venerdì 31 luglio 2009

Bresso contro Trenitalia: "Ricattatori inaffidabili"

da La Stampa di oggi

“Frenano sul grattacielo al Lingotto dopo che ho scelto di aprire ad altri sui pendolari”

alessandro mondo - torino

Se le parole fossero pietre, ora staremmo contando i feriti. Invece il durissimo scontro tra Bresso e le Ferrovie, l’ennesimo nel giro di un mese, diventerà probabilmente pane per avvocati.Il botto è arrivato ieri sera, intorno alle 19, sotto forma di un comunicato della Regione caricato a pallettoni: «Ferrovie, Bresso: “Tentano di intimidirci. Bloccano il palazzo unico della Regione per costringerci a non bandire le gare sul trasporto ferroviario regionale». L’attacco faceva seguito alla notizia, arrivata in mattinata, che oggi per l’ennesima volta le Ferrovie avrebbero disertato la riunione della Conferenza dei servizi convocata per dare il via libera al grattacielo firmato Fuksas: quello che dovrebbe accorpare gli uffici regionali sancendo nel contempo la riqualificazione di oltre 300 mila mq di superficie nell’area-Lingotto. Di questi, 50 mila sono proprietà di Rfi, coinvolta nella trattativa. La Regione conta di far partire la pre-gara per le opere già la settimana prossima.A quanto si apprende dagli uffici dell’assessore Peveraro, ieri il rappresentante legale di Rete Ferroviaria Italiana ha comunicato che - stante le disposizioni ricevute - non si sarebbe presentato. Un gesto interpretato da Bresso come «un ricatto»: «Tanto più odioso e incomprensibile perché perpetrato da una società a capitale pubblico». Il «match» tra la presidente e l’ad delle Ferrovie Mauro Moretti sui disservizi del trasporto locale data ai primi di luglio. Nell’occasione, la Regione aveva annunciato un bando per affidare il servizio ai privati mandando su tutte le furie le Ferrovie. La stessa Bresso aveva fatto le sue rimostranze al ministro dei Trasporti Matteoli: rimostranze ribadite ieri mattina, approfittando della visita del ministro a Torino per la Tav. E’ stato l’avvio di una giornata accompagnata da una escalation della tensione tra Regione e Ferrovie, con il sindaco Chiamparino costretto a fare da mediatore. Fino al comunicato, esploso in serata. «Le Ferrovie e il suo amministratore Mario Moretti stanno lavorando contro l’interesse pubblico - ha attaccato Bresso -. Contro la Regione, contro il Comune, contro l’interesse delle Ferrovie e del suo azionista. Per questo darò incarico al nostro ufficio legale di esaminare la possibilità di chiedere i danni».Accuse innescate dalla preoccupazione per il rinvio sine die di un progetto che non solo promette di riqualificare una parte strategica della città ma rappresenta un volano economico e occupazionale. «Il comportamento delle Ferrovie ne conferma la piena e totale inaffidabilità, già sperimentata nell’esperienza quotidiana dei pendolari - rincara la «zarina», che mercoledì ha ricevuto una delegazione dei Comitati spontanei in Consiglio regionale -. Non ci si poteva fidare prima, a maggior ragione non ci si può fidare adesso di un’azienda che per ostacolarci nell’esercizio di un nostro diritto punta ad esimersi dai suoi doveri verso l’azionista e la collettività». Come paventava nel pomeriggio Peveraro, il rischio era quello di dover stralciare gli interventi a corredo del grattacielo, previsti nel Pec, ridimensionando bruscamente la portata del progetto.Rischio fugato ieri, in tarda serata, quando le Ferrovie hanno replicato. «Leggiamo che la signora Bresso, per la seconda volta in pochi giorni, ha adottato toni alterati nei nostri confronti, usando espressioni oggettivamente diffamatorie che mal si conciliano con il suo ruolo istituzionale e la sua immagine personale - recita il comunicato vidimato da Moretti in persona -. Si rassereni. Il Gruppo FS, in continuità con la sua azione collaborativa svolta da oltre due anni sui temi della conferenza dei servizi, anche domani sarà presente per dare il suo contributo. E, comunque, tutelerà la sua immagine». Questa mattina, c’è da scommetterci, voleranno i piatti.

giovedì 30 luglio 2009

Presentata ai Pendolari la bozza del contratto di servizio

La presentazione della bozza del nuovo contratto di servizio da parte del Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e dell’Ass.re ai Trasporti Enrico Vesco si è svolta come previsto lo scorso 29 luglio davanti alla platea dei pendolari, consumatori, ambientalisti e sindacati.

Confermati i precedenti impegni finanziari, che si dovranno ora concretizzare nel riparto delle risorse statali (430 milioni da dividersi tra tutte le regioni) e nell’approvazione della legge regionale che destinerebbe 50 milioni di euro all’acquisto di nuovi rotabili (mentre altri 50 li metterebbe Trenitalia). Sono queste infatti le condizioni per la firma vera e propria del contratto, che pur ricalcando molte parti di quello precedente e risalente al 2004, presenta anche delle novità interessanti.

Sono stati accolti ed inseriti nel contatto alcuni temi a noi cari, come l’inasprimento delle sanzioni, la conferma della Carta Tutto Treno, il blocco delle tariffe regionali fino a tutto il 2010, il bonus per i disservizi, gli sms agli abbonati per avvertirli dei ritardi, l’impegno ad una migliore informazione agli utenti, anche a bordo treno, l’adeguamento dei marciapiedi per facilitare l’incarrozzamento e diminuire i ritardi. Altre richieste sono in corso di valutazione, e su queste intendiamo esercitare il nostro pressing, fino all’ultimo minuto.

Intendiamo continuare a chiedere garanzie sulla necessità di monitorare continuamente ed in modo approfondito i livelli di qualità del servizio erogato, dalla puntualità alla pulizia alle soppressioni alla manutenzione delle carrozze: su questo tema la Regione ha deciso di inasprire di molto le sanzioni (verrebbero decuplicate). Ovviamente noi auspicheremmo che non ve ne fossero, ma se questo può servire a disincentivare i disservizi, ben vengano.
Anche il ritardo nella consegna dei rotabili comporterà una penale di 5000 euro al giorno: per inciso, ne stiamo aspettando ancora due già pagati.

