domenica 30 novembre 2008

Vergogna

Ho appena visto la pubblicità dell'Alta Velocità: che vergogna!
Le ferrovie dello stato non sono in grado di far funzionare due treni regionali e si cimentano in questa scelta di mercato. Venerdì per un po' di neve c'erano soppressioni continue.....
Sarebbe come se essendomi rotto le gambe inziassi a camminare dopo una rieducazione e mi iscrivessi e pubblicizzassi il fatto di sfidare Bolt sui 100mt!
Ma le FS non dovrebbero prima occuparsi della pulizia, della puntualità, di un cambio di materiali, di assumere gente nei posti in cui servirebbe? O rilanciare le piccole stazioni, presidiare quelle grandi che dopo una certa ora sono il regno di nessuno?
L'Italia va proprio al contrario!

venerdì 28 novembre 2008

Trenitalia accetta la richiesta della Regione Liguria: i pendolari avranno il bonus


Le ferrovie hanno accettato la richiesta della Regione Liguria di prolungare di un mese gli abbonamenti annuali e mensili dei pendolari liguri, come risarcimento per i disservizi subiti nel 2007.
Soddisfatto l'assessore ai trasporti Enrico Vesco, che parla di "grande vittoria per i pendolari".
"Era un atto dovuto - ha commentato il presidente della Regione Burlando - perché si tratta di una questione del 2007 che doveva essere ormai chiusa".
Le legittime aspettative dei pendolari sono state finalmente soddisfatte, grazie all’impegno profuso dalla Regione Liguria.
Possiamo dire che sin dall’inizio abbiamo riposto fiducia nell’operato della Regione e ne abbiamo sostenuto le scelte, per molti aspetti innovative e dirompenti. Non si trattava di fare scioperi del biglietto, che abbiamo sempre evitato di fare perchè da sempre contrari ad ogni gesto che si ponesse fuori dalla legalità, quanto piuttosto di recuperare un credito vantato a buon diritto nei confronti di Trenitalia, e che la Regione riconosceva e sanciva. Unico nostro intento era ristabilire un diritto negato.
E’ questo un ottimo epilogo di una vicenda che si è svolta senza esclusione di colpi da entrambe le parti, in un crescendo che faceva presagire un epilogo ben più conflittuale. Alla fine ha prevalso il buon senso, e Trenitalia ha accettato di prolungare di un mese la validità degli abbonamenti.
E’ la conferma che quando le istituzioni sanno ascoltare le istanze dei cittadini, che le espongono convintamene ma civilmente, e con vero spirito costruttivo, le soluzioni si possono trovare.
Cogliamo anche l’occasione per ribadire che i pendolari non vogliono lo scontro con Trenitalia, ma solo vedere riconosciuto il loro diritto ad un trasporto efficiente, per il quale essi pagano sia tramite le loro tasse, sia tramite le tariffe dei biglietti e abbonamenti. Occorrono risorse, lo sappiamo: crediamo che ora sia il momento per riprendere un percorso che porti ad una gestione più unitaria e sinergica del TPL, e certo Trenitalia avrà la possibilità di fare parte di questo percorso, insieme a tutti gli altri attori di cui il TPL si compone.
In allegato alla presente si trasmette, con la preghiera di darne la massima diffusione, il testo del volantino di comunicazione predisposto da Trenitalia che è stato inviato e affisso in tutte le stazioni liguri. Trenitalia si è inoltre impegnata a fare una campagna informativa tramite annunci sonori, sito internet, comunicato stampa e informazione capillare, anche con sms, al personale dei treni.
Ulteriori informazioni possono essere richieste al numero verde della Regione Liguria 800.44.54.45.

Risorse ferrovie, Vesco: risorse quasi dimezzate ma certa la firma del contratto di servizio con Trenitalia. E nel 2011 via alla gara europea

"Le risorse si sono quasi dimezzate - da 800 milioni sono scese a 480 milioni - rispetto alle aspettative delle regioni italiane, ma è una bozza di decreto, quella resa nota dal governo che, quantomeno consente alla Liguria di approdare con qualche certezza in più alla firma del contratto di servizio con Trenitalia".
L'assessore ai Trasporti della Regione Liguria Enrico Vesco commenta così il provvedimento del governo che si appresta ad assegnare 480 milioni di euro per il trasporti pubblico ferroviario regionale per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 e aggiunge:
"A questo punto, la Regione Liguria potrà avere la certezza dei livelli di servizio da parte di Trenitalia, e tenuto conto che il bilancio regionale destinerà, nel 2009, altri 3 milioni di euro per il servizio nella nostra regione, la situazione è sotto controllo. E da qui al 2011 la Regione Liguria avrà tutto il tempo per avviare e perfezionare il bando europeo per la ricerca di nuovi possibili gestori del servizio di trasporto ferroviario , una volta scaduto il contratto con Trenitalia".
L'assessore Vesco ha precisato che la Regione Liguria, in concomitanza con la sottoscrizione del nuovo contratto di servizio, chiederà a Trenitalia l'azzeramento dei costi aggiuntivi rivendicati dall'azienda per il 2008 .

giovedì 27 novembre 2008

Trenitalia accetta le decisioni della Regione Liguria

Trenitalia, si ai rimborsi. Trenitalia ha accettato la richiesta della Regione Liguria di prolungare di un mese gli abbonamenti annuali e mensili dei pendolari liguri, come parziale risarcimento per i disservizi subiti nel 2007. In giornata verranno illustrate nei particolari le disposizioni per i viaggiatori. Soddisfazione da parte dell'assessore regionale ai trasporti Giovanni Enrico Vesco, che parla di "grande vittoria per i pendolari".
"Era un atto dovuto - ha commentato il presidente della Regione Burlando - perché si tratta di una questione del 2007 che doveva essere ormai chiusa".
A breve verranno diffuse via e-mail le locandine che riportano le modalità per ottenere il bonus: anche Trenitalia si è impegnata ad affiggere dei manifesti nelle stazioni, ed a informare adeguatamente il personale della risoluzione in favore dei pendolari abbonati.
Chiediamo la collaborazione di tutti per inviare via mail la locandina della Regione, per diffondere la notizia e permettere a quante più persone possibile di usufruire del bonus.
Grazie alla Regione, che ha saputo condurre in porto una difficile trattativa, e grazie anche a Trenitalia che ha infine accettato questa richiesta, togliendo dall'incertezza tanti pendolari.

martedì 25 novembre 2008

Rimborsi, succede a dicembre...

Facciamo che lunedì 1° dicembre un pendolare salga, intorno alle 7 di mattina, su un convoglio diretto a Genova con in tasca 4 abbonamenti mensili del 2007, ma senza quello di dicembre 2008. Non viaggia tranquillo questo pendolare perchè sa che la situazione è strana e lui è abituato ad essere in perfetta regola, ovvero avere un biglietto "buono" in tasca. Però il pendolare prosegue perchè sa di avere le spalle coperte.


Facciamo che questo pendolare sia oggetto di controllo.

Facciamo che i tagliandi un po' vecchiotti che il pendolare esibisce siano considerati carta straccia dal controllore che - come d'obbligo, in quanto dipendente di Trenitalia - sfoderi il blocchetto delle multe. Il controllore è un po' dispiaciuto perchè sa che la multa non è giusta. Ma il dovere è dovere, lui deve procedere. Il pendolare coglie lo stato d'animo contrastato del controllore e accetta la sanzione. Tanto ha le spalle coperte.

Facciamo che l'importo complessivo della sanzione sia 52,80€ che il pendolare non paga subito facendosi arrivare la multa a casa.

Facciamo che questa storia si ripeta 5/6 volte nel mese di dicembre, mese in cui i controlli sui treni si sono intensificati causa le imminenti festività, per un importo totale di 250/300€.

