martedì 29 gennaio 2008

Milano, 8 Febbraio: Assemblea Nazionale dei Pendolari

Segnalo una importante occasione per discutere insieme sul futuro del trasporto pubblico ferroviario: dopo l'assemblea di Bologna, i pendolari si riuniscono a Milano il prossimo 8 febbraio per chiedere più investimenti nella mobilità sostenibile. Auspichiamo che la situazione politica si chiarisca ed il Governo in particolare ritrovi la necessaria stabilità per gestire, in una situazione certo non facile, il processo di risanamento e di rilancio del settore ferroviario, che non può subire battute di assesto pena il collasso dell'intero sistema della mobilità. Consapevoli del difficile passaggio che ci troviamo di fronte, è particolarmente importante fare sentire la nostra voce e richiamare con forza l'attenzione della politica su questi temi che condizionano la vita di centinaia di migliaia di pendolari.

Siamo tutti invitati a partecipare, penso che saremo davvero numerosi

domenica 20 gennaio 2008

Ma è proprio vero che la rottamazione delle vecchie auto fa diminuire il parco circolante? E poi, quanto costa mantenere un’auto?

Digressione (apparente) dal tema del trasporto ferroviario
Anche quest’anno la Finanziaria prevede la possibilità di rottamare le vecchie auto, ivi comprese le euro 2. L’anno precedente questa misura ha fatto registrare una buona adesione, tanto che la vendita di auto ha toccato il record storico con due milioni e mezzo di veicoli nuovi venduti in Italia.
Lo scopo di questa agevolazione, lo ricordiamo, è quello di favorire la sostituzione/rottamazione del vecchio parco auto circolante, composto ancora in misura piuttosto elevato da veicoli di tipo euro 0. In teoria quindi, a fronte della rottamazione delle vecchie auto, alla fine se ne dovrebbero contare di meno, o al più un numero pari a quello di partenza. In realtà non è così, in Italia abbiamo attualmente la più alta concentrazione di auto in Europa con l'incredibile rapporto di 58 vetture ogni 100 abitanti (ivi compresi bimbi ed anziani nonagenari), e anche l’anno scorso il numero di auto circolanti è aumentato di 200.000 unità (inchiesta di Vincenzo Borgomeo apparsa recentemente su La Repubblica).

La domanda sorge spontanea: non sarebbe stato più opportuno usare queste risorse per potenziare il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico in genere, per scoraggiare anche l’ulteriore aumento delle auto circolanti? Ricordiamo che le risorse per il servizio ferroviario in Liguria bastano ad oggi per garantire il servizio completo fino a marzo. E dopo? Gli incentivo alla rottamazione sono minori rispetto all’anno passato, è vero, però sono ingenti e vanno a favorire l’acquisto di un bene come l’automobile, che sta rivelandosi sempre più costoso da usare e da mantenere.

Automobile, ma quanto mi costi?
Il punto è che se è vero che la mobilità caratterizza sempre di più la nostra vita, è in gran parte tramite il mezzo privato che risolviamo i nostri bisogni in tal senso. Ma a che prezzo?

Secondo una ricerca condotta nel 2006 dall’Adusbef, che teneva conto anche dell’aumento del bollo previsto dalla Finanziaria del 2007, sono circa 4000 gli euro che ci si ritrova a pagare ogni anno per mantenere ed usare la propria auto. Secondo tale indagine "le tasse che gravano su auto e moto obbligano gli italiani a spendere ogni anno il 5,6% delle proprie entrate per il mantenimento dell'automobile, tanto che il 75% delle famiglie, il cui reddito non supera i 20mila euro, è costretto a indebitarsi per sopravvivere. Inoltre, gli italiani devono mettere in conto, nei costi di gestione di un'automobile, anche la polizza Rc Auto''.
Tasse
Parlando di tasse gravanti sugli automobilisti, lo studio calcola che ammontino a più di 65 miliardi di euro: ''Le voci più consistenti sono rappresentate dall'Iva, dalle accise e dalle imposte di fabbricazione dei carburanti, per le quali annualmente la spesa complessiva ammonta a circa 36,9 miliardi di euro, alla quale si deve aggiungere l'Iva sull'acquisto dei veicoli e degli accessori, per un importo pari a 8,8 miliardi di euro'', spiega l'Adusbef, evidenziando come ''le tasse applicate su auto e moto (vale a dire la tassa di proprietà o l'ex bollo) pesano sulle tasche degli italiani per 6,4 miliardi di euro''.

Manutenzione
E se le imposte rappresentano le maggiori voci di uscita, ''sostanziose'' appaiono anche le cifre relative alla manutenzione ordinaria: ogni anno gli automobilisti spendono 5,3 miliardi di euro per l'Iva sulla manutenzione dei mezzi e dei pneumatici.''Il governo continua a usare la mano pesante su auto e moto che, calcolando l'ultima stangata sui bolli e l'aumento delle revisioni, costano oltre 4mila euro l'anno, per un gettito fiscale superiore ai 65 miliardi.”

RC Auto
Se a questa somma si aggiunge l'Rc Auto si arriva a 85,5 miliardi di euro, sottolinea l'Adusbef denunciando come l'effetto degli aumenti delle spese gravanti sui trasporti conduca a un singolare paradosso: in Italia su un parco circolante di 33 milioni, 21 milioni di utenti pagano spese annue superiori al valore del bene assicurato.

Ecco una tabella, secondo le stime elaborate dall'Adusbef, con elencate le voci di spesa per tasse ed assicurazione di auto e moto:
TASSE E IMPOSTE TOTALE ANNUO SU AUTO E MOTO (dati in miliardi di euro)
Iva e imposte di fabbricazione su carburanti 36,900
Iva su acquisto veicoli e accessori 8,800
Tasse automobilistiche e moto (ex bolli) 6,400
Iva su manutenzione e gomme 5,300
Tasse varie si Rc auto 4,800
Tasse e Iva sui parcheggi 1,200
Iva sui pedaggi autostradali 0,950
Altri oneri 1,500
Premi annui Rc auto 2005 19,650
TOTALE (spesa media annua 4.071 euro) 85,500

All’inchiesta dell’Adusbef fa eco un’altra ricerca pubblicata su Il Corriere della Sera del 24 ottobre 2006 dove si calcola che la spesa media annua per famiglia ammonterebbe a ben 7175 euro, dovuta al fatto che per ogni famiglia si contano in media 1,5 auto.

