sabato 28 febbraio 2009

La qualità del trasporto pubblico ferroviario: seconda edizione del sondaggio tra i pendolari liguri

Sono passati due anni dal primo sondaggio lanciato tra i pendolari per misurarne la soddisfazione e capire quali fossero i reali parametri sui quali la qualità del servizio andasse misurata e perseguita da parte dei gestori del servizio stesso.

Tra le priorità, su tutte svettava la richiesta di maggiore puntualità, seguita da possibilità di proseguire il viaggio con qualunque tipo di treno e senza ulteriori esborsi in caso di ritardi e soppressioni.

Negli ultimi tempi, a proposito di puntualità, sono stati diffusi dati che registrano un miglioramento: ma questo dato è stato realmente percepito dagli utenti? Lo condividono?

Al terzo posto figurava la disponibilità di posti, e al quarto la pulizia. Nei mesi scorsi sono stati spesi soldi per effettuare un “revamping” di carrozze vecchie e rimesse un po’ in sesto in attesa dell’arrivo di treni nuovi: è migliorato il comfort per i passeggeri? Se ne cura di più la manutenzione?

Al quinto posto vi era la possibilità di acquistare il biglietto a bordo treno senza sovrapprezzo in casi particolari (chiusura della biglietteria, assenza di emettitrici, ecc.) e al sesto la diminuzione dei tempi di percorrenza.

Il responso fu, allora, assai negativo su questo e su molti altri aspetti del servizio erogato. E’ cambiato qualcosa da allora? Il giudizio, positivo o negativo, non può che spettare a noi: compiendo il piccolo sforzo di compilare e di rispedire il questionario allegato, abbiamo la possibilità di indicare quello che non va e dove vorremmo fossero concentrati gli sforzi, anche economici, da parte degli Enti preposti al funzionamento del servizio di trasporto pubblico regionale.

La scheda è simile a quella dell’altra volta (un po’ lunga, lo sappiamo!!), lievemente modificata e, speriamo, migliorata, anche se i dati raccolti saranno comparabili con quelli del 2007. Chiediamo a tutti lo sforzo di collaborare non solo fornendo le proprie valutazioni, ma anche diffondendo il più possibile l’iniziativa tra conoscenti ed amici pendolari, per ottenere un volume di dati sufficiente ad illustrare compiutamente la situazione e quello che riteniamo davvero importante da ottenere.

La compilazione si divide in due momenti: nella prima parte si deve valutare l’importanza dei vari fattori che compongono il servizio, nella seconda si deve valutare il livello qualitativo percepito.

I risultati, una volta raccolti ed elaborati, verranno trasformati in un documento che consegneremo alla Regione e a Trenitalia unitamente alla richiesta di ottemperare alle indicazione che saranno emerse dalla nostra consultazione.

Ad ognuno vogliamo dire: “GRAZIE DELLE TUA COLLABORAZIONE, SAPPI CHE È DAVVERO IMPORTANTE, CONTIAMO ANCHE SU DI TE!”

venerdì 27 febbraio 2009

TRENI LOCALI. DAI SOGNI ALLE PROPOSTE

dal sito della Provincia di Genova

L’occasione è la presentazione del libro nero delle ferrovie da parte dei comitati dei pendolari. Un libro che evidenzia le note carenze, ma sottolinea aspetti meno noti come l’aumento dei tempi di percorrenza, che sembrano servire a ridurre l’incidenza dei ritardi, soggetti a sanzioni da parte della regione titolare del contratto di servizio. Un libro non solo di denuncia ma anche di proposte come spiega Sonia Zarino una delle autrici e che fra queste ci sottolinea...(vedi il video sul sito della Provincia di Genova).

Sonia Zarino – Consigliere provinciale PD

E poi ancora rendere strutturali i rimborsi, migliorare la comunicazione, ma il libro dei sogni dei pendolari è lungo. Sentiamo altri tre desideri da un consigliere che abitando in provincia il treno lo usa tutti i giorni

Massimo Pernigotti – Consigliere Lista Biasotti

Dai desideri e dalle proposte però bisogna passare alla realtà e possibilmente all’incasso, cosa possono fare gli enti locali e nello specifico la provincia?

Gian Piero Pastorino – Consigliere PRC

È il futuro, ma per 150.000 genovesi, il treno è il presente e troppo spesso un presente che crea non pochi problemi.

giovedì 26 febbraio 2009

Volume degli spot a Brignole decisamente più basso: la protesta ha sortito il suo effetto

Stasera me ne andavo a prendere il treno, un po’ sul tardi, e arrivata a Brignole ho avuto la piacevole sorpresa di ritrovare la stazione come me la ricordavo prima dell’avvento dei famigerati pannelli pubblicitari. Non che fossero spariti, naturalmente, anzi continuavano a trasmettere fotogrammi di film e merendine varie, però, questa volta, a volume decisamente più basso, tanto che gli annunci di arrivi e partenze (non mancavano a dire il vero soppressioni e ritardi) si staccavano decisi dal tappeto di rumori di fondo. Che bello! A dire il vero è un po’ triste che ci si rallegri per un fatto che dovrebbe costituire la normalità, ma tant’è…chissà se anche a Principe hanno fatto lo stesso? Domani lo verifico. Spero solo che non sia un fatto passeggero tanto per calmare le acque. Grazie alla nostra denuncia e alla lettera che l’Assessore Vesco ha mandato a Trenitalia chiedendo che il volume venisse azzerato, si è ottenuto un risultato importante, speriamo che non ci venga tolto.

Indagine di Altroconsumo: il 64% dei treni arriva con un ritardo di oltre mezz'ora

da la Repubblica


di VINCENZO FOTI

Le ferrovie italiane viaggiano a due velocità. Da un lato i superveloci "Frecciarossa", all'occorrenza capaci di forti anticipi, dall'altro treni vecchi, sporchi, stipati all'inverosimile e in perenne ritardo. Non solo i regionali, ma anche gli Espressi, Intercity, Eurostar ed Eurostar City.

Secondo un'inchiesta di Altroconsumo condotta dal 20 al 24 dicembre 2008 e dal 3 al 6 gennaio 2009, su 571 convogli monitorati in partenza da Bologna, Milano e Torino per Bari, Bologna, Napoli, Reggio Calabria e Roma, il 64% è arrivato in ritardo (Frecciarossa compresi) con una media di 37 minuti, più di mezz'ora di maggior permanenza a bordo. Gli orari di arrivo dei treni sono stati registrati nelle stazioni di destinazione dalle 7 alle 20.

L'introduzione della flotta dei "Frecciarossa" (un gruppo di ETR 500 già in servizio da alcuni anni) ha causato una sostanziale riformulazione dell'orario di Trenitalia; questo cambiamento, se da un lato favorisce i bolidi su rotaia, dall'altro peggiora ulteriormente le condizioni dei pendolari. Treni soppressi, orari penalizzanti per i lavoratori, tempi di percorrenza diluiti, regionali dirottati verso stazioni periferiche costituiscono il prodotto di un sistema ferroviario schizofrenico, in cui neppure il nuovo scenario della 'metropolitana d'Italià riesce a ridimensionare l'eterno problema dei ritardi.

Le linee ad alta velocità sono collegate alle principali stazioni attraverso i cosiddetti 'nodi', punti di confluenza con le linee tradizionali, dove le nuove tecnologie cedono il posto a quelle più vecchie sia per quanto riguarda il distanziamento dei treni che per quanto concerne la regolazione del traffico. "I problemi - sostiene Giorgio Dahò, coordinatore dei comitati di pendolari della Lombardia - iniziano quando i treni veloci, cui viene data la precedenza, si immettono nella linea normale. Ci sono nodi urbani importanti dove si viaggia ancora a 30 chilometri all'ora. Vecchie procedure, scambi obsoleti e poche risorse sono all'origine dei disagi e dei ritardi. Mentre si è investito sulla velocità - che interessa solo un viaggiatore su dieci - nulla è stato fatto rispetto alla capacità della rete".