Facciamo che dopo l'ennesima contravvenzione che si vede rifilare, al povero pendolare vengano in mente alcuni dubbi per i quali non trova risposta. Ma tutte queste multe chi le pagherà davvero? Davvero la Regione Liguria le rimborserà? Come si farà ad ottenere il rimborso? Quanto tempo si dovrà perdere, quanti permessi di uscita anticipata dal lavoro occorreranno? Non è che alla fine, tra i due giganti-litiganti, chi resterà con il cerino in mano sarà proprio il più debole? I tempi della giustizia sono lunghi, se ci saranno ricorsi non è che si andrà alle calende greche? E se dovesse cambiare qualcosa in Regione non è che poi ci si ritrova nudi, invece di avere le spalle coperte? Ma alla fine - si chiede lo smarrito pendolare - non è che conviene fare l'abbonamento di dicembre per viaggiare tranquilli e senza(!?) problemi aggiunti a quelli che ha già, pur sapendo di subire un torto? Tanto magari dopo Natale si mettono d'accordo e danno il rimborso a gennaio ...

lunedì 24 novembre 2008

Bonus, soddisfatti i pendolari

Abbonamento gratis per i pendolari: tutte le regole per ottenerlo

Un "atto di forza", così l'ha definito l'assessore ai trasporti Enrico Vesco, ma doveroso per "superare l'inerzia di Trenitalia". Come sanzione per i disservizi (ritardi, pulizia insufficiente e altro) la Regione aveva stabilito che Trenitalia corrispondesse ai pendolari un rimborso da far valere sul prezzo dell'abbonamento di dicembre. I moduli per la richiesta avrebbero dovuto essere resi disponibili in tutte le biglietterie entro il 10 novembre, ma dopo dieci giorni ancora non c'erano; le numerose richieste degli interessati erano cadute nel vuoto e cominciava a diffondersi tra i pendolari il timore di arrivare all'inizio di dicembre senza disporre di un titolo di viaggio.
La delibera stabilisce che chi può esibire al controllore gli abbonamenti annuali 2007 e 2008, o quattro abbonamenti mensili 2007 e quello di novembre 2008, può viaggiare senza altro titolo. L'agevolazione vale non solo per gli abbonamenti annuali che scadono a novembre 2008 ma anche per quelli che arrivano a scadenza nei mesi successivi (ad esempio un abbonamento che scade a febbraio 2009 è valido anche per marzo). Se Trenitalia eleverà multe la Regione patrocinerà i pendolari in sede giudiziale.

domenica 23 novembre 2008

Burlando minaccia Trenitalia sulla questione del bonus

Bene la proroga dell’abbonamento: e ora occorre pensare al futuro

La recente presa di posizione della Regione Liguria, che a fronte del rifiuto di Trenitalia di corrispondere ai pendolari abbonati il bonus per i disservizi del 2007 ha esteso ex lege di un mese la validità dell’abbonamento (solo per coloro, lo ricordiamo, che possono esibire un annuale o 4 mensili del 2007) è la conseguenza di un lungo braccio di ferro che ha il suo fulcro nel reperimento delle risorse necessarie per garantire il trasporto pubblico.

Bene ha fatto la Regione, a nostro parere, a muoversi con decisione e tempestività a fronte di una continua tattica delatoria che, lo si è scoperto poi, mirava unicamente a tenere in ostaggio il bonus in cambio della sottoscrizione, alle condizioni richieste, del nuovo e ben più oneroso contratto di servizio a catalogo.

Il bonus, lo ricordiamo, proviene dalle sanzioni dovute da Trenitalia alla Regione (cioè a noi) per i disservizi del 2007: giustamente sia Burlando, sia Vesco fanno rilevare che questi soldi non c’entrano nulla con il rinnovo del CdS, perché si riferiscono ad un periodo chiuso e vanno comunque corrisposti, nel modo in cui dispone la Regione.

E’ dunque Trenitalia, ancora una volta, ad essere inadempiente, e a voltare le spalle a tutti i pendolari. Se la Regione non avesse agito in questo modo, sarebbe venuta meno a quanto da lei stessa deliberato.

Se si parla di ritardi, per inciso, si potrebbero allora ricordare i nuovi treni mai arrivati, oppure le stazioni mai davvero ammodernate, nonostante tante promesse. Gli stessi treni da poco revampizzati presentano già, in alcuni casi, i segni dell’incuria: porte rotte, bagni inagibili, graffiti (che però non sembrano tanto vecchi, nonostante la promessa fatta di pulizia radicale).

Risorse, chi deve metterle?
A livello nazionale sono richiesti circa 400 milioni di euro solo per mantenere l’attuale livello di servizio. Posto che la cifra sia congrua, è certo lo Stato che deve attivarsi per fornire questi denari, in quanto le Regioni come si sa hanno la delega per il TPL ma quanto alle risorse dipendono in gran parte dallo Stato centrale, che effettua i relativi trasferimenti.
E’ necessario quindi che continui e si intensifichi il pressing sul Governo da parte delle Regioni perché vengano fornite le risorse di base per poter siglare i nuovi CdS e riportare, nel breve periodo, la situazione a livelli di normalità: i pendolari devono poter contare su un’offerta di trasporti stabile nel tempo, perché spesso in base a tale offerta si costruiscono vite e ritmi lavorativi.

L’Authority
La sigla del nuovo Contratto di Servizio deve coincidere tuttavia con l’inizio di un percorso che porti finalmente alla creazione di un’unica gestione del TPL a livello regionale, come già era stato prefigurato, e questo per due buone ragioni: per ottimizzare costi e benefici, data la situazione difficile delle pubbliche finanze, e per avere finalmente una regia unica che metta i diversi mezzi di trasporto pubblico in sinergia, e non in concorrenza tra di loro, come avviene oggi in molti casi. La concorrenza è con il mezzo privato, semmai, ma farla tra treno e autobus o tra treno e metropolitana è davvero uno spreco che non ci possiamo permettere.

Per questo è necessario creare un organismo che possa realizzare quell’integrazione modale e tariffaria che segnerebbe finalmente il decollo del TPL e porterebbe ai cittadini indubbi benefici di natura economica, ambientale e di qualità della vita.

Forum del Trasporto Pubblico Locale
Una ulteriore proposta che ci sentiamo di avanzare è quella di allargare il tavolo regionale al tema del TPL nel suo complesso, ed estendere la riflessione tra enti pubblici, pendolari, associazioni dei consumatori, lavoratori del tpl e aziende di trasporto e approdare ad una visione globale e condivisa, il più possibile, che tenga insieme le ragioni dell’utenza e quelle della gestione del servizio.

Le gare
Questo CdS che verrà firmato dovrebbe essere, a nostro avviso, l’ultimo fatto in assenza di una gara a pubblica evidenza. Ora, il problema che le gare pongono è dovuto soprattutto alla necessità di acquistare il nuovo materiale rotabile, vuoi per il costo, vuoi per i tempi occorrenti alla fornitura.
Vi sono due possibili modi di affrontare la questione: il primo prevede che sia la Regione ad acquistare i nuovi rotabili, fornendoli poi al vincitore della gara (in questo caso occorre poter disporre di somme considerevoli, come si può immaginare, ad oggi non facilmente reperibili); il secondo chiede al vincitore della gara di acquistare i treni, e in questo caso la durata del contratto deve tenere conto della durata dell’ammortamento, quindi in questo caso si profila una durata più lunga del contratto stesso. Quale sia la scelta migliore, lo lascio decidere agli esperti: l’auspicio è che si decida al più presto, e si dia inizio alle procedure per arrivare entro un anno alla definizione della gara stessa. Sarà la Regione, a questo punto, a scrivere un nuovo Contatto di Servizio che costituirà la base di richieste ai gestori in gara, e sarà dunque possibile fissare criteri e parametri di quantità e qualità del servizio, premi e penali.

Questo è, ce ne rendiamo conto, un passaggio assai delicato: le gare di per sé non garantiscono una scelta ottimale, se non vengono accuratamente preparate e regolamentate. Penso però che occorra comunque definire dei criteri per permettere al pubblico di scegliere i gestori migliori, in grado di fornire un buon servizio a dei costi equi per la collettività. Questo mi sembra un principio valido in generale, e non solo nei trasporti.
Il pubblico ha in questo caso il ruolo fondamentale di arbitro e di controllore, il criterio dev’essere unicamente la valutazione delle offerte in funzione della qualità proposta (qualità definita insieme con gli utenti) e del costo stimato.

Patto per il Trasporto Pubblico
In questo periodo di grave crisi economica, la ripresa di una seria politica di sviluppo del TPL porterebbe, ne siamo sicuri, molti vantaggi:

  • sviluppo industriale e conseguente aumento dei posti di lavoro in tale settore
  • risparmio alle famiglie sui costi di trasporto (il rapporto del costo di trasporto con mezzo privato e costo di trasporto con mezzo pubblico è circa di 4 a 1)
  • miglioramento della qualità dell’aria nei centri urbani
  • diminuzione della congestione del traffico e migliore qualità della vita
  • aumento della sicurezza e diminuzione degli incidenti stradali (secondo l’Istat per l'anno 2007, la stima dei costi sociali dovuti a incidenti stradali e' pari a 30,386 miliardi di euro, pari a circa il 2% del Pil dello stesso anno).


Per ottenere questi vantaggi tutti gli Enti sono chiamati a dare il loro contributo:

  • Lo Stato, che deve garantire risorse straordinarie e permanenti, strutturali, al comparto del TPL
  • Le Regioni, che devono impegnarsi a gestire il TPL in modo integrato promuovendo le Authority per mettere in sinergia tutte le aziende di trasporto locale e fornire risorse aggiuntive
  • Le Provincie, che all’interno dell’Autority organizzano i servizi locali e gestiscono le infrastrutture viarie
  • I Comuni, tramite i vari strumenti urbanistici di cui dispongono (PUT, PUM, PUC, ecc.)