«Questo - ha detto il presidente Burlando - è un passaggio fondamentale prima dell’approvazione della delibera di giunta, frutto di un lavoro congiunto tra l’assessorato ai Trasporti e le associazioni di pendolari e consumatori». E noi siamo ovviamente riconoscenti alla Regione che ci ha dato la possibilità di esaminare preventivamente la bozza. Ci spiace solo che non sia stato possibile averne materialmente una copia poiché, ci è stato detto, l’altro contraente, Trenitalia, non avrebbe acconsentito a fornircela.
Speriamo quindi che il seguente resoconto, frutto dei nostri appunti (ma non siamo ahimè degli stenografi) sia abbastanza fedele e completo:

I costi
Per il 2009, il costo del servizio sarà di 152 milioni di euro, comprensivi del servizio erogato nel 2008, dello «sviluppo del memorario» nell’area tra La Spezia, Parma e Pisa, del «treno degli studenti» che sarà attivo dal prossimo settembre al mattino tra Levanto e Chiavari, della carta TuttoTreno e di 6 “treni storici” in occasioni di eventi quali ad esempio i fuochi di Recco o la Festa del Mare di La Spezia.

Tariffe
Viene confermato il blocco delle tariffe regionali e integrate per il 2009 e tutto il 2010, che potranno essere incrementate del 5% nel 2011 e negli anni successivi sulla base del tasso di inflazione reale; confermato da Trenitalia anche il biglietto integrato con Amt, per il quale la Regione si è impegnata a versare 1 milione di euro.

Informazioni
Verranno ripristinati gli sms per gli abbonati, per avvertirli dei ritardi; verranno inoltre migliorati i servizi di informazione all’utenza nelle stazioni e sui treni.


Infrastruttura
Vi è l’impegno a realizzare entro il 30 settembre 2010 l’adeguamento delle sagome delle gallerie tra Sestri Levante e La Spezia per consentire il passaggio dei treni Vivalto e a portare a termine, entro due anni, il piano di allineamento dei marciapiedi delle stazioni liguri: questa in particolare era una nostra richiesta per migliorare i tempi di incarrozzamento e agevolare salita e discesa dai convogli.

Penali più severe
Inasprite le penali per i ritardi, che dovrebbero venire decuplicate, anche se su questo, ha ammesso l’assessore Vesco, non c’è ancora un pieno accordo con Trenitalia: al momento, il sistema prevede una sanzione dello 0,003% del corrispettivo totale annuo, pari a 92 milioni di euro per ogni decimo di punto percentuale di scostamento dai livelli di riferimento per i ritardi sino a 5 minuti.
Si passerà dagli attuali 27.600 euro a 276.000 per ogni punto percentuale. Così come, sulla fascia 0-15 minuti, per ogni punto in meno del 95% previsto la Regione corrisponderà in meno 550.000 euro invece degli attuali 55.000.
In caso di soppressione di un treno, infine, è previsto che la Regione, oltre ad applicare la sanzione, non paghi il treno soppresso. Su questo punto avremmo voluto che si introducesse l’obbligo di fornire dei mezzi sostitutivi, specie nelle ore serali quando spesso le alternative sono poche o nessuna.
E' chiaro che non ci devono essere più aumenti dei tempi di percorrenza dei treni, perchè questo vanificherebbe l'inasprimento delle sanzioni stesse. Auspichiamo che, una volta terminati i lavori del nodo di Genova, i tempi di percorrenza torneranno finalmente a diminuire.

Monitoraggio
Vengono definiti degli standard minimi che, se non raggiunti, fanno scattare le sanzioni. Questo è un punto delicato, perché attiene al controllo che la Regione deve esercitare e possibilmente potenziare. Le criticità di tale monitoraggio sono dovute, a nostro parere, all’utilizzo da parte della Regione di dati provenienti da RFI e da Trenitalia, che costituiscono informazioni di parte e non garantiscono a nostro giudizio la necessaria imparzialità. Occorre per questo chiedere garanzie aggiuntive sulla loro attendibilità e chiedere di potervi accedere in modo autonomo ed a campione, per verificarne la correttezza e accuratezza. Si chiede inoltre che gli attuali livelli di servizio siano effettivamente mantenuti nel tempo, scongiurando quindi il pericolo di una diminuzione progressiva del servizio (chiusura di stazioni e biglietterie, sale d’aspetto, servizi igienici, ecc.).
Chiediamo anche che a tali dati si dia periodica e trasparente diffusione agli utenti, pubblicandoli anche sul sito della Regione, con i relativi scostamenti dagli obiettivi fissati nel contratto.

Carta dei Servizi
Chiediamo che venga elaborata assieme alle associazioni dei Pendolari e dei Consumatori, così come previsto dalla legge Finanziaria 2008, e non come atto unilaterale di Trenitalia. Ci aspettiamo quindi di essere convocati per partecipare alla sua stesura prima della firma del Contratto.

Scioperi
Ancora da definire la questione degli scioperi in presenza dei quali la Regione prevede il non pagamento del treno e del salario corrispondente al personale in sciopero.

Fruibilità in caso di ritardo e acquisto dei biglietti a bordo
La Regione sta chiedendo anche la possibilità che in caso di ritardo di 15 minuti del treno il pendolare possa salire su qualsiasi treno in transito. Questa è un’altra delle richieste da noi avanzate, cui uniamo quella di ripristinare la possibilità di acquistare il biglietto in treno in caso di impossibilità materiale di farlo a terra (assenza di biglietteria, chiusura del punto vendita, ecc.).

Siamo consci che occorre muoverci su un doppio binario: quello del lungo periodo (migliore integrazione del sistema della mobilità, investimenti, ecc.) e quello del breve, per limitare i disagi e le vere e proprie ingiustizie che i passeggeri subiscono ogni giorno (possibilità di fare i biglietti in treno, no alle multe dovute ai disservizi, ecc.).

Specie su questo secondo aspetto ci muoveremo nei prossimi giorni (è previsto un nuovo incontro con la Regione il 4 agosto) perché pensiamo che sia possibile già da subito ottenere significativi risultati, immediatamente percepibili dai cittadini. Questo ci parrebbe un segnale oltremodo positivo, che va incontro alle reali esigenze della cittadinanza.

mercoledì 29 luglio 2009

Presentazione in Regione della bozza del Contratto di Servizio con Trenitalia

Oggi alle 18.00 la Regione incontrerà Pendolari, Consumatori, Ambientalisti e Sindacati per presentare la bozza del nuovo Contratto di Servizio. Ci eravamo lasciati circa un mese fa dopo che le parti erano giunte ad un accordo circa le risorse da impiegare (vedi articolo), oggi siamo chiamati ad esaminare la bozza del contratto di servizio per valutare come tali risorse si traducano concretamente in un servizio in linea con le nostre aspettative.


