domenica 26 marzo 2006

Le modifiche all'orario, alcune considerazioni

Oggi è scattato il nuovo orario “riformato”, che rispetto alle anticipazioni a più riprese annunciate presenta ben poche novità. Per noi del Levante torna il regionale del mattino da La Spezia, e questo è senza dubbio un fatto positivo, anche se complessivamente si registrano ancora parecchie criticità, in primis per quanto riguarda il ritorno dal Ponente la sera. Valuteremo poi nei prossimi giorni, tutti insieme (vi invito a mandare le vostre osservazioni in merito) le variazioni che abbiamo appreso nel dettaglio praticamente solo ieri.

Volendo tracciare un bilancio sintetico di questo lavoro, che non è concluso ma ha pur sempre segnato una tappa, posso osservare che:

Il coinvolgimento della Regione Liguria è sempre stato positivo e propositivo; abbiamo scelto sin dall’inizio di eleggere la Regione a nostro interlocutore di riferimento, in quanto soggetto pubblico responsabile del trasporto locale. La Regione, e questa Giunta in particolare, ha sin da subito dato risposte e disponibilità al dialogo, inaugurando un metodo di lavoro che ha permesso la realizzazione di un tavolo attorno al quale si sono riuniti, caso unico in Italia, le Istituzioni, le Associazioni dei Pendolari, dei Consumatori e Utenti, dei lavoratori delle Ferrovie e, talvolta, le stesse Ferrovie, chiamate dall’Assessore ad illustrare i provvedimenti messi in campo sulla base delle istanze rivolte dai pendolari.

Le iniziative portate avanti dai Pendolari e dalle Associazioni di Consumatori e Utenti, grazie alle testimonianze e all'impegno di tutti, ivi compresi gli Amministratori Locali, hanno avuto eco sulla stampa e sui media, portando all'onore delle cronache tutte le nostre vicissitudini, tanto che autorevoli esponenti del Parlamento e del Senato si sono interessati al caso ferrovie che è diventato nel frattempo una emergenza nazionale.

Trenitalia si è viceversa mostrata in genere reticente e poco propensa ad avviare un serio e puntuale confronto con i pendolari, adottando comportamenti poco collaborativi e riparandosi dietro statistiche non attendibili ed in palese contrasto con la realtà quotidiana sotto gli occhi di tutti. Ha fatto promesse (anche alla Regione) regolarmente non mantenute, tanto che lo stesso Assessore Merlo in più occasioni non ha mancato di rilevare l’inaffidabilità di Trenitalia. Ha più volte abusato della fiducia e della correttezza dei pendolari, fornendo notizie incomplete e sempre in costante ritardo.

Trenitalia ha costantemente cercato di portare la discussione su singoli interessi, per dividere il fronte dei pendolari, dei lavoratori, delle associazioni: una stazione in più o in meno, una fermata qua, un treno là…tale metodo non ci interessava e non ci interessa tuttora, è l’insieme del servizio che va rivisto, dato che fa acqua da tutte le parti: un progetto trasportistico che tenga conto dei flussi reali delle persone, documentato con validi argomenti e dati dimostrabili.

Tra l’altro, il metodo del “divide et impera” sta anche dando in qualche caso i primi frutti: vedasi ad esempio il caso apparso sulla stampa dei pendolari IC Genova-Milano che hanno ottenuto un treno IC ad hoc, tramite una "trattativa privata" con Testore. Del resto, come evidenziava Saccà a Milano il 24 u.s., si parla di servizio pubblico ormai solo per il trasporto locale, mentre per IC, EC, ecc. siamo in regime privatistico…peccato che però questo, in assenza di interregionali ora solo in parte ripristinati, resti il solo mezzo per spostarsi tra regione e regione, senza alternativa o quasi.

Una nota a margine: i soldi per questi supertreni e per le linee annesse sono però in maggioranza soldi pubblici, pagati da tutti noi.
Quello che preoccupa è come il servizio di trasporto pubblico stia subendo un assalto sempre più stringente e aggressivo. Viene privato di risorse, si dirottano i passeggeri su treni costosissimi e i cui proventi andranno a finanziare non tutto il sistema, ma ancora e solo le tratte considerate remunerative, lasciando cadere in rovina tutto il resto.

