domenica 29 marzo 2009

RICERCA: Al lavoro in bus e metro per restare in forma

Studio canadese: chi sceglie quotidianamente i mezzi pubblici ha possibilità tre volte superiori rispetto a chi va in auto di svolgere la quantità di esercizio fisico raccomandata dagli esperti per rimanere in salute
di ALESSIA MANFREDI

MOLTO meglio andare al lavoro con i mezzi pubblici che non in macchina, e non solo per considerazioni ambientaliste. Quella camminata quotidiana fino alla fermata del bus o della metro, che si fa quasi senza accorgersene, aiuta a mantenersi in forma. Ora uno studio canadese arriva a quantificarne in modo preciso i benefici: chi sceglie il trasporto pubblico per andare in ufficio ha possibilità tre volte maggiori rispetto ai colleghi più pigri che scelgono l'auto, di svolgere quel minimo di attività fisica giornaliera raccomandata dagli esperti per mantenersi in salute. A studiare abitudini e spostamenti metropolitani si sono dedicati il professor Lawrence Frank e Ugo Lachapelle, studente di dottorato, del dipartimento della School of Community and Regional Planning della University of British Columbia, in Canada. Sotto esame sono finiti i dati relativi a 4.156 viaggi per arrivare al posto di lavoro nell'area metropolitana di Atlanta in Georgia. E il verdetto, pubblicato sul Journal of Public Health Policy, non lascia dubbi: chi sceglie i mezzi, sceglie allo stesso tempo uno stile di vita più salutare, senza bisogno di ritagliarsi faticosamente spazi in palestra. La quantità minima di esercizio che si dovrebbe fare, ricorda la Heart and Stroke Foundation del Canada, è 30 minuti di attività moderata, per cinque giorni alla settimana. Sufficienti per migliorare lo stato di salute generale ed aiutare a prevenire il rischio di malattie cardiovascolari.
"L'idea che si debba andare in palestra per svolgere la propria dose quotidiana di attività fisica è frutto di una percezione sbagliata", chiarisce il professor Frank, ricordando come storicamente sono state proprio queste passeggiate giornaliere a tenerci in forma. "Sfortunamatente - ammette - abbiamo fatto in modo di far sparire questo tipo di esercizio dalla nostra vita quotidiana". Un sacrificio minimo e un esercizio di buon senso, che andrebbe incentivato, secondo i ricercatori, migliorando il sistema dei trasporti pubblici urbani in modo da avere ricadute positive indirette anche sulla salute pubblica. E un impegno sempre più urgente: secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità ogni anno l'inattività provoca nel mondo 1,9 milioni di morti.

Trenitalia condannata per disservizi dal giudice di pace di Roma

29 marzo 2009 - Trenitalia è stata condannata dal giudice di pace di Roma a risarcire con 1.650 euro (di cui 1.300 di spese legali) un passeggero che su un treno Roma-Latina il 18 marzo del 2006 si trovò a dover viaggiare su una carrozza fredda e priva riscaldamento. Lo rende noto l'associazione dei consumatori Codacons. Il giudice Margherita Deffenu, a quanto riferisce il Codacons, ha spiegato i motivi della decisione sostenendo che "probabilmente, dando per certo l'avvenuto intervento immediato di riparazione e di manutenzione richiesto alla stazione operativa di Roma e da questa assicurato, il personale responsabile del servizio non ne ha poi verificato l'esito durante la corsa del 18.3.2006, di fatto per inefficienza, disorganizzazione e negligenza, non ispezionando la condizione delle carrozze e nella specie la n.10". Il giudice ha quindi ingiunto a Trenitalia "di adottare tutte le misure idonee ad eliminare gli effetti dei danni derivati e derivanti dalle inadempienze lamentate". Il passeggero, ricorda il Codacons, salì sull'Intercity Plus delle 8:27, diretto a Latina ma subito dopo l’inizio del viaggio si rese conto che i riscaldamenti non funzionavano e tentò di andare in un'altra carrozza ma le porte intercomunicanti erano bloccate; "impossibile per tutta la durata del viaggio fu anche reperire il personale in servizio sul treno, che non effettuò nemmeno il controllo dei biglietti". Lo si apprende dall’Ansa.

sabato 28 marzo 2009

LIGURIA: VESCO, FS SOSPENDA LE MULTE AI PENDOLARI

(AGI) - Genova, 27 mar. - La sospensione delle multe ai passeggeri titolari di abbonamento mensile a tariffa regionale o sovra regionale acquistato on line, in attesa dell'adeguamento del sistema informatico. E' la richiesta avanzata dall'assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco, con una lettera indirizzata ai vertici di Trenitalia dopo il perpetrarsi delle sanzioni ai passeggeri titolari di abbonamenti acquistati sul web ed esibiti insieme alla Carta Tutto Treno, in quanto non riconosciuti dal sistema informatico in possesso dei controllori sugli Intercity, ICPlus ed ESCity. "E' paradossale - spiega l'assessore ai Trasporti Vesco - che Trenitalia spinga all'utilizzo dell'acquisto dei titoli di viaggio tecnologicamente evoluti, quando i suoi sistemi di controllo non li riconoscono. Per questo chiediamo la sospensione immediata delle sanzioni in attesa di rimediare ad un proprio errore, adeguando i sistemi informatici".

martedì 24 marzo 2009

Pendolari Milano-Torino, pioggia di multe: nel mirino di Trenitalia chi denuncia i disservizi

Come già verificatosi in Liguria, anche in Piemonte gli abbonamenti acquistati su Internet non valgono per salire su IC ed Eurostar...una vera a propria truffa a danno dei passeggeri, e Trenitalia in più multa pesantemente chi si permette di denunciare i disservizi: Cesare Carbonari, rappresentante dei pendolari della tratta Torino-Milano, ha ricevuto multe per più si 200 euro per aver accompagnato dei giornalisti che documentavano lo sciopero del biglietto. A Cesare la nostra più completa solidarietà per la sua opera instancabile in favore dei pendolari e del trasporto pubblico.

ecco quanto scrive il comitato spontaneo pendolari Torino Milano:

