mercoledì 28 gennaio 2009

Dal 1 febbraio aumentano di circa il 10% gli abbonamenti sovraregionali: davvero non c'è pace per i pendolari!

Dopo le penalizzazioni delle tracce orarie dei regionali causati dall'ingresso dell'AV, gli aumenti degli abbonamenti IC, la fine dell'integrazione tra treni regionali e di lunga percorrenza, ecco un'altra bella (si fa per dire) sorpresa targata Trenitalia: l'aumento di circa il 10% degli abbonamenti sovraregionali.
Come si sa, la tariffa sovraregionale è da tempo nel mirino di Trenitalia perchè considerata troppo "conveniente": a volte conviene (ormai, conveniva?) persino fare l'abbonamento partendo dalla prima stazione fuori della propria regione, perchè con la tariffa sovraregionale si paga (o, forse, si pagava) di meno rispetto alla tariffa regionale.

Trenitalia ha deciso di ridurre fino ad azzerare questo piccolo ma importante vantaggio, retaggio della defunta tariffa nazionale, e già nel 2007 aveva chiesto un aumento secco del 30% per questa tariffa, aumento che, a seguito di un accordo sottoscritto in sede di Conferenza delle Regioni si decise di spalmare su 3 anni. Questo che sta arrivando è la seconda tranche di quell'aumento, ciò significa che se ne prevede ancora una!!!

Certo, se nel frattempo si fosse dimostrato di utilizzare quei denari in più per migliorare il servizio regionale ed interregionale, forse ci sarebbe maggiore disponibilità ad accettare questo ennesimo aumento: ma nella attuali condizioni, è davvero difficile da digerire. Il servizio è, se non da orario, ridotto nei fatti: le soppressioni rendono, specie su certe tratte, persino incerto l'arrivo del treno. Chi ha i dati dovrebbe mostrarli e denunciare la situazione, non è accettabile passare sopra a mancanze di una tale gravità.

Le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di dire che grazie all'AV il Paese è più moderno ed avanzato...e allora perchè il PIL cala? Non è solo perchè c'è la congiuntura, anche prima eravamo agli ultimi posti. Il PIL cala perchè non si ha la minima nozione di come realmente si sostiene una economia: non di certo concentrando gli sforzi su pochi costosissimi progetti, mentre l'effetto moltiplicatore lo si ottiene piuttosto innervando tutto il territorio di infrastrutture non necessariamente faraoniche, ma sufficienti per fare arrivare ossigeno a tutti i tessuti produttivi.

Noi in Italia facciamo esattamente il contrario: deprediamo i tanti per favorire i pochi, anzi i pochissimi: e questo hanno il coraggio di chiamarlo progresso. Un famoso capitalista come H.Ford diceva esattamente il contrario, ossia che c'è vero progresso solo quando è per tutti e io sono d'accordo con questa affermazione.

Non ci sembra giusto, pertanto, che tali aumenti vengano messi in atto, poichè troppe sono state negli ultimi tempi le tegole che si sono abbattute sui pendolari e sugli utenti del TPL: chiediamo per questi aumenti una ulteriore proroga di almeno un anno. Che il Governo, proprietario al 100% di Trenitalia, si faccia carico di questa misura volta ad alleggerire almeno in minima parte le casse dei pendolari e le Regioni portino avanti questa richiesta, motivata dalle tante novità negative che hanno caratterizzato il TPL negli ultimi mesi. Questi aumenti non sono giustificati da nulla, e in specie da miglioramenti del servizio che non si sono verificati, ad onta delle promesse fatte a suo tempo.

Anche per questo è importante fare sentire la nostra voce e portare la propria testimonianza di presenza e di iniziative.

Due gli appuntamenti da ricordare e da diffondere il più possibile:

  • 30 gennaio a Milano, presentazione del "libro nero" delle ferrovie: Casa della Cultura, via Borgogna 3, ore 15.00
  • 4 febbraio a Roma, dalle 12.00 manifestazione davanti a Palazzo Chigi per chiedere al Governo impegni concreti sulle risorse da dedicare al TPL e al rinnovo dei Contratti di Servizio

martedì 27 gennaio 2009

LA FACCIA DI BRONZO DELLE FS

Riceviamo dai colleghi piacentini, e postiamo:
Abbiamo letto stamattina l’ennesima stucchevole dichiarazione di Trenitalia (Metro, 27/01/2009).
Con la faccia di bronzo che distingue ogni sua pubblica esternazione, il monopolista della rotaia se ne lava ancora una volta le mani, disconosce quanto dichiarato più volte dai suoi funzionari in pubbliche riunioni circa le colpe dei pendolari sui ritardi dei treni, e pone ancora una volta l’assenza di un contratto di servizio per la regione Lombardia quale problema per l’esercizio del servizio ferroviario in modalità conforme nel nodo economico più importante d’Italia.
Chiamando inoltre quest’ultima come responsabile delle scelte che hanno portato allo sfascio del nuovo orario contemporaneo all’avvento della TAV.
Lungi da noi il volere difendere l’operato dell’assessore Cattaneo (lo sa fare benissimo da solo, se vuole) ma semplicemente constatando quanto avviene sui treni in carico al contratto di servizio della Regione Emilia Romagna, che pure questo benedetto documento ce l’ha, regolarmente sottoscritto dopo bando di gara europea (vanto questo del ns. eminentissimo assessore Peri) crediamo proprio che non basti firmare un pezzo di carta per garantirsi treni puliti, frequenti ed in orario.
I monitoraggi da noi effettuati quotidianamente sulle 40 e più tracce che mattina e sera in orario pendolare (6-9 e 17-20) attraversano la Pianura Padana nella nostra zona dimostrano esattamente il contrario, ed i dati dei ritardi incancreniti sono lì a testimoniarlo.
Le fotografie che scattiamo giornalmente delle stesse carrozze fuori servizio, delle porte di accesso ai vagoni guaste, ed altre amenità varie, lo confermano ed i giornali le ricevono con regolarità (questa si) impressionante.
Non crediamo proprio, sempre per stare in tema di orario, che i pendolari e le Regioni, a fronte di un sostanziale alleggerimento della linea storica sulla Milano-Bologna, stante il passaggio su linea AV di quasi tutti i convogli Eurostar, abbiano chiesto di vedersi allungare i tempi di percorrenza e spostamenti delle fermate, quando da mesi le FS (ma non solo ) predicavano l’esatto contrario, ovvero che il raddoppio dei binari disponibili e la separazione delle tracce tra servizi “ regionali “ ed Intercity rispetto all’AV avrebbero significato miglioramento del traffico e velocizzazione delle percorrenze.
Quando Peri venne a Piacenza, disse di avere lottato come un leone (dei cartoni animati, aggiungiamo noi) per ridurre l’impatto ferale che si stava delineando e che ha sconvolto le vite dei pendolari sia su Milano che sul nodo di Bologna.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Che la si smetta di raccontare baggianate.

