lunedì 30 novembre 2009

SAVONA: STAZIONE NUOVA, BLACKOUT AI BINARI

Grazie all'amico Fabio che segnala questa incresciosa situazione presso la stazione di Savona, nuovissima nella parte commerciale, ma triste e buia sui binari.

I pendolari si lamentano spesso dicendo che "brancolano nel buio", riferendosi alla mancanza di informazione che di solito aggrava i consueti disagi che devono subire per la disorganizzazione delle ferrovie.
Questa mattina invece i pendolari di Savona brancolavano davvero nel buio, a causa di un guasto all'intero sistema di illuminazione delle pensiline. Salire dal sottopassaggio ai binari bui provocava una strana sensazione, un vero salto nel buio, anche perché, visti i ritardi generalizzati, non c'erano neppure i treni a fornire un minimo di luce dai finestrini.

Una foto dall'alto avrebbe potuto mostrare la situazione stridente tra una stazione tanto luminosa e splendente nella sua nuova parte commerciale, evidentemente ritenuta più redditizia, quanto buia ed abbandonata all'incuria dal lato binari e treni, ovvero dal lato di quello che, almeno nelle aspettative dell'utenza, dovrebbe essere il "core business" ed invece viene considerato solo un fastidio ed una fonte di grane infinite. Vedere alla voci "Privatizzazione" e "Danni collaterali".

Ancora soppressioni improvvise. E i pendolari? Che aspettino!

Sono un pendolare della linea Albisola-Genova e vorrei segnalare che oggi trenitalia si e' "persa" il treno 11245, nessun avviso sul motivo per cui non sia mai arrivato ne' partito da Albisola.

Gli altoparlanti hanno segnalato piu' volte di ritardi a causa di problemi sulla linea elettrica dalle parti di Imperia, ma dubito che tali problematiche possano condizionare la partenza di un treno da Savona a Genova.Morale, sono stato 40 minuti al freddo e sotto la pioggia in attesa del treno, poi e' arrivato il successivo 11247 con 10 minuti di ritardo.

Nessun avviso, e' questo che fa rabbia: non sapere nulla.Si tende l'orecchio con speranza, cercando di decifrare messaggi gracchianti, ed essere avvisati che "ATTENZIONE: e' vietato attraversare i binari" oppure "ATTENZIONE: e' vietato aprire le porte in corsa" alle 7 del mattino, quando devi essereal lavoro e del tuo treno non c'e' traccia e' veramente mortificante.Oltre all'impossibilita' di garantire un servizio decente trovo assurdo che alle soglie del 2010 le ferrovie di stato italiane non siano in grado di dare informazioni puntuali sullo stato dei ritardi dei propri treni.

venerdì 27 novembre 2009

Ipotesi di reato per Associazione a delinquere, truffa ai danni dello stato e favoreggiamento

Un fantasma si aggira tra i pendolari: l'ipotesi che i treni regionali siano spesso in ritardo perchè per questa tipologia di treni le sanzioni sono più basse e quindi Trenitalia risparmia milioni di euro.
I comitati di pendolari di tutta Italia lanciano l'allarme e chiedono che venga fatta chiarezza a livello locale e nazionale.

"Ipotesi di reato per Associazione a delinquere, truffa ai danni dello stato e favoreggiamento"
Chiediamo di indagare su queste tre ipotesi di reato. I pendolari delle linee regionali che da anni non riescono ancora a capire per quale motivo ogni giorno i loro treni vengono fermati e rallentati accumulando ritardi medi che vanno dai 10 ai 15 minuti.
I tre reati, che i pendolari di diverse regioni italiane sostengono, deriverebbero (anche stando a fonti interne di RFI) dalla gestione traffico treni passeggeri e merci da parte di RFI / Trenitalia S.p.A e Trenitalia Trasporto Regionale.
Le normative del calcolo del ritardi dei treni di categoria superiore stabiliti dalla stessa Trenitalia S.p.A permetterebbero alla società di risparmiare centinaia di milioni di euro ogni anno, a danno dei treni regionali gestiti dalla stessa Trenitalia Divisione Trasporto Regionale con contributo pubblico. Da uno studio fatto dagli stessi pendolari tra i quali alcuni avvocati, porterebbe a supporre che Trenitalia preferisca pagare ai pendolari, parte delle penali applicate dalle Regioni per il non rispetto del contratto.
Questo sistema se da un lato fa risparmiare centinaia di milioni di euro dall'altro manda in ritardo di preferenza i treni regionali, facendo attestare quelli di categoria superiore entro i termini stabiliti da Trenitalia. Da molte regioni italiane si chiede che sia fatta piena luce da parte della magistratura ordinaria, al fine di perseguire ed accertare le tre ipotesi di reato sostenute dagli utenti. In caso dell'accertamento dei reati, i pendolari italiani potrebbero costituirsi parte civile nel processo.

Scassinata!

Qualche personaggio misterioso ha deciso di mettere a punto il colpo del secolo: ha scassinato la biglietteria automatica di Riva Trigoso. Che bottino può aver recuperato un malvivente da un'emettitrice guasta dal Mesozoico?