“ Ed ora arrivano le multe “

Dopo le segnalazioni da parte di molti pendolari, segnalazioni di multe con importi oltre i 200 euro come quella di alcuni pendolari novaresi, che avendo acquistato l'abbonamento regionale via internet servizio offerto dalla Trenitalia, si sono visti applicare la multa perché trovati a viaggiare sui treni Eurostar City (ex IC) con tanto di Carta Tutto Treno Piemonte che lo prevede) perché per motivi tecnici delle ferrovie, il personale di bordo, non sarebbe in grado di controllare l'avvenuto pagamento, pur avendo i pendolari una ricevuta con tanto di codice rilasciato dalla Trenitalia. Altri hanno avuto per motivazioni altrettanto banali, multe di pari importo.
E per concludere la multa che ieri ho ricevuto per raccomandata dalle Ferrovie dello Stato per due verbali (totale €. 215,66) che un capotreno ha emesso a mia insaputa ottenendo i miei dati personali attraverso la Direzione Regionale delle Ferrovie come riportato nella lettera con la seguente frase "Il Capo treno procedeva alla sua identificazione in quanto persona nota all'ufficio" multa emessa il giorno 2 febbraio 2009 mentre accompagnavo due giornalisti per un viaggio Torino - Novara - Torino, tutti e tre in possesso di regolare biglietto A/R per raccogliere le testimonianze di alcuni pendolari del comitato sull'iniziativa della pacifica protesta che prevedeva per il mese di febbraio, il regolare acquisto dell'abbonamento e della sua obliterazione, ma la non esibizione al personale di bordo per i motivi ampliamente dichiarati sia alla Trenitalia, all'Assessorato ai Trasporti della Regione e con una lettera aperta anche ai ferrovieri.
La linea condotta dalla Trenitalia con l'emissione ingiustificata di multe a carico dei pendolari e dei suoi rappresentanti (in altre regioni, alcuni sono stati anche denunciati) sta a significare la mancanza di volontà da parte dell'azienda di risolvere i problemi da sempre denunciati dagli utenti, che dopo decenni di proteste non vedono ancora nessun miglioramento del servizio offerto. La nostra preoccupazione oggi è aumentata e non vorremmo che con l'iniziativa delle multe, si voglia tappare la bocca a chi oggi, ha ancora a cuore, il problema del trasporto pubblico su rotaia. Per questi motivi si richiede alle parti in causa un incontro urgente, al fine di analizzare la situazione che si è venuta a creare da poco più di un mese a questa parte.

Più di un'ora di ritardo per l'IC plus 664 Livorno-Milano

Mentre il Cavaliere, per l'occasione Presidente-Ferroviere, inaugura in pompa magna l'Alta Velocità Milano-Roma, in Liguria si consuma l'ennesimo disservizio, puntualmente denunciato dal Comitato Abbonati Genova-Milano:

L'Icplus 664 Livorno-Milano si rompe alle 15.00 a Corniglia.
In quel momento mancano più di 4 ore prima della partenza da Milano dell'ICplus 663 che eredita il materiale dal 664.
Da quel momento Trenitalia ha 4 ore per approntare un convoglio sostitutivo.
La struttura Assistenza e Vendita si mobilita e ci assicura che il 663 partirà regolarmente alle 19.05 da Milano con materiale (locomotore e carrozze) alternativo.
Un convoglio sostitutivo proveniente dal deposito della Martesana viene cooptato per essere impiegato per il 663.
Versione Assistenza: il convoglio è composto da carrozze con batterie guaste e necessitano di un intervento tecnico.
Versione ascoltata da una conversazione telefonica del PdB con la Sala Operativa: il materiale non si trova.
In Centrale inizia lo stillicidio: 15', 30', 45', 55', 60, 65' di ritardo annunciati...
Morale: il 663 arriva in Centrale (binario 16 senza essere annunciato da RFI) e parte alle 20.11 con 66' di ritardo.
Centinaia di abbonati genovesi arriveranno a casa dopo le 22.00.
Malgrado il presidente ferroviere, il Gruppo FS oggi ha dato una pessima immagine di se stesso.

Fuori regione (Toscana)

Mi sono trovato a Cecina per una passeggiata in Toscana. Confesso di essere andato in macchina :)
Una volta nella ridente località avevo necessità fisiologiche impellenti. Avendo posteggiato nei pressi della stazione (almeno così segnalava il navigatore), ho deciso di farci curiosamente ed interessatamente un giro. Ma tra il dire ed il fare....
La stazione non riporta alcuna scritta sulla facciata, poteva essere un edificio qualunque! Meno male che aveva il classico orologio esterno delle FS l'ho colto da distante...Mah....
Il marciapiede del primo binario devastato dalle bombe e l'atrio tutt'altro che invitante. Cerco i bagni e con mia grande sorpresa sono automatici a pagamento!!! Ma come? 65centesimi per fare i propri bisogni in un ambiente che non si sa se sia pulito o meno e soprattutto se quella porta si riaprirà mai! Troppo inquietante, meglio un bar almeno con quei soldi ci si prende qualcosa!!

Misteri delle FS

Lunedì 23 cm il treno 11258 proveniente dallo spezzino per savona, alla stazione di Sestri Levante accusava un ritardo attorno ai 10 minuti (forse anche poco di più). Ma la cosa che ha stupito è l'essere giunti a Genova Brignole alle 8.03 (ma forse ho l'orologio che va avanti di qualche istante). Mi sono chiesto. Ma possibile che partendo dopo si sia giunti al medesimo orario se non prima di tante volte in cui il treno spaccava il secondo alla partenza? Che sia davvero realizzabile il sogno di ottimizzare e velocizzare?? Forse non ci vuole così tanto......