I documenti che abbiamo prodotto in questi mesi, confluiti da ultimo nel “manifesto dei 20 punti+1” , riassumono in modo piuttosto esaustivo gli elementi che vorremmo diventassero parte integrante del nuovo contratto di servizio: standards qualitativi misurabili, sistema di premialità in caso di risultati ottenuti e di penalità in caso contrario, creazione di un Osservatorio Regionale per un controllo costante sul rispetto del contratto da parte del gestore del servizio e trasparenza dei dati ottenuti verso i cittadini e utenti, ecc.


Cosa chiediamo che sia contenuto, come minimo, nel nuovo Contratto di Servizio


Vi sia chiarezza sugli obiettivi da conseguire e si utilizzino parametri misurabili sui quali calcolare i risultati sia in positivo, sia in negativo. Questo perché dev’essere chiaro e comprensibile, sin dall’uso del linguaggio utilizzato, quali penali saranno applicate in caso di inadempienza agli obblighi stabiliti;


A proposito di penali, devono essere tali da disincentivare il mancato rispetto degli obblighi contrattuali;


In caso di biglietterie chiuse, o mancanti, ed emettitrici guaste o mancanti dev’essere possibile fare il biglietto in treno senza nessuna penale, perché i passeggeri non hanno colpa di questo disservizio e non si può obiettivamente sapere a priori (se non nell’area metropolitana di Genova, abbastanza vasta ma a prezzo unico) di quanti chilometri dovrà essere un biglietto ferroviario;


In caso di obliteratrici guaste, sia possibile vidimare il biglietto a mano, senza incorrere in sanzioni, e previa richiesta al capotreno;


In caso di ritardo superiore ai 15 minuti, dev’essere possibile salire sul primo treno utile, di qualunque categoria;


Occorre sia previsto un impegno da parte di Trenitalia sulla riduzione dei tempi di percorrenza, iniziando a portarli dapprima almeno ai livelli del 2000, e progressivamente per gli anni di validità del contratto di servizio sulle medie europee. In assenza di questo “paletto” Trenitalia sarà indotta a gonfiare sempre di più i tempi di percorrenza e gli aumenti di costi che ne scaturiranno in base alla nuova tipologia contrattuale (più il treno sta sul binario, più la Regione paga) verranno scaricati sulla spesa pubblica;


Migliore distribuzione dell’offerta di trasporto nel corso dell’intero arco orario, ivi comprese le fasce cosiddette “di morbida” e serali perché una offerta più regolare e costante incentiva l’utilizzo del mezzo pubblico in alternativa al mezzo privato;


Siano ripristinati gli SMS gratuiti per gli abbonati che danno informazioni agli utenti in caso di ritardo;


I ritardi siano calcolati non da capolinea a capolinea, ma per tratte significative, per ovviare al fatto che ritardi consistenti in una stazione vengano poi stemperati nei tratti successivi, anche grazie ai tempi di percorrenza abnormemente dilatati;


Sia prevista almeno una riunione annua, insieme al tavolo, per verificare l’andamento del contratto di servizio, la sua corretta applicazione ed eventuali inadempienze;


I controlli siano pianificati e dettagliati, per misurare l’andamento dei parametri individuati in relazione ai livelli di servizio, nei diversi ambiti. Consideriamo fondamentale a tal proposito che la Regione si doti di un Osservatorio, del quale devono fare parte anche rappresentanti dei Pendolari, dei Consumatori e degli Ambientalisti. I dati, costantemente rilevati e monitorati, devono inoltre essere messi tempestivamente a disposizione del pubblico per una corretta e trasparente valutazione;


Bonus: chiediamo che il bonus conseguente ai disservizi venga mantenuto e allargato a quanti più utenti possibili, anche ai titolari di abbonamenti sovraregionali dato che ad oggi sono solo i titolari di abbonamenti regionali mensili e annuali ad ottenerlo; chiediamo inoltre che vi sia un sistema, analogo a quello già esistente in altre regioni, che calcola percentuali di rimborso ad ogni fine mese, con la possibilità di accumulare percentuali di rimborso da riscuotere sotto forma di denaro o di nuovi titoli di viaggio.


Pensiamo di essere stati molto concreti, ci sembra che le richieste da noi avanzate siano più che ragionevoli e speriamo vivamente che troveranno una risposta positiva, continuando la positiva e costruttiva collaborazione che con la Regione Liguria stiamo portando avanti ormai da molto tempo.


Abbiamo appreso da recenti articoli sulla stampa che sono state confermate le prime commesse di nuovi locomotori alla Bombardier, cosa molto positiva anche perché ha comportato una significativa stabilizzazione delle prospettive occupazionali dell’azienda. Nel prosieguo delle iniziative di spesa per l’acquisto dei rotabili, chiediamo di essere coinvolti in qualità di utenti poiché riteniamo di poter contribuire in modo significativo nella scelta di mezzi adeguati alle effettive necessità del nostro territorio.


Aspettiamo con fiducia il prossimo incontro e ci riserviamo di esaminare attentamente la bozza di contratto d servizo che ci verrà sottoposta, confidando che vi sia il necessario spazio per un effettivo confronto di idee e di opinioni, e che la Regione voglia recepire le proposte che ricalcano in gran parte, peraltro, quelle da noi già avanzate nei mesi scorsi.


Abbonati Genova-Milano, Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Associazione Pendolari dell’Acquese, Associazione Pendolari Novesi, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Comitato Pendolari Alta Valle Scrivia, Comitato Pendolari Liguria, Confconsumatori, Coordinamento dei Pendolari Liguri, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Peglimobile Blog, Sportello Consumatori, Utenti Trenitalia Provincia Imperia e Ponente Ligure, WWF Liguria.

domenica 26 luglio 2009

Il mercato nero dei treni merci: "Sui binari 4mila vagoni fantasma"

Una inquietante inchiesta giornalistica mette in evidenza come, con il probabile coinvolgimento di pezzi importanti delle FS, in Italia circolino migliaia di carri merci che, invece di finire rottamati, vengono riciclati e rimessi sui binari, pronti a provocare nuovi incidenti come quello di Viareggio. Se questo vale per le merci, ci chiediamo quale sia la situazione per i treni passeggeri, che come è noto presentano età ufficiali di oltre 25-30 anni. Qual'è il reale grado di sicurezza dei nostri treni? Al di là delle statistiche, come possiamo essere certi che venga fatto tutti il possibile per evitare il verificarsi anche di un solo incidente?
O siamo disponibili ad accettare un certo numero di morti, almeno fino a che si sta sotto la soglia della media europea? Non sarà che, in fondo, dobbiamo abituarci a convivere con tale aberrante possibilità?