Cosa fare dunque? Io penso che abbiamo il diritto e anche il dovere di fare qualcosa, se davvero vogliamo difendere il nostro diritto alla mobilità. Intanto parlare con i nostri Amministratori a tutti i livelli, far sapere loro quanto è importante per noi avere un servizio ferroviario funzionante e decente. Siamo noi che dobbiamo chiedere per dar loro il modo di farsi a loro volta portavoce delle istanze del territorio su, fino al Governo. Non dimentichiamo che le ferrovie sono pur sempre governate dallo Stato: sarà dunque fin lassù che occorrerà arrivare, per avere le risorse atte a far ripartire, è il caso di dire, una gestione efficiente e che abbia davvero a cuore il servizio, non un illusorio profitto. E dico illusorio perché una mobilità che funzioni dev’essere a mio avviso il vero obbiettivo delle ferrovie italiane. Senza sprechi, questo sì, ma tenendo bene a mente che questo deve tornare ad essere a tutti gli effetti un vero servizio pubblico, perché il suo buon funzionamento è un beneficio per tutta la società.

domenica 19 marzo 2006

Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Regionale

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA

ORDINE DEL GIORNO

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO che, a causa dei continui tagli ai trasferimenti da parte del Governo, accompagnati da una discutibile gestione da parte di Trenitalia, il servizio di trasporto ferroviario è andato sempre più peggiorando negli ultimi anni;

CONSIDERATO che la precedente amministrazione regionale non ha mai intrapreso una reale politica a sostegno del trasporto ferroviario, diminuendo le risorse regionali destinate all’acquisto di nuove carrozze, così, di fatto, aggravando i disagi degli utenti;

VISTO che a pagare maggiormente le conseguenze del disservizio sono i pendolari, gli studenti ed in generale le fasce più deboli della popolazione che utilizzano ogni giorno la ferrovia per recarsi sui posti di lavori, nelle scuole, negli ospedali;

TENUTO CONTO che dal Suo insediamento la nuova giunta di centrosinistra presieduta dall’On. Burlando si è subito attivata per migliorare la qualità del trasporto ferroviario Ligure, ponendo con forza il problema al Governo ed ai vertici di Trenitalia;

VALUTATO che alcuni importanti risultati sono già stati raggiunti, in quanto Trenitalia ha provveduto a mettere in rete nuove carrozze, si è impegnata ad assumere personale aggiuntivo, e a modificare l’orario, così da ottenere un leggero ma ancora insufficiente miglioramento del servizio;

CONSIDERATO che la Regione ha anche attivato, per la prima volta, un tavolo di confronto permanente con gli Enti Locali, le associazioni dei pendolari e consumatori e Trenitalia per costruire dal basso i nuovi orari e discutere congiuntamente le diverse soluzioni prospettate;


APPRESO che, attualmente, la Conferenza Stato Regione sta discutendo le linee guida del nuovo contratto di servizio tra Regioni e Trenitalia, sulla cui base la Regione Liguria dovrà redigere il nuovo contratto con Trenitalia.

IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE

a continuare a richiedere al Governo Nazionale, anche attraverso la Conferenza Stato Regioni, di aumentare le risorse finanziarie destinate ai fondi regionali del trasporto locale ferme a quelle previste nell’anno 1998;
a monitorare, insieme alle associazioni dei pendolari e consumatori, gli Enti Locali, le rappresentanze dei lavoratori, gli effetti prodotti dalle modifiche all’attuale orario, che entreranno in vigore sperimentalmente il prossimo 15 marzo;
a operare affinché nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia sia previsto un rinnovo del parco mezzi (carrozze e locomotori), ed una presenza del personale viaggiante adeguata alle caratteristiche della rete ferroviaria Ligure;
ad ascoltare nella redazione del nuovo contratto di servizio il parere e i suggerimenti forniti dalle associazioni dei pendolari e dei consumatori;
a continuare attraverso il tavolo di concertazione permanente il proficuo e positivo dialogo intrapreso con gli Enti Locali, le associazioni dei pendolari, le rappresentanze dei lavoratori sui disservizi del trasporto ferroviario in Liguria.

Risultati della consultazione tra i pendolari - eventi sui trasporti

Riprendiamo il discorso sull’impiego delle risorse derivanti dalle multe a Trenitalia ed ammontanti a 600.000 euro o poco meno. La proposta da noi lanciata, insieme a diverse altre associazioni di utenti, consumatori, sindacati, è stata oggetto di valutazione da parte dei pendolari.