Ma che la si smetta soprattutto di accusare i pendolari, ovvero scagliare il sasso e poi nascondere la mano.
E’stato fatto a Piacenza dal direttore regionale del trasporto per la Lombardia ( eci sono le inconfutabili registrazioni video di quanto da lui dichiarato).
E’ stato ripetuto la settimana scorsa a Milano dal suo superiore, durante la riunione pubblica del TPL in Regione cui erano presenti assessori provinciali dei trasporti a fiotte, presidenti di provincie, sindacati, associazioni dei consumatori, giornalisti e reporter televisivi e comitati pendolari di tutta la Lombardia, ma non solo, e c’eravamo anche noi.
Che, dopo avere ascoltato alquanto arrabbiati (per usare un eufemismo) quanto dichiarato l’esimio funzionario, che mostrando la solita diapositiva che “ spacchettava “ il ritardo di un treno,
denuciava che “ x “ minuti di ritardo erano dovuti all’ “ incarrozzamento “ (neologismo che ha fatto rivoltare Indro Montanelli nella tomba) dei passeggeri, avuta la parola abbiamo detto, e lo ripetiamo più forte oggi, : “ Vergogna !!! “ .
Trenitalia ogni qualvolta dialoga (si fa per dire) dovrebbe iniziare ogni suo tentativo di discorso profondendo scuse ai passeggeri paganti, per poi passare ad enumerare quanto di rimediabile
andrebbe fatto per alleviare i disagi ed i disservizii.
Della serie, se ci sono porte guaste, se le carrozze sono in numero inferiore a quanto previsto, oppure sono chiuse per assenza di personale o gelo (come l’unica libera su cui ha viaggiato l’assessore lombardo in uno dei suoi viaggi di controllo, quando non impegnato a farsi identificare dalla Polfer…) il problema è tutto di chi questo disservizio lo eroga, non di chi paga, subisce e dovrebbe anche stare zitto.
Non sapevamo che nel costo dell’abbonamento fosse compreso un corso di teletrasporto in 12 lezioni od una pozione magica da ingurgitare, onde risultare più smilzi, prima delle salite e delle discese.
Nemmeno che ad ogni mensile vi fosse in vendita abbinata la videocassetta di Yuri Chechi che insegna ai pendolari come fare dei doppi salti mortali con passaggio tramite finestrino (possibilmente di quelli non chiusi a chiave) ed atterraggio sulla piattaforma del binario, proprio davanti alle scale della metropolitana.

E’ forse questo inserimento di gadgets, abbinato all’ottimo servizio propinato quotidianamente, che ha fatto sì che gli abbonamenti mensili in Emilia- Romagna (è ferale notizia di oggi ricevuta da chi ha già rinnovato in biglietteria, andare su Internet per credere) siano aumentati e dal 1° febbraio si pagherà di nuovo di più per avere lo stesso schifo di ieri ????
Chi dobbiamo ringraziare ancora una volta ????

Al peggio non c’ è mai fine.

Cordiali saluti
Ettore Fittavolini

Presidente
Associazione Pendolari Piacenza

E noi dove siamo?

Leggendo l'articolo sul link postato sopra (ovvero cliccando sul titolo) sorge un dubbio: la linea La Spezia-Genova fa parte di queste?

lunedì 26 gennaio 2009

La solita storia: utenti senza diritti nella bufera

Venerdì scorso, durante lo sciopero, sia su Internet, sia allo sportello, hanno confermato l'unico treno per il Levante : il 653 I.C. delle 13,47 da Principe, proveniente da Mi... quando ad Arquata i controllori via msm hanno saputo che il treno avrebbe terminato la corsa a Brignole! E così è stato, solo che un signore che aveva un appuntamento alla Spezia ha fatto intervenire la Polfer e dopo varie trattative siamo riusciti a salire senza pagare nulla sull'eurostar per Napoli delle 15, che fa la prima fermata a Rapallo, con un ritardo di più di un'ora.... quando l'i.c. era confermato sia a Mi sia Ge...
...peggio che dei pacchi postali, lasciati soli e senza indicazioni, costretti a litigare per poter tornare a casa...ma è vita questa?

domenica 25 gennaio 2009

Verbale dell’incontro in Regione tra Pendolari, Consumatori e Assessore Vesco

Lo scorso 23 gennaio si è tenuto il previsto incontro, presso la Regione Liguria, dell’Assessore Vesco con i Comitati di Pendolari e le Associazioni dei Consumatori.
Si è trattato di un incontro positivo, nel corso del quale l’Assessore ha ripercorso le tappe che hanno alla fine dell’anno 2008 portato alla creazione della famosa e controversa carta Tutto Treno.
In particolare è stato evidenziato come la decisione di Trenitalia di abolire le IC Pass e parallelamente la possibilità di usare i regionali usando biglietti e abbonamenti IC, a pochi giorni dall’inizio del 2009, ha posto il problema di tutti quei pendolari che, usando sia i treni regionali, sia quelli a lunga percorrenza, avrebbero in pratica dovuto acquistare due abbonamenti, con le conseguenze che si possono ben immaginare.