Anniversario

Lo possiamo festeggiare oggi, ma anche ripassare tra un po'. Si tratta dell'anniversario della rottura dell'emettitrice di biglietti nella stazione di Riva Trigoso. Quanti mesi sono passati? Tre quattro? Ormai non si contano più. Si avvicinano le festività pasquali, si riuscirà ad averla funzionante per favorire il turismo? Io voto per il NO.....

lunedì 23 marzo 2009

Da giugno tutti gli IC Torino-Genova-Livorno-Roma diventano ESCity, salvi gli Icplus Genova-Milano fino a dicembre, poi dal 2010 addio a tutti gli IC

Lo ha denunciato il segretario generale Filt Cgil Liguria, Guido Fassio. «La riduzione dei treni con l’orario estivo è solo uno dei segnali negativi - ha detto Fassio - ogni anno assistiamo alla riduzione dei finanziamenti governativi per la manutenzione, per portare avanti il lavoro quotidiano di chi sui treni ci lavora. Quest’anno a livello italiano sono stati previsti 600 milioni in meno del previsto. Si finanziano grandi opere, come il nodo Fs di Genova e il Terzo Valico, ma non si pensa minimamente alla manutenzione. E questi sono i risultati». Fassio lamenta come la colpa dei disservizi che oggi tutti lamentano, dai pendolari agli industriali passando per la Regione Liguria, sia da addebitare ai mancati finanziamenti da parte del governo e non tanto alla gestione attuale di Trenitalia. Il segretario regionale della Filt Cgil ha poi puntato il dito sulle difficoltà del trasporto merci: «Il cargo in Liguria costa troppo - ha detto - già hanno chiuso l’officina della Spezia e non sono ottimista sul futuro. Il costo medio in Liguria è di 23 euro a “treno-chilometro” mentre la media nazionale a cui aspira Trenitalia è 15 euro. In più in Liguria ci sono ad oggi 400 esuberi tra i ferrovieri, per i quali ci auguriamo venga attivato un fondo che abbia gli stessi meccanismi della cassa integrazione». Un esempio su tutti, che rischia di rovinare anche l’immagine turistica della Liguria, è la situazione in cui versano le sottostazioni delle Cinque Terre: «Hanno un sistema elettrico obsoleto - contiua Fassio - molti treni con tecnologie più avanzate sono costretti spesso a fermarsi per il cambio di potenza elettrica che avviene in queste sottostazioni, causando disagi e ritardi. Bisognerebbe adeguare tutte queste fermate alle nuove tecnologie. Ma con quali soldi?».

giovedì 19 marzo 2009

Volantinaggio a Principe

Giovedì 20 marzo, dalle 8 alle 10 volantinaggio a Principe insieme a Silp e Federconsumatori contro la delocalizzazione del posto di polizia ferroviaria e contro la chiusura della sala d'aspetto della stazione.

Intanto filtrano le indiscrezioni sulla prossima ristrutturazione del più importante scalo genovese...

INIZIA L’ATTESO RESTYLING DELLA STAZIONE PRINCIPE: DIVENTERA’ UNA SALA BINGO!

Si informa la spettabile clientela che, allo scopo di garantire un servizio più in linea con gli obiettivi del Gruppo FS e in particolare della Società Grandi Stazioni spa, nei prossimi giorni verranno adottati una serie di straordinarie innovazioni:

  • La sala d’aspetto verrà sostituita da un più moderno ed efficiente fitness-centre dove, a condizioni economiche particolarmente favorevoli, i passeggeri (invece che oziare in attesa del loro treno) potranno allenarsi a correre sui tapis roulant e saranno così in grado di correre agilmente da un marciapiede all’altro alla ricerca del primo treno utile, rendendo tra l’altro inutili i costosi display indicanti arrivi e partenze dei treni stessi;
  • Il posto di polizia ferroviaria verrà spostato in una zona interna in modo da non dare troppo nell’occhio e nel locale liberato verrà installata una rivendita di articoli per l’autodifesa, come ad esempio spray al peperoncino e portachiavi con sirena, efficacissimi, come è noto, a spaventare aggressori e scippatori vari. Presso la rivendita sarà inoltre possibile presentare domanda di ammissione per partecipare alle ronde che l’associazione di volontari “Lex & Order” sta organizzando nei dintorni della stazione (portare certificato di sana e robusta anti-Costituzione);
  • Gli annunci vocali su arrivi e partenze dei treni, giudicati troppo invasivi dagli inserzionisti pubblicitari, saranno definitivamente aboliti anche perché l’eccessivo pessimismo dovuto ai continui annunci di ritardi e soppressioni guasta il clima di ottimismo e fiducia necessario al buon andamento delle vendite. Al posto degli annunci verranno di conseguenza “passati” unicamente messaggi pubblicitari 24 ore su 24, anche per risollevare il morale della popolazione e spingere la crescita dei consumi, pilastro su cui si basa la ripresa economica dell’Italia;
  • Ogni passeggero per poter accedere alla stazione, tanto in ingresso come in uscita, dovrà dimostrare di aver acquistato nelle due ore immediatamente precedenti il controllo almeno 3 dei prodotti reclamizzati dagli sponsor, pena multa di 200 euro e periodo di rieducazione incatenato a breve distanza presso uno dei monitor pubblicitari;
  • Ogni passeggero che entra in stazione o vi sbarca da un treno dovrà visitare obbligatoriamente tutti gli esercizi commerciali dell’Outlet Principe e nel caso non effettui nessun acquisto verrà pubblicamente diffidato dal continuare a minare la ripresa economica del Paese. Seguirà il periodo di rieducazione all’acquisto presso uno dei monitor pubblicitari;
  • Le biglietterie verranno sostituite da più pratiche e moderne slot-machines che erogheranno biglietti gratta e vinci. Gli utenti più fortunati potranno scegliere la destinazione, il giorno e l’ora del loro viaggio. Gli altri pagheranno multe salatissime e andranno dove capita;
  • Le operazioni di restyling si concluderanno con la trasformazione dell’ormai vetusta e obsoleta stazione in prestigiosa e modernissima sala bingo, che sarà dotata di tavoli da roulettes, baccarat, l’immancabile chemin de fer e, vero fiore all’occhiello della struttura, la splendida sala scommesse dove si potrà puntare sul ritardo accumulato dai vari treni e vincere prestigiosi viaggi su treni regionali di seconda classe. Siamo certi che queste e altre novità che stiamo studiando per voi riceveranno un vasto consenso e non porteranno eccessivi sconvolgimenti presso l’utenza, anche perché è noto che prendere il treno è già oggi un vero azzardo!!!

Abbiamo voluto scherzarci su, ma l’ipotesi di chiusura della sala d’aspetto e di delocalizzazione del posto di polizia sono concrete: non possiamo accettare questo continuo smantellamento di servizi essenziali al buon funzionamento del trasporto ferroviario e il prevalere di interessi commerciali e dei privati rispetto alle esigenze della popolazione, per questo chiediamo che si ponga fine alla svendita degli spazi delle stazioni e si intervenga seriamente per la tutela degli utenti del servizio ferroviario. Ci rivolgiamo alle Amministrazioni locali e nazionali, ai Deputati e Senatori che portino al massimo livello le nostre istanze e blocchino il processo in atto che vede lo svilimento delle funzioni connesse al servizio ferroviario.