BENZINA +45%, GASOLIO +64%
E se le spese annuali per l’acquisto della vettura sono scese rispetto a vent’anni fa, sono le spese di gestione ad aver subito un vertiginoso aumento: assicurazione, officina, carburanti, pratiche auto, sosta, e tasse sono passati da 2.229 a 3.109 euro complessivi. La pressione fiscale è giudicata dallo studio «molto gravosa» ed è stimata intorno al 30% della spesa complessiva. Nel periodo 1985-2004 l'utilizzo del gasolio è quasi triplicato, ma negli ultimi dieci anni la benzina è aumentata del 45% e il gasolio del 64%. In diminuzione risultano invece i costi della manutenzione.

TASSE E ASSICURAZIONE
Esponenziale è stata la crescita dei costi medi annui per la sosta, che valgono circa il 30%, quanto le tasse automobilistiche. I costi per l'assicurazione Rca auto, tenendo come base l'indice Istat, hanno subito un aumento del 73,1% nel periodo 1995-2000 e del 33,3% nei successivi cinque anni. Circa l'utilizzo degli automezzi, si è passati dagli 8.500 km annui del 1985 ai 10.500 del 2005 per le auto a benzina, mentre nell'analogo periodo per le autovetture a gasolio l'utilizzo è passato da 19 mila a 20.500 km annui.

Conclusioni: è tempo di voltare pagina?
Per il 2008 si annunciano altri rincari sui carburanti e sui pedaggi autostradali, mentre a fine 2007 si è già verificato il raddoppio dei costi di revisione, passato da 25,82 a 45 euro che però per il cliente finale si trasformano in 64,70 euro comprensivi di diritti vari. Il petrolio ha sfondato la quota fatidica dei 100 dollari al barile ad inizio d’anno, ed è attualmente intorno ai 92 dollari. A questo punto ci chiediamo: può la mobilità del nostro Paese (e buona parte della sua economia) continuare a reggersi unicamente sul petrolio? Non sarà il caso di iniziare a diversificare le fonti energetiche investendo su quelle rinnovabili e in parallelo sulla mobilità collettiva, rendendola finalmente efficiente ed appetibile per le molte migliaia di pendolari che userebbero i mezzi pubblici, se solo funzionassero?

E’ chiaro che la massa di automobilisti esistente costituisce una bella mucca da mungere per molti soggetti, pubblici e privati: l’automobilista grida, strepita, ma alla fine paga. In base a questo assioma, è difficile rinunciare ai proventi che ne derivano, ma è bene anche dire che i benefici a breve termine (per pochi) si trasformano in danni (per molti) nel medio e lungo periodo: congestione, inquinamento, aumento delle malattie polmonari e respiratorie, specie nelle città.

Non si tratta certo di criminalizzare l’auto, ma solo di riequilibrarne l’utilizzo sostituendola, là dove è possibile ed economicamente sostenibile, con mezzi collettivi poco inquinanti e con buone velocità commerciali. Questo è il caso evidentemente dei centri urbani e delle zona densamente abitate, che possono fruire di diverse tipologie di mezzi, facilmente integrabili tra loro: autobus, filobus, treno, metropolitana, ecc. Il vantaggio sarebbe molto evidente, anche in termini economici per le famiglie.

Purtroppo una male intesa “decentralizzazione” ha promosso nel recente passato una polverizzazione del tessuto urbano, specie nelle zone periferiche, che ha reso molto difficile organizzare in modo efficace il trasporto pubblico, rendendo obbligatorio per i lavoratori e gli abitanti l’uso del mezzo privato: basti pensare a Quezzi, a Genova, o, più recentemente, a certi interventi sulla collina di Nervi (ma anche a certi comuni della cintura milanese e romana, e mi fermo qui con gli esempi). Anche questa problematica, di natura squisitamente urbanistica, non può che essere affrontata nel futuro, progettando interventi di recupero dell’esistente per riaccorpare, là dove possibile, tessuti urbani sfilacciati e privi di servizi soddisfacenti.

domenica 13 gennaio 2008

Finanziaria 2008: risorse per il tpl con la compartecipazione delle Regioni all'accisa sul gasolio

La legge finanziaria per il 2008 ha ottenuto il definitivo via libera dal Senato a metà dello scorso mese di dicembre. Tra le molte novità che essa contiene, evidenziamo le principali inerenti il trasporto, per tentare di tracciare un primo bilancio e abbozzare una valutazione.

Con la Finanziaria 2008 e il decreto legge si conferma l’intenzione del Governo di proseguire una politica attiva dei trasporti e della mobilità.

Nella manovra sono presenti novità, come la compartecipazione delle Regioni al gettito dell’accisa sul gasolio per autotrazione, la detrazione dall'imposta lorda per le spese sostenute nel 2008 per l'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, risorse per il miglioramento della mobilità nell'area dello Stretto e per la sicurezza stradale, il contributo alle reti metropolitane di alcune grandi città, nonché la promozione dello sviluppo del trasporto pubblico locale con un nuovo fondo e autorizzazioni di spesa a sostegno dell'intermodalità, al fine di spostare quote significative di trasporto merci sulle ferrovie e sulle Autostrade del Mare.

Insieme ai provvedimenti che riguardano il tpl, anche quest’anno sono stati reintrodotti gli incentivi sulla rottamazione, seppure in misura lievemente minore. A fronte dell’enorme fabbisogno che il tpl evidenzia, ci chiediamo se sia opportuno utilizzare parte delle risorse per andare ad incentivare il trasporto privato, anche in considerazione dei costi vivi che gli utenti di questo tipo di trasporto sono chiamati a sopportare (acquisto, assicurazione, manutenzione, benzina, tasse, ecc.), e sempre più lo saranno in futuro.

Sarà interessante, io credo, analizzare più in dettaglio tali costi in una apposita comunicazione, per permettere valutazioni più consapevoli.


Vediamo in dettaglio le novità contenute nel testo approvato e nel DL collegato così come riportate da Il Sole 24 Ore.

Trasporto pubblico locale (articolo 1, commi da 295 a 312). Alle regioni a statuto ordinario compartecipazione al gettito dell'accisa sul gasolio per autotrazione per la promozione dello sviluppo dei servizi di trasporto pubblico locale, attuazione della riforma del settore, garanzia di risorse accessorie per il mantenimento del livello attuali dei servizi.
Istituito un Osservatorio del trasporto pubblico locale, con il compito di creare una banca dati e un sistema informativo pubblico, correlati a quelli regionali. Sì anche a un fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale. Il fondo per l'acquisto di veicoli adibiti al trasporto pubblico locale consentirà anche l'acquisto di elicotteri destinati a garantire i collegamenti con le isole minori interessate dal pendolarismo. Detrazione d'imposta dal reddito delle persone degli oneri sostenuti per l'acquisto degli abbonamenti di trasporto.