Prima di dare i risultati, vorrei precisare alcuni punti importanti :
Il meccanismo attualmente in atto non tutela a sufficienza la totalità degli utenti, ed in particolare non tutela chi non è abbonato; non tutela inoltre chi non rinnova l’abbonamento, dato che ad oggi lo sconto è riconosciuto solo a coloro che rinnovano il titolo di viaggio. Non si tratta dunque di rimborsi, ma di sconti.

In una situazione di emergenza come quella attuale, sottrarre risorse al sistema del trasporto pubblico non sembra essere la strada per migliorare il servizio: Trenitalia non si è dimostrata all’altezza del suo ruolo di fornitrice del servizio, quindi non dà le necessarie garanzie per il futuro.

Le istituzioni, in primis la Regione, sono chiamate ad impegnarsi in prima linea per reperire i fondi necessari, e il nostro gesto ha anche lo scopo di sensibilizzare i nostri amministratori in modo che svolgano la loro azione di governo per dotare il trasporto pubblico locale delle adeguate risorse.

Come cittadini, tra uno sconto che verrà solo in parte fruito dai viaggiatori, e delle azioni tendenti a migliorare concretamente il servizio, scegliamo decisamente la seconda opzione, che prevede, lo ricordiamo: un analogo (o superiore!) contributo da parte della Regione per acquisto di beni e servizi chiaramente individuabili e sentito il parere dei pendolari.

Tali fondi sarebbero gestiti non da Trenitalia, ma direttamente dalla Regione, o da un organismo a controllo regionale, che dovrà comprendere dei rappresentanti dei pendolari.
Trenitalia, per scusarsi dei frequenti ed ancora oggi quotidiani disagi, dovrebbe offrire una volta al mese, un giorno o anche un intero week-end di libero accesso a tutti i treni, di qualunque categoria, all’interno della Regione Liguria. Un po’ come fanno al Louvre, dove una domenica al mese l’ingresso è gratuito...tranne che in quel caso non vi sono grossi disservizi da farsi perdonare!

Detto questo, i risultati sono stati i seguenti:

A favore della proposta di “reinvestimento controllato” : 84,21%
Contrari alla proposta: 15,79%

Molti sono stati anche coloro che hanno raccolto l’invito a mandare suggerimenti e proposte: ad esempio, oltre alla tradizionali richieste di acquisto di nuovi rotabili e di assunzione di personale, vi è chi suggerisce di dedicare alla memoria dei morti di Crevalcore le nuove carrozze (personalmente mi associo); altri più provocatoriamente propongono di usare i fondi delle multe per finanziare servizi sostitutivi di autobus; altri ancora propongono di devolverli in beneficenza al Gaslini.

Su tutti domina la richiesta che siano usati in modo trasparente, in base alle concrete necessità dei pendolari, che si riassumono in treni non scassati e puliti.

Molto ci sia aspetta anche dalla Regione, che fin qui ci ha sempre sostenuti e, ne siamo certi, continuerà a farlo anche in futuro.

A riprova di ciò, allego alla presente l’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Regionale la settimana scorsa, il cui primo firmatario è il Consigliere Regionale Ezio Chiesa, e approvato poi dall’intera maggioranza, dove vengono sottoscritti importanti impegni per il futuro dei trasporti liguri, sulle risorse e sul ruolo dei pendolari.

Vi segnalo anche alcuni eventi che vedono protagonista il trasporto pubblico e le problematiche connesse, eventi cui siamo tutti invitati.

Lunedì 20 marzo, ore 21.00 – Lavagna, p.zza Cordeviola, sala Rocca
Convegno organizzato dall’Ulivo su “Tigullio: Infrastrutture, ferrovie, trasporti”
Interverranno l’On.Graziano Mazzarello e l’Ass. Luigi Merlo

Sabato 25 marzo, ore 15.00 – Genova Bolzaneto, via Zamperini 11
Assemblea pubblica organizzata da Rifondazione Comunista sulla TAV e Terzo Valico
Interverranno tra gli altri Luigi Malabarba, capolista al Senato, e Beppe Johannas, sindaco di Bussoleno (Valsusa)

Sabato 25 marzo, ore 10.00-17.00 – Torino, Fondazione Piazza dei Mestieri
Via J. Durandi, 13
Convegno Nazionale sui Trasporti organizzato da Rifondazione Comunista
Interverranno tra gli altri gli europarlamentari Roberto Musacchio e Vittorio Agnoletto

lunedì 13 marzo 2006

Parliamo di multe...a Trenitalia, però!