Probabile causa di questa decisione così dirompente da parte di Trenitalia è stata la mancata sottoscrizione del nuovo Contratto di Servizio, che la Regione si rifiuta di sottoscrivere nella forma a “catalogo” che Trenitalia propone. Per inciso, tra le novità negative di questa forma di contratto vi sarebbe anche una voce di pagamento che sarebbe commisurata in modo direttamente proporzionale al tempo di utilizzo del treno, e non ai chilometri forniti: ovvero, più tempo il treno impiega a compiere un percorso, più la Regione (ovvero noi) paga! Alla faccia della riduzione dei tempi di percorrenza.

L’incontro, molto partecipato, si è svolto in un clima positivo e alla fine conciliante: le associazioni dei Consumatori, anche quelle che avevano criticato l’operato della Regione, hanno alla fine aderito alla proposta dell’Ass. Vesco di portare a Roma, presso il Governo, la richiesta di finanziamenti per nuovi rotabili e per il contratto di servizio, ed hanno sottoscritto una piattaforma comune con i Pendolari e la Regione stessa.

Nella stessa seduta è passata la richiesta di presentare a Trenitalia una serie di modifiche riguardanti la Carta Tutto Treno, per portarne la validità su tutta la Regione allo stesso prezzo, ivi compresi i pendolari della Genova-Milano, senza limitazione alla tratta dell’abbonamento o, in alternativa, scaglionare meglio il prezzo della card per tenere conto delle effettive distanze percorse.

Il verbale completo dell’incontro, realizzato da Paolo Marchi, è scaricabile all’indirizzo:
http://pendolari-liguri.googlegroups.com/web/Verbale+Incontro+Comitati+23-01-2009_rev.pdf?hl=it&gda=9AkYb10AAABieRK6dPYGOoFjRSC-lXNCwszKOy9nHIZP0WqEnvCNWefE7sbLbufxJpzoCOP-3I_QRBb_DQNHc9hyCefQAtGFLAjmSyyFP5F4O2y0VMwfSJgADdskUE8O8V-M41KFjHI&gsc=QHwq8RYAAAAU3HevIfM6_4JopZ2wayMu-vghgYgES8zAzJdW7J9-8w

sabato 24 gennaio 2009

Regione, Pendolari e Consumatori il 4 febbraio a Roma per chiedere risorse al Governo


Ecco la piattaforma di richieste messa a punto durante la riunione dello scorso 23 gennaio in Regione e firmata da Regione, Consumatori e Pendolari, e che verrà consegnata al Governo in occasione della manifestazione indetta per il 4 febbraio a Roma.


"L’Assessore ai Trasporti della regione Liguria Enrico Vesco, i comitati dei pendolari e le associazioni di consumatori firmatari di questo documento sono disponibili a siglare un patto che, a partire dal riconoscimento di quanto è stato fatto nonché delle diverse responsabilità, competenze e prerogative di ciascuno, consenta di lavorare insieme per rivendicare cose basilari nell’interesse di tutti gli utenti del trasporto ferroviario.

Decidono di auto-convocarsi per la mattina di mercoledì 4 febbraio a Roma per una manifestazione pubblica mirata a richiedere al Governo la seguente piattaforma di rivendicazioni:

1) I 430 milioni di euro stanziati con il decreto legge 185 del 29 novembre devono rimanere interamente destinati al trasporto ferroviario regionale;

2) Il governo deve trovare risorse aggiuntive per l’acquisto di materiale rotabile ferroviario;

3) Il Governo deve intervenire su Trenitalia affinché venga eliminata la divisione tariffaria introdotta nel 2009;

4) Occorre riequilibrare la frequenza dei Treni ad Alta Velocità con quella dei convogli destinati al trasporto dei pendolari;

5) Il Governo deve provvedere per garantire la detraibilità degli abbonamenti di Trasporti Pubblico Locale.

I sottoscritti firmatari, in rappresentanza dell’Ente regionale, dei comitati e delle associazioni indicate, condividono i contenuti del presente verbale e invitano le altre regioni e le altre associazioni regionali di pendolari e consumatori a partecipare alla manifestazione."


venerdì 23 gennaio 2009

Raccolta differenziata

Stasera, giacchè avevo tanto tempo a disposizione visto che i treni di attimo in attimo accumulavano ritardo, chiacchieravo amabilmente con un'amica, ho avuto modo di assistere ad una scena sconcertante.
Binario 9 della stazione Genova Brignole circa le 17.50 lato verso Principe. Arriva un addetto alla pulizia dei cestini. Ci sono tre sacchetti: uno è carta, uno credo plastica e l'altro metalli (confesso che potrei sbagliare tipo di contenuto perchè dopo un viaggio di oltre due ore su un prestigioso convoglio Trenitalia sono piuttosto bollito). Comunque non è questo il punto nodale. Il lavoratore giunge con il suo carrellino e con la coda dell'occhio noto svuotare il primo sacchetto dentro un altro più grande che sta sul suo supporto. Istintivamente ho guardato cosa ne facesse degli altri contenuti: evviva tutti nello stesso sacchettone!! Ma come? Uno si sbatte per fare la differenziata anche in stazione e poi? Viene raccolta così? Complimenti vivissimi!!