Come se non bastasse, oggi un pendolare rischia di pagare il 60-70% in più al mese a causa del cambio di categoria dei treni. Sulla Milano-Bologna gli ES (Eurostar) sono diventati AV (Alta Velocità), mentre gli ICplus (Intercity Plus) hanno ceduto il posto ai nuovi ESCity (Eurostar City). Insomma, i treni di fascia più bassa spariscono per fare spazio ai convogli più costosi. Lo stesso si è verificato al Sud: gli attuali Intercity Notte 751 Milano-Reggio Calabria e 761 Torino-Reggio Calabria qualche anno fa erano treni espressi (numeri rispettivi 831 e 811) e costavano molto meno. Sempre sulla Milano-Bologna, chi vuole arrivare prima deve per forza spendere di più.

Secondo i calcoli di Altroconsumo, con l'Alta Velocità si risparmiano sì 68 minuti rispetto a un Eurostar normale, ma il costo sale di 16 euro, per un totale di 35 euro in seconda classe. Chi vuole spendere meno deve scegliere un tradizionale Intercity, che costa 11 euro in meno dell'Eurostar e impiega anche sette minuti in meno. I pendolari protestano anche per la rigidità delle tariffe: in caso di necessità, un abbonamento ESCity non può essere utilizzato per un treno di categoria inferiore - come un regionale - se non corrispondendo ulteriori differenze, alla faccia della flessibilità.

Nell'indagine di Altroconsumo 34 dei treni considerati, quasi tutti diretti al Sud, hanno avuto ritardi superiori alle due ore. Per alcuni di essi non si tratta di imprevisti, ma di disservizi cronicizzati, come nel caso dell'espresso 1921 "Trinacria" Milano-Palermo (ritardo massimo tre ore e 20 minuti), o dell'Intercity Notte 751 "Tommaso Campanella" Milano-Reggio Calabria (ritardo massimo due ore e 53 minuti).

I treni notturni, finanziati dal governo, vengono poco considerati dalle Fs e soffrono di guasti cronici per la vetustà dei mezzi che li compongono. Per esempio, in estate può capitare che intere sezioni di treno vadano avanti e indietro senza aria condizionata soffocando i passeggeri per giorni e giorni. All'arrivo, nonostante le innumerevoli ma inascoltate segnalazioni del personale di bordo, il guasto non viene mai riparato definitivamente. Si rimedia alla bell'e meglio fino alla prossima protesta. Fin quando la rabbia non esplode e si pretende, giustamente, la sostituzione della carrozza provocando però ulteriore ritardo. Lo stesso vale per gli Eurostar in viaggio fra Roma e la Calabria, con i bagni puntualmente inservibili: qualche capotreno è stato costretto persino a prolungare la sosta nelle stazioni per 'emergenza WC'.

FERROVIE: 100MILA PENDOLARI IN PIU' SUI TRENI REGIONALI NEL 2008

(ASCA) - Roma, 25 feb - Nel 2008 i viaggiatori sui treni regionali sono stati circa 1.680.000 al giorno, con una crescita media di 100 mila passeggeri rispetto al 2007. Lo rendono noto le Fs in un comunicat.

Salgono anche i chilometri complessivi percorsi dai pendolari (+361 milioni), attestandosi a circa 22.180 milioni. Diminuisce invece la lunghezza del tragitto medio percorso ogni giorno dai pendolari, indice questo di un sempre maggiore utilizzo del treno in ambito metropolitano.

''In termini ambientali - affermano le Ferrovie -, considerando il solo trasporto regionale, i 100mila spostamenti in treno in piu' al giorno e l'aumento di chilometri percorsi nel 2008 si traducono in oltre 65mila viaggi giornalieri in meno in auto e minori emissioni di CO2 nell'atmosfera per circa 27mila tonnellate''.

Per quanto riguarda l'Alta Velocita', a soli due mesi dalla partenza del servizio Roma-Milano, il treno batte l'aereo e l'auto con circa il 50% di preferenze complessive, a fronte del 32% registrato fino al 14 dicembre 2008, data di attivazione della linea AV/AC Milano-Bologna.

Sono ad oggi piu' di due milioni gli italiani che hanno scelto il Frecciarossa per il loro viaggio, con un aumento medio tra Roma e Milano di oltre 1.600 passeggeri al giorno.

Il consistente trasferimento di viaggiatori dall'aereo al treno vale un risparmio potenziale, in soli due mesi, pari a ben 6mila tonnellate di CO2.

com-sen/sam/rob

Moretti nega l'evidenza e dichiara che l'AV non incide negativamente sui treni locali

"Non c'e' nessuna incidenza dell'alta velocita' sul trasporto dei pendolari".

Lo ha detto l'a.d. di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, in occasione dell'inaugurazione dell'iniziativa "Treno verde" con Legambiente, specificando che "il problema vero e' che ci sono pochi treni e vecchi; una risoluzione al problema e' comprare nuovi treni".

Peccato che poi le tracce se le occupino le Freccerosse sbattendo fuori e in ritardo tutti gli altri treni, in primis i regionali.

lunedì 23 febbraio 2009

Pubblicità assordante, i pendolari protestano

da Il Secolo XIX
(leggi i commenti sul sito http://www.secoloxix.it)

Rimbombano in stazione già di buon’ora, martellando il cervello di passeggeri ancora assonnati. E la sera tirano tardi, sempre con il volume “a palla”. Sono i 129 schermi pubblicitari, 72 a Brignole e 57 a Principe, che costellano le stazioni genovesi e che sono diventati oggetto dell’ultima jihad del coordinamento dei pendolari. Per quel rumore molesto, che disturba anche le comunicazioni di servizio e rende difficile rendersi conto dei ritardi e dell’eventuale cambio di binario dei treni in arrivo, la protesta dei pendolari si alzata fino alla Regione, mentre l’associazione ligure degli ipoudenti, la onlus “Sulle ali dell’udito”, oltre che al coordinamento dei pendolari si è rivolta alla consulta regionale per l’handicap.

Sui binari, nei sottopassaggi, nella hall delle due stazioni gestite da “Grandi stazioni”, gli spostamenti e le attese dei viaggiatori sono sempre accompagnati dal sottofondo musicale delle anteprime cinematografiche e degli spot commerciali. «Non è un fenomeno che passa inosservato, quanto meno per la maleducazione con cui si insinua nella quotidianità delle persone che vorrebbero solo prendere un treno in santa pace - spiega Sonia Zarino del coordinamento pendolari liguri - così sono molti i viaggiatori che hanno denunciato questo ennesimo disagio».

Tra coloro che si sono rivolti al Coordinamento ci sono anche gli ipoudenti, i più penalizzati dal volume dei messaggi pubblicitari che rende meno comprensibili gli annunci di servizio. «Teoricamente il volume degli schermi si abbassa automaticamente quando ci sono gli annunci di servizio - prosegue Zarino - ma di fatto basta una breve pausa dello speaker per farlo ripartire. Così le due voci, la pubblicità e gli annunci, sono senza soluzione di continuità e creano confusione».

Grandi Stazioni, la società (nata da una costola di Ferrovie dello Stato) che si occupa del restyling delle stazioni delle grandi città italiane, sostiene che l’audio degli schermi pubblicitari, installati a Genova un paio di anni fa, «sia stato tarato in modo da non recare disturbo ai messaggi di servizio» e dinnanzi alle rimostranze di pendolari e audiolesi annuncia comunque verifiche: «Controlleremo la situazione» afferma Enza Spinali.

sabato 21 febbraio 2009

2° Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate

Anche quest’anno, nella prima domenica di marzo, si tiene su tutto il territorio nazionale la 2° Giornata delle Ferrovie Dimenticate, promossa da CO.MO.DO (Confederazione Mobilità Dolce), conferenza di associazioni che si occupa di mobilità alternativa, tempo libero e attività outdoor, allo scopo di creare una rete nazionale di mobilità dolce.

Vi partecipano diverse importanti realtà del variegato mondo ambientale e amatoriale italiano, che rendono possibile la realizzazione di un vasto programma di eventi legati alla memoria storica e ai luoghi un tempo percorsi da treni che non ci sono più. Infatti, nei propositi di questa egida rientra il recupero e la valorizzazione delle linee dismesse e la loro integrazione funzionale con il sistema dei trasporti pubblici, nell’ottica di un riutilizzo di infrastrutture altrimenti destinate all’oblio.