Si è svolto un nuovo episodio della vicenda che vede impegnato sui problemi del Trasporto Pubblico Ferroviario il tavolo di lavoro tra Regione, Pendolari, Associazioni di Utenti e Consumatori e Sindacati.

In attesa che Trenitalia si decida a formalizzare e a mettere finalmente in pratica le modifiche al catastrofico orario da dicembre in corso di validità, modifiche già presentate e promesse all’inizio dello scorso mese di febbraio (ancorché da noi giudicate insoddisfacenti perché incomplete), il tavolo di lavoro si è riunito per raccogliere suggerimenti circa la destinazione da darsi ai fondi provenienti dalle ormai note sanzioni comminate dalla Regione a Trenitalia per i disservizi causati al trasporto pubblico dalla oltremodo carente gestione dello stesso.

I pendolari hanno già avuto a che fare con la questione dei rimborsi, o meglio, sconti, dato che per ottenere lo sconto bisognava prima pagare per intero un nuovo abbonamento, e solo dopo ottenerne indietro, nei casi migliori, il 10%.

Un film già visto, dunque? Tanto più che la stessa Regione, su delibera del Consiglio Regionale, ha già previsto di destinare ai pendolari questa somma. Anche molte altre Regioni si stanno muovendo in questa direzione, che tenta di risarcire almeno in piccola parte le tante sofferenze patite dai viaggiatori per soppressioni, ritardi, sporcizia, mancanza di informazioni, ore di lavoro perse, ecc…

Facciamo due conti: le multe ammonterebbero a circa 600.000 euro, che divisi per i circa 50.000 abbonati significano, più o meno, 12 euro a testa. Questa, certo, è un’opzione: se si ha avuto l’accortezza di tenere da parte il vecchio abbonamento, e se se ne sottoscrive uno identico al vecchio (in base alle passate modalità di accesso allo sconto).

E chi non vuole rifare l’abbonamento, o non ne ha più bisogno? Chi prende il treno senza essere un abbonato, ma solo di tanto in tanto? Chi avesse gettato via i vecchi abbonamenti? Chi li avesse persi?

In questo caso non fruirebbe di nessuno sconto, né tantomeno potrebbe contare su di un rimborso.

E il servizio? Il trasporto pubblico, ne verrebbe migliorato? Verrebbe incentivata Trenitalia a fare meglio, oppure ci si limiterebbe a restituire pochi soldi a coloro che ne facessero richiesta, lasciando tutto così com’è, se non peggio?

A questo punto della discussione, si è affacciata una nuova proposta, sostenuta da Adoc, Federconsumatori, Adiconsum, Altroconsumo, Sportello del Cittadino, Sindacati e Pendolari: e se si utilizzassero questi soldi per rimettere un po’ in sesto il servizio? Se fosse la Regione, in qualità di responsabile del trasporto pubblico locale, a farsi carico, sempre di concerto con i Pendolari, le Associazioni ed i Sindacati, di usare i nostri soldi per comprare ad esempio pezzi di ricambio, e nuove vetture, magari meglio progettate e più facilmente manutenibili dei carrozzoni polverosi che abbiamo oggi? Sappiamo che l’Ass. Merlo sta prendendo contatti con diverse aziende produttrici di vagoni, come la Bombardier, e anche con istituti bancari che potrebbero essere interessate all’acquisto per conto della Regione.

Se invece che ad avere pochi euro di sconto (certo, pochi, maledetti e subito!), puntassimo ad ottenere qualcosa di concreto in termini di qualità del servizio, richiamando al contempo alle loro responsabilità tutti coloro che sono preposti a far funzionare questi servizi?
A prima vista può sembrare una proposta impopolare, soprattutto sotto le elezioni: eppure, a ben pensarci, basta immaginare il servizio ferroviario come una cosa che davvero ci appartiene, un po’ come un condominio semovente: allora capiamo forse che è meglio cercare di riparare il tetto, se vogliamo continuare a viverci. E questo, si badi bene, anche se non siamo certo colpevoli del suo attuale degrado, conseguenza semmai di scelte sbagliate fatte da altri che al treno preferiscono l’aereo.