Commi 295-298. Trasporto pubblico locale. Compartecipazione delle Regioni all’accisa.
Era una delle richieste «irrinunciabili» posta dalla Conferenza delle Regioni al Governo: il finanziamento Strutturale e certo nel tempo del settore del trasporto pubblico locale. Il risultato è stato raggiunto con la compartecipazione alle accise sul gasolio per autotrazione. Per garantire la spesa storica, compreso il recupero del mancato gettito dalla compartecipazione alle accise sul gasolio e sulla benzina che avevano ottenuto negli anni precedenti, e la copertura degli ultimi tre rinnovi contrattuali, le Regioni disporranno ogni anno di 1,7 miliardi. Dall’anno prossimo, inoltre, potranno contare su risorse aggiuntive, per sostenere lo sviluppo del settore garantite da un’ulteriore quota delle accise pari a 244 milioni nel 2008, 260 milioni nel 2009 e 260 milioni nel 2010. Le Regioni incasseranno direttamente ogni mese la quota di risorse che è stata loro attribuita con la tabella allegata alla Finanziaria. Dal 2011 le risorse saranno fissate da un decreto del Ministro dell’Economia d’intesa con le Regioni.

Comma 299. Trasporto pubblico locale. Compartecipazione all’accisa.
La quota aggiuntiva 2008, 2009, 2010 sarà versata dai soggetti obbligati in un conto aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato. La ripartizione tra le Regioni verrà fatta sulla base dei quantitativi di gasolio erogati l’anno precedente. Dal 2011 le somme spettanti saranno stabilite con decreto del ministro dei Trasporti di concerto con l’Economia.

Comma 300.Trasporto pubblico locale. Osservatorio nazionale.
E` istituito presso il Ministero dei trasporti l’Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale, cui partecipano i rappresentanti dei Ministeri competenti, delle regioni e degli enti locali, al fine di creare una banca dati e un sistema informativo pubblico correlati a quelli regionali e di assicurare la verifica dell’andamento del settore e del completamento del processo di riforma. Per il funzionamento dell’Osservatorio e` autorizzata la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2008. L’Osservatorio presenta annualmente alle Camere un rapporto sullo stato del trasporto pubblico locale alle competenti Commissioni parlamentari.

Comma 301. Trasporto pubblico locale. Contratto nazionale.
Dal 2008 non è più previsto alcun finanziamento aggiuntivo a carico dello Stato, compresi gli oneri per i rinnovi dei contratti di lavoro.

Comma 302. Trasporto pubblico locale. Risorse per i servizi ferroviari locali.
Saranno corrisposte sino al 2010, poi saranno sostituite da un’ulteriore compartecipazione all’accisa.

Comma 303. Trasporto pubblico locale. Ammortizzatori sociali.
In attesa di una riforma degli ammortizzatori sociali, la legge 622/96 è estesa al settore.

Commi 304-307. Trasporto pubblico locale. Investimenti in mezzi.
Istituito il Fondo per il sostegno del Tpl: 113 milioni per il 2008,130 milioni per il 2009 e 110 milioni per il 2010. È destinato al rinnovo di bus e treni e al completamento delle opere per le infrastrutture rapide della legge 211, in misura non superiore al 20 per cento.
Nuovi interventi finanziati solo se sono subordinati alla realizzazione di parcheggi d’interscambio.
La ripartizione è definita con decreto del ministro dei Trasporti. Previsto anche l’acquisto di elicotteri e idrovolanti per le isole minori; 12 milioni di euro vanno alla realizzazione di sistemi innovativi di trasporto in ambito urbano.

Comma 308. Trasporto pubblico locale. Rinnovi contrattuali.
I finanziamenti statali per i contratti sono versati alle Regioni.

Comma 309.Trasporto pubblico locale. Detrazione Irpef sugli abbonamenti.
Spetta una detrazione dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2008 per l'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 19% e per un importo non superiore a 250 euro.

La detrazione spetta sempre che le spese stesse non siano deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo.
La detrazione spetta anche se la spesa é stata sostenuta nell’interesse delle persone indicate nell’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, (es.: figli a carico) di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, che si trovino nelle condizioni indicate nel comma 2 del medesimo articolo 12.


Comma 310. Trasporto pubblico locale. Ripiano dei debiti.
Le somme versate dagli enti locali proprietari per il ripiano delle perdite delle aziende o dei consorzi non rilevano.

Comma 311. Trasporto pubblico locale. Ferrovie della Calabria.
I crediti vantati dalle Ferrovie della Calabria nei confronti della Regione sono destinati alla copertura dei disavanzi fino al 2000. La parte residua va ad investimenti.

Comma 312. Trasporto pubblico locale. Abrogazione di norme.
A seguito delle novità introdotte in materia di Tpl, sono abrogate disposizioni divenute incompatibili.

Articolo 2
Comma 224. Alta velocità.
Con delibera Cipe è determinato l’ammontare della quota del canone di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria che concorre alla copertura dei costi d’investimento del Sistema alta velocità fino alla copertura completa del costo dell’opera.

Trasporto internazionale (articolo 2, commi da 228 a 256). Disposizioni per incentivare lo sviluppo delle «autostrade del mare» anche in relazione alle difficoltà infrastrutturali derivanti dai lavori sull'autostrada A3 in Calabria e nella zona dello Stretto di Messina.
Norme sul trasporto combinato e di merci pericolose, sulla rete immateriale degli interporti, per implementare le azioni tese ad accrescere la sicurezza stradale e quella ferroviaria, per aumentare il capitale sociale di imprese ferroviarie. Ci sono anche disposizioni per la rimotorizzazione di motrici ferroviarie diesel e per i collegamenti ferroviari tra Roma e l'Abruzzo.
Fondi per la sicurezza stradale, per rafforzare i controlli su strada, per i servizi pubblici ferroviari di viaggiatori e merci. Sì anche a un'indagine conoscitiva sul trasporto ferroviario di viaggiatori e merci sulla media e lunga percorrenza, per valutare la possibilità di assicurare equilibrio fra costi e ricavi dei servizi, accanto a un miglioramento dell'efficienza.