Così, ora, entrando nella stazione, oltre al desolante spettacolo di un edificio in totale abbandono sì può notare come le tanto pubblicizzate ferrovie mostrino il meglio del degrado.

Ma tutti questi alti dirigenti, invece di stare negli uffici a lavorare, perchè non impiegano il loro tempo andando da soli in questi luoghi? Vorrei vederli a stare tranquilli e sereni, sorvegliatissimi dalle sempre efficienti telecamere.

Desidererei inoltre ricordare alle ferrovie italiane che le stazioni sono come delle porte d'ingresso di una casa ed allo stesso tempo un biglietto da visita per un paese o una città. Senza contare che risultano essere la cartina al tornasole di tutta la gestione, passata e presente di un bene comune, pubblico, finanziato con le nostre tasse.

mercoledì 25 novembre 2009

Ritardi annacquati parte 2a

Il ritardo dato da cercatreno per il 504 è ora di 9 minuti (ma il monitor segna sempre 5) mentre quello del 2048 per la Spezia è di 12 minuti per cercatreno ma di soli 5 per il monitor sul binario...
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Anche oggi ritardi annacquati

Registro anche oggi che il monitor di Chiavari segnala per l'IC 504 solo 5 minuti di ritardo mentre il sito cercatreno ne segnala già 8.... Ma per quale motivo? Il dubbio che ci siano dei correttivi nelle comunicazioni agli utenti è forte...
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martedì 24 novembre 2009

Pendolari, nuova beffa"Multati a tradimento"

Ancora una volta i disservizi di Trenitalia si scaricano sugli utenti: treno soppresso, passa un IC, i passeggeri salgono pensando giustamente di non dover pagar sovrapprezzi per pagare un disservizio. Errore, i controllori chiedono le generalità e poi mandano a casa le multe.

da La Stampa di Torino
Treni soppressi, punito il cambio. "Ci dicevano: salite pure"
alessandro mondo

Arrivano alla spicciolata, direttamente a domicilio, quasi sempre maggiorate. I più bellicosi promettono che non le pagheranno mai. Qualcuno confessa di aver gettato la spugna. Altri domandano cosa accadrà se porteranno fino in fondo un gesto che, dal loro punto di vista, è di disobbedienza civile. Sono le multe inviate dalle Ferrovie, in questo caso da Trenitalia, ai pendolari rei di aver sgarrato. Niente di trascendentale, secondo l’azienda, che però lascia aperto uno spiraglio: «Sono stati applicati i regolamenti previsti, ci riserveremo di valutare caso per caso».
Impossibile sapere quanti verbali sono in viaggio, ma il tam tam sui «blog» dei comitati dimostra che il fenomeno è in pieno svolgimento. Quanto basta per spingere alcuni - è il caso di Cesare Carbonari, Comitato Torino-Milano - a chiedere alla Regione l’assistenza legale gratuita.
Comunque la si veda, è un nuovo fronte dopo quelli che hanno tenuto banco negli ultimi giorni: la soppressione della fermata di Torino Porta Susa per i «Frecciarossa» e la bozza del nuovo orario ferroviario in vigore dal 13 dicembre.
Perché le multe? Stando alle informazioni di quanti le hanno già ricevute, le motivazioni sono di due tipi. La prima rimanda a una prassi imposta dalle circostanze. Nel caso i treni del trasporto locale siano soppressi senza preavviso o con preavviso minimo, i pendolari rivendicano il diritto di prendere il convoglio successivo: anche se di categoria superiore e senza pagare il supplemento. La questione non è nuova. Già a settembre 2005, dopo un lungo tira e molla, la Regione e la direzione regionale di Trenitalia si accordarono per consentire ai viaggiatori un «pass» che permettesse di dribblare i ritardi e timbrare in tempo il cartellino.
Due le condizioni: per giustificare il cambio-treno l’entità del ritardo doveva superare i 15 minuti, Intercity ed Eurostar avrebbero mantenuto le fermate programmate. Alcuni addetti di Trenitalia, si disse allora, avrebbero indirizzato i viaggiatori verso «il miglior primo treno utile».
Quell’intesa non è mai stata messa nero su bianco, lasciando una zona grigia demandata alla buona fede degli utenti e al buon senso dei capo-treno. Stando a Carbonari, e non solo, pare che - in caso di trasferimento forzato - il «personale viaggiante» abbia richiesto i dati dei pendolari «come motivazione di presenza a bordo senza supplemento per cambio servizio». Insomma: nulla che lasciasse presagire un verbale. Invece quei dati, è l’accusa, si sono tradotti in multe da 200 e rotti euro a persona da pagare entro un mese: salvo incorrere nel pignoramento. Alcuni non ricordano di essere stati alla tal ora sul tal convoglio. Risalire al perché dei verbali, ormai stagionati, è un’impresa. Ancora più arduo distinguere tra quanti cambiarono treno per cause di forza maggiore dai soliti «furbetti». Non a caso, la Regione prende tempo.
La seconda ragione dei verbali, meno difendibile, rimanda allo «sciopero dell’abbonamento» organizzato su alcune linee contro i ritardi. I pendolari che aderivano alla protesta, sconsigliata dalla Regione, viaggiavano con l’abbonamento in regola ma rifiutavano di mostrarlo al personale. La gran parte dei capi-treno, secondo il Comitato Torino-Milano, si era mostrata solidale e aveva chiuso un occhio. Altri, chiamata la Polfer, si erano fatti dare i dati degli irriducibili. Le multe sarebbero figlie di quelle identificazioni.

