Operazione Stazioni Pulite
Sono certa che avete sentito le notizie in merito all’operazione “stazioni pulite” che sarebbe partita in questi giorni in tutta Italia. Questa è indubbiamente una di quelle notizie che fanno piacere, anche perché il degrado delle stazioni continua ad essere uno dei problemi più sentiti da noi utenti del treno. In che cosa consista questa azione che viene presentata come straordinaria (altrimenti non ci si spiegherebbe l’enfasi data alla notizia) non è invero ben chiaro, dato che nei servizi televisivi si vedono solo persone intente a pulire per terra e, a Brignole, i nuovi gettarifiuti per la raccolta differenziata. Bene, benissimo, però, ci chiediamo, siamo arrivati al punto che l’effettuare normali servizi di pulizia e di manutenzione è considerata una notizia da prima pagina, riportata da tutti i giornali e telegiornali? Questo dovrebbe, io credo, farci riflettere sul livello di degrado in cui versano le nostre ferrovie, che considerano come degno di comunicato stampa il fatto che, una volta tanto, si fanno le pulizie nelle stazioni e si mettono i cestini gettarifiuti…senza contare che una domanda sorge spontanea: sarà un fatto episodico (vedi le “pulizie radicali”, altrettanto pubblicizzate di alcuni anni fa, seguite dalle zecche), oppure è davvero l’inizio di una nuova gestione, che avrà a cuore la reale manutenzione e la pulizia costante delle stazioni? Nel frattempo troppe stazioni vengono chiuse e abbandonate, in quelle che resta non ci sono neppure sale d’attesa decenti e climatizzate, per non parlare dell’orario ristretto in cui sono agibili; non ci sono a volte panchine per sedersi, fontane per lavarsi le mani, monitor elettronici sui binari (mentre a Milano ci sono TV al plasma per messaggi pubblicitari su ogni marciapiede), servizi igienici decenti, agenti della polfer a garantire la sicurezza, e via elencando…
Padoa Schioppa: le tariffe ferroviarie troppo basse in rapporto agli altri Paesi europei
Ecco un mantra duro a morire, e che prima Moretti, poi Padoa Schioppa non esitano a riproporre. Dato che il Ministero presieduto dal Min. Padoa Schioppa è l’azionista di riferimento delle Ferrovie, è comprensibile che esso cerchi di tirare l’acqua al proprio mulino, ma quello che disturba in questa affermazione è che è davvero tendenziosa e non tiene conto di almeno tre ordini di fattori che la mettono seriamente in discussione:
Il servizio fornitoci dai treni italiani non è minimamente paragonabile a quello fornito dai loro analoghi transalpini, ossia è molto, ma molto peggio. Questa bassa qualità del servizio è estesa a tutti i livelli, dalla raccolta di informazioni preliminari al viaggio, all’acquisto del biglietto, alla sosta in stazione, fino al viaggio vero e proprio, come noi utenti ben sappiamo.
Il prezzo “troppo basso” cui allude Padoa Schioppa è riferito alla tariffa nazionale, che come ben sappiamo quasi nessuno di noi utilizza, poiché le Regioni applicano le loro tariffe (generalmente più alte della nazionale), gli IC, EC, ecc., hanno tariffe che sfuggono alla logica della tariffa nazionale (applicata ormai dai sempre più rari e scalcinati interregionali, fatti praticamente sparire dall’orario del dicembre del 2005). Quindi, sia i treni con tariffa regionale, sia quelli a lunga percorrenza e di classe IC, EC, ecc, hanno tariffe ben più elevate di quanto afferma il Ministro.
Il potere di acquisto dei cittadini di Francia, Germania, Gran Bretagna, tanto per fare un esempio, è ben diverso dal nostro, e nettamente superiore. Anche gli stipendi, in valore assoluto, sono in media più alti di quelli di pari livello presenti in Italia. Forse anche voi vi ricorderete di un servizio televisivo dove un barman italiano in Germania guadagnava (due o tre anni fa) 1800 euro netti, e non era certo una eccezione, ma un caso assai comune.
Prima di parlare di tariffe, suggerirei quindi al Sig. Ministro di guardare meglio all’interno dell’azienda per eliminare tutti gli sprechi che ancora permangono e contribuiscono a far lievitare i costi, ma non certo a migliorare il servizio (ricordo ancora una volta che quando in FS lavoravano 200.000 persone i dirigenti erano poco più di 600, e che ora che di persone ve ne lavorano 90.000, i dirigenti sono più di 1200, con costi che, tra bonus e segretarie, arrivano anche a 300.000 euro annui cadauno).
Trenitalia offre anche l’”ultimo viaggio”
La settimana scorsa abbiamo appreso della tragica vicenda del pensionato che, salito in Liguria per recarsi in Piemonte, ha avuto un malore e, senza che nessuno se ne accorgesse, è trapassato a miglior vita. Penso a questa persone, salita come tante altre volte sul treno, un mezzo di trasporto così rassicurante e familiare, e che certo non poteva immaginare che sarebbe stato il suo ultimo viaggio. Nessuno si è accorto di quello che stava accadendo, nessuno gli ha rivolto la parola, nessuno l’ha visto, fino a quando la sua presenza davvero non si è fatta troppo ingombrante, ributtandoci addosso tutta l’indifferenza che fino ad allora gli era stata riservata. Siamo abituati a muoverci come fantasmi in un mondo estraneo, ostile, dove ognuno resta avvolto nella propria solitudine e nella propria diffidenza. Forse, vedendo un anziano signore che sembrava addormentato, il controllore non ha osato svegliarlo per chiedere il biglietto. E gli addetti alle pulizie? Anche loro non si sono chiesti cosa facesse un signore addormentato sulla carrozza ormai giunta a destinazione?