Il TPL può essere una grande occasione di sviluppo economico, e un aiuto concreto per migliaia di cittadini alle prese con un crescente costo della vita: per questo ci impegneremo per la sua realizzazione.

sabato 22 novembre 2008

Trenitalia faccia ciò che è giusto fare

Dopo le dichiarazioni sul bilancio di Moretti e Cipolletta scoppia la guerra dell'abbonamento in Liguria sui rimborsi congelati da Trenitalia per i disservizi del 2007 (sporcizia, soppressioni, etc.).

Chi scrive, ha sempre dichiarato che preferirebbe che il denaro delle penali fosse immediatamente reinvestito in materiali e servizi ferroviari. Chi scrive, trova maggiore giovamento nel registrare un progressivo e tangilbile innalzamento dei livelli di servizio che nel risparmiare 50 € di un abbonamento mensile. Chi scrive, non trova un interesse morboso verso quel denaro pagato con ritardi, soppressioni e lentezze quotidiane.

Per questo chiedo, chiediamo a Trenitalia che faccia ciò che, semplicemente, è giusto fare: ottemperare ai suoi doveri.

venerdì 21 novembre 2008

Trenitalia non paga la penale e la Regione proroga gli abbonamenti

Atto d’imperio della Regione Liguria. L’assessore Vesco:
«I pendolari multati vengano da noi; ricorreremo alle vie legali»

Atto di forza della Regione Liguria contro Trenitalia, accusata di non rispettare gli accordi sui rimborsi ai pendolari per i disservizi: la giunta ha deliberato una proroga di un mese degli abbonamenti ferroviari annuali e un mese di abbonamento gratuito a chi usa tagliandi mensili.

Il presidente, Claudio Burlando, spiega: «l’atto di forza era l’unico modo per non fare pagare ai pendolari le mancanze di Trenitalia». «Se Trenitalia non accetta e fa lo stesso le multe ai pendolari che viaggiano con i tagliandi scaduti allora passiamo alle vie legali» ha aggiunto l’assessore Enrico Vesco, ideatore della mossa con cui la Regione dà titolo giuridico agli abbonamenti scaduti.

La società ferroviaria, ha spiegato Vesco, deve pagare una penale di 511.000 euro per i disservizi del 2007 (ritardi, soppressioni, sporcizia). La Regione usa quei soldi per rimbosare i viaggiatori: «ma Trenitalia, nonostante le nostre proteste, non ha reso disponibili i moduli per i viaggiatori - ha detto l’assessore - È un ricatto sulla testa dei pendolari e una intidimazione perché non abbiamo ancora firmato il nuovo contratto di servizio, che siamo pronti a siglare se arrivano i fondi statali».

L’assessore ha quindi spiegato il meccanismo per viaggiare con i tagliandi scaduti. Chi ha l’ abbonamento annuale può viaggiare anche il mese successivo alla scadenza, portandosi dietro anche l’abbonamento annuale del 2007 oppure quattro tagliandi mensili. Chi usa l’abbonamento mensile, può salire in treno senza tagliando a dicembre portandosi appresso l’abbonamento del mese di novembre e altri quattro abbonamenti mensili del 2007.

Burlando ha spiegato che «le multe che Trenitalia deve pagare riguardano un disservizio pregresso, una pratica già chiusa, per cui la società non può rifiutarsi di pagare».

L’assessore Vesco ha aggiunto che non è corretto mischiare i rimborsi dovuti con la questione del contratto di servizio: «sono due cose diverse, i disservizi si sono verificati nel 2007. Trenitalia vuole il braccio di ferro ma sta giocando con la pazienza dei cittadini».

«La società vuole costringerci a rivedere gli importi per il rinnovo del contratto - ha concluso Vesco - ma noi dipendiamo dallo Stato, che ha annunciato 500 milioni di fondi per le Regioni (rpt le Regioni), poi 400, mentre noi ne chiedevamo 800».

giovedì 20 novembre 2008

Pendolaria: Stato e Regioni mettano più risorse per il trasporto ferroviario

Si è svolta ieri a Roma la terza assemblea nazionale dei pendolari promossa da Legambiente. Presenti numerosi comitati di pendolari, assessori regionali ai Trasporti, politici e, per Trenitalia l’ing. Moretti, che arrivato con due ore di ritardo, alle richieste di dialogo da parte dei Pendolari ha opposto un netto rifiuto, minacciando di andarsene all’istante.

Ma andiamo con ordine:
L’iniziativa, presentata da Edoardo Zanchini di Legambiente, si proponeva di fare il punto della situazione in merito allo stato del TPL, e delle ferrovie in particolare. E’ stato presentato un interessante rapporto che evidenzia la scarsità di risorse destinate alla ferrovia, specie se si guarda il confronto con l’Europa.
Di più, mancano circa 400 milioni solo per il servizio ordinario e ad oggi non sappiamo se, dopo il 14 dicembre, i tagli paventati diventeranno una triste realtà.
Dal 2002, è l’analisi di Zanchini, lo Stato non ha incrementato i trasferimenti per il TPL, e questo nonostante l’aumento della domanda, da un lato, e l’esponenziale aumento dei costi dall’altra.

Le Regioni destinano frazioni minime dei loro bilanci al TPL. Gli investimenti infrastrutturali vengono dedicati per il 70% alla realizzazione di nuove strade e autostrade, mentre il TPL riceve una quota decisamente minore di risorse. Le Regioni devono fare di più, è la richiesta di Zanchini.

Carlo Carminucci, dell’Isfort, ha illustrato un interessante studio sul fenomeno del pendolarismo, partendo dalla domanda di TPL. La conclusione cui perviene lo studio è che aumentando significativamente l’intermodalità si sposterebbero quote molto consistenti di pendolari dal trasporto privato su gomma al treno, conseguendo significativi vantaggi in termini economici, ecologici e di diminuzione della congestione stradale.

Subito dopo è stata data la parola al Coordinamento dei Pendolari Liguri, che tramite Sonia Zarino e anche a nome di Federconsumatori e dei Comitati di Pendolari di Acqui Terme e di Genova-Milano ha auspicato un nuovo Patto per il Trasporto Pubblico fondato su un rapporto corretto ed equilibrato tra Stato, Regioni, Gestori dell’infrastruttura e del servizio. Trenitalia ha da tempo sposato, almeno a parole, la causa del libero mercato, ma non vede di buon occhio che si facciano le gare.
Le gare sono d’altronde una carta che le Regioni possono giocarsi per tentare, tramite la concorrenza, di ottenere un servizio migliore con dei costi accettabili. Certo non è la gara in sé che può risolvere il problema, occorre che siano prima stabilite delle regole che si traducano poi in vantaggi economici, gestionali e funzionali per l’ente banditore. Questa tesi, in particolare, è stata ripresa in seguito da Anna Donati, già senatrice e presidente della Commissione Trasporti della Camera, che ha sottolineato la mancata attuazione della riforma del TPL varata nel 2002.
Trenitalia prosegue nella sua politica commerciale aggressiva e, dopo aver smantellato gli interregionali a favore degli IC, ora tende a spostare gli utenti degli IC sugli Eurostar, dove i servizi sono praticamente gli stessi, ma costano molto di più.

Il Coordinamento non ha poi mancato di segnalare la mancata corresponsione del bonus ai pendolari liguri, congelato da Trenitalia in attesa della firma del nuovo Contratto di Servizio, il famoso “catalogo”: su questo punto Moretti è stato molto chiaro: non se ne parla in assenza della firma del nuovo Contratto di Servizio.

Per i Pendolari Piacentini è intervenuto Ettore Fittavolini, uno dei querelati da Moretti insieme ai colleghi della Genova-Milano. Anche Fittavolini ha parlato di beffa dell’AV che, in partenza a dicembre, si sta rivelando una delusione perché in attesa che i nodi ferroviari siano completati i treni AV rallenteranno in modo considerevole i treni regionali e anche gli stessi IC, che dovranno cedere il passo. Questo comporta, come ben si può immaginare un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza, già dilatati ad arte per pagare meno penali e meno bonus.

Lorenzo Parlati, di Legambiente Lazio, ha segnalato la scarsità di risorse dedicate al trasporto ferroviario e chiede che almeno l’1% del bilancio regionale sia destinato, da ora in poi, al TPL.

Antonio Ruocco, Presidente di MDC, ha sottolineato la carenza di investimenti nel TPL, specie al sud, e il contestuale maggior investimento sull’Alta Velocità, considerato un segmento più redditizio. La Cassa Depositi e Prestiti, continua Ruocco, sta decidendo di finanziare con il risparmio postale la costruzione di nuove autostrade e del ponte sullo Stretto di Messina.