Anche molte valli alpine e prealpine (ma come detto l’elenco comprende anche le regioni dell’Italia centro-meridionale e le isole) sono interessate da un fitto elenco di manifestazioni, raccolte e dettagliate in un apposito sito ricco di spunti interessantissimi.

Tanto per citarne alcune, in Val Maira, a Dronero (Piemonte) mostre e treni speciali a vapore a cura del Museo Ferroviario Piemontese, in Valsesia viaggio con un treno speciale fino a Varallo, a Biella escursione lungo il tracciato dell’ex tramvia Biella – Oropa; in Liguria si va a piedi da Breil ad Airole lungo la linea di valico, in Valcamonica treno speciale con littorina d’epoca tra Rovato e Pisogne, in provincia di Como escursione a piedi lungo il percorso della cessata ferrovia Menaggio – Porlezza; nel Veneto altre camminate sul tracciato della gloriosa Piovene Rocchette – Asiago, lungo la ex ferrovia Tiene – Arsiero, nonché su un tratto dimesso della linea del Brennero; infine in Friuli passeggiata sulla sede della Villa Santina – Comeglians e mostra dedicata alla storica ferrovia Pontebbana.

Dal 21 al 22 febbraio si svolge anche una maratona di turismo ferroviario da Milano a Roma, mentre il 23 febbraio a Roma la Società Geografica Italiana, Italia Nostra e l’Ass. Italiana Greenways hanno organizzato un convegno su ‘Ferrovie e Paesaggio’.

giovedì 19 febbraio 2009

Stazioni rumorose, passeggeri assordati dalle pubblicità. Ma i controlli chi li fa?

Stazione ferroviaria di Genova Brignole, 8.30 di mattina. La scena si ripete come ogni giorno, da un po’ di mesi oramai: folla sui binari, in attesa, e schermi pubblicitari che sparano a tutto volume inviti a vedere film, a comprare cibi e bevande, fotocamere e altri gadget.
Il fenomeno non è certo di quelli che passano inosservati, se non altro per la maleducazione con cui questi messaggi si insinuano nella quotidianità delle persone che, dal canto loro, vorrebbero solo prendere un treno in santa pace.

Eh no, troppo comodo! (mi sembra di sentire Moretti, il Sommo ingegnere), tu, che paghi già poco rispetto alle tariffe europee, vorresti anche viaggiare senza ulteriori fastidi (ritardi e soppressioni a parte, beninteso)? Vorresti poter sentire solo annunci di arrivi e partenze, e non qualche consiglio per gli acquisti? Eh no, caro, beccati sta merendina, cuccati questo film panettone!

Sono molti i pendolari che hanno scritto al Coordinamento per denunciare questo ennesimo disagio, e dopo aver fatto alcune ricerche presso Provincia e Comune, chiedendo chiarimenti ai rispettivi uffici Rumore, la conclusione è stata che solo le Ferrovie stesse possono effettuare controlli entro il perimetro della Stazione e decidere se i livelli sonori sono accettabili oppure no. Come dire, il controllato controlla se stesso e decide di conseguenza.

Fosse stato un normale esercizio pubblico, andavano l’Arpal o i vigili, ma sono le ferrovie, che diamine! Come dire, i panni sporchi si lavano in famiglia. Almeno tornassero puliti!

Del resto, lo avevamo detto subito: quando apparvero le prime pubblicità “mute” dicemmo che erano inefficaci, non se le filava nessuno, e proponevamo di mettere almeno metà schermo dedicato agli orari, comodamente consultabili sui binari. La risposta è stata invece quella di mettere il sonoro, e che sonoro, che risulta fastidioso per la stragrande maggioranza dei passeggeri, con quali conseguenze per il gradimento della pubblicità lo lasciamo immaginare.

Resta il problema dell’inquinamento acustico, che a questo punto ci chiediamo come possa essere risolto, e se il disagio avvertito dalle persone non debba contare nulla nelle scelte che l’ente gestore delle ferrovie compie ogni giorno in completa autonomia.

Le stazioni perdono ogni giorno funzioni essenziali al trasporto pubblico e si trasformano sempre più in centri commerciali che impoveriscono, invece che arricchire di funzioni, gli spazi delle stazioni stesse.
Questo è un fatto molto grave, che contribuisce non poco al decadimento del trasporto pubblico nel suo complesso.

IC delle 7.24 da Chiavari, partito con 15 min di ritardo

L'interminabile catalogo dei ritardi si arricchisce con un nuovo episodio, anche stamattina ben 15 minuti di ritardo caratterizzano l'IC (Plus!) che porta i pendolari in quel di Genova...motivo? Boh, e chi lo sa, e poi non è che interessa neppure più di tanto...io perderò la coincidenza e arriverò tardi in ufficio, sarò obbligata a recuperare la mezz'ora persa o, in alternativa, rimettercela di tasca mia. Grazie Trenitalia!

mercoledì 18 febbraio 2009

ritardi sempre ritardi

E io che pensavo che solo in Liguria andasse male........Ieri trasferta a Roma per lavoro, prima sorpresa, lo ammetto colpa mia che non mi aggiorno, l'Eurostar della mattina non ferma più a Chiavari.......eliminado stazioni sono bravi tutti a far durare di meno il viaggio.....
Pazienza ho preso l' IC numero 503 delle 7.21 che era dato in arrivo a Roma Termini alle 12.14 (va benessimo anche con mega ritardo l'appuntamento era alle 15 ) e il ritardo ovviamente c'è stato: il treno è arrivato alle 12.30.
Per il ritorno decido di prendere l'Eurostar delle 18.00, previsto in arrivo a La Spezia alle 21.05 giusto in tempo per prendere il regionale delle 21.15 che mi doveva portare a Lavagna!!!!! Ma secondo voi l'EUROSTAR il TRENO VELOCE è arrivato puntuale, ma chi ci crede!!!!!!!!!!!!!!!
Ha accumulato più di 25 minuti di ritardo, concidenza persa e arrivo a Lavagna 1 ora dopo quella prevista!!!!!!!!!!!!!!! Bene FS continuate così!!!!

lunedì 16 febbraio 2009

10 proposte per il nuovo Contratto di Servizio di Trasporto Pubblico Regionale Ferroviario

Archiviata la bella manifestazione di Roma, occorre al più presto passare ai fatti. I Contratti di Servizio sono in via di definizione, ma occorre fare molta attenzione in quanto sappiamo che Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.

Moretti ripete che non si può andare sotto i sei anni di contratto per permettere adeguati investimenti, stanno chiedendo un corrispettivo a ore, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono sempre aumentati, vogliono introiti tariffari su valori parametrici uguali in tutta Italia e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” se solo avesse un ritardo inferiore agli 8 minuti!!!!

Vorrebbero inoltre penali simboliche da far pagare al più alle ditte in subappalto, che continuerebbero a fornire servizi scadenti fatti da personale sottopagato.

Le penali e i bonus ai pendolari sono in verità la bestia nera di Trenitalia, il suo spauracchio, tanto è vero che se le regioni ne vogliono introdurre di “veri” ossia di severi e pesanti, occorre pagare di più per il Contratto di Servizio: ma così facendo le penali cosa diventano, se non una partita di giro?

Questo è il motivo per cui Trenitalia sta chiedendo molto di più alle Regioni, al di là di tutte le ragioni accampate.

Per quanto riguarda le Regioni, quello che dovrebbero fare, e stanno facendo solo in piccola parte, è applicare alla lettera la L. 244/07 (Finanziaria 2008), che prevede che "in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni :
previsione dell'obbligo per il soggetto gestore di emanare una "Carta della qualità dei servizi", da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell'utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza;
consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori;
previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l'adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell'utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito;"
Occorre ripartire dalla L.244, e darle finalmente piena applicazione. Lo chiediamo alle Regioni, perché diversamente ci si avvierebbe a soluzioni di compromesso che sarebbero gravemente lesive dei diritti dei pendolari.