BUON VIAGGIO e SOPRATTUTTO…BUONA FORTUNA!



martedì 17 marzo 2009

Pendolari Liguri ospiti di Entella TV

Domani sera, 18 marzo, i Pendolari Liguri saranno ospiti di Zoom, rotocalco di attualità della nota emittente locale insieme all'Ass. ai Trasporti della Regione Liguria Enrico Vesco per parlare di treni e servizio ferroviario.
Il programma andrà in onda, in diretta, alle 20.30.

I pendolari attendono ancora i mille treni nuovi.......che fine hanno fatto ?

Riceviamo dall'amico Cesare Carbonari, portavoce del comitato spontaneo pendolari Torino Milano e volentieri pubblichiamo

























domenica 15 marzo 2009

Nel deserto dei tartari delle stazioni aspettando il treno che non c’è

E’ di qualche giorno fa la notizia che presto la stazione di Genova Principe perderà la sua sala d’aspetto. Si, avete capito bene, i 66.000 passeggeri che ogni giorno transitano per la stazione principale di Genova non avranno più a disposizione un servizio essenziale e, come già avviene a Brignole, dovranno arrangiarsi nell’atrio oppure accomodarsi, a pagamento, nel bar attiguo. Questa decisione comporta anche dei gravi risvolti occupazionali, come segnala la CGIL, dato che i relativi addetti perderanno il posto di lavoro e rimarranno in mezzo ad una strada.

La società “Grandi Stazioni”, che gestisce lo scalo, ha più volte e con enfasi annunciato il prossimo restyling degli spazi e dei servizi, che in teoria avrebbero dovuto renderlo molto più accogliente e funzionale. Grandi Stazioni spa si propone, così sta scritto sul sito, di “Riqualificare, valorizzare e gestire le tredici principali stazioni ferroviarie italiane”. E’ una società controllata al 60 per cento da Ferrovie dello Stato e al 40 per cento da Eurostazioni Spa, di cui fanno parte Edizione Srl (Gruppo Benetton), Vianini Lavori Spa (Gruppo Caltagirone), Pirelli & C. Spa (Gruppo Pirelli) e Sncf Partecipations S.A. (Société Nationale des Chemins de Fer).

La realtà si sta dimostrando ben distante rispetto a quelle promesse, e un nuovo pannello elettronico posto nell’atrio (pannello peraltro oggetto di critiche da parte degli utenti per la sua scarsa visibilità rispetto al precedente) è tutto quello che di nuovo si è visto.

In compenso, stanno andando avanti una serie di “innovazioni” che non servono a migliorare il servizio reso ai passeggeri, ma unicamente a fare cassa sfruttando il potenziale commerciale degli spazi: ci riferiamo soprattutto ai maxi-schermi pubblicitari che “sparano” ad alto volume spot indesiderati (ultimamente il volume è un po’ calato anche grazie alle nostre proteste, però alcuni spot restano troppo rumorosi ed eccessivamente ripetitivi, tanto da essere percepiti come ossessivi da chi vi sosta nelle vicinanze).

Ci chiediamo, e chiediamo anche alla Regione Liguria, se è possibile che stazioni importanti come Principe o Brignole non posseggano un servizio essenziale come è la sala d’attesa di una stazione, adiacente magari al deposito bagagli. Genova e la Liguria, in generale, vedono nel turismo una voce fondamentale della loro economia, ma certo la condizione pietosa delle stazioni ferroviarie non può costituire un punto di forza in questo senso.

Riguardo alle biglietterie, si pensi che (dati Trenitalia) su 102 stazioni presenti in Liguria, solo 32 hanno una biglietteria aperta, 58 hanno almeno una emettitrice self-service (ma che non fa biglietti per la lunga percorrenza, o gli abbonamenti) e 9 stazioni non hanno neppure un punto vendita (bar, edicola, ecc.) nelle vicinanze: in queste stazioni non si può materialmente fare il biglietto.

Stazioni senza biglietterie e senza sala d’attesa trasformate in centri commerciali: è questo il rilancio tanto atteso? I commerci devono essere semmai a servizio dei passeggeri, non certo sovrapporsi alle funzioni della stazione ed anzi comprimerle fino a soffocarle. Tra l’altro penso che sia nell’interesse stesso di tali commerci che i servizi di stazione siano efficienti, pena il decremento dei flussi di passeggeri e quindi dello stesso giro d’affari.

La paventata chiusura della sala d’attesa di Principe non è la sola prospettiva negativa per lo scalo genovese, poiché anche la sede della Polfer verrà presumibilmente decentrata rispetto all’atrio principale, dove ora si trova, per far posto a più redditizie attività commerciali: alla faccia della sicurezza e del controllo, il posto di polizia ferroviaria verrà relegato nei meandri della stazione, senza neppure avere la visibilità dei binari. Si serviranno forse delle telecamere per controllare la situazione?

Contro questa decisione è in programma una iniziativa del SILP a cui aderisce anche il Coordinamento dei Pendolari Liguri, che la mattina del 20 marzo volantinerà a Principe per sensibilizzare l’utenza su questa decisione che mette in secondo piano la tutela della sicurezza e le esigenze di controllo da parte delle Forze dell’ordine.

mercoledì 11 marzo 2009

Accade sul 539

E' arrivato un'ora e mezzo fa a Firenze - alle 22.30 circa - il treno 539 di oggi, 11/3.

E' arrivato con mezz'ora di ritardo dovuto al fatto che, secondo quanto riferitoci da persone bene informate, si sono "dimenticati" un controllore alla stazione di Genova Principe.

Sulla natura della "dimenticanza" abbiamo solo supposizioni che neppure trascriviamo.

Però.

Che mancasse un controllore lo abbiamo verificato direttamente.

Che i passeggeri già in carrozza non siano stati informati sul perchè della interminabile sosta a Genova Brignole lo abbiamo verificato di persona (il controllore - quello presente - afferma di averlo fatto ... ma che forse l'impianto di diffusione sonora del treno è rotto).

Che manca un backup di personale - può succedere qualsiasi cosa, se manca una persona in servizio che si fa: se ne bloccano centinaia ? - lo abbiamo verificato di persona.