Sul tema della programmazione torna l’Assessore ai Trasporti dell’Emilia Romagna, Peri, per il quale non ci può essere concorrenza tra pendolari dell’alta e della bassa velocità: entrambi i mezzi devono servire una utenza differenziata, ma non per quel che riguarda i livelli qualitativi. Non è accettabile quindi che l’entrata in funzione dell’AV si traduca, come è stato paventato, in tempi di percorrenza dilatati ulteriormente per i treni non di classe Eurostar.

Roberto Dalla Seta, Senatore del PD ed ex presidente di Legambiente ha a sua volta rimproverato le Regioni, spesso ondivaghe nelle loro scelte di bilancio, e ha ricordato che nei prossimi giorni il Governo si appresta a varare un pacchetto di ben 80 miliardi di euro (ma dove li prenderà???) destinate a finanziare politiche “anticrisi”. Che parte ne avrà (se ne avrà) il TPL? I saranno i 400 milioni per non tagliare i servizi attuali?

Perché non finanziare la produzione di treni, di autobus ecologici, di tram elettrici? Anche queste sarebbero commesse in grado di portare lavoro e creare benessere, posto che si tratta anche di rimettere in moto l’economia.

I Pendolari del Piemonte hanno segnalato come un punto cruciale permanga la gestione dell’infrastruttura: da questo punto di vista la TAV non sembra essere, ad oggi, un reale vantaggio per il trasporto dei pendolari.

L’Assessore piemontese Borioli, ha a sua volta sottolineato la necessità di far sì che la rete possa accogliere eventuali nuovi servizi. Si sono fatti investimenti sulle linee, ma non ancora sui nodi urbani: questo creerà molti disagi prima che l’AV entri a regime e si possano “liberare”, come promesso, tracce per il trasporto locale. Anche l’Ass. Borioli ha ribadito la necessità di arrivare ad un chiarimento nei rispettivi ruoli tra Regioni e Stato e l’auspicio che le spese in conto capitale restino alla Regione sia in termini di infrastruttura, sia in termini di rotabili.

Dario Ballotta, di Legambiente Lombardia, ha denunciato il sottoutilizzo di molte tratte anche di recente costruzione: senza nuovi treni, è irrealistico pensare di aumentare il servizio.
Le Regioni devono metterci più soldi, e non è accettabile accampare la scusa che lo Stato non ha aumentato i trasferimenti. Un’altra grande questione è gare o monopolio? Ad oggi nessuna delle due soluzioni ha portato dei reali miglioramenti, ma per il futuro?

Circa il reale livello di saturazione delle linee, forse si potrebbe migliorare tarando diversamente il sistema SCMT, che abbassa forse in modo esagerato la velocità dei treni in prossimità dei nodi.
Anche per Ballotta non ci deve essere conflitto tra utenti dell’AV e del trasporto regionale, i cui interessi non vanno messi in concorrenza.

Ermete Realacci, Ministro ombra per l’ambiente del PD, ha riconosciuto la difficoltà da parte di Trenitalia a garantire un servizio con risorse non sufficienti. E’ vero che si investe troppo in autostrade e poco in treni: queste sono colpe comuni a tutti i governi, e anche quello di centro sinistra non ha fatto eccezione. Oggi serve l’immediato potenziamento del TPL su ferro.

Mauro Moretti, che come abbiamo detto era arrivato con circa due ore di ritardo, ha preso la parola e senza aver praticamente ascoltato nessun intervento ha ribadito quasi punto per punto la relazione fatta l’anno scorso, ossia che è intenzione di Trenitalia ripresentare lo stesso piano industriale al nuovo Governo, 1000 nuovi treni compresi. Non è mancato l’accenno ai prezzi europei, che sono ben più alti di quelli italiani, ecc. Le Regioni non firmano il CdS, quindi che non pretendano; non c’è la copertura per i servizi ordinari del 2009, quindi forse ci saranno tagli, e così via…se fosse per noi daremmo il 50% in più di offerta…sarà, però quando abbiamo cercato di interloquire con il Sommo Ingegnere, il suo No è stato irremovibile, ha persino fatto il gesto di alzarsi e andare via. Gli volevamo solo chiedere cosa c’entrano con gli investimenti (necessari) le multe ai viaggiatori senza biglietto per via delle biglietterie chiuse o delle obliteratrici rotte, e perché si investe in schermi pubblicitari invece che in pannelli per dare le informazioni ai passeggeri, o anche perché si obbligano, con il prossimo orario, molti pendolari a fare due abbonamenti, uno per l’IC e uno per il trasporto regionale se vogliono usare tutti i tipi di treno…dopo il suo intervento è scappato via di corsa, lasciandoci con un palmo di naso. Eppure anche noi pendolari saremmo suoi interlocutori…o no?

Ad ogni modo l’assemblea ha continuato i suoi lavori, e altri comitati hanno preso la parola: il Comitato Napoli-Roma e l’Associazione dei Pendolari del Sannio hanno denunciato la difficoltà di interloquire con attori diversi (Regione per il TPL, Trenitalia per la lunga percorrenza) e la crescente spaccatura tra i diversi tipi di trasporto, che va contro una reale integrazione tariffaria e di utilizzo.

L’Assessore ai Trasporti della Campania, Cascetta, ha sottolineato come tale regione impegni anche risorse proprie per aumentare il servizio, nell’ottica di accrescere l’utilizzo integrato del mezzo pubblico. E’ vero tuttavia che il Paese non ha una vera politica del TPL, si procede a vista e non vi è certezza di risorse.

Della Seta conclude l’assemblea tornando a ripetere la centralità della mobilità collettiva come reale elemento di miglioramento della qualità della vita dei cittadini, auspicando, una volta di più la necessità che Stato e Regioni stanzino risorse adeguate.

Dunque, in sintesi, basta con gli investimenti in prevalenza a strade e autostrade e aumento consistente degli investimenti nel TPL, fatti però in modo integrato, ossia tenendo conto delle esigenze di intermodalità e ricercando quell’effetto rete che è la sola vera risposta al trasporto privato.
Speriamo vivamente che anche lo stanziamento anticrisi che il Governo si appresta a varare non dia sussidi per cambiare l’auto, ma semmai incentivi gli acquisti di treni e autobus ecologici.

mercoledì 19 novembre 2008

Notizie Ansa o Ansia?

Copio e commento un pezzo apparso oggi sul sito dell'ANSA

"Per quanto riguarda i treni regionali, i cani di qualunque taglia muniti di museruola e guinzaglio, sono ammessi, a pagamento, sulla piattaforma o vestibolo dell'ultima carrozza con la sola esclusione delle ore di punta del mattino, (tra le 7 e le 9) dei giorni feriali, salva diversa indicazione da parte della regione competente. "


Caro articolista, quando scrivi certe cose, poniti alcune domande. Hai la fortuna di scrivere per l'ANSA, hai la fortuna di essere consultato da milioni di persone, non recitare solo quello che dicono i comunicati stampa, inizia ad accendere il settore che si fa delle domande. Sia chiaro è giusto riportare una notizia in quanto tale, ma, un altro dovere di cronaca è quello di obiettare nel caso ci sia qualche incongruenza. L'altro aspetto che un pubblicatore di articoli dovrebbe tenere stabilmente in considerazione è la comprensibilità dei suoi pezzi. Ma andiamo per gradi.

Trenitalia chiede le museruole. Ci voleva tanto ad obiettare che imbrigliare un carlino o un pechinese è roba da maghi? I possessori di queste due razze, probabilmente ne scordo tante altre, incontreranno sicuramente dei problemi. Ma tu, tu che scrivi per l'ANSA, tu che per me sei un eletto per il lavoro che fai, queste domande non te le poni o se te le fai perchè non lo esterni a noi lettori?
La piattaforma o vestibolo? Ma di cosa parla? Secondo loro uno deve farsi un viaggio di un'oretta lasciando un cane di razza da solo, parcheggiato? A parte che, viaggiando sul treno tutti i giorni io sto posto per i cani non l'ho mai visto.....Ma soprattutto mi domando, io per il mio cane micro pagherò il biglietto e starò attento affinchè qualche furbetto non me lo porti via, ma le numerose persone anziane che viaggiano con bagagli e quattrozampe? Che devono fare? Pacchi da una parte, cane dall'altra? Io vorrei che l'articolista e coloro i quali hanno stilato queste fantastiche regole, provasse di persona, magari in un giorno in cui non è nel massimo del vigore fisico e vedere se siano fattivamente applicabili. Mi domando ancora: se ho un gatto da trasportare che faccio? Lo metto con i cani??? Ma soprattutto, quello che vi state chiedendo tutti quanti: i punkabbestia continueranno a viaggiare impuniti con i loro cani puzzolenti, fumando sereni, sbattenedosene di queste regole?
Cosa succede nelle ore di punta dei giorni feriali? Se devo portare il cane o me lo devo portare dietro per forza o entro in quella fascia oraria a causa dei soliti ritardi? Resto al palo due ore?
Ma in che anno siamo? Ma non dovrebbero preoccuparsi prima di far viaggiare decentemente le persone?

martedì 18 novembre 2008

Partono finalmente i lavori per il nodo di Genova?