Alta Velocità

Lo status di pendolare dovrebbe dare diritto a punti di invalidità. Oltre alla sporcizia cronica sui treni, gli scossoni con colpo di frusta ci si mettono altri fattori.
Stasera la causa principale dei disagi era lo sciopero pomeridiano. Nessuno contesta il diritto di sciopero...però....
Un giorno c'è la neve e quindi i treni non vanno come dovrebbero (ovvero soppressioni e ritardi a iosa), un giorno esondano i fiumi (ovvero soppressioni e ritardi a iosa), un altro ci sono le "avverse condizioni meteo (ovvero soppressioni e ritardi a iosa), passando per i vari guasti sulla linea, persone sulle linea che non dipendono da FS, ma decidono di passeggiare sui binari. Alla fine di tutto il crollo del servizio è verticale. Non servono statistiche, basta prendere il treno per una settimana....Se un giorno non c'è ritardo è un dì fortunato. Ma è l'eccezione non la regola.
Stasera il treno delle 17.49 da Genova Brignole oltre ad essere arrivato e partito in grave ritardo è giunto a Sestri Levante due ore dopo.
Però pubblicizziamo l'alta velocità......

ps
Ho letto sulla Stampa di ieri che le beneamate FS hanno problemi per entrare nel libero mercato della circolazione su rotaia in Francia. Ma con tutte le soppressioni, ritardi e disagi, non sarebbe meglio che prima di esportare un prodotto questo funzionasse almeno in patria?

pps
Stasera l'altoparlante annunciava un ritardo di un IC perchè c'era un sovraffollamento!!

ppps
Perchè non cambiano la frase: "ci scusiamo per il disagio" in "ci dovremmo vergognare per il disagio" sarebbe decisamente apprezzato

giovedì 22 gennaio 2009

Federconsumatori
e Coordinamenti dei Pendolari


Milano, Venerdì 30 Gennaio 2008
Casa della Cultura, 3 alle ore 15,00

Presentazione del

Rapporto sullo stato del pendolarismo ferroviario in Italia,
tra disservizi e problematiche – anno 2008


Proteste e manifestazioni in tutta Italia dimostrano il malessere e la grande insoddisfazione degli utenti nei confronti del servizio ferroviario regionale, stretto tra i mancati finanziamenti pubblici e una politica commerciale dei gestori sempre più aggressiva.

Gli utenti sono costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa situazione: ritardi, soppressioni, sporcizia, aumenti tariffari del tutto ingiustificati e, in generale, deterioramento del servizio offerto.

Il dossier è frutto dell’esperienza e della collaborazione di tanti pendolari che hanno messo in comune le loro esperienze nell’intento di misurare lo stato di salute delle ferrovie e, constatandone il degrado, si sono posti l’obiettivo di proporre alcune soluzioni.

A Milano faremo, tutti insieme, il punto della situazione e chiederemo al Governo e a tutti gli Enti un impegno più concreto e immediato in favore del trasporto ferroviario regionale, oltre a suggerire delle linee di intervento.

Sono stati invitati esponenti del Governo e di Trenitalia, Assessori ai Trasporti, esponenti delle forze politiche e delle Associazioni di consumatori.

Ospiti d’onore saranno, naturalmente, tutti i Comitati e le Associazioni di Pendolari che sono caldamente invitati a partecipare e a portare la loro testimonianza.

Vieni anche tu, la tua partecipazione è importante perché solo unendo le nostre forze potremo sperare di ottenere dei risultati concreti.

Ti aspettiamo a Milano, presso la Casa della Cultura, 3
alle ore 15.00

martedì 20 gennaio 2009

Carta Tutto Treno: torni valida per viaggi su tutta la Regione, o se ne moduli il costo in funzione dei soli chilometri percorsi

Vorrei innanzi tutto esprimere tutto il mio rammarico ed il mio rincrescimento per il triste spettacolo offerto dalle polemiche riportate dalla stampa in questi giorni.

Il risultato di questo gioco al massacro è la compromissione dei rapporti con la Regione, che fino ad oggi ci aveva ascoltato e sostenuto. Se i veri motivi fossero stati quelli del disaccordo sulla Carta Tutto treno, bastava convocare una riunione per discutere eventuali modifiche e migliorie, come si fa tra persone civili che desiderano collaborare. Invece si è creato ad arte un caso e lo si è portato alle estreme conseguenze, spaccando il fronte dei Consumatori. Circa il fronte dei Pendolari, invece, non si può dire la stessa cosa: abbiamo ricevuto attestati di stima e di solidarietà da tutti i (veri) comitati con i quali abbiamo avuto modo di collaborare, e che non abbiamo mai avuto la pretesa di rappresentare, come qualcuno vorrebbe ora fare, non rendendosi conto di fare l’utile pupazzo per qualcun altro che ne muove i fili, come prima non è riuscito a fare con il nostro coordinamento.

Chiudo qui (e spero per sempre) la polemica, e torno a quello che a tutti noi preme davvero, ossia il futuro del servizio pubblico. Attualmente è sempre sotto grave attacco l’integrazione tra servizio regionale e servizio commerciale (IC, EC, ES, ecc.). Questo è un aspetto che già denunciammo nel lontano 2005, e che si è progressivamente aggravato fino a precipitare, oggi, a non poter più salire sui regionali se si hanno biglietti IC, e viceversa.

La Carta Tutto Treno ha in parte sanato questo problema, ma la fretta con cui è stata partorita ne ha causato non pochi difetti, come abbiamo sempre ammesso. Pur abbattendo il costo complessivo dell’abbonamento rispetto rincari che si prospettavano in sua assenza, essa non consente, come già l’IC Pass, un utilizzo per viaggi su tutta la Regione, ma solo sulla tratta dell’abbonamento, e questo introduce una disparità di trattamento piuttosto elevata tra i viaggiatori.

Quindi, delle due l’una, o si reintroduce la possibilità di un utilizzo globale su tutta la Regione, oppure si deve rimodulare meglio, su varie lunghezze di tratta, il costo della card stessa, perché è giusto che si tenga conto delle distanze effettivamente coperte, e se la carta è legata al percorso, e tale percorso è fisso, non giustifica un costo “Regionale”. Si potrebbero ad esempio usare le fasce chilometriche, che già esistono, ma anche questa è solo una ipotesi da valutare attentamente in tutte le sue implicazioni.