Chiediamo anche che nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi interessa maggiormente.

La piattaforma allegata (in bozza) si pone l’obiettivo di dare attuazione alla citata L. 244 e di avviare un costruttivo confronto con le Regioni e tutti i soggetti coinvolti, pendolari e consumatori in primis. Alleghiamo anche le linee guida del CdS adottate dalla regione Lombardia, che consideriamo condivisibili e un utile esempio anche per le altre Regioni.

Proponiamo la piattaforma all'attenzione dei pendolari e delle associazioni di consumatori invitando tutti ad esprimere osservazioni e proporre migliorie da apportarvi allo scopo di creare un documento che i vari coordinamenti possano autonomamente presentare alle proprie Regioni chiedendo di aprire subito un confronto in merito alla definizione del Contratto di Servizio.

L’invito è esteso a tutti i comitati di pendolari e le associazioni di consumatori che condividono i contenuti della piattaforma stessa.

domenica 15 febbraio 2009

Hai preso una multa in treno? Se non paghi ti arriva una cartella esattoriale

Non bastavano le supermulte, in grado di lievitare fino a 200 euro e più in pochi giorni: ora per chi non paga in fretta scatta la cartella esattoriale e tanti saluti.
Sulla Gazzetta Ufficiale numero 34 dell’11 febbraio 2009 il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanza, del 16 gennaio 2009, autorizza Trenitalia alla riscossione coattiva, mediante l’iscrizione a ruolo, dei crediti derivanti dalla constatazione di irregolarità di viaggio a bordo dei propri treni e dalle previste sanzioni da comminare ai trasgressori.
Con questo nuovo “strumento” le Ferrovie, con la “collaborazione” di Equitalia, “contano di arginare ancora ulteriorente il problema dell’evasione, che grazie a un’attenta campagna condotta da Trenitalia si è ridotto negli ultimi due anni intorno al 2.5%.”
Il provvedimento permetterà a Trenitalia di recuperare i crediti relativi ai mancati pagamenti delle multe elevate ai viaggiatori senza biglietto e avrà valore retroattivo per tutte le multe già effettuate.
In questo contesto, il Gruppo Ferrovie dello Stato ricorda che i biglietti ferroviari devono essere acquistati prima di salire a bordo e convalidati prima della partenza, ad eccezione di quelli con prenotazione obbligatoria (AV, Eurostar, Intercity Plus), che non richiedono vidimazione.
Benissimo: ma come la mettiamo con la difficoltà crescente di acquistare e anche di vidimare i biglietti, dato che:
  • Sono sempre di più le biglietterie chiuse
  • Sono sempre tantissime le emettitrici guaste e quelle funzionanti sono spesso difficili da usare
  • Sono tante anche le obliteratrici non funzionanti
  • Non tutti usano Internet o ne possono disporre al momento della necessità
  • Non sempre vi sono punti vendita aperti specie in certi orari (notturni) e giorni (festivi)

Ancora una volta Trenitalia si adopera contro i suoi stessi utenti e non fa nulla per coloro che si trovano nelle reali difficoltà di cui sopra. Invece che trovare soluzioni concrete preferisce proseguire con la linea delle grida manzoniane che sono tanto più roboanti quanto inefficaci, e servono solo ad approfondire il solco con gli utenti, che sono le vere vittime dei tanti disservizi delle ferrovie. E lo Stato, azionista di riferimento di Trenitalia, che fa? Avvalla questa scelta sciagurata? Chiediamo che tale provvedimento venga al più presto revocato: oppure vogliamo arrivare al pignoramento dei mobili per pagare una multa, magari ingiustificata?
Chiediamo ai nostri rappresentanti al Governo ed in Parlamento che si facciano promotori dell’abrogazione di questo decreto vessatorio e iniquo, e che le sanzioni pagate (non tramite cartelle esattoriali) vengano destinate al miglioramento della rete di vendita dei titoli di viaggio.

venerdì 13 febbraio 2009

Trenitalia chiama la Polizia per sanzionare i pendolari che aderiscono allo sciopero bianco

Comunicato stampa del Comitato Spontaneo Pendolari Torino-Milano

Giungono alcune segnalazioni di pendolari fermati dalla Polizia Ferroviaria, chiamata dal personale della Trenitalia per essere sanzionati perché aderiscono allo sciopero bianco del mese di febbraio. E’ accaduto alla stazione Centrale di Milano il 12 febbraio dove all’arrivo di un treno proveniente da Novara un pendolare è stato fermato da 6 agenti in divisa, chiamati dal personale delle ferrovie, perché pur essendo in regola con l’abbonamento, si era rifiutato a bordo di esibirlo per i motivi gia ampiamente documentati dai comitati aderenti alla pacifica protesta in corso. Riteniamo molto grave quanto accaduto, ma soprattutto grave il fatto che il ferroviere abbia trascritto i dati personali del pendolare su un semplice foglio di carta e se le sia portati via senza rilasciare nessun verbale al passeggero il quale su richiesta degli agenti aveva dimostrato di essere in regola con il documento di viaggio.

Nuovi ritardi

Visto che ieri sera non ero già stato preso in giro abbastanza anche questa mattina le FS non mi hanno abbandonato.......i treni verso il ponente avevano tutti 10/15 minuti di ritardo.

Questa mattina per motivi personali ho preso il treno a Nervi, nel male mi e andata bene!

Il treno che prendo solitamente l'11258 per Savona era annunciato con 10 minuti di ritardo, il 21022 (Recco-Voltri) aveva 15 minuti di ritardo ma per fortuna mia l'11254 (per Albenga dato in partenza alle 7.24) aveva 10 minuti di ritardo. Così alle 7.38 salgo sul treno per arrivare in ufficio contento perchè forse arrivo anche un po' prima........ Devo dire che le FS non mi fanno proprio mancare nulla, salgo sulla carrozza e vedo tutta la gente con la giacca, ovvio il riscaldamento non funziona (meglio così quando scendiamo non abbiamo lo sbalzo termico.....) vado avanti in un'altra carrozza.....poi in un altra......e ancora in in altra.....niente da fare sempre un freddo boia!!! Per non parlare dei sedili zozzi! Va be non lamentiamoci troppo alla fine arrivo a Sampierdarena con qualche minuto di anticipo rispetto al mio solito orario e per sfizio ho fatto la foto al monitor a Sampierdarena che allego...... Ciao a tutti





giovedì 12 febbraio 2009

Treno 359 linea Genova-La Spezia: ritardo di circa 15 min

Ritardo di 15 minuti (a Genova Brignole) per il treno ICPlus diretto a Firenze. Si nota anche un insolito affollamento delle carrozze...ce ne saranno di meno? Salendo noto l'aspetto dimesso delle carrozze, le cui pellicole sono scrostate in più punti. E' vero che, dato lo sporco generalizzato delle casse, tali scrostature tendono a confondersi sotto la patina fangosa. A proposito, ieri parlando con un tecnico delle ferrovie, mi diceva che sui binari liguri l'acqua non arriva...e come fanno allora per lavare i treni? Portano dei secchi??? Mistero...e forse anche questo spiega lo stato miserando delle carrozze...

Quando la realtà supera l'immaginazione.......

A raccontarla ormai sembra una barzelletta!!!!Nuova vicenda con il treno 11323 (Ventimiglia-Genova Brignole) e 11327 (Genova Brignole -Santo Stefano Magra) che sino al cambio dell'orario di dicembre era un unico treno l'11327 Ventimiglia- Santo stefano Magra!
Oggi purtroppo ho perso tutti i treni da Sampierdarena per arrivare a Brignole e sono stato costretto a prendere l'11323, va be (mi sono detto) qual' è il problema il treno parte alle 16.55 da Sampierdarena e arriva alle 17.09 a Brignole quindi ho 10 minuti per prendere il treno che dovrà portarmi a casa. Sento la simpatica vocina preregistrata che annuncia l'arrivo del treno e penso bene è in orario........5,10 minuti e il treno non arriva.....incomincio a pensare che perderò la coincidenza......poi penso ma no impossibile l'11327 dovrà aspettarlo il mio treno visto che altrimenti tutti quelli del ponente non riusciranno a prenderlo........ Questo accade in un mondo dove i mezzi di trasporto funzionano in modo normale.......Finalmente arriva il treno con 10 minuti di ritardo non annunciati e partiamo.......Principe.......galleria infinita tra Principe e Brignole........usciamo dal tunnel stiamo per fermarci sul binario 9, e penso bene l'altro parte dall'8 non devo nemmeno correre................sorpresa l'11323 si ferma e perfettamente sincronizzato l'11327 chiude le porte e parte lasciando sul marciapiede ad imprecare ed insultare le FS che ogni giorno mi spingono sempre più ad usare l'automobile.