misteri (parte centocinquantesima)

Stamani, pur essendo pendolare di lungo corso, entro all'alba nella stazione di Riva. L'emettirice automatica non funziona più da parecchi mesi ed ormai si tratta di un ricordo. Un altro monitor invece ricorda le nuove disposizioni delle ferrovie per quanto riguarda la normativa acquisto biglietti. Non è affatto chiara. A chi chiedere? Ovviamente non c'è nessuno a parte un senzatetto che dorme nel gabbiotto tra binario tre e due. Ma non credo sia attendibile, supponendo di trovarlo sobrio. Biglietto a sovrapprezzo a 5 euro o 50 euro più 5 di sovrapprezzo? Mah...
Ora io sarò poco intelligente, potrebbe essere. Ma le persone di una certa età, oppure tutti coloro i quali vogliono prendere il mezzo improvvisamente e che magari non sono avvezzi?
Credo che non saprebbero da che parte iniziare e si maledirebbero per la malsana idea di aver scelto il treno.

Bel servizio pubblico. Ipotizzo che questa sia solo una situazione e che molti di voi ne possano aggiungere altre.

Ora mi chiedo come si possa incentivare il servizio alternativo all'auto quando in realtà siamo obbligati a prenderla, tali e tante sono le difficoltà di salire su un treno.

In qualsiasi tipo di lavoro, quando l'utente finale è abbandonato a se stesso è un cliente perso. Ora ovviamente essendoci un monopolista diciamo che i viaggiatori hanno poca scelta.
Ma al di là della pubblicità, ddei proclami ufficiali è tangibile la situazione di sofferenza.
Anche a fronte delle enormi perdite economiche che potrebbero aver caratterizzato le gestioni passate, il servizio a me appariva di gran lunga migliore.

Ah dimenticavo. Sempre nella desolata stazione di Riva, c'è un allarme che lampeggia da due settimane. Una luce inquietante che segnala qualcosa.....mah...

Il caso dei falsi ritardi

Da tempo sosteniamo l'inattendibilità delle informazioni date in stazione sui ritardi. A riprova di ciò, mi trovo in stazione a Chiavari alle ore 8.13 e mentre sul monitor e agli autoparlanti si annuncia il treno 11264 con 5 minuti di ritardo, sul sito cercatreno i minuti di ritardo indicati sono 9, e analogamente il 504 viene dato con 10 minuti di ritardo mentre sul sito il ritardo indicato è di ben 17 minuti come ho appena verificato. Chi ha ragione? E perché i dati diffusi in stazione sono più ottimistici? Quello che emerge comunque è la poca affidabilità delle informazioni date ai viaggiatori.
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giovedì 19 novembre 2009

Convegno Nazionale sui Trasporti

Genova, 20 novembre 2009

Diritto alla mobilità,
servizio universale e mercato:
il caso dei trasporti ferroviari

Camera di Commercio di Genova, via Garibaldi 4
ore 9.00 - 13.30

Il Coordinamento dei Pendolari Liguri
illustra una relazione sullo stato del trasporto pubblico ferroviario

saranno presenti, tra gli altri:
l'Ass. ai Trasporti della Liguria, Giovanni Enrico Vesco
l'Ass. ai Trasporti del Piemonte Borioli
l'AD di Trenitalia Vincenzo Soprano


Organizzato da Federconsumatori e Assoutenti
Partecipiamo numerosi

martedì 17 novembre 2009

Chi fa le regole (ma non le applica a se stesso) e chi le subisce: c’è sempre qualcuno più uguale degli altri.

Gli amici della linea Milano Genova riferiscono di un episodio alquanto insolito: qualche giorno fa l’AD di Ferrovie, Mauro Moretti, era in viaggio tra Milano e Genova, praticamente in incognito, su un “semplice” IC, e per di più in seconda classe, dato che la prima era al completo. Come mai in viaggio in circostanze così particolari? Chi lo aveva convocato in tutta fretta? Certo non è stato un viaggio tranquillo, circondato com'era da “infidi” pendolari che gli hanno subito fatto notare le precarie condizioni igieniche del mezzo.

L'AD Moretti, da buon generale in visita (non voluta) al fronte, ha effettuato una ricognizione lungo il treno e pare abbia chiesto telefonicamente alla direzione milanese le ragioni del disagio.

Ma non è questa la notizia: sceso a Genova Principe l'AD Moretti ha dimenticato la propria borsa a bordo del treno. Ci informano gli amici pendolari che Moretti ha contattato il capotreno e che a Genova Brignole la borsa è stata consegnata ad un “incaricato”.

Era già comunque scattata la solidarietà tra pendolari (ancorché Moretti non sia propriamente tale) poiché due abbonate si erano accorte della dimenticanza e si stavano rivolgendo al personale di bordo per la consegna.