Affermare che si viaggia sempre male è ingiusto, il disfattismo gratuito non ci piace. Però dire che a volte (sempre più volte) il viaggio è una pena, una scommessa, un'avventura, una Via Crucis psicologica - guardandoci negli occhi senza arrossire - è sacrosanta verità.

E pure questo lo abbiamo verificato.


domenica 8 marzo 2009

Il Ponte sullo Stretto? Non è la priorità per i pendolari siciliani

Il Piano delle Grandi Opere varato nei giorni scorsi dal governo è stato presentato come il piano in grado di risolvere molti dei problemi del Sud: ma cosa ne pensano i diretti interessati, ossia i siciliani? Ecco un comunicato dei pendolari di Catania-Messina-Siracusa che, per bocca del loro portavoce, Giosuè Malaponti, mettono le cose in chiaro: prima del Ponte, che rischia di essere una "Grande Opera" fine a sè stessa, al Sud servono le opere davvero necessarie, ossia strade, ferrovie elettrificate, e treni veloci.

"Mentre la politica siciliana esulta, i siciliani aspettano e continuano ad aspettare le strade, le autostrade, l’elettrificazione, i raddoppi e l’alta velocità ferroviaria in Sicilia.
Il Ponte sullo Stretto, di certo, non salverà l’economia siciliana e calabrese. Quello di cui la Sicilia oggi avrebbe di più urgente, è un nuovo assetto viario e ferroviario per dare quell’input positivo all’economia e a tutte quelle potenzialità di sviluppo che corrono sulle infrastrutture, oggi sempre più moderne. E’ strano che la politica siciliana esulti per questa ciliegina. La torta che tutti i siciliani si aspettavano dov’è finita? E la farsa dei FAS (fondi aree sotto-sviluppate)? Occorre necessariamente, ancor prima del ponte, completare il raddoppio ferroviario delle due dorsali importanti della Sicilia, Jonica e Tirrenica di cui ormai non si parla più se non negli APQ (accordi di programma quadro). Sono convinto che non è la costruzione del Ponte che salverà l’occupazione e lo sviluppo, ma tutte quelle opere che dovevano partire prima o almeno parallelamente alla realizzazione del Ponte. Tutto ciò determina, ancora una volta, l’assurda arretratezza infrastrutturale siciliana e calabrese.
E’ prioritario, invece, per la politica nazionale, finanziare le reti di trasporto del nord in vista dell’Expo milanese del 2015."

Intanto, è giunta notizia che in una recente audizione presso la Commissione Trasporti alla Camera, i Sindacati hanno denunciato il prossimo taglio del 30% dei treni del servizio universale a lunga percorrenza: proprio quelli che uniscono il Sud al Nord e contribuiscono a mettere in comunicazione le diverse aree del Paese.

La politica delle "Grandi opere" o meglio, dei "grandi appalti", succulenti ed in mano a pochi, contrapposta a quella di una rete di trasporto dove è il sistema che conta, non il singolo nodo o la singola tratta. Sono due opposte visioni del trasporto: la prima vede unicamente le opportunità commerciali e affaristiche, fatte però con soldi pubblici. Noi siamo evidentemente per la seconda, dove tutta la rete deve funzionare e garantire un accettabile livello di trasporto e di mobilità a tutti i territori italiani, perchè viceversa le iniquità e le disuguaglianze, anche a livello socio-economico, non potranno che aumentare.

venerdì 6 marzo 2009

10 punti dare qualità al trasporto ferroviario regionale

1.Eventuali incentivi economici (e corrispondenti sanzioni) siano riconosciuti al gestore del servizio in funzione di:

a. una effettiva riduzione dei tempi di percorrenza (e relativo aumento della velocità commerciale);

b. un aumento del numero di passeggeri trasportati sui treni regionali,

c. esito positivo riguardo al gradimento del servizio tra i passeggeri mediante apposito rilevamento condotto da soggetto terzo;

d. ritardi calcolati sul marciapiede, soppressioni, carrozze chiuse;

e. obbligo di diffusione dei dati relativi al punto (d);

f. livelli di pulizia di carrozze e stazioni;

g. numero guasti e malfunzionamenti.

2. La Carta dei Servizi venga redatta insieme alle associazioni di Pendolari e di Consumatori (ex L. 244/07) e integrata con lo Statuto dei Diritti dell’Utente del TPL;

3. Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o di chiusura dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo);

4. Si preveda la completa integrazione tra tutti i tipi di treni per gli abbonati, tramite apposite convenzioni tariffarie valide per tutta la durata del contratto di servizio;

5. Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;

6. Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;

7. Si preveda il pagamento di servizi di trasporto alternativi (es.: taxi) in caso di perdita di coincidenza dovuta a ritardo e comunque il prosieguo con altro treno di qualunque categoria, anche superiore, se presente;

8. Si stabilizzi la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati, facendo stabilmente rientrare nei rimborsi anche gli abbonamenti sovraregionali. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalle Regioni in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);

9. Nel contratto di servizio deve essere prevista l'introduzione delle procedure di conciliazione in caso di disaccordo e che il rimborso del bonus sia il più veloce e automatico possibile (es. alla fine di ogni mese sull'abbonamento del mese successivo mentre per abbonamenti annuali al momento del rinnovo;

10. Si avvii un ampio processo di confronto dei costi proposti per effettuare il servizio in Italia e analoghi esempi europei, a parità di livello di servizio fornito, diffondendo poi pubblicamente il risultato di tale confronto.


Allegati:
Proposta del WWF Liguria per un “Modello di servizio e di offerta minima”
“Linee Guida della Regione Lombardia”

Nuovo Contratto di Servizio: pagheremo il disservizio?

Nel vecchio tipo di Contratto di servizio tra Trenitalia e le Regioni i conti economici sono strutturati per processo e riferiti al singolo treno. E’ la tipologia attualmente in vigore praticamente in tutta Italia.
I valori sono desumibili dalla contabilità industriale di Trenitalia, attribuendo agli specifici prodotti/servizi (regionale, passeggeri lunga percorrenza, merci) i relativi costi e ricavi sulla base di:

· Attribuzione parametrica (treni*km, ore di manutenzione, ecc;)
· Attribuzione diretta, dove possibile (costi noleggio carri merci, ricavo servizio cuccette, ecc.)

Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno*km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno).

Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione: ma che ne è ad esempio della riduzione dei tempi di percorrenza che, a parità di numero di fermate, si sono incessantemente dilatati di orario in orario?

Il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che dal nostro punto di vista è il soggetto principale del servizio stesso, ossia l’UTENTE, ed è in funzione delle sue esigenze che abbiamo stilato questo documento.

giovedì 5 marzo 2009

Linea di Acqui, cenerentola delle ferrovie

riceviamo e postiamo da Alfio Zorzan, Presidente dell'Associazione Pendolari dell'Acquese

Dopo una settimana di relativa tranquillità come regolarità del traffico sulla linea in oggetto, sono nuovamente a denunciare disagi gravi dovuti a vari fattori: inizio da ieri sera 4 marzo quando il treno 6168 (da GE per Acqui ore 18.10) è uscito in ritardo dal deposito, problema che saltuariamente si ripete soprattutto per i treni 6150, 11396 e 6168, partendo da Brignole con 15 minuti di ritardo.
Alla stazione di Sampierdarena, erano circa le 18.45, sono stati annunciati contemporaneamente 3 treni sullo stesso binario 2: il treno 6168 per Acqui, il treno 11204 per Alessandria ed un treno in transito, creando non poche difficoltà tra i passeggeri in attesa con il risultato che qualcuno diretto ad Alessandria è salito sul treno per Acqui.
Siamo nell'epoca dell'informazione globale e ancora non si riescono a dare informazioni chiare e precise nelle stazioni!
Veniamo alla giornata di oggi 5 marzo: questa mattina il treno 6150 (da GE per Acqui ore 06.05), utilizzato in particolar modo dagli studenti delle scuole superiori di Ovada e Acqui, si è presentato a destinazione con circa un'ora di ritardo.
Di conseguenza il corrispondente treno 6157 da Acqui per Genova delle 07.40, utilizzato da lavoratori e studenti universitari, ha subito lo stesso ritardo di un'ora.
E veniamo alla sera di oggi 5 marzo: dopo una giornata così, poteva mancare il merci? Certamente no, e anzi ben due treni merci nel pomeriggio in pieno orario di rientro hanno provocato intasamento lungo la linea col risultato che due dei treni più frequentati (il 6166 ed ancora il 6168) hanno accumulato rispettivamente 25 e 30 minuti di ritardo.
Stessa sorte per i due treni in discesa verso GE (6171 e 6173) in quella fascia orario arrivati con ritardi analoghi.
Questa è la cronaca di questi due giorni, il risultato è che le persone sono esasperate, non abbiamo più garanzia di arrivare a destinazione, queste modalità di viaggio sono inaccettabili e tutto ciò mette in discussione la dignità di noi pendolari che, ricordo, siamo persone e non merci.
Nonostante tutte le spiegazioni ricevute dalle Regioni e date sulla questione dei rimborsi a noi negati degli abbonamenti a tariffa sovraregionale, i viaggiatori hanno percepito solo l'aumento del 10% del mese scorso senza un minimo di resa come qualità del servizio, rendendo la situazione sempre più inaccettabile e poco sostenibile sia per chi deve recarsi al lavoro o a scuola, sia per chi alla sera ha il sacrosanto diritto di ritornare a casa dalle proprie famiglie.
Ormai noi pendolari siamo come silenziosi eroi che, a partire dalle prime luci dell'alba, intraprendiamo una quotidiana battaglia per giungere a destinazione.......
Anche la serata ha il suo disservizio: di ritorno da Alessandria il mio regionale raccatta verso Ronco un gruppo di transfughi dall'IC delle 7.05 da Milano che si è rotto e dopo aver accumulato un bel po' di ritardo ha esalato l'ultimo respiro in mezzo alla campagna...i transfughi parlano tra loro su come ottenere almeno il bonus per il ritardo...l'ultima volta che l'ho richiesto neppure mi hanno risposto...per una Frecciarossa, 1000 fionde senza elastico!!!! Ancora una volta, grazie Moretti. Ormai anche gli IC sono per Trenitalia treni di fascia B, del resto lo si è capito che lo scopo è fare concorrenza con Trenitalia!!!
Ora anche il regionale accumula ritardo e rischiamo di perdere la coincidenza per Chiavari...stiamo facendo un giro strano e certo questo non abbrevia il tempo di percorrenza...ma è mai possibile? Che scusa troveranno questa volta? Che tristezza: ma almeno, vergognatevi!!!

Il treno per Yuma

Che Trenitalia non perdesse occasione per prendere per i fondelli la sua clientela minore - i pendolari - è cosa risaputa.
Stamattina ne abbiamo avuto un’altra diabolica riprova.

Il treno delle 6.57 per Albenga (11254) si è presentato agli attoniti passeggeri con 2 (dico due) sole carrozze.
Le fotografie che abbiamo scattato e che qui presentiamo ne sono la testimonianza




Sembrava il mitico Treno per Yuma mancava solo la locomotiva a vapore. Lo abbiamo lasciato andare, a Rapallo il muro di persone ci ha consigliato di non salire neppure, facevano fatica perfino i poveri controllori.

L’episodio solo in apparenza può archiviarsi come circoscritto essendo contornato da una serie di altri disservizi o mancanze che andrebbero sanate.
Spieghiamo meglio.
Il treno in questione è solitamente preceduto da un altro treno che fa capolinea a Genova Principe in partenza da Rapallo alle 6.50 (11232).
Prima questione: il polo industriale del ponente ha una movimentazione elevatissima di persone, assurdo che i treni della mattina facciano capolinea nelle stazioni centrali di Genova Brignole e Genova Principe.
Ancora.

L’arrivo del Treno per Yuma è stato preceduto da un annuncio “umano”, non preregistrato, ma che nessuno ha distinatamente sentito. Ci pare di aver colto – ci pare non ne siamo sicuri – che l’annuncio contenesse una informativa che il treno delle 6.50 avrebbe fatto capolinea a Genova Brignole e non Genova Principe. Non ci pare che venisse data informativa rispetto alla ridotta capacità del successivo treno (il Treno per Yuma appunto). Qualcuno avrebbe potuto salire sul 6.50 e guadagnare almeno la stazione di Brignole per poi in qualche modo arrivare a ponente.