Questa è la proposta che ci sentiamo oggi di portare avanti, ascoltate le esigenze dei pendolari delle varie zone e fasce chilometriche, e che chiediamo venga presa in considerazione in sede di riapertura della trattativa sulla Carta Tutto Treno. Ribadiamo comunque che ci aspettiamo che questa tematica venga inserita e trattata all’interno del nuovo Contratto di Servizio che la Regione si appresta a discutere, richiedendo presso il Governo le necessarie risorse.

Confidiamo infine che il dialogo possa riprendere con tutti coloro che davvero hanno a cuore, in modo totalmente disinteressato, le sorti del trasporto pubblico. Invitiamo altresì tutti coloro che desiderino esprimersi su questo tema a farlo per avere un quadro complessivo della situazione e ampliare eventualmente il ventaglio delle possibili opzioni.

Anche Pendolari Genova-Milano esprime la solidarietà al nostro Coordinamento

Solidarietà totale a Sonia Zarino, noi con i fascisti e i loro ascari non staremo mai.
Abbonati Genova Milano è con te.

lunedì 19 gennaio 2009

Ora il disegno è chiaro, ci vorrebbero proprio eliminare!

Leggendo gli ultimi “lanci” dei giornali, che annunciano una fantomatica assemblea dei pendolari in cui Assoutenti & C. proclameranno il nuovo (secondo loro) responsabile dei Pendolari Liguri, mi chiedo davvero se pensano, queste persone, che si possa impunemente giocare sulla pelle dei pendolari, creando e disfacendo comitati a seconda che siano o no concordi con le manovre di chi si erge, a parole, a paladino dei loro interessi.

In questi anni di volontariato, in cui con le nostre scarse forze abbiamo utilizzato ferie e permessi e speso soldi in biglietti ferroviari per partecipare a iniziative in difesa del trasporto pubblico, senza chiedere né percepire per questo rimborsi e sovvenzioni, abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio, con coerenza e trasparenza.

Per questo, il Coordinamento dei Pendolari Liguri continuerà le sue iniziative e augura buon lavoro a tutti. Non parteciperà all’assemblea convocata da Assoutenti perché non si sente da essa rappresentata, così come si augura che il nuovo comitato vorrà collaborare lealmente con tutti gli altri che da tempo operano in Liguria.

Burlando: "Subito un tavolo istituzionale per decidere gli investimenti regionali, dai pendolari indicazioni su come investire i soldi"

dal Sito della Regione Liguria

Un tavolo istituzionale che verrà convocato al più presto, al massimo tra una decina di giorni, con i 235 Comuni liguri e le quattro province per decidere insieme come ripartire gli investimenti regionali a favore del trasporto ferroviario ligure. Lo ha convocato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando insieme all'assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco questa mattina, al termine dell'incontro con il direttore del trasporto passeggeri regionale Liguria, Silvano Roggero per individuare un accordo per l'estensione dei benefici della carta "Tutto treno Liguria" anche alle aree dell'estremo Ponente e Levante ligure, Sarzana e Imperia. Il presidente Burlando ha comunicato di voler "accogliere le proteste da parte dei pendolari che risiedono nella Provincia della Spezia e di Imperia che chiedono un abbattimento dei costi della carta "Tutto treno Liguria", stanziando ulteriori finanziamenti in aggiunta ai 600 mila euro serviti per siglare l'accordo del 27 dicembre scorso, a patto però che questo avvenga in un contesto favorevole da parte dell'associazioni dei pendolari e che non dia luogo ad ulteriori contestazioni". Gli ulteriori finanziamenti che la Regione Liguria è disposta a stanziare per i pendolari provenienti da Sarzana e dalla provincia di Imperia andrebbero a beneficio anche di coloro che hanno già acquistato la carta "Tutto treno" e che si vedrebbero rimborsare i soldi. Il presidente della Regione chiede però ai pendolari "di scegliere insieme la strada migliore e gli investimenti più opportuni". A questo proposito Burlando ha ricordato che sul tappeto sono varie le richieste da parte dei pendolari: dalla sollecitazione per un'integrazione proveniente dal Levante ligure che chiede il potenziamento dei servizi sull'area vasta della provincia di Spezia, ad un treno per studenti da Deiva a Chiavari per evitare di arrivare a scuola un'ora prima. Fino alla disdetta annunciata dalle Ferrovie dell'abbonamento treno+bus che andrebbe a colpire in particolare modo coloro che risiedono nelle zone collinari lontane dai centri cittadini che si vedono costretti a prendere il treno più l'autobus e che, a partire dal 1 marzo, dovrebbero pagare il doppio. Devono essere dunque i pendolari, secondo Burlando, a comunicare come intendono spendere i finanziamenti regionali per il trasporto ferroviario. Risorse che attualmente ammontano a 1,5 milioni di euro per il 2009 e che potrebbero salire a 3. "Lo chiediamo - ha ribadito Burlando - per evitare rincorse infinite in quanto come regione, siamo stati la prima Giunta ad aver stanziato soldi per il servizio ferroviario, accanto ai trasferimenti statali del contratto di servizio e ci aspettiamo pertanto che ci dicano se preferiscono che riduciamo i costi o aumentiamo i servizi". Il presidente della Regione Liguria ricorda ai pendolari che "non possono dimenticare che siamo di fronte ad un'azienda del Governo che ha raddoppiato i prezzi degli abbonamenti e solo grazie all'intervento della Regione Liguria che ha stanziato 600mila euro per la carta "Tutto treno Liguria", il raddoppio è stato contenuto con aumenti dal 5 al 14%".