Moretti non fa che ripetere che, quanto a sicurezza, siamo tra i primi nel mondo: ammettendo che sia vero stando alle statistiche, chi va a raccontarlo alle famiglie delle 28 vittime della strage di Viareggio? Incidente è quello che accade nonostante si sia fatto di tutto per evitarlo. In caso contrario, è omicidio colposo, e chi ha lasciato che vecchie carrette mettessero a rischio la sicurezza e l'incolumità delle persone è responsabile a tutti gli effetti.


da La Repubblica

di CARLO BONINI

ROMA - Sono almeno quattromila i carri merci fantasma he circolano sulla nostra rete ferroviaria. Dei rugginosi zombie su ruote, riverniciati alla bene e meglio. Carrette esauste, a fine vita, già di proprietà delle Ferrovie dello Stato, destinate alla rottamazione di ogni loro componente meccanico e strutturale, ma mai rottamate. Piuttosto, riavviate sul mercato con numeri di telaio taroccati e oggi utilizzate da aziende private o per il trasporto generico delle merci, ovvero per la movimentazione di ghiaia, terra e materiale di risulta nei cantieri dove quelle stesse ditte spesso lavorano in appalto o subappalto con le Ferrovie. All'indomani della strage di Viareggio, la domanda posta dall'inchiesta di "Repubblica" il 6 luglio scorso ("In Italia, quanta roba cannibalizzata e criccata circola?"), nel primo di una serie di articoli sul lato oscuro del traffico merci nel nostro Paese, sulla manutenzione dei carri e la loro "cannibalizzazione" e "rigenerazione", trova una prima risposta. Per altro, solida, se si sta alla fonte che documenta la stima. Perché quel numero di carrette - 4000 - e l'avverbio ("almeno") che ne autorizza una lettura per difetto, lasciando immaginare ordini di grandezza persino superiori, è ora documentato dal lavoro istruttorio che, da due anni, la Procura della Repubblica e il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli stanno conducendo proprio sul mercato nero dei carri merci. Pur avaro nei dettagli (il pubblico ministero napoletano Francesco Curcio spiega con cortesia che l'indagine è in una fase "troppo delicata anche soltanto per discuterne in termini generici"), il quadro investigativo campano - per quel che si è riuscito sin qui a ricostruire attraverso fonti qualificate che hanno avuto parte nell'indagine o ne sono oggetto - conta almeno una decina di indagati, un'ottantina di società e ditte sotto osservazione. Conferma lo schema che, già alla fine del 2006, era emerso dall'audit interno condotto dalle Ferrovie che aveva portato al licenziamento dell'ingegnere Raffaele Arena, già responsabile della manutenzione dei merci. Ma, soprattutto, documenta che il mercato nero dei carri merci non è stato fino ad oggi l'esito truffaldino e isolato della spregiudicatezza di qualche imprenditore del settore della rottamazione e manutenzione, o di qualche infedele funzionario delle Ferrovie. Ma un "sistema". Che mette in fila una robusta catena di reati - truffe, abusi di ufficio, false fatturazioni, falsi documentali, violazioni delle certificazioni sulla sicurezza e sullo smaltimento di rifiuti speciali quali le carcasse dei carri merci - e che una qualificata fonte investigativa descrive così: "Per consentire a un carro merci destinato alla rottamazione di tornare in circolo "ripulito" è stato necessario prima falsificarne l'identità a monte. Quindi, giustificarne i singoli passaggi di proprietà a valle".
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Lo si può dire anche in altre parole: sono stati manomessi i registri Fs che documentavano la rottamazione dei carri e dunque ne certificavano formalmente la "sparizione amministrativa", quindi alterati fisicamente i loro numeri di telaio, e naturalmente messa insieme una consistente documentazione posticcia che consentisse al privato, acquirente finale, di giustificare in qualche modo come di quei carri era entrato in possesso. Passaggi che - per usare ancora le parole della fonte investigativa - provano, visti i numeri ("almeno 4 mila i carri riciclati"), "o complicità, ovvero disattenzioni macroscopiche e diffuse nelle Ferrovie di Stato". Su cui dunque si misurerà la differenza tra l'essere stati vittime ovvero complici di una truffa da diverse decine di milioni di euro che, cannibalizzando il materiale rotabile di Fs, di fatto ha attentato alla sicurezza complessiva del trasporto merci. E che proprio per questo, oggi, mettono le stesse Ferrovie nella complicata posizione di dover ammettere o una disastrosa negligenza nella sorveglianza del proprio parco merci, o, al contrario, una connivenza con il "sistema" di una parte almeno della sua più recente dirigenza. Del resto, si scopre ora che a confermare per diversa e autonoma via l'esistenza di un "sistema", a smentirne la natura episodica o territoriale (la Campania), è il lavoro istruttorio che dall'inizio del 2007 hanno avviato un'altra Procura della Repubblica - Civitavecchia - e la Polizia Ferroviaria di Roma. Anche qui, come a Napoli, l'incipit è casuale. Se infatti la Guardia di Finanza, nel 2006, tira i suoi primi fili di indagine a partire da due carri merci taroccati ritrovati su un binario morto nelle campagne di Sessa Aurunca (Caserta), il lavoro della Polfer, tutt'ora in corso, comincia, nel 2007, inseguendo ladri di rotaie. Ne spariscono - come documenta una denuncia della stessa Rfi (la società di Fs che gestisce la Rete) - 450 tonnellate nello scalo di Tarquinia (a nord di Civitavecchia), in un via vai di camion senza insegne che caricano quella merce per depositarla in capannoni privati, in Umbria e Toscana, dove di rotaie di frodo ne verranno trovate 10 mila tonnellate. Normalmente destinate, per quel che accerterà l'indagine, alla costruzione di snodi adibiti al collegamento tra la Rete di Ferrovie e depositi di stoccaggio di proprietà di aziende private che lavorano nel trasporto merci. Nel novembre scorso, finiscono così in manette in dieci, tra imprenditori e funzionari delle Ferrovie. Ma quel che più conta è che l'ascolto dei telefoni degli indagati, consente alla Polfer di scoprire che il mercato delle rotaie di risulta ha un suo perfetto calco e protagonisti comuni in quello dei carri merci. L'indagine di Civitavecchia, di "zombie" taroccati ne individua 52, del tipo cosiddetto "tramoggia" (adibiti cioè al trasporto dei materiali necessari alla lavorazione nei cantieri ferroviari: dal pietrisco, alla sabbia, alla ghiaia, alla terra) cui è stata contraffatta la sigla del telaio. In alcuni casi, i carri spariscono direttamente dai depositi delle Ferrovie che custodiscono materiale rotabile in disuso. In molti altri, fanno parte - come si è già visto nell'inchiesta di Napoli - di lotti destinati a rottamazioni che si accerteranno fittizie. Per altro, alcune delle società destinatarie dei carri contraffatti - nel sud del Paese, come anche in Emilia e Toscana - coincidono con quelle già emerse dagli accertamenti della Guardia di Finanza. Insomma, uno stesso mercato nero, uno stesso "sistema", uno stesso canovaccio dai medesimi interpreti. Interpellate da "Repubblica" sulla capacità di "controllo" del proprio parco merci destinato a rottamazione e mai rottamato, e dunque sul cuore delle questioni poste dalle inchieste di Napoli e Civitavecchia, le Ferrovie dello Stato scelgono il silenzio. Gilberto Galloni, amministratore delegato di "Fs logistica", la società del gruppo che ha competenza sul trasporto merci, fa sapere attraverso la sua segreteria di non poter rispondere "perché impegnato in una missione all'estero". Il portavoce di Fs, Federico Fabretti, dopo aver chiesto ventiquattro ore di tempo, dice: "Abbiamo scelto di non rilasciare alcun dato aziendale perché c'è un'inchiesta in corso".