Treno 11258 linea La Spezia Genova

Una casistica di disagi particolare di questo treno sono i continui scossoni, anche violenti, cui i passeggeri sono sottoposti. Molto di frequente violenti colpi di frusta fanno sussultare tutta la carrozza, mettendo a dura prova l'equilibrio non solo di chi è in piedi, ma addirittura quello di chi è seduto, che deve a volte puntellarsi con i piedi trattenendo a stento le proprie cose per non farle finire sul pavimento. Manco a dirlo, nelle carrozze a due piani mancano i portaoggetti e quindi cappotti e borsoni si accatastano alla meglio sulle ginocchia o peggio occupano posti a sedere.

Ic in ritado e wc in fiamme, mentre si discute il caso Liguria

da Il Secolo XIX

Intercity sì, ma con ...ritardo. E l’ennesimo ritardo di un treno usato dai pendolari liguri provoca il nuovo intervento dell’assessore Vesco. Tra l’altro “audito” in commissione senato proprio sulla vicenda dei trasporti ferroviari della Liguria.

L’Assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco, ha scritto una lettera ai vertici di Trenitalia per denunciare l’ennesimo disservizio occorso sulla rete ferroviaria.
«Questa mattina il treno InterCity 768 viaggiava con più di un’ora di ritardo e alla stazione della Spezia ha preceduto l’Intercity 504 che aveva accumulato più di venti minuti - ha scritto l’assessore -. Ovviamente tutti i viaggiatori diretti a Genova si sono riversati su quello che sembrava essere il primo treno utile per arrivare a destinazione. Ma un contrattempo imprevisto, un principio di combustione all’interno di una ritirata, subito spento grazie al personale che è intervenuto con prontezza, ha rallentato la partenza. Quando nel frattempo è arrivato il 504, i viaggiatori si sono trovati nell’imbarazzo di capire quale dei due convogli sarebbe partito prima. E, in assenza di comunicazioni dagli altoparlanti della stazione, sono saliti sul 504 per scoprire dopo pochi minuti di aver fatto la scelta sbagliata».


«So di non avere competenza per ciò che riguarda i treni Intercity - ha scritto inoltre Vesco -, ma l’episodio di questa mattina ha evidenziato ancora una volta un problema strutturale che riguarda la tempestività e la correttezza delle informazioni che vengono date agli utenti. Non ci vuol molto a capire che, soprattutto quando sono già in ritardo, i viaggiatori abbiano l’esigenza di sapere quale treno dovrebbe verosimilmente arrivare prima alla stazione cui sono diretti ed è pertanto compito del gestore del servizio attivarsi per dare loro questo tipo di comunicazioni».

VESCO A COMMISSIONE SENATO PER TRENITALIA
L’assessore regionale Enrico Vesco è stato ascoltato oggi dall’VIII Commissione del Senato insieme ad altri assessori regionali ai Trasporti. Il presidente della Commissione, Luigi Grillo, ha comunicato che nei prossimi giorni, al termine delle audizioni di tutti assessori regionali ai trasporti, convocherà i vertici di Trenitalia e in seguito la commissione elaborerà un documento da sottoporre alla votazione dell’aula per promuovere azioni concrete a favore del trasporto ferroviario. «L’incontro è stato estremamente positivo per l’attenzione che il senatore Grillo e i membri della commissione, che ringrazio, hanno dedicato agli argomenti portati dalle Regioni - ha dichiarato Vesco -. Speriamo che questo possa essere uno stimolo al Governo afffinché dedichi più attenzione ai treni e ai pendolari. Ho posto con forza il problema della divisione tariffaria, che è emerso nelle considerazioni di tutti gli assessori, e, pur rivendicando il ruolo svolto dalla Regione nella gestione di questo delicato passaggio, ho specificato che solo un intervento del Governo potrebbe eliminare all’origine questa fonte di disagi».

«Abbiamo poi ribadito - ha proseguito - l’importanza di arrivare ad una rapida ripartizione delle risorse necessarie per consentire alle Regioni di discutere il rinnovo del Contratto di servizio e di trovare fondi aggiuntivi per l’acquisto di nuovo materiale rotabile ferroviario: in Liguria, ad esempio, l’età media dei convogli è di circa 28 anni e ciò pregiudica l’affidabilità e la qualità del servizio. Ovviamente gli investimenti regionali in questo settore, pur presenti, non consentono un rinnovo significativo del parco rotabile per il quale sarebbe indispensabile un investimento a livello centrale».

«Ho inoltre ribadito - ha concluso Vesco - la necessità di interventi strutturali sulla rete ferroviaria, non solo per la manutenzione, ma anche per il suo miglioramento. Per questo ho chiesto garanzie sugli investimenti per la Pontremolese, per il raddoppio di ponente (Finale-Andora), per il Terzo Valico e per la risagomatura sulla linea delle Cinque Terre. Un ultimo passaggio ha riguardato la pulizia dei convogli, sottolineando che la gara in atto è un pò pasticciata: bandita al massimo ribasso, divisa in tre lotti, incapace di dare piena sicurezza della clausola sociale per i lavoratori, rischia di non raggiungere l’obiettivo principale che vuole perseguire, il miglioramento dell’igiene dei treni».

mercoledì 11 febbraio 2009

Domande senza risposta

Da GenovaMilano Newsletter

"L'assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco sarà ricevuto domani, giovedì 12 febbraio, dalla commissione Trasporti del Senato. L'incontro, successivo alla manifestazione svoltasi a Roma giovedì scorso insieme ad altre regioni italiane e a numerose associazioni di pendolari e consumatori sul trasporto ferroviario regionale, servirà ad illustrare al responsabile trasporti della regione Liguria gli esiti dell'incontro tra il presidente della commissione trasporti del Senato, Luigi Grillo e i vertici di Trenitalia avvenuto la scorsa settimana."
Ci chiediamo, alla luce dell'entità dei finanziamenti stanziati dallo stato alle regioni per il 2009 e di queste dichiarazioni dell'ad Moretti rilasciate ieri 10 febbraio: "... le Regioni sono abituate a trattare le Fs come un'azienda di Stato, cui oggi si sentono di dire: se c'è un problema di risorse, fatevi finanziare dal Tesoro, il vostro azionista. Invece i treni deve pagarli chi ne usufruisce»." quale sia il margine di trattativa fra Regioni e Trenitalia in tema di risorse per il trasporto universale...
Ci chiediamo chi dovrà pagare i 3,00 euro a km in più che FS chiedono alle regioni. Noi abbonati? Abbiamo recentemente già subito un aumento del 10% delle tariffe sovraregionali, dovremmo ora versare un altro 27% in più per soddisfare le richieste del gestore ferroviario?
Ci cxhiediamo? Che risposte darà il Presidente della Commissione Trasporti del Senato in tema di defiscalizzazione degli abbonamenti e di inserimento dei treni IC, ICplus ed ESCity nei contratti di servizio delle regioni?