Lega Consumatori si dissocia dal comunicato di Assoutenti: non ne sapevamo nulla

In merito alle problematiche e alle polemiche in atto relative ai trasporti ferroviari regionali la lega Consumatori Liguria precisa che é tradizione consolidata dell'associazione contribuire alla soluzione dei problemi coinvolgendo sul piano propositivo tutte le parti evitando di alimentare la crescita di sterili polemiche che si ripercuotono negativamente a tutti i livelli.L'associazione Lega Consumatori si sente estranea all'attuale polemica; è disponibile ad ogni iniziativa utile e positiva ma chiede ad Assoutenti di non essere coinvolta come sigla alle iniziative e ai riferimenti sulla stampa e si dissocia dalle stesse. In particolare corre l'obbligo di ringraziare Il comitato pendolari rappresentatato dalla sig.ra Sonia Zarino della quale è sempre stato apprezzato il suo costante utile lavoro e impegno a favore dei pendolari liguri.
Pierluigi Portunato Lega consumatori Liguria

domenica 18 gennaio 2009

Pendolari contro i disservizi, Consumatori contro i Pendolari: ma chi ci guadagna in tutto ciò?

Ci eravamo riproposti di non rispondere, se non con i fatti e con l’impegno che ci ha contraddistinto in questi anni di lotte in favore dei pendolari, agli attacchi che ci vengono ultimamente rivolti.

Dopo l’articolo apparso sul quotidiano Il Mercantile di domenica 18 gennaio dal titolo “Scoppia la guerra” fra i pendolari, i Consumatori contro il Coordinamento”, sentiamo tuttavia l’esigenza di esprimere tutto il nostro rammarico nel constatare come, da parte di alcune associazioni che si prefiggono di tutelare i consumatori (Assoutenti, Acu, Adiconsum, Adoc, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Lega Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino), il lavoro svolto fino ad oggi venga messo in discussione e addirittura svilito in base a motivazioni che nulla hanno a che fare, a nostro avviso, con la reale tutela dei diritti dei pendolari. Il nostro impegno come coordinamento dei pendolari liguri è precedente e indipendente dall’operato delle predette associazioni, così come è precedente e indipendente da qualsivoglia linea partitica i singoli aderenti vogliano liberamente manifestare.

La foto a corredo dell’articolo si riferisce ad una manifestazione indetta proprio da noi del Coordinamento, nel lontano 2005 presso la stazione Brignole, ed era contro il taglio del servizio, non contro Tizio o Caio.

Tornando all’oggi, provo a ricostruire, rapidamente, gli eventi delle ultime settimane:
  • a fine dicembre Trenitalia annuncia che verranno abolite tutte le integrazioni tra regionali e treni a lunga percorrenza (IC Pass) e che chi vorrà usare entrambi dovrà fare due abbonamenti;
  • insieme ad altre associazioni e coordinamenti di pendolari denunciamo questa intenzione e ci attiviamo presso la Regione per evitare questo ennesimo forte aggravio del costo di viaggio per una consistente categoria di viaggiatori;
  • la Regione Liguria si accorda in prima battuta con Trenitalia per una integrazione basata su abbonamento IC + 5% per avere diritto a salire anche sui regionali;
  • questa prima ipotesi è bocciata con forza dal nostro Coordinamento, quello dei Pendolari Liguri, poiché avrebbe portato aumenti molto consistenti, fino a +70% del costo totale mensile dell’abbonamento. Sottolineo che fummo noi i primi (e quasi gli unici) in quella occasione a contestare questa prima proposta, noi che ora veniamo accusati di essere troppo morbidi con la Regione, a chiedere all’assessore che si rivedessero gli accordi in senso più favorevole ai pendolari;
  • Poco prima della fine dell’anno si è trovato un accordo sulla carta Tutto Treno che “sostituisce” in pratica l’IC Pass, con un aumento dei costi di viaggio molto più basso complessivamente rispetto a quanto si prospettava in un primo tempo. Comunque troppo, certo, e lo abbiamo detto, rispetto al servizio fornito, ma cosa sarebbe successo in alternativa?

C’è stato pochissimo tempo per calcolare tutte le implicazioni tariffarie a livello regionale: questo è un limite che però penso si possa correggere, e la Regione si sta dimostrando disponibile a farlo. Però non possiamo notare come questa che poteva essere una semplice correzione di tiro sia stata presa a pretesto per mettere sulla graticola e la Regione e il nostro Coordinamento, che diversamente da altri, ivi compresi quelli che ora si propongono ex-novo sulla scena regionale, è stato sempre presente ai tavoli portando il suo fattivo contributo di critiche e di proposte. Prima esponenti della destra e poi alcune associazioni di consumatori hanno puntato il dito contro l’accordo chiedendo addirittura la testa dell’assessore Vesco.

A pensar male si fa peccato e però…, come diceva qualcuno: i fatti si sono concatenati un po’ troppo bene, non vi pare? Da un po’ di tempo la Regione e il Coordinamento ottengono dei risultati positivi, e questo non può non dare fastidio a qualcuno: l’anno prossimo ci sono le elezioni.

Spiace e rattrista che alcuni rappresentanti dei consumatori si lascino evidentemente strumentalizzare, magari anche in buona fede, per seguire i disegni di altri che con l’interesse generale dei consumatori non hanno nulla a che vedere, e si prestino a quella che è in realtà una battaglia di potere, magari per acquisire dei crediti da spendere tra qualche mese.

Crediamo fermamente che con il populismo non si vada da nessuna parte, e che occorra riflettere molto seriamente sulle risorse necessarie per le ferrovie, sul loro reperimento e sulla loro ripartizione. La vera partita è ancora da giocare, ed è quella sulla definizione del nuovo Contratto di Servizio. Contratto che, lo ricordiamo, deve garantire pari condizioni di mobilità a tutti gli utenti, e non solo a chi utilizza anche l’IC: deve garantire che i treni ci siano, non vengano soppressi e viaggino in condizioni decenti in tutta la Liguria, costa ed entroterra comprese. Solo ragionando in questa logica complessiva si può arrivare davvero a ottenere dei risultati, diversamente saremo solo e sempre singoli comitati che protestano, anche giustamente, ma che non sanno andare oltre il mugugno… forse a molti va bene così (divide et impera), ma noi del Coordinamento dei Pendolari Liguri siamo diversi, collaboriamo con chi davvero cerca di portare soluzioni concrete e non con chi si accredita gridando magari più forte.