sabato 25 luglio 2009

La Regione Liguria convoca i pendolari sul nuovo Contratto di Servizio

E' previsto per mercoledì 29 luglio l'incontro tra Regione Liguria e Pendolari, Consumatori, Ambientalisti e Sindacati nel corso del quale verrà illustrata la bozza del Contratto di Servizio che per 6 anni regolerà il trasporto ferroviario nella nostra regione.
Siamo in attesa di verificare quanto delle nostre proposte, formalizzate in un documento consegnato all'Ass.Vesco all'inizio della trattativa con Trenitalia, sarà stato recepito nel nuovo contratto: sarà questo un banco di prova importante e un metro di giudizio sul contratto stesso.

domenica 12 luglio 2009

Piemonte - Ferrovie al collasso: in un anno cancellati più di 5mila treni. E in Liguria quanti sono????

Leggiamo dal sito http://www.cronacaqui.it:80

Più di cinquemila treni soppressi in un anno solo in Piemonte, un terzo dei quali per guasti alle carrozze. E condizioni di viaggio decisamente più misere per i nostri pendolari, almeno secondo le verifiche mensili degli ispettori inviati a bordo dalla Regione. Da maggio 2008 a maggio 2009 tutto o quasi sarebbe peggiorato: la sporcizia sulle carrozze (+ 10,7 per cento), il degrado di bagni e sedili (rispettivamente +8,2 e + 3,4 per cento), la temperatura inadeguata (addirittura + 14,3).

Sulla puntualità non c’è da gioire, ma almeno le cifre non sembrano da scandalo: il 90 per cento dei treni arriva con un ritardo contenuto ai 5 minuti, il 97 per cento resta entro il quarto d’ora.”

Alcune precisazioni su questo punto: i ritardi sono diminuiti grazie agli allungamenti di tempi di percorrenza decisi a tavolino, ossia rendendo stabili i ritardi, inseriti di fatto nell’orario. Inoltre ricordiamo che i sistemi di misurazione dei tempi non tengono conto dell’effettivo arrivo del treno al marciapiede, ma fanno riferimento a “boe” di rilevazione che si trovano nel parco binari della stazione, e tutti sappiamo come molti ritardi si annidino proprio nei tempi di avvicinamento al marciapiede, quando i colli di bottiglia frenano l’arrivo dei treni che si affollano nelle stazioni, specie in quelle più grandi.

Torniamo alla lettura dell’articolo: “Per la precisione i convogli soppressi nel 2008 sono 5.167: più di duemila per guasti (1.717 al materiale rotabile, 359 alla linea), 1.770 per scioperi, 1.179 per “eventi fortuiti o accidentali”, 142 per cause gestionali. Ce n’è abbastanza per gridare al disastro.”

La Regione Piemonte fornisce cifre ufficiali, e ci piacerebbe molto sapere anche dalla Regione Liguria quanti sono i treni soppressi qui da noi, viste le proporzioni che il fenomeno ha assunto. Inoltre, come vengono sanzionati tali disservizi? Trenitalia non dovrebbe in questi casi garantire servizi alternativi ad esempio di bus sostitutivi? Come è possibile che non vi sia alcun piano organico in grado di limitare al massimo i disagi per la popolazione?

La Regione Piemonte ha detto basta, da settembre partiranno le gare internazionali per l’assegnazione del servizio a soggetti pubblici o privati interessati. Forse potrebbe essere il caso di esperire questa possibilità, prima di firmare definitivamente il contratto di servizio con Trenitalia? Pensiamoci bene, i recenti disservizi dimostrano che Trenitalia non intende fornire alcuna garanzia, né si preoccupa di farlo.

Perché continuare a firmare assegni in bianco a Trenitalia? Esiste un parere scritto del presidente Antitrust Antonio Catricalà, che invita gli enti a procedere comunque con i bandi di gara: dunque i fondi stanziati da Governo non possono essere vincolati al fatto che si firmi il contratto di servizio con Trenitalia. Pensiamoci bene, altri 6 anni di disservizi non sono umanamente sopportabili dagli utenti che stanno invece chiedendo più trasporto pubblico. A cosa servono tutte la campagne per incentivare la rottamazione dei mezzi inquinanti se poi non si forniscono trasporti alternativi? Non saranno l'ennesima propaganda utile solo a quei soggetti che su tali campagne si arricchiscono e fanno affari? Non sarebbe, ahimè, la prima volta.

sabato 11 luglio 2009

Il Piemonte indice una gara per la gestione del trasporto pubblico locale

allora si può...e la Liguria????