Domani a Roma, Assemblea Nazionale dei Pendolari

Si terrà a Roma - presso il Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50/A, dalle ore 9.30 alle 14.00 - il consueto incontro per fare il punto sullo stato degli investimenti nel trasporto ferroviario pendolare in Italia. Parteciperanno all'appuntamento rappresentanti dei comitati pendolari, parlamentari, assessori regionali, rappresentanti delle Ferrovie e del Governo. L'obiettivo è portare le richieste dei cittadini pendolari e la questione della mobilità al centro del dibattito politico.

programma convegno/assemblea

Anche la Liguria sarà presente per portare la testimonianza delle migliaia di passeggeri che quotidianamente vivono l'esperienza del treno e i relativi disservizi.

Il Corriere Mercantile-Ed. di Genova

lunedì 17 novembre 2008

Rimborsi pendolari, ricorso

Newsletter della Regione Liguria

Ancora inadempiente Trenitalia. E i moduli per i rimborsi ai pendolari non sono ancora disponibili



"Ritengo inaccettabile che Trenitalia ignori un suo preciso dovere nei confronti di una Regione per conto della quale gestisce il servizio e pertanto esigo che si attivi immediatamente per procedere al rimborso dei pendolari. In caso contrario la Regione si riserva anche di ricorrere alle vie legali per denunciare questa manifesta inosservanza degli obblighi contrattuali".

L'assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco si schiera ancora una volta a fianco dei pendolari per denunciare l'inosservanza di Trenitalia rispetto ai suoi obblighi contrattuali che le imponevano di mettere a disposizione dei pendolari i moduli per richiedere dal 10 novembre al 31 dicembre il rimborso del 10% del costo dell'abbonamento annuale oppure per gli abbonati mensili (con almeno 4 abbonamenti) il rimborso dell'abbonamento per il mese di dicembre, a causa dei disservizi avvenuti nel 2007. A tutt'oggi nelle biglietterie di Trenitalia non sono ancora stati messi a disposizione i moduli. "Personalmente sono e rimango al fianco dei pendolari - ha detto l'assessore Vesco - che protestano contro questa quotidiana arroganza monopolista. Ritengo inaccettabile che Trenitalia ignori un suo preciso dovere nei confronti di una Regione per conto della quale gestisce il servizio e pertanto esigo che si attivi immediatamente con il rimborso".

La Giunta Regionale, con deliberazione approvata il 24 ottobre scorso, ha previsto che, a causa dei continui disservizi, ai pendolari liguri venga rilasciato l'abbonamento gratuito per il mese di dicembre 2008 o un rimborso del 10% sul costo dell'abbonamento annuale e che i moduli di richiesta fossero a disposizione già a partire da lunedì 27 ottobre. "Trenitalia - continua l'assessore Vesco - doveva inoltre fornire anche la giusta pubblicità e informare puntualmente gli utenti, cosa che non mi sembra sia stata fatta con la dovuta perizia". "Ritengo - continua Vesco - che la qualità del servizio offerto da Trenitalia sia pessima e sono certo che questa affermazione non mi espone a nessuna querela perché non è frutto di un'opinione personale mia o di uno qualsiasi delle migliaia di viaggiatori che hanno l'esigenza di utilizzare il treno, ma è testimoniato, ad esempio, dai report forniti mensilmente alla Regione dal Rina, un istituto di monitoraggio esterno che utilizza un approccio professionale nella certificazione della pulizia dei convogli".

oggi su La Repubblica - Ed. di Genova

domenica 16 novembre 2008

Liguria, Bonus ferroviario in ostaggio: Trenitalia chiede prima la firma del nuovo Contratto di Servizio

Davvero non avremmo mai creduto che si potesse arrivare a tanto: quando ci chiedevamo il motivo del ritardo nell’attivazione del meccanismo di corresponsione dei bonus rivolti ai pendolari, pensavamo al solito disservizio, alla solita carenza di organizzazione tipica, ahimè, di molti servizi, specie se pubblici.

Ed invece, era una volontà ben precisa, una ritorsione fatta da Trenitalia nei confronti della Regione che tarderebbe a sottoscrivere il nuovo contratto di servizio che prevede un aumento consistente (circa il 30%, ossia 27 milioni di euro all’anno) solo, si badi bene, per mantenere l’attuale livello di servizio, senza alcuna garanzia di miglioramento dell’efficienza in termini di puntualità, soppressioni, pulizia, ecc.

Trenitalia, forte della sua posizione monopolistica, utilizza ormai sistematicamente le minacce di tagli, e ora si rifiuta di corrispondere i bonus che distribuiscono, lo ricordiamo, denaro non suo, ma della Regione (e quindi nostro), dato che proviene dalle sanzioni comminate a fronte dei pesanti disservizi registrati nel corso del 2007 a danno dei passeggeri: ritardi, soppressioni, malfunzionamenti di tutti i generi, come è ampiamente documentato.

A Trenitalia si chiede unicamente di rendere possibile per gli abbonati di usufruire di tale denaro sotto forma di sconto in occasione del rinnovo degli abbonamenti: non si chiede quindi alcun regalo, eppure anche questo servizio è negato dall’azienda, che sempre più rivela la sua lontananza da qualunque spirito di servizio nei confronti del pubblico, che pure dovrebbe servire in quanto erogatrice del trasporto regionale ferroviario.

E’ con grande amarezza che constatiamo questa mutazione genetica di un’azienda di Stato, che non ha saputo mantenere fede alla ragione prima per la quale era nata, ossia fornire un servizio di trasporto pubblico economico e sostenibile per tutti gli italiani.

Le colpe sono tante, è vero, in primis della politica, che per decenni ha considerato questa e altre aziende pubbliche come delle riserve di caccia per ottenere voti, o peggio per lucrare su appalti e consulenze, ricevendone ricche tangenti. Anche il sindacato ha le sue colpe, perché talora ha anteposto la tutela di interessi corporativi alla salvaguardia di una azienda pubblica, e soltanto in tempi abbastanza recenti ha iniziato a comprendere come il furore aziendalista di Trenitalia non avrebbe più tutelato nessuno, men che meno i dipendenti.

Siamo sull’orlo del baratro, vicinissimi al punto di non ritorno: le Regioni, tutte, nessuna esclusa, vedono il nuovo contratto a catalogo come il fumo negli occhi. La Liguria è tra quelle che vi si oppongono, ed è per questo che Trenitalia ha deciso di tenere in ostaggio i bonus dei pendolari.

Alcune delle Regioni che hanno firmato il nuovo Contratto di Servizio, per ironia della sorte, hanno anche visto peggiorare l’offerta per i pendolari, dato che la prossima entrata in vigore dell’AV rallenterà ulteriormente i convogli regionali: non solo non si migliora il servizio, ma lo si peggiora, allungando i tempi di percorrenza. E ad un prezzo più alto per i contribuenti, grazie al nuovo CdS!

Ora, che fare?

Restituire il bonus ai pendolari
Chiediamo che Trenitalia si attivi da subito per erogare il bonus ai pendolari, che ne hanno pieno diritto. Sono in molti a dover rinnovare a breve l’abbonamento annuo, sarebbe davvero inaccettabile che a causa di dissensi tra la Regione e Trenitalia a farne le spese fossero proprio gli utenti. Chiediamo a tal proposito che questo ritardo dei tempi rispetto a quanto concordato con la Regione, venga sanzionato in misura proporzionale al numero dei giorni in cui il bonus non è stato reso disponibile, applicando una ulteriore penale a carico di Trenitalia. Chiediamo altresì che i tempi per fare la domanda del bonus vengano dilatati in modo da poter recuperare tutti i giorni andati perduti dal 10 novembre in poi.

Aprire le gare
Posto che Trenitalia ha, a suo dire, decisamente imboccato la strada che vede nel mercato la sua scelta industriale, si inizi il prima possibile a bandire gare aperte a più concorrenti, anche stranieri, e si prevedano contratti di servizio di una durata tale da rendere appetibile un investimento sostanzioso per l’acquisto di nuovi rotabili in sostituzione delle nostre vecchie carrette.

Sia ben chiaro che condizione imprescindibile per la vittoria dev’essere il giusto mix di economicità per le casse pubbliche e la qualità del servizio reso all’utenza: non vogliamo sprechi, ma treni puntuali e puliti, a tariffe ragionevoli. A tale scopo, occorre anche potenziare adeguatamente gli uffici pubblici preposti al controllo e al monitoraggio della qualità dei servizi: che vengano affidati realmente a chi dà le migliori garanzie al miglior prezzo, che i contratti vengano applicati, che la soddisfazione degli utenti sia alta, ecc.