Treno 11327 - ritardi e nessuna spiegazione

Messaggio di un pendolare della linea Genova-La Spezia

Ieri eravamo tutti felici perchè finalmente il treno è partito puntualissimo alle 17.20 chiude le porte e si parte......era troppo bella per essere vero!
Dopo la fermata di sturla si ferma 15 minuti sul ponte il treno non ha finestrini apribili e il riscaldamento era a bomba.....ma questo è un altro problema, il controllore non si è visto!!!Finalemente riparte arriviamo a quarto e ci spostano sul secondo binario, bene dovrà passare un treno.....10,15,20 non passa nessun treno e non passa il controllore, almeno le porte erano aperte e non siamo morti dal caldo. Scendo e cerco di avvistare il controllore, sono in coda e ovviamente loro sono in testa. Vado verso di loro e li vedo appoggiati tranquilli al palo a fumarsi una sigaretta mentre tutti le persone sono fuori a chiedersi il perchè siamo fermi. Arrivato dal personale FS gli chiedo in modo un po' alterato perchè siamo fermi e quiesti manco mi considerano, glielo richiedo e loro mi dicono che c'è uno scambio rotto più avanti e che aspettano cosa devono fare e allora io gli dico ma invece di strare a fumare non potreste venire a dire quello che succede!!!!!!!!!!!!!!Ritorno indietro verso il mio posto e tutta la gente chiede a me cosa sta succedendo!!!!Voglio dire ok i guasti possono capitare ma almeno vorrei essere informato non che devo andare io da loro a chiedere informazioni!!!!!!!!!!!!!!!
Mi scuso per la mia sfuriata ma oltre ai treni in ritardo sporchi e soppressi sorbirmi anche del personale incompetente è veramente il massimo!!!!!

L'ultima trovata di Moretti: società regionali per il trasporto pendolari e adeguare le tariffe...

Da Il Sole 24 Ore

Mauro Moretti vuole risolvere il nodo pendolari per le Fs e in un'intervista sul Sole 24 Ore chiama le Regioni a un patto che consenta uno sviluppo pianificato del traffico. «Se la vogliamo smettere con la demagogia - dice l'amministratore delegato di Fs - dico che occorre passare a contratti di servizio di durata a sei anni, con impegni certi delle Regioni e ricavi medi per noi più in linea con quelli europei, che ci consentano di fare investimenti per acquistare treni e aumentare l'offerta da un minimo del 25% a un massimo del 40 per cento».
Moretti rilancia anche le società regionali per il trasporto ferroviario, confermando che sono allo studio in un paio di Regioni del Nord, Lombardia ed Emilia-Romagna. Delle trattative con Ferrovie Nord Milano, l'amministratore delegato delle Fs non parla. «Sono tenuto al rispetto di un patto di riservatezza», dice. Ma spiega la strategia che sta dentro questa evoluzione. «La società regionale - dice Moretti - è una risposta intelligente: può integrare l'offerta che sul territorio arriva da società diverse, può fare sinergia industria su parco rotabili, personale, fornitori, manutenzioni, può garantire lo sfruttamento ottimale delle risorse e l'abbattimento dei costi. Ma soprattutto può responsabilizzare maggiormente Regioni abituate a trattare le Fs come un'azienda di Stato, cui oggi si sentono di dire: se c'è un problema di risorse, fatevi finanziare dal Tesoro, il vostro azionista. Invece i treni deve pagarli chi ne usufruisce».

Poi c'è il problema delle tariffe e dei contributi. «Oggi - dice Moretti - noi incassiamo 11,6 centesimi per passeggero-chilometro, tariffa più contributi da contratto di servizio. Le Ferrovie francesi ne incassano 22,2, quelle tedesche 19,2. Le Regioni italiane sovvenzionano gli autobus extraurbani a 15,1 centesimi di euro per passeggero-chilometro. È una situazione insostenibile che ci impedisce di investire. Dobbiamo arrivare almeno a 14,6 centesimi. Decidano le Regioni se con un aumento dei contributi o delle tariffe».

domenica 8 febbraio 2009

I Pendolari a Roma in difesa del TPL: passare al più presto dalla promesse ai fatti

L'arrivo a Roma Termini: l'Ass. Vesco srotola lo striscione ufficiale della manifestazione.
Lo striscione dei Pendolari Liguri: presenti anche Comune di Genova (cons. Guastavino), Federconsumatori Liguria (Carmela Minniti), Provincia di Genova (cons. Zarino), Pendolari dell'Acquese (Alfio Zorzan) e Regione Liguria (Ass. Vesco)
L'arrivo dei gonfaloni di Province e Comuni
Tutti insieme davanti a Montecitorio
Sindaci, assessori, onorevoli e pendolari, insieme per chiedere al Governo più risorse per il trasporto ferroviario regionale.
Nonostante la pioggia, si va avanti!!
Colleghi Pendolari dall'Umbria: anche per loro l'Alta Velocità sta creando solo problemi aggiuntivi.

L'Ass. Vesco insieme a Pendolari e Consumatori a colloquio con il Presidente della Commissione ai Trasporti del Senato, Luigi Grillo. Gli verrà consegnata la piattaforma di richieste avanzate al Governo ed una copia del "Libro Nero delle Ferrovie" realizzato con il contributo di decine di comitati italiani.
Ritorno a Genova su Eurostar (con ritardo!): da sinistra Sonia Zarino (Pendolari Liguri), Alfio Zorzan (Pendolari dell'Acquese), Enrico Vesco (Ass. ai Trasporti della Liguria )
La cronaca (e qualche osservazione a consuntivo)
Pioggia? Vento? Noi pendolari siamo abituati a ben altri disagi, e nonostante il tempo atmosferico non fosse clemente, la manifestazione si è svolta come da programma di fronte a Montecitorio.
Giovedì 5 febbraio ci siamo ritrovati in tanti, provenienti da diverse regioni d’Italia, tutti uniti per dire no allo smantellamento del trasporto ferroviario regionale, no ai treni carretta dove viaggia il 95% dei passeggeri, no alla separazione tra lunga percorrenza e trasporto regionale; si all’integrazione di tutti i mezzi di trasporto pubblico, alla semplificazione tariffaria, alla diminuzione dei tempi di percorrenza e al rinnovo urgente del parco rotabile.

La giornata è iniziata all’alba per i molti pendolari che dalla Liguria, dal Piemonte, dalla Toscana, dall’Umbria, dalle Marche si sono mossi alla volta della Capitale. Noi della Liguria, con i colleghi del Piemonte abbiamo fatto il viaggio insieme ai rappresentanti dei Consumatori e all’assessore Vesco che, non appena giunto nella stazione di Roma Termini ha srotolato un lungo striscione dove campeggiava la scritta: “Governo Berlusconi: più risorse per il trasporto ferroviario regionale”.
Arrivati a piazza Montecitorio, abbiamo allestito il presidio insieme ai colleghi delle altre regioni a loro volta dotati di striscioni, cartelli e megafoni. Presenti al presidio con tanto di gonfalone anche diverse amministrazioni provinciali e comunali, gomito a gomito con i pendolari armati di fischietto e campanacci: istituzioni più composte certo ma non meno determinate a richiedere risorse per il trasporto pubblico.
Sono state numerose anche le attestazioni di solidarietà giunte alla manifestazione: Legambiente ha partecipato con una delegazione, altri come il sindacato di base dei ferrovieri hanno inviato per e-mail la loro adesione. Presenti sul posto anche i vertici nazionali di associazioni di Consumatori quali Federconsumatori ed Assoutenti, nonché personalità del mondo della politica e del sindacato.

Un primo risultato è stato l’incontro dei manifestanti con alcuni rappresentanti della Commissione Trasporti della Camera. Gli on.li Mario Lovelli e MarioTullo (PD) e Sandro Biasotti (PDL) hanno informato i presenti circa l’approvazione di tre distinte mozioni che chiedono al Governo di adoperarsi perché vengano, almeno, mantenute le risorse previste per i Contratti di servizio, perché l’Alta velocità non significhi il peggioramento del trasporto regionale e perché non vengano ulteriormente tagliate le tracce dei treni locali negli anni futuri.