Commi 225-235. Autotrasporto.
Per la protezione ambientale e la sicurezza della circolazione è autorizzata un’ulteriore spesa di 30 milioni per il 2008. Nuove risorse per il Fondo per misure di accompagnamento della riforma dell’autotrasporto di merci e per lo sviluppo della logistica. Chiariti i requisiti per i veicoli delle imprese che intendono esercitare la professione di autotrasportatore di cose per conto di terzi. Ridotte, invece, le annualità per gli interventi per la ristrutturazione dell’autotrasporto e lo sviluppo dell’intermodalità.
Stanziati 20 milioni per il 2008, 22 milioni per il 2009 e 7 milioni per il 2010, per sostenere gli interventi sulla autostrada A3 (tratto Gioia Tauro-Reggio Calabria) e per migliorare la qualità del servizio di trasporto nello Stretto di Messina.

Commi 237-243. Trasporto ferroviario.
Serie di interventi per il trasporto ferroviario: un ulteriore biennio di efficacia alle norme che riconoscono un contributo alle imprese che si impegnano contrattualmente per un triennio con il ministero dei Trasporti a realizzare un quantitativo minimo annuo di treni. Per lo sviluppo del trasporto merci per ferrovia è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per gli anni 2008, 2009 e 2010, parte della quale è destinata allo sviluppo del trasporto combinato sulla linea Torino-Lione

Commi 244-246. Interporti.
Per il completamento e l’implementazione della rete degli interporti è autorizzato un contributo di 5 milioni di euro per il 2009 e di 10 milioni di euro per il 2010; è poi previsto il rifinanziamento degli interventi indicati nella Finanziaria 2007 per ottimizzare i flussi nei nodi del sistema logistico nazionale.

Commi 248-253. Infrastrutture ferroviarie.
Per il proseguimento degli interventi volti all’ammodernamento tecnologico dei sistemi di sicurezza, sia dell’infrastruttura ferroviaria sia installati a bordo dei materiali rotabili, è autorizzata un’ulteriore spesa di 10 milioni l’anno per il 2008 e per il 2009 e di 15 milioni per il 2010. Previsto l’aumento di capitale delle ferrovie calabresi, pugliesi e lucane. A Trenitalia spetta l’avvio di un programma di rimotorizzazione per la riduzione delle emissioni inquinanti, mentre per il potenziamento dei collegamenti ferroviari tra Roma e l’Abruzzo è istituito un apposito fondo. Al ministero dei Trasporti è dato un mese di tempo per concludere un’indagine conoscitiva sul trasporto ferroviario di viaggiatori e merci sulla media e lunga percorrenza con l’obiettivo di assicurare l’equilibrio tra costi e ricavi dei servizi.
Spetta poi al Cipe individuare, laddove non è possibile giungere all’equilibrio, i servizi di utilità sociale necessari.

Comma254. Trenitalia.
Corresponsione a Trenitalia delle somme previste nelle more della stipula dei nuovi contratti con il ministero.

Comma 292. Contributo per il sistema ferroviario metropolitano regionale veneto.
Per la realizzazione del secondo stralcio del sistema ferroviario che intende collegare le maggiori città venete, in arrivo 10 milioni di euro annui dal 2008.

Comma 321. Mobilità alternativa.
Stanziati 4 milioni l’anno nel 2008, 2009 e 2010 per favorire la mobilità alternativa nei centri storici di città patrimonio dell’umanità.

Commi 342e 343. Ferrovie dismesse.
Stanziati 2 milioni per l’avvio di un programma di valorizzazione e recupero delle ferrovie dismesse. I percorsi ferroviari dimessi andranno riconvertiti–in via prioritaria–in una rete di itinerari cicloturistici.

Comma 474. Mobilità dei disabili.
Istituito il «Fondo per la mobilità dei disabili» (5 milioni nel 2008)


Conversione del decreto legge 159/2007 collegato alla finanziaria

Contratti di servizio pubblico con Trenitalia spa (articolo 9). L'articolo interviene sui contratti di servizio pubblico tra Trenitalia spa e il ministero dei Trasporti, che disciplinano la fornitura di alcuni servizi viaggiatori e merci, in fase di stipula. La disposizione eroga in favore di Trenitalia le risorse già stanziate dalle leggi di bilancio, nelle more delle rideterminazione dei criteri di ripartizione tra le regioni erogazione di quanto previsto dalla Finanziaria per il 2007. I servizi di trasporto ferroviario di interesse nazionale da sottoporre al regime degli obblighi di servizio pubblico sono regolati da contratti di servizio pubblico da sottoscrivere almeno 3 mesi prima della loro entrata in vigore, di durata non inferiore a 5 anni, con possibilità di revisioni annuali delle caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi.

Trasferimento modale da e per la Sicilia e trasporto pubblico in Calabria e nello Stretto di Messina (articolo 8). Piano di interventi per il trasferimento modale da e per la Sicilia e trasporto pubblico in Calabria e nello Stretto di Messina, anche in riferimento alle merci pericolose.
Autorizzata la spesa di 12 milioni di euro per interventi di adeguamento nei porti calabresi e siciliani e relativi collegamenti intermodali con lo scopo di migliorare la sicurezza, anche alla luce dei dati su sinistri e infortuni marittimi. Autorizzata la spesa di 7 milioni di euro per il 2007 per la viabilità in Calabria e in Sicilia (semaforizzazione, attraversamenti pedonali, pannelli informatizzati) interessati dall'emergenza di trasferimento del traffico per effetto dei lavori sul tratto Bagnara-Reggio Calabria dell'autostrada A3.
Quaranta milioni di euro sono stanziati per il potenziamento del trasporto ferroviario pendolare sulla tratta Rosarno - Reggio Calabria - Melito Porto Salvo e per il collegamento ferroviario con l'aeroporto di Reggio Calabria.
Quaranta milioni di euro per il potenziamento del trasporto marittimo passeggeri dello Stretto di Messina (fondi per acquistare o noleggiare navi, per adeguare pontile e servizi e per il collegamento veloce dell'aeroporto di Reggio Calabria con Messina e altri scali, per tariffe agevolate nel periodo di emergenza).
Contributo di un milione di euro per il 2007 alle regioni Calabria e Sicilia per i servizi di collegamento tra Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Sarà istituita l'area di sicurezza della navigazione dello Stretto di Messina, alla quale sarà preposta l'Autorità marittima della navigazione dello stretto.

