lunghi rispetto a quelli concessi oggi alle squadre di addetti che viaggiano sempre sul filo dei minuti, magari tra un ritardo e l’altro. La prove di questo è che sui nuovi Vivalto la situazione è decisamente migliore, al momento resistono abbastanza bene (vandali permettendo) e mantengono uno standard più che decoroso. Peccato ce ne siano così pochi, anche se non sono proprio il top per la nostra regione, che necessiterebbe di motrici e carrozze di diversa concezione per servire al meglio il nostro territorio.

I materiali utilizzati per i sedili
Chiazze indelebili e apparentemente indistruttibili rendono poco appetibili i sedili e i poggiatesta. Del resto, lo abbiamo detto già anni fa che i tessuti sono una scelta infelice per questo genere di treni ad alta frequentazione: molto meglio la similpelle o, al limite, la plastica sagomabile tipo autobus, che consente puliture molto più igieniche ed efficaci, e anche un bel risparmio in forniture di foderine che quasi mai hanno un aspetto invitante, eccettuati i primi giorni. Su questo aspetto chiediamo quindi un impegno da parte di chi si occuperà della fornitura dei nuovi treni che dovranno sostituire nei prossimi anni le vecchie carrozze ormai esauste.

Gare esperite usando solo il criterio del massimo ribasso
Aver puntato esclusivamente sul massimo ribasso nelle gare di assegnazione degli appalti di pulizia non appare come la scelta migliore per garantire la qualità del servizio offerto. Molto meglio sarebbe stata una gara che comparasse anche i fattori in grado di misurare l’effettiva capacità delle ditte di fornire (non solo sulla carta) i servizi promessi. Le sanzioni previste per i casi di inadempienza contrattuale non sono abbastanza severe da scoraggiare furberie e disservizi, mentre sono immediati i disagi che gli utenti si trovano a subire in caso di scarsità del servizio di pulizia.

Vandalismi
Non rientrano a tutti gli effetti nel capitolo pulizie, e tuttavia occorre dire che è forte la percezione circa la necessità di reprimere con maggiore severità fenomeni di vandalismo che vanno dai classici piedi sui sedili fino a vere e proprie devastazioni di arredi. Va notato che un treno già in cattive condizioni non incoraggia le buone maniere degli occupanti, mentre un treno nuovo e pulito si mantiene in buone condizioni molto più a lungo. Questi fenomeni si manifestano a bordo treno ma anche e soprattutto nelle stazioni, che sempre più abbandonate e lasciate e se stesse si rivelano il terreno ideale per questi esercizi di pura idiozia. L’ultimo di cui siamo a conoscenza è il sottopasso di Lavagna, dove ignoti hanno vigliaccamente sfogato la frustrazione delle loro vite vuote e insignificanti deturpando con scritte razziste le piastrelle appena rifatte grazie all’interessamento del Comune.

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