A questo punto sorge spontanea una considerazione: alcuni mesi fa il servizio “Oggetti Smarriti” è stato abolito tanto che noi abbiamo istituito un servizio di bacheca online su questo nostro sito per consentire a chi perde gli oggetti o li ritrova di segnalarli.

Se fosse stato per le regole imposte da Moretti il Sommo Ingegnere non avrebbe potuto recuperare la sua borsa. Invece, questo è stato possibile...
Noto infatti dal racconto che Moretti ha telefonato al capotreno, ricevendo un pronto riscontro da parte della struttura ferroviaria, mentre, ad esempio, io che ho recentemente dimenticato una giacca sul treno, pur rivolgendomi subito in stazione ho ricevuto un netto rifiuto sull'effettuare anche solo una telefonata al capotreno per segnalare la presenza dell’oggetto dimenticato, e mi sono dovuta recare “al buio” fino alla stazione di arrivo del treno dove fortunatamente ho recuperato la mia giacca, che era dove l’avevo lasciata. Evidentemente c'è chi fa le regole ma non le applica poi a se stesso!!!

Con l’augurio che la scappata a Genova sia almeno servita a far riflettere l’AD Moretti su diverse questioni (non ultima quella del nuovo CdS, che aspetta la firma e che potrebbe essere ancora migliorato su molti punti) non possiamo che osservare come le regole siano valide se lo sono davvero per tutti, a cominciare da chi le fa.

domenica 15 novembre 2009

Acquistare biglietti con il telefonino si può…ma non sui treni regionali!

Alcuni anni fa avevamo proposto a Trenitalia di usare un sistema di pagamento dei biglietti ferroviari via sms: non solo Trenitalia ci ha “rubato” l’idea, ma l’ha applicata solo ai treni non regionali (IC, ES, ecc.). Ora, che abbiamo visto l’applicabilità della nostra proposta, chiediamo che la Regione Liguria si adoperi perchè l’acquisto del biglietto via sms da cellulare venga estesa anche ai treni regionali, dato che sono le tratte regionali quelle più penalizzate dalla chiusura delle biglietterie.

Il problema della chiusura delle biglietterie, come ben sanno i pendolari e gli assidui lettori di questa newsletter, è ormai annoso. Per contenere i costi si tagliano i servizi (è la tipica decisione di chi non sa bene amministrare un’azienda pubblica) e le biglietterie sono da tempo nel mirino di FS.
Si è cominciato così a tagliare qua e là, alla chetichella, sostituendo nelle stazioni così dette “minori” la presenza del personale con le famigerate emettitrici (spesso vandalizzate o non funzionanti o che magari non danno resto, e che presentano comunque forti problemi gestionali per quel che riguarda la loro manutenzione ordinaria), per continuare poi a chiudere stazioni anche di un certo rilievo, Nervi e Albisola, tanto per dire.

In Liguria, su 100 stazioni sono oggi solo 31 le biglietterie aperte, meno di un terzo. Gli orari di apertura non sono omogenei e variano dalle 5.15 (La Spezia Centrale e Ventimiglia) alle 6.40 di Pietra Ligure, mentre quelli di chiusura variano dalle 21.00 di Genova Brignole alle 12.30 di Genova Pegli, senza contare poi che vi sono biglietterie che non fanno neppure orario continuato, come Genova Sampierdarena e Sarzana, che, insieme a Pietra Ligure, hanno anche orari diversi nei feriali e nei festivi.

Come si vede è già un bel rompicapo tenere conto di tutti questi orari diversificati, senza contare la limitatezza dell’arco temporale in cui il servizio viene effettuato. In una stazione come Genova Brignole alle 21.00 chiude la biglietteria, a Principe la serrata avviene alle 20.40, mentre lo sportello internazionale ancora prima, alle 19.30.

Intanto il fenomeno delle multe rende la vita difficile agli utenti che vogliano usare il treno senza aver preventivato con giorni di anticipo magari anche una semplice gita al mare: se si sale in treno senza biglietto, anche da una stazione impresenziata, con emettitrice rotta e punto vendita chiuso, e avvertendo subito il controllore, la multa è di ben 50 euro che se non si pagano subito lievitano in pochi giorni a più di 200.

Abbiamo ribadito più e più volte come questo configuri una vera e propria vessazione nei confronti dell’utente, sul quale il gestore (Trenitalia) scarica le proprie inefficienze, in modo del tutto inaccettabile.

Abbiamo chiesto che in taluni specifici casi come quelli sopra evidenziati fosse possibile fare il biglietto direttamente in treno, senza sovrapprezzo, ma da più parti il muro dell’incomunicabilità è stato totale.

Alcuni anni fa avevamo proposto a Trenitalia di usare un sistema di pagamenti via sms, così come è stato adottato per i parcheggi in alcune città, per dare almeno una possibilità in più a chi viaggia in treno e si trova spesso alla prese con l’impossibilità di acquistare il biglietto.

Noi ovviamente lo proponevamo anche per i treni regionali, quelli che di solito si prendono all’ultimo minuto, senza programmazione (premessa, questa, per un uso davvero diffuso del mezzo pubblico) e grande è stata la nostra sorpresa quando abbiamo visto sul sito Trenitalia, un po’ di tempo fa, il nuovo servizio di acquisto biglietti “Mobile ticketing” ma solo per AV,ES AV Fast, ES*, ES* Fast, EScity,ICplus, IC, Espressi.

