martedì 20 giugno 2006

Nuovo orario di giugno: più puntualità = meno treni?

Da qualche giorno sono in vigore i nuovi orari ferroviari (scaricabili dal nostro sito in formato .pdf, grazie ad un meritevole pendolare che ce li ha forniti), orari che ci sono stati illustrati come al solito solo alcuni giorni prima (il giorno 14 giugno), senza darci nessuna possibilità di analizzarli e di fornire eventuali osservazioni.

Riservandoci di dare un giudizio di merito più dettagliato tra qualche settimana, quando cioè avremo avuto modo di testare concretamente il funzionamento del nuovo orario, possiamo comunque già effettuare alcune considerazioni circa i motivi che a tali scelte hanno condotto, sulla scorta di quanto gli stessi vertici di Trenitalia ci hanno illustrato.

Queste novità sono state presentate innanzi tutto come un “aggiustamento” in attesa del nuovo orario previsto per settembre, tuttavia in alcuni casi si sono sperimentate delle soluzioni che potrebbero trovare conferma anche nell’orario definitivo.

La prima considerazione a margine di ciò è che speriamo vivamente in un coinvolgimento più attivo nelle riunioni preliminari in vista della formazione dell’orario di settembre, poiché non ci sembra corretto essere interpellati solo alla fine, per prendere atto di quanto deciso senza poter più avanzare alcuna proposta o richiesta di modifica.

Entrando nel merito degli obiettivi del nuovo orario, il primo è senz’altro quello di migliorare la puntualità dei treni, cha attualmente è largamente insoddisfacente. Non possiamo che essere d’accordo, naturalmente, anche se le motivazioni addotte ci lasciano alquanto perplessi.

Infatti, con dovizia di dati e di interessanti grafici, ci è stato illustrato come la causa principale dei ritardi sia da ascrivere, secondo Trenitalia, all’eccessiva frequentazione dei convogli da parte dei passeggeri. Questo avverrebbe ad esempio nella zona delle 5 Terre e nelle stazioni di Sestri Ponente e Sampierdarena , aree di forte espansione economica e produttiva.

Diciamo subito che questa analisi evidenzia una tendenza che da tempo è ben nota a Trenitalia e anche alla Regione Liguria: quella dell’aumento della domanda di trasporto ferroviario, un aumento a dir poco esplosivo, se pensiamo che tra il 2004 e il 2006 si attesta sul 30%, ed il trend non accenna a fermarsi, complice certo il crescente prezzo dei carburanti e delle autostrade.

Curiosamente, non si è fatto cenno alle rotture delle locomotive ed ai guasti che certo non contribuiscono ad alzare la media della puntualità, tuttavia si è insistito nell’affermare che il 52% dei ritardi sono dovuti al mancato rispetto dei tempi di sosta previsti nelle varie stazioni.

Certo, se ci fossero materiali rotabili adeguati ad un flusso intenso di passeggeri (e quindi dotati di porte larghe, di pianali ribassati, di segnaletica di bordo efficace), oltre a marciapiedi atti a favorire il rapido afflusso e deflusso dei passeggeri, anche quando essi siano dotati di bagagli, carrozzine, biciclette, ecc.), molti di questi rallentamenti si potrebbero drasticamente ridurre.

I materiali purtroppo attualmente non sono disponibili, e cominceranno ad arrivare, forse, nel 2007. Fino ad allora, occorrerà barcamenarsi alla meno peggio: in poche parole, per garantire la puntualità verranno tolti dei treni, e verranno allungati anche i tempi di percorrenza di molti di quelli che rimarranno. Trenitalia afferma che verranno tolti dei “doppioni”, tuttavia, come giustificare questo calo di offerta a fronte di una crescente domanda?

E’ evidente come i ritardi nella programmazione del fabbisogno di trasporto pubblico ferroviario si ripercuotano oggi sulle scelte effettuate da Trenitalia: l’aver sottovalutato la crescita della domanda già evidenziatasi negli anni scorsi ha portato al collasso del sistema, che invece di fornire treni con maggiore capienza e con una maggiore affidabilità dal punto di vista tecnologico, ha portato allo sfruttamento eccessivo di materiali rotabili vecchi e ormai inaffidabili, il cui degrado ha comportato un parallelo scadimento del servizio proprio quando la domanda esplodeva verso l’alto.

Indubbiamente, aver previsto per tempo questa situazione avrebbe permesso di farvi fronte efficacemente, programmando l’acquisto di rotabili con caratteristiche adatte alla Liguria e interventi sulla linea in grado di preparare le infrastrutture ad accogliere volumi crescenti di passeggeri.