da Il Sole 24 Ore

La Regione Piemonte non ne può più dei costosi disservizi di Trenitalia e decide di mettere a gara il servizio di trasporto passeggeri locale. Non un'unica gara per l'intero servizio regionale – precisa Mercedes Bresso, presidente del governo piemontese – ma gare successive per 4 lotti più uno relativo alle interlinee. Si partirà con le prime gare a settembre per avere un servizio operativo nel 2011.In pratica si inizierà dalla zona nord est – che comprende Novara, Vercelli, Biella e il Verbano-Cusio-Ossola), per poi passare a sud est (Alessandria e Asti) e a Cuneo. Il quarto lotto, che comprende l'area metropolitana torinese, richiederà più tempo e prima del nodo subalpino partirà la gara per i percorsi di collegamento, come la Torino-Milano sulla linea storica.Bresso e l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, assicurano che numerosi gruppi, italiani e stranieri, hanno già espresso l'interesse per tutti i lotti che verranno messi a gara. Secondo Bresso, l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti ha sostenuto che a Trenitalia non interessa per nulla il trasporto locale, però lo vuole lo stesso: «In queste condizioni è difficile che lo migliorino». In effetti lo scontro tra Piemonte e Trenitalia nasce proprio su questo punto. Le parti stavano discutendo il rinnovo del contratto di servizio e, secondo Bresso, Trenitalia avrebbe preteso 75 milioni in più rispetto alla cifra base di 180 milioni all'anno. In cambio? Assolutamente nulla. «Nessun servizio in più rispetto alla situazione attuale – aggiunge Bresso – e per di più nessuna certezza sugli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile».Il presidente del Piemonte sottolinea la disastrosa situazione del trasporto dei pendolari e di tutti i passeggeri che non possono permettersi l'alta velocità. Al di là dei ritardi, lo scorso anno si sono registrate 5.167 soppressioni di convogli. Ed è aumentato di quasi l'11% il numero delle carrozze sporche, dei sedili lerci, dei bagni inutilizzabili.

venerdì 10 luglio 2009

Viareggio: scaricabarile infinito

Sale ancora il numero delle vittime: è morta a Genova, presso il centro grandi ustionati di Villa Scassi, la 24enne Sara Orsi, dopo aver subito un intervento per cercare di ricostruire almeno in parte quel 70% di pelle bruciata dal fuoco.


Prosegue intanto il balletto delle responsabilità, rimpallate sempre più velocemente da una società all'altra, da un ente all'altro: in Italia, in Europa, in America...arriveremo sulla luna?
Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) rende noto che, relativamente al carro cisterna deragliato la notte fra il 29 e il 30 giugno scorsi a Viareggio, «nessuna verifica di assi, carrelli o ruote è stata effettuata da Rfi, cui tale attività non compete in alcun modo».

Possibile che la morte di 23 persone non competa a nessuno? Possibile che a 10 giorni di distanza dall'evento non si sappia assolutamente nulla di concreto?

mercoledì 8 luglio 2009

Treni soppressi, è emergenza

Anche ieri è stato un bollettino di guerra: decine di treni soppressi e molte segnalazioni da parte di utenti esasperati fanno segnare un auentico bollettino di guerra. Ad aggravare la già tragica situazione, ci si mettono anche le ferie del personale: si, perchè se nelle altre stagioni basta una malattia di un controllore o un banale guasto meccanico a far sopprimere il treno (dato che non vi sono squadre sostitutive o mezzi di rcambio, tanto siamo messi male) nella bella stagione a queste cause si aggiungono le ferie del personale. Così proprio quando la gente si muove più volentieri, quando i turisti affollano le stazioni, ecco che aumenta il numero di treni soppressi.

Ma quanti sono? Tantissimi, stiamiamo circa il 10% durante il giorno. Dico stimiamo perchè sono anni ormai che chiediamo di sapere quanti treni vengono soppressi in media, ma nessuno pare in grado di fornire questo dato, che configura di fatto una interruzione di servizio molto grave che va a sommarsi alle tante altre che già costellano il nostro martoriato servizio di trasporto pubblico.
Ecco alcune testimonianze di ieri:

(Massimiliano A.)
"Stamattina un altro martirio (dopo quello di ieri).
Da Brignole stamattina risultavano a tabellone soppressi:

R21024 per voltri 8:28
R21029 per nervi 9:35
R21031 per nervi 10:05

Ho chiesto spiegazioni all'uff informazioni di Brignole, e mi e' stato detto che c'e' un treno rotto, che causa tutte queste soppressioni, e che loro vengono avvisati solo all'ultimo momento, per cui non possono avvisare in anticipo i passeggeri.

Innanzi tutto i treni sono almeno due, infatti:
R21024 per voltri 8:28 (treno A)
R21029 per nervi 9:35 (treno B)
R21031 per nervi 10:05 (Treno A)
R21032 per voltri 10:30 (treno B) risultato poi soppresso da consultazione sito trenitalia mobile
R21041 per Nervi 12:05 (treno B) risultato poi soppresso da consultazione sito trenitalia mobile e credo che andando avanti nella giornata ce ne saranno altri in corrispondenza di questi due treni (A e B) delle tratte di andata eritorno tra Voltri e Nervi. Ma come e' possibile questa situazione? Qui c'e' una soppressione"pianificata" e nessuno avvisa i cittadini??"

(Stefano L.)
"Posso aggiungere, che ieri risultava soppresso il treno delle 18:21(da Sturla) da Recco x Voltri e il reg (da Sturla 18:37) per XXmiglia aveva un ritardo annunciato di 25'. Prima partenza utile: (da Sturla) 18:50. Conclusione, sono arrivato in ritardo a Pegli (negozi chiusi) nonostante avessi preso non l'ultimo treno utile ma addirittura il penultimo. Purtroppo non ho fatto una foto della situazione di affollamento del treno, che potete immaginarvi.....ma mi è andata bene, se fossi uscito un'ora dopo, quello delle 19:50 mi avrebbe portato al massimo a Brignole.

Quanto accade rafforza sempre di più il fatto che la regione debbamettere nel nuovo cds paletti molto stringenti, ed in questo sono importanti le considerazioni di Massimiliano. Fino ad ora (...)ancora non è stata fornita dalla regione la bozza di nuovo contratto per eventuali osservazioni da parte di utenti ed associazioni (e nei piani della regione l'ipotesi era di arrivare ad una firma entro il 15 di luglio, cioè tra una settimana....)Se certi vincoli non saranno posti con chiarezza, come farà la regione a tutelare i cittadini? (...) Soppressioni e ritardi continueranno quanto prima, senza nemmeno strumenti di rivalsa da parte della regione...."
Altre segnalazioni sono giunte ieri sera intorno alle 19.00 circa treni soppressi per il Ponente, e situazioni di affollamento preoccupanti.
Cosa vogliamo fare? Come ottenere da Trenitalia un servizio decente? Intanto, è possibile sapere quanti sono i treni effettivamente soppressi?

martedì 7 luglio 2009

Ancora una volta un lavoratore aggredito nell’esercizio del proprio dovere!!