Trasporto metropolitano nelle grandi città (articolo 7). Impulso al trasporto metropolitano di Roma, Napoli e Milano. Stanziati 500 milioni di euro per la prosecuzione degli interventi sulla linea C della metropolitana di Roma.
Stanziati 150 milioni per il sistema metropolitano urbano e regionale di Napoli.
Autorizzata la spesa di 150 milioni di euro per il 2007 per investimento nel sistema ferroviario di Milano.
Estesi a tutte le tratte della metropolitana di Milano i 3 contributi quindicennali per 15 milioni di euro prima concessi solo per il tratto della metropolitana di Milano M4 Lorenteggio-Linate.

Infrastruttura ferroviaria (articolo 6). Una delibera Cipe dovrà determinare la quota del canone di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria da destinare alla copertura dei costi di investimento dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, ai fini della realizzazione dell'infrastruttura.

Interventi infrastrutturali di imprese pubbliche (articolo 2). Autorizzati contributi per interventi infrastrutturali. Contributo di 800 milioni di euro per il 2007 per la prosecuzione delle opere in corso sulla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria, previste dal Contratto di programma 2007-2011, parte investimenti, stipulato tra ministero delle Infrastrutture e Rete ferroviaria italiana spa.
Ulteriore contributo di 235 milioni per il 2007 per assicurare la continuità nell'attività di manutenzione straordinaria sulla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria.
Autorizzata la spesa di 215 milioni di euro per i progetti appaltabili nel 2007 compresi nel piano di investimenti programmati del ministero delle Infrastrutture e dell'Anas.

domenica 6 gennaio 2008

I fattori che determinano la qualità del servizio ferroviario: la top ten dei pendolari

Alcuni mesi fa lanciammo l’idea di realizzare noi stessi una ricerca sul trasporto ferroviario visto da noi pendolari. Ecco finalmente i risultati di quella ricerca, presentata in occasione del Convegno dal titolo “Qualità del trasporto ferroviario, Qualità della vita”, svoltosi lo scorso 11 dicembre presso il Palazzo Ducale di Genova, e di cui vi ho dato conto alcune settimane fa. Con questa newsletter, come promesso analizziamo in dettaglio la top ten delle problematiche emerse, trasformando questi 10 punti in altrettante priorità da risolvere con urgenza per raggiungere livelli accettabili di qualità del servizio ferroviario. I risultati della ricerca sono stati illustrati e consegnati all'A.D. di Trenitalia, Vincenzo Soprano, al Direttore del trasporto ferroviario regionale, Silvano Roggero, all'Ass. ai Trasporti della Regione Liguria, Luigi Merlo, e all'Ass. ai Trasporti della Provincia di Genova, Anna Dagnino: a tutti chiediamo un forte impegno per dare risposte concrete a queste priorità, al fine di migliorare concretamente la qualità del servizio e, quindi, la qualità della vita delle migliaia di pendolari liguri.
Premessa
Parlare di qualità è sempre una sfida perché presuppone l’utilizzo di giudizi che possono essere considerati soggettivi, e tuttavia il punto di vista qualitativo è fondamentale per misurare se il servizio di trasporto pubblico ferroviario soddisfi o meno le aspettative degli utenti. Quale deve essere, infatti, la missione di un servizio pubblico? Indubbiamente esso deve dare risposte valide alle necessità del più alto numero di utenti/contribuenti, che sono suoi i veri committenti e che come tali hanno diritto ad esprimersi dando giudizi in proposito, riappropriandosi di un ruolo per così dire negato.
Riteniamo questa una premessa fondamentale poiché troppo spesso quelli che sono servizi pubblici, e non solo i trasporti, non hanno visto al centro del loro operato il cittadino, l’utente, ed hanno operato in un regime di sostanziale autoreferenzialità, perdendo completamente di vista la loro missione.
Con questa ricerca, abbiamo voluto rimettere al centro il cittadino utente, e chiedere a lui direttamente, senza mediazioni, un giudizio critico sulla qualità percepita del trasporto pubblico, e quali sono le priorità su cui andare a puntare ed investire per correggere i guasti che più incidono negativamente sulle esperienze quotidiane dei viaggiatori.

Il Questionario
Come forse molti di voi ricorderanno, il questionario era piuttosto ricco ed articolato e si componeva di due parti, una dove si chiedeva di dare un punteggio (da 1 a 5) per indicare quella che secondo l’utente era l’importanza dei fattori costituenti i vari aspetti del servizio, e una seconda dove si chiedeva di dare un punteggio (da 1 a 5) per esprimere un giudizio sull’attuale livello qualitativo dei fattori stessi. Erano richieste in tutto ben 84 risposte, per questo siamo particolarmente grati a coloro che hanno partecipato all’iniziativa e hanno dato un contributo indubbiamente importante.

I partecipanti
L’indagine è stata condotta tra marzo e aprile del 2007. Dei questionari restituiti, 133 sono stati ritenuti validi, perché compilati completamente in ogni loro parte. Hanno risposto 42 donne (31%) e 91 uomini (69%). Le età più rappresentate tra le donne sono senz’altro quelle tra i 30 e i 44 anni (68%) e quelle tra i 45 e i 59 anni (27%). Per gli uomini si registra il 56% per la fascia tra i 30 e i 44 anni, e il 28% per quella tra i 45 e i 59 anni.

Considerazioni generali
Tra i primi 10 fattori che i pendolari ritengono i più importanti per la qualità del servizio ferroviario, nessuno raggiunge la sufficienza: 9 sono considerati addirittura pessimi e solo uno di qualità scarsa.
Per trovare il primo fattore giudicato “sufficiente” bisogna andare all’11° posizione, ma senza farsi troppe illusioni: quello successivo è al 34o posto (su 42 fattori prescelti) nella graduatoria delle priorità, preceduto da una impressionante serie di giudizi pessimi sui fattori precedenti.
Il giudizio che emerge dalla ricerca è impietoso, e indica un malessere molto diffuso tra gli utenti del treno, che vivono i quotidiani disagi con una sempre crescente insofferenza.
Vediamo ora i risultati del sondaggio. Per motivi di spazio vedremo in dettaglio solo i 10 fattori ritenuti più importanti, e rimandiamo al documento scaricabile l’analisi completa di tutti i fattori.