Viceversa, si è “tirato a campare”, ed anzi la tendenza è stata quella di risparmiare il più possibile sulle risorse per il trasporto locale, togliendo binari utili per le precedenze, smantellando stazioni e biglietterie, lasciando nel degrado il patrimonio ferroviario in generale.

Premesso tutto questo, il nuovo orario presenta alcune note positive, come ad esempio il ripristino di un certo numero di interregionali da Torino verso il Levante Ligure e la Toscana; la reintroduzione del treno delle 6.32 da Savona, in arrivo a Genova Brignole alle ore 7.32; l’introduzione del treno 11303 che risolve in particolare il problema di molti lavoratori dell’area Sestri Ponente e Sampierdarena, precedendo fino a La Spezia il Cisalpino evitando a moltissimi pendolari l’incubo delle coincidenze “in corsa” a Principe.

Per ovviare al congestionamento della stazione di Brignole, dove sostavano troppi treni in provenienza dalle due Riviere, si è deciso di “fonderne” alcuni in modo da renderli passanti per non impegnare Brignole: tale fusione ha tuttavia a volte determinato l’ennesimo aumento di percorrenza del treno stesso, con una scelta a dir poco discutibile.

In sintesi, per finire, prendiamo atto dei (pochi) miglioramenti introdotti (mentre molte altre restano tuttavia le problematicità), ma rifiutiamo l’interpretazione che siano i passeggeri a causare i ritardi alla circolazione dei treni: è piuttosto la mancata programmazione degli investimenti che, obbligando all’utilizzo di mezzi vecchi, logori, soggetti a frequenti guasti e per giunta inadatti ad accogliere un crescente numero di passeggeri, ha portato il sistema al collasso.

Richiediamo a questo punto a Trenitalia e alla Regione stessa, quale responsabile e garante del trasporto pubblico locale, un piano di medio e di lungo periodo dove siano chiaramente riconoscibili delle fasi di intervento scandite da obiettivi chiari e misurabili, e che diano il segno di una progressiva ma tangibile ripresa degli investimenti e della programmazione del trasporto ferroviario, in linea con le crescenti esigenze della popolazione. Siamo in forte ritardo, per cui non c’è un attimo da perdere, chiediamo che contestualmente al nuovo orario di settembre il piano di rilancio venga presentato all’attenzione dei Pendolari, delle Associazioni di Consumatori ed Utenti, dei Sindacati, e dei Cittadini tutti, in modo che sia possibile avviare una fattiva discussione nel merito delle scelte che dovranno saper riportare il trasporto pubblico ai livelli richiesti dalla crescente domanda.

Ci sembra, questa, una proposta di grande maturità e degna della più grande considerazione, in quanto ancora una volta i Pendolari dimostrano la loro disponibilità a trovare soluzioni concrete e condivise, che però necessitano di trovare ascolto in coloro che sono chiamati alla programmazione del territorio.

Speriamo vivamente che questa proposta verrà positivamente accolta e che sarà possibile allargare il tavolo di confronto con la Regione e Trenitalia anche su questo terreno.

giovedì 8 giugno 2006

La Senatrice Manuela Palermi risponde ai Pendolari

E' giunta la prima risposta al nostro appello al nuovo Governo, inviataci dalla Senatrice Manuela Palermi, Capogruppo al Senato de Insieme con l’Unione, Verdi – Comunisti Italiani.

Nel ringraziare sentitamente la Senatrice, ci auguriamo che presto seguano altri messaggi e soprattutto azioni che facciano sperare in una rinnovata capacità gestionale del settore ferroviario, nel quadro di un progetto complessivo finalmente razionale e avente per reale missione la promozione di un servizio pubblico importante, anzi vitale, come quello delle ferrovie. Pensiamo che per ridare fiducia alle persone nelle istituzioni si possa cominciare anche da qui, mostrando come i soldi pubblici si possano spendere senza sprechi e senza clientelismi: questo sarebbe il modo migliore per convincere le persone che le tasse vanno pagate, perché se ne vedono i benefici concreti, misurabili. E’ anche così che si costruisce il senso di appartenenza ad una comunità, al di là della demagogia e dei discorsi di circostanza. Noi confidiamo che, finita la stagione della demagogia, si possa iniziare a ragionare considerando seriamente i dati, le reali necessità dei territori e delle popolazioni e proporre una pianificazione in grado di tracciare dei trend di miglioramento.