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, al ferroviere aggredito va ovviamente la solidarietà dei pendolari.


Domenica 5 luglio ancora una volta è stato aggredito e malmenato un nostro collega, un Capo Treno del Trasporto Regionale, mentre svolgeva il suo regolare servizio. L’unica sua colpa è stata quella di effettuare la controlleria a bordo treno e provare a regolarizzare dei viaggiatori sprovvisti di biglietto. Un’aggressione avvenuta sul treno regionale 2043, alle 9 del mattino, in orario diurno, normalmente considerato meno a rischio.

Ormai la questione sicurezza, per il personale dei treni, assume toni drammatici ed insostenibili.
Trenitalia, in risposta alle questioni ormai non più procrastinabili, relative all’incolumità fisica dei propri lavoratori, pensa bene di mettere mano all’equipaggio treno, peggiorando altresì le condizioni di vita lavorativa del personale. Oltre al Macchinista Solo anche il Capo Treno Solo, che ha la responsabilità di scortare fino a “otto” vetture senza alcun ausilio.

Nel caso in questione, se il treno si fosse trovato nelle condizioni previste dall’Accordo nazionale (non firmato dall’ORSA!), il lavoratore aggredito non avrebbe avuto nemmeno il sostegno del collega prontamente intervenuto in suo aiuto. Senza pensare cosa sarebbe potuto accadere se l’aggressione fosse stata fatta in piena notte..!

Esprimiamo dunque, una volta di più, la totale solidarietà ai lavoratori coinvolti, uno dei quali RSU, da sempre impegnato nella tutela delle condizioni di vita dei propri compagni di lavoro.
L’ORSA ha indetto da tempo uno sciopero nazionale del Personale di Macchina e di Bordo, che si terrà dalle ore 21.00 del 11 luglio alle ore 21.00 del 12 luglio contro la modifica degli Equipaggi Treno.

Una prima, sentita reazione alla politica dei tagli imposta da Trenitalia, indifferente alle reali esigenze di sicurezza, sia verso il proprio personale che verso l’utenza, finalizzate a un dignitoso e civile servizio di trasporto.

venerdì 3 luglio 2009

Decreto Sicurezza del governo e ferrovia: Oltraggio a pubblico ufficiale è di nuovo un reato penale e Trenitalia lo ricorda con enfasi

dal GenovaMilano Newsletter:


Ma i pendolari sapranno continuare a esprimere le loro opinioni con due armi inattaccabili da qualunque legge: la civiltà e la fermezza

Ieri alla stazione di Milano Rogoredo, con un macabro tempismo con la disgrazia di Viareggio, sono stati affissi cartelli, in quattro lingue, attaccati un po' ovunque per ricordare al viaggiatore che il personale di Trenitalia, nell'ambito delle sue funzioni, è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale.

E dal momento che la nuova legge sicurezza appena approvata dal Governo reintroduce il reato penale di "oltraggio a pubblico ufficiale", il cartello ricorda al viaggiatore che rifiutarsi di mostrare il biglietto, di esibire i documenti e, in generale, di attenersi a quanto ordinato dal personale Trenitalia in esercizio delle proprie funzioni, equivale, appunto, ad oltraggiare un pubblico ufficiale, con ciò che ne consegue.

L'affissione di tali cartelli ci appare assurda. Che stima ha Trenitalia dei propri clienti?

Quel cartello potrebbe essere maliziosamente interpretato in questo modo: "dovete subire in silenzio le nostre angherie, e se provate a protestare vi denunciamo penalmente".

Noi non vogliamo pensarla così. Abbiamo fiducia nel personale di Trenitalia, non crediamo si vogliano far trasformare in sceriffi.
Di certo quei cartelli evocano un clima da manganello lungo le ferrovie italiane, ci auguriamo siano rimossi il prima possibile.

giovedì 2 luglio 2009

Venerdì 3 luglio: Assemblea a Viareggio contro le stragi annunciate

Riceviamo e pubblichiamo:

"Al momento, 16 sono i morti. Decine i feriti ricoverati, di cui alcuni in condizioni disperate.
Innanzitutto, esprimiamo il nostro profondo e sincero cordoglio alle famiglie delle vittime e dei feriti di questa immane tragedia.

In secondo luogo, dobbiamo denunciare le responsabilità e le omissioni di chi permette un simile stato di cose.
E’ mai possibile far circolare in ferrovia, in mezzo alle città, queste bombe viaggianti ?!
E’ mai possibile affidarsi a ditte private (in questo caso straniere) che non fanno la necessaria manutenzione ai carrelli-cisterne ?!
E’ mai possibile permettere a questi treni merci di oltrepassare la frontiera senza accurati e approfonditi controlli ?!
E’ mai possibile che in pochi giorni, solo in Toscana, siano deragliati 3 treni merci ?!
E’ mai possibile che sempre in Toscana, in questi giorni, siano avvenuti altri 2 incidenti ferroviari (questa volta a treni viaggiatori, con un macchinista ferito al volto) ?!

Incidenti ripetuti e risaputi che per la buona sorte non hanno causato morti e feriti tra i ferrovieri ed i viaggiatori come, purtroppo, è avvenuto in altre circostanze.
Una storia che si ripete da anni (che i ferrovieri denunciano da anni !) e che la direzione dell’azienda Fs (con alla guida Moretti e Cipolletta) ha coperto, mascherato e falsificato, arrivando perfino ad infangare la memoria dei ferrovieri morti come responsabili degli incidenti.
Sul caso di Viareggio, sono talmente scoperti, che non possono farlo; ma già stanno provvedendo a scaricare le loro responsabilità unicamente alla ditta privata. Come se chi si affida ciecamente a questi profittatori della vita di lavoratori, viaggiatori ed ora anche della vita dei cittadini, non avesse responsabilità e colpe !