Evitare la concorrenza tra mezzi pubblici
E’ sbagliato che vi siano mezzi pubblici tra loro in concorrenza, sia dal punto di vista modale, sia dal punto di vista tariffario: lo stiamo dicendo da tempo, ma l’unico modo per rendere davvero efficiente il TPL è quello di integrare tutti i mezzi pubblici. La vera competizione è quella con il trasporto privato, ed è fornendo un sistema di trasporto collettivo integrato come orari, percorsi e tariffe che una vera alternativa è possibile.

Ristabilire equilibrio nei conti
Le Regioni non si facciano “soffiare”, come sta accadendo ora nei tratti interessati dall’AV, le tracce migliori e più appetibili dai viaggiatori, perché quelle tracce più ricche servono a compensare i maggiori costi delle tratte più “deboli”, ma che necessitano ugualmente di essere servite (entroterra, vallate periferiche). Se questo principio venisse meno, le Regioni si troverebbero a dover pagare molto di più per mantenere il servizio anche in queste zone, perchè quelle a domanda “forte” non entrerebbero più nel conto, riequilibrando almeno in parte quelle in perdita. L’AV doveva avere linee alternative, che avrebbero liberato tracce per il trasporto regionale: ad oggi quella promessa si è rivelata vana, e i treni ad alta velocità “ruberanno” tracce e precedenza a tutti gli altri treni.

Unico gestore a livello regionale
Assegnare linee e tracce a operatori diversi, come era anche stato ipotizzato, appare poi un’operazione quanto mai rischiosa e potenzialmente destabilizzante, per la complessità di gestione che un tale sistema implica, specie in alcune regioni come la Liguria. Un unico gestore in grado però di confrontarsi in modo paritetico con il gestore della lunga percorrenza, senza da questa subire ostracismi e penalizzazioni. E anche questo è un nodo tutt’altro che facile da sciogliersi. Anche per questo motivo stiamo portando avanti, ormai da alcuni anni, l’idea che si debba costituire una Authority a livello regionale, in grado di confrontarsi con gli operatori di livello nazionale e nello stesso tempo possa realizzare l’integrazione dei trasporti regionali.

Tavolo regionale
Chiediamo che venga riunito con urgenza il tavolo regionale perché l’Assessore ci aggiorni circa la situazione in merito agli orari di dicembre e alla possibilità di eventuali tagli ai servizi più volte paventati da Trenitalia, nonché sulla mancata corresponsione dei bonus ai pendolari.

Il momento è difficile, lo abbiamo già detto. Moretti e Cipolletta si dichiarano soddisfatti del buon andamento dei conti del gruppo FS, e ringraziano i dipendenti per i sacrifici fatti. Forse dimenticano che sono gli utenti, e i pendolari in particolare, quelli che più di tutti hanno fatto sacrifici e subito pesanti disagi, viaggiando in condizioni spesso ai limiti della decenza.

In un Paese normale, il buon risultato raggiunto da una azienda di Stato dovrebbe essere salutato come un bene per tutti i cittadini, qui invece è presentato come una vittoria “privata”, un traguardo raggiunto da una azienda che mira a fare utili per sé. Mi chiedo se sia davvero una vittoria, e non piuttosto il fallimento di una visione di un modello di società, che dovrebbe vedere nel buon funzionamento dei servizi pubblici il vero benessere, il vero vantaggio, la vera conquista per tutti i cittadini: tutti valori che evidentemente Trenitalia non considera più facenti parte del suo vocabolario.

sabato 15 novembre 2008

Cipolletta, presidente delle FS, annuncia il buon andamento dei conti

Il 'rosso' di Ferrovie dello Stato viaggia quest'anno sotto i 100 milioni di euro dai 400 milioni dello scorso anno. Lo ha detto il presidente delle Fs, Innocenzo Cipolletta, nel presentare la nuova offerta Alta velocita'. Cipolletta ha ricordato che nel 2006, quando assunse la presidenza dell'azienda ferroviaria pubblica, il passivo raggiungeva i 2.125 milioni di euro. ''Ringrazio i dipendenti delle Ferrovie - ha detto Cipolletta - perche' questi risultati sono stati raggiunti anche sulla loro pelle, grazie ai sacrifici fatti''.
Ricordiamo all'egregio dott. Cipolletta che i sacrifici li hanno fatti anche migliaia e migliaia di pendolari e utenti in genere, che hanno dovuto subire ogni genere di disservizio e hanno, loro sì, sopportato sulla loro pelle sacrifici inenarrabili per andare al lavoro, a scuola, a curarsi. In compenso i risparmi non saranno impiegati per migliorare il servizio offerto a questo genere di viaggiatori, ma saranno usati per finanziare il business cui Trenitalia tiene davvero, ossia l'AV per pochi eletti che abbandoneranno l'aereo per il treno. Davvero tutto da ridere: invece che impegnarsi a strappare utenti all'auto privata, si impegnano a strappare utenti alle linee aeree! Geniali, non trovate? E noi paghiamo, sia per l'AV, sia per Alitalia.

giovedì 13 novembre 2008

Buone notizie per l’alta velocità, cattive per i cittadini che viaggiano con gli altri treni: Assoutenti spiega perché!!

Roma 13 novembre 2008 - Roma Tiburtina – Milano Rogoredo in poco più di 3 ore, servizio esclusivi per i viaggiatori dell’Alta Velocità (tra cui limousine service), un treno ogni 10/15 minuti, 51 collegamenti al giorno MI-RM, queste le innovazioni presentate oggi dall’A.D. di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti durante la sua conferenza stampa di presentazione dell’Alta Velocità.

Secondo Assoutenti Moretti ha parlato, nella sua stucchevole, pilotata e trionfalistica conferenza stampa, come se fosse solo il capo dell’AV dimenticandosi di essere invece l’AD di FS e come tale responsabile della rete ferroviaria nazionale che deve gestire il servizio universale.

“Ha giustamente bacchettato lo Stato e le Regioni che non mettono le risorse sul trasporto ferroviario – dichiara Mario Finzi Presidente Assoutenti, Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici - ma ha taciuto sul corrispondente rallentamento del resto del traffico ferroviario e sulla sua responsabilità grave nella allocazione della risorsa fondamentale che è nelle sue mani ovvero le tracce. Di questa risorsa fa un uso che l’Assoutenti non può condividere perché privilegia l’Alta Velocità e penalizza il resto della rete e dei viaggiatori che da dicembre avranno un servizio ancora più lento e inaffidabile e che peggiorerà ancor più man mano che si intensificherà l’uso delle tracce da parte dell’Alta Velocità. E’ troppo facile far tornare i conti in questo modo ma un management di qualità non può perdersi per la strada il ‘pezzo’ della sua azienda in ragione del quale l’azienda esiste ed è sovvenzionata.”

Ci si domanda poi se abbia veramente senso far partire da Roma e da Milano un treno ogni 10 minuti e immolare sull’altare di questa scelta industriale la qualità della vita dei pendolari italiani.

Assoutenti vuole ricordare che la rete è una risorsa che è stata costruita e pagata con i soldi dei contribuenti e non con quelli della FS Spa. Come tale andrebbe utilizzata con maggiore senso di responsabilità da chi deve gestire il servizio universale, a beneficio della collettività e non del segmento più alto del mercato.


“Altra nota dolente è la scelta tecnica di attestare le linee dell’Alta Velocità in stazioni diverse da quelle dove arrivano gli altri treni regionali e locali – continua Finzi - dimostra che i treni veloci non contribuiranno, quanto avrebbero dovuto, alla crescita di un sistema integrato di trasporto ferroviario nel nostro Paese, ma sarà solo un servizio per chi abita nelle grandi città .Facciamo uno scenario realistico: chi dalla provincia arriva con un treno (lento) a Termini prenderà una metropolitana per arrivare a Tiburtina (speriamo in orario) dove prenderà un’ Alta Velocità fino a Rogoredo dove prenderà un'altra metropolitana per arrivare alla stazione Centrale dove prenderà un treno per la provincia e altrettanto farà al ritorno. Se troverà le coincidenze. E’ questa la modernizzazione del trasporto nazionale che immagina Moretti?” conclude Finzi.


Il servizio AV appare sempre più riservato ai clienti Business. Non a caso Moretti ha candidamente annunciato come se fossero normali rincari dei prezzi per questo settore fino al 30%.

Pendolari, turisti e gente che non abita nei grandi centri non avranno dunque benefici ma un sostanziale peggioramento di una situazione già deplorevole.