A dare manforte all’Ass. Vesco era presente “sulle barricate” anche l’Ass. ai Trasporti della Regione Piemonte, Daniele Borioli, che ha sottolineato come sia urgente procedere al riparto delle risorse tra le varie regioni. Anche per Vesco è urgente conoscere l’esatto ammontare delle disponibilità finanziarie per poter procedere alla definizione dei Contratti di Servizio che sono scaduti da più di un anno e in carenza dei quali non vi è certezza sul mantenimento degli attuali livelli, già alquanto scarsi. Le risorse stanziate sono, è vero, insufficienti rispetto alle richieste, però si proceda almeno ad un riparto veloce tra le regioni, che hanno da tempo quantificato le loro richieste.

Circa il problema dell’acquisto dei nuovi rotabili, abbiamo avuto notizia dell’avvenuta presentazione di un disegno di legge (firmatari: Meta, Lovelli, Velo, Tullo, Boffa, Bonavitacola, Carra E., Fiano, Merlo G., Sarubbi, Martino, Trappolino, Ceccuzzi) che ha lo scopo di finanziare i famosi “1000 treni” mai realmente messi in programma nonostante le promesse dei Governi di ogni colore. Se si pensa poi che occorrono tre anni dall’ordine alla consegna del treno, appare chiaro che occorre anche in questo caso agire con una estrema urgenza. Se non temessimo di apparire irrispettosi delle procedure legislative, non esiteremmo a richiedere, per questo motivo, l’utilizzo del decreto legge: ci pare che in questo caso, come e più di tanti altri, i motivi dell’urgenza sussistano eccome!

Una delegazione di pendolari e consumatori, guidata dall’Ass. Vesco, ha poi incontrato anche il presidente della commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, al quale è stata consegnata la piattaforma rivendicativa della manifestazione e una copia del “Libro nero delle ferrovie”, il dossier recentemente realizzato grazie alla collaborazione di numerosi comitati di pendolari. L’auspicio è che la lettura di questo dossier possa costituire un utile punto di partenza per le decisioni che il Governo dovrà assumere, speriamo presto, in tema di trasporto pubblico.

La manifestazione è stata un successo: tante persone, sacrificando un giorno di ferie e a loro spese si sono recate fino a Roma per chiedere il rispetto di quello che è un loro diritto, ossia una mobilità degna di un Paese civile. Manifestanti e gonfaloni, cittadini e istituzioni per una volta insieme a richiedere non privilegi, non vantaggi di casta o di categoria, ma il rispetto di quello che una volta si sarebbe chiamato un patto sociale, e la difesa di un servizio pubblico che, come tanti altri in questi ultimi anni, non si è mai smesso di demolire, svilire, depauperare. Un bell’esempio di impegno civile, prezioso in questi tempi cupi dove a dominare è l’egoismo e il particolarismo.

E’ stato davvero un bel segnale: chiaro, pulito, come i visi dei nostri colleghi costretti a viaggiare su carrette indecorose, senza informazioni, senza assistenza: vite sospese tra un treno in ritardo e uno che non arriva, costrette a rinunciare a ore e ore di vita e di lavoro macinate nei ritardi, nelle soppressioni, nei disagi continui di cui Trenitalia si “scusa per il disagio”, non sapendo di alimentare, così facendo un risentimento ancora più esacerbato.

E ora, in attesa di vedere se le promesse si realizzeranno davvero, che fare, come proseguire nella nostra azione di stimolo e di controllo, di denuncia ma anche di proposta? Intanto mi pare importantissimo continuare a fare rete, tutti insieme, troviamo le forme, troviamo i modi, cerchiamo di diffondere intanto il nostro lavoro, il “Libro Nero delle Ferrovie”, stampiamone una copia e doniamolo ai nostri sindaci, ai nostri consiglieri regionali, agli assessori e deputati: chiediamo di discutere, magari in pubbliche assemblee, dei problemi dei pendolari, cerchiamo di fare opinione e chiediamo che il problema sa messo al centro dell’azione amministrativa, locale e centrale.

Diffondiamo anche presso i media le notizie di quanto facciamo, creiamo opinione e cerchiamo il consenso in torno ai temi del trasporto pubblico: già il fatto di diffondere i dati del disastro, mettere in guardia sulle conseguenze nefaste di un crollo del servizio pubblico è una cosa essenziale, che deve vederci tutti protagonisti in prima persona.

Teniamoci in contatto, scambiamoci idee per azioni fattibili contemporaneamente in tante diverse realtà, per dare un significato più ampio a rivendicazioni che si cerca sistematicamente di minimizzare, di regionalizzare, di ridurre alla dimensione di protesta di comitato e quasi di quartiere. La questione del trasporto pubblico regionale deve diventare, sempre di più, una questione nazionale: accanto agli altri grandi temi del lavoro, dello stato sociale (di cui è parte integrante) della sanità, della scuola.

lunedì 2 febbraio 2009

5 febbraio, Manifestazione a Roma: più risorse per il TPL

TUTTI A ROMA IL 5 FEBBRAIO PER CHIEDERE AL GOVERNO MAGGIORI RISORSE PER IL TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE


Fino ad oggi alla cura del ferro sono andate solo le briciole: il risultato? Trasporto ferroviario anemico e ultimamente in forte debito di ossigeno! Mancano adeguate risorse per chiudere i nuovi contratti di servizio e soprattutto per l'acquisto di nuovi rotabili. Investire nelle infrastrutture ferroviarie può essere inoltre una grande occasione di rilancio economico e per creare nuova occupazione, per una economia fondata sulla produttività del lavoro.

La Regione Liguria ha lanciato l'idea di una manifestazione aperta a Enti, Comitati e Associazioni per chiedere al Governo impegni concreti in favore del trasporto pubblico locale e dei suoi utenti : vieni anche tu, e diffondi la notizia!!!

5 febbraio - Ore 12.00, piazza Montecitorio, Roma

Comunicato Stampa Congiunto

Riteniamo che l’iniziativa promossa da Assoutenti, che avrebbe come scopo l’individuazione di una rappresentanza unitaria per la Liguria dei movimenti pendolari non abbia la reale intenzione di unire le forze tra tutti i pendolari, quanto piuttosto l’appropriarsi in modo indebito dell’operato dei movimenti e delle attività portate avanti nel corso degli anni da una serie ampia e articolata di soggetti che hanno sempre operato in totale autonomia.

I Comitati di Pendolari non hanno bisogno di essere legittimati, nè tanto meno guidati dalle associazioni dei Consumatori.

Questa assemblea, che è stata convocata sui giornali prima che tra i pendolari, è assolutamente irrilevante poichè non sono i Consumatori a legittimare i Pendolari: possono cooperare, questo sì, ma sempre nel rispetto reciproco, e accettando un controllo diretto sul proprio operato che, da parte nostra, non verrà di certo mai meno. L'unitarietà del movimento la si crea con il lavoro, con i fatti, non certo proclamando mediaticamente delle rappresentanze di fatto inesistenti.

Ben vengano tanti comitati, però attenti a non metterli gli uni contro gli altri, come sta avvenendo ora con il solo scopo di ottenere visibilità a vantaggio di pochi.

E’ solo nel pluralismo e nella conoscenza puntuale delle esigenze dei diversi territori che è possibile, tramite una azione coordinata, giungere ad una migliore e adeguata risposta alle esigenze dei pendolari.

Non ci riconosciamo in quel progetto che percepiamo come del tutto arbitrario e intendiamo salvaguardare le diverse anime e autonomie che caratterizzano il movimento dei pendolari e costituiscono una ricchezza che non sarebbe giusto disperdere e comprimere in modo artificioso.

Pensiamo che una reale e onesta collaborazione tra tutti i comitati di pendolari sia non solo auspicabile, ma necessaria, e che occorra essa sia condotta in modo rispettoso delle posizioni di tutti, riconoscendo quale comune e unico obiettivo il miglioramento delle condizioni di viaggio dei pendolari e di tutti gli utenti dei mezzi di trasporto pubblico.

Pertanto, i comitati firmatari del presente comunicato non parteciperanno alla riunione convocata il 2 febbraio da Assoutenti poiché non ne riconoscono, in quanto pendolari, nè l’utilità né l’opportunità, né tanto meno la legittimità.