1)Puntualità al primo posto

Al primo posto nella “top ten” delle priorità espresse dal campione di pendolari liguri è la puntualità: per il 96,24% del campione è di fondamentale importanza per poter parlare di qualità del servizio.
I pendolari non sono però per nulla soddisfatti del livello di puntualità raggiunta. Il livello di tale fattore è scarso per il 38,35% del campione e addirittura pessimo per il 48,87%. L’ 11,20% lo ritiene sufficiente e solo l’1,5% persino soddisfacente, mentre nessuno lo reputa “buono”.
Si pensi solo che sono valutati nell’ordine di 100 ore all’anno i ritardi accumulati da un pendolare che si reca ogni giorno al lavoro, con danni economici ed esistenziali notevolissimi. L’orario, il documento ufficiale in base al quale i pendolari regolano le proprie esistenze, tra casa e lavoro, è di fatto poco affidabile e non offre quelle garanzie elementari che la sottoscrizione del contratto di abbonamento dovrebbe invece comportare: puntualità, garanzia del mezzo di trasporto, garanzia della prosecuzione del viaggio.

2)Possibilità di proseguire il viaggio con qualunque tipo di treno in caso di forti ritardi o soppressioni
Al secondo posto nella “hit parade” dei fattori che determinano il raggiungimento della qualità si trova la possibilità di proseguire il viaggio il più velocemente e fluidamente possibile, indipendentemente dalla “classe” di treni impiegati. Questa possibilità è indicata come fondamentale dall’81,20% del campione e assai importante dal 13,53%.
Anche in questo caso il giudizio sullo stato attuale è netto: per il 65,41% è pessimo e per il 27,82% è scarso. Solo per il 4,51% è sufficiente mentre il 2,26% non sa o non risponde.
Questa possibilità è molto importante per riuscire a coprire le distanze quotidiane casa-lavoro in tempi ragionevoli, soprattutto considerando il fatto che i guasti, i ritardi e le soppressioni sono all’ordine del giorno. E’ questo un dato estremamente interessante e significativo, perché attiene al giudizio di valore sull’efficienza complessiva del sistema di trasporto. Come molte ricerche ed analisi dimostrano, se il sistema non è fluido e ben organizzato in tutti i suoi snodi e coincidenze, avere pochi treni ultraveloci non risolve i problemi della mobilità. E’ il “sistema trasporto” nella sua interezza che deve essere efficiente e in grado di “irrigare” tutto il territorio, anche in profondità. Su questo tema naturalmente si innesta il discorso dell’integrazione treno-bus, ecc.

3) Disponibilità di convogli in numero sufficiente alle reali necessità
Per il 79,70% è fondamentale e per il 15,79% assai importante che i posti a sedere siano in numero sufficiente per tutti i passeggeri effettivi sulla tratta.
Il 44,36% ritiene però che il livello di tale fattore sia pessimo e il 36,84% ritiene che sia scarso, mentre per il 12,03% è sufficiente e per il 4,51% è soddisfacente. Non sa o non risponde il 2,26% del campione.
La terza priorità dei pendolari è che i treni e le relative composizioni tengano conto dei flussi effettivi di passeggeri presenti sul territorio. Capita infatti che specie nelle ore di punta viaggino treni sovraffollati, o anche che alcune stazioni vengano eccessivamente penalizzate con pochi treni locali, indipendentemente dalla potenzialità espressa dal bacino demografico efferente. Per incentivare l’uso del treno, occorre studiare accuratamente la mobilità locale e darvi adeguate risposte, partendo in primis proprio dai bacini demografici delle località e dall’analisi dei poli attrattivi (scuole, luoghi di produzione, uffici pubblici, ecc.) che gravitano su quel territorio.

4)Pulizia, chi l’ha vista?
Al quarto posto nella scala delle priorità si trova l’esigenza di disporre di sedili e bagni puliti, indicata come fondamentale dal 78,95% del campione ed assai importante dal 10,53%. Pare ovvio e non necessario sottolineare perché l’igiene delle carrozze sia un fattore di capitale importanza, specie dopo gli episodi di pulci, zecche e financo di legionella riscontrate su alcuni convogli.
Per il 78,20% del campione il livello di pulizia è pessimo, e scarso per il 18,80%. Vi è anche un 1,50% che lo ritiene sufficiente ed un 1,50% che non sa o non risponde.
Parlando della pulizia alla settima posizione troviamo quella generale delle carrozze (vetri, portapacchi, corridoi, ecc.), ritenuta di fondamentale importanza dal 74,44% del campione e assai importante dal 15,04%. Anche in questo caso il 66,17% del campione ritiene pessimo il livello di pulizia complessivo, e il 29,32% lo ritiene scarso.
Alla decima posizione della “top ten” troviamo un’altra priorità che riguarda la pulizia, e cioè la necessità di monitorare costantemente i livelli di pulizia nelle carrozze, nelle stazioni, ecc. Questo aspetto è di fondamentale importanza per il 72,18% del campione, assai importante per il 14,29%, importante per il 9,77% e abbastanza importante per il 2,26%.
La valutazione che ne viene data è al solito molto sconfortante: per il 78,95% del campione, il livello qualitativo di tale servizio è pessimo e per il 18,80% è scarso.
Il giudizio sulla pulizia ed igiene a bordo treno è complessivamente una bocciatura su tutta la linea, nonostante i vertici di Trenitalia abbiano più volte dato assicurazioni a riguardo. Pare davvero incredibile che una esigenza così elementare non possa essere garantita in misura almeno sufficiente. Sinceramente si rimpiangono i vecchi sedili di legno, lucidi e levigati dall’uso! Le stoffe di cui sono fatti i sedili sono ricettacoli di acari e microbi vari, come recenti inchieste hanno dimostrato, tanto che si è scoperto non esservi differenza alcuna, in certi casi, tra un sedile e l’asse di un WC dello stesso treno, quanto a carica batterica presente.