Seconda questione: gli annunci spesso non si sentono. Nel caso specifico il Treno per Yuma doveva essere oggetto di specifico messaggio. Ai ritardi e ai disservizi si sommano le carenza informative (problemi tecnici da un lato e di affidabilità del contenuto dei messaggi dall’altro).

E ancora.

Lasciato andare il 6.57 abbiamo atteso il 7.21 (11258). Questo è preceduto da un assurdo treno per Torino (2044) che nella tratta Levante Ligure - Genova Brignole viene superato (secondo l’orario) da ben due treni: a Recco dal 7.21 stesso e a Nervi dall’IC per Milano (654) che passa a Rapallo intorno alle 7.35.

Terza questione: l’orario dei treni va modificato, incomprensibile che vi siano situazioni di questo tipo che non sono certo circoscritte a questo specifico caso. In tratte così brevi – a meno di casi particolari – il primo treno che parte è il primo che arriva. E’ una regola semplice e di buon senso, da sempre così. Perchè non c’è più nemmeno questa certezza?

Infine la quarta questione che - crediamo - possa interessare la Regione in qualtà di acquirente dei servizi di Trenitalia. Possiamo considerare il Treno per Yuma di stamattina un treno vero? Possiamo considerare che il servizio sia stato davvero svolto con regolarità? Possiamo pensare che Trenitalia non paghi pegno (e panale) rispetto ad un disservizio reale anche se formalmente tutto risulta regolare? Qualche giorno fa questo treno è stato soppresso nella tratta Chiavari – Genova Brignole, dove è stato riallestito e, quasi in orario, è ripartito per la sua destinazione naturale (Albenga). Ce ne siamo accorti perchè all’arrivo a Genova Brignole non è sceso nessuno; il treno è arrivato voto, segno che era materiale in arrivo da Terralba. Ad Albenga il treno è arrivato, però il disservizio per i molti utenti che hanno subito le conseguenze della sua parziale soppressione c’è stato. La forma è salva, ma la realtà è ben diversa.

Quando riusciremo a vedere un altro film ?

Allarme dai sindacati: pesanti tagli al servizio ferroviario "universale"

da Genova-Milano Newsletter

Il 30% dei treni a medio lunga percorrenza in meno nel 2009.

Che significa meno Intercity, Intercity Plus, Intercity notte, Expressi, oltre ad alcune tratte specifiche e ai collegamenti con la Sicilia. È l'allarme lanciato dai sindacati dei ferrovieri in audizione presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato. Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Orsa e Fast hanno indicato nel taglio degli investimenti la causa della «pesante ristrutturazione» per il 2009 che potrebbe investire il cosiddetto «servizio universale» dei treni a lunga e media percorrenza.
E fanno una proposta: una tassa sui carburanti per finanziare un piano poliennale di ammodernamento del parco rotabili per il trasporto ferroviario regionale e locale.

L'ALTA VELOCITA' - La responsabilità di tagli e difficoltà nei trasporti regionali, secondo i rappresentanti dei ferrovieri, potrebbe essere legata allo sviluppo dell'Alta Velocità, il cui potenziamento dell'offerta «ha evidenziato diverse criticità di traffico, soprattutto nel trasporto regionale e locale, criticità destinate ad ampliarsi». Le difficoltà «in alcune tratte e nella penetrazione e attraversamento dei nodi interessati potrebbero addirittura limitare la concreta attuazione delle ipotesi di potenziamento dell'offerta di trasporto regionale e locale, anche "travasando" finanziamenti di alta velocità-alta capacità a rete convenzionale».

I TAGLI - Il rischio di una riduzione dell'offerta nel treni di «servizio universale» è legato al taglio dei trasferimenti pubblici alle Ferrovie: secondo i sindacati, nel 2009 i trasferimenti dallo Stato per i collegamenti del «servizio universale» ammonterebbero a poco più di 116 milioni di euro complessivi, con una riduzione di 134 milioni (-54%) rispetto ai 250 milioni erogati nel 2008 e un differenziale di 163 milioni rispetto al fabbisogno 2009 indicato da Fs in 279 milioni di euro.

I TRENI DI SERVIZIO - I treni che rientrano nel «servizio universale» passeggeri di media e lunga percorrenza (servizio in perdita e distinto dall'offerta Alta Velocità a prezzi di mercato) sono quelli classificati come Intercity, Intercity Plus, Intercity notte, Expressi, Taa, Th relativi ad alcune tratte quali Ventimiglia-Torino-Roma, Roma-Ancona; Ancona-Lecce-Taranto; Bari-Catanzaro nonché i collegamenti tra la Sicilia e il resto d'Italia.

Attualmente tali servizi rappresentano il 46% dell'offerta di Trenitalia.

lunedì 2 marzo 2009

Sporcizia













Mi scuso per la scarsa qualità delle foto ma il mio cellulare questo offre :-(!
Comunque direi che la qualità della pulizia dei sedili si riesce a vedere comunque!!!Questi sedili ovviamente sono solo su una carrozza, non sparsi per tutto il treno e quelli che non ho fotografato non sono certo meglio. Se volete controllare prendete l'11258 Sarzana- Savona delle 7.11 a Chiavari e andate nella penultima carrozza! Sino a venerdì 27 febbraio la carrozza aveva dei sedili un pochino + puliti poi per qualche motivo è stata cambiata per fortuna in peggio........Dovrò cercare un'altra carrozza con la speranza di sedili almeno accettabili

Aereo senza una ruota bloccato a Genova

Non riguarda i treni, ma un altro genere di pendolari: quelli dell'aria...ora che c'è CAI sarà meglio?
A giudicare da questo messaggio, non si direbbe!

Lunedì 2 marzo, la sveglia suona alle 6, c'e' un aereo Alitalia delle 7.25 per Roma che mi attende ... All'imbarco dall'altoparlante annunciano che il volo e' in ritardo per problemi tecnici; dopo poco tempo di attesa si scopre che manca una ruota per cui per partire occorre attendere che la ruota di scorta arrivi da Roma.... Sembra una barzelletta ma tutto questo e' vero!!; pazienza per noi che ci siamo svegliati presto per correre per un volo che probabilmente non partira' e per gli impegni di lavoro persi. Grazie Alitalia, grazie Cai!!!

domenica 1 marzo 2009

La biglietteria sbaglia la data del biglietto? Invece che le scuse, arriva la multa!