Eccome se ne ha, e ne ha ancora di più quando si permette di cacciare dalla ferrovia, con il licenziamento, delegati addetti alla sicurezza eletti dai lavoratori, perché denunciano la mancanza di sicurezza in ferrovia. Da quel licenziamento, e dai provvedimenti disciplinari successivi nei confronti di altri ferrovieri, sono avvenuti altri incidenti che non fanno che confermare la giustezza di quelle denunce per prevenire effettivamente incidenti e stragi.

Per questo, proprio per rispetto dei morti e di chi sta soffrendo in queste ore, dobbiamo dire la verità: è stata una strage annunciata e le solite lacrime di coccodrillo versate da lorsignori come l’infame tentativo di accollare le responsabilità ad altri (che pure le hanno) fanno veramente schifo.
Per non continuare a piangere domani, organizziamo oggi la prevenzione !
Per non continuare a recriminare domani, organizziamo oggi la lotta !

Invitiamo ferrovieri, lavoratori, cittadini a partecipare
all’Assemblea a Viareggio nei locali del Dlf,
via Machiavelli 257, al 1° piano sopra la mensa,
Venerdì 3 luglio alle ore 17.30

  • Comitato di solidarietà e sostegno a Dante De Angelis
  • Collettivo lavoratori e lavoratrici della sanità di Massa e Versilia
  • Primomaggio (foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati)

    mailto:primomaggio.info@virgilio.it

mercoledì 1 luglio 2009

Le foto di Repubblica

Ho visto le foto che ha pubblicato sul sito Repubblica sullo stato dei convogli.
Ma chi vogliamo prendere in giro? Perchè è sufficiente prendere un treno regionale, interregionale per accorgersi del degrado totale, senza necessità di giornali, televisioni e quant'altro. Possibile che non se ne accorga nessuno dei responsabili? E di cosa sarebbero responsabili?

Ma d'altra parte è tutto un menefreghismo generalizzato. Da due mattine mi ritrovo delle formiche addosso...
Ieri sera viaggiavo su un regionale ed era pieno di incivili con i piedi sui sedili. Il controllore è passato più volte (e già questo ha dello straordinario), girandosi dall'altra parte tutte le sante volte. Non ho trovato la forza di dire nulla...avvilito.

scommettiamo che....

Scommettiamo che alla fine non pagherà nessuno per questa tragedia e comunque saranno pesci piccolissimi?

Scommettiamo che i Tg e i giornali da qui ad una settimana parleranno di deragliamenti in tutta Italia?

Scommettiamo che il trasporto ferroviario non migliorerà neppure per una virgola a parte per i primi 10 giorni in cui fingeranno controlli severissimi?

Scommettiamo che accadrà presto altro di questa portata? (non voglio portare sfiga, ma facendo due conti...il materiale ha più o meno la stessa età, se se ne rompe uno è possibile che ce ne siano parecchi altri nelle medesime condizioni)


Vorrei che le famiglie delle vittime, al quale vanno le mie preghiere, trovassero la forza per portare allo scoperto i veri colpevoli, ma siamo in Italia e saremo già sepolti prima di vedere l'udienza preliminare!

Viareggio: una tragedia annunciata

Eccoci qui, l’indomani, a parlare nuovamente di una tragedia ferroviaria, un disastro immane che ha mietuto un così alto numero di vittime: sono 14 mentre scrivo, ma tanti sono quelli che lottano tra la vita e la morte negli ospedali, il corpo piagato dalle ustioni, e ancora si scava sotto le macerie delle case distrutte.

Ci si interroga sulle cause, come sempre in queste circostanze, e contemporaneamente inizia lo scaricabarile delle responsabilità. Del resto, il frazionamento di tali responsabilità su molteplici soggetti (Proprietari del GPL, dei carri merci, delle locomotive, della rete) non aiuta a capire se e in che modo questo disastro si sarebbe potuto evitare.

Dalle prime analisi sono i controlli sulla solidità strutturale dei carri merci ad essere posti sul banco degli imputati: controlli frettolosi e superficiali sulle parti meccaniche che non hanno saputo evidenziare la crepa che si annidava nel carrello e che si è tradotta, all’improvviso, in una condanna a morte per così tante persone.

E’ davvero terribile pensare che una semplice radiografia, un controllo appena più accurato, avrebbe evitato tutto questo strazio. Ci si chiede come sia possibile non prefigurare le possibili conseguenze che le carenze di controllo e di rigore nel rispetto delle norme hanno poi di fatto causato.

Non si è pensato o, peggio, non si è voluto pensare a queste conseguenze, magari per risparmiare qualche euro sui tempi ed i costi dei controlli.

Come non ricordare i tanti analoghi esempi, dal Vayont al rogo della Tyssenkrupp: tanti episodi evitabili, se solo chi doveva controllare e prevenire avesse compiuto il proprio dovere.

Mai più, si dice sempre in questi casi. Ma l’amarezza e la disillusione portano a credere, piuttosto, che l’interesse e l’avidità di chi poteva e doveva pretendere controlli severi abbia invece prevalso condannando a morte molte persone innocenti.

Che dire, oltre che esprimere dolore e cordoglio nei riguardi delle vittime? Molte voci si erano levate, da parte sindacale e dei comitati di utenti e pendolari, per denunciare nei mesi e anni passati le carenze circa la sicurezza dei convogli e la scarsità della manutenzione e dei controlli.

Neppure un mese fa si sono verificati analoghi incidenti che solo per un miracolo non hanno riprodotto gli stessi effetti verificatisi a Viareggio.

Il Consiglio Provinciale di Genova ha votato una mozione di solidarietà nei confronti di Dante De Angelis, macchinista romano a tutt’oggi licenziato pechè denunciava proprio le carenze nei controlli e i possibili pericoli per la sicurezza dei convogli.

Purtroppo siamo qui a piangere una tragedia in larga parte annunciata. Occorre smettere di versare lacrime di coccodrillo, perché è ora di dare, da parte di tutti, una reale svolta circa l’applicazione dei criteri e norme in tema di sicurezza. Basta con lo stanco adempimento di mere formalità burocratiche, è ora di dare al tema dei controlli una valenza in grado di incidere davvero sui livelli di sicurezza e di affidabilità dei rotabili, con sanzioni severe in caso di inadempienza, senza aspettare che i disastri si verifichino. E’ lo Stato, che detiene la proprietà del sistema ferroviario, che deve farsi garante nei confronti della popolazione acciocché le regole vengano applicate con severità e rigore: viceversa saremo qui nuovamente, un giorno, a piangere altre vittime, e non sarà un incidente, bensì una ennesima tragedia annunciata.

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