5) Possibilità di fare il biglietto a bordo senza sovrapprezzo se (ad esempio) le biglietterie sono chiuse e le emettitrici non funzionano o sono inaccessibili e nell’immediato intorno della stazione non vi era nessun punto vendita aperto.
Per il 76,69% del campione questo è un aspetto fondamentale, è assai importante per il 12,78% ed importante per il 7,52%.
Oggi se si sale a bordo senza biglietto, pur giustificati dalla chiusura di biglietterie e punti vendita, si rischiano multe salate senza averne colpa. Vediamo cosa ne pensano i pendolari: il 72,18% del campione giudica pessimo l’attuale regolamento, e per il 18,05 il giudizio è scarso. E’ sufficiente solo per il 3,76% mentre il 5,26% non sa o non risponde.
Questa norma è vista quindi come particolarmente vessatoria ed ingiusta, soprattutto se si pensa che è spesso a causa della chiusura delle biglietterie che le persone hanno difficoltà ad acquistare il biglietto, specie in certe ore o giorni festivi. A differenza dell’autobus, il cui costo è lo stesso in un vasto territorio, non è pensabile che il biglietto ferroviario venga acquistato in anticipo rispetto alle reali necessità, essendo le tariffe molto differenziate in base ai km percorsi.
Si rendono necessarie pertanto delle misure volte a rendere più facile e flessibile l’acquisto dei biglietto sul treno, nei casi in cui:
a) le biglietterie siano chiuse e non vi siano emettitrici agibili
b) i punti vendita esterni alla stazione siano chiusi
c) il passeggero abbia l’abbonamento e gli occorra fare solo il supplemento (che le emettitrici ad oggi non fanno disgiuntamente dal biglietto)
Il personale viaggiante dovrebbe pertanto dare la propria disponibilità ad effettuare questo servizio a bordo treno, o in alternativa, se troppo impegnativo dato l’alto numero di stazioni chiuse e di emettitrici rotte, studiare la possibilità di pagare il biglietto usando il telefonino, strumento ormai largamente diffuso nella popolazione.

6) Viaggiare con tempi di percorrenza ragionevoli
Per il 75,94% del campione è un fattore di fondamentale importanza, è assai importante per il 15,04% ed è importante per il 5,26%.
Il servizio offerto su questo punto viene giudicato di pessimo livello dal 69,92% del campione e scarso dal 19,55%. Come si vede, quindi, c’è grande insoddisfazione su questo punto, e da tempo si richiedono provvedimenti che riportino i tempi di percorrenza almeno ai livelli precedenti.
Nonostante l’introduzione di nuove e costose tecnologie (SCC, tanto per fare un esempio), i tempi di percorrenza rispetto a dieci-venti anni fa sono aumentati un po’ dovunque e specie nei percorsi locali, soggetti a frequenti ritardi e quindi a multe da parte della regione. Non sono diminuiti i ritardi, sono stati solo dilatati i tempi di percorrenza, oltre il danno (il ritardo) anche la beffa (non pagano più le multe).
Questo fattore si riallaccia al punto 2, dove si pone l’accento sulla necessità che il trasporto sia fluido perché questo è un prerequisito affinché complessivamente siano ridotti i tempi di viaggio. Senza fluidità e interconnessione tra i vari mezzi di trasporto i tempi di viaggio si allungano e la velocità commerciale si abbassa drasticamente. Occorre pertanto valutare l’efficacia del trasporto, per un pendolare, considerando quanto esso impiega, mediamente, a recarsi al lavoro calcolando il tempo da quando esce di casa a quando arriva al luogo di lavoro, e così per il ritorno. Occorre introdurre un nuovo parametro che sappia tenere conto del tempo effettivo dello spostamento complessivo, e si avrà così anche il grado di efficienza del sistema, perché quanto più sarà basso, tanto più il sistema nel suo complesso sarà efficiente.

7) Pulizia generale delle carrozze: vedi punto 4)

8) Possibilità di avere informazioni in stazione
Per il 72,93% del campione è fondamentale poter disporre di sportelli dove il personale sia in grado di dare informazioni e consigli utili alla preparazione del viaggio, sugli orari, sui prezzi, sulle offerte, ecc. E’ assai importante anche per il 15,79% ed importante per il 6,02% del campione.
Il giudizio sul livello qualitativo del servizio offerto è però scarso per il 42,11% e addirittura pessimo per il 30,83%, mentre solo dal 23,31% è considerato sufficiente e per il 3,01% è soddisfacente. C’è anche uno 0,75% che lo reputa buono.

9) Disporre di mezzi sostitutivi in caso di soppressione, scioperi, ecc.
Poter disporre di mezzi sostitutivi in caso di necessità è considerato un fattore di fondamentale importanza dal 72,18% del campione, assai importante dal 16,54% e importante dal 6,77%.
Il giudizio sul livello di servizio che viene offerto in tal senso è invece molto negativo: pessimo per il 66,92% del campione, scarso per il 22,56% e sufficiente solo dal 7,52%.
Spesso capita che un treno venga soppresso senza alcun preavviso, o che si verifichino scioperi del personale ferroviario, e i passeggeri pur in possesso di regolare titolo di viaggio (è il caso tipico dei pendolari) vengono abbandonati a loro stessi, senza alcun mezzo sostitutivo. Questo appare come una manifesta inadempienza contrattuale, e come tale viene sentita dai pendolari.

10) Monitoraggio costante livelli di pulizia ed igiene: vedi punto 4)

martedì 1 gennaio 2008

Trasporto pubblico ferroviario: nel 2007 luci ed ombre

E' tempo di bilanci e di previsioni per il futuro. Un anno fa ci chiedemmo se il 2007 sarebbe stato l’anno della svolta (positiva) per le ferrovie. A distanza di dodici mesi, possiamo dire che accanto a segnali incoraggianti vi sono ancora molti, troppi, elementi di criticità, frutto, a nostro avviso, in parte dell’arretratezza culturale con cui il trasporto pubblico viene ancora da molte parti considerato, e in parte da una certa diffidenza, per non dire una riluttanza, a superare un modello di trasporto attualmente fondato sull’uso del mezzo privato, se è vero che più del 70% degli spostamenti a medio-corto raggio viene effettuato usando l'automobile. Sarà interessante approfondire questo tema in una prossima newsletter, per ora proviamo a ripercorrere a grandi linee gli eventi salienti del 2007, e cerchiamo di dar loro una lettura critica, per vedere se è possibile estrapolarne delle linee di tendenza per il futuro:

Aumenti delle tariffe
Sarà un caso, ma quando arriva l’anno nuovo, ecco scattare inesorabili gli aumenti tariffari. Anche un anno fa ci trovammo a fronteggiare annunci di aumenti di prezzi dei biglietti. Nel 2008 tali aumenti si riferiscono solo ad Alta Velocità ed Eurostar, mentre nel 2007 erano estesi anche agli IC, e come nel 2007 non interessano gli abbonamenti ai treni regionali. Ricordo tuttavia come nel corso degli ultimi mesi si sia svolto un duro braccio di ferro tra Regione e Trenitalia, che arrivò a minacciare il taglio del 20% dei treni, compresi i regionali, se la Finanziaria non avesse previsto risorse adeguate, secondo la stessa Trenitalia, a garantire il servizio universale. Grazie all’intervento deciso della Regione e anche alle proteste messe in campo dai Pendolari, dalle Associazioni di Consumatori e da Legambiente, il pericolo dei tagli è stato scongiurato, ma solo fino a marzo, mese entro il quale si dovrà definire un nuovo piano delle risorse da destinare alle ferrovie. Come si vede, quindi, in questo settore la situazione è tutt’altro che tranquilla. Ricordiamo infine che limitatamente ai biglietti singoli la Regione ha autorizzato in autunno un aumento del 10%, mentre sono tutt’ora fermi i prezzi degli abbonamenti regionali.