Detto questo, auguri sinceri a tutti, più siamo a occuparci dei problemi dei pendolari, e meglio è: magari si poteva partire cercando una collaborazione così come stiamo facendo da anni con tanti altri coordinamenti e comitati in tutta Italia, invece che contrapponendosi prendendo a pretesto una difficoltà del tutto superabile, ma anche così auspichiamo che alla fine prevalga sempre l’interesse degli utenti, pendolari o “semplici” viaggiatori.

Cialtronerie

divide et impera
Non aggiungo altro altrimenti fioccherebbero le denunce se esprimessi con proprietà di linguaggio che certe situazioni meritano.

ps
Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale

giovedì 15 gennaio 2009

Inaugurazione di un nuovo Vivalto a Brignole

Domani, 16 gennaio, alle ore 12.00 presso la stazione di Genova Brignole verrà consegnato ufficialmente alla Regione Liguria un nuovo e atteso treno Vivalto, che prenderà subito servizio. Come si ricorderà, erano 4 i Vivalto ordinati a Trenitalia già nel 2005, e ad oggi ne sono stati consegnati solo la metà...accogliamo comunque positivamente questa notizia, indubbiamente una piccola goccia nel mare delle necessità, ma pur sempre un segnale incoraggiante, e auspichiamo vivamente che sia gli ordinativi, sia le consegne di nuovi rotabili si succedano con un ritmo ben più elevato poichè, come testimoniato da più fonti, il parco rotabile ligure è tra i più vecchi d'Italia e, potremmo dire senza tema di smentita, del mondo! Non passerà molto tempo che gli appassionati di archeologia industriale non verranno più solo per visitare il bel trenino di Casella, ma potranno poi godere dell'esteso parto archeologico ancora in funzione sui nostri binari, e sul quale circolano (si fa per dire!) i pendolari!!!

Scorie mediatiche da campagna elettorale

Da Genova-Milano Newsletter, riceviamo e pubblichiamo, condividendo il contenuto.

A volte ritornano...
Tra un anno ci saranno le elezioni regionali in Liguria e (legittimamente) il PDL si sta organizzando individuando nei pendolari un bacino elettorale di tutto rispetto e organizzando di conseguenza ascari al servizio di Plinio e Saldo.
Genova Milano Newsletter è sempre stato indipendente da tutti gli schieramenti politici e quindi non si sente toccata dalla campagna mediatica orchestrata dall'organo di stampa del PDL ligure e cioè l'edizione di Genova de Il Giornale.
La collaborazione con la Regione Liguria avviene prescindendo dal colore politico dell'assessore ai trasporti di turno.
Con Vesco, così come con Merlo abbiamo collaborato e ottenuto importanti risultati.
Con Adolfo (assessore ai trasporti della giunta Biasotti) non ci fu dialogo.
Ci sembra molto strano trascinare la politica sui binari e vigileremo affinché nessuna strumentalizzazione di parte rovini i risultati ottenuti e divida i pendolari liguri.

venerdì 9 gennaio 2009

Disservizi ferroviari e polemiche politiche: alcune osservazioni

I disservizi verificatisi in questi giorni di maltempo sulle linee ferroviarie della Liguria sono una ennesima testimonianza della carenza organizzativa e strutturale in cui versa il servizio. Proprio quando sarebbe stato più necessario offrire alternative al mezzo privato, con la scusa del maltempo si sono soppresse corse ed effettuate limitazioni. Il maltempo era ampiamente previsto, quindi in teoria si sarebbero potute predisporre adeguate contromisure, perché allora non si è provveduto in tal senso? Trenitalia e RFI hanno come sempre gestito l’emergenza decidendo autonomamente come assicurare il servizio, e come sempre il risultato è stato quello di penalizzare l’utenza. Ritardi, soppressioni, marciapiedi resi pericolosi da neve non spalata, informazioni intempestive.

Unanime quindi il coro di proteste da parte di utenti e pendolari, che hanno subito notevoli disagi non sempre così inevitabili. Il nostro blog ne è la dimostrazione.

Proprio per questo stupiscono, e non poco, le dichiarazioni fatte da esponenti politici del centrodestra che prendono a pretesto questa situazione utilizzandola in chiave politica per attaccare la Regione Liguria e un comitato di pendolari, il nostro, che da anni si batte per i diritti degli utenti.

Un comitato che è sempre stato aperto a tutte le istanze e ha collaborato con chiunque volesse davvero, e non a parole o in modo strumentale, impegnarsi per il miglioramento delle cose.
Che ha partecipato a incontri, dibattiti, iniziative in tutta Italia, promosso eventi e lanciato sondaggi cui tutti erano chiamati a esprimere la loro opinione.

Abbiamo collaborato con la Regione individuandola quale soggetto responsabile del TPL, e abbiamo dimostrato che il dialogo paziente, gli incontri, l’elaborazione di progetti possono davvero dare dei risultati. Forse è questo che dà un po’ fastidio, ce ne dispiace. La Regione ha preso coscienza del problema e se ne sta facendo carico, i bonus prima e i 600.000 euro per la Carta Tutto treno lo dimostrano.

Il vero problema è che Trenitalia è completamente fuori controllo, e decide autonomamente facendo il bello e il cattivo tempo, senza preoccuparsi di informare né la Regione, né gli utenti delle decisioni che prende in base alle sue convenienze (la decurtazione di carrozze dell’IC 504 lo dimostra). Solo il Governo può chiedere a quella che è una sua azienda (partecipata al 100% dal Ministero del Tesoro) di comportarsi diversamente.

Se la mobilità è una questione sociale, come da anni andiamo ripetendo, la si affronti con questo punto di vista, ma senza demagogia. Il Governo e quindi Berlusconi, attualmente, mettano i soldi e le Regioni bandiscano le gare per scegliere soggetti affidabili, con tutte le garanzie necessarie. Si facciano le Authority per regolare i rapporti tra aziende e uniformare standard, orari, tariffe, ecc. perché solo attraverso l’effetto rete si potranno aumentare le prestazioni del sistema senza cadere nella frammentazione e negli sprechi.