L’Assoutenti è un’associazione di utenti e consumatori fondata nel 1982, membro del Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti, ed è riconosciuta rappresentativa a livello nazionale ai sensi del Codice del Consumo.
Scopo dell’Associazione è il riconoscimento dei diritti fondamentali dei consumatori e, in particolare, la tutela degli utenti dei servizi pubblici nonché favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte delle amministrazioni pubbliche e delle aziende di servizi.

Trenitalia sospende i rimborsi, Vesco: «Non escludo le vie legali»

dal sito de Il Secolo XIX

«Non escludo di andare per vie legali per interruzione di obblighi contrattuali»: con queste parole, Enrico Vesco, assessore ligure ai Trasporti, ha confermato quanto anticipato anche dal Secolo XIX, la possibilità di andare in causa contro Trenitalia se l’azienda non rispetterà il pagamento dei rimborsi ai pendolari.

«È un atteggiamento irresponsabile da parte di Trenitalia - ha detto Vesco - c’è un contratto di servizio, un accordo che prevede la possibilità per la Regione di destinare parte delle risorse derivanti dalle sanzioni delle penali al rimborso dei passeggeri che vivono ogni giorni i disagi, i ritardi e la sporcizia».
Vesco ha spiegato che con Trenitalia è stato fatto un accordo che avrebbe previsto il pagamento dei rimborsi lunedì scorso: «Abbiamo fatto un accordo con tutte le organizzazioni dei pendolari riconoscendo un rimborso di un mese a tutti i viaggiatori con abbonamento annuale e mensile. Trenitalia doveva riconoscere questo rimborso da lunedì scorso e senza nessuna giustificazione accettabile si rifiuta».

La posizione di Trenitalia Trenitalia non si giustifica, passa al contrattacco, anzi usa come un grimaldello il rimborso dei pendolari: «Non esiste ancora il nuovo contratto di servizio e alla Regione è stato sottoposto un catalogo di treni e servizi che non è stato accettato. Trenitalia sta comunque garantendo il servizio, ma ritiene di vantare un consistente credito per il 2008. Per questo, in mancanza di certezze, prima di erogare il buono aspettiamo le decisioni del tavolo nazionale tra Stato e Regioni».

mercoledì 12 novembre 2008

Bonus treno: come fare per ottenerlo?

Una pratica che ci sembrava di poter archiviare come una procedura ormai sperimentata, e, visto come era andata nel 2007, anche con un buon risultato (utenti soddisfatti, quasi totale assenza di reclami…), quest’anno pare invece incontrare alcune difficoltà, tanto più incomprensibili perché si trattava di replicare molto semplicemente quanto di buono era già stato fatto, eventualmente migliorandolo.
Dal 10 novembre, ci fu detto, sarebbe stato possibile ottenere il bonus in occasione del rinnovo dell’abbonamento, compilando il solito modulo scaricabile da internet o presso le biglietterie.
Data la scarsità delle biglietterie, ormai più rare delle mosche bianche, internet resta un valido supporto per scaricare i moduli, peccato che ancora ieri gli stessi moduli fossero introvabili sia sul sito della Regione, sia su quello di Trenitalia, tanto che in parecchi hanno scritto al Coordinamento per chiedere informazioni in proposito. La Regione, interpellata in merito, ha dichiarato di essere in attesa da Trenitalia del modulo definitivo, che doveva essere online già da qualche giorno, in concomitanza con l’inizio del periodo di validità del bonus.

Altro aspetto importante per la riuscita dell’operazione, è l’informazione agli utenti circa la possibilità di ritirare il bonus. L’anno scorso Trenitalia ci chiese di collaborare alla redazione della locandina, che venne affissa nelle stazioni e che quest’anno non abbiamo ricevuto, né abbiamo visto (ma forse ci è sfuggita) nelle stazioni. Molto efficaci erano stati, l’anno scorso, gli annunci sonori nelle stazioni, che per giorni informarono gli utenti sul bonus e sulle modalità per ottenerlo.

Perché quest’anno non viene fatto nulla di tutto questo? Sarebbe davvero un peccato, dato che l’anno scorso gli utenti avevano molto apprezzato il modo in cui l’operazione bonus era stata gestita. Auspichiamo quindi che quanto prima si rendano disponibili sui siti i moduli per la richiesta di bonus, così come che si dia all’iniziativa ampio risalto nelle stazioni tramite locandine e annunci sonori fatti negli orari di maggiore affluenza.

Anche questo è un modo per tentare di recuperare un rapporto con utenti sfiduciati e spesso esacerbati dal sentirsi, molte volte, più dei pacchi postali che degli utenti di un servizio pubblico.

Termino questa comunicazione dando un aggiornamento sulla vicenda dei Pendolari querelati da Trenitalia: vi è stata una grande mobilitazione anche in sede parlamentare. L'on. Mario Tullo del PD ha presentato una interpellanza urgente chiedendo al Ministro di esercitare presso Trenitalia una azione volta a far ritirare la querela.

Confidiamo che anche grazie a tale intervento la vicenda avrà presto una positiva risoluzione.

Che stranezze

Mi fa davvero riflettere un AD che denuncia i pendolari che si lamentano (magari in modo poco appropriato), ma i problemi del trasporto su rotaia restano senza vedere spiragli.

Usando un paragone sarebbe come se uno di noi, gestore di un intero palazzo, attualmente in fiamme, si preoccupasse di sgridare i writers che gli stanno imbrattando i muri.....

Ma la denuncia, sembra solo a me un'azione intimidatoria nei confronti di chi protesta? Magari è solo una mia sensazione.

Ad ogni modo, inviterei l'AD anche a mie spese (intendo il biglietto!!) a viaggiare con me per un mesetto come minimo. Forse avrebbe le idee più chiare......

(oh belin e se ora mi denuncia che ho osato criticare le FS??)

martedì 11 novembre 2008

Solidarietà ai pendolari denunciati da Trenitalia

Che i pendolari toccassero i nervi scoperti del trasporto pubblico ferroviario lo si era capito già da tempo, ma certo non avremmo mai pensato che Trenitalia arrivasse al punto di portare in tribunale coloro che, sia pure con toni accesi e coloriti, hanno denunciato problematiche purtroppo vere: treni rabberciati alla meno peggio, disagi, ritardi, sporcizia, ecc.

L’atteggiamento di Trenitalia nei confronti degli utenti non è mai stato, a dir la verità, come forse ci si aspetterebbe da una azienda che dovrebbe fornire un servizio pubblico: forte del suo status di azienda di Stato è passata da una fase di sprezzante indifferenza ad una di aggressività certo sproporzionata dato che la esercita nei confronti di semplici passeggeri, che se trascendono ogni tanto hanno un bel po’ di buone ragioni per farlo.

E pensare che noi pendolari abbiamo sempre cercato il dialogo, anche con Trenitalia: portiamo avanti ormai da anni un dialogo costruttivo che enti come la Regione e la Provincia di Genova non hanno mancato di sottolineare, e avanzato proposte che sono all’esame degli stessi enti, ma che Trenitalia ha sistematicamente ignorato, salvo qualche episodio sporadico.

Il fatto è che non ci rassegniamo allo sfascio del TPL, perché esso ci appartiene, è un bene pubblico di cui abbiamo, tutti, la comproprietà, e non deve essere appannaggio di questa o quella casta. Forse è proprio questo che da fastidio, il fatto che dei cittadini, in prima persona, si spendano senza interessi reconditi se non quelli della collettività, e lancino l’allarme in difesa del trasporto pubblico, denunciandone i tentativi fortissimi di smantellamento.

Quello che davvero stupisce è come i vertici di Trenitalia siano conniventi con questo disegno di azzeramento del trasporto pubblico, che è la vera vocazione di Trenitalia e che giustificherebbe, da solo, ingenti investimenti di denaro. Invece che rivendicare per Trenitalia il ruolo di grande azienda di Stato, impegnandosi per migliorare i servizi e tagliare gli sprechi, se ci sono, si insiste sul suo essere una azienda di diritto privato, e che come tale deve fare utili come sua prima vocazione.

Gli utenti sono i primi a volere che vengano date risorse al TPL: hanno ben chiaro che non saranno le nuove compagnie private a volersi accollare i costi dei rami “a domanda debole”, che però vanno servite, ed è per questo che il TPL non può essere privato delle sue tratte più remunerative, perché da queste tratte ricava le maggiori risorse per finanziare i rami più fragili.
Peccato che Trenitalia sembri pensarla proprio come quei privati che vogliono accaparrarsi la torta dell’alta velocità, e senza spartirne alcuna briciola con il TPL.

Anche l’AV è stata presentata come una grande occasione per liberare linee per il trasporto locale, e invece ecco che l’incompleta realizzazione della rete parallela provocherà chissà per quanto tempo il rallentamento dei treni “normali” che dovranno dare le precedenze a quelli ES, e in alcune stazioni (come Milano) i treni regionali non arriveranno più al nodo centrale, ma si dovranno fermare alle stazioni di porta.