Sui biglietti ed abbonamenti interregionali, registriamo purtroppo la cancellazione della tariffa nazionale, che ha comportato anch’essa aumenti medi del 10% e ulteriori aggravi sulle finanze dei pendolari, senza però che fossero migliorati i servizi resi, in primis puntualità e diminuzione dei tempi di percorrenza, che come sappiamo costituiscono alcuni dei punti di maggiore sofferenza per i viaggiatori.

Concludiamo chiedendo alla Regione di mantenere anche per il 2008 invariati i prezzi degli abbonamenti regionali e delle carte di ammissione agli IC, considerato il fatto che molti sono ormai i pendolari che si trovano costretti ad utilizzare tali treni per recarsi al lavoro.

Pulizie
L’anno scorso a seguito di una denuncia all’ASL da parte dei Pendolari e di Federconsumatori fu aperto un procedimento nei confronti di Trenitalia perché l’ASL genovese accertò gravi carenze nella pulizia e nell’igiene dei treni. Nel 2007, a livello nazionale, è partita l’operazione “Treni puliti” che si prefigge lo scopo di migliorare radicalmente la qualità delle pulizie a bordo ed in stazione. La Regione Liguria, utilizzando in accordo con i Pendolari parte delle risorse derivanti dalle sanzioni comminate a Trenitalia, ha attivato un monitoraggio da parte del RINA, che ha recentemente certificato l’insufficienza del livello attuale di pulizie. Anche Trenitalia dal canto suo ha deciso di coinvolgere una società di certificazione, la SGS, per verificare l’operato delle società coinvolte nelle pulizie. Tutto questo dovrebbe portare, nel 2008, ad un deciso cambio di risultati nella manutenzione dei treni e delle stazioni, lo speriamo vivamente e saremo dal canto nostro attenti a registrare eventuali miglioramenti.

Il Protocollo di intesa tra Regione, Pendolari, Associazioni di Consumatori, Sindacati
Lo scorso 6 agosto 2007 è stato varato il primo Protocollo di Intesa tra Regione Liguria, Organizzazioni Sindacali, Associazioni dei Consumatori e Coordinamento dei Pendolari Liguri.
Il documento, primo in Italia nel suo genere, ha un grande significato politico e simbolico, oltre che pratico, in quanto ha riunito soggetti diversi e portatori di interessi apparentemente divergenti nel settore del trasporto pubblico. Per la prima volta, utenti, istituzioni, lavoratori del trasporto pubblico hanno fatto fronte comune verso il comune “nemico”, che è l’inefficienza e il degrado di un bene pubblico quale il servizio ferroviario.
Tra i primi effetti del protocollo, ricordiamo l’accordo stretto con il RINA per il monitoraggio delle pulizie, le nuove, più ampie e flessibili modalità di corresponsione del “bonus” ai pendolari, il ripristino totale di 8 treni completi da destinare al servizio regionale, e che sono previsti in consegna nei primi mesi del 2008, oltre a diversi impegni presi a favore delle sicurezza a bordo e per il ripristino delle piccole stazioni.

Convegno Nazionale: Qualità del Trasporto Ferroviario, qualità della vita
L’11 dicembre, nel convegno organizzato a Genova da Federconsumatori e dai Pendolari, si è fatto il punto delle problematiche ancora sul tappeto valorizzando per la prima volta il punto di vista degli utenti del treno: l’agenda dei lavori, cui hanno partecipato i vertici di Trenitalia Nazionale e Regionale, e gli assessori ai trasporti Provinciali e Regionali, è stata scandita dalle priorità evidenziate dai pendolari che, rispondendo alle domande di un questionario dettagliato, hanno chiaramente indicato nella puntualità, nella flessibilità dell’utilizzo del mezzo, nella pulizia, nella semplicità di acquisto dei titoli di viaggio, nella diminuzione dei tempi di percorrenza, nell’accessibilità alle necessarie informazioni, nella adeguata disponibilità di mezzi, i punti fermi che qualificano il raggiungimento di adeguati standard qualitativi.
Le puntuali relazioni di Federconsumatori e del Sindacato dei ferrovieri hanno completato il quadro mettendo in evidenza il valore sociale di una impresa come quella dei trasporti pubblici, valore condiviso dalle Amministrazioni Provinciale e Regionale.

Questa valutazione, in particolare, ci sembra di particolare evidenza ed importanza, perché riporta al centro del significato originario il trasporto pubblico inteso come servizio sociale, di cui il pubblico deve farsi carico.

Anche il recente impegno da parte della Commissione lavori pubblici e comunicazioni del Senato ad acquisire in un dossier le problematiche evidenziate dai pendolari per poi avviare un tavolo con il Ministro dei Trasporti ci sembrano andare in una direzione positiva, di ascolto e di collaborazione con chi, come i pendolari, sono disposti non solo a denunciare inefficienze, ma anche a proporre concrete soluzioni.

Da qui ci sembra utile partire per l’anno 2008, chiedendo alle nostre Amministrazioni un sempre maggiore impegno sul fronte della mobilità sostenibile ed economica per tutti, e su questo fronte ci muoveremo, come già in passato, nella consapevolezza che molto resta da fare, ma in un clima di rinnovato interesse e spirito di collaborazione che, a tutti i livelli, fa ben sperare nel raggiungimento di altri positivi risultati.

Da questo punto di vista, appare molto importante la recentissima approvazione da parte del Consiglio Provinciale genovese di un Ordine del Giorno (proposto dal gruppo dell’Ulivo, ma votato a larga maggioranza) che impegna la Giunta a perseguire attivamente l’integrazione di tutti i mezzi di trasporto pubblici: integrazione tariffaria, modale, funzionale, allo scopo di migliorare la mobilità complessiva sul territorio provinciale proponendo, anche in termini economici, una valida alternativa al mezzo privato.

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