1)Coordinamento dei Pendolari Liguri


2)Abbonati Genova Milano


3)Associazione Pendolari dell’Acquese


4)Pendolari dell’Alta Valle Scrivia (PAVS)


5)Comitato Pendolari di Granara


6) Paolo Carbone (dell’Associazione Metrogenova)


7) Peglimobile Blog
8) Comitato Pendolari Novi

domenica 1 febbraio 2009

Il nuovo pannello di Principe? Era meglio prima

Non tutti sono soddisfatti del nuovo pannello informativo installato nell'atrio di Principe: poco leggibile, da vicino e da lontano e inoltre l'orologio è stato relegato in un angolino e non consente un rapido confronto sui tempi di attesa...abbiamo in particolare ricevuto questa segnalazione:

"nonostante reclamizzino tanto il nuovo tabellone di Principe, IN TANTI SI LAMENTANO, perchè il led giallo e per di più in movimento, non ti permette di vedere subito anche a distanza il tuo treno: bisogna andare proprio sotto al seddetto nuovo impianto. Mentre quello precedente bianco, già all'entrata era chiaro e ben leggibile.Pertanto i viaggiatori sono costretti a recarsi proprio sotto, per poter prenderne visione. Poi perchè hanno tolto l'orologio? Era in alto, grosso e in posizione centrale, mentre adesso è piccolo a destra. Al suo posto hanno posizionato una telecamera.Ti posso assicurare, che anche colleghi e docenti si lamentano di questo cambiamento in peggio."

Giriamo queste osservazioni a RFI, sperando che voglia prenderle in opportuna considerazione.

Presentazione a Genova del Libro Nero delle Ferrovie

Lunedì 2 febbraio alle ore 11.00, presso la sala Minoranza della Provincia di Genova verrà presentato il "libro nero delle Ferrovie", il dossier curato dal Coordinamento dei Pendolari e da Federconsumatori.
Analisi delle tante problematiche e offerta di possibili soluzioni per gli oltre 14 milioni di pendolari che ogni giorno si scontrano con la carenza del sistema dei trasporti pubblici in Italia.
Un viaggio tra i tantissimi comitati di pendolari attivi sul territorio nazionale.

Presentato a Milano il “libro nero” delle ferrovie.I Pendolari saranno auditi dalla Commissione Trasporti della Camera

Dopo quasi un anno di lavoro è stato finalmente presentato alla stampa e al pubblico il dossier sullo stato del pendolarismo in Italia. Quasi 150 pagine di dati, osservazioni, esempi di problemi e disservizi, oltre che di documenti ufficiali e, non ultime, proposte per avviare un processo di concreto miglioramento del servizio.

Un lavoro corale, frutto della collaborazione di decine di comitati di pendolari sparsi in tutta Italia e che si sono uniti nel comune sforzo di fare emergere una realtà tanto importante quanto disconosciuta e bistrattata.

L’iniziativa, che si è tenuta presso la Casa della Cultura di Milano, è stata organizzata da Federconsumatori che ha sin dall’inizio appoggiato il progetto e contribuito attivamente alla sua realizzazione.

L’incontro, cui erano stati invitati Governo, Regione Lombardia, Trenitalia e tutti i rappresentanti delle forse politiche, ha visto la partecipazione degli onorevoli Mario Tullo e Mario Lovelli del Partito Democratico, membri della Commissione Trasporti della Camera; di Giorgio Povegliano, esponente per i Trasporti del Governo Ombra del Partito Democratico; di Giancarlo Laguzzi, direttore della divisione passeggeri di Trenitalia, presente con una nutrita rappresentanza dell’Azienda ferroviaria. Presenti inoltre molti esponenti di Associazioni e Comitati di Pendolari provenienti dal Nord ma anche dal Sud Italia, come testimonia la presenza di un comitato palermitano: vi erano tra gli altri Giorgio Dahò, dei Pendolari Lombardi, Ettore Fittavolini, dei Pendolari Piacentini, Fabio Petrocchi dei Pendolari Piemontesi. Molti altri comitati impossibilitati a presenziare hanno mandato i loro saluti e il plauso all'iniziativa. Presenti i rappresentanti di Federconsumatori Emilia Romagna, Beppe Poli, della Liguria, Carmela Minniti, e del Piemonte, Giovanni Dei Giudici e inoltre una nutrita rappresentanza di esponenti del sindacato dei ferrovieri.

Giacinto Brighenti, presidente lombardo di Federconsumatori, ha fatto gli onori di casa e introdotto la presentazione del lavoro fatta dal Vicepresidente Nazionale, Sergio Veroli, che bene ha inquadrato le problematiche caratterizzanti il trasporto ferroviario: carenza di risorse e rimpallo di responsabilità tra enti locali, governo, gestore del servizio. In mezzo stanno come sempre gli utenti, che sono gli unici a subire le conseguenze di questa incapacità organizzativa e della mancanza di una reale volontà politica di affrontare in modo serio la questione dei pendolari.

Sonia Zarino, tra i curatori della ricerca, ha avuto il compito di illustrare il dossier mettendo in evidenza le maggiori criticità riscontrate dai pendolari (ritardi, carenze igieniche, soppressioni, tempi di percorrenza, giungla tariffaria, decadenza della sinergia tra treni regionali e di lunga percorrenza…), così come le molte e variegate proposte per avviare un processo di miglioramento del servizio: dall’istituzione di authority regionali alla semplificazione tariffaria, dall’acquisto di nuovi rotabili ad una efficace progettazione dell’orario, dalla riduzione dei tempi di percorrenza alla semplificazione delle possibilità di acquisto del biglietto…e molte altre ancora che si possono leggere nel dossier.

L’on. Lovelli ha fatto un interveto illustrando le recenti attività della Commissione Trasporti, che ha visto la recente audizione di Trenitalia sul nuovo Contratto di Servizio. Gli on.li Tullo e Lovelli, dopo aver attentamente ascoltato le relazioni illustrative del dossier, hanno invitato Pendolari e Consumatori ad una prossima audizione presso la Commissione Trasporti, che verrà al più presto calendarizzata.

Ettore Fittavolini ha messo in evidenza la situazione sempre più difficile del trasporto regionale, caratterizzato da aumenti ingiustificati di tariffa e penalizzazioni orarie, che vedono tempi di percorrenza sempre più dilatati.

Giancarlo Laguzzi ha illustrato il documento presentato in sede di audizione presso la Commissione Trasporti prendendo le difese dell’AV ammettendo però che il servizio ferroviario è in grado di “reggersi” commercialmente solo su certe tratte (una netta minoranza) mentre la grande maggioranza della rete italiana necessita il sostegno dello Stato e degli Enti Locali per potersi mantenere. Tende anche una mano ai pendolari quando afferma che è grazie all’attivismo dei comitati se le problematiche delle ferrovie sono ora sotto i riflettori, e anche il recente stanziamento di risorse contenute nel decreto anti-crisi è probabilmente, in parte, il frutto di quella mobilitazione.

Giorgio Povegliano ha posto con urgenza la questione dell’utilizzo delle risorse stanziate proponendo quali priorità la risoluzione del problema dei nodi ferroviari, l’acquisto di nuovi treni e il riequilibrio della quota di risorse da destinare al ferro rispetto a quella da destinare alla gomma. Sulla liberalizzazione, sì ad una leale apertura a competizioni che siano vantaggiose per il pubblico, ma no ad una privatizzazione del servizio.

Ha annunciato inoltre che il 10 marzo, organizzata dal Partito Democratico, si terrà a Roma una Conferenza Nazionale sul Trasporto, e alla quale sono invitati anche i Pendolari e le Associazioni di Consumatori. Il PD aderisce infine anche alla manifestazione indetta per il 5 febbraio a Roma per testimoniare l’impegno in favore del trasporto pubblico e nei confronti dei pendolari.

Il dossier verrà presentato a Genova lunedì 2 febbraio alle ore 11.00 presso la Provincia di Genova, verrà quindi pubblicato sul sito di Federconsumatori e sul blog del Pendolari Liguri, liberamente scaricabile e pubblicabile (previa citazione delle fonti), con l’auspicio di ottenere la massima diffusione tra i comitati di pendolari e quanti hanno a cuore la risoluzione delle problematiche del TPL.

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