Non solo Trenitalia ci ha “rubato” l’idea, da noi fornita del tutto gratuitamente, beninteso, senza neppure un grazie, ma l’ha applicata solo ai treni non regionali, quelli che in teoria meno necessitano di questa modalità di pagamento, dato che un viaggio da Genova a Roma, di norma, lo si programma almeno qualche giorno prima.

Perché, è la domanda conclusiva, Trenitalia non permette via sms anche l’acquisto dei biglietti regionali? Forse che teme di perdere i proventi delle multe?

Tra le cose che chiedevamo di inserire nel nuovo contratto di servizio vi era anche questa possibilità, rimasta lettera morta come molte altre nostre proposte.

Ora che abbiamo visto l’applicabilità della nostra proposta, chiediamo che la Regione Liguria si adoperi perchè l’acquisto del biglietto via sms da cellulare venga estesa anche ai treni regionali, dato che sono le tratte regionali quelle più penalizzate dalla chiusura delle biglietterie.

Auspichiamo su questo tema un prossimo incontro con la Regione Liguria, e con l’Ass. Vesco in particolare, dato che il tema della difficoltà di acquisto dei biglietti e del conseguente disagio da parte dell’utenza sta assumendo dimensioni crescenti e del tutto preoccupanti.

Ricordiamo per l’ennesima volta che i cittadini hanno tutti i diritti di accedere al servizio ferroviario che pagano già almeno per il 65% con le loro tasse, e non è giusto che le inefficienze del gestore si ripercuotano negativamente su di loro sotto forma di stress, difficoltà di ogni genere e multe salate.

Confidiamo quindi, come già in altre situazioni, in una pronta risposta della Regione Liguria e in particolare nella convocazione urgente del tavolo tecnico attorno a questa questione per cercare una soluzione migliorativa degli attuali disservizi che anche la prossima fornitura di nuove emettitrici non potrà, temiamo, risolvere in modo strutturale.

martedì 10 novembre 2009

Bonus 2007+ Bonus 2008 = 30% di sconto sul rinnovo

Riceviamo e pubblichiamo da parte dell'Ass. Vesco:

A seguito delle numerose istanze ricevute in merito al caso particolare relativo all'ottenimento del bonus sia per l'anno 2007 sia per il 2008, si comunicano le disposizioni cosi' come concordate con i competenti uffici di Trenitalia:

I titolari di abbonamento annuale con decorrenza 1/12/2008 e scadenza 30/11/2009, in possesso dei requisiti previsti per fruire della proroga di un mese, potrà essere riconosciuto anche il bonus 2009 con le seguenti modalità:
▪ bonus del 10% sull’abbonamento annuale del 2008, già posseduto;
▪ bonus del 20% sul contestuale rinnovo dell’abbonamento annuale con decorrenza 1/12/2009. L’operazione sarà svolta dalle biglietterie contestualmente al rinnovo, che potrà avvenire a partire dal 24 novembre. I requisiti richiesti sono quelli previsti per il bonus 2009.

Ad essi si aggiunge la presentazione dell’abbonamento annuale con decorrenza nel 2007 o 4 abbonamenti mensili utilizzati nel 2007, che costituiscono i requisiti richiesti per fruire del bonus 2008.

lunedì 9 novembre 2009

se il buongiorno si vede dal mattino.....

Andiamo tutti nelle agenzie di viaggio a comperare i biglietti e rivolgiamoci a queste persone che per quanto gentili, cortesi e disponibili, non fanno parte delle ferrovie dello stato. Senza contare che se ci sono clienti che stanno prenotando un soggiorno magari bello costoso, l'attesa per un semplice biglietto potrebbe essere di ore.....

Questo cappello per segnalare una cosa che è l'emblema di come funzionano i treni, di come si pubblicizzi l'alta velocità senza essere in grado di far funzionare le cose banali.

Chi ieri ha provato a portarsi avanti con il lavoro, cercando di acquistare il biglietto alla stazione di Sestri Levante si è trovato il cammino sbarrato per via dello sciopero (sacrosanto sia chiaro!). Cartelli esposti e serrande abbassate. Stamani, che è pur sempre un lunedì mattina, dove l'afflusso è maggiore, alle 7 vi era un solo sportello aperto e la conseguente coda chilometrica di gente furiosa. Ma che modo di gestire la situazione! Era prevedibilissimo che accadesse, possibile che non si potesse fare qualcosa?

domenica 8 novembre 2009

Traffico: ogni anno brucia 260 ore

Codacons, in coda persi 11 giorni a Roma, 10 a Milano

(ANSA) - ROMA, 8 NOV - Peggiora la viabilita' nelle citta', stando ad una ricerca dell'associazione Codacons che ha monitorato il traffico a Roma, Milano e Napoli.Nel 2009, secondo lo studio, tra ingorghi e rallentamenti si perdono fino a 260 ore. Il record negativo va a Roma, dove si perdono al volante 10,8 giorni. A Milano il traffico 'brucia' 240 ore (10 giorni esatti all'anno), mentre a Napoli le ore perse sono 210 (8,75 giorni). Il presidente del Codacons Rienzi: incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici.