Abbiamo detto che la Regione è la responsabile del trasporto pubblico locale: ci sembra che ciò comporti da parte sua un impegno anche nel reperire risorse per potenziare e sostenere tale trasporto. Se davvero i Pendolari decidessero di rinunciare allo sconto, anche la Regione dovrebbe a nostro avviso contribuire a questo sforzo con una somma di importo almeno pari ai “nostri” 600.000 euro per, ad esempio, acquistare nuovo materiale rotabile e assumere personale.

Non quindi uno sconto a parzialissima scusa di un servizio carente sotto ogni punto di vista, ma un impegno solenne volto a ottenere dei miglioramenti concreti e misurabili in termini di puntualità, pulizia, sicurezza.

E, almeno una volta al mese, chiediamo che Trenitalia debba fornire il servizio ferroviario gratis per tutti: anche questo potrebbe essere un modo per risarcire seppure in minima parte chi ha ricevuto solo disservizi e neppure un piccolo rimborso, e per riavvicinare all’utilizzo del treno chi se ne è allontanato, sfiduciato e avvilito da anni di incuria e di costante degrado.

Cari Amici, chiedo quindi a voi di esprimervi su queste diverse opzioni, e, nel caso siate d’accordo con la seconda, suggerendo liberamente possibili utilizzi e modalità operative. Si parla di soldi destinati a noi, quindi è giusto che siamo noi a dare delle indicazioni in merito!

domenica 5 marzo 2006

Aspettando le modifiche all'orario...

Dopo che sono state annunciate le pur minime modifiche all’orario da noi tanto criticato, e dopo aver ricevuto la promessa che ci sarebbero stati recapitati i dettagli di queste modifiche, non abbiamo più ricevuto nessuna informazione. Aspettavamo anche nuovi sviluppi circa il Contratto di Servizio, con l’attivazione del relativo tavolo, e circa i lavori per l’orario di settembre. Vogliamo arrivare, come al solito, in ritardo, senza poter poi davvero incidere sulla loro definizione, come di fatto è avvenuto lo scorso anno? Noi auspichiamo che tutti gli attori coinvolti in questa vicenda si comportino con la nostra stessa chiarezza e trasparenza, ed abbiano il rispetto che si deve a dei cittadini che rivendicano unicamente il loro diritto a disporre di una mobilità pubblica realmente funzionante e degna di un paese civile.

Penso che delle decisioni condivise anche con chi poi realmente fruisce del servizio non possano che condurre ad un servizio migliore, perché maggiormente calato nei reali bisogni degli utenti. E non è poi questo lo scopo di un servizio pubblico? Di più, non è questo uno degli scopi fondanti del pagare le tasse (soprattutto se si considera che coloro che usano il treno, quasi sempre dei dipendenti o degli studenti, le tasse le pagano tutte fino all’ultimo centesimo): si pagano perché i cittadini possano disporre di servizi collettivi il cui costo sarebbe insostenibile per il singolo. E questo, si badi bene, vale per ogni tipo di servizio (sanità, scuole, ecc.).

E arriviamo ad un punto di fondamentale importanza: la gestione delle risorse. Io penso che lo scopo di una Amministrazione che faccia bene il proprio lavoro sia quella di spendere i soldi pubblici in modo oculato, senza sprecare ma neppure senza voler guadagnare. Siamo sicuri che ciò accada nella realtà? Spesso sentiamo parlare di grandi opere, sempre nuove e sempre più grandi…io non sono aprioristicamente contraria a ciò, ma penso se non sia meglio fare due conti e calcolare davvero i costi e i benefici.

Il trasporto locale è di gran lunga il settore che interessa più persone, poiché la maggior parte di spostamenti (sia di persone, sia di cose) avviene entro un raggio chilometrico ridotto (si parla di circa 10 km). E allora, perchè dare così tanta importanza e convogliare così tanti soldi sul trasporto a lunga distanza? Perché dare a quest’ultimo la priorità?

Io giro a voi questa domanda, confesso che qualche idea in proposito ce l’ho, però non vi voglio influenzare! Mi limito ad allegarvi un ritaglio che mi hanno spedito gli amici piemontesi, sul quale forse vale la pena di meditare un po’…in attesa di ricevere notizie sulle modifiche all’orario e, magari, di essere convocati per discutere di quello per settembre e del nuovo Contratto di Servizio…

Condividi