Sono certa che avete sentito le notizie in merito all’operazione “stazioni pulite” che sarebbe partita in questi giorni in tutta Italia. Questa è indubbiamente una di quelle notizie che fanno piacere, anche perché il degrado delle stazioni continua ad essere uno dei problemi più sentiti da noi utenti del treno. In che cosa consista questa azione che viene presentata come straordinaria (altrimenti non ci si spiegherebbe l’enfasi data alla notizia) non è invero ben chiaro, dato che nei servizi televisivi si vedono solo persone intente a pulire per terra e, a Brignole, i nuovi gettarifiuti per la raccolta differenziata. Bene, benissimo, però, ci chiediamo, siamo arrivati al punto che l’effettuare normali servizi di pulizia e di manutenzione è considerata una notizia da prima pagina, riportata da tutti i giornali e telegiornali? Questo dovrebbe, io credo, farci riflettere sul livello di degrado in cui versano le nostre ferrovie, che considerano come degno di comunicato stampa il fatto che, una volta tanto, si fanno le pulizie nelle stazioni e si mettono i cestini gettarifiuti…senza contare che una domanda sorge spontanea: sarà un fatto episodico (vedi le “pulizie radicali”, altrettanto pubblicizzate di alcuni anni fa, seguite dalle zecche), oppure è davvero l’inizio di una nuova gestione, che avrà a cuore la reale manutenzione e la pulizia costante delle stazioni? Nel frattempo troppe stazioni vengono chiuse e abbandonate, in quelle che resta non ci sono neppure sale d’attesa decenti e climatizzate, per non parlare dell’orario ristretto in cui sono agibili; non ci sono a volte panchine per sedersi, fontane per lavarsi le mani, monitor elettronici sui binari (mentre a Milano ci sono TV al plasma per messaggi pubblicitari su ogni marciapiede), servizi igienici decenti, agenti della polfer a garantire la sicurezza, e via elencando…
Padoa Schioppa: le tariffe ferroviarie troppo basse in rapporto agli altri Paesi europei
Ecco un mantra duro a morire, e che prima Moretti, poi Padoa Schioppa non esitano a riproporre. Dato che il Ministero presieduto dal Min. Padoa Schioppa è l’azionista di riferimento delle Ferrovie, è comprensibile che esso cerchi di tirare l’acqua al proprio mulino, ma quello che disturba in questa affermazione è che è davvero tendenziosa e non tiene conto di almeno tre ordini di fattori che la mettono seriamente in discussione:
Il servizio fornitoci dai treni italiani non è minimamente paragonabile a quello fornito dai loro analoghi transalpini, ossia è molto, ma molto peggio. Questa bassa qualità del servizio è estesa a tutti i livelli, dalla raccolta di informazioni preliminari al viaggio, all’acquisto del biglietto, alla sosta in stazione, fino al viaggio vero e proprio, come noi utenti ben sappiamo.
Il prezzo “troppo basso” cui allude Padoa Schioppa è riferito alla tariffa nazionale, che come ben sappiamo quasi nessuno di noi utilizza, poiché le Regioni applicano le loro tariffe (generalmente più alte della nazionale), gli IC, EC, ecc., hanno tariffe che sfuggono alla logica della tariffa nazionale (applicata ormai dai sempre più rari e scalcinati interregionali, fatti praticamente sparire dall’orario del dicembre del 2005). Quindi, sia i treni con tariffa regionale, sia quelli a lunga percorrenza e di classe IC, EC, ecc, hanno tariffe ben più elevate di quanto afferma il Ministro.
Il potere di acquisto dei cittadini di Francia, Germania, Gran Bretagna, tanto per fare un esempio, è ben diverso dal nostro, e nettamente superiore. Anche gli stipendi, in valore assoluto, sono in media più alti di quelli di pari livello presenti in Italia. Forse anche voi vi ricorderete di un servizio televisivo dove un barman italiano in Germania guadagnava (due o tre anni fa) 1800 euro netti, e non era certo una eccezione, ma un caso assai comune.
Prima di parlare di tariffe, suggerirei quindi al Sig. Ministro di guardare meglio all’interno dell’azienda per eliminare tutti gli sprechi che ancora permangono e contribuiscono a far lievitare i costi, ma non certo a migliorare il servizio (ricordo ancora una volta che quando in FS lavoravano 200.000 persone i dirigenti erano poco più di 600, e che ora che di persone ve ne lavorano 90.000, i dirigenti sono più di 1200, con costi che, tra bonus e segretarie, arrivano anche a 300.000 euro annui cadauno).
Trenitalia offre anche l’”ultimo viaggio”
La settimana scorsa abbiamo appreso della tragica vicenda del pensionato che, salito in Liguria per recarsi in Piemonte, ha avuto un malore e, senza che nessuno se ne accorgesse, è trapassato a miglior vita. Penso a questa persone, salita come tante altre volte sul treno, un mezzo di trasporto così rassicurante e familiare, e che certo non poteva immaginare che sarebbe stato il suo ultimo viaggio. Nessuno si è accorto di quello che stava accadendo, nessuno gli ha rivolto la parola, nessuno l’ha visto, fino a quando la sua presenza davvero non si è fatta troppo ingombrante, ributtandoci addosso tutta l’indifferenza che fino ad allora gli era stata riservata. Siamo abituati a muoverci come fantasmi in un mondo estraneo, ostile, dove ognuno resta avvolto nella propria solitudine e nella propria diffidenza. Forse, vedendo un anziano signore che sembrava addormentato, il controllore non ha osato svegliarlo per chiedere il biglietto. E gli addetti alle pulizie? Anche loro non si sono chiesti cosa facesse un signore addormentato sulla carrozza ormai giunta a destinazione?