Una piccola osservazione: a quanti punti di PIL corrisponde questo tempo perso nel traffico? Per non parlare del tempo sottratto alla famiglia e al tempo libero, e poi stress, inquinamento, malattie: costi sociali altissimi che si sommano a quelli dovuti agli incidenti stradali che assommano a ben 2 punti di PIL annuo. Ci sarebbe di che fare più di una manovra per risanare davvero le finanze pubbliche! Perchè non si fa più attenzione a questo aspetto altamente concreto della politica economica?

venerdì 6 novembre 2009

Bonus: chi rinnova l'annuale a dicembre ottiene insieme i bonus del 2007 e del 2008

Alcuni pendolari che dovevano ancora ricevere il bonus del 2007 avendo rinnovato l'abbonamento a fine 2008, potranno ricevere i due bonus in un'unica soluzione (tot. 30% di sconto sul rinnovo) andando in biglietteria dopo il 24 novembre e portando tutta la documentazione necessaria per i due bonus.
Questa l'ultima novità comunicata dalla Regione Liguria, ma ci riserviamo una maggiore precisione quando arriverà la nota tecnica di accompagnamento alla disposizione, e che verrà pubblicata al più presto sul blog.

Scontro tra carrelli ferroviari: Cinque feriti vicino a Moncalieri

da La Repubblica
di Federica Cravero e Meo Ponte

Incidente, questa mattina, lungo la linea ferroviaria fra Moncalieri e il Lingotto, nel Torinese in un tratto che era chiuso per una interruzione programmata per dei lavori. A scontrarsi, per cause ancora da accertare, sono stati due carrelli ferroviari impegnati nella manutenzione dei cavi elettrici. Nello scontro sono rimasti feriti cinque operai trasportati all'ospedale Cto e alle Molinette. Dai primi accertamenti le condizioni dei feriti non sarebbero gravi. Tre operai sono stati ricoverati con codice verde, compreso uno degli addetti rimasto incastrato. Gli altri due operai sono invece dei codici gialli. In tarda mattinata uno è stato dimesso.Sul posto sono intervenuti tre squadre dei vigili del fuoco coordinate dal comandante provinciale Claudio De Angelis ed un elicottero, i carabinieri, la polizia ferroviaria e il personale delle Ferrovie. Secondo una prima ipotesi, il manovratore di uno dei due carrelli che viaggiavano entrambi sulla linea Torino-Savona potrebbe essere stato colpito da un riflesso della luce solare. I due mezzi erano in contatto con la radio di servizio ma ci sarebbe stato un errore di comunicazione. In pratica i due mezzi si sono scontrati frontalmente dopo una curva.

giovedì 5 novembre 2009

Intervista a Carlo Gatti, l'autore del libro "Fuori Orario"

Le Nord: incidente nel bresciano

Tanta paura ma per fortuna nessuno è grave tra i dieci passeggeri rimasti feriti in uno scontro fra due treni, un passeggeri delle Ferrovie Nord e una motrice, avvenuto questa mattina nella zona del lago di Iseo, nel Bresciano, fra le stazioni di Vello e Marone. A bordo c'erano circa duecento persone tra studenti e pendolari.

Tanti passeggeri sono rimasti coinvolti nell'impatto ma, dai primi accertamenti, nessuno ha riportato lesioni importanti.

Circa dieci persone sono state ricoverate negli ospedali di Lovere, Ome e Iseo. Una trentina i contusi. Erano le 7.44, come riferisce il 118 di Brescia, quando alla sala operativa è arrivata la telefonata di emergenza. Come ha raccontato uno dei passeggeri in un'intervista a Sky Tg24, "i macchinisti si erano resi conto che l'impatto era imminente, allora sono venuti nella prima carrozza e ci hanno detto: tenetevi forte, tenetevi forte".

A destare più preoccupazione, ma si tratta di un codice giallo, è il macchinista del treno passeggeri. Gli altri feriti lievi sono soprattutto studenti. Per i passeggeri del convoglio coinvolto nello scontro, circa 200, è stata messa a disposizione, come punto di assistenza, una sala del Comune di Marone. Ancora da stabilire le cause dell'impatto. Lo scontro, riferiscono ancora i testimoni, è stato comunque molto violento e fra i passeggeri ci sono stati momenti di panico. Qualcuno, una volta sceso dal convoglio, è stato colto da malore.

La linea ferroviaria sulla linea Brescio-Edolo-Iseo è interrotta e si stanno verificando pesanti ritardi nella circolazione. Le Ferrovie Nord annunciano l'apertura di un'inchiesta.

INCIDENTI: BRUCIA LOCOMOTORE TRENO MERCI NEL VARESOTTO (ANSA)

BESOZZO (VARESE), 3 NOV - Incendio su un treno merci a qualche centinaio di metri dalla stazione di Besozzo lungo la linea Gallarate-Luino. Il fumo si è sviluppato alle 14 nel locomotore del convoglio della lunghezza di circa 500 metri che proveniva da Laveno e si è fermato poco prima del ponte. Le Ferrovie dello Stato hanno bloccato la linea e hanno sostituito i treni con dei bus sostitutivi per i passeggeri. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con diversi mezzi per domare le fiamme. (ANSA).