Ecco il testo della lettera:

Gentile Dottoressa,
da tempo il nostro partito è impegnato sul difficile fronte del trasporto pendolari, interrogazioni – già nella passata legislatura – sono state presentate sui numerosi problemi che affliggono i pendolari. Sappiamo bene che ritardi cronici, sporcizia e disservizi vari sono all’ordine del giorno per chi viaggia, per recarsi al lavoro o nei luoghi di studio.
Il trasporto pendolari, che rappresenta la fetta più importante del trasporto su rotaia, è stato fino ad oggi la “Cenerentola” dei treni.
Le assicuro tutto il nostro impegno per invertire questa tendenza e per riaffermare pienamente il diritto alla mobilità per milioni e milioni di persone che si spostano ogni giorno. E’ prioritario, per noi, che le Ferrovie tornino ad essere un servizio pubblico per i cittadini, troppo spesso considerati “clienti” e non utenti di un servizio primario.
Ringraziandola per le preziose segnalazioni, Le invio distinti saluti


Sen. Manuela Palermi

Roma, 31 maggio 2006


Cogliamo l’occasione per ringraziare anche il Sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza, che ha a sua volta scritto al Min. dei Trasporti Bianchi per sollecitare interventi a favore dei pendolari, e anche l’Ass. Regionale ai Trasporti Luigi Merlo che con il Ministro ha sollecitato un incontro sulla grave situazione dei trasporti in Liguria. E’ molto importante che non solo dei semplici cittadini, ma che anche le Istituzioni locali, si mobilitino per far arrivare la propria voce e la propria testimonianza nelle sedi di Governo.

La Senatrice Manuela Palermi risponde ai Pendolari

E' giunta la prima risposta al nostro appello al nuovo Governo, inviataci dalla Senatrice Manuela Palermi, Capogruppo al Senato de Insieme con l’Unione, Verdi – Comunisti Italiani.

Nel ringraziare sentitamente la Senatrice, ci auguriamo che presto seguano altri messaggi e soprattutto azioni che facciano sperare in una rinnovata capacità gestionale del settore ferroviario, nel quadro di un progetto complessivo finalmente razionale e avente per reale missione la promozione di un servizio pubblico importante, anzi vitale, come quello delle ferrovie. Pensiamo che per ridare fiducia alle persone nelle istituzioni si possa cominciare anche da qui, mostrando come i soldi pubblici si possano spendere senza sprechi e senza clientelismi: questo sarebbe il modo migliore per convincere le persone che le tasse vanno pagate, perché se ne vedono i benefici concreti, misurabili. E’ anche così che si costruisce il senso di appartenenza ad una comunità, al di là della demagogia e dei discorsi di circostanza. Noi confidiamo che, finita la stagione della demagogia, si possa iniziare a ragionare considerando seriamente i dati, le reali necessità dei territori e delle popolazioni e proporre una pianificazione in grado di tracciare dei trend di miglioramento.

Ecco il testo della lettera:

Gentile Dottoressa,
da tempo il nostro partito è impegnato sul difficile fronte del trasporto pendolari, interrogazioni – già nella passata legislatura – sono state presentate sui numerosi problemi che affliggono i pendolari. Sappiamo bene che ritardi cronici, sporcizia e disservizi vari sono all’ordine del giorno per chi viaggia, per recarsi al lavoro o nei luoghi di studio.
Il trasporto pendolari, che rappresenta la fetta più importante del trasporto su rotaia, è stato fino ad oggi la “Cenerentola” dei treni.
Le assicuro tutto il nostro impegno per invertire questa tendenza e per riaffermare pienamente il diritto alla mobilità per milioni e milioni di persone che si spostano ogni giorno. E’ prioritario, per noi, che le Ferrovie tornino ad essere un servizio pubblico per i cittadini, troppo spesso considerati “clienti” e non utenti di un servizio primario.
Ringraziandola per le preziose segnalazioni, Le invio distinti saluti


Sen. Manuela Palermi

Roma, 31 maggio 2006


Cogliamo l’occasione per ringraziare anche il Sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza, che ha a sua volta scritto al Min. dei Trasporti Bianchi per sollecitare interventi a favore dei pendolari, e anche l’Ass. Regionale ai Trasporti Luigi Merlo che con il Ministro ha sollecitato un incontro sulla grave situazione dei trasporti in Liguria. E’ molto importante che non solo dei semplici cittadini, ma che anche le Istituzioni locali, si mobilitino per far arrivare la propria voce e la propria testimonianza nelle sedi di Governo.

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