Sono cose che, noi, diciamo da anni, a tutti coloro che vogliono sentire, di destra come di sinistra.

Quanto alla carta Tutto Treno, che abbiamo ottenuto grazie alle risorse aggiuntive messe a disposizione dalla Regione, la riteniamo un grande passo avanti rispetto alle prime ipotesi avanzate dalla stessa Trenitalia, che andavano dal dover fare due abbonamenti a pagare fino al 70% in più al mese per usare sia regionali, sia IC ed ES. C’è comunque un aumento per chi usa regionali e IC (mentre chi usa solo regionali non ha subito, almeno per ora, aumenti), ed è ingiustificato dal servizio reso, lo abbiamo detto anche noi, ma intanto abbiamo ottenuto un notevole miglioramento delle condizioni che Trenitalia avrebbe potuto comunque imporre, data la sua autonomia decisionale per quel che riguarda la lunga percorrenza. La Regione si è fatta carico di un problema che in realtà competeva allo Stato, e quindi all’attuale Governo, dato che ha messo risorse per pagare un servizio “commerciale”, in teoria non di competenza della Regione.
Mi auguro che con la stessa forza con cui si attacca la Regione ci si rivolga al Governo per chiedere risorse e mettere i pendolari in condizioni di viaggiare in modo decente, quindi più saremo a chiederlo, meglio sarà.

OPP, SSO, PRESS

Cosa hanno in comune questi frammenti di testo ? Appartengono tutti alla medesima parola SOPPRESSO. Parola che ieri sera abbiamo visto - ci si perdoni per l'immagine telefonica - scorrere sul nuovo e bel tabellone installato nel grande atrio di Genova Principe. Ieri sera alle 18.45 contavamo ben 8 (otto) ricorrenze di questo termine in cima alla classifica della top ten delle parole più udite - e odiate - dai pendolari.

Anno nuovo, solita vita. Auguri a tutti.

mercoledì 7 gennaio 2009

Neve e ghiaccio in Liguria: e in stazione si rischia l'osso del collo

Un rientro difficile per i pendolari oggi, 7 gennaio 2009 : neve e ghiaccio quasi ovunque nel Nord Ovest hanno causato molti e seri disagi per la circolazione dei treni, che hanno avuto ritardi e soppressioni a ripetizione. Questi non sono stati tuttavia i soli ostacoli registrati dai pendolari, che hanno dovuto fare i conti anche con la neve e il ghiaccio che ovunque ha reso difficile circolare a piedi fin dentro le stazioni e nelle immediate vicinanze. Marciapiedi e scale di accesso erano ovunque ingombre e rese scivolose da una patina formata dalla neve compressa dal passaggio dei viaggiatori, e nonostante il maltempo fosse stato ampiamente previsto non si è messo in atto alcun provvedimento per limitare il disagio e il pericolo. Io stessa, scesa come di consueto nella stazione di Genova Sampierdarena all’altezza delle scale di accesso alla zona della Fiumara, ho constatato come la neve fosse abbondante su marciapiedi e scalini : affrontata con molta precauzione la discesa della scala, non ho potuto evitare una rovinosa caduta soltanto in parte attutita dall’essere riuscita ad afferrare in qualche modo il corrimano, che non mi ha evitato però una dolorosa contusione alla gamba destra, ancora ben visibile perchè escoriata.
Temo che purtroppo questo mio infortunio non sarà rimasto isolato. Tra parentesi, ho potuto notare come qui in periferia (zona Campi) nessuno si sia preoccupato di spalare la neve dal marciapiede, che è attualmente pericoloso a causa della patina di neve ghiacciata che lo ricopre. Mi risulta che siano i condomini prospicenti il maciapiedi stesso a doversi interessare della cosa, ma qui evidentemente nessuno si preoccupa di far loro rispettare questo dovere nei confronti dei pedoni, che rischiano l’osso del collo ad ogni passo.
Tornando al discorso treni, mi è giunta notizia che anche a Novi vi siano state problematiche di questo tipo, e cioè stazioni sotto la neve ma con scarsa o nulla manutenzione volta a diminuire il rischio di cadute alle persone.
Sono situazioni facilmente evitabili con un minimo di organizzazione, ma evidentememnte anche su questo aspetto RFI preferisce fare spallucce e dare la colpa al tempo.
Del resto come non sfruttare l’occasione per sopprimere un po’ di treni ? Trenitalia si è ampiamente avvalsa di questa facoltà, sopprimendo già di prima mattina convogli sia sul tratto costiero, sia sui tratti dell’entroterra, specie dell’Acquese, che sono stati così ancora più colpiti dall’isolamento, e questo proprio oggi che moltissimi lavoratori tornavano dalla pausa natalizia.

Oggi era anche il giorno in cui molti dovevano rinnovare l’abbonamento. Io ho comprato un regionale, avendo ancora qualche mese di validità della vecchia IC Pass ; altri chiedevano informazioni e in biglietteria erano obbligati a spiegare velocemente le varie possibilità di abbonamento, creando nel passeggero un certo imbarazzo e confusione. Non ho visto nessun pannello esplicativo, nessuna locandina per spiegare le nuove e tante novità, con il risultato che ogni volta si partiva da capo con le spiegazioni e la gente doveva decidere su due piedi cosa fare, senza aver avuto modo di valutare adeguatamente le alternative.

Concludo con una buona notizia : oggi un giudice di pace di Piacenza ha riconosciuto il danno bilogico ed esistenziale ad un pendolare che aveva denunciato Trenitalia per i continui disservizi. E’ una sentenza importante che apre la strada ad altre cause pendenti e che sicuramente getta una luce di speranza per quanti, come noi, pensano che i cittadini utenti del treno abbiano diritto ad una seria tutela della loro dignità e dei loro diritti.

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