Sospresa: anche i treni diventano meteopatici e con la pioggia si rompono!

In attesa dell'arrivo dei nuovi treni promessi, questa è la situazione lamentata da un pendolare del levante ligure: soppressioni, disservizi e la nuova categoria dei treni "meteopatici".

Sono un pendolare del levante ligure,vorrei dare testimonianza di un treno praticamente "tempodipendente", lo so sembra ridicolo ma appena piove un pò di più o c'è un minimo di agitazione, questo treno viene immancabilmente soppresso, sto parlando del Recco Voltri che arriva alle 7:42 a Recco e parte alle 7:58, a dire il vero non sempre viene soppresso, quelle volte che riesco a prendere il treno prima di quello, parte da Genova Brignole con pure l'annuncio che il treno oggi partirà da Brignole anziche da Recco, (ma è una presa per il sedere????) insomma non se ne può più della famosa frase"soppresso per mancanza di materiale"anche perchè (forse io lo ignoro) ma non so cosa vuol dire (ossi a dire il vero lo so) un giorno non c'è il macchinista, è andato al mare, un altro non ci sono pezzi per la porta puntualmente rotta, un altro ci sono ritardi quindi si sopprime, insomma è una continua sofferenza! Volevo quindi come ho detto prima, dare testimonianza di questa situazione, anche per far prendere nota a voi del disservizio subito (in una settimana si viene soppresso almeno due volte) e quindi chiedere a voi e a Trenitalia delle maggiori chiarimenti e azioni su questa situazione.

"Fuori Orario": inchiesta impietosa e documentata sullo stato delle FS

"Fino al 1999, quando i dati della puntualità erano inseriti manualmente, era tutto taroccato. Adesso non è più così. Ma in assenza di controlli esterni, lo spazio per l'abuso permane. Nel 2008 ben 1.754 Eurostar sono arrivati in ritardo ma registrati come puntuali."
Testimonianza, documenti alla mano, di un ex dirigente del gruppo Fs

Alla tavola delle ferrovie italiane c’è da mangiare per tutti: politici, manager, intermediari, sindacalisti, grandi aziende. Prima d’ora nessuno aveva avuto modo di provarlo.

Claudio Gatti è riuscito a trovare testimonianze, rapporti riservati e email di dirigenti ed ex dirigenti, consulenti, imprenditori, fornitori: parole che rivelano un quadro allarmante frutto di disorganizzazione, sbagli, truffe, ruberie ripetute per anni e che continuano nonostante le severe denunce della Corte dei Conti.

Le Ferrovie italiane come specchio della situazione e della storia del nostro Paese. Casi paradossali che sfiorano il ridicolo come la guerra tra aziende di pulizia, carri merci scomparsi (anche perché qualcuno si rivende i pezzi al mercato nero), percorsi cambiati per puro interesse elettorale, lenzuola sporche fatte passare per pulite, gare truccate, dirigenti che intrattengono rapporti incestuosi con i fornitori, treni in ritardo fatti passare per treni in orario, locomotive rotte che continuano a rompersi, legionellosi ignorata anche dopo la morte di un ferroviere, porte di vagoni che volano via, treni vecchi fatti passare per nuovi (Frecciarossa)... Tutto provato.

E regali, favori, ma anche minacce, licenziamenti e vendette per la minoranza che osa opporsi.

Ciò che conta non è la qualità del servizio ma la distribuzione di almeno 6 miliardi che ogni anno affluiscono nelle casse di Fs: per alimentare un sistema di collusione diffusa contro qualsiasi tentativo di cambiamento e che comporta per ciascuna famiglia italiana una tassa occulta di almeno 273 euro all’anno.
Più del canone Rai.

Questo libro permette di documentare la verità e può aiutare i più coraggiosi ad alzare la voce.

"Fuori orario"di Claudio Gatti
Collana: principioattivo
Pagine:256
Euro 15

Claudio Gatti (Roma, 1955) risiede dal 1978 negli Stati Uniti. Inviato speciale de “Il Sole 24 Ore”, collabora con il “New York Times”e l’“International Herald Tribune”. Nel 2005 è stato il primo giornalista a denunciare lo scandalo Oil for Food. È autore di altre inchieste sul terrorismo islamico, le economie illegali e la recente crisi finanziaria.

lunedì 2 novembre 2009

“Pendolari” spettacolo teatrale di Mimmo Sorrentino – Milano, CRT Salone fino all’8 novembre

Domenica, 1 novembre: Cesare Carbonari (Pendolari Piemontesi), Alfio Zorzan (Pendolari dell’Acquese), Sonia Zarino (Pendolari Liguri) si ritrovano a Milano per assistere ad uno spettacolo dal nome decisamente evocativo, traendone alcune impressioni e spunti di riflessione.