Cosa dovrebbero chiedere a Trenitalia gli utenti per tutte le promesse mancate, per i disagi subiti, le ore perse in attesa di treni che non arrivano? A luglio sarebbe dovuta partire la class-action per i ritardi subiti, ma l’attuale Governo ha pensato bene di posticipare l’entrata in vigore della legge, ed ora siamo in attesa di poter iniziare la causa. Non si tratta solo di chiedere un pur importante risarcimento per il tempo perso, ma anche ristabilire un principio, e cioè che i servizi pubblici devono funzionare bene perché anche dal loro buon funzionamento dipende la qualità della nostra vita: oggi il TPL domani la sanità…sullo smantellamento della scuola pubblica si sta già lavorando.

Il caso pendolari arriva in parlamento

Mauro Moretti, Ad delle Ferrovie, querela per diffamazione un comitato di pendolari della Genova-Milano e dopo la difesa dell’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco arriva l’interrogazione parlamentare del deputato leghista Matteo Salvino, membro della commissione Trasporti della Camera, che chiede il ritiro delle azioni legali
«Nelle condizioni in cui versa il servizio ferroviario, dovrebbero essere i pendolari a denunciare Moretti e non viceversa», ha affermato l’assessore ligure ai Trasporti, Enrico Vesco, che ha preso le difese di due pendolari della linea ferroviaria Genova-Milano querelati per diffamazione dall’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti. All’iniziativa di Vesco fa eco quella del deputato leghista Matteo Salvini, membro della commissione Trasporti di Montecitorio, che ha presentato un’interrogazione al ministro Matteoli chiedendogli «se non intenda effettuare un’operazione di “moral suasion” presso i vertici di Trenitalia e di Fs, affinché ritirino la querela per un articolo pubblicato su una newsletter del comitato Viaggiatori Genova-Milano.

Come anticipato dal Secolo XIX, l’Ad delle Ferrovie ha querelato per diffamazione a mezzo stampa il presidente del comitato, Enrico Pallavicini, e un altro pendolare per un articolo intitolato “Carrozze piombate di Moretti, tentata strage di pendolari”.
«Credo che Moretti si sia arrabbiato anche per una foto di Auschwitz pubblicata insieme all’articolo - ha detto l’assessore Vesco - I pendolari denunciati sono andati un po’ sopra le righe, ma va considerata l’esasperazione provata quotidianamente per le pessime condizioni di viaggio»; nel mirino dei pendolari, le carrozze dell’Eurocity restaurate «che sono veramente scomode e rumorose» ha aggiunto l’assessore.

«Mi aspettavo un atteggiamento diverso da parte delle Ferrovie - ha concluso l’assessore Vesco - e auspico che la querela venga ritirata, perché è un affronto a tutti i pendolari. Se invece si va a giudizio, sono pronto ad andare a testimoniare sulla veridicità di tutte le denunce. Se Moretti viaggiasse di più sui treni pendolari si renderebbe conto degli insulti che riceve e che sarebbero spunto per ulteriori querele».
Anche nell’interrogazione presentata dall’onorevole Salvini si parla della scomodità nella quale viaggiano i passeggeri : “«i pendolari - si legge nel testo - stimano che lo spazio è diminuito del 28% mentre è aumentata del 300% la rumorosità. I nodi vengono al pettine con i primi caldi , perché le bocchette di aerazione non funzionano, la puzza delle frenate filtra negli abitacoli, i finestrini sono troppo piccoli e, soprattutto, l’aria condizionata non esiste. Risultato: le carrozze sono ritirate, ma da maggio su quelle nuove, le Es City, ancora caldo e scomodità». «Ho chiesto dunque –conclude il deputato leghista- che dopo la lettera di scuse presentata dal presidente del Comitato pendolari liguri a Moretti e al delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, tra l’altro non accettate da entrambi, si riesca a far ritirare la querela da parte dei vertici dell’azienda».

domenica 2 novembre 2008

Bonus per rinnovo abbonamento: le regole per ottenerlo

Anche quest'anno, come richiesto dal Coordinamento dei Pendolari Liguri e delle Associazioni dei Consumatori, sarà possibile ottenere un bonus sul rinnovo dell'abbonamento annuo o, in alternativa, un mese gratuito.

Ecco, di seguito, riportate schematicamente le norme per ottenere il bonus:

Modalità di ottenimento del bonus per l’anno 2008

Tariffe ammesse per l’ottenimento del bonus:
annuale regionale: 40/9/B e relativa applicazione sovraregionale
mensile regionale: 40/9/A e relativa applicazione sovraregionale

Abbonamenti annuali
a partire dal 10 novembre 2008 e fino al 31 dicembre 2008, agli utenti titolari di abbonamento annuale a tariffa 40/9/B con validità 2008 ovvero agli utenti, residenti in Regione Liguria titolari di abbonamento annuale con applicazione sovraregionale della tariffa 40 con validità 2008 e stazione di origine o destinazione in Liguria, verrà riconosciuto il rimborso del 10% del costo dell’abbonamento annuale regionale del 2008 presentando apposita domanda presso una delle biglietterie gestite direttamente da Trenitalia S.p.A. sul territorio regionale, con allegato l’originale, ovvero la copia qualora la domanda venga presentata nella biglietteria di emissione, dell’abbonamento annuale decorrente da un giorno del 2007 ovvero almeno 4 abbonamenti mensili con validità 2007 secondo le tipologie di tariffe ammesse nonché della tariffa 21/A – fino al mese di ottobre 2007 – ovvero della tariffa 21/A/Ter.

Abbonamenti mensili
a partire dal 10 novembre 2008 e fino al 31 dicembre 2008, verrà rilasciato un abbonamento mensile a tariffa 40/9/A ovvero, agli utenti residenti in Regione Liguria, a tariffa regionale con applicazione sovraregionale, con stazione di origine o destinazione in Liguria, presentando apposita domanda presso una delle biglietterie gestite direttamente da Trenitalia S.p.A. sul territorio regionale, con allegati, in originale, almeno 4 abbonamenti mensili con validità 2007 ovvero l’abbonamento annuale decorrente da un giorno del 2007 secondo le tipologie di tariffe ammesse nonché della tariffa 21/A – fino al mese di ottobre 2007 – ovvero della tariffa 21/A/Ter. L’abbonamento mensile rilasciato a titolo gratuito secondo le modalità sopra elencate avrà validità dicembre 2008.

Per raggiungere i quattro abbonamenti mensili richiesti non concorre il mensile gratuito fruito nel 2007.

Qualora i mensili risultino di tariffa o chilometraggio diverso l’utente può richiedere a scelta un abbonamento uguale ad uno di quelli presentati.
Se l’utente richiede un abbonamento a tariffa o chilometraggio maggiore di quelli presentati deve produrre una copia dell’abbonamento del mese precedente al fine di attestare la necessità di cambiamento;

Bonus e sgravi fiscali
Alcuni di voi hanno chiesto chiarimenti in merito alla cumulabilità del bonus con lo sgravio dal 730, previsto dalla finanziaria dello scorso Governo Prodi, della somma max di 250 euro per abbonamenti ai mezzi pubblici. Bene, per quest'anno il problema non si pone dato che lo sgravio dal 730 si riferisce agli abbonamenti acquistati nel 2008, mentre per il bonus occorre esibire gli abbonamenti acquistati nel 2007, dato che il bonus fa riferimento ai disagi sopportati l'anno scorso. Per l'anno prossimo in effetti si porrà tale quesito, e occorrerà studiare il modo di permettere agli abbonati di usufruire di entrambe le agevolazioni.

Si potrebbe ipotizzare che da parte di Trenitalia vengano accettate anche solo le fotocopie dei titoli di viaggio, corredate da autocertificazione attestante l'unicità della richiesta di bonus. Nel caso degli abbonamenti annuali, basterebbe che Trenitalia si decidesse a inserire i nominativi dei titolari in un apposito batabase unificato e accessibile via rete dalle varie biglietterie, per poter controllare l'unicità della richiesta di bonus; per i mensili, un buon sistema di controlli a campione a posteriori può servire per evidenziare (e sanzionare) eventuali furbetti. Sono stati proprio i rigorosi controlli effettuati quest'anno a far emergere (per fortuna pochissimi) casi di doppia richiesta di bonus, con conseguente pesante e meritata sanzione.

Pubblicità dell'iniziativa presso le stazioni
Chiediamo, per finire, che anche quest'anno, come l'anno passato, venga data ampia pubblicità all'iniziativa, tramite affissioni nelle stazioni (presenziate e no) e annunci sonori agli altoparlanti, in modo che gli utenti siano effettivamente informati della possibilità di ottenere il bonus. L'anno passato la campagna informativa si è rivelata di grande utlità, e auspichiamo che lo sarà anche in questa occasione.

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