Quando andate a fare il biglietto, state MOLTO ATTENTI e controllate il biglietto che vi danno, perché se vi fosse un qualunque problema (data sbagliata, n°treno sbagliato, orario sbagliato, persino tragitto sbagliato) e non lo segnalate per avere il biglietto “giusto”, allora andate incontro a gravi pericoli di multa e conseguente rodimento di fegato, come è successo all’amico che ci ha mandato questa eloquente lettera. Siamo avvertiti: l’onere del controllo spetta a NOI. Se non è un sopruso questo, allora cos’è? Ma qual è il valore aggiunto della biglietteria provvista di personale “umano” rispetto all’utilizzo di una emettitrice automatica? E inoltre, come si può pretendere da un semplice utente di conoscere informazioni (tipo le alternative di percorso) che possono conoscere solo gli addetti ai lavori?

Ecco quello che succede a non controllare (e bene!) il biglietto appena acquistato in biglietteria:


"In data 22 febbraio u.s. salivamo, alla stazione di Roma Termini, sull’Intercity plus n. 538 “Tirreno” diretti a Genova Brignole dopo alcuni giorni trascorsi nella Capitale. Al momento di sederci ci accorgevano che uno dei due posti di prima classe che avevamo riservato era occupato. Confrontati i biglietti con quelli dell’altro viaggiatore, ci rendevamo conto che alla biglietteria di Termini, all’atto di acquisto dei titoli di viaggio, avvenuto giovedì 19 febbraio 2009, alle ore 14.30, la sportellista sbagliava nell’indicare la data di validità dei biglietti stessi, rendendoli validi per quello stesso 19 febbraio, data della loro emissione, e non per il 22 febbraio, come avevamo richiesto.

Da notare che, al momento dell’acquisto, ci eravamo informati circa l’eventuale disponibilità della cd. “tariffa amica”, e ci era stato risposto che tale “beneficio” viene concesso, se disponibile, solo nelle 24 ore immediatamente precedenti la validità del biglietto, e che “gli amici non si trovano così facilmente, all’angolo della strada”. Divertente battuta di spirito.

Riponevo i biglietti nel portafoglio (avevamo fretta), controllando solo le destinazioni e l’orario, ma non la data di validità (è forse possibile confonderla con quella di emissione e quindi non rilevare eventuali errori? Domanda retorica).

Da parte nostra, dunque, nessun dubbio sull’aver richiesto la giusta data per i biglietti. Il discorso sulla “tariffa amica” lo conferma.

Al momento del ritorno, dunque, rilevato l’errore, ci recavamo immediatamente dal capotreno per regolarizzare la nostra posizione, ma ci veniva bruscamente risposto che dovevamo “rifare” il biglietto a bordo, oltre a dover pagare la prevista ammenda di 50 euro. Totale, 99 euro da corrispondersi immediatamente, da aggiungersi ai 49 già pagati per il biglietto ormai “inutile”. Il tutto per un ammontare complessivo di euro 148, a testa, per un viaggio di ritorno che ne vale 50. Utilizzando l’aereo avremmo speso meno.

Preferisco poi sorvolare, limitandomi ad un accenno, riguardo alla scortesia del personale di bordo, in particolare di un “controllore”, presente nella circostanza in aggiunta al capotreno, la cui reazione di maleducazione assoluta alle nostre rimostranze non appare giustificata in alcun caso, men che meno di fronte a comportamenti del tutto civili quali sono stati quelli dei sottoscritti. Un’autentica vergogna.

Inutili, dunque, le nostre rimostranze (ci è stato addirittura risposto che controllare la data di validità dei biglietti all’atto della loro emissione è un “dovere” del passeggero). Inutile, altresì, mostrare i biglietti di andata (per essere “in regola” agli occhi di Trenitalia avremmo dovuto partire il giorno 19 febbraio alle 15.45, solo 1h30 dopo il nostro arrivo!), come l’offerta di esibire le ricevute dell’hotel attestanti il nostro soggiorno.

“Dovere”, non certo del passeggero, dovrebbe essere emettere biglietti con la giusta data. Magari evitando battute di spirito. Faccio inoltre rilevare come la biglietteria, il giorno e l’ora di emissione dei biglietti in questione, fosse semideserta; non vi era, dunque, la confusione che può favorire –comunque non giustificandolo- un eventuale errore.

Il passeggero, pur onesto ed in assoluta buona fede, ancora una volta paga, e non poco, per una negligenza di altri (e non paga solo in termini di denaro, ma anche e soprattutto di disagio, “arrabbiature”, ecc.).
Non si fa nulla per cercare di rimediare ad un errore altrui, ma si aumenta anzi il “malessere” del viaggiatore, facendo di tutto per farlo sentire “reo” e “colpevole”.

Pur non facendoci alcuna illusione, inoltreremo reclamo ufficiale a Trenitalia attraverso le usuali vie, anche per l’episodio di maleducazione descritto, non giustificabile, come già detto, in alcun modo, aldilà di qualsivoglia problema che si presenti (specialmente a chi, in quel dato momento, per qualifica e grado gerarchico rappresenta l’azienda per cui lavora -pur avendo fatto presente anche tale concetto, ci veniva risposto che “io non sono l’azienda”-).

L’intera vicenda meriterebbe anche l’esercizio di un’azione legale, ma purtroppo è noto come tali episodi rimangano “impuniti”, salvo rarissime eccezioni, date le conseguenze relativamente modeste (quantomeno in termini strettamente monetari) che comportano a carico di chi le subisce (a fronte dei tempi, costi ed incertezza di un’azione legale).

Al riguardo valuteremo anche il tono della risposta, se mai ce ne sarà una, da parte di Trenitalia.

Inoltre, debbo ancora precisare che, a seguito dell’episodio ut supra descritto, ho ricordato di avere assistito, in passato, ad episodi simili, sullo stesso treno e non solo, sempre a causa di errori nella data di validità dei biglietti emessi.


L’uso del treno viene, dunque, in ogni modo scoraggiato dal verificarsi di simili fatti (non credo davvero che quello descritto sia il solo ed il primo) e, da parte nostra, faremo in modo di non servirci del mezzo ferroviario per effettuare viaggi lunghi, a costo di affrontare una spesa maggiore (???).

Siamo, naturalmente, in possesso di tutti i titoli di viaggio, utilizzati e non, a riprova delle nostre affermazioni.

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