Sono migliaia i pendolari le cui vite si intrecciano nel caleidoscopico universo delle ferrovie. Arrivi, partenze, ore di vita perse tra ritardi e soppressioni, incidenti e disservizi. Ore di vita sottratte agli affetti, alla famiglia, al lavoro. Ore vuote come l’eterno presente della dimensione spazio-temporale in cui vive il pendolare. Una dimensione sempre uguale, scandita da orari inesorabili e nello stesso tempo incerti, inaffidabili tanto da rendere ansiosa l’esistenza di chi in base a quegli orari costruisce la propria giornata. Arrivi, partenze, piccole e grandi tragedie private, vite eternamente in bilico sul filo dei minuti e, spesso, sull’orlo di una crisi di nervi.

Ispirato dall’omonimo libro di Cesare Carbonari, portavoce storico dei pendolari della linea Torino-Milano, “Pendolari”, scritto e diretto da Mimmo Sorrentino è uno spettacolo teatrale di grande impatto emotivo.
La messa in scena è asciutta ed essenziale: in uno stilizzato scompartimento 3 passeggeri e un controllore-violinista discutono, litigano, si raccontano e compongono un piccolo, instabile microcosmo che si ricompone ad ogni viaggio in treno verso il lavoro o verso casa. Nascono amicizie, a volte anche amori, che tuttavia rivelano un fondo di alienazione e finiscono per riflettere la sottile disperazione di chi sa che tanta parte della propria vita si consuma così, tra un viaggio e l’altro.

Gli attori sono davvero bravi a dare corpo a questi fantasmi, a queste esistenze erratiche, schiacciate dalla necessità. I viaggiatori comunicano con il mondo via cellulare, al più per per giustificare ritardi e mancati arrivi, e avvertono contemporaneamente tutto il peso della loro impotenza a dominare le troppe difficoltà della vita: figli che crescono senza conoscerli, miraggi di carriera frustrati, l’evanescenza dei legami affettivi con l’altro sesso.

Anche la presenza del controllore-violinista serve a completare la sensazione di straniamento e di alienazione che lo spettacolo trasmette sin dall’inizio: il controllore, al pari dei passeggeri si muove in uno spazio deprivato della sua ragion d’essere e del suo posto nella società. Una società che sempre più mette ai margini il senso della collettività e del bene comune, sostituendoli con l’individualismo esasperato che isola gli esseri umani in monadi incapaci di una vera comunicazione e soprattutto di una azione comune che possa mutare lo status quo in un senso a loro favorevole.

In questa profonda solitudine, che dai protagonisti della pièce si allarga metaforicamente agli individui della società intera, è da ricercarsi il senso profondo di questo bel lavoro teatrale, che tuttavia non dispera di provocare nel pubblico, in tutti noi, una reazione capace di rompere il cerchio doloroso della necessità: come quando attori e pubblico si ritrovano uniti nell’invettiva contro Trenitalia, che come una entità remota e distante dall’umanità dolente dei pendolari, assiste impassibile ai loro travagli. Ce la faranno, ce la faremo? Dipende anche da noi, sembrano dirci gli attori, battendo ossessivamente e ritmicamente le mani per simulare lo sferragliare del treno e, forse, anche per risvegliare le nostre coscienze.

“Pendolari” è ispirato all’omonimo libro di Cesare Carbonari (ed. Lampi di Stampa) – testo e regia Mimmo Sorrentino
con Adriana Busi, Luca Cavalieri, Simone Tiraboschi, Jacopo Zerbo
scene e costumi Rosanna Monti – musiche Andrea Troppi - disegno luci Luigi Biondi

Moretti "spera" e intanto in Liguria si viaggia così

(ANSA) - ROMA, 2 NOV - L'ad di Ferrovie Mauro Moretti spera di riuscire a risolvere completamente il problema della pulizia dei treni 'entro due-tre mesi'. 'Spero che oggi - ha detto - il Tar uscira' dandoci ragione sulle rimanenti azioni che sono state avviate. Abbiamo gia' vinto 28 volte e siamo riusciti a mettere altre ditte.
A Napoli c'e' un'impresa tedesca che pulisce in maniera perfetta'. 'Tra le zone da risolvere ci sono ancora Roma, la Liguria, il Piemonte e la Lombardia'. La liberalizzazione del settore ferroviario europeo 'e' indispensabile', ha affermato Moretti, aggiungendo che il gruppo italiano, 'quando arriveranno i concorrenti, sapra' competere'. 'Non tutti i paesi - ha osservato in un'intervista a Radio 24 - hanno fatto la liberalizzazione come in Italia. In ogni caso, ha proseguito, 'quando arriveranno i concorrenti credo che sapremo competere'. Per quanto riguarda lo stipendio, l'ad di Ferrovie dice che e' pari a 680mila euro l'anno, piu' 190mila di premi: 'non prendo altro'. (che modestia! davvero una miseria! ndr)


Lo ha ricordato lo stesso Moretti, dopo che nel libro di Claudio Gatti 'Fuori orario' si dice che a questo stipendio andrebbero sommati altri 350mila euro come componente del cda. Gli emolumenti da membro del cda, ha invece spiegato Moretti, sono stati 'assorbiti' nella paga generale. (ANSA)

Intanto che Moretti "spera" e "auspica" ecco come si viaggia sui treni in Liguria (grazie all'amica S. che ci ha fornito queste immagini